Giovedì 27 novembre, alle ore 8.30, presso l’Aula Savi dell’Orto e Museo Botanico, avrà luogo l’incontro con Luca Grion (professore di Filosofia Morale, Università di udine) dal titolo “(S)CONFINI. Donne e inclusione nello sport”.
Inclusione, equità, agonismo: sono questi i valori fondamentali dello sport che, oggi più che mai, sembrano entrare in conflitto. Con uno sguardo lucido, che rappresenta un invito a riflettere, senza scorciatoie, su una questione che parla di regole, identità e diritti, l’incontro affronta uno dei dibattiti più complessi e attuali dello sport contemporaneo: la partecipazione delle atlete intersex e transgender alle competizioni femminili.
La discussione si svolgerà a partire dal volume dello stesso Luca Grion dal titolo “(S)CONFINI. Donne e inclusione nello sport” (Erikson, 2025).
L’evento di svolge nell’ambito del corso di Etica dei Mass Media della Professoressa Veronica Neri all’interno del corso di laurea CdS – CoMeTe Comunicazioni, Media e Tecnologia.
La partecipazione è aperta e libera.
Quarta di copertina
(S)confini esplora uno dei temi più delicati e divisivi del mondo sportivo contemporaneo: la partecipazione delle atlete intersex e transgender alle competizioni femminili. Un argomento che rientra non solo nell’ambito dell’agonismo, ma anche in quello dell’identità, della giustizia, dell’inclusione e dei diritti.
Partendo da casi reali — come quello di Caster Semenya o della pugile Imane Khelif — l’autore Luca Grion si interroga su cosa significhi oggi gareggiare “correttamente”, quali siano i criteri di equità e come possano convivere il desiderio di inclusione e la necessità di regolamentazione. Chi decide chi può partecipare? Su quali basi? E con quale impatto sulle persone coinvolte?
Lettori e lettrici sono quindi accompagnati in una riflessione che parte dalla definizione stessa di sport, per arrivare a una più profonda consapevolezza delle sue funzioni sociali, culturali e politiche, aprendo a nuove prospettive senza temere la complessità.
La seconda parte del libro ricostruisce la storia dello sport femminile, le sue lotte per il riconoscimento e le nuove sfide portate dall’inclusione. Si addentra con precisione nei dilemmi etici e normativi, evitando semplificazioni, ma ricordando sempre che lo sport è uno specchio della società: più lo rendiamo inclusivo e giusto, più allarghiamo lo spazio dei diritti di tutti e tutte.