Martedì 27 maggio alle ore 11.00 si inaugura l’esposizione “Decostruire il colonialismo, decolonizzare l’immaginario. Il colonialismo portoghese in Africa: miti e realtà”, allestita negli spazi della Biblioteca di Storia e Filosofia (Via Pasquale Paoli 9, Pisa).

La mostra, visitabile fino al 30 giugno, è organizzata dalla Cátedra Antero de Quental (Camões, IP/Pisa), in occasione delle celebrazioni del Cinquantenario dell’indipendenza delle ex-colonie africane di lingua portoghese.

Decostruire il “buon colonialismo portoghese” significa ripercorrere i sentieri della conoscenza storica, smontare i miti costruiti e banalizzati dall’ideologia coloniale per giustificare l’occupazione e lo sfruttamento delle terre e degli uomini d’Africa, e identificare i lasciti che ancora oggi permangono nell’immaginario portoghese.

Organizzata in 30 pannelli tematici, la mostra enuncia i miti e spiega le realtà coloniali, rivelando, attraverso il sapere storico, le linee di forza del colonialismo portoghese nei secoli XIX e XX, mettendo in evidenza, nello stesso tempo, la complessità organizzativa delle società africane, le loro forme di resistenza alla colonizzazione e la preservazione delle loro identità sociali e culturali, contribuendo così a decostruire le costruzioni mitologiche del colonialismo portoghese.

All’incontro di inaugurazione, che si tiene il 27 maggio alle 11 nell’Aula Magna di Palazzo Matteucci, parteciperanno alcuni esperti di Letteratura africana di lingua portoghese, Letteratura coloniale e post-coloniale, e di Storia dell’Africa lusofona: Luca Fazzini (Centro de Estudos Comparatistas, Universidade de Lisboa), organizzatore della Mostra; Marcela Magalhães (Instituto Guimarães Rosa, Roma); Francesco Tamburini (Università di Pisa); Roberto Vecchi (Università di Bologna).
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Il progetto che si inaugura a Pisa nasce dalla collaborazione tra gli organizzatori della Mostra originaria portoghese (Centro di Studi sull’Africa e lo Sviluppo CESA/ISEG-Università di Lisbona, Museo Nazionale di Etnologia, coordinamento di Isabel Castro Henriques), l’Associazione italiana di studi portoghesi e brasiliani – AISPEB, la Cátedra Antero de Quental (Camões, IP/Pisa), l’Ambasciata del Portogallo a Roma, e altri centri italiani legati all’AISPEB e al Camões, IP.

La versione italiana è il frutto di un lavoro di traduzione collaborativa tra la Cátedra Antero de Quental di Pisa e altre realtà italiane e portoghesi. A Pisa, la traduzione è stata effettuata dalle studentesse dei corsi di Linguistica e Letteratura portoghese del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica coordinate da Matteo Migliorelli e Sofia Morabito: Valeria Calamia, Chiara Caparrini, Giulia Lembo, Federica Anna Luongo, Irene Taddei, Vittoria Staderini.

La supervisione generale della versione italiana della Mostra itinerante è di Luca Fazzini (Centro de Estudos Comparatistas – Universidade de Lisboa) e Valeria Tocco (Università di Pisa).