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Servizi e opportunità per accompagnare chi studia a Pisa nel percorso universitario, in un campus integrato nella città
Con la nostra ricerca, espandiamo la frontiera della conoscenza e prepariamo persone pronte a contribuire al futuro della società
Valorizziamo la conoscenza in un rapporto aperto con le imprese e la società per la crescita culturale, sociale ed economica del Paese
Promuoviamo la diffusione del sapere e sosteniamo le trasformazioni sociali, partecipando al progresso della comunità e del territorio
L’identità di Unipi: la sua storia, i valori che la guidano e la visione del futuro, tra tradizione, innovazione e impegno per la comunità
Nel caso di ricercatore che benefici del sostegno finanziario dell’Unione Europea, di un’organizzazione internazionale, di altro istituto di ricerca o di un soggetto estero ad esso assimilabile, per soggiorni superiori ai 90 giorni, il Dipartimento deve seguire la procedura illustrata per ricercatori non Ue con borsa o contratto elargito da Università italiana
Attenzione: dato che si tratta di ricercatore con “fondi propri”, lo schema per la Convenzione d’accoglienza è quello qui allegato.
La sussistenza delle risorse finanziarie del ricercatore va accertata e dichiarata dall’ente ospitante, ovvero dal Dipartimento ospitante qui a Pisa.
Il ricercatore non UE deve inoltrare al Dipartimento anche la documentazione da cui risulti l’ammontare mensile della borsa (almeno 975 euro), la durata, l’ente erogante (il proprio governo, un Ateneo o altro ente di ricerca) e le modalità di erogazione.
La documentazione dell’Ateneo o Istituto di ricerca dello Stato estero, relativa allo stipendio, borsa o comunque indicativa delle disponibilità finanziarie del ricercatore o docente non Ue cui si attiva la procedura di richiesta nulla osta per ricerca (con fondi propri), va legalizzata dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all’estero (nello Stato estero di pertinenza). Ai documenti redatti in lingua straniera deve essere allegata una traduzione in lingua italiana certificata conforme al testo straniero dalla competente rappresentanza diplomatica o consolare, ovvero da un traduttore ufficiale (art 33, commi 2 e 3, DPR n. 445/2000).
Questa documentazione andrà poi consegnata in cartaceo all’atto della convocazione in Prefettura.
Infine, nella domanda on line sul sito del Ministero dell’Interno e nella Convenzione d’accoglienza, occorrerà scegliere l’opzione “borsa di ricerca”.
Nel caso si tratti di docente non UE in periodo sabbatico si suggerisce di contattare preventivamente l’Ambasciata o Consolato di riferimento nel suo Paese di residenza, per una conferma della corretta procedura da seguire (nulla osta e visto per ricerca scientifica o meno).
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