Valentina Bonini, nata a Viareggio (LU) il 11/9/1969.
Titoli: Laurea in Giurisprudenza conseguita il 26/10/1995 presso lUniversità degli studi di Pisa, con discussione di tesi su Il procedimento di sorveglianza tra tipicità e legislazione emergenziale, riportando la votazione di 110/110 e lode.
Diploma di Perfezionamento in diritto e procedura penale presso la Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento S. Anna di Pisa, conseguito il 10/3/2000, con discussione di tesi su Poteri e ruolo delle parti nella giustizia negoziata, riportando la massima votazione.
Nominata ricercatore di diritto processuale penale a partire dal 1° novembre 2005, con successiva conferma in ruolo, come ricercatore a tempo pieno.
Attività didattica: membro di commissione desami di diritto penitenziario e di procedura penale presso lUniversità di Pisa, in qualità di cultore della materia a partire dal 1996; svolgimento di attività di tutor per il corso di procedura penale ordinaria e militare presso lAccademia navale di Livorno a partire dalla.a. 2002-2003.
Incarico di insegnamento di diritto processuale penale presso lAccademia navale di Livorno a partire dall A.A. 2003-2004. Affidamento condiviso dellinsegnamento di diritto processuale penale speciale nel corso di L.S. in Giurisprudenza negli A.A. 2006 2007, 2007- 2008, 2009-2010; affidamento dello stesso insegnamento nellA.A. 2010-2011 e del modulo di 6 crediti dellinsegnamento di diritto processuale penale I e II nel corso di L.M. in Giurisprudenza negli A.A. 2010-2011 / 2011-2012 / 2012/2013 presso lUniversità di Pisa.
Attività scientifica: liniziale attività di ricerca è stata condotta nel settore del diritto processuale penale, senza trascurare le frequenti implicazioni di diritto penale sostanziale. In questa prospettiva deve collocarsi lanalisi dellistituto delloblazione, ma anche dei riti speciali di carattere premiale, ai quali sono collegate complesse problematiche di inquadramento della diminuente nella teoria della pena. Una buona parte dei contributi scientifici sono da ricondursi al genere dei commenti alle novità legislative: ciò è dovuto soprattutto alla frenetica attività riformistica perseguita dal legislatore processuale penale negli anni 90 e sino al 2003, attività che, per lappunto, ha imposto allinterprete di cimentarsi in continui sforzi ermeneutici di lettura ed adattamento non sempre di agevole soluzione- del novum allimpianto codicistico. Lattenzione inevitabilmente concentrata sulle ricorrenti novelle legislative non ha però impedito lapprofondimento di altre tematiche attinenti allarea processuale penale, quali limmunità parlamentare e specifici profili del diritto di difesa del soggetto in vinculis. Particolare attenzione è stata dedicata al tema della giustizia penale consensuale.
Sul piano della partecipazione ad attività di ricerca deve segnalarsi la collaborazione sviluppata in seno al progetto interuniversitario di ricerca di interesse nazionale finanziato dal Miur nel 2005 e coordinata, a livello nazionale, dal Prof. G. Illuminati, sul tema La prova dichiarativa nello spazio giudiziario europoeo: mutuo riconoscimento e prospettive di armonizzazione, nel quale lunità pisana, coordinata dal prof. E. Marzaduri, si è occupata del tema della circolazione della prova e che ha visto lesternazione dei risultati raggiunti nellambito degli incontri tra le varie unità di ricerca: in particolare, ci si è occupati del tema della circolazione della prova nel sistema processuale penale tedesco, con specifica relazione su tale oggetto nel corso dellincontro seminariale avvenuto a Bologna nella primavera 2007.
Analoga partecipazione si è assicurata nellambito del nuovo progetto di ricerca di interesse nazionale presentato nel 2007 a livello interuniversitario, coordinata dal Prof. R. Orlandi dellUniversità di Bologna, il cui programma verte su Le impugnazioni penali nel prisma del giusto processo e nel cui ambit