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Con la nostra ricerca, espandiamo la frontiera della conoscenza e prepariamo persone pronte a contribuire al futuro della società
Valorizziamo la conoscenza in un rapporto aperto con le imprese e la società per la crescita culturale, sociale ed economica del Paese
Promuoviamo la diffusione del sapere e sosteniamo le trasformazioni sociali, partecipando al progresso della comunità e del territorio
L’identità di Unipi: la sua storia, i valori che la guidano e la visione del futuro, tra tradizione, innovazione e impegno per la comunità
Struttura: Dipartimento di Civilta' e Forme del Sapere
Settore scientifico-disciplinare: Storia Moderna HIST-02/A
Modalità: DATE DI INIZIO DEI CORSI 2024-25 Lunedì 17 febbraio 2025 STORIA MODERNA I Microsoft Teams: https://teams.microsoft.com/l/team/19%3A_hN1VM7FjTMbnBXl5Yno0YJ6rKiXewCxyozhLLV1jnU1%40thread.tacv2/conversations?groupId=f782ea25-cdf3-4a24-bd4d-8823f7d83b73&tenantId=c7456b31-a220-47f5-be52-473828670aa1 Martedì 11 marzo 2025 STORIA DELLE CULTURE E DELLE MENTALITÀ IN ETÀ MODERNA Microsoft Teams: https://teams.microsoft.com/l/team/19%3AgLE2LBDGGSVj6BCV9WXdB0kCZpx11C-LhJr9VwACIyw1%40thread.tacv2/conversations?groupId=b2696927-784b-4406-be19-e5669b106909&tenantId=c7456b31-a220-47f5-be52-473828670aa1
Luogo: Ufficio: Palazzo Carità, Via Pasquale Paoli, 15 - 2° piano, ala Sud, Studio 15
Orario: Si prega di contattarmi via email per prendere un appuntamento per il ricevimento, sia in presenza sia a distanza tramite lapplicazione Microsoft Teams. Orari di Ricevimento Martedì, 10:00-12:00 o altrimenti su appuntamento
La mia attività di ricerca si concentra sulla storia sociale e giuridica dell’Europa d’età moderna, con particolare attenzione alle relazioni tra persone, cose e istituzioni. I miei studi si sviluppano all’intersezione tra storia delle istituzioni, cultura documentaria, teorie della proprietà e pratiche di appartenenza, adottando una prospettiva comparativa.
Un ambito centrale delle mie ricerche riguarda la gestione delle eredità giacenti e delle successioni vacanti in vari contesti dell’Europa e delle Americhe in Antico Regime. Ho analizzato in particolare il funzionamento dei tribunali incaricati della gestione dei beni vacanti, evidenziando come l’intervento sovrano nella presa in carico dei beni privi di eredi non si limitasse all’acquisizione patrimoniale, ma si accompagnasse a una funzione di tutela sociale, morale e giuridica.
A questa linea di indagine si affianca lo studio delle pratiche di identificazione e registrazione dell’identità nelle società d’Ancien Régime. Ho sviluppato un’analisi teorica e storica dell’identità personale intesa non come attributo naturale né come dato puramente anagrafico, bensì come relazione giuridica e sociale sottoposta a continua verifica e affermazione. In diverse pubblicazioni ho proposto di interpretare l’identità come una forma di possesso, analogamente a un diritto reale, la cui prova veniva costruita attraverso atti d’uso, riconoscimento pubblico e testimonianze. Ciò mi ha consentito di chiarire le modalità attraverso cui, nei processi giudiziari e amministrativi, si determinavano le appartenenze e si attribuivano diritti, rivelando il carattere strutturalmente negoziale di tali operazioni.
Un ulteriore asse di ricerca concerne le dinamiche di mobilità, le forme della cittadinanza e la condizione giuridica dei forestieri nei territori della Monarchia ispanica e in alcuni stati italiani come il Ducato di Milano, la Repubblica di Venezia e il Granducato di Toscana. Attraverso lo studio di casi di successione intestata o contenziosa, ho messo in luce le tensioni tra giurisdizioni concorrenti nella definizione della legittimità ereditaria e le modalità con cui l’“appartenenza” veniva costruita, contestata o riconosciuta. In tale contesto, la residenza, il radicamento locale, l’interazione con le comunità e le istituzioni assumevano un peso determinante nel qualificare o escludere i soggetti dal godimento dei diritti successori, evidenziando l’intreccio tra condizione giuridica, identità territoriale e poteri sovrani.
Parallelamente, ho approfondito la storia delle pratiche documentarie come dispositivi di governo e strumenti di produzione del diritto. In particolare, ho analizzato l’uso della documentazione fiscale, giudiziaria e parrocchiale nell’Impero spagnolo quale forma di amministrazione preventiva, volta non solo alla registrazione dei fatti, ma alla costruzione di legittimità, alla gestione dei conflitti e alla definizione di responsabilità. La documentazione emerge, in questa prospettiva, come spazio dinamico di mediazione tra centro e periferia, tra norme giuridiche e prassi locali, tra oralità e scrittura.
Un altro filone di indagine riguarda le figure intermedie della sorveglianza e dell’amministrazione nei contesti urbani e rurali dell’età moderna: anziani di parrocchia, consoli di comunità, caporioni, capitani di quartiere. Ho analizzato il ruolo di questi attori nella gestione della prossimità e della sicurezza, nella raccolta delle informazioni e nelle operazioni di identificazione e sequestro, interpretandoli come soggetti inter-gerarchici dotati di una doppia lealtà – nei confronti delle autorità superiori da cui ricevevano l’incarico e delle comunità locali da cui traevano legittimazione. Lo studio di tali figure consente di riconsiderare le modalità storiche dell’esercizio della sovranità e di comprendere la natura multilivello del potere nei contesti premoderni.
L’insieme di queste ricerche si fonda su un’analisi microstorica delle fonti documentarie, e si articola in un dialogo costante con la storiografia giuridica, l’antropologia storica e la teoria del diritto, al fine di contribuire a una storia sociale della proprietà, dell’identità e della responsabilità che sia in grado di far emergere le modalità storicamente situate con cui si sono prodotti legami giuridici, si sono costruite appartenenze e si sono definite le condizioni di accesso ai diritti in vari contesti e tempi storici.