Da giovedì 9 a domenica 12 ottobre a Pisa avrà luogo l’Internet Festival 2025 (XV edizione).
L’edizione 2025 è dedicata all’hashtag #identità.
L’avvento di mondi virtuali e intelligenze artificiali consente nuove narrazioni del sé, rendendo possibile una ridefinizione continua della propria identità. L’accelerazione tecnologica e l’esposizione costante a modelli digitali indeboliscono alcune tradizionali categorie di appartenenza legate a spazio e tempo, rafforzandone altre. Ne deriva una crescente difficoltà, per individui e gruppi, a riconoscersi in narrazioni condivise e stabili, alimentando incertezza e distacco tra ciò che si è e l’immagine che si offre agli altri attraverso le reti sociali.
In questo contesto, l’identità – lungi dall’essere intangibile – diventa un sistema dinamico, frammentato e in continua evoluzione. Definita in passato da rappresentazioni analogiche e relazioni dirette, oggi si moltiplica nei social network, negli ambienti virtuali, nei dispositivi di sorveglianza e negli algoritmi capaci di prevedere comportamenti e decisioni. Le più recenti scoperte scientifiche, dall’ingegneria genetica alla neuroingegneria, stanno cambiando profondamente il modo in cui pensiamo il confine tra ciò che è naturale e ciò che è artificiale. Queste innovazioni ci spingono a riflettere su cosa significhi davvero essere umani e pongono importanti domande etiche. Allo stesso tempo, tecnologie come la blockchain e la crittografia stanno dando forma a nuove identità, libere da controlli centrali e attente alla privacy e all’autonomia delle persone.
L’identità digitale diventa così fluida, molteplice e interconnessa: una condizione che apre a nuove forme di espressione e creatività, ma che richiede al contempo maggiore consapevolezza e responsabilità. Ogni identità, infatti, è, nella sua accezione tradizionale, un atto relazionale e collettivo, inserito in un tessuto sociale, culturale e politico. Non è però più solo una caratteristica individuale, bensì un’espressione culturale e politica capace di dare voce a storie e soggettività diverse, talvolta marginalizzate. Le culture minoritarie trovano nel digitale nuove possibilità di visibilità e dialogo, ampliando la pluralità dei racconti collettivi.
Nei quattro giorni del festival sono in programma panel, tavole rotonde, lectio magistralis, laboratori, incontri con autori, workshop, aperti al pubblico (ingresso libero con prenotazione consigliata) in diverse sedi della città. Un calendario di appuntamenti che proseguirà online fino a dicembre.