Gabriele Maria Fortunato

Sede ufficiale: VIA G. CARUSO, 16, 56122 PISA

Email: gabriele.fortunato@unipi.it

Profilo

Ruolo: Ricercatore a tempo determinato L.240/2010

Struttura: Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione

Settore scientifico-disciplinare: Bioingegneria IBIO-01/A




Didattica

Attività didattica

Incarichi di responsabilità didattica di moduli/insegnamenti

Incarichi di co-docenza in moduli/insegnamenti



Ricerca

Interessi di ricerca

L’attività di ricerca di Fortunato è incentrata sull’analisi di diverse tecnologie di bioprinting e biofabbricazione. I suoi interessi in questo ambito comprendono la progettazione CAD e la prototipazione di biostampanti e dispositivi medici, l’applicazione di tecnologie innovative di fabbricazione additiva e la caratterizzazione di biomateriali. Gran parte della sua ricerca, si è incentrata sullo sviluppo hardware e software di sistemi robotici per la ricostruzione e la rigenerazione di difetti anatomici direttamente sul paziente mediante bioprinting in situ. Nella sua attività, Fortunato ha inoltre esplorato la combinazione di diverse tecnologie di fabbricazione (bioprinting basato su estrusione, stampa ink-jet, elettrospinning, taglio laser) con l’obiettivo di fabbricare scaffold multiscala e multimateriale per applicazioni di ingegneria tessutale e medicina rigenerativa, e la progettazione di bioreattori per la coltura dinamica e la stimolazione elettromeccanica dei tessuti ingegnerizzati. Tale ricerca viene eseguita dal punto di vista tecnologico (design dei dispositivi) ed è anche supportata da modellazione agli elementi finiti, e da analisi sperimentali mediante caratterizzazione meccanica, reologica ed elettrica di (bio-)materiali e materiali biologici. Fortunato è anche coinvolto attivamente nello sviluppo di dispositivi medici open-source.
 
Attualmente, l’attività di ricerca di Fortunato è focalizzata sulla progettazione di modelli 3D in vitro nell’ambito del progetto PNRR THE: Tuscany Health Ecosystem – Spoke 4: Nanotecnologie per la diagnosi e la terapia. In particolare, sta lavorando allo sviluppo di un modello oculare 3D in vitro che riproduca sia la porzione posteriore (barriera emato-retinica) sia quella anteriore (stroma corneale) dell’occhio, per applicazioni teragnostiche. L’intera attività di ricerca è infine coerente con i progetti ForeLab (linee di ricerca Human-Centric Systems e Smart Materials Devices) e CrossLab (laboratorio Additive Manufacturing) del dipartimento di afferenza.
 

Pubblicazioni