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Il professor Agostino Monorchio, docente del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, è stato eletto nell’Administrative Committee della Società IEEE Antennas and Propagation AP-S. La Società è una delle più numerose nell’ambito dell’organizzazione internazionale IEEE, l'associazione internazionale di professionisti impegnata a favore del progresso della tecnologia a beneficio dell’umanità che pubblica circa il 30% del materiale tecnico nei vari settori dell’ICT.

La IEEE Antennas and Propagation Society (AP-S) è stata fondata nel 1949, è attiva in più di 40 paesi e conta più di 8000 membri. Il campo di interesse dell’AP-S comprende: le antenne, con riferimento all’analisi, la progettazione, lo sviluppo e la misura; i meccanismi di radiazione, propagazione e l'interazione delle onde elettromagnetiche con mezzi discreti e continui; le applicazioni di sistemi che impiegano le antenne e la propagazione elettromagnetica, come ad esempio l'ottica applicata, i sistemi a onde millimetriche e sub-millimetriche, la radioastronomia; gli aspetti propagativi dei sistemi di comunicazione terrestre e spaziale, anche wireless, mobili, via satellite, e per le telecomunicazioni.

La Società viene gestita da un Administrative Committee composto dal presidente, il presidente eletto, dodici membri eletti con carica triennale e i quattro più recenti ex-presidenti. Le ultime elezioni sono state particolarmente competitive: il professor Monorchio è risultato infatti uno dei soli due eletti per le regioni 1-8 dell’IEEE, che comprendono gli USA, il Canada, l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente.

Nelle foto: il professor Agostino Monorchio durante un convegno in Cina e con i colleghi e collaboratori del Laboratorio Antenne e Microonde del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione.

monorchio

 

monorchio group

Infrastrutture di rete sempre più potenti, razionalizzazione degli spazi, risparmi economici e riduzione dell’impatto ambientale. È con questi obiettivi che l’Università di Pisa ha realizzato il Green Data Center che è stato inaugurato giovedì 27 ottobre a San Piero a Grado (PI) in Via Livornese 1291. Alla cerimonia sono intervenuti il rettore Massimo Augello e il sindaco Marco Filippeschi, il dirigente della Direzione Edilizia e Telecomunicazioni, Stefano Suin, e il coordinatore del progetto, Paolo Caturegli.

Il Green Data Center offrirà supporto alle attività di didattica e ricerca a tutte le strutture dell’Ateneo. In futuro ulteriori potenzialità strategiche potranno nascere dalla possibilità di ospitare risorse ad uso di altri enti o istituzioni offrendo una infrastruttura unica per il territorio.

 data center macchine

Il Green Data Center è stato realizzato in un’area di proprietà dell’Ateneo che si trova all’interno del Parco di Migliarino, San Rossore Massaciuccoli. L’edificio che lo ospita, insieme ad alcuni laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), è stato adeguato alla nuova funzione, creando uno spazio unico per la sala macchine principale di circa 250 mq. La zona si trova circa a 8 km in linea d’aria dal centro di Pisa ed è raggiunta da un anello in fibra ottica, sempre di proprietà dell’Ateneo, che garantisce un elevato livello di connettività e di affidabilità. I tempi di realizzazione del Centro sono stati particolarmente serrati, da febbraio ad ottobre del 2016, soprattutto considerando la particolare localizzazione dell’immobile, in una zona con forti vincoli paesaggistici, e l’ammontare complessivo dell’intervento, circa 1milione e 400mila euro.

datacenter

Il Green Data Center è stato realizzato seguendo precisi criteri per ottenere una riduzione dei consumi e delle emissioni, attraverso l’utilizzo di tecniche di condizionamento basate sul “free cooling adiabatico” raggiungendo un’elevata efficienza energetica. Il Centro inoltre è stato progettato seguendo criteri di sostenibilità, dati dal contenimento dei costi di esercizio e di manutenzione ed è pronto per ulteriori espansioni a costi sostenibili.

 

Foto in alto, da sinistra Paolo Mancarella, Marco Filippeschi, Massimo Augello, Stefano Suin, Paolo Caturegli

La batteria ricaricabile ad alte prestazioni, realizzata con materiali a basso costo da TTSB, start up dell’Università di Pisa, vince la Start Cup Toscana, il gran premio delle idee di impresa innovative nate dalla ricerca universitaria. Sul podio anche Tennis Commander, spin off in corso di accreditamento dell’Ateneo pisano, arrivato terzo con un software per monitorare le performance dei tennisti. Al secondo posto NaviGate, spin off della Scuola Superiore Sant’Anna, che ha proposto un sistema di orientamento integrato per le persone ipovedenti, utile soprattutto per gli ambienti interni. Menzione d’onore e quarta posizione per Co-Robotics, altra spin off della Scuola Superiore Sant’Anna, grazie ai sistemi avanzati per l’assistenza delle persone anziane. Tra le 10 finaliste c'era anche Magister, altro spin off in corso di accreditamento dell'Università di Pisa, che si occupa della messa a punto di un software applicativo che permetta agli Operatori del Settore Alimentare (OSA) di sviluppare i loro piani di sicurezza alimentare e la conseguente corretta gestione attraverso la metodologia HACCP.

start cup vincitori

La giuria della gara, la cui finale si è svolta alla Scuola Superiore Sant'Anna, era composta da rappresentanti di tutte le istituzioni coinvolte nell’organizzazione. Ai primi tre gruppi classificati spetta di diritto l’accesso alla finale italiana del Premio Nazionale dell’Innovazione e il premio in denaro offerto dalla Regione Toscana, rappresentata a Pisa dalla vice Presidente nonché assessore cultura, università e ricerca: 5mila euro al progetto di impresa vincitore (TTSB); 3mila euro al secondo classificato (NaviGate), 2mila euro al terzo (Tennis Commander). Le cifre saranno utilizzate per contribuire al successo dell’idea di impresa. Anche per Co-Robotics, grazie alla menzione d’onore e alla quarta posizione, si aprono comunque le porte per rappresentare la Toscana alla finale italiana del Premio nazionale per l’innovazione. La Start Cup Toscana, giunta alla 12esima edizione, è promossa su iniziativa della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con le scuole universitarie superiori di Pisa e Lucca (rispettivamente Scuola Normale Superiore e Scuola Imt Alti Studi Lucca), le università di Pisa, Siena, Firenze, con il sostegno finanziario della Regione Toscana.

Alla premiazione era presente anche il professor Paolo Ferragina, prorettore per la Ricerca applicata e l’innovazione dell’Università di Pisa, che negli ultimi anni ha dato grande impulso alle attività di trasferimento tecnologico dell'Ateneo, favorendo la nascita di decine di start up e spin off. Tra le iniziative più significative da lui promosse c’è il PhD+, il programma formativo aperto a studenti, laureati, ricercatori e docenti, che ha l’obiettivo di insegnare a valorizzare i risultati della ricerca e a sviluppare progetti innovativi. L’idea della terza classificata a questa edizione della Start Cup Toscana, Tennis Commander, è nata proprio in quel contesto. Come si legge sul Bilancio di mandato appena presentato dal rettore Massimo Augello, ad oggi sono 45 le aziende che hanno ottenuto il marchio “Azienda spin-off dell’Università di Pisa”; di queste, 35 mantengono a fine 2015 il marchio spin-off di Ateneo e 12 provengono dal PhD+. Si è passati da una media di circa 3 spin-off accreditati all’anno nel periodo pre 2010, a una media di circa 4 spin-off nel periodo post 2010.

Le idee di impresa salite sul podio della Start Cup Toscana, scelte fra le dieci finaliste:
Prima posizione per TTSB, azienda innovativa del settore energetico che ha ideato e brevettato una batteria ricaricabile ad alte prestazioni, realizzata soltanto con materiali a basso costo e abbondanti in natura, come zinco e manganese. Questa invenzione potrebbe trovare larga applicazione nel settore del cosiddetto “energy storage stazionario” e per impieghi nella “smart-grid”, ovviando al difetto originario delle fonti rinnovabili come quelle solari ed eoliche. Tali fonti rinnovabili hanno il pregio di ridurre la percentuale di energia elettrica prodotta bruciando idrocarburi, ma per loro natura sono incostanti e non programmabili. Invece, accumulare energia in batterie proprio come secondo l’innovazione che ha vinto la Start Cup Toscana, quando questa è prodotta in surplus o non viene consumata in maniera diretta, permette di usufruire di energia “verde” anche in assenza di sole o di vento. 

Seconda posizione per NaviGate, sistema di guida in ambienti interni ed esterni, pensato per aiutare le persone non vedenti nella navigazione pedonale in maniera indipendente, anche in luoghi mai esplorati. Il punto di forza di NaviGate è il funzionamento in ambienti chiusi dove gli attuali sistemi basati su tecnologia gps non forniscono stime accurate di posizione. NaviGate si compone di tre moduli, con differenti funzioni. NaviGate, però, non si ferma alla navigazione di utenti ipo-vedenti. La versatilità del sistema permette di utilizzarlo anche nell’industria del “gaming” e della realtà virtuale, dove l’esigenza di tracciare la posizione dell’utente nello spazio è di primaria importanza per il miglioramento dell’esperienza di gioco, aprendo così nuovi scenari di business.

Terza posizione per Tennis Commander, primo software di monitoraggio delle performance dedicato ai tennisti di tutte le categorie, professionisti ed amatori, compatibile con smartwatch (Android Wear e iOS) e smartphone già in commercio, senza richiedere l’acquisto di attrezzature dedicate. Basato anche su analisi di Big Data, Tennis Commander si rivolge ai tennisti di tutti i livelli, ponendosi come un allenatore virtuale sempre presente. L’applicazione è unica nella sua categoria: oltre ad identificare il tipo di colpo giocato, rileva la posizione occupata in campo dal giocatore, utile per fornire accurate indicazioni strategiche. L’innovativo sistema di posizionamento e le originali tecniche di “machine learning” sviluppate dal team sono applicabili ad altri ambiti che possono esulare da quello sportivo.

Menzione d’onore e quarta posizione per Co-Robotics, altra spin off della Scuola Superiore Sant’Anna, micro azienda innovativa che si concentra sulla progettazione, integrazione, sviluppo di tecnologie Ict e di sistemi robotici che collaborano con gli utenti, offrendo consulenza e supporto alle piccole e medie imprese in innovazione di prodotto e di ricerca. 

 

È tornata in Rettorato, dopo un intervento di restauro rigorosamente conservativo, la bandiera tricolore che ricorda la partecipazione del battaglione universitario pisano al Risorgimento nazionale e più in particolare alla battaglia di Curtatone e Montanara del 29 maggio 1848. Dopo la visita in anteprima riservata alle autorità che sono intervenute alla presentazione del Bilancio di Mandato di lunedì 24 ottobre, tra le quali il presidente della Regione, Enrico Rossi, e il sindaco Marco Filippeschi, il vessillo si appresta a rientrare nella sua teca storica, una vetrina in legno con decorazioni a rilievo e iscrizioni commemorative posta al primo piano di Palazzo alla Giornata.

bandiera curtatone


La bandiera si presenta come logora e molto fragile: di essa, infatti, rimane solo la banda verde lacerata e lacunosa e piccolissimi frammenti della banda bianca, mentre è completamente inesistente la banda rossa. Il vessillo è posto vicino alla sua asta, rivestita in velluto, con la "cravatta" e la lunga fascia in seta, ricamata con iscrizioni in oro e frange, anche queste oggetto del restauro.

L'intervento, affidato alla ditta “Restauro e Studio Tessili s.n.c.” di Digilio e Cambini, ha preservato l'integrità dell'insieme, consolidando quanto rimane del “tricolore” senza separarlo dal suo contesto nel quale conserva significato e valore storico. Il tessuto, composto da diversi frammenti di seta, è stato sottoposto a lenta immissione di vapore per restituire elasticità alle fibre e ridistendere le deformazioni. Successivamente è stato adagiato su un supporto in taffetà di seta, tinto in un verde simile all'originale e protetto da un sottilissimo velo, di seta anch'esso, adeguatamente tinto, fermato a cucito lungo i profili della bandiera e delle lacune.

Una volta consolidato, il frammento di bandiera è stato ancorato su un pannello, realizzato in policarbonato alveolare, leggero e inerte, rivestito con mollettone di puro cotone e tessuto di seta. Sul pannello, accanto alla bandiera, è stata appoggiata nella posizione originale anche l'asta con la “cravatta”, a sua volta restaurata con procedimento analogo alla bandiera, come anche la lunga fascia con iscrizioni. Il pannello è stato quindi inserito all'interno della vetrina storica.

La storia della bandiera tricolore si intreccia con quella dei 369 studenti universitari e giovani pisani che partirono il 22 marzo del 1848 per andare a combattere sui campi lombardi della prima guerra di indipendenza, ai quali poi si unirono studenti dell'Università di Siena e altri volontari toscani. Essi portavano con sé la bandiera biancorossa granducale toscana con lo stemma della dinastia lorenese, cui era stata aggiunta una sciarpa tricolore. A Reggio Emilia, il 23 aprile successivo, il battaglione universitario toscano, schierato in Piazza Grande davanti al municipio, ricevette solennemente in dono dalla guardia civica locale la bandiera tricolore di combattimento, cucita e ricamata nella notte da otto donne reggiane.

Nei giorni seguenti, dopo aver attraversato il Po, gli universitari toscani si attestarono in prima linea fra Curtatone e Montanara, nei pressi di Mantova, dove il 29 maggio 1848 resistettero valorosamente per cinque ore a migliaia di austriaci, consentendo a Carlo Alberto di non venire investito nel grosso del suo esercito e l'indomani di attaccare riportando la vittoria di Goito.

La stessa sorte gloriosa ebbe la bandiera, che fu impiegata in tutte le attività del battaglione universitario, ma che non fu presente nella fatidica battaglia di Curtatone e Montanara. Mentre infuriava lo scontro, infatti, era già stata trasportata al comando di Goito. Riportata a Pisa dai reduci, essa diventò una venerata icona, orgogliosamente esibita in ogni cerimonia patriottica: nel 1910 la bandiera ha ricevuto la medaglia d'argento e nel 1948, in occasione del centenario di Curtatone e Montanara, è stata insignita di medaglia d'oro al valor militare dalla Repubblica Italiana.

bandiera curtatone oriz

Claudio Migliorini e Cristiano Alocci, neolaureati in ingegneria all’Università di Pisa, hanno vinto ad ottobre un premio per la loro tesi magistrale messo in palio dal Centro Internazionale di Aggiornamento Sperimentale-Scientifico (CIAS), un ente senza fini di lucro che opera nel campo dell’ingegneria civile.

alocci migliorini inside

I due neolaureati sono arrivato ex aequo nella sezione "Ponti e viadotti” dividendosi una borsa da 1.000 euro. Claudio Migliorini, 28 anni di Grosseto, ha vinto con una tesi su "Progettazione di un ponte strallato ciclopedonale sul fiume Ombrone" di cui era relatore il professore Pietro Croce; Cristiano Alocci, 26 anni di Monte Argentario (GR), è stato premiato per la sua tesi “Progetto di una passerella ciclo-pedonale mobile in materiale composito sul canale dei Navicelli a Pisa" di cui è stato relatore il professore Paolo S. Valvo.

Nella foto a sinistra Claudio Migliorini, a destra Cristiano Alocci

Dopo una prolungata cecità, può il cervello essere di nuovo in grado di elaborare i segnali visivi? Un nuovo studio appena pubblicato sulla rivista Plos Biology e condotto in collaborazione tra il team di Università di Pisa, Fondazione Stella Maris e Istituto di Neuroscienze del CNR, coordinato dalla professoressa Maria Concetta Morrone, e il team di Oculistica dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Careggi e dell’Università di Firenze, guidato dal professor Stanislao Rizzo, ha indagato quest’aspetto studiando un gruppo di pazienti ciechi affetti da retinite pigmentosa che sono stati sottoposti all’impianto di una protesi retinica.

plosBiology Morrone

«La letteratura scientifica ha ormai dimostrato che dopo anni di cecità il cervello umano si “riorganizza” e le aree corticali un tempo dedicate a elaborare segnali visivi, essendo ormai inattivate, assolvono nuove funzioni come ad esempio l’elaborazione di informazioni tattili o uditive – spiega Elisa Castaldi, primo autore dello studio – I dati ottenuti da questo gruppo di pazienti dimostrano che questo processo è in parte reversibile e che si può fare in modo che le aree che una volta erano visive tornino a svolgere la loro funzione originaria, sebbene il nuovo segnale visivo sia molto diverso e molto distorto rispetto a quello originale».

Nello studio sono state misurate le risposte comportamentali e le attivazioni cerebrali con metodi di risonanza magnetica funzionale prima e dopo l’impianto della protesi. Il sistema di neuro-stimolazione cattura tramite una telecamera montata sugli occhiali del paziente immagini del mondo esterno, che poi elaborate e compresse vengono convertite in segnali elettrici e trasmesse, tramite un sistema di bobine a comunicazione wireless, a degli elettrodi impiantati che stimolano gli assoni delle cellule gangliari della retina. I pazienti imparano a utilizzare la protesi e riescono nuovamente a riconoscere stimoli visivi e durante questa lunga fase di apprendimento il cervello cambia e lentamente torna a essere attivato da stimoli visivi. I risultati dello studio dimostrano che, dopo la protesizzazione, c’è un aumento di attività cerebrale misurata con la risonanza magnetica e che tale aumento è più forte nei pazienti che si sottopongono a un training più intenso.

«È importante tenere presente – continua Elisa Castaldi – che questi cambiamenti avvengono nell’arco di svariati mesi e che c’è una correlazione tra la quantità di esercizi riabilitativi effettuati dal paziente, il cambiamento cerebrale e la capacità di utilizzare il nuovo strumento. È come se il cervello dovesse imparare a vedere di nuovo». «Questi dati dimostrano che c’è una grande plasticità nel cervello non solo durante l’infanzia, ma anche in età adulta – aggiungono Maria Concetta Morrone dell’Università di Pisa e Guido Cicchini dell’Istituto di Neuroscienze del CNR – Inoltre è molto importante aver osservato che essa non sia limitata alla corteccia, ma anche a strutture sottocorticali».

«Oltre 40 milioni di persone al mondo soffrono di cecità e in molti casi la causa è una lenta e progressiva degenerazione retinica, come nella retinite pigmentosa, una malattia retinica ereditaria che porta gradualmente alla cecità – specifica il professor Stanislao Rizzo - Recentemente, si sono aperte nuove speranze per queste gravi malattie degenerative grazie alla realizzazione di nuove sofisticate protesi retiniche e di elementi fotosensibili che mirano a sostituire la funzionalità della retina e a stimolare di nuovo il cervello con segnali visivi. Comprendere il potenziale plastico del cervello adulto è fondamentale per migliorare e ottimizzare le future protesi retiniche”.

 

Elisa Castaldi

castaldi elisa

 

Guido Cicchini e Maria Concetta Morrone

morrone cicchini

 

Stanislao Rizzo

rizzo careggi

 

Ne hanno parlato: 
Ansa.it
Repubblica.it
Tirreno.it
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
InToscana.it
LeScienze.it 
FattoQuotidiano.it 
gonews.it 
LaStampa.it 
AskaNews

«Due personalità molto diverse tra loro, ma che hanno raggiunto l’eccellenza nei loro settori e che sono ben rappresentative dello spirito della nostra Università, in cui il sapere affonda le sue radici nel passato, ma allo stesso tempo è proiettato verso il futuro e l’innovazione». È così che il rettore Massimo Augello ha presentato Alfred Cuschieri e Valentino Mercati, i due protagonisti della cerimonia di conferimento delle due lauree magistrali honoris causa che si è tenuta martedì 25 ottobre, nell’Aula Magna Fratelli Pontecorvo del Polo Fibonacci. Alfred Cuschieri, chirurgo e scienziato di fama internazionale, è stato insignito della laurea magistrale in “Bionics Engineering”, congiunta tra Università di Pisa e Scuola Superiore Sant'Anna, Valentino Mercati, imprenditore italiano, fondatore e presidente del Gruppo Aboca, quella in “Biotecnologie vegetali e microbiche”.

Nella foto, da sinistra: Franco Mosca, Alfred Cuschieri, Massimo Augello, Valentino Mercati.

Mosca Cuschieri Augello Mercati

La prima parte della cerimonia è stata dedicata ad Alfred Cuschieri, con la lettura della motivazione da parte del professor Luigi Landini, presidente del Consiglio aggregato del corso di laurea magistrale in “Bionics Engineering”, e della laudatio pronunciata da Franco Mosca, professore emerito di Chirurgia generale dell’Ateneo pisano. Dopo il conferimento della laurea da parte del rettore Augello, è seguita la lectio magistralis di Alfred Cuschieri dal titolo “Nanotechnology for Health care”.

La cerimonia è proseguita poi con la laurea honoris causa a Valentino Mercati: le motivazioni sono state lette dal professor Rossano Massai, direttore del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, mentre la laudatio è stata affidata alla professoressa Annamaria Ranieri, presidente del corso di laurea magistrale in “Biotecnologie vegetali e microbiche”. Dopo la proclamazione da parte del rettore, Valentino Mercati ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “Biotecnologie per la salute dell’uomo e dell’ambiente”.

Il professor Alfred Cuschieri, nato a Malta da padre fiorentino e madre maltese, laureato a Malta, ha sviluppato la sua prestigiosa carriera nelle università del Regno Unito. Sir Alfred, baronetto di Sua Maestà la Regina Elisabetta II di Inghilterra, oltre a essere stato un eminente chirurgo generale e inventore di nuove procedure tecnologiche in chirurgia, nel corso della sua carriera ha ricoperto numerose cariche importanti e attualmente è direttore scientifico dell’IMSaT (Institute for Medical Science and Technology) in Scozia, da lui fondato, dove lavorano circa 50 ricercatori, in gran parte ingegneri. È inventore di un numero rilevante di dispositivi chirurgici e medicali in generale, alcuni dei quali sono stati chiamati col suo nome, “Cuschieri”, come ad esempio gli strumenti per chirurgia laparoscopica a singolo accesso. Il professor Alfred Cuschieri ha collaborato con la Scuola pisana di Chirurgia generale continuativamente dal 1987 ad oggi, aggiornando gli allievi con lezioni e dimostrazioni in sala operatoria sui progressi e sulle acquisizioni della chirurgia mini-invasiva, di cui è padre fondatore riconosciuto in tutto il mondo. Dal 2003 è anche professore di Chirurgia presso la Scuola Sant’Anna, trasferito dall’università britannica con chiamata per “chiara fama”. Cuschieri è diventato ormai un punto di riferimento anche per il Centro di Eccellenza del MIUR per la Chirurgia Assistita dal Computer, “EndoCAS”, dell’Università di Pisa.

Nella foto qui sotto: il rettore Massimo Augello con Alfred Cuschieri.

 Augello Cuschieri

 

Valentino Mercati è nato a Sansepolcro nel 1939 in una famiglia di artigiani, dai quali ha tratto un’educazione basata sulla sensibilità e il rispetto per la natura. Nel 1975 ha acquistato una fattoria in località Aboca, a pochi chilometri da Sansepolcro, dove alla fine del 1977 ha iniziato il progetto di coltivazione e trasformazione di piante utili al benessere dell’uomo. È nata così l’azienda Aboca, una realtà che nel tempo ha incluso nella sua missione anche la ricerca e l’innovazione, con l’obiettivo di sviluppare prodotti volti a risolvere le esigenze di salute nel rispetto della persona e dell’ambiente. Nel 1984 Aboca ha ottenuto il primo riconoscimento ufficiale come operatore sanitario attraverso l’autorizzazione a produrre estratti di erbe per uso farmaceutico. Nel 1992 ha ottenuto anche l’autorizzazione a produrre prodotti dietetici. Il primo significativo progetto di ricerca ideato da Aboca e riconosciuto dal MIUR risale agli inizi del 1990, quando fu avviato uno studio sul contenuto quanti-qualitativo dei flavonoidi contenuti in diverse varietà di passiflora, specie di cruciale importanza medicinale per la sua attività farmacologica sul sistema nervoso. Altra importante ricerca risale agli inizi del 2000, periodo in cui vennero studiate nuove sostanze ad attività antinfiammatoria. Tale ricerca ha consentito di collocare l’Azienda come esempio di innovazione sulla cura, mediante fitocomplessi naturali, di malattie cronico degenerative e oncologiche. Valentino Mercati è stato presidente di Assoerbe dal 2010 al 2013. È Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Cavaliere dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro. Nel 2014 è stato nominato dal Presidente della Repubblica Cavaliere del Lavoro.

Nella foto qui sotto: il rettore Massimo Augello con Valentino Mercati.

Augello Mercati

È stato presentato lunedì 24 ottobre, alla presenza della comunità accademica e delle autorità cittadine e toscane, il volume "L'Ateneo di Pisa nella stagione del cambiamento", che illustra il Bilancio di Mandato 2010-2016 del rettore Massimo Augello. Il professor Augello ha aperto la cerimonia con la sua Relazione sul Mandato, in cui ha ripercorso le linee strategiche che hanno fatto da guida alle attività dell'Ateneo nel periodo 2010-2016. Al termine, ha quindi “passato il testimone” al professor Paolo Mancarella, rettore eletto, che entrerà in carica a partire dal 1 novembre, al quale ha consegnato il volume “Rifondare lo Studio”, che raccoglie due rilevanti documenti della fine del XV secolo relativi a un momento di grande significato nella storia dell’Ateneo pisano, quando avvenne la rifondazione dello studio ad opera di Lorenzo il Magnifico. Le conclusioni dell'incontro sono state affidate al sindaco Marco Filippeschi e al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

bilancio mandato

Il Bilancio di Mandato 2010-2016 frutto di un progetto che è stato sviluppato nell’arco dell’ultimo anno grazie al decisivo contributo di prorettori, delegati e personale degli uffici, è strutturato essenzialmente in due parti. La prima propone una lettura sintetica e unitaria di quanto fatto durante il mandato, collegata alle strategie seguite e agli obiettivi che il governo dell’Ateneo si era proposto di raggiungere. La seconda offre invece la rappresentazione puntuale e analitica del lavoro svolto in ogni specifica area di attività, con una maggiore dovizia di dati e informazioni e un livello di maggiore approfondimento. In questo caso, le sezioni riguardano: Identità e riorganizzazione, Didattica e servizi agli studenti, Ricerca, Innovazione e ricerca applicata, Internazionalizzazione, Personale, Bilancio e aspetti economico-finanziari, Informatica e telecomunicazioni, Rapporti con il territorio, Sistemi di Ateneo, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e Ospedale veterinario, CUS ed edilizia sportiva, Edilizia e valorizzazione del patrimonio, Sicurezza e ambiente.

“Il presente Bilancio di Mandato – ha detto nella sua relazione il rettore Augello - rappresenta una novità assoluta per il nostro Ateneo: è infatti la prima volta che viene realizzato, come già accaduto per altri importanti documenti prodotti in questi anni, dal Codice Etico al Regolamento Generale, dal Bilancio Sociale al Rapporto di Sostenibilità, appena completato. Lo abbiamo sentito come un atto doveroso verso la nostra comunità accademica e verso l’intera città, oltre che come uno strumento utile per chi avrà la responsabilità e il grande onore di guidare l’Università di Pisa dopo di noi. Esso è, soprattutto, il riconoscimento esplicito del percorso compiuto in questi sei anni, che non sarebbe stato possibile seguire senza l’apporto convinto e l’impegno unitario di tutte le componenti della nostra comunità accademica”.

Il testo del volume è disponibile sul sito dell’Ateneo, a questo link

mancarella augello

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Per restituire al più presto alla comunità pisana, ma anche a tutti gli studenti e i ricercatori, il palazzo della Sapienza e la ricca e prestigiosa Biblioteca Universitaria del Ministero dei Beni Culturali, chiusi da quattro anni per i necessari lavori di consolidamento, il Prefetto Attilio Visconti ha accolto la richiesta del Rettore Massimo Augello e ha tenuto una riunione urgente a cui hanno preso parte, oltre allo stesso Rettore, il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi, il Direttore Generale delle Biblioteche e Istituti Culturali del MIBACT Dr.ssa Rossana Rummo e l’Architetto Marta Ciafaloni della Soprintendenza di Pisa.

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Nel corso dell’incontro, il Prefetto ha ricordato le vicende che hanno determinato la chiusura della Sapienza e della BUP a seguito del terremoto nel maggio 2012.

Il Prefetto ha sottolineato come la complessità dell'intervento e la rilevanza che la questione riveste per l’intera città richiede uno sforzo ulteriore di collaborazione e dialogo tra i diversi soggetti istituzionali, affinché le varie procedure amministrative e tecniche si svolgano più celermente possibile per chiudere i lavori al Palazzo della Sapienza. Tutti i rappresentanti degli Enti coinvolti hanno confermato la totale disponibilità a mettere in atto tutte le azioni necessarie, evitando qualsiasi ritardo burocratico.

Il Rettore ha illustrato lo stato di avanzamento del piano complessivo di consolidamento e riqualificazione dell’intero Palazzo de La Sapienza, ed ha ricordato che nel 2015, a seguito di gara europea, sono stati assegnati i lavori per un importo di oltre 13 milioni di euro, e ribadisce l’assoluta necessità di terminare celermente le opere per riaprire il Palazzo. Il Rettore ha confermato la piena disponibilità dell’Ateneo a prendersi carico anche dell’esecuzione dei lavori di pertinenza del Mibact, come da questo richiesto, sottoponendo a tal fine all’Anac un parere circa la possibilità di utilizzare l’Università quale stazione appaltante anche per gli interventi di cui sopra. Evidenzia infine che, in tale auspicata ipotesi, non sarà possibile la conclusione dei lavori di pertinenza dell’Università entro la data prevista (31/12/2016) dalla recente variante al progetto iniziale.

A tale proposito il Sindaco Marco Filippeschi, nel ribadire l’assoluta importanza della celere definizione dei lavori, per restituire alla città il prestigioso Palazzo della Sapienza, assicura la propria disponibilità a fornire tutta la collaborazione necessaria alla risoluzione della problematica.

Il Direttore Generale del MIBACT ha informato che al fine di tutelare il patrimonio librario della Biblioteca, che sarà oggetto dei lavori di consolidamento, si é reso necessario provvedere al trasferimento temporaneo dei volumi presso altra sede idonea del MIBACT, individuata nella sede dell'Archivio di Stato di Lucca. L’aggiudicazione del servizio per il trasferimento del materiale librario avverrà entro la prima decade del mese di novembre e il completo trasferimento dei libri si concluderà per fine febbraio 2017. Per ottimizzare i tempi, si procederà intanto, sotto la guida dei funzionari della Biblioteca, all’inscatolamento del materiale librario.

La rappresentante della Soprintendenza assicurerà la consueta collaborazione, definendo congiuntamente ai tecnici dell’Università le modalità di pulitura e finitura temporanea delle facciate , in attesa di poter eseguire un restauro “a regola d’arte” secondo quanto emerso dalla rilevazione stratigrafiche e chimiche interpolate con i documenti storici riferiti al progetto dell’Arch. Vincenzo Pilotti, autore del progetto originario.

Il Prefetto, nel ringraziare tutti gli intervenuti, ha rinnovato l’invito alla massima sinergia fra gli Enti interessati per riconsegnare il prima possibile il Palazzo de La Sapienza e la Biblioteca Universitaria alla città, probabilmente entro la fine del 2017.
(Fonte Ufficio stampa Prefettura Pisa)

 prefettura vertice sapienza

È stato conferito a Franco Mosca, professore emerito di Chirurgia dell’Università di Pisa, l'edizione 2016 del “Campano d'Oro”, il prestigioso riconoscimento che l’Associazione Laureati dell’Ateneo Pisano (Alap) assegna ogni anno a personaggi illustri che si sono laureati a Pisa. La cerimonia di conferimento si è tenuta il 21 ottobre nella sede degli Arsenali Repubblicani. Dopo i saluti del rettore e del sindaco Filippeschi, ha avuto luogo la lettura delle motivazioni che hanno portato al conferimento del premio al professor Mosca da parte del vicesindaco Paolo Ghezzi (nella veste di presidente dell’Alap), quindi la consegna della medaglia che raffigura la “Torre del Campano”, la cui campana, nel cuore del centro storico di Pisa, ha scandito l’inizio e la fine delle lezioni universitarie dal Medioevo fino a una decina di anni fa. A fine cerimonia si è esibito il Coro dell’Università di Pisa, diretto dal maestro Stefano Barandoni.

mosca ghezzi

"Per le sue doti innovative e le capacità organizzative - ha detto il rettore Massimo Augello nel suo saluto - il professor Franco Mosca può a buon diritto essere considerato un punto di riferimento nella secolare e gloriosa tradizione della Medicina a Pisa, sia dal punto di vista universitario che ospedaliero. La grande stima, mia e di tutti, verso il professor Mosca - cui mi lega una fraterna amicizia che si alimenta dal confronto continuo - è anche per l'uomo dallo stile semplice, sobrio e rigoroso, che ha inteso come suo specifico compito etico e sociale quello di 'restituire' agli altri e alla società ciò che la vita gli ha messo a disposizione, a partire dalla possibilità di coltivare a pieno i propri talenti. Da questa volontà di 'restituzione' - un concetto dalla portata rivoluzionaria se adottato da ciascuno di noi - deriva la sua costante attenzione verso i giovani e il suo interesse tanto per i temi della formazione di eccellenza, quanto per le tecnologie del futuro".

Istituito nel 1971, il premio “Campano d’Oro” è un riconoscimento che ogni anno viene conferito a un ex allievo dell’Ateneo pisano che ha dato lustro alla nostra città distinguendosi nel campo della cultura, della scienza, dell'industria e delle professioni. Quest'anno la scelta è caduta sul professor Franco Mosca, “padre” e fondatore della trapiantologia toscana e italiana con 30 mila interventi personali all'attivo a cui si devono aggiungere altri 20 mila eseguiti dai suoi allievi, ma sempre sotto la sua responsabilità. Un grande luminare che ha dato molto alla medicina italiana, ma anche un medico fortemente impegnato nel sociale grazie alla fondazione Arpa da lui voluta, che presiede fin dalla costituzione e alla quale ha prestato la sua "voce" anche Andrea Bocelli con la carica di presidente onorario e pronta a investire sulle qualità di giovani medici e ricercatori.

Il premio pisano annovera, trai suoi vincitori, personaggi di grande spessore professionale, culturale e anche umano. Tra gli illustri premiati delle scorse edizioni del "Campano d'Oro" vi sono l'ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, Carlo Rubbia, Giuliano Amato, Marcello Pera, Tiziano Terzani, Remo Bodei, Antonio Cassese, Andrea Bocelli, Valdo D'Angiolo, Edda Bresciani e Paolo Dario.

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