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ugo faragunaUgo Faraguna (foto) del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa si è aggiudicato il premio della Società Italiana di Fisiologia (SIF) 2016 riservato a giovani ricercatori under 40.

A fronte di 19 candidature provenienti da tutta l’Italia, il ricercatore pisano ha vinto 1000 euro piazzandosi primo ex-aequo con la dottoressa Flavia Antonucci dell’Università degli studi di Milano.

Classe 1979 e laureato a Pisa dove ha fatto ritorno dopo un periodo trascorso all’Università del Wisconsin negli Stati Uniti, Ugo Faraguna ha ricevuto il riconoscimento durante 67mo congresso della SIF che si è svolto a Catania alla fine di settembre.

In questa stessa occasione Faraguna ha presentato le sue ricerche più avanzate sui meccanismi che regolano il sonno a una platea di oltre 250 scienziati riuniti a convegno impegnati nei diversi campi della ricerca biomedica fra cui Carlo Maria Croce (Columbus, OH, Usa), Stefano Pluchino (Cambridge, UK) e Ulrich Pohl (Munich, Germany).

 

È stato conferito allo storica della Scienza Italiana, la professoressa Paula Findlen, il Premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, giunto alla 55esima edizione. Contemporaneamente, è stata assegnata allo scienziato Giovanni Losurdo l'undicesima edizione del Premio Galileo Galilei per la scienza. La cerimonia di conferimento si è tenuta sabato 1° ottobre, nell'Aula Magna dell'Ateneo

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 La professoressa Paula Findlen, docente della Stanford University, ha contribuito a riportare al centro dell’interesse internazionale alcuni aspetti essenziali della cultura scientifica italiana di età moderna. Grazie alle sue pubblicazioni, che riprendono gli approfondimenti degli studiosi italiani di grande prestigio, è stata riproposta un’immagine

innovativa del nostro Rinascimento e delle sue esperienze in campo scientifico.

Il professor Giovanni Losurdo è primo ricercatore dell’Infn di Pisa e già dottore di ricerca in Fisica alla Scuola Normale. Lavora allo studio delle onde gravitazionali sin dalla sua tesi di laurea, vantando collaborazioni con i principali laboratori coinvolti nel settore che fanno capo al Caltech, al Mit, alla University of Western Australia, alla Tokyo University e alla University of Glasgow.

La professoressa Findlen ha inoltre rivolto una particolare attenzione al ruolo delle donne nella scienza italiana con uno sguardo di carattere sociale e intellettuale. A valutarla meritevole del premio Galilei, all’unanimità, sono stati Marco Beretta, Massimo Bucciantini, Maria Conforti, Claudio Pogliano e Saverio Sani.

Dal 2006 il professor Losurdo ha coordinato le operazioni che hanno dato vita ad «Advanced Virgo», il progetto pensato per rendere dieci volte più sensibile l’interferometro «Virgo» divenendone nel 2009 project leader. A decretare la sua vittoria, su altre decine di candidati, sono stati Alexander Blumen, Muhsin Harakeh, Claude Le Bris, B.S. Sathyaprakash, Jean Yves Vinet e Saverio Sani (segretario del premio) che hanno designato all’unanimità l’insigne scienziato.

 

 

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Garantire la qualità dei prodotti e, insieme, un maggior rispetto dell’ambiente attraverso il confronto tra pratiche di agricoltura biologica e tecniche convenzionali. È questo l’obiettivo di un progetto di ricerca internazionale a cui è stato chiamato a collaborare il Centro di ricerche agro-ambientali “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa, scelto come prima stazione sperimentale in Europa e tra le primissime nel mondo, che si aggiunge alle due selezionate finora in Canada e a una terza negli Stati Uniti. Per illustrare i dettagli del progetto, oltre che per avviare la fase operativa della collaborazione, sarà a Pisa nei prossimi giorni il dottor Klaus Lorenz, del “Carbon Management e Sequestration Centre” della Ohio State University, che lunedì 3 ottobre, dalle ore 10 alle ore 12, terrà una conferenza nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, dal titolo “Il sequestro del carbonio del terreno per la sicurezza alimentare e per il clima”. 

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Secondo le più accreditate fonti scientifiche, circa un quarto delle emissioni totali dei cosiddetti “gas serra” è dovuto alle attività agricole, con una forte incidenza dei processi legati alla gestione dei suoli e della sostanza organica in essi contenuta o applicata mediante la fertilizzazione. L’agricoltura, al pari di altre attività, può quindi contribuire alla riduzione del livello complessivo delle emissioni di “gas serra”, avvalendosi di tecniche in grado di “sequestrare” l’anidride carbonica dall’atmosfera e di trasformarla in altri composti stabili del carbonio. Il dottor Lorenz sta appunto sviluppando uno studio mirato alla definizione delle variazioni dello stock di carbonio organico nei terreni gestiti secondo sistemi convenzionali e biologici. Il progetto mira a dimostrare che le tecniche di coltivazione biologica permettono di immagazzinare, e quindi di imprigionare, maggiori quantità di carbonio nel terreno, limitando la sua dispersione nell’aria e di conseguenza gli effetti nocivi sull’atmosfera. In particolare, la ricerca intende monitorare gli effetti delle due diverse tipologie di coltivazione, sul medesimo terreno, nel medio e lungo periodo, comunque dopo un tempo minimo di cinque anni, e – ulteriore elemento di novità del progetto del dottor Lorenz - a una profondità di circa un metro, che è tripla rispetto alle sperimentazioni effettuate finora, ferme a 30 centimetri.

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Il Centro Avanzi è stato selezionato come stazione sperimentale per le sue peculiari caratteristiche, per le tecniche rigorose e di avanguardia che in esso vengono praticate e per avere a disposizione, al suo interno, terreni simili in cui convivono coltivazioni biologiche e altre tradizionali. Per rispondere alle esigenze della ricerca sono stati individuati i campi del progetto “Mediterranean Arable Systems COmparison Trial” (MASCOT), attivo già dal 2000, sui quali nei prossimi giorni i ricercatori pisani e americani effettueranno un primo campionamento.

“Siamo molto orgogliosi per essere stati selezionati nell’ambito del progetto di ricerca sviluppato dal dottor Lorenz – ha commentato il professor Marco Mazzoncini, direttore del Centro Avanzi – a dimostrazione del fatto che la nostra struttura è conosciuta e apprezzata anche all’estero per le sue ricerche di lungo periodo, strumento sempre più importante nel campo della moderna ricerca agronomica”.

“Senza clamore e dissonanze” in queste semplici parole si può racchiudere il complesso lavoro dell’architetto pisano Roberto Mariani (1938-2001), sopito per più di un decennio in un apparente silenzio che invece ha molto da raccontare. Dall’inaugurazione venerdì 30 settembre alle ore 19 fino al 30 novembre si potrà visitare presso il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi a Pisa una mostra a lui dedicata, testimonianza della sua ricca attività professionale.

Roberto Mariani architetto

La mostra “Roberto Mariani architetto. Senza clamore e dissonanze”, a cura di Denise Ulivieri, Teresa Arrighetti, Sara Guazzelli, con un allestimento ideato dall’Associazione Culturale 120g, ripercorre le tappe principali del lavoro dell’architetto filtrato attraverso una scrupolosa analisi condotta nell’ampio archivio di Roberto Mariani. Nel corso della sua attività professionale, Mariani si occupa di design, edilizia, elabora proposte urbanistiche e partecipa a numerosi concorsi vincendo importanti premi di architettura.

Dalla sede della federazione del Partito Comunista Italiano in via Fratti (1964-1967), opera progettata con Francesco Tomassi, al recupero delle Corti di San Domenico in corso Italia (1987-1991, foto in alto); dalla sistemazione dell’isolato di via Titta Ruffo, via Garofani e corso Italia (1982-1991, foto in basso), al complesso residenziale di via Contessa Matilde, nell’area prima occupata dall’Istituto Opoterapico (1988-1991); dal complesso ippico “Scuderie Nuove” in località Barbaricina (1992-1993), al nuovo cimitero di Cascina (1975-1987); fino ad arrivare all’ultima sua opera, il Polo Didattico Giovanni Carmignani dell’Università di Pisa (1992-2003).

La mostra è accompagnata dal volume “Roberto Mariani architetto. Senza clamore e dissonanze”, a cura di Denise Ulivieri (Pisa University Press, 2016), che racconta l’avventura umana e professionale dell’architetto pisano e costituisce una necessaria guida critica al percorso espositivo.roberto mariani

“Uno nato al Portone”, come amava definirsi Mariani, un uomo di quartiere, un intellettuale con un profondo substrato culturale continuamente nutrito da una curiosità per l’architettura e per la vita. A quindici anni dalla sua scomparsa “l’attività professionale di Mariani rimane un significativo riferimento da seguire per trarne insegnamenti, comparazioni, stimoli o critiche, mai qualcosa di trascurabile”.

tommaso lorenzetto bologna

Sarà Tommaso Lorenzetto Bologna, laureando del dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa, a seguire il progetto formativo promosso dalla Scuola di Istruzione e Cultura Cinofila DobreDog che prevede l’addestramento di un cane per l’assistenza di una persona con disabilità. Per individuare il binomio uomo-cane con cui lavorerà il ragazzo, è stato bandito il concorso “Mi afFido”, il cui regolamento è disponibile a questo link: http://www.dobredog.it/miaffido/.

Tommaso Lorenzetto Bologna, 24 anni e originario di Firenze, è uno studente dell’ultimo anno del corso di laurea in Tecniche di allevamento animale ed educazione cinofila, tirocinante presso DobreDog A.S.D., e affiancherà il cane e il suo proprietario per tutta la durata del progetto, con lezioni a domicilio della durata di un’ora a cadenza settimanale. Il resoconto del progetto sarà il presupposto per la realizzazione della sua tesi. Le attività avranno una durata di otto mesi e si svolgeranno a partire da novembre 2016 per concludersi a giugno 2017.

Le nozioni non saranno trasmesse direttamente al cane, ma sarà il suo proprietario a insegnargli tutto, guidato nell’addestramento dallo studente. Le attività formative saranno stabilite insieme al proprietario sulla base delle sue esigenze e in base al tipo di disabilità. Le più comuni generalmente prevedono accendere e spegnere la luce, portare il telefono quando squilla, chiamare aiuto in caso di necessità, raccogliere oggetti caduti e aprire e chiudere le porte.

«Il nostro corso di laurea in Tecniche di allevamento animale ed educazione cinofila, unico in Italia nel suo genere, fornisce agli studenti la possibilità di svolgere attività formative presso enti esterni in cui mettere in pratica le nozioni ricevute nei diversi insegnamenti – dichiara Angelo Gazzano, docente del dipartimento di Scienze veterinarie - Questa opportunità è particolarmente importante per formare laureati in grado di collocarsi in modo professionale nel mondo dell’educazione cinofila. L’iniziativa che il nostro dipartimento sta portando avanti con la Scuola di formazione cinofila Dobredog è l’ultima di una lunga serie di contatti con istituzioni pubbliche (tra cui il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pisa, la Scuola Nazionale per Cani Guida per Ciechi della Regione Toscana, il Canile Intercomunale Soffio di Vento di Pisa) e private che hanno permesso ai nostri studenti di ottenere una formazione pratica di notevole valore. Siamo particolarmente lieti di collaborare a questa iniziativa soprattutto per le ricadute sociali che potrà avere, nel migliorare la qualità di vita di una persona con disabilità».

Una mappa di eventi che seguirà il percorso ideale di una “metropolitana del sapere”, pensato per collegare tra loro le università e i centri di ricerca promotori dell’iniziativa. Si presenta così quest’anno, a Pisa, “BRIGHT - La Notte dei Ricercatori in Toscana”, la manifestazione che venerdì 30 settembre torna in contemporanea in più di 300 città in tutta Europa per celebrare i protagonisti della ricerca con eventi, esperimenti, seminari divulgativi e spettacoli ospitati per le vie e per le piazze della città. A coinvolgere il pubblico nelle loro attività ci saranno i ricercatori di Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, CNR, INGV, INFN e IMT Lucca, che a partire dalle ore 16, dopo un momento inaugurale in piazza XX Settembre con autorità e rappresentanti di tutti gli enti, animeranno la “Notte”, fino al concerto delle 21 dei Betta Blues Society e Radioeco.

Il programma di BRIGHT è stato presentato al Rettorato dell’Università di Pisa dal rettore Massimo Augello, Marcos Valdès, ricercatore della Scuola Normale, Andrea Marchetti, ricercatore della Scuola Sant’Anna, Domenico Laforenza, direttore dell’IIT – CNR, Marco Grassi, direttore della Sezione INFN Pisa e Spina Cianetti, ricercatrice dell’INGV.

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Per sottolineare la connessione fra le tante sedi in cui si fa ricerca a Pisa, città della ricerca per eccellenza, le attività saranno organizzate secondo 5 “linee” (Salute e benessere, Nuove tecnologie, Sviluppo sostenibile, I regni della natura, Patrimonio culturale) che si snoderanno dalle vie del centro fino all’Area San Cataldo (CNR e Dipartimento di Chimica), passando per i musei dell’Ateneo (aperti gratuitamente al pubblico dalle 18 alle 22), fino a Calci. Ad ogni “fermata” della metropolitana, i visitatori potranno incontrare i veri protagonisti di BRIGHT, i ricercatori, che racconteranno e sveleranno al pubblico il loro lavoro e le loro scoperte. Per collegare gli eventi organizzati in centro con quelli dell’Area San Cataldo (CNR e Dipartimento di Chimica) è stato attivato un servizio di navetta gratuito.

I ricercatori mostreranno i risultati delle proprie ricerche presso stand in Largo Ciro Menotti e alle Logge di Banchi; ne parleranno con i cittadini negli aperitivi della ricerca e nelle librerie; i più piccoli potranno divertirsi con i giochi alla scoperta del mondo o partecipando agli incontri a loro dedicati in libreria; biblioteche, collezioni e laboratori degli enti di ricerca coinvolti rimarranno aperti e ospiteranno visite guidate per adulti e bambini. Il programma di intrattenimento prevede un ciclo di proiezioni al Cinema Arsenale, con brindisi alla ricerca, e tanta musica con la band itinerante Fantomatik Orchestra per le strade del centro, concerti nell’area del CNR e lo spettacolo finale in Piazza XX Settembre con la band Betta Blues Society, insieme a Radio Eco.

Oltre a Pisa, gli appuntamenti di BRIGHT 2016 saranno ospitati anche sul territorio: a Lucca, con un programma di eventi organizzati dall’IMT, a Viareggio, con iniziative dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR ospitate a Villa Borbone, e a Pontedera nel Polo Valdera della Scuola Sant’Anna.

Il programma dettagliato è disponibile sul sito http://www.bright-toscana.it/pisa/.

 

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Il programma di BRIGHT 

 

Università di Pisa
Lungo i vari percorsi della “metropolitana del sapere”, i ricercatori dell’Università di Pisa presenteranno le eccellenze sviluppate nei laboratori, come i robot del Centro Piaggio – tra cui l’umanoide FACE e le mani robotiche, la monoposto dell’E-Team Squadra Corse dell’Ateneo, i sistemi di navigazione chirurgica e i simulatori medici del Centro Endocas. Tra gli stand di Largo Ciro Menotti e Logge dei Banchi sarà possibile scoprire i farmaci e prodotti per la salute del dipartimento di Farmacia, conoscere le connessioni tra agricoltura e prosperità del futuro con le attività del Centro Avanzi, la Nutraceutica e il rapporto tra cibo e salute. Anche il dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e il dipartimento di Scienze Veterinarie mostreranno al pubblico alcune loro ricerche, mentre la Pisa University Press sarà presente con i suoi volumi.
Dedicati ai bambini saranno gli incontri alla Libreria dei ragazzi: Maurizio Gemelli e Tommaso Di Rocco parleranno di “caccia ai meteoriti”, Walter Landini di Patagonia e tirannosauri e Andrea Taddei degli antichi Greci. E poi gli incontri alla Libreria Ghibellina sull’origine meteoritica della lama del pugnale di Tutankhamun con Luigi Folco e il mestiere dell’archeologo in Egitto con Gianluca Miniaci. In Logge dei Banchi si parlerà di Big Data e di Internet e diritto all’oblio con Dino Pedreschi e Dianora Poletti e capiremo come funziona il nostro sistema visivo con Paola Binda. Al Bazeel scopriremo le nuove tecnologie per l’archeologia con Maria Letizia Gualandi.
Il dipartimento di Chimica e Chimica industriale, raggiungibile con la stessa navetta che porta all’Area del CNR, aprirà i propri laboratori con esperimenti e dimostrazioni dal vivo. I musei del Sistema Museale d’Ateneo proporranno invece numerose iniziative con attività per bambini e famiglie, presentazione di libri e visite guidate.

Scuola Normale Superiore
La Scuola Normale partecipa a BRIGHT con 4 iniziative in Piazza dei Cavalieri per la sezione "Laboratori aperti". Il Laboratorio di linguistica farà scoprire i segreti della voce e del linguaggio umani con una postazione in Piazza dei Cavalieri e la possibilità per il pubblico di partecipare a giochi ed esperimenti (dalle 16 alle 22). In questo contesto, alle 19, nella chiostra del Palazzo della Carovana, il Coro Galilei eseguirà alcuni brani per un concerto “a cappella”. Il Laboratorio di archeologia e antichistica Saet, presso il Palazzo della Canonica, sarà aperto dalle 15 alle 20 con la possibilità per i visitatori di toccare con mano i reperti e conoscere le metodologie di studio dei ricercatori. Il Cave3D all'ultimo piano del Palazzo della Carovana è disponibile dalle 14 alle 17 per vere "immersioni" in realtà altrimenti non percepite, dai buchi neri in formazione a ricostruzioni di templi antichi, dalle molecole alle reti neurali: un vero viaggio nello spazio e nel tempo. Infine lo spazio museale Torre del Conte Ugolino è aperto a 5 visite (17, 18, 19, 20, 21 su prenotazione Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Per gli stand della ricerca, alle logge di Banchi, il Laboratorio di nanotecnologia NEST porterà le ricerche inerenti materiali di nuova generazione quali grafene e fosferene. Infine gli "Aperitivi della ricerca" vedranno intervenire Andrea Ferrara, al Carraia del Nicchio, con una chiacchierata sulla cosmologia: "Rosso come un buco nero", mentre Giorgio Bacci presenterà, al Ritz Bar, la poetica di un grande illustratore di libri, Roberto Innocenti.

Scuola Superiore Sant’Anna
La Scuola Superiore Sant’Anna è una delle fermate della “metropolitana del sapere” che, per BRIGHT 2016, arriverà anche a Pontedera all’Istituto di BioRobotica, ospitato al Polo Sant’Anna Valdera, per un “Aperitivo tra i robot”. Numerose sono le attività in programma nel Chiostro della Scuola: ci sarà la palestrina smart per nati prematuri; la robotica soft, con Octopus, il primo robot “soffice” ispirato dalla destrezza del polpo; “Coltiva la tua pianta”, piante e inquinamento a cura dell’Istituto di Scienze della Vita; la realtà virtuale applicata alla valorizzazione dei beni culturali, a cura del Laboratorio di robotica percettiva dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione) e il radar fotonico. In piazza Martiri della Libertà il pubblico potrà assistere a una dimostrazione dei “robot sociali”, potendo interagire con i robot del progetto “Robot-Era”.
Agli stand della ricerca ci saranno la Toscolata, la cioccolata nutraceutica, con ingredienti biologici e coltivati in Toscana, il “SunBlack”, il pomodoro nero e nuovi alimenti nutraceutici a cura dell’Istituto di Scienze della Vita e uno spazio dedicato alla salute del cuore. Al Ritz bar si parlerà invece de “La riforma costituzionale” con i giuristi Emanuele Rossi, Francesca Biondi dal Monte, Andrea Marchetti.

CNR
Per questa edizione, il CNR pisano ha previsto un ricco ventaglio di iniziative che prevedono 56 laboratori (anche per bambini) divisi nelle 5 diverse aree tematiche di BRIGHT. Inoltre sono previsti cinque spettacoli musicali: nell’arco di un pomeriggio si alterneranno sul palco dell’Auditorium del Cnr un trio di archi, un coro e tre rock band. La serata si concluderà alle 21.45 con lo spettacolo teatrale in vernacolo pisano della  “Brigata dei dottori”. Bright 2016 coinvolge oltre 90 ricercatori del Cnr che avranno il compito di illustrare ai visitatori il loro lavoro di ricerca che si traduce ed è palpabile nella vita sociale e quotidiana. Verrà organizzata “Un’Amatriciana per Amatrice”, una spaghettata di solidarietà a offerta libera a favore delle popolazioni colpite dal sisma dello scorso agosto. 
Il Cnr sarà presente anche in centro, in Largo Ciro Menotti, con la Ludoteca del Registro.it che proporrà diversi giochi e laboratori per i nativi digitali per una navigazione sicura nel web, e con il laboratorio per bambini coordinato dalla ricercatrice Chiara Santinelli, dell'Ibf-Cnr “Alla scoperta dei segreti del mare con gli oceanografi”, un viaggio guidato e fortemente interattivo alla scoperta dell’ecosistema marino. Sempre in centro avranno luogo due Aperitivi della Ricerca organizzati dall'Istituto di Biofisica (Ibf-Cnr) e dall'Istituto di Scienze e Tecnologie dell'Informazione (Isti-Cnr).
Sarà possibile arrivare all’Area della Ricerca con la navetta gratuita messa a disposizione per la “Notte dei Ricercatori” che collegherà l’Area di San Cataldo con il centro cittadino.

INFN
L’INFN partecipa a BRIGHT aprendo le porte della propria sede nell’Area Bruno Pontecorvo con conferenze, visite a laboratori e alle Sale di Alta Tecnologia e una visita virtuale al “CERN” in collegamento “Live” alle ore 22. Nel centro della città, l’INFN sarà presente con uno stand in Logge dei Banchi sull’esperimento Virgo e sulla scoperta delle onde gravitazionali e in Largo Ciro Menotti con la Ludoteca Scientifica e tante attività dedicate ai bambini.

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
L’INGV partecipa con uno stand dedicato alla Vulcanologia e alla Sismologia. Nell’occasione saranno presenti i ricercatori che hanno preso parte all’emergenza sismica di Amatrice. Sarà inoltre attivo il collegamento in tempo reale con la Sala Operativa di monitoraggio sismico. I bambini si potranno divertire con la FlowBox, un dispositivo di realtà aumentata per la visualizzazione di flussi superficiali di lava, realizzato in collaborazione con l’ITIS "Leonardo da Vinci" di Pisa. Di flussi di lava e di valanghe si parlerà anche all’aperitivo della ricerca in Logge dei Banchi con Tomaso Esposti Ongaro.
Al Museo di Storia Naturale di Calci, a partire dalle ore 16, i vulcanologi accoglieranno i visitatori nelle sale del museo “La Terra tra mito e scienza” per raccontare attraverso i campioni di roccia e il modello del vulcano come avvengono le eruzioni, quali sono i parametri fisici che determinano il tipo di eruzione, cosa ci raccontano dell’interno del nostro pianeta.

 

Sarà una laurea che varrà il doppio quella che Elisa Aprile, Benedetta Lassi e Margaret Petrarca conseguiranno il prossimo anno accademico, al rientro dal loro periodo di studio in Francia. Grazie all’accordo con l’Università di Aix-Marseille, infatti, le tre studentesse dell’Università di Pisa otterranno la laurea magistrale in “Linguistica e Traduzione” e parallelamente in “Traduction littéraire et transferts culturels”, aggiudicandosi uno dei 18 “titoli doppi o congiunti” che l’Ateneo pisano offre in collaborazione con università europee ed extra europee. Dopo aver frequentato il primo anno a Pisa, le tre ragazze sono partite per Aix en Provence, dove trascorreranno il loro secondo anno e prepareranno la tesi.

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Prima della partenza, al dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, si è tenuta una piccola cerimonia di saluto per le tre borsiste. Le ragazze sono state salutate dal professor Mauro Tulli, direttore del dipartimento, Paola Cappellini, responsabile dell’Unità Cooperazione Internazionale, dalle professoresse Valeria Tocco, presidente del corso di laurea, e Francesca Fedi, responsabile CAI del dipartimento, e dai loro docenti di Lingua e Letteratura francese, tra cui Antonietta Sanna, responsabile del progetto del doppio titolo, Barbara Sommovigo, Charles Barone, Hélène de Jacquelot.

Elisa Aprile, Benedetta Lassi, Margaret Petrarca, hanno superato una selezione basata sul merito (esami svolti e media dei voti) e sono le prime studentesse a partire nell’ambito di questo accordo. Le tre ragazze trascorreranno il secondo anno della magistrale in Francia, nel campus di Aix en Provence, dove lavoreranno anche alla tesi di laurea. La tesi sarà poi discussa in video conferenza Pisa-Aix en Provence, con una commissione mista, composta da docenti italiani e francesi.

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Elisa Aprile, 25 anni, di Messina, dopo aver conseguito la laurea triennale nella sua città, si è trasferita a Pisa. Benedetta Lassi, 24 anni, di Empoli, ha studiato sempre a Pisa, mentre Margaret Petrarca, 24 anni, di Fornelli (Isernia), ha scelto Pisa dopo la laurea triennale a Viterbo. Le tre studentesse sono partite per la Francia con la borsa ottenuta attraverso il bando che l’Ateneo mette a disposizione per l’assegnazione di contributi di mobilità per l’acquisizione di CFU all’estero.

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Foto in alto, da sinistra, Elisa Aprile, Benedetta Lassi e Margaret Petrarca
Foto in basso, la piccola cerimonia di saluto per le tre borsiste al dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica

campa1È stata intitolata a Mario Campa, Professore Emerito dell'Università di Pisa e preside della facoltà di Medicina e chirurgia dal 1994 al 2002, l’Aula Magna della Scuola Medica. Alla cerimonia, aperta dai saluti del rettore Massimo Augello e del sindaco Marco Filippeschi, sono intervenuti amici, colleghi e allievi del professor Campa, che ne hanno ripercorso l’impegno accademico, ricordando la sua figura di uomo esemplare e di scienziato illustre, promotore della Scuola pisana di Microbiologia.

Nell'ambito dell’incontro, a cui hanno partecipato la moglie, professoressa Sonia Senesi, e gli altri familiari del professor Campa, è stata scoperta una lapide commemorativa in onore del docente scomparso nella notte tra 16 e 17 luglio del 2014, che recita: “Mario Campa, Professore Emerito di Microbiologia e Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dal 1994 al 2002, che servì le Istituzioni senza servirsene”

Nelle immagini alcuni momenti della cerimonia di intitolazione dell'Aula Magna al professor Mario Campa.

I ricordi di allievi, collaboratori, colleghi, amici e familiari sono stati raccolti in un volume curato dal professor Franco Mosca ed edito dalla Pisa University Press. Pubblichiamo di seguito la Prefazione al libro scritta da Franco Mosca.

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campa2Questo libro nasce con la ferma convinzione che sia necessario, oggi più che mai, proporre alle generazioni che verranno i Valori fondanti la Società Civile, espressi da Personalità straordinarie ed esemplari per umanità, integrità, onestà intellettuale, disponibilità disinteressata verso tutti, dedizione al bene comune.
Ebbene Mario Campa ha incarnato incessantemente questi Valori.

La decisione di approntare questo libro ha preso avvio con la constatazione dell’accorata partecipazione all’inaspettato lutto da parte di tantissime persone in occasione della cerimonia funebre cui ha fatto seguito un cordoglio diffuso espresso con lettere affettuose e sincere.

Ringrazio Sonia Senesi Campa per avermi fatto partecipe di questa preziosa documentazione epistolare, privata, che ha fatto maturare in me la convinzione che nell’allestire questo libro la formula più opportuna ed auspicabilmente più efficace potesse essere quella del “Ricordo personale.”
Dunque all’amico, al collaboratore, all’allievo, al Collega di cui Mario aveva stima anche al disopra di contrasti leali, è stato richiesto “un ricordo personale”. A quanti hanno risposto a questo invito vanno i più sentiti ringraziamenti. Un ringraziamento speciale va a chi, venuto a conoscenza dell’iniziativa, si è proposto spontaneamente con contributi particolarmente toccanti.
Un ringraziamento particolare per avere accettato di dare il suo ricordo a Riccardo Campa che tanta parte ha avuto nella profonda educazione umanistica del fratello, come Mario, sempre molto restio a parlare del Suo privato famigliare, mi aveva tante volte confidato.

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A Sonia Senesi Campa ancora un ringraziamento per l’essenziale contributo nel coinvolgimento dell’Area Microbiologica locale e nazionale e per aver collaborato alla stesura della breve nota biografica ove sono riportati i momenti importanti della carriera scientifica ed accademica del Prof. Campa, allo scopo di meglio apprezzare quanto Egli abbia contribuito al progresso delle Discipline Microbiologiche in termini di idee, e di risultati originali, alla organizzazione della comunità universitaria attraverso i prestigiosi ruoli ricoperti nell’Ateneo e nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, con un’azione sempre intrapresa con passione, lungimiranza e spirito di servizio; e quanto infine abbia contribuito alla trasmissione del sapere coinvolgendo molti giovani che si avviavano alla ricerca, alla carriera universitaria ed all’esercizio di attività professionali.

Franco Mosca

Nei giorni scorsi una delegazione del Beijing Institute of Technology (BIT), composta da quattro docenti, ha visitato la Scuola di Ingegneria dell'Università di Pisa nell’ambito del Programma Eccellenze che il nostro Ateneo ha siglato nei mesi scorsi.

visita BITIl Programma Eccellenze promuove scambi scientifici e accademici fra le migliori università cinesi e italiane e si rivolge agli studenti cinesi che intendono venire in Italia per studiare le “eccellenze italiane” in corsi di alta specializzazione, lauree magistrali, dottorati o che desiderano fare una prima esperienza internazionale nel nostro Paese per periodi brevi. Nei migliori atenei cinesi sono già attive le Aule Italia, degli spazi utilizzati sia per l’orientamento degli studenti, sia per corsi di lingua o incontri e seminari.

A seguito della vista che il prorettore per l’Internazionalizzazione, Alessandra Guidi, ha fatto al BIT nel mese di giugno, una delegazione è stata invitata a Pisa per studiare un primo progetto pilota di scambio. L’idea è quella di ospitare alcuni studenti cinesi selezionati e con certificato di conoscenza della lingua italiana, per un periodo corrispondente al terzo anno accademico della laurea triennale. Il piano di studi per questi studenti dovrà consentire anche di colmare eventuali lacune per acquisire le conoscenze necessarie per l’accesso ad alcune lauree magistrali del nostro Ateneo, una volta terminato l’anno della triennale e conseguito il titolo nel paese d’ origine.

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“Abbiamo individuato alcuni corsi di studio ad ingegneria con i quali avviare il progetto pilota, già a partire dal prossimo anno accademico – spiega la professoressa Antonella Martini, che ha organizzato la visita alla Scuola di Ingegneria. “Abbiamo previsto una sessione di lavoro e visite ai laboratori. Nella sessione di lavoro, sono stati coinvolti i colleghi dei tre corsi di studio interessati alla sperimentazione: ingegneria meccanica, ingegneria nucleare e ingegneria robotica e dell’automazione - Per ciascuno, abbiamo analizzato i piani di studio ed i requisiti di accesso; stessa cosa è stata fatta per alcuni corsi in ingegneria del BIT”.


La delegazione è stata accolta dal professore Umberto Desideri, delegato dal direttore della Scuola, ed ha visitato il Centro di Ricerca E. Piaggio ed alcuni laboratori del Dipartimento di Ingegneria Industriale.
Hanno partecipato all’incontro di lavoro, oltre all’Ufficio Internazionale che ha curato l’accordo di cooperazione, anche i docenti Marco Beghini, Antonio Bicchi, Umberto Desideri, Valerio Giusti Lucia Pallottino, Lorenzo Pollini, Nicola Forgione e Riccardo Ciolini.

Pellicole fluorescenti che raccolgono e concentrano più efficacemente la radiazione solare in celle fotovoltaiche di dimensioni ridotte. L’innovativa tecnologia è il risultato di uno studio dei ricercatori del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale Università di Pisa e dello Stratingh Institute for Chemistry and Zernike Institute for Advanced Materials dell’Università di Groningen in Olanda. I risultati della ricerca sono stati appena pubblicati sul Journal of Luminescence.
fluorofori unipi
“Abbiamo studiato questi dispositivi plastici a basso costo capaci di incrementare le prestazioni delle celle solari riducendone al contempo la superficie e garantendo quindi anche un abbattimento dei costi” ha spiegato Andrea Pucci dell’Ateneo pisano autore dello studio insieme a Marco Carlotti, Giacomo Ruggeri e Fabio Bellina.


Il sistema ideato è infatti capace di aumentare di più del 10% le prestazioni di un concentratore solare luminescente a film sottile consentendo di realizzare finestre e pannelli colorati per edifici e mezzi di trasporto che, oltre estetica, garantiscono una più efficiente capacità di generare energia da parte delle connesse celle fotovoltaiche.
foto prof unipi Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno introdotto una nuova disposizione a strati impilati degli elementi che costituiscono il concentratore solare luminescente accompagnata da fenomeni di trasferimento di energia via FRET. In particolare il gruppo dell’Università di Pisa è responsabile della preparazione di fluorofori non commerciali e nella preparazione e caratterizzazione del dispositivo plastico luminescente finale.

 

Foto in alto, dispositivi preparati dai ricercatori dell’Ateneo pisano contendenti fluorofori con emissione differente.

Foto in basso, da sinistra a destra i professori Giacomo Ruggeri, Fabio Bellina e Andrea Pucci.

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