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Prospettive

Curtatone e Montanara: memoria, tradizione, simbolo
L’Università di Pisa, insieme ad altre importanti istituzioni, ha da poco celebrato il 177° anniversario della Battaglia, davanti ad un pubblico numeroso e variegato. L’attenzione verso questa manifestazione è costantemente cresciuta negli scorsi anni, dopo il cambio di passo impresso durante il rettorato di Paolo Mancarella. All’epoca, infatti, furono istituiti il Comitato scientifico ed il Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura, i due assi portanti attraverso cui l’ateneo preserva e promuove la memoria di quel fondamentale episodio del Risorgimento. Il 29 maggio 1848 il sacrificio di quel corpo di volontari, inedito esercito composto da docenti e studenti universitari, molti dei quali giovanissimi, si impose all’opinione pubblica. Il Battaglione Universitario lottò contro forze superiori, restando sconfitto, ma il suo esempio incarnò da subito il rinnovamento morale e civile del Paese: aveva mostrato che l’intellettualità raccolta dentro le università poteva e voleva avere una funzione propulsiva per la costruzione della nuova società italiana.

L’Università di Pisa, insieme ad altre importanti istituzioni, ha da poco celebrato il 177° anniversario della Battaglia, davanti ad un pubblico numeroso e variegato. L’attenzione verso questa manifestazione è costantemente cresciuta negli scorsi anni, dopo il cambio di passo impresso durante il rettorato di Paolo Mancarella. All’epoca, infatti, furono istituiti il Comitato scientifico ed il Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura, i due assi portanti attraverso cui l’ateneo preserva e promuove la memoria di quel fondamentale episodio del Risorgimento.

Il 29 maggio 1848 il sacrificio di quel corpo di volontari, inedito esercito composto da docenti e studenti universitari, molti dei quali giovanissimi, si impose all’opinione pubblica. Il Battaglione Universitario lottò contro forze superiori, restando sconfitto, ma il suo esempio incarnò da subito il rinnovamento morale e civile del Paese: aveva mostrato che l’intellettualità raccolta dentro le università poteva e voleva avere una funzione propulsiva per la costruzione della nuova società italiana.

Una esperienza, dunque, così profonda e forte da caratterizzare il Risorgimento, segnando indelebilmente l’identità del nostro ateneo. A Curtatone combatterono intellettuali e scienziati di valore: alcuni già affermati come Mossotti, Pilla, Pacinotti; altri, come Betti e Felici, si affermeranno in seguito.

Quel sanguinoso scontro e la “valorosa vanguardia della indipendenza italiana” che ne fu protagonista, per citare Francesco Carrara, nel tempo sono stati idealizzati, riletti, ed anche manipolati, come supporto e come nutrimento delle istanze politiche, culturali, sociali che hanno guidato la formazione del nostro Paese: qui sta la ricchezza polisemica che rende viva la Battaglia ed il patrimonio ideale che da essa promana. Impegno civico, amore per il nostro paese, tensione morale verso la libertà, sono valori ancora attuali che costituiscono il fulcro di questa tradizione, un simbolo vitale, continuamente rigenerato dall’esperienza e dalla condivisione. Il protocollo sottoscritto il 28 maggio scorso si inserisce perfettamente in questo solco, mirando a promuovere la conoscenza del nostro Risorgimento e dei valori su cui si fonda la nostra comunità nazionale.

*Michele da Caprile è membro del Comitato scientifico per la commemorazione della Battaglia di Curtatone e Montanara.

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Michele da Caprile

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