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Numero 14
Dicembre 2005

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di Andrea Camilleri

Biografia di Andrea Camilleri

Un sogno per fermare l'Aids in Africa
di Claudia Baldo, Irene Bertolucci,
Stefano Lusso, Giovanna Morelli, Francesco Sbrana

Sant’Egidio e il progetto DREAM

Tre anni di cooperazione

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Il laboratorio di Galileo Galilei
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La missione di pace di Pierino
di Andrea Addobbati

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L'Università di Pisa e la situazione italiana ed europea
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La percezione della tecnologia: il caso dell'energia nucleare
di Walter Ambrosini, Giuseppe Forasassi, Marino Mazzini, Francesco Oriolo, Giuseppe Pilonei

Ingegneria nucleare a Pisa
di Walter Ambrosini, Giuseppe Forasassi, Marino Mazzini, Francesco Oriolo, Giuseppe Pilonei

Energia nucleare e pace

Il nucleare è un problema politico

L’umanista e il bit
di Giuliana Guidotti

STmoderna.it
Intervista a Elena Guarini Fasano
di Barbara Grossi


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STmoderna.it
Il portale della storia moderna nasce a Pisa

Nel corso del convegno tenutosi nel settembre scorso nel nostro Ateneo dal titolo “Scienze umane, Storia e Informatica: ricerca e didattica, esperienze e prospettive” è stato presentato anche il sito www.stmoderna.it, un portale dedicato alla Storia moderna nato da un gruppo di studiosi pisani ma a cui collaborano anche docenti di altre università.

immagineIntervista a Elena Guarini Fasano

Il sito ha visto negli ultimi mesi un grande incremento di accessi e nel maggio scorso è stato selezionato come uno dei migliori siti di Storia in Italia dal Comitato Internazionale del progetto “Best of Italian History Index”.
Per Athenet ci parla di quest’iniziativa la professoressa Elena Guarini Fasano, presidente dell’Associazione che ha dato vita al portale.

Cosa ci si propone di fare con questo sito?
Il proposito iniziale è stato quello di creare uno strumento di comunicazione telematica in relazione al dominio disciplinare della Storia moderna mirando a diventare uno dei canali principali di diffusione dell’informazione sulle iniziative scientifiche intraprese in quest’ambito. L’impulso è partito da studiosi appartenenti a diverse realtà universitarie (Arezzo, Firenze, Milano, Napoli, Pisa, Teramo, Trieste, Venezia e altre) che si sono incontrati a Pisa il 25 ottobre 2002. Una delle spinte più importanti che ha dato vita al portale è stata infatti l’impressione che la Storia moderna avesse bisogno di essere valorizzata e aiutata a recuperare e sviluppare il senso della propria identità rispetto agli altri domini storici della Storia contemporanea e della Storia medievale.
Pertanto il nostro scopo è stato quello di creare un portale che desse conto di una serie di aspetti organizzativi: all’interno del sito troviamo quindi l’anagrafe degli studiosi del settore disciplinare della Storia moderna, l’elenco di tutti i dottorati di ricerca, il calendario di tutte le manifestazioni che in Italia e fuori dal nostro Paese hanno a che fare con la Storia moderna, la banca dati delle tesi di dottorato. E poi c’è una sezione sulla didattica, cioè sui problemi che sono posti alla Storia moderna dalla didattica nelle scuole secondarie e anche nelle università. Una sezione che sta avendo un buon successo di utenza si chiama “Memoria” e in un primo momento risultava essere una sezione di soli “links”, adesso invece cominciamo a trovarci saggi da noi prodotti e ancora di più ce ne saranno in futuro: riguarda gli studiosi di Storia moderna - che appartenessero o meno alla Società di Storia moderna - recentemente scomparsi. Inoltre una sezione “Saggi” aperta alla pubblicazione di materiali storici, storie cittadine, fonti di varia natura, oltre che saggi.
Ci sono infine indicazioni sui concorsi, borse di studio, dottorati di ricerca. Molte delle informazioni che si trovano all’interno del portale sono informazioni recuperate su internet, ma che sono sparse. Per questo gran parte del lavoro consiste nel ricercare queste informazioni, raggrupparle e farne un repertorio.
In ultimo da segnalare la sezione dedicata alla rassegna stampa relativa alla Storia moderna realizzata a partire dagli articoli che sono disponibili sul web. Questa sezione ha avuto molto successo non solo perché è l’unica del suo genere, ma anche perché riguarda una cosa che raramente si tocca e cioè la Storia al di fuori dall’accademia: essa tenta infatti di rendere conto del dibattito sulla Storia moderna (facendo i conti anche con la difficoltà che i siti internet dei quotidiani vanno sempre più restringendo l’accesso) ed in questo senso è veramente importante e interessante.

gQuali sono i vostri prossimi traguardi?
Abbiamo l’ambizione di diventare anche editori, di pubblicare cose che sono edite ma che non sono sul mercato perché sono vecchie, ottocentesche o degli inizi del novecento e che, inserite su web, diventerebbero opportunamente interrogabili per voce: qualcosa di più dell’indice perché darebbero voce ai loro contesti come avviene oggi nelle biblioteche digitali che vanno moltiplicandosi.
Inoltre si pensa di fare una mappatura della presenza dei corsi triennali e biennali della Storia moderna nelle università: anche questo è un lavoro molto complesso perché dobbiamo ottenere delle risposte, interpretarle, organizzare i dati, eccetera. Questo tema tra l’altro potrebbe diventare argomento di uno degli incontri nazionali degli storici moderni, così come è avvenuto per il tema dei dottorati di ricerca.
E poi vogliamo ancora occuparci delle riviste: vogliamo stabilire dei rapporti con le case editrici per segnalare l’anticipo delle novità editoriali che hanno a che fare con la Storia moderna.
Insomma, quello che vogliamo creare non è un luogo dove si fa direttamente ricerca, ma un luogo di coordinamento delle ricerche che ci sono sul territorio nazionale che riguardano l’età moderna per una comunità di studiosi che troppo spesso è abituata ad operare in maniera individualista e scollegata.

In quale rapporto stanno secondo lei ricerca umanistica e nuove tecnologie?
Per quello che ci riguarda non possiamo dire che facciamo ricerca con l’informatica, ma si può dire che riteniamo essenziale usare la telematica per la comunicazione. Noi continuiamo a fare ricerca negli archivi, nei luoghi deputati alla ricerca storica, ma riteniamo che l’informatica possa essere uno strumento a nostro servizio. L’informatica tra l’altro è molto usata per gli studi sul linguaggio e anche nell’ambito storico sono gli storici del linguaggio che si servono dell’informatica.

Qual è l’organizzazione che vi siete dati?
Abbiamo creato un’associazione culturale no-profit, con una direzione scientifica e una redazione il cui centro è a Pisa, ma che accoglie una rete di contributi da tutta Italia. Molti dipartimenti ci danno dei supporti ma non siamo in alcun modo un’associazione di dipartimenti. Fino a poco tempo fa abbiamo avuto la collaborazione di una cooperativa informatica che ha curato il progetto grafico e informatico del sito e che ci dava ospitalità su web; poi per motivi di costo e di accessibilità ci siamo spostati sul sito della facoltà di Lettere e filosofia.
Teniamo a sottolineare che l’associazione è uno strumento autonomo distinto dalla Sisem, la Società di Storia moderna e non coincidiamo con essa contrariamente a quanto avviene per la Storia contemporanea che gestisce direttamente il sito web. Nel nostro caso preferiamo avere una nostra individualità e identità continuando comunque a collaborare con la Società di Storia moderna in modo molto costruttivo. Tra l’altro essa ci dà un piccolo finanziamento e noi abbiamo messo a disposizione della Società una piccola sezione all’interno del sito.

Barbara Grossi



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