Athenet, notizie e approfondimenti dall'Università di Pisa
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Numero 14
Dicembre 2005

Editoriale
Approfondimenti
Notizie

Articoli

Le fabbriche del credere
di Andrea Camilleri

Biografia di Andrea Camilleri

Un sogno per fermare l'Aids in Africa
di Claudia Baldo, Irene Bertolucci,
Stefano Lusso, Giovanna Morelli, Francesco Sbrana

Sant’Egidio e il progetto DREAM

Tre anni di cooperazione

Il piatto piange!

Il laboratorio di Galileo Galilei
di Claudio Luperini

La missione di pace di Pierino
di Andrea Addobbati

Le relazioni di Pedro

L'Università di Pisa e la situazione italiana ed europea
di Luigi Russo

La percezione della tecnologia: il caso dell'energia nucleare
di Walter Ambrosini, Giuseppe Forasassi, Marino Mazzini, Francesco Oriolo, Giuseppe Pilonei

Ingegneria nucleare a Pisa
di Walter Ambrosini, Giuseppe Forasassi, Marino Mazzini, Francesco Oriolo, Giuseppe Pilonei

Energia nucleare e pace

Il nucleare è un problema politico

L’umanista e il bit
di Giuliana Guidotti

STmoderna.it
Intervista a Elena Guarini Fasano
di Barbara Grossi


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Le relazioni di Pedro

Pisa, 11 Settembre
Istituto di Fisica

La parte a mezzodì del detto Istituto prospiciente a piazza Dante, minata alla base dai Tedeschi, fu fatta saltare. È rimasta distrutta così la torretta, la abitazione del professore, i laboratori di 1° e 2° piano del 1° e 2° anno di fisica. Uno spezzone ha danneggiato parte del laboratorio di 2° piano a tramontana, la stanza delle bilance, quella contigua e l’Aula nella quale piove. Le macerie della torre e del laboratorio sono state spostate e tolte in gran parte per accedere all’edificio allo scopo di togliere legna da parte di civili. Sotto tali macerie trovansi strumenti scientifici e materiale scientifico che possono subire ulteriori irreparabili danni per l’opera di transito arbitrario di elementi civili od altri estranei all’istituto stesso.
Il giorno 23 giugno i tedeschi hanno asportato materiale scientifico vario e riviste scientifiche, libri sopratutto inglesi, americani e tedeschi.
Ad evitare ulteriori danni all’edificio e al materiale ancora in possesso dell’istituto necessita, come da parere dell’Ing. Chella, allegato alla presente relazione:
1° Riparazio[ne] immediata dei tetti e soffitti delle stanze sopra riscontrate nonché dei lucernari, anche mediante lamiere od altri mezzi di fortuna.
2° Sgombro delle macerie della parte distrutta.
3° Chiusura della parte di cui al 2°) per isolare le rovine dalla parte dell’istituto che dovrà funzionare e chiudere accessi clandestini.
4° Riparazione di infissi e vetrate.
Due meccanici e l’inserviente dell’ist. stesso possono venire a rimuover le macerie e recuperare il mater. scientifico citato, sotto la guida della Professoressa Sig.na Cecconi. Necessita perciò che detti meccanici ecc. abbiano il permesso di rientrare in città. […]

Pisa, 12 Settembre
Istituti universitari della Facoltà di Ingegneria

La relazione è incompleta e inesatta non essendo possibile entrare in detto Istituto per il divieto del Comando delle Truppe Alleate ivi alloggiato. A quanto è stato possibile constatare risulta che gli edifici sono in generale in buone condizioni avendo nel passato provveduto con i propri mezzi alle riparazioni. Un edificio è ancora danneggiato non gravemente per bombardamento. Vi sono danni vari ad infissi, porte, vetrate, ed anche a parti in muratura di non grave entità, ma non precisabili meglio.
I tedeschi hanno trafugato tre gruppi di macchine nella sezione elettrotecnica, strumenti vari tra cui un polarimetro, un generatore e alcuni microscopi da tavolo dalla sez. di Chimica applicata.
Per l’ottemperanza alle disposizioni impartite sulla riapertura dell’Università pisana, necessita ottenere al più presto permesso per il Dirigente l’Istituto e collaboratori vari per porre mano alle riparazioni all’edificio ed alla rimessa in efficienza di tutte le macchine e strumenti rimasti, che sono più o meno danneggiati per le varie vicende subite, e determinare con precisione quello che i tedeschi hanno trafugato, in base alle note compilate dal Dirigente stesso. Si osserva inoltre che sarebbe opportuno a tutto quanto detto, il trasferimento ad altra sede delle Truppe Alleate ivi alloggiate.

Pisa, 14 Settembre
Domus Galileiana

gIl giorno 18 giugno scorso una bomba d’aereo cadde sul fabbricato attiguo alla Domus danneggiando il canto Nord-Ovest (in via S.Maria). Il detto angolo della Domus è sfondato nel tetto con pericolo di frana del muro esterno in una stanza (di angolo all’ultimo piano) dell’abitazione del Direttore. Anche il pavimento di detta stanza è danneggiato alquanto. Si notano crepe varie ai muri esterni e interni della stessa stanza che sembrano di una certa gravità.
La Domus è peraltro tutta lesa nella parte anteriore dell’edificio, presentando muri e soffitti di tutte le stanze anteriori e centrali numerose crepe. Questo si nota all’ultimo piano e al 1°; il piano terreno appare saldo. Infissi e vetrate in detta parte dell’edificio sono parte distrutti e parte danneggiati.
Necessita riparare con una certa urgenza la stanza direttamente colpita dato il pericolo di crollo del muro esterno nonché per evitare ulteriori danni futuri per opera delle intemperie; riparare alcuni degli infissi esterni specialmente per le ragioni dette e per sicurezza.
Il materiale bibliografico, manoscritti, carteggi ecc. di valore furono trasportati a Calci per ordine della Soprintendenza insieme con la biblioteca Universitaria. Nella Domus stessa sono alcune casse piene non trasportate in luogo più sicuro per l’incalzare delle circostanze.
L’attigua casa di Pacinotti, chiusa all’accesso e disabitata, risulta all’osservazione esterna assai danneggiata.

Pisa, 15 Settembre
Orto Botanico

Nella serra a riscaldamento delle orchidee e in quella del banano, danneggiate dal cannone, necessitano urgenti riparazioni alle vetrate ed ai termosifoni (queste di lievissima entità), pena la morte di piante rare. Il tepidario per piante subtropicali ha rotti in gran numero i vetri. Molte piante sono perite e periscono tuttora per mancanza d’acqua. Necessita la immediata riparazione di due pompe attualmente inutilizzabili perché rotte. Il 2° tepidario, cui è annesso un forno funzionante da stufa, ha pochi vetri danneggiati. Questo, di facile riparazione, potrebbe sostituire sino alla riparazione di quelle stesse, le due serre a riscaldamento.
Batterie tedesche sono state piazzate entro il recinto dell’Orto, presso la casa del Capo giardiniere, il bestiame degli occupanti tedeschi ha usato come pascolo dell’Orto stesso, provocando fortunatamente danni abbastanza lievi. Cannonate tedesche e americane hanno danneggiato lievemente qua e là le piante, in particolare le fronde di alcune piante di alto fusto.
Centinaia di vasi da fiori sono stati usati variamente e rotti dai tedeschi. Per il salvataggio del più gran numero possibile di piante si rende necessaria la sollecita concessione di 4 o 5 braccianti, in preferenza coloni o giardinieri.

Istituto di Mineralogia
Per ordine del Prof. Bonatti dell’Istituto, molti libri della biblioteca della facoltà furono portati nella località Mezzana, nella casa del tecnico dell’Istituto Sig. Santoni. Ciò allo scopo di sicurezza per poter meglio controllare le vicende di detto materiale librario.
Tutto è andato distrutto per opera dei tedeschi che distruggevano con lanciafiamme la casa del detto tecnico Santoni con tutto il contenuto.

 Facoltà di Agraria
Avendo parlato col Rettore dell’Università, Sig. Avanzi ordinario della facoltà di Agraria, risulta che fu fatta una 1° visita di accertamento mine all’Istituto. Il Professore teme che possano essere dette mine nel terreno usato per le esperienze scientifiche di agronomia, nel grano del deposito semente per dette esperienze ecc. dato che il cartello indicante mine non è stato tolto dai primi visitatori americani conoscitori di dette mine.
Detto Istituto e il terreno annesso è stato occupato per molto tempo da truppe tedesche e non è possibile determinare per le ragioni suddette i danni inferti al materiale necessario alla ripresa del lavoro consueto.

Istituto di Botanica
Inventario e schedari del materiale scientifico e librario e strumenti sono a disposizione del professore dell’Istituto stesso. Il materiale per le esperienze scientifiche compresi microtomi, microscopi e strumenti vari sono in grande confusione. Molti di questi si trovano incompleti, ammucchiati in un magazzino di attrezzi vari, fuori dell’Istituto. Molto materiale manca come mancano strumenti. Non è ancora possibile determinare il mancante dato il grande disordine. Tra gli strumenti scomparsi manca una bilancia di precisione, alcuni microtomi, tutte le lame dei microtomi stessi, qualche microscopio. Nel 1° e 2° erbario al primo vedere pare che non manchi nulla delle collezioni di erbe. Così pure nella biblioteca annessa.
Nella biblioteca generale dell’Istituto molto materiale librario è stato messo al sicuro. Contuttociò alcune pubblicazioni di valore sono state asportate. Manca la macchina da scrivere. Sono state asportate alcune riproduzioni in cera di fiori rari (danno di poco valore).
In una stanza erano stati ricoverati un gran numero di libri della facoltà di agraria debitamente impaccati per essere messi al sicuro. La stanza detta è addirittura vuota. Molti di questi libri sono nel magazzino attrezzi sopra ricordato e qualcuno è stato ritrovato qua e là nel giardino.
Non è possibile determinare ancora quanti libri siano andati perduti. Necessita avvertire gli interessati della facoltà di agraria perché provvedano al recupero e all’inventario.
Nello studio del Professore sono stati asportati strumenti e materiale da esperienze imprecisabili al momento. Così si dica per i laboratori degli studenti. Alcuni microscopi da tavolo risultano incompleti.

Oggetto: Iscrizione antica esistente sulla facciata del Museo di Storia Naturale colpito da bombardamento aereo.
La iscrizione in marmo che si trovava sulla facciata crollata in seguito a bombardamento aereo, che si trovava commista alle macerie dell’edificio crollato, è stata ritrovata mercè l’interessamento del Prof. Schiaffino, glottologo di valore, e posta nelle stanze dell’Istituto di Mineralogia sotto la sorveglianza del bidello di detto Istituto Sig. Bindi.
Si osserva che nello sgombro macerie in atto, macerie dell’Istituto di geologia e di mineralogia, necessita la sorveglianza di una persona intenditrice della materia, che sappia guidare i manovali, per evitare che materiali scientifici di valore della parte crollata del museo vada perduta.

Istituto di Geografia
Non è possibile accedere alle stanze ancora intatte dell’Istituto detto essendo state distrutte le scale per il bombardamento che ha distrutto alcune stanze del Museo di Storia Naturale. Nel crollo dell’angolo dell’edificio di detti Istituti, essendo crollate pure alcune stanze di quello di geografia, è andata distrutta tutta la biblioteca personale del Prof. Caraci, di ben 8000 volumi, che il prof. stesso teneva a disposizione degli studenti e studiosi. Qualche pubblicazione è forse recuperabile dalle macerie del crollato edificio; la biblioteca dell’Istituto si crede che abbia sofferto pochi danni essendo le stanze di questa crollate.

Istituto di Geologia e Paleontologia
L’Istituto di geologia, posto al piano superiore del Museo di Storia Naturale, (Mineralogia e Geologia), ha crollate alcune stanze ove fortunatamente non si trovava né materiale scientifico di nessun genere né libri.
Nelle stanze non colpite si nota gran disordine e molto materiale si trova mescolato e sparso. Pare che nulla del materiale interessantissimo già studiato o da studiare sia stato asportato. La collezione Stefanini è recuperabile quasi tutta. Nella biblioteca quasi tutto è recuperabile, specialmente per quanto riguarda le pubblicazioni rare e di valore. Essendo pertanto le stanze della biblioteca state colpite anche dal cannone, necessita urgente intervento per impedire che le intemperie deteriorino senza rimedio pubblicazioni rarissime e di grande valore sotto tutti i rispetti.

Biblioteca della Società Toscana
Detta biblioteca, di cui alcune stanze di numero imprecisato sono crollate, essendo al piano terreno resta aperta all’ingresso di qualsiasi estraneo dalla parte di Via S.Maria. È stato provveduto a chiudere sommariamente l’adito con mezzi di fortuna (l’inferriata stessa divelta dalle esplosioni delle bombe dalla apertura stessa). Contuttociò è sempre possibile l’accesso. Si sta tentando di recuperare il maggior numero di libri dalle macerie compatibilmente colla sicurezza da eventuali crolli. Molti di detti libri di indiscusso valore resta tra le macerie sotto l’influenza delle intemperie che possono distruggerne gran parte.

Pisa, 28 Settembre
Archivio della città di Pisa (a Sud dell’Arno)

I documenti della vita Pisana di tutti i secoli sono tutti salvi. Le sale degli archivi sono state lievemente danneggiate nei soffitti e nelle finestre delle quali una è asportata con parte della muratura.
La pioggia penetra e molti inserti di documenti sono intrisi di pioggia. Necessita porre anzitutto un custode fisso nel Palazzo del Municipio per evitare asportazioni dopo l’orario di presenza delle guardie Municipali e provvedere prontamente alla cura dei materiali dell’archivio di cui molta è pure sparsa per terra; urge riparare il tetto sopra dette sale di archivio per evitare che vadano danneggiati irreparabilmente documenti di valore.


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