Athenet, notizie e approfondimenti dall'Università di Pisa
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Numero 14
Dicembre 2005


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Editoriale

Nel tempo della comunicazione istantanea, anzi fulminea, il tempo delle dirette televisive e di internet, Athenet torna ai suoi fedeli lettori con il consueto ritardo; due, tre mesi? Non lo ricordiamo più. Il passo del nostro giornale è come quello del pachiderma, lento, ma sicuro. È inutile cercare delle scuse: quelli che ci sono affezionati sapranno intuire tutte le nostre difficoltà, e quelli che invece buttano il giornale senza nemmeno togliergli il cellophane continuerebbero a gettarlo anche se uscissimo ogni giorno con puntualità Quindi, non perdiamo altro tempo, e introduciamo il numero che avete tra le mani. Il giornale apre con la lectio magistralis del più famoso scrittore italiano, Andrea Camilleri. Ricevendo la laurea honoris causa in Sistemi e progetti di comunicazione, il buon Camilleri, dopo aver ringraziato, ha tenuto a precisare che la comunicazione oggigiorno è una cosa pericolosa, una cosa che tende a farsi autonoma dalla dialettica civile e democratica, per diventare un raffinatissimo sistema retorico capace di “estorcerci” un sì. Ecco, curiosamente questo è lo stesso problema che sollevano gli ingegneri favorevoli all’energia nucleare, i quali lamentano che un’errata percezione del rischio, di cui vanno responsabili i mass-media e le lobby ecologiste, abbia fatto in modo che il nostro Paese si trovi oggi impreparato di fronte alla crisi petrolifera. Che dire? La questione è scottante e Athenet vigliaccamente si tira fuori dalla mischia, ma riprendendo Voltaire, darebbe la vita perché tutte le voci in questo interessante dibattito possano continuare a dialogare. Oddio, proprio la vita… Alla vita, dobbiamo confessarlo, ci siamo affezionati, come Pierino, il protagonista della storia straordinaria e dimenticata che andiamo a raccontare nelle pagine interne del giornale. È il nostro contributo(tardivo) al sessantesimo dalla Liberazione. Per richiamare quei difficili momenti,il dramma del passaggio del fronte, la grande fatica della ricostruzione, ma anche l’esaltazione per essere tornati padroni del nostro futuro, oltre alla storia di Pierino abbiamo deciso di ripubblicare ampi stralci del discorso pronunciato da Luigi Russo in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 1944-45. I nostri affezionati lettori, ne siamo certi, ce ne saranno grati.

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