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Con una tesi sullo sviluppo di un modello ingegneristico per la progettazione e la creazione di un'impresa, mercoledì 3 dicembre Martina Batini ha conseguito il titolo di dottoressa magistrale in Ingegneria gestionale. La venticinquenne campionessa pisana della scherma ha così concluso un anno che per lei sarà difficile dimenticare e che l'aveva già vista protagonista ai campionati mondiali di fioretto di Kazan, prima con la medaglia d'argento nella gara individuale e poi con l'oro in quella a squadre.Martina Batini

Martina ha tenuto la discussione nell'Aula Magna di Ingegneria, insieme alla collega Sara Paolucci, davanti a una commissione formata dal presidente del Consiglio di corso di laurea, Franco Failli, e dai professori Emanuele Crisostomi, Michele Lanzetta, Antonella Martini e Gionata Carmignani, che ha seguito il lavoro delle due studentesse come relatore. Alla dissertazione è intervenuto anche il prorettore per gli Studenti, Rosalba Tognetti, che ha portato i saluti e le congratulazioni del rettore Massimo Augello e dell'Ateneo. Per la prova finale, Martina ha ottenuto un punteggio di 29/30, laureandosi con la votazione complessiva di 106/110.
 

Martina Batini Il lavoro sviluppato e discusso da Martina Batini e Sara Paolucci si è dunque concentrato sullo studio teorico di un modello ingegneristico in grado di guidare l'avvio di una nuova impresa e sull'applicazione pratica di tale modello a un caso concreto. "L'oggetto dello studio degli ingegneri gestionali – ha sintetizzato il relatore, Gionata Carmignani - è l'impresa o una organizzazione in senso generale, più che un prodotto particolare. Per questo, seguendo modelli utilizzati negli altri rami dell'ingegneria per singoli prodotti, l'ingegnere gestionale sviluppa e affina metodi per la creazione e la corretta progettazione di un'impresa. L'argomento della tesi sviluppata da Martina e Sara ha riguardato proprio la proposta di un modello da seguire per mettere in piedi un'azienda, che abbia successo nel mercato e non corra il rischio di fallire precocemente".
 

Martina Batini Secondo il presidente della Commissione, Franco Failli, l'esperienza di Martina Batini evidenzia come sia possibile coniugare sport e studio, anche ai massimi livelli, quando serietà e applicazione si uniscono a un forte spirito di sacrificio e alla fiducia nelle proprie capacità; tutte doti che Martina è riuscita a coltivare già all'interno dell'ambiente familiare e poi nel contesto di studio. Nel suo saluto prima della proclamazione, il prorettore Rosalba Tognetti ha citato Martina come esempio per tutti gli studenti dell'Ateneo pisano, a dimostrazione che con l'impegno e la determinazione si possono raggiungere traguardi importanti, pur in un contesto generale del Paese che certamente non facilita i giovani.

Ne hanno parlato:
Il Tirreno Pisa
Il Giornale
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Trofeo MasiCi sarà anche l'undici dell'Università di Pisa all'ottava edizione del trofeo "Saverio Masi", l'iniziativa tra sport e solidarietà nata per ricordare l'autista dei Vigili del Fuoco scomparso in un incidente sul lavoro nel novembre del 2006. Al quadrangolare di calcio - che si svolgerà nella mattinata di domenica 30 negli impianti sportivi di "San Cataldo" di Via Di Ruggero, a partire dalle ore 9 - parteciperanno anche le squadre dei Vigili del Fuoco, della Polizia di Stato e del Pisa VIP, tra le cui fila giocheranno il sindaco Marco Filippeschi, gli ex calciatori del Pisa, Alessandro Birindelli e Gabriel Raimondi, l'attore Paolo Conticini.

Al di là dei contenuti sportivi e del ricordo di Masi, l'obiettivo della manifestazione è quello di raccogliere fondi per l'Associazione Bambini Ammalati di Leucemia e Tumori (Agbalt), che ha sede alla clinica onco-ematologica pediatrica diretta dal dottor Claudio Favre. Come ha spiegato il capo reparto dei Vigili del fuoco, Luigi Armani, "vogliamo aiutare l'Agbalt ad acquistare macchinari necessari all'associazione, così come abbiamo già fatto lo scorso anno. Di questo ne andiamo orgogliosi".

Durante la manifestazione, accanto al campo sportivo di "San Cataldo" sarà allestita un'area attrezzata dedicata ai bambini, per giocare al mondo dei pompieri: un percorso a ostacoli, una camera a fumo con la simulazione dello spegnimento di un incendio e la discesa della "rapida". Al termine della dimostrazione, sarà preparata una merenda e sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Alla dimostrazione parteciperanno anche i cani della Cinofila, che giocheranno a nascondino con i piccoli, dimostrando la loro abilità.

Surabaya stand UnitaliaSi è appena conclusa in Indonesia la EHEF, l'European Higher Education Fair che quest'anno ha visto la partecipazione anche dell'Università di Pisa, insieme a numerosi atenei italiani ed europei. Una delegazione dell'Ufficio Internazionale ha incontrato nelle città di Jakarta, Surabaya e Makassar studenti interessati a venire a studiare in Europa, a cui è stata presentata l'offerta formativa dell'Ateneo pisano. La cerimonia inaugurale si è svolta a Jakarta l'8 novembre alla presenza dell'ambasciatore italiano Federico Failla e del consigliere Alessandro Garbellini.

L'Università di Pisa ha proposto agli studenti indonesiani un pacchetto di servizi recentemente approvato dal Senato accademico che consiste nell'esenzione dalle tasse universitarie per gli studenti che si iscriveranno nell'anno accademico 2015-2016 a una delle lauree magistrali dell'Ateneo, la partecipazione a un corso gratuito di lingua italiana della durata di 40 ore e di un servizio di accoglienza e di assistenza per le questioni logistiche e amministrative.

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cartoline_indonesia_webLa delegazione ha inoltre preso parte a un incontro con il direttore di LPDP (agenzia per la gestione dei fondi per l'istruzione) del Ministero delle Finanze, Eko Prasetyo, mirato alla gestione di borse di studio messe a disposizione dalle autorità indonesiane per gli studenti delle lauree magistrali e di dottorato interessati a svolgere un periodo di formazione all'estero. Il 7 novembre inoltre si sono svolti gli Italian Days presso l'Istituto italiano di cultura di Jakarta alla quale hanno partecipato, oltre all'Università di Pisa, il Politecnico di Milano, Roma Tor Vergata, la Cattolica di Milano, la Bocconi e i soci IBAI (Italian Business Association Indonesia).

Durante la missione in Indonesia la delegazione di Pisa ha incontrato i rappresentanti istituzionali della NUS National University of Singapore interessati soprattutto all'offerta delle summer school dell'Ateneo, la Universitas Indonesia di Jakarta, la University of Lampung e il direttore del centro per i Programmi internazionali (CIP) della Udayana University, Mi Putu Sri Harta Mimba. Tutte le istituzioni si sono dimostrate interessate al pacchetto dei servizi offerto dall'Università di Pisa, ma anche alla possibilità di future collaborazioni di scambio soprattutto nelle aree di ingegneria, economia, informatica e della medicina relativa allo studio delle malattie tropicali. 

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Conferenza Cittadella GalileianaSono cinque i grandi progetti che saranno sviluppati nell'ambito del "Protocollo d'intesa per interventi di rilancio turistico, culturale ed economico della città di Pisa" sottoscritto sabato 15 novembre, nella nuova Sala didattica del Museo degli strumenti per il calcolo, dal presidente della Regione, Enrico Rossi, dal sindaco Marco Filippeschi e dal rettore Massimo Augello. Come ha precisato il presidente Rossi, l'investimento complessivo della Regione sarà di 13 milioni di euro, quasi per intero quanto incassato con la vendita delle azioni dell'ente nella società che gestisce l'aeroporto pisano. Oltre alla conferma degli accordi relativi alla realizzazione complessiva della Cittadella Galileiana e alla riqualificazione dell'intera area, cui saranno destinati cinque milioni di euro, allo studio di fattibilità dei piani legati alla Cittadella aeroportuale e alla Stazione Marconi a Coltano, il Protocollo introduce come novità due progetti che riguardano direttamente l'Università di Pisa.

La SapienzaIl primo si riferisce al recupero del Palazzo della Sapienza, cui saranno destinati tre milioni di euro. In questo caso, l'Ateneo predisporrà il progetto definitivo per quanto riguarda i lavori di consolidamento strutturale e di ripristino funzionale dell'edificio, per consentire quanto prima la sua riapertura. Come già approvato in via preliminare dagli Organi dell'Ateneo, il Palazzo tornerà a essere sede del dipartimento di Giurisprudenza e accoglierà un Polo didattico e la nuova Biblioteca delle scienze giuridico-sociali, oltre a continuare a ospitare la prestigiosa Biblioteca Universitaria del MIBACT.

Orto Botanico

 

 

Un contributo di un milione di euro servirà, invece, per la realizzazione del nuovo Polo museale all'Orto Botanico, che prevede la creazione di uno spazio espositivo articolato e multidisciplinare, con filo conduttore il racconto del legame storico tra Università di Pisa e scienza. L'intervento, che avrà un forte impatto turistico essendo l'Orto lungo il percorso che collegherà la Cittadella Galileiana alla Piazza dei Miracoli, porterà a riunire nell'edificio principale sette degli attuali undici musei universitari, valorizzando gli altri edifici presenti nell'Orto e recuperando in pieno gli accessi storici.

 "Il Protocollo che firmiamo oggi – ha commentato il rettore Massimo Augello – dà respiro progettuale ai piani di sviluppo dell'Università e della città di Pisa, insistendo su tre asset fondamentali quali cultura, turismo ed economia. Da un lato, esso ci permette di rendere concreto il cronoprogramma per il recupero della Sapienza, con l'approvazione nelle prossime settimane del piano definitivo degli interventi e l'avvio dei lavori nella primavera del 2015. Dall'altro, ci aiuta a valorizzare l'Orto Botanico come sede del nuovo Polo museale dell'Ateneo, con il completamento entro un anno degli interventi in programma nella palazzina centrale e nell'edificio detto "delle Conchiglie" e con la riapertura dello storico accesso di Via Roma, lungo il percorso che conduce a Piazza dei Miracoli".

Ne hanno parlato:
Corriere Fiorentino
Repubblica Firenze
Tirreno
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Tirreno Pisa3
Nazione Pisa
PisaToday.it
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amministrazione_trasparenteSi svolgerà venerdì 14 novembre, dalle ore 9 alle ore 14 nell'Aula Magna del Polo Fibonacci, il corso di formazione avanzata su "L'Impatto della normativa anticorruzione nelle Università. Ambiti applicativi e soluzioni pratiche", rivolto al personale tecnico-amministrativo dell'Università di Pisa con incarico di responsabilità.

Al centro della giornata ci sarà la recente normativa che ridisegna la strategia di contrasto alla corruzione - dalla legge 190 del 2012 ai decreti legislativi attuativi 235/2012, 33/2013, 39/2013, fino alla legge 114 del 2014 di conversione del decreto legge 90/2014 - con le sue rilevanti conseguenze sulle pubbliche amministrazioni, e sulle università in particolare, che richiedono interventi significativi di riorganizzazione interna e di ammodernamento dei sistemi di gestione.

L'analisi dei meccanismi di rischio, delle attività e delle questioni aperte riguardanti la vita degli atenei, dei profili di responsabilità, delle relazioni tra la dimensione della corruzione e le funzioni di valutazione saranno dunque i principali temi che saranno approfonditi e discussi dai relatori del corso. Dopo l'introduzione di Ascenzo Farenti, dirigente della Direzione del personale e degli Affari Generali dell'Università, interverranno il professor Andrea Bonaccorsi, del Consiglio direttivo dell'ANVUR; il direttore generale dell'Ateneo, Riccardo Grasso, che è responsabile Anticorruzione e Trasparenza; Roberto D'Alessandro, magistrato della Corte dei Conti; Alberto Domenicali, coordinatore del Gruppo Anticorruzione e Trasparenza del Codau; Vincenzo Tedesco, dello stesso Gruppo Anticorruzione e Trasparenza del Codau.

Leggi il Programma del corso

Patrocinata dal Comuni di Pisa e di Calci, organizzata e ospitata dall'Università di Pisa nella sede espositiva del Museo di Storia Naturale di Calci, sabato 8 novembre è stata inaugurata la mostra "Il doppio sguardo. La frammentazione del cosciente", di Mauro e Michele da Caprile, rispettivamente pittore e fotografo, padre e figlio.
Pubblichiamo di seguito l'introduzione alla mostra, che resterà aperta fino al 10 dicembre, scritta dall'architetto e docente esterno dell'Ateneo, Andrea Bulleri, sul tema "Riflessione sull'urbanesimo contemporaneo".

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dacaprile1La mostra "Il doppio sguardo. La frammentazione del cosciente" propone due visioni (anche generazionali) a confronto sul tema della identificazione e riconoscibilità urbana. Pitture e rielaborazioni digitali propongono una consolatoria rappresentazione oggettiva dei luoghi profondamente simbolica: materializzando scenari metafisici intrisi di una malinconia dolente, in cui il senso di perdita e straniamento è definitivo. Gli edifici e le pareti divengono teatro allegorico, sono distorti nell'impasto cromatico dei pixel: l'umanità è assente e quando si manifesta assume sembianze oniriche o le fattezze artificiali di una bambola. La nostra coscienza frammentata nega ogni possibile radicamento. I luoghi mantengono un loro innegabile carattere, senza la presenza dei loro artefici. Il fascino generato dal loro degrado conduce ad una dimensione naturale pronta a riprendere il sopravvento: permane una speranza, mista a disincanto, verso un'ineludibile dimensione ciclica che rimanda ad Hesse.

Negli scatti fotografici proposti il distacco emotivo si dissolve in istantanee che esplorano un paesaggio urbano trascurato, senza progetto, senza prospettive: ormai precluso appare ogni possibile riavvicinamento con la natura. La presenza dell'uomo è costante discreta e problematica: anima spazi privi di ogni connotazione qualificativa.

dacaprile_homeMauro (1935) e Michele (1970) da Caprile, padre e figlio, pittore e fotografo, definiscono due diverse dimensioni esistenziali, due differenti prospettive che discendono dalla medesima consapevolezza dell'irrimediabile frammentazione di ogni codice storico identificativo. La città generica cresce quando la città storica si irrigidisce, cristallizzandosi nella sua immagine stereotipata. L'immagine è consumata così come lo era lo spazio. Si assiste alla messa in scena della città e dell'immaginario della città stessa (Las Vegas), alla celebrazione rituale del suo doppio parodistico ed iperbolico. Ormai consumato appare il passaggio da "funzione" a "finzione". La città sembra adagiarsi sempre più su una rete infrastrutturale di comunicazione e trasporti allargata ed estesa. Il "passeggero", caratterizzato solo dalla sua destinazione, prevale sul "visitatore", che ancora ha la possibilità di definire un percorso. Il "visitatore" sembra aver preso il posto del "civis". La codificazione omologante di un sistema di informazioni, necessarie per garantire l'orientamento, ha sostituito il linguaggio. La "segnaletica" ha svuotato di senso i "segni".

Andrea Bulleri
docente esterno di Composizione Architettonica

inclinadosCon le loro bandiere hanno composto la carta geografica del Sud America nel cortile del rettorato, salutando così l'Università di Pisa che li ospiterà per due anni. Sono i ragazzi di "Inclinados hacia América Latina", il progetto promosso direttamente dall'Ateneo per gli studenti di paesi latinoamericani, che per il terzo anno consecutivo arrivano in città per frequentare un corso di laurea magistrale. I ragazzi – oltre una trentina – provengono da Perù, Messico, Costa Rica, Argentina, Colombia, Venezuela, Honduras, Brasile, Cile e, per la prima volta, da Cuba. Grazie a una borsa di studio e altre agevolazioni, potranno seguire le lezioni nei vari dipartimenti e frequentare un corso di italiano al CLi, seguiti da una tutor madrelingua, Belkis Hernández, in servizio presso l'International Office del rettorato. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato alcuni di loro e ci siamo fatti raccontare le loro storie.


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Guillermo GardellaIl primo degli "Inclinados" arrivato ormai due anni fa è Guillermo Gardella, 27 anni, argentino di Cordoba, già laureato in Economia, che ha scelto di venire a Pisa per seguire il corso in "Banca, finanza aziendale e mercati finanziari": «Dopo la laurea all'Università nazionale di Cordoba avevo voglia di fare un'esperienza all'estero – dice Guillermo – Ad aprile 2012 ho scoperto l'esistenza del progetto promosso dall'Università di Pisa visitando l'Expò EuroPosgrados, una fiera argentina dedicata alle università europee, e dopo pochi mesi sono arrivato qua. Nel mio Paese non c'è la possibilità di frequentare un corso in Finanza in una università pubblica e Pisa mi ha dato anche questa opportunità». Guillermo, il cui bisnonno era originario di Genova ed emigrato in Argentina nei primi del Novecento, deve sostenere ancora quattro esami e probabilmente entro luglio conseguirà la sua laurea italiana: «Pisa mi ha accolto molto bene e il mio desiderio sarebbe rimanere qua e trovare un lavoro nel settore bancario e finanziario. Anche perché da poco mi ha raggiunto la mia ragazza Pilar, una dei nuovi "Inclinados" argentini – in tutto siamo 5 – che studieranno qua per due anni».

messicoDal Messico, per ora, l'unica arrivata è Diana Carmona che, per sdrammatizzare, si è presentata con un paio di baffoni neri tipici del suo paese. La ragazza ha 27 anni, è laureata in Chimica farmaceutica e Biologia nel campus di Tabasco della Universidad Autónoma de Guadalajara, e qui sta frequentando il secondo anno del corso in Biosicurezza e qualità degli alimenti: «Sono stati alcuni studenti pisani in Erasmus a Madrid a parlarmi del progetto "Inclinados" ed è così che ho deciso di venire qui – racconta Diana – A Pisa mi sono ambientata molto bene, abito con quattro ragazze italiane e frequento il corso di lingua al CLi». Alla domanda su cosa le manca di più del Messico, Diana risponde senza esitazione "il cibo piccante!", anche se ci tiene a sfatare alcuni miti sul suo Paese: «Mi piacerebbe far sapere a tutti gli italiani che il chili con carne e il burrito non sono tipici messicani – li hanno inventati gli americani - che di solito non portiamo il sombrero e che non siamo così pigri come di solito veniamo descritti».


Susan VelasquezTutti le chiedono come ha fatto a lasciare il mare e il clima dei Caraibi, ma Susan Velasquez, 36 anni, di San José in Costa Rica, non ha dubbi: «Sognavo l'Italia da molto tempo e il progetto "Inclinados", scovato su internet, mi ha dato un lasciapassare per arrivare qua». In Costa Rica Susan lavorava già da otto anni come psicologa per il Ministero delle Politiche sociali ma, con un'aspettativa di due anni, potrà specializzarsi a Pisa studiando Psicologia clinica e della salute: «Sono arrivata due mesi fa ma mi sento già a casa – racconta Susan – Certo, mi mancano il sole, il clima caldo e il cibo caraibico, come il black beans and rice, la banana verde e la zuppa di fagioli, ma sono entusiasta di fare questa esperienza e sono sicura che a Pisa mi troverò benissimo». Del Costa Rica Susan ci tiene a ricordare alcune caratteristiche, forse poco conosciute: «Il nostro è un Paese con due oceani, dove non esiste l'esercito perché siamo una nazione pacifica e dove tutte le risorse vengono investite nelle politiche sociali, nell'educazione, nella salute. Queste sono le cose più belle del mio Paese».

YanoskiLa vera sorpresa del progetto "Inclinados" di quest'anno è Yanoski Mesa Ilizastegui, studente di 33 anni che viene da Cuba, probabilmente il primo in assoluto all'Università di Pisa. Yanoski, laureato in Ingegneria delle telecomunicazioni ed elettronica, lavorava all'Habana, a capo di un piccolo gruppo in un'azienda del settore dell'ICT che forniva servizi internet in particolare a hotel e strutture turistiche. In Italia è potuto arrivare grazie a un amico italiano di suo padre, originario di Castelfranco di Sotto in provincia di Pisa, che ha garantito per lui, e così Yanoski ha potuto iscriversi alla laurea magistrale in Ingegneria elettronica: «Uscire dal mio Paese è molto difficile, ma non impossibile – spiega lo studente – servono una motivazione, molti documenti e ovviamente un sostegno economico. Se sono arrivato qui a Pisa, dove c'è una università bellissima e gente bellissima, è grazie all'amico di mio padre e al progetto "Inclinados", che offre molte agevolazioni per stare qua». Tra poco Yanoski si trasferirà in un appartamento con altri tre italiani e potrà conoscere da vicino le abitudini di vita dei suoi coetanei: «Quando sono arrivato qui le persone mi sembravano molto fredde e distaccate, ma poi ho capito che era solo un modo diverso di porsi con gli altri rispetto a noi cubani». Cresciuto in un paese comunista, con un embargo che dura dagli anni cinquanta, abituato a sfruttare al massimo le poche risorse che ci sono, Yanoski è rimasto molto sorpreso dal modo "consumistico" di vivere la vita qua in Italia. Belkis, la tutor degli studenti, ha raccontato che Yanoski è stato l'unico degli studenti latinoamericani a consegnare la documentazione in formato digitale, rimanendo stupito di come qui viene "sprecata" la carta: «Da noi non si spreca niente – commenta il ragazzo – e con solo una piccola parte delle risorse che avete qui, a Cuba si potrebbe fare tantissimo». Alla domanda se qui a Pisa si sente solo, Yanoski risponde con una frase che contiene tutto l'orgoglio cubano: «Io non mi sento solo, da noi si dice che "un cubano può più che un esercito unito"».

Ne hanno parlato:
TirrenoPisa.it
PaginaQ
Controcampus.it 
QuiNewsPisa.it 

Si terrà venerdì 7 novembre, dalle ore 10 al Polo Piagge dell'Università di Pisa, il convegno su "Immigrazione e politiche di accoglienza: implicazioni giuridiche, sociali ed economiche", organizzato dalla Pisa University Press. L'incontro, realizzato con la collaborazione della Scuola Superiore Avvocatura (Fondazione Consiglio Nazionale Forense) sarà un'occasione di confronto tra alcuni dei massimi esperti e delle personalità più impegnate sul tema dell'immigrazione, questione complessa e di strettissima attualità.

Al tavolo dei relatori, coordinati dall'avvocato David Cerri della Scuola Superiore dell'Avvocatura, interverranno:

Chaouki

- L'onorevole Khalid Chaouki, membro della Commissione Esteri e presidente della Commissione Cultura dell'Assemblea Parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo

- Il professor Roberto Zaccaria, già presidente della RAI e parlamentare per più legislature, che attualmente
ricopre la carica di presidente del Consiglio Italiano per i Rifugiatizaccaria

- L'avvocato Monica Gazzola,
responsabile del Progetto Lampedusa della Scuola Superiore dell'Avvocatura

- Il professor Emanuele Rossi e la dottoressa Francesca Biondi Dal Monte, della 
Scuola Sant'Anna

- Il professor Pierluigi Consorti, 
direttore del Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace dell'Università di Pisa.

Nell'occasione sarà presentata la ricca produzione editoriale di Pisa University Press attinente al tema dell'incontro.

Si chiama Lorenzo Guastalli, ha 23 anni ed è il nuovo presidente del Consiglio degli studenti dell'Università di Pisa. Lorenzo è stato eletto nella seduta di insediamento del 4 novembre, viene dalla lista Sinistra per e rimarrà in carica per il mandato biennale 2014-2016. Il Consiglio è composto da 40 studenti, tra cui i rappresentanti studenteschi negli organi di Governo dell'Ateneo (Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione) e del Diritto allo Studio Universitario (Consiglio territoriale degli studenti per il controllo della qualità dell'ARDSU), nonché nel Comitato di Gestione degli impianti sportivi universitari (CUS), a cui si devono aggiungere i rappresentanti dei sei settori culturali in cui sono raggruppati i dipartimenti dell'Ateneo.Lorenzo Guastalli

Lorenzo Guastalli è iscritto al primo anno del corso di laurea magistrale in Ingegneria edile e delle costruzioni civili, viene da Piombino e ha alle spalle già alcune esperienze nel mondo dell'associazionismo e della rappresentanza studentesca. Nel corso della seduta sono stati eletti anche i due vicepresidenti: il primo è Marco Conti, iscritto al corso di laurea triennale in Scienze naturali e ambientali, il secondo è Francesca Agelli, iscritta al corso di laurea triennale in Economia aziendale. Inoltre, sono stati costituiti i quattro gruppi consiliari, Sinistra per, Universitas, Listamina, Eigenlab-Exploit.

La prima seduta del Consiglio degli studenti si è aperta con un intervento del rettore Massimo Augello che, dopo aver tracciato una breve quadro delle politiche più significative che l'Ateneo sta conducendo, ha espresso i saluti di benvenuto e di buon lavoro a tutti i componenti dell'organismo studentesco, di cui ha riconosciuto la valenza di rappresentanza di tutta la comunità studentesca universitaria pisana, in costante aumento a fronte di un quadro nazionale caratterizzato dalla diminuzione generale di iscritti all'università. A seguire anche Rosalba Tognetti, prorettore per gli Studenti e il Diritto allo studio, ha portato i propri saluti, rinnovando il rapporto di collaborazione che ha caratterizzato anche i precedenti quattro anni a fianco dell'organismo studentesco.

Si svolgerà sabato 8 novembre, alle ore 11 al Palazzo dei Congressi, l'incontro "Scribe et impera: voci di re, eroi e chierici dalle pagine del Medioevo". L'iniziativa, organizzata dalla Pisa University Press nell'ambito del "Pisa Book Festival", vedrà la partecipazione dei professori Marco Battaglia e Luca Crescenzi, dell'Università di Pisa, e della professoressa Monika Pelz, della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici.
L'incontro sarà anche l'occasione per presentare il libro del professor Marco Battaglia su Medioevo volgare germanico, un saggio che raccoglie e introduce i principali documenti e i relativi generi letterari delle singole tradizioni linguistiche del Medioevo germanico, a partire dalla più antica traduzione biblica fino agli esempi più raffinati del patrimonio letterario poetico e prosastico.
Pubblichiamo di seguito un estratto dell'Introduzione al volume scritta dal docente di Filologia germanica.

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copertina1L'epoca che intercorre tra la crisi del ruolo ordinatore e universalistico di Roma cantato da Virgilio e Orazio (ancora latamente presente nella benedizione papale «Urbi et orbi»), fino alla cosiddetta Rinascenza carolingia, è stata a lungo interpretata come il periodo di massima crisi della cultura europea (i 'secoli bui', secondo un giudizio derogatorio dell'Umanesimo italiano). Questa interpretazione, legittima quanto parziale, evidentemente non percepiva o negava che la crisi di quella cultura (soprattutto nella sua forma scritta) era il risultato di un lento ma epocale processo di trasformazione, in senso centrifugo, di nuove energie propulsive e istanze economiche, politiche e sociali. Tale trasformazione interessò da vicino anche la sfera religiosa e quella culturale, unificandone certi ambiti specifici e introducendo le premesse per l'egemonia secolare della prima sulla seconda.

Questo preambolo aiuta a comprendere che lo sviluppo di uno statuto letterario germanico durante l'Alto Medioevo rappresentò una conquista culturale mediata, come in altri casi, dalla cristianizzazione e dalle relative necessità liturgiche, dottrinarie ed esegetiche. Considerato che la conversione degli agglomerati germanici ebbe luogo lungo un processo durato quasi un millennio, non stupisce che il diverso grado di maturazione e integrazione delle élite barbariche nell'universo dottrinario e culturale della Chiesa - erede di molti valori della cultura greco-romana - si tradusse in una altrettanto lenta percezione della dignità dei propri volgari in funzione di lingua scritta, la cui forma richiedeva l'acquisizione di una coscienza 'alfabetica' e di forme 'scrittorie' locali ancora inedite.

'Scrivere' significò per secoli scrivere 'in latino', coerentemente con la natura dei primi testi liturgici e dottrinari in circolazione e come confermato dalla storia di questo verbo in tutte le lingue germaniche tranne l'inglese. Ma anche nel caso di opere a carattere storico-leggendario, imperniate sulla rievocazione di antiche gesta dei vari agglomerati germanici e sulla legittimazione ex-post delle relative monarchie (le cosiddette Historiae), la lingua restò il latino - ancora fino ai Gesta Danorum del diacono danese Saxo 'Grammaticus' (inizi sec. XIII).

La nascita di fenomeni letterari con un livello minimo di frequenza restò a lungo confinata ad ambiti istituzionali, giuridici, notarili e religiosi, tra i quali i volgari iniziarono a far breccia sotto forma di strumenti interpretativi d'immediata utilità, come le glosse esplicative di concetti o termini non immediatamente comprensibili...

È dunque comprensibile come il concetto di 'letterature' germaniche contempli un processo di riorganizzazione culturale a più livelli, un fenomeno lungamente dominato dalla casualità e da un carattere periferico dipendenti dalla maggiore o minore contiguità con centri di formazione spirituale. Si trattava in questo caso di agglomerati monastici e di sezioni didattiche o scuole episcopali, luoghi deputati alla formazione e all'istruzione teologica e liturgica di un personale ecclesiastico, nei quali si crearono le condizioni per una consapevole riflessione linguistica sui volgari come strumento letterario e come veicolo di ricezione e rielaborazione di una cultura memoriale in profonda evoluzione, alla luce dei nuovi ideali religiosi.

...I capitoli che seguono offrono una sintesi generale dei principali e più antichi documenti letterari vergati in una lingua germanica, da quella attestata per prima, il gotico, fino a quelle più tarde, il frisone e il norreno. In questo senso vengono raccolti e presentati, con commenti talora succinti, i frutti dell'integrazione delle antiche culture memoriali germaniche con la tradizione letteraria in latino – sia essa classica, biblica o medioevale – allo scopo di fornire agli studenti un panorama di riferimento immediato e nella speranza di suscitare il desiderio di ulteriori approfondimenti.

Marco Battaglia
docente di Filologia germanica

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