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Unipi AccademiaUna piccola rivincita calcistica per l'Università di Pisa e soprattutto un'occasione per rafforzare i solidi legami tra Ateneo e Accademia Navale di Livorno, che da diversi anni collaborano nell'organizzazione di corsi di studio da mettere a disposizione degli allievi ufficiali. Dopo la sfida di andata del giugno scorso, giocata a San Piero a Grado e vinta dall'Accademia con due reti di scarto, le squadre "over 40" delle due istituzioni si sono ritrovate sul campo dell'Accademia per il ritorno. Questa volta il risultato ha arriso agli universitari, che si sono aggiudicati la partita per 3 a 0, con goal in apertura di secondo tempo di Francesco Soldani e doppietta di Francesco Dal Canto.

Scambio gagliardetti

 

Alla presenza del rettore Massimo Augello, del direttore generale, Riccardo Grasso, e dell'ammiraglio di Divisione, Giuseppe Cavo Dragone, le due squadre si sono schierate al centro del campo, in maglia bianco-blu i padroni di casa, che annoveravano tra le proprie fila ufficiali e sottoufficiali di stanza a Livorno, e in completo giallo gli ospiti, con un undici composto da docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo. Agli ordini di mister Antonio Torrico e sotto la supervisione del direttore sportivo, Fabrizio Iacopini, la formazione dell'Ateneo ha iniziato adottando un prudente modulo 5-3-2 di Bearzottiana memoria. Dopo un primo tempo di attesa, in cui l'Ateneo non ha concesso alcuna occasione agli avversari e sfiorato l'uno a zero in contropiede, la squadra dell'Ateneo ha preso decisamente in mano le redini del gioco, segnando in rapida successione i tre goal della vittoria finale, con una bella incursione al centro dell'area di Soldani e con due tiri di pregevole fattura del prorettore Dal Canto.
Al fischio finale grandi abbracci fra tutti e foto di rito, prima dell'appuntamento conviviale intorno a una tavola, con la promessa di ritrovarsi presto per la decisiva "bella".

Unipi Accademia 1


Squadra "over 40" dell'Università di Pisa: Alberto Sbrana, Marco Gesi (Tommaso Salamone), Riccardo Scalsini, Lorenzo Ghiadoni, Daniele Taglioli, Maurizio Di Maria (Paolo Moretti), Filippo Scalsini, Mauro Bellandi (Francesco Soldani), Alessio Salvini (Luigi Diana), Francesco Dal Canto, Simone Marinai.
Allenatore: Antonio Torrico
Direttore Sportivo: Fabrizio Iacopini
Accompagnatori: Andrea Monteverdi, Roberto Picchetti 

foto gruppoIl 25 settembre scorso quattro ingegneri nucleari pisani, selezionati recentemente per la certificazione di European Master of Science in Nuclear Engineering (EMSNE) assegnata dalla European Nuclear Education Network (ENEN), hanno ricevuto il relativo diploma insieme ad altri 12 colleghi italiani e stranieri, durante una cerimonia tenutasi presso la sede di Vienna dell'International Atomic Energy Agency (IAEA), in occasione della 58ma conferenza generale dell'Agenzia. Simone Gianfelici, Marigrazia Moscardini, Simone Pupeschi e Lucia Sargentini, tutti laureati in Ingegneria nucleare all'Università di Pisa, vanno ad aggiungersi a numerosi altri laureati pisani che in passato hanno ricevuto la stessa certificazione.
 

EMSNE laureate Simone GianfeliciSono ormai 125 dal 2005 gli ingegneri provenienti da tutta Europa, ma soprattutto da Spagna, Italia e Francia che hanno conseguito questa certificazione che, oltre a richiedere il rispetto di requisiti di qualità legati alle materie studiate, richiede anche l'esecuzione di uno stage all'estero per sostenere esami o per elaborare un lavoro di tesi. L'Ateneo pisano, in particolare, ha contribuito per buona parte ai 35 "EMSNE Alumni" italiani, provenienti anche dai Politecnici di Torino e Milano.
 

Lucia SargentiniIl corso di laurea magistrale in Ingegneria nucleare dell'Università di Pisa si conferma quindi come uno dei più attivi in Europa, per il rilievo che riesce a dare al titolo conseguito dai suoi studenti. Il corso è attualmente tenuto in lingua inglese, essendo uno degli otto corsi in lingua offerti dall'Ateneo pisano, e i suoi ingegneri sono estremamente competitivi sul mercato del lavoro in Europa, trovando facilmente collocazione presso istituti di ricerca ed industrie del settore.
 

Simone Pupeschi La cerimonia è stata introdotta dal Deputy Director General della IAEA, Dr. Alexander Bychkov, e dal presidente pro-tempore di ENEN, professor Walter Ambrosini, presidente del corso di laurea magistrale in Ingegneria nucleare dell'Università di Pisa. Tra i quattro ingegneri pisani a cui è stato consegnato il certificato, Marigrazia Moscardini ha accettato di tenere a sua volta, insieme a un collega straniero un breve discorso sul valore degli studi nel settore nucleare, proponendo in modo appassionato e convincente la propria esperienza personale.
 

Marigrazia MoscardiniIn una successiva comunicazione su questo argomento, Marigrazia ha sottolineato che "grazie ai molti contatti con l'estero, frutto della dinamicità e dell'intraprendenza degli ex-alunni e del lavoro svolto sul piano internazionale dai docenti, il corso di laurea magistrale in Ingegneria nucleare ha un network umano sul quale contare come base per le future generazioni di ingegneri pisani che vorranno intraprendere un'esperienza oltre il confine nazionale". Di questo network la stessa Marigrazia ha beneficiato durante il suo periodo di stage presso il Karlsruhe Institute of Technology, che le ha permesso di qualificarsi per la certificazione EMSNE.

La nuova scadenza per la presentazione delle domande per conseguire la certificazione è stata fissata recentemente al 15 novembre 2014; anche quest'anno sono numerosi i laureati della magistrale in Ingegneria nucleare dell'Università di Pisa che potranno fare domanda e conseguire quindi il titolo.

IUR.AP srl, azienda spin-off dell'Università di Pisa che si occupa di innovazione, formazione e ricerca per le amministrazioni, è fra i tre finalisti del concorso europeo ".eu Web Awards", una competizione lanciata da EURid per premiare i migliori siti internet con estensione .eu. Il registro europeo EURid, gestore del dominio .eu in Europa, conta oltre 3 milioni di nomi registrati. IUR.AP concorre nella categoria "Laurels" - area Education/Institutional/Pan European ongoing project. Il vincitore sarà proclamato in una cerimonia che si terrà a Bruxelles, il 19 novembre prossimo, evento a cui IUR.AP parteciperà clogo IURAPome protagonista.

IUR.AP fornisce servizi di formazione e assistenza all'innovazione per le amministrazioni pubbliche statali, regionali e locali e ai soggetti pubblici e privati che operano in continuità con le pubbliche amministrazioni, nonché ai soggetti del terzo settore. Il valore aggiunto dell'azienda spin-off dell'Ateneo risiede nella consapevolezza che il processo di innovazione e modernizzazione delle pubbliche amministrazioni non può essere affidato esclusivamente alle richieste e alle competenze di quest'ultime, ma richiede l'intervento ausiliario e mirato di soggetti che siano dotati di una più ampia cognizione delle problematiche legate ai processi di aggiornamento.

IUR.AP sostiene tale processo trasferendo alle pubbliche amministrazioni il sapere "accumulato" nell'università, soddisfacendo la domanda di cambiamento attraverso il trasferimento delle competenze e utilizzando gli strumenti più idonei ad attuare concretamente e correttamente gli obiettivi legislativi. I continui interventi normativi e le trasformazioni del sistema amministrativo, nazionale ed europeo, rendono indispensabile una "formazione continua" dei funzionari e degli operatori anche finalizzata al miglioramento delle performance e del ben-essere organizzativo. Le attività di ricerca, formazione e consulenza sono realizzate da docenti dell'Università di Pisa ed esperti italiani e stranieri sotto la guida di un comitato scientifico presieduto dal professor Fabio Merusi.

Remo BodeiUno dei momenti centrali dell'edizione 2014 dell'Internet Festival è stato costituito dalla Lectio Magistralis tenuta da Remo Bodei, professore emerito dell'Università di Pisa, su "Galileo Galilei e la seconda era delle macchine", in cui il filosofo ha analizzato il ruolo avuto da Galileo nella valorizzazione dell'arte meccanica come vera scienza, contro la sottovalutazione dei secoli precedenti.

Riproponiamo di seguito una sintesi dell'intervento del professor Bodei.

 

 

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Galileo Galilei e la seconda era delle macchine

Per cogliere il senso della moderna civiltà delle macchine bisogna partire dal carattere innovativo delle proposte di Galileo nel campo della meccanica, misurandone dapprima la distanza rispetto a una lunga tradizione che parte dalla Grecia antica. In origine, infatti, il termine mechane significa soltanto "astuzia", "inganno", "artificio" e in questa accezione compare già nell'Iliade. Soltanto più tardi (accanto alle connotazioni "uso appropriato di uno strumento" e "macchina teatrale", da cui l'espressione theos epi mechanes, deus ex machina) viene a designare la macchina in genere, e, in particolare la macchina semplice — leva, carrucola, cuneo, piano inclinato, vite — la macchina da guerra e l'automa. La meccanica, sapere attorno alle macchine, è dunque preposta alla costruzione di entità artificiali, di trappole tese alla natura per catturarne l'energia e volgerla in direzione dei vantaggi e dei capricci degli uomini.

Perché la macchina eredita i significati dell'astuzia e dell'inganno? Perché per lungo tempo non si riesce a spiegare il suo funzionamento. Non si capisce, ad esempio, come una leva possa innalzare con minimo sforzo dei pesi enormi o come un cuneo riesca a spaccare pietre o giganteschi tronchi d'albero. Di questo stupore offre testimonianza la Mechanica , attribuita per lungo tempo (e da alcuni studiosi anche oggi) ad Aristotele, ma forse opera di uno dei suoi successori alla direzione della Scuola come Stratone il Fisico. In tale testo (su cui Galileo fece lezione a Padova nel 1597/98) è chiaramente affermato che «molte cose meravigliose, la cui causa è sconosciuta, avvengono secondo natura, mentre altre avvengono contro natura prodotte dalla techne a beneficio degli uomini ». Quando la natura è contraria alla nostra utilità, noi riusciamo a padroneggiarla mediante l'artificio (mechane). Le arti meccaniche, proprio in quanto appartengono al regno dell'astuzia e di ciò che è «contro natura», non fanno parte della fisica, che si occupa di ciò che avviene secondo natura. Le arti meccaniche si presentano come operazioni contro natura o come giocattoli stupendi. Archimede pare si vergognasse di aver costruito macchine e avesse invece fatto scolpire sulla sua tomba il famoso cilindro che contiene una sfera. Ancora nel Cinquecento la meccanica non è scienza a pieno titolo, ma scienza «mista » o «media». Ancora più tardi, specie tra i dotti gesuiti del Colbeffata legio Romano, essa è soprattutto mechanica practica ad uso degli "ingegnierii".

GalileoPur non pienamente apprezzata, la meccanica guadagna terreno e prestigio nel corso del Cinquecento finché continua a restare legata alla funzione di provocare meraviglia. Nel 1508 Leonardo progetta — per la villa di Carlo d'Amboise a Milano — un mulino idraulico quale motore d'automi che emettevano suoni. A partire dal 1569, poi, Bernardo Buontalenti crea, nella villa medicea di Pratolino, una serie di meravigliose macchine idrauliche e pneumatiche (oggi perdute) che mettono in moto statue, porte e getti d'acqua. Con Galileo ci si comincia a rendere conto che alla natura si comanda ubbidendole, che essa non può essere semplicemente e che il compito principale della meccanica non è quello di provocare stupore. Per padroneggiare la natura bisogna servirla, piegarsi alle sue leggi e alle sue ingiunzioni, traendo profitto dalla loro conoscenza. Il concetto di astuzia, nel senso del più debole che prevale sul più forte, dell'uomo che — simile a Odisseo — inganna l'ottuso Polifemo della natura, viene a tramontare. Allo stesso modo, la meraviglia suscitata da una presunta alterazione della legalità naturale si trasferisce su un altro piano, quello del potere effettivo dell'uomo di servirsi legittimamente delle energie naturali. In Galileo l'astuzia cambia di significato (consiste ora nell'utilizzare le energie naturali a fini economici, così da godere di energia a basso costo) e la violenza in quanto tale scompare, perché la meccanica cessa di essere contro natura.

Queste idee vengono esposte dal giovane Galileo ne Le mecaniche. L'ultima stesura comincia con una polemica contro la tradizione secondo cui le macchine ingannano la natura. Non si deve più cedere alla fantasticheria di cogliere la natura in fallo, di indurla a piegarsi alla nostra volontà. Le critiche non si rivolgono tuttavia soltanto ai teorici della meccanica ma anche ai cattivi pratici, agli ingegneri incapaci. Nel tentativo di spiegare razionalmente «le cause degli effetti miracolosi» che si riscontrano nella «meccanica dell'istrumento » o della macchina, Galileo riconduce tutte le macchine semplici alla bilancia (per la quale riprende temi già affrontati nel suo trattato La bilancetta del 1586) e decreta che l'astuzia delle macchine consiste ora nell'utilità che la meccanica consente. Ne Le mecaniche vengono elencati tre tipi di utilità. La prima sta nel comprendere che l'astuzia che si crede rivolta verso la natura si ritorce contro il presuntuoso meccanico, il quale (avendo scarsità di forza, ma non di tempo) si ostina nel cercare macchine potentissime e insieme rapidissime nell'esecuzione dei loro compiti. Così chi credesse da un pozzo, «con machine di qualsivoglia sorte cavare, con istessa forza, nel medesimo tempo, maggior quantità di acqua [...] è in grandissimo errore; e tanto più spesso e maggiormente si troverà ingannato ». La seconda astuzia consiste nel trovare strumenti che si conformino alla funzione da svolgere, poiché «non in tutti i luoghi, con uguale commodità, si adattano tutti gli strumenti». Così, per tenere asciutta la sentina di una nave, non si utilizzeranno delle secchie, ma delle «trombe», che pescano meglio nel fondo. La terza e più impor- tante «utilità» viene appunto individuata nel trovare fonti di energia a buon mercato e nell'inventare delle «prese» che si adattino ad esse (mentre gli strumenti devono adattarsi agli organi dell'uomo o dell'animale, ad esempio alle mani e al collo, le macchine devono conformarsi al genere di energia che le muove, ad esempio al vento attraverso le pale dei mulini o, molto più tardi, alla caduta dell'acqua attraverso le turbine).

GalileoIn prospettiva, sono proprio le macchine (ora costruibili con criteri e calcoli pienamente razionali) a non rendere più conveniente la schiavitù e a permetterne la virtuale abolizione. La forza lavoro umana nella forma di mera erogazione di energia non è più indispensabile, mentre — ed è questa un'altra grande intuizione di Galileo — le macchine sostituiscono la mancanza di intelligenza delle forze o degli animali che erogano energia. Mediante «artificii ed invenzioni» egli è ora in grado di far risparmiare fatica e denaro agli uomini, scaricando sulla natura inanimata e animata l'onere di erogare energia previamente indirizzata all'ottenimento dell'effetto desiderato. È così che, da Galileo in poi, la meccanica prende l'aggettivo "razionale", proprio per contrastare la sua precedente immagine di sapere pratico, di arte non liberale o di artigianato. Con la qualifica di "razionale" essa riceve la sua patente di nobiltà, il riconoscimento del suo carattere interamente conforme alle leggi della natura. Solo ora viene equiparata alle altre scienze esatte, con la conseguenza che le macchine cessano gradualmente di apparire oggetti miracolosi che incomprensibilmente profanano l'ordine perfetto del mondo. Ma non per questo perdono il loro fascino e il loro ruolo. Anzi la loro astuzia si avvia a diventare la moderna intelligenza tecnica, il dominio dispiegato sulla realtà, l'insieme dei vantaggi a cui è ormai impossibile rinunciare.

Remo Bodei
Professore Emerito dell'Università di Pisa 

conferenza stampa IF2014Sarà un "drone" di ultima generazione a volare sulla città di Pisa in occasione dell'inaugurazione dell'edizione 2014 di Internet Festival, il 9 ottobre, alle ore 15, in piazza XX Settembre. Il velivolo senza pilota, controllato da un computer a bordo, prenderà il volo per riprendere i primi momenti della manifestazione che presenta oltre 250 eventi in programma fino al 12 ottobre (quattro giorni a ingresso libero). #IF2014 - dedicato al mondo della rete e alle nuove tecnologie - è promosso da Regione Toscana, Comune di Pisa, Registro .it e Istituto di Informatica e Telematica del Cnr, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant'Anna, Scuola Normale Superiore insieme a Camera di Commercio, Provincia di Pisa e Associazione Festival della Scienza.

Il programma della manifestazione è stato presentato dai rappresentanti degli Enti promotori del Festival nella Sala Regia del Comune di Pisa. Per l'Università di Pisa era presente la professoressa Nicoletta De Francesco, prorettore vicario: "Come ogni anno abbiamo aderito con entusiasmo all'Internet Festival registrando una sempre più ampia partecipazione da parte dei nostri docenti e ricercatori, tra i quali spiccano alcuni dei nostri studiosi di maggior prestigio. Rispetto alle scorse edizioni, siamo contenti di ospitare al Polo Fibonacci una delle sedi principali della manifestazione, dove si terrano molti dei T-Tour in cui sono impegnati i nostri docenti. Ringrazio il professor Gianluigi Ferrari, coordinatore del Comitato scientifico dell'IF, per il consueto contributo e impegno nell'organizzazione del Festival".

Leggi nel dettaglio le iniziative dell'Università di Pisa.    

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if2014Tra gli eventi della prima giornata il taglio del nastro dell'istallazione su Ponte di Mezzo dal titolo "Mothergreen. I giardini dell'hardware" ideata dall'architetto Luigi Formicola. Il Ponte diventerà una scheda madre di un personal computer con i componenti principali (il Cpu, la Rom, il Northbridge, il Southbridge, gli Slot, i Bus di espansione e la batteria) ricostruiti da suggestive aree verdi all'intero delle quali, le diverse essenze curate dai Vivai Palandri, ricostituiscono i volumi geometrici dei componenti elettronici del pc. Su Ponte di Mezzo, inoltre, sarà presentata la video istallazione "Urbi et Orbi"(pensata da Luigi Formicola e Tobia Pescia di Fondazione Sistema Toscana) in cui saranno trasmessi filmati in 2D e 3D su ciò che rimane nella memoria in internet: il video ricostruirà le giornate di una donna le 'impronte digitali' lasciate in rete. I video saranno proiettati sia su schermi che, di notte, sulle acque dell'Arno, in un flusso continuo che si ispira al flusso delle informazioni in rete (dal 9 al 12/10, dalle ore 18.00 alle 0.00). Tra le curiosità l'utilizzo di qrcode dedicati al riconoscimento delle singole essenze in mostra.

Durante la prima giornata, alle ore 16, sarà inaugurato il Geoide, la tensostruttura temporanea in Piazza del Cavalieri curata sempre da Formicola, che ospiterà interviste, concerti, spettacoli teatrali. Il primo incontro della giornata presso il Geoide sarà "Memorie senza frontiere", un viaggio attraverso la letteratura, il cinema, il giornalismo, l'arte visiva, per comprendere come il patrimonio storico e culturale dei popoli dialoghi con i nuovi media. Interverranno: Sara Nocentini, Donatella Della Ratta, Marco Vichi, Breandán Knowlton, Paolo Costa, Lorenzo De Carli, Lorenzo Garzella, Pierluigi Vaccaneo e con la partecipazione di Gabriele Salvatores (in collegamento skype). Da non perdere l'incontro dedicato a "Il Bosone e la materia prima della Rete" (ore 15.30 presso Polo Fibonacci), un viaggio all'interno del laboratorio del CERN di Ginevra dove il Bosone di Higgs è stato individuato e scoperto. Sempre il 9 ottobre (dalle 16 alle 18) si terrà la perfomance "Writers Act" a cura di artisti di strada (sarà ripetuta tutti i giorni) che produrranno una opera collettiva che sarà ripresa.

A fine festival sarà proiettato il video documentario presso Bastione Sangallo. E poi l'inizio dell'evento Renaissance Games Festival (dalle 14 alle 18, fino al 10 ottobre, presso Sala Perfomance), uno showcase di giochi indie e sperimentali: un festival nel Festival per riscoprire la natura sociale del videogame attraverso prodotti di software house indipendenti, italiane e straniere. Alle 17 flash mob tra Ponte di Mezzo e piazza 20 novembre. Tra le iniziative della prima giornata di #IF2014 anche l'inaugurazione di "DriveWave" (dalle 10 alle 19 presso l'auditorium del Cnr), una installazione interattiva che mostra i vantaggi apportati dalla gestione automatizzata di un incrocio rispetto a un tradizionale sistema a semaforo. Attraverso un'interfaccia tattile, l'utente può variare il volume di traffico in diverse direzioni ed introdurre elementi "di disturbo" quali la presenza di pedoni, e verificarne in tempo reale l'impatto sul sistema tramite feedback multi-sensoriale. E anche quest'anno, tra gli eventi clou, i percorsi "T-Tour Edu & 4 All", laboratori ludico-didattici per adulti, adolescenti e bambini in programma presso la Stazione Leopolda trasformata in una fucina formativa in continua attività. Un'area interamente dedicata a proposte educative e formative con giochi e laboratori didattici, workshop e tutorial, spettacoli e conferenze interattive. Tra le mostre in città presso gli spazi del Bastione Sangallo, "Typing Design" che racconta le connessioni tra design, scrittura e innovazione tecnologica. Si potranno ammirare pietre miliari del design: dalla Lettera 22 al commodore c64, dal primo iphone Apple passando dal Computer Apple Macintosch ai software di dettatura elettronica.

internet_festival_2014Tra le new entry nel programma di venerdì 10, l'incontro "Football backstage" dedicato all'uso della tecnologia nel calcio (10 ottobre presso Sms Biblio, alle 16.45) che vedrà come ospiti Massimiliano Allegri (allenatore della Juventus); il giornalista sportivo Carlo Annovazzi di Repubblica; Adriano Bacconi (allenatore di calcio e personaggio televisivo) e Aldo Dolcetti (allenatore di calcio ed ex calciatore italiano).

Il viaggio rivoluzionario di #IF2014 passerà da Galileo Galilei a Twitter; dalla rivoluzione digitale cinese (con il loro Ebay chiamato Taobao) al "Coltan" (la cosiddetta "sabbia nera" che serve per costruire i nuovi smartphone); dalla maratona con i vecchi videogame agli artigiani 2.0, passando per big data e mappe digitali. Startup 2.0, virtual bike, ma anche le app più innovative, i robot antropomorfi e le curiosità della sicurezza in rete tra "cyber minacce" e "pornoculture".La parola chiave di questa edizione sarà 'materia', cuore della rivoluzione digitale, filo conduttore delle otto aree tematiche: Cooperation Wanted, Culture is Smarter, Play the Game, Design to Innovate, Take the Money, Break the Rules, Go Green e Make it Good(s).

Testimonial dell'edizione 2014 sarà Galileo Galilei, di cui si celebra il 450° anniversario della nascita con molti eventi tra cui la Lectio Magistralis del filosofo Remo Bodei sul ruolo di Galilei come fondatore nell'odierna civiltà delle macchine e come testimone del protagonismo umano in una giornata tra filosofia e tecnologia (12/10).

jos2Tra le start up presenti quella di Jos Technology, spin-off dell'Università di Pisa già vincitrice nel 2013, della Start Cup Toscana, che ha progettato un pannello microforato elettrificato a bassissima tensione su cui si possono posizionare dispositivi elettrici per l'alimentazione e la ricarica senza cavi (come smartphone, tablet e per la gestione di sistemi di illuminazione a led). A IF2014 Festival saranno presentate le novità dedicate al risparmio energetico di Jos. Tra le applicazioni presenti a #IF2014 anche: Spotlime, specializzata nella riceva di eventi last minute nei dintorni di Milano; Laqy che monitora la qualità dell'aria in ambienti chiusi e Pleiade un sistema ad alta integrazione per la gestione di dati clinici dei pazienti ospedalieri.

una gigantesca folliaUn anno dedicato al mito del grande seduttore. A partire dall'opera inaugurale della stagione lirica pisana, il Don Giovanni di Mozart, in scena l'11 e 12 ottobre, il Teatro e l'Università di Pisa hanno ideato insieme il festival "Una gigantesca follia" che, da ottobre fino all'autunno del 2015, percorrerà tutte le declinazioni del mito dongiovannesco attraverso la musica, l'opera, il teatro, i film, i video, le letture, gli incontri e le conversazioni, il tutto con un taglio inedito e multidisciplinare. Sono una trentina gli appuntamenti in calendario organizzati, per l'Ateneo pisano, da Maria Antonella Galanti (a destra nella foto), prorettore per i Rapporti con il Territorio, Sandra Lischi e Cristiana Torti (a sinistra nella foto), docenti del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere.

"Al centro del festival – spiega Antonella Galanti – c'è la trasformazione della figura di Don Giovanni, dalle origini, con Tirso de Molina che rappresenta un seduttore a scopo educativo e moralizzatore per spaventare e indurre al pentimento, passando poi allo sguardo diametralmente opposto di Molière il cui Don Giovanni è un raffinato libertino, intelligente ed ironico, che critica le convenzioni sociali e religiose sino ad arrivare al seduttore di Da Ponte-Mozart che riprende tutte le fonti passate e le rielabora mettendole in dialogo. Ed è quest'ultimo un Don Giovanni che risulta particolarmente affascinante perché non sposa il solo versante comico o drammatico, ma li mette insieme creando un ossimoro dato dalla compresenza dei due aspetti. Il tutto sino ad arrivare alle riscritture moderne del mito con il controverso Don Giovanni di Lucio Battisti/Panella​ che sarà presentato dal maestro Carlo Boccadoro, pianista,​ compositore e critico musicale".

galanti_tortiD​on Giovanni è un mito di quelli che resistono al tempo, che fanno leva su sensibilità profonde e su esperienze che travalicano spazio e culture, anche se variamente declinato. E anche per questo il festival "Una gigantesca follia" analizza tutti gli aspetti legati a questo personaggio e dunque, dal punto di vista filosofico e sociale, temi come il desiderio, il rapporto ​ servo-padrone, la dialettica ​ pieno e vuoto d'essere e la malinconia, mentre passando alla prospettiva psicologica e psichiatrica argomenti come la voracità e ​ la compulsione, il rapporto ​vittima carnefice, l'identificazione con l'aggressore, e l'incapacità di provare coinvolgimento affettivo o empatia per le proprie vittime​ .

"Gli incontri – conclude Antonella Galanti – avranno un taglio divulgativo, cercando di legare il mito con la storia, la memoria, e le trasformazioni dei comportamenti e dei costumi nel tentativo di rappresentare, attraverso punti di vista e media diversi, la complessità e l'attualità della figura di Don Giovanni".​

Ne hanno parlato:
Corriere Fiorentino
Ansa.it
Il Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Nazione.it
Corriere fiorentino
IlGiornaledellaMusica.it
StampToscana.it
GoNews.it
PaginaQ.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
Yorick.tv
50canale.tv
LaKinzica.it

Prof._MonetaE' l'unico esperto laico voluto da Papa Francesco come membro della commissione per la riforma del processo matrimoniale canonico. Paolo Moneta (foto), 73 anni, già professore di Diritto canonico all'Università di Pisa, insignito dell'Ordine del Cherubino nel 2010 e ancora attualmente impegnato nell'attività di docenza esterna al dipartimento di Giurisprudenza dell'Ateneo pisano, ha ricevuto l'incarico il 27 agosto scorso anche se la notizia è stata resa nota solo a settembre alla vigilia del Sinodo sulla famiglia.

"Abbiamo già fatto una prima riunione – racconta Paolo Moneta – e l'obiettivo è di preparare una proposta di riforma del processo matrimoniale, cercando di semplificarne la procedura e di renderla più snella pur salvaguardando il principio fondamentale di indissolubilità del matrimonio".

"La sollecitazione che arriva da questo papa – continua Moneta – è chiara, nel senso di riformare il sistema in modo che possa meglio rispondere alle aspettative di tanti fedeli segnati da un'infelice esperienza coniugale. Oggi le cause di nullità sono discusse nei tribunali ecclesiastici, in Italia uno per ogni regione, e durano in media due anni, ma se c'è un ricorso alla Sacra Rota a Roma i tempi si allungano notevolmente".

"Anche per quanto riguarda i nostri lavori – ha concluso il professor Moneta – l'indicazione è di muoverci celermente, in modo che la nostra proposta di riforma sia pronta per essere sottoposta al parere del Sinodo ordinario dei vescovi che si svolgerà nell'ottobre del 2015".

Insieme al professor Moneta, fanno parte della commissione presieduta da monsignor Pio Vito Pinto, Decano del Tribunale della Rota Romana, il cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi; padre Luis Francisco Ladaria Ferrer, s.j., Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede; monsignor Dimitrios Salachas, Esarca Apostolico per i cattolici greci di rito bizantino; monsignor Maurice Moniere, monsignor Leo Xavier Michael Arokiaraj e monsignor Alejandro W. Bunge, Prelati Uditori del Tribunale della Rota Romana; padre Nikolaus Schöch, o.f.m., Promotore di Giustizia sostituto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; padre Konštanc Miroslav Adam, o.p., Rettore Magnifico della Pontificia Università San Tommaso d'Aquino(Angelicum); e padre Jorge Horta Espinoza, o.f.m., Decano della Facoltà di Diritto canonico della Pontificia Università Antoniamum.

fruttaCinque appuntamenti per riflettere sul futuro del cibo e sulle conseguenze che le nostre scelte alimentari potranno avere per le generazioni future. Nasce con questo obiettivo il ciclo di seminari e di eventi dal titolo "Pisa verso Expo 2015. Il cibo tra scienza e conoscenza", che si terrà nella nostra città tra ottobre 2014 e aprile 2015. Gli incontri, che fanno parte del programma di avvicinamento all'Expo milanese del prossimo anno, sono stati presentati a Palazzo alla Giornata dal rettore Massimo Augello, dal prorettore alla Ricerca, Roberto Barale, dalla coordinatrice dell'iniziativa, Manuela Giovannetti, e dagli altri responsabili scientifici, i professori Laura Bazzichi, Stefano Bombardieri, Alfonso Maurizio Iacono e Eleonora Sirsi. Alla conferenza è intervenuto il dottor Fulvio Mozzachiodi, in rappresentanza del sindaco di Pisa. 

Gli incontri sono stati organizzati nell'ambito nel Centro interdipartimentale di ricerca Nutrafood "Nutraceutica e alimentazione per la salute", istituito recentemente, che raccoglie e coordina le competenze e le esperienze disponibili all'interno dell'Ateneo pisano. Al Centro, diretto dalla professoressa Giovannetti, aderiscono 174 docenti appartenenti a otto dipartimenti di diversi settori disciplinari: Medicina clinica e sperimentale; Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica; Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia; Biologia; Scienze veterinarie; Farmacia; Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali; Ingegneria civile e industriale.

Giovannetti, rettore, BaraleIl ciclo sarà aperto sabato 11 ottobre dall'Open Day sul tema "Mangiarsi la malattia", che mira a informare cittadini, pazienti e medici di famiglia sulle proprietà terapeutiche e preventive di particolari alimenti nelle malattie reumatiche. A dicembre seguirà la tavola rotonda su "Il consiglio del cibo", per discutere la reale possibilità di partecipazione dei cittadini alla definizione delle politiche relative al cibo. A febbraio 2015 ci sarà il convegno su "Nutraceutica e alimenti funzionali. Il cibo della salute", che affronterà le questioni relative alle proprietà nutraceutiche del cibo. Un mese dopo sarà invece la volta del convegno su "Diritto all'educazione del consumatore tra informazione e paternalismo", che vuole riflettere sul significato e sullo specifico rilievo giuridico dell'inclusione dell'educazione fra i diritti del consumatore. Il ciclo si chiuderà ad aprile con lo spettacolo teatrale "Il cibo tra natura e cultura", una narrazione del cibo attraverso testi tratti sia da poemi antichi, poesie e canzoni, sia da testimonianze di memorie alimentari.

Come detto, gli incontri pisani fanno parte del programma di avvicinamento a "Expo 2015 – Nutrire il pianeta, energia per la vita", che si svolgerà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 sul tema generale della nutrizione affrontato da vari punti di vista: ambientale, storico, culturale, antropologico, medico, tecnico-scientifico ed economico. L'obiettivo principale dell'esposizione universale sarà quello di stimolare il dibattito sull'alimentazione e sul cibo, cercando risposte alle domande fondamentali del terzo millennio: è possibile garantire cibo e acqua alla popolazione mondiale, aumentare la sicurezza alimentare, trovare nuove soluzioni e prospettive in grado di tutelare la biodiversità del Pianeta? Le varie aree tematiche saranno approfondite attraverso eventi, mostre e convegni che precederanno e accompagneranno Expo 2015, spaziando dalla scienza e tecnologia per la sicurezza alimentare all'agricoltura e alla biodiversità, dall'educazione su alimentazione e stili di vita ai rapporti tra cibo e cultura.

Ne hanno parlato:
Nazione Pisa  
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È stato conferito allo storico del Rinascimento italiano, Paul Grendler, professore emerito dell'Università di Toronto, il Premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, giunto alla 53a edizione. Contemporaneamente, è stata assegnata all'economista Carlo Andrea Bollino, docente dell'Università degli studi di Perugia, la nona edizione del Premio Galileo Galilei per la scienza. La cerimonia di conferimento si è tenuta sabato 4 ottobre, nell'Aula Magna dell'Ateneo pisano, al Polo Fibonacci. Il programma è stato aperto alle ore 16 dai saluti del prorettore vicario, Nicoletta De Francesco, del sindaco Marco Filippeschi, del presidente della Fondazione Premio Galilei, Antonio Pieretti, e del governatore del distretto 2080, Rosario Carlo Noto La Diega, cui è seguita la consegna dei premi e il discorso dei vincitori.

GrendlerIl professor Paul Grendler, nato ad Armstrong negli Stati Uniti nel 1936, ha insegnato nelle Università di Pittsburgh, North Carolina e Toronto e ha svolto un'intensa attività di conferenze e seminari in Italia, Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna, Messico, Israele, Svizzera e Spagna. Per diversi anni ha presieduto la Società americana del Rinascimento e la Società per gli studi storici italiani. Dalla fine degli anni Sessanta, il professor Grendler si è dedicato con continuità agli studi sull'età del Rinascimento in Italia, indagata sotto il profilo della storia della cultura e delle istituzioni culturali, pubblicando una decina di monografie, alcune delle quali tradotte poi in lingua italiana, e oltre cento articoli in riviste di rilevanza internazionale. Grazie a questi lavori, il professor Grendler ha avuto grande influenza nello stimolare i giovani storici americani ad approfondire gli studi sulla storia italiana in età moderna.

BollinoIl professor Carlo Andrea Bollino, nato a Roma nel 1954, ha lavorato come consulente per diverse organizzazioni internazionali, prima di diventare professore di Econometria alla LUISS Guido Carli di Roma e, qualche anno dopo, anche ordinario di Economia politica e econometria all'Università degli Studi di Perugia. Il suo ambito di studi riguarda la ricerca economica energetica in Italia. Nei primi anni della sua carriera, il professor Bollino si è focalizzato sulla modellazione e l'analisi del fabbisogno energetico. Più tardi, con l'introduzione del mercato unico europeo dell'energia, ha cercato di analizzare il progetto di riforma del mercato dell'energia elettrica in Italia. Il professor Bolino non ha lavorato solo in ambito accademico, collaborando come consigliere energetico del ministro dell'Industria nel definire le strategie di politica energetica più rilevanti all'inizio del processo di liberalizzazione in Italia. Un altro campo di interesse del docente è lo sviluppo della produzione di elettricità rinnovabile in Italia. Carlo Andrea Bollino vanta diversi riconoscimenti accademici nazionali e internazionali, tra i quali quello dal Congresso mondiale per le energie rinnovabili, ricevuto nel 2006.

Com'è noto, il meccanismo per l'assegnazione dei due Premi internazionali Galileo Galilei è congegnato in modo speculare. Il premio umanistico è assegnato da una giuria italiana a uno straniero che si sia occupato in modo eminente di argomenti riguardanti la civiltà italiana; il premio scientifico da una giuria straniera a uno studioso italiano che si sia distinto nel campo delle scienze della natura. Il premio consiste in una targa d'oro che commemora l'avvenimento.

La giuria che ha designato Paul Grendler è composta dal presidente della Fondazione Premio Galilei, Antonio Pieretti, e dai professori Angelo Bianchi, Gian Paolo Brizzi, Giovanna Da Molin, Luigi Mascilli Migliorini e Saverio Sani, in qualità di segretario del Premio. La giuria che ha designato Carlo Andrea Bollino, oltre che dagli stessi Antonio Pieretti e Saverio Sani, è composta dai professori David Alexander, Georg Erdmann, Lúcia Lima Rodrigues e Jerzy Szkutnik.

Edda Bresciani"Il racconto di una carriera non usuale, per una donna che negli anni Cinquanta si è laureata in Lettere e che da lucchese doc si è trovata nella vita a diventare anche un po' pisana e un po' egiziana". Così la professoressa Edda Bresciani, egittologa e archeologa di fama mondiale e professore emerito dell'Università di Pisa, ha introdotto il ricordo del suo percorso scientifico alla cerimonia del "Campano d'Oro", il prestigioso riconoscimento che l'Associazione laureati dell'Ateneo pisano le ha assegnato per il 2014.

La cerimonia di conferimento, che si è tenuta nei saloni del Bastione Sangallo, è stata aperta dai saluti del rettore Massimo Augello. Dopo aver ricordato che la professoressa Bresciani è la seconda donna a ricevere il Premio in 43 edizioni, il professor Augello ha ripercorso le tappe più significative della biografia scientifica della premiata, dai primi anni di insegnamento nell'Ateneo pisano alla fondazione della rivista "Egitto e Vicino Oriente", dalle missioni archeologiche in territorio egiziano alla costituzione delle collezioni egittologiche dell'Ateneo. "Erede della grande tradizione pisana nell'Egittologia - ha concluso il rettore - la professoressa Bresciani è riuscita, con progettualità e lungimiranza, ad aggiornare e sviluppare quel glorioso passato, contribuendo a fare della Scuola egittologica un vanto per l'Università di Pisa e un punto di riferimento per gli studi del settore, sia a livello italiano che internazionale".

BrescianiNella Laudatio, la professoressa Lucia Tomasi Tongiorgi, collega di Facoltà e amica della premiata, ha descritto il profilo di Edda Bresciani anche attraverso vicende personali, ricordando "le mail che Edda sovente mi invia di prima mattina e alle quali affida pensieri, citazioni e immagini spesso riferiti al mondo egiziano cui ha brillantemente dedicato la sua vita, la sua profonda e diramata cultura e la sua viva intelligenza". Poco prima, la professoressa Tomasi aveva sottolineato che Edda Bresciani è stata sempre "apprezzata per la statura scientifica, ma anche amata per le doti umane e morali e per la carica di simpatia, che hanno fatto sì che divenisse maestra di svariate generazioni di studenti e amica generosa di molti colleghi. In Egitto ha costantemente rappresentato un punto di riferimento, ottenendo sempre, se pure in complicati contesti politici e culturali, l'appoggio delle autorità e la stima degli archeologi che si sono spesso aggregati alle sue missioni".

La consegna del "Campano" è stata preceduta dalla relazione del vicesindaco e presidente dell'ALAP, Paolo Ghezzi, che ha segnalato nella forte determinazione un aspetto peculiare del percorso compiuto da Edda Bresciani; una caratteristica che è emersa anche in occasione della cerimonia, a cui la professoressa ha partecipato pur avendo subito un recente infortunio. Il presidente dell'ALAP ha quindi letto le Motivazioni del conferimento, in cui si afferma che "la professoressa Bresciani è una delle personalità più rappresentative nel mondo dell'Egittologia come eccellente studiosa e archeologa, nonché ottima organizzatrice di campagne di scavi e di prestigiosi istituti museali... La sua storia di vita, ancor prima del prestigio accademico, è un esempio da proporre soprattutto alle giovani generazioni affinché possano scoprire l'amore che dovrebbe guidarne la mano nel disegnare, con emozione e speranza, il proprio futuro".

Bresciani e coroDopo il conferimento del Premio e l'intervento della professoressa Bresciani, la cerimonia si è conclusa con l'esibizione del Coro dell'Università di Pisa, diretto dal maestro Stefano Barandoni, che ha presentato un omaggio alla professoressa Bresciani con musiche di Verdi, Rossini e Orff. Il Coro era accompagnato al piano da Chiara Mariani e come mezzosoprano solista da Sara Bacchelli.

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