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A partire dal 4 giugno, l'Orto Botanico sarà aperto ai cittadini pisani e ai turisti, in modo gratuito, la prima domenica di ogni mese. L'iniziativa, nata da una proposta del presidente del Consiglio comunale di Pisa, Ranieri Del Torto, è stata subito raccolta e rilanciata con entusiasmo dal rettore Paolo Mancarella e dalla presidente del Sistema Museale di Ateneo (SMA), Nicoletta De Francesco, oltre che dal direttore scientifico dell'Orto e Museo Botanico, Lorenzo Peruzzi. Inoltre, il Sistema Museale di Ateneo aveva già deciso in precedenza di rendere maggiormente fruibile l’Orto e Museo Botanico alla cittadinanza, introducendo la possibilità di abbonamenti annuali a prezzi estremamente vantaggiosi.

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L'annuncio è stato dato venerdì 21 aprile nell'ambito dell'incontro, che si è tenuto nell'Aula Savi dell'Orto Botanico, dal titolo "Nuovi arrivi e vecchie conoscenze". Dopo i saluti della prorettrice vicaria e presidente dello SMA, Nicoletta De Francesco, e del presidente del Consiglio comunale, Ranieri Del Torto, il professor Peruzzi ha presentato la nuova acquisizione dell'Orto Botanico: un esemplare del raro pino di Wollemi (Wollemia nobilis), specie originaria dell’Australia sud-orientale, che è a elevato rischio di estinzione in natura. Il pino di Wollemi è un vero e proprio "fossile vivente", la cui scoperta nel 1994 fu definita come “equivalente al ritrovamento di un piccolo dinosauro sopravvissuto sino ai giorni nostri”.

Il professor Peruzzi ha quindi fatto da guida all'interno dell’Orto e Museo Botanico, soffermandosi in particolare ad ammirare la preziosa collezione di modelli botanici ottocenteschi in cera, che è stata portata a nuova vita di recente grazie a un’accurata operazione di restauro finanziata dalla Fondazione Pisa.

"Dobbiamo un sentito ringraziamento al presidente Del Torto - ha detto la professoressa Nicoletta De Francesco - per averci lanciato la proposta di rendere gratuito l'accesso all'Orto Botanico la prima domenica di ogni mese, con un'iniziativa che testimonia e rafforza la volontà di apertura dell'Ateneo verso l'esterno e, in più in particolare, verso la cittadinanza pisana. Proprio per dare massimo risalto a questa iniziativa, d'accordo con il presidente Del Torto, abbiamo voluto inaugurare le aperture gratuite il prossimo 4 giugno, in concomitanza con le manifestazioni del Giugno Pisano, in una giornata che speriamo sia di grande partecipazione e gioia da parte dei cittadini pisani e dei tanti turisti che saranno ospiti della nostra città. Ringrazio, infine, il professor Peruzzi e gli addetti dello SMA per la cura e la passione che stanno mettendo nella sistemazione e nella valorizzazione dell'Orto e Museo Botanico, un gioiello unico nel suo genere, perfettamente incastonato nel centro di Pisa a pochi metri da Piazza dei Miracoli”.

“La nostra città - ha concluso il presidente Ranieri Del Torto - è ricca di tesori che meritano di essere riscoperti e valorizzati. Per questo ringrazio l'Università per la sensibilità ancora una volta dimostrata nell'accogliere la proposta di rendere gratuito l'accesso all'Orto botanico la prima domenica di ogni mese. Per i pisani sarà l'occasione per sentire sempre più proprio questo storico giardino”.

 

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Laboratorio KEK, Giappone: lo scorso 11 aprile è stato completato con successo il posizionamento del rilevatore di particelle Belle II sull’acceleratore SuperKEKB. È stata così ultimata una tappa fondamentale che nel 2019 porterà all’accensione dell’acceleratore di più alta intensità al mondo dando il via ad un esperimento che potrebbe rivoluzionare la fisica moderna.

“Il nostro obiettivo scientifico è l’esplorazione della fisica oltre il modello standard”, spiega Francesco Forti dell’Università di Pisa e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) nonché presidente del comitato esecutivo dell’esperimento, “una fisica ad oggi ignota, e che speriamo possa essere chiarita attraverso le misure di altissima precisione che Belle II potrà effettuare”.

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SuperKEKB è il primo acceleratore per la ricerca in fisica fondamentale ad entrare in funzione dopo LHC al CERN di Ginevra, ma a differenza di questo, in cui circolano fasci di protoni, utilizza fasci di elettroni e positroni che viaggiano rispettivamente a una velocità di 7 e 4 miliardi di elettronvolt (GeV). Quando SuperKEKB entrerà in funzione a pieno regime, raggiungendo una luminosità 40 volte superiore a quanto ottenuto fino ad oggi, le particelle prodotte nelle collisioni saranno misurate dal rivelatore Belle II che è stato appena posizionato. Alto 8 metri e costituito da sette sotto-rivelatori, con un peso totale di circa 1400 tonnellate, Belle II è stato spostato lentamente e con estrema cautela per circa 13 metri, dal punto di assemblaggio al punto di collisione del fascio ed è ora pronto a raccogliere i dati.

L’esperimento in preparazione è frutto di una collaborazione internazionale, di cui fanno parte oltre 700 fisici e ingegneri provenienti da 23 paesi, e alla quale l’Italia contribuisce in modo determinante con un importante finanziamento dell'INFN ed una comunità di scienziati provenienti da nove sezioni e laboratori INFN e Università: Napoli, Padova, Perugia, Pisa, Torino, Trieste, Roma1-Enea Casaccia, Roma3, Laboratori Nazionali di Frascati.

acceleratore superKEKB“In particolare, il gruppo di Pisa, formato da docenti dell’Università e ricercatori dell’INFN che operano in stretta collaborazione – conclude Francesco Forti – ha contribuito in modo determinante alla costruzione del rivelatore di vertice di Belle II, allo sviluppo del software per il sistema di tracciatura delle particelle, ed alla messa in opera dei mezzi di calcolo necessari per analizzare l’enorme quantità di dati che l’esperimento raccoglierà. Questi contributi sono resi possibili dalle infrastrutture tecnologiche e di calcolo gestite congiuntamente da INFN e dal dipartimento di Fisica ospitati presso l’Area Pontecorvo a Pisa”.

Dalla gomma dei pneumatici riciclati nasce un nuovo conglomerato bituminoso a bassa emissione di rumore che sarà testato per la prima volta in Toscana. Entra così nel vivo il progetto europeo LIFE NEREiDE coordinato dal dipartimento di ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa. Il nuovo conglomerato bituminoso sarà messo in posa nell’estate 2017 in alcune aree del comune di Massarosa in provincia di Lucca. La pavimentazione sarà testata dal punto di vista strutturale e funzionale con strumentazioni ad alto rendimento impiegate in campo stradale; dal punto di vista acustico, le indagini saranno realizzate grazie ad uno speciale veicolo allestito con apposita strumentazione e attraverso dei sondaggi da sottoporre alla popolazione.

“NEREiDE prevede la progettazione, la realizzazione e il monitoraggio delle prestazioni acustiche e funzionali di manti stradali drenanti e a bassa emissione sonora realizzati con materiali provenienti da vecchie pavimentazioni e da polverino di gomma riciclata da pneumatici fuori uso”, spiega il professore Pietro Leandri dell’Ateneo pisano.

Finanziato con circa 2 milioni e 700 mila euro sino al 2020, il progetto coinvolge una serie di partner di ricerca e istituzionali: l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, il Belgian Road Research Centre, l’Istituto di Acustica e Sensoristica "Orso Mario Corbino" del CNR, la società ECOPNEUS e la Regione Toscana.

In generale gli obiettivi sono di diminuire l’inquinamento acustico urbano di almeno 5 dB(A) rispetto alle pavimentazioni convenzionali, migliorando così anche la salute dei cittadini, di ridurre la generazione di rifiuti attraverso l’utilizzo di materiali riciclati e di migliorare la sicurezza stradale grazie ad un aumento del 20% dell’aderenza del manto. Un ulteriore vantaggio sarà anche quello di diminuire l’inquinamento atmosferico dato che le pavimentazioni saranno prodotte e poste in opera con la tecnologia “warm”, cioè "a tiepido", consentendo una riduzione del 30% dell’emissione di vapori di idrocarburi policiclici aromatici.


Gruppo ricercatori pisani


“Nell’estate del 2018, la sperimentazione in Toscana coinvolgerà anche un’altra località – conclude Leandri – e in collaborazione con il Belgian Road Research Centre sperimenteremo per la prima volta in Italia in ambito urbano una pavimentazione tipo PERS, cioè porosa realizzata con un legante sintetico e con un contenuto di granulato di gomma di almeno il 20% in peso, il che consentirà di ottenere riduzioni di rumore ancora maggiore, sino a 12 dB(A), rispetto a pavimentazioni convenzionali, con valori di abbattimento acustico non raggiungibile con nessun altro tipo di pavimentazione”.

In foto, da sinistra a destra: ingegnere Patrizia Rocchio, professore Pietro Leandri, professore Massimo Losa.

Ne hanno parlato:
Repubblica.it
Sole24Ore.it
Tirreno.it
La Nazione Toscana & Liguria
La Nazione Pisa
Toscana24
Gonews.it
Greenreport.it
Pisatoday.it
Pisainformaflash.it
TGregione.it
Adnkronos.com

 

È una partenza da record quella della settima edizione del PhD+, il programma dell’Università di Pisa che insegna a valorizzare la ricerca, fare innovazione e sviluppare lo spirito imprenditoriale tra i giovani. Sono 187 gli iscritti del 2017, in gran parte laureandi, laureati e dottorandi, provenienti da tutte le aree disciplinari, non solo Ingegneria e ICT, tradizionalmente le più rappresentate, ma anche da Medicina, Farmacia, Biologia e, altro traguardo di quest’anno, circa 70 dalle Scienze umane e sociali. Il corso si è inaugurato mercoledì 19 aprile con i saluti del rettore Paolo Mancarella e del prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico Marco Raugi. Subito dopo sono intervenuti Emil Abirascid, fondatore di Startupbusiness, che ha parlato di “Nuovi paradigmi per l'imprenditorialità” e Marco Bicocchi Pichi, presidente dell’associazione Italia Startup, che ha parlato di “Essere e avere: essere utili e avere un mercato”.

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«Il PhD+, ci tengo a sottolineare, è un corso totalmente gratuito ed è una grande opportunità di crescita personale e formativa per i giovani – ha dichiarato il rettore – Gli allievi hanno l’occasione di acquisire competenze utili per il trasferimento tecnologico, conoscere il valore dell’innovazione all’interno di una azienda, avviare una start up e, in via più generale, incrementare le opportunità di carriera in un’ottica di contaminazione tra discipline diverse. Siamo orgogliosi che questo programma sia frequentato da un così alto numero di partecipanti».

«I seminari ruoteranno attorno alle tre parole chiave “fare innovazione”, “lavorare in team”, “avere spirito imprenditoriale” – ha spiegato il professor Raugi – I numeri del 2107 rivelano inoltre un altro dato importante: fare impresa non è più una prerogativa di ingegneri e informatici, ma anche di umanisti e scienziati sociali, come dimostrano i progetti proposti quest’anno, connotati anche da una forte interdisciplinarietà».

I seminari si svolgeranno dal 19 aprile al 25 maggio e saranno tenuti da relatori nazionali e internazionali provenienti dal mondo accademico, imprenditoriale, da enti locali e governativi, da finanziatori istituzionali e non. A questi si aggiungono attività di coaching e mentoring sui progetti imprenditoriali che verranno sviluppati durante il percorso, guidate da esperti internazionali nel campo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. «Coloro che completeranno il percorso con un progetto di impresa avranno inoltre la possibilità di effettuare un pitch finale davanti a potenziali investitori, in cui la sfida consiste nel riuscire a presentare in maniera chiara, completa e convincente il proprio progetto in pochi minuti – ha aggiunto Raugi – Quest’anno coloro che presenteranno i migliori progetti avranno anche l’opportunità di frequentare il corso TVLP nella Silicon Valley».

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I numeri del PhD+
Lanciato nel 2011, il PhD+ ha contato oltre 700 iscritti tra studenti di lauree magistrali, dottorandi e dottori di ricerca provenienti da tutti i dipartimenti dell'Università di Pisa. L'approfondimento delle tematiche legate all'imprenditorialità, unito alle competenze e alla creatività dei partecipanti, ha generato 34 progetti imprenditoriali. Di questi, 25 progetti si sono poi effettivamente trasformati in imprese, che hanno preso parte a diverse competizioni rivolte alle nuove idee di business conquistando complessivamente 41 premi tra i quali la "Start Cup Toscana" e il "Premio Marzotto". Queste start-up hanno anche sviluppato un legame con le attività di brevettazione dell'Ateneo realizzando 14 brevetti.

Inoltre ben 6 spin-off dell'Università di Pisa sono state finanziate nella Fase 1 dello SME Instrument di Horizon2020, e di queste spin-off 4 sono nate dal PhD+: ECONBOARD, IVTech, JOS Technology, INGENIArs.

Alla luce di questi risultati, il modello introdotto dal PhD+ rappresenta una best practice riconosciuta a livello nazionale e internazionale, nell’ambito di progetti europei (tra cui Endure, di cui l’Università di Pisa era capofila) e prestigiose competizioni con altre istituzioni di ricerca estere (Reimagine Education 2016).

Ne hanno parlato:
InToscana.it 
Nazione Toscana&Liguria
StartupBusiness
gonews.it 
PisaInformaFlash.it 
NazionePisa.it

giovanni benelliGiovanni Benelli, assegnista di ricerca del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, ha vinto il premio della Fondazione Maria Teresa e Alessandro Ghigi bandito dall’Accademia delle Scienze di Bologna in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia Romagna. La cerimonia di consegna si è svolta il 3 aprile a Bologna nel corso della quale Giovanni Benelli ha tenuto una conferenza dal titolo “Dengue, Zika virus e zanzare: nuove sfide per un controllo eco-sostenibile”.

L’Accademia delle Scienze di Bologna, presieduta dal professore Ferruccio Trifirò, ha motivato l’assegnazione del premio sottolineando l’importante contributo del giovane ricercatore nel campo dell’etologia e del controllo delle zanzare come vettori di malattie di interesse medico e veterinario. Giovanni Benelli (foto) è infatti autore di numerosi contributi scientifici sull’argomento, tutti su riviste con elevato impact factor, collabora con più di quaranta gruppi di ricerca nazionali e internazionali e svolge il ruolo di editor per importanti riviste di settore, tra cui Acta Tropica, Parasitology Research, e PeerJ.

“La ricerca in questo campo è fondamentale, ogni anno milioni di persone muoiono a causa di patogeni e parassiti trasmessi dalle zanzare – spiega il ricercatore dell’Ateneo pisano - questi insetti infatti veicolano alcune tra le più importanti malattie del nostro tempo, tra cui la malaria, ma anche i virus dengue, West Nile, chikungunya, e Zika, il cui impatto è devastante, in particolare nei confronti delle popolazioni rurali nelle aree più povere del nostro pianeta”.

 

Consulente scientifico per un’impresa del tutto inedita, ricostruire la Cappella Sistina così come appariva prima che Michelangelo vi dipingesse il Giudizio Universale. E’ appena uscito nei cinema italiani “Raffaello – il Principe delle Arti – in 3D”, la prima trasposizione cinematografica mai realizzata sull’artista urbinate. Un film prodotto da Sky, in collaborazione con Musei Vaticani e Magnitudo film e distribuito da Nexo Digital, al quale ha collaborato il professore Vincenzo Farinella, storico dell’arte all’Università di Pisa. Il suo compito è stato proprio quello di guidare la ricostruzione la Cappella Sistina così come apparve la notte del 26 dicembre 1519, quando vi furono esposti i primi sette arazzi di Raffaello, oggi custoditi nella Pinacoteca Vaticana.

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“A quel tempo la parete d’altare era affrescata con opere del Perugino e di Michelangelo, andate distrutte quando quest’ultimo affrescò il Giudizio Universale e di cui sono state tramandate solo scarne testimonianze e disegni”, spiega Vincenzo Farinella.

Ad un primo sguardo profano, quello che colpisce guardando la parete ricostruita nel film è la presenza di due finestre, intorno alle quali si collocano i vari affreschi. Il posto d'onore, sopra all'altare, era occupato da una finta pala d'altare ad affresco del Perugino, raffigurante l'Assunzione della Vergine, alla presenza del committente, il pontefice Sisto IV della Rovere. Al di sopra prendevano avvio i due grandi cicli di affreschi che fasciavano tutte e quattro le pareti della Cappella: le Storie di Mosè a sinistra e le Storie di Cristo a destra, entrambe realizzate dal Perugino, che poi sulle pareti lunghe si sarebbe trovato a collaborare con altri artisti del calibro di Botticelli, e Domenico Ghirlandaio. Ancora sopra cominciava la sequenza dei quattro pontefici, probabilmente affrescata sempre dal Perugino e infine in alto due lunette dipinte da Michelangelo con una serie di grandiosi antenati di Cristo.

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Per ricostruire più fedelmente possibile l’effetto scenico rispetto alle scarne testimonianze pervenute, insieme al professor Farinella hanno lavorato un artista professionista, Marco Romano che ha ridipinto le opere, e un team creativo esperto in ricostruzioni grafiche 3D evolute e visual effects interno a Sky.

“Il risultato che si è voluto ottenere, con questa ricostruzione, non è una ricomposizione filologica di un insieme perduto per sempre, ma un effetto di credibile spettacolarità”, spiega Vincenzo Farinella che ha raccontato più nello specifico come si è arrivati alla ricostruzione della parete.

“Per proporre una credibile ricostruzione, ovviamente ipotetica, di questa parete, in mancanza di disegni o incisioni che ci forniscano una visione d'insieme, ci si è fondati su varie fonti: un disegno peruginesco che ritrae fedelmente l'aspetto dell'Assunta sull'altare e varie incisioni e disegni cinquecenteschi tratti dalle due lunette michelangiolesche” - ha detto il professore dell’Ateneo pisano.

In mancanza di copie sicure, è stato invece più complesso ricreare la parte degli affreschi delle Storie di Mosè e di Cristo e dei quattro pontefici. Questi ultimi sono stati immaginati a partire da altri "ritratti" di Pontefici dipinti da Perugino sulle altre pareti della Sistina, mentre per la Natività si è partiti da altre scene simili realizzate da Perugino nel corso della sua carriera.

“Per il Ritrovamento di Mosè – conclude Vincenzo Farinella - in mancanza di credibili precedenti perugineschi, si è pensato di partire dall'analoga scena affrescata nelle Logge di Raffaello, ipotizzando che Raffaello, in quella composizione, potesse aver tenuto presente la scena affrescata quasi quarant'anni prima dal suo "maestro" nella Cappella Sistina”.

Ne hanno parlato:
Ansa.it
Lastampa.it
Corriere della Sera
La Repubblica Firenze
Il Tirreno
Corriere Fiorentino

 

cartina toscanaL’efficienza della spesa pubblica dei comuni va di pari passo con la loro grandezza e popolosità, in altre parole grande è bello, almeno in Toscana. E’ questo quanto emerge da una ricerca appena pubblicata sulla rivista “Socio-Economic Planning Sciences” e condotta da tre studiose, Laura Carosi dell’Università di Pisa, Giovanna D'Inverno dell’IMT di Lucca e Letizia Ravagli dell’IRPET.

Lo studio è partito dall’analisi dei bilanci comunali del 2011 pubblicati dal Ministero degli Interni che sono stati integrati con altre informazioni, prevalentemente dati ISTAT. Dal punto di vista geografico sono stati presi in considerazione tutti i comuni toscani, tranne quelli di Castiglion Fiorentino e Monterotondo Marittimo per mancanza di dati, e quelli di Firenze, Bucine e Vergemoli perché considerati “outliers”, cioè con caratteristiche troppo distanti dalle altre municipalità toscane.

L’analisi ha quindi valutato separatamente l’efficienza di cinque funzioni chiave nell’ambito dell’attività dei comuni che corrispondono al 73% della spesa globale municipale: “Amministrazione generale”, “Servizi Educativi”, “Servizi sociali”, “Manutenzione delle strade e mobilità locale” e “Polizia municipale”. I singoli punteggi di efficienza ottenuti sono stati poi aggregati, seguendo due metodologie differenti, così da avere un unico indice di efficienza globale. L’ultima fase della ricerca è stata quindi dedicata all’individuazione delle variabili che hanno un’influenza diretta sui risultati di efficienza come la dimensione, la collocazione geografica, la vocazione economica e l’assetto socio-politico.


“Questo lavoro si inserisce all’interno del dibattito sia scientifico che istituzionale sul rapporto tra dimensione dei comuni ed efficienza della spesa pubblica – spiega Laura Carosi, professoressa del dipartimento di Economia e Management dell’Ateneo pisano - dalla nostra analisi emerge che, almeno per quanto concerne la realtà toscana, al crescere della dimensione comunale aumentano i punteggi di efficienza, risultati che sono in linea con le misure intraprese dall’autorità regionale volte a ridurre l’attuale frammentazione del territorio toscano e/o ad incentivare attività di cooperazione tra i comuni più piccoli per l’espletamento di alcune funzioni”.

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La cartina mostra la distribuzione geografica dei punteggi di efficienza globale ottenuti dall’analisi: le zone più intensamente colorate sulla mappa corrispondono ai comuni che riportano i punteggi di efficienza globale più alti.



Partirà il prossimo 18 aprile il ciclo di incontri in cui esperti di livello internazionale tratteranno, da diversi punti di vista, i temi sviluppati nella mostra ‘Uomo Virtuale’, come l’innovazione in medicina, le grandi sfide legate alla ricerca sul cervello e sulla mente e la cura dei tumori con acceleratori di particelle.

Martedì 18 aprile al Polo Carmignani, il ciclo sarà aperto, alla presenza del rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella, dall’incontro intitolato “Fisica e Medicina: diagnosi e cure nel terzo millennio”, al quale interverranno Antonio Zoccoli, fisico delle particelle e vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Giovanni Cioni, neuropsichiatra infantile e direttore scientifico dell’IRCCS Stella Maris, e Alberto Del Guerra, direttore della scuola di specializzazione in fisica medica e co-curatore della mostra. Il dibattito sarà moderato da Silvia Bencivelli, giornalista e saggista.

Venerdì 28 aprile interverranno sul tema “Qual è il cambiamento che ci serve? Ricerca e innovazione in medicinaMaria Chiara Carrozza, docente di bioingegneria industriale, Paolo Gazzaniga, direttore del Centro Studi di Assobiomedica e Gilberto Corbellini, filosofo e storico della Medicina dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma.

Nel mese di maggio il tema “Curare con le particelle. La cura dei tumori e fisica delle particelle ” sarà trattato da Marco Durante, direttore a Trento del centro TIFPA-INFN e, ancora nel mese di maggio, chiuderà il ciclo “Capire il cervello. La ricerca alla soglia dela mente”, con Giacomo Rizzolatti neuroscienziato dell’Università di Parma, Massimo Piattelli Palmerini, filosofo della mente dell’University of Arizona e Marco Cattaneo direttore della rivista Le Scienze.

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Uomo Virtuale. La fisica esplora il corpo è dedicata all’esplorazione del corpo umano e alle tecnologie che, nate dalla ricerca fondamentale, ci hanno permesso di scrutare con occhi nuovi il nostro corpo, cambiando per sempre la medicina e diventando indispensabili per la cura, la terapia e la diagnosi. L’allestimento integra strumenti antichi, touchscreen, exhibit interattivi, video di approfondimento, infografiche, visori 3D, videoproiezioni artistiche e suggestive installazioni multimediali che animano un percorso immersivo, realizzato in collaborazione esperti di interaction design e video-arte. La mostra copre una superficie complessiva di 800 mq ed è organizzata in sette tappe: Segnali fisici, Guardare attraverso, Le immagini del corpo, Luce e particelle per curare, Capire il cervello, Diventare bionici, Dalle cellule alle persone. Attraverso queste aree tematiche, si snoda un percorso che, partendo dall’antichità, narra una storia, lunga secoli e scandita dalle scoperte e dalle invenzioni che hanno segnato il progresso in medicina. La mostra curata dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), promossa da Fondazione Palazzo Blu, e realizzata in collaborazione con Assobiomedica, Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa, Associazione “La Nuova Limonaia”, CNR Area della Ricerca di Pisa e Istituto Nazionale di Ottica, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore S. Anna, IRCSS Stella Maris è aperta al Palazzo Blu di Pisa fino al 2 luglio 2017.

Dal 20 al 21 settembre l’Università e la città di Pisa saranno centro mondiale degli studi sulla mente, grazie al simposio internazionale “The Mindscience of Reality”, a cui parteciperanno studiosi di fama internazionale nel campo delle Neuroscienze, della Fisica e della Filosofia, che daranno vita a un dibattito multidisciplinare sulla Scienza della Mente. Ospite d’onore d’eccezione sarà il Dalai Lama, che il 20 mattina avrà un incontro pubblico con studenti e cittadinanza, prima di prendere parte alle tre sezioni in cui si articolerà il convegno. “Questa iniziativa – hanno anticipato il rettore Paolo Mancarella e i professori che coordinano il comitato organizzatore – conferma il ruolo di Pisa come luogo di incontro tra culture diverse, che incoraggia e valorizza ogni sforzo di dialogo e di pace tra i popoli”.

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La presentazione del simposio internazionale su "The Mindscience of Reality", organizzato dall'Ateneo pisano e dall'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, si è tenuta mercoledì 12 aprile al Rettorato di Pisa, con la partecipazione del rettore Paolo Mancarella, del direttore dell'Istituto Lama Tzong Khapa, Filippo Scianna, del sindaco Marco Filippeschi e dei docenti che coordinano l'iniziativa, Angelo Gemignani, Alfonso Maurizio Iacono e Bruno Neri.

L’origine del simposio è nella convenzione firmata all'inizio del 2016 tra l’Università di Pisa e l'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia - uno dei centri di studi e pratica del Buddismo Mahayana più importanti in Europa e punto di riferimento per le comunità tibetane in Occidente, che ha favorito sinergie e convergenze sullo studio della mente, nell’ottica di un confronto tra l’approccio occidentale e quello tipico delle tradizioni contemplative e della cultura tibetana. Il primo ambito di cooperazione è stato il master universitario in “Neuroscienze, Mindfulness e Pratiche Contemplative”, esperienza unica in Europa e tra le pochissime nel mondo di collaborazioni di questo tipo.

Nel dicembre scorso, una delegazione dell’Ateneo, costituita dai professori Gemignani e Neri, ha accolto l’invito del Dalai Lama a partecipare allo “Emory Tibet Symposium”, che si è tenuto a Mundgod, in India. Dall’incontro con il Dalai Lama è partita l’idea di organizzare a Pisa, in collaborazione con l’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, un evento scientifico di rilevanza internazionale, attraverso cui lanciare il concetto di “Mindscience”, che comprende lo studio della mente sia dal punto di vista “oggettivo” che da quello esperienziale e introspettivo per distinguerlo da quello di “Neuroscience”, tipico dell’Occidente e incentrato sulle metodologie di indagine in terza persona e sullo studio dei correlati neuronali.

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Nella foto sopra, da sinistra: il direttore dell'ILTK Filippo Scianna, il Ven. Massimo Stordi, Fabrizio Pallotti, interprete personale del Dalai Lama; alla sinistra del Dalai Lama i professori Angelo Gemignani e Bruno Neri, in occasione dell'incontro in India lo scorso dicembre.

Il simposio pisano, che avrà un’impostazione necessariamente multidisciplinare coinvolgendo fisici, filosofi, psicologi, medici e, in particolare, neuroscienziati, si articolerà in tre sessioni: “Mindscience and Quantum Physics”, “Mindscience versus Neuroscience” e “Mindscience and Philosophy”. Per ciascuna di esse sono previsti gli interventi di due o tre studiosi di livello internazionale, seguiti da un dibattito animato da un panel di esperti a cui parteciperà il Dalai Lama. “Il concetto che vorremmo proporre, sottoporre a critiche e discussioni – spiegano i docenti coordinatori - è che per una comprensione completa dei fenomeni mentali, della Coscienza in primis, bisogna integrare (Mindscience) lo studio in terza persona nel quale abbiamo fatto enormi progressi negli ultimi anni in Occidente utilizzando gli strumenti delle Neuroscienzee, con l'analisi in prima persona, l'introspezione, le pratiche contemplative che rivolgono la loro attenzione all’esperienza interiore, piuttosto che a quella esterna”.

In quest'ottica, il Dalai Lama – che non ha più alcun ruolo politico, essendosi spogliato del titolo di Capo del Governo Tibetano in esilio – è il riferimento universalmente riconosciuto del Buddismo Tibetano che fa riferimento alla tradizione Mahayana e, al contempo, uno studioso della Scienza della Mente molto interessato a unire la sapienza millenaria profondamente radicata nella sua cultura con le più recenti acquisizioni della scienza in tutti i campi. Sono, infatti, numerosi i libri che pubblicano gli atti di convegni multidisciplinari organizzati dalla Fondazione “Mind and Life”, che ha sponsorizzato e organizzato numerosi incontri del Dalai Lama con scienziati di tutte le discipline. Lo stesso Dalai Lama ha sempre sostenuto che “nel momento in cui la scienza entrasse in contraddizione con qualcuna delle nostre convinzioni, sarà necessario riconsiderarle con senso critico e, se necessario, modificarle”.

"Le giornate di studio rappresentano la centralità che l'Università di Pisa intende dare a uno dei temi di ricerca più rilevanti della nostra epoca. I cambiamenti rapidissimi e così profondi determinati dalla rivoluzione digitale, che non conosce confini, hanno implicazioni importanti per le neuroscienze, cambiano tutto. Dai modi di relazionarsi, ai sistemi e ai tempi di percezione, di elaborazione e di risposta del nostro cervello – ha dichiarato il sindaco Marco Filippeschi – Implicazioni fondamentali, dunque, che hanno una potentissima rilevanza sociale. Anche con questa consapevolezza, ritengo che la relazione tra le scienze della mente e l'esperienza delle pratiche contemplative e d'introspezione, proprie di una cultura profondamente radicata come quella buddista, è una prova feconda. Inoltre, la presenza preziosa del Dalai Lama, cittadino onorario di Pisa, rinnova e rilancia al più alto livello il nostro legame con la comunità buddista e le sue espressioni più significative qual è l'Istituto Lama Tzong Kapa di Pomaia".

Ne hanno parlato:

Corriere Fiorentino
Repubblica Firenze
Nazione Pisa
Tirreno Pisa
ansa.it
firenze.repubblica.it
intoscana.it
tirrenopisa.it
nazionepisa.it
pisainformaflash.it
pisatoday.it
quinewspisa.it
gonews.it
it.euronews.com

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Nella foto qui sopra, da sinistra: il rettore Paolo Mancarella, il direttore dell'ILTK Filippo Scianna, il professor Bruno Neri, il professor Angelo Gemignani, il sindaco Marco Filippeschi, il professor Alfonso Maurizio Iacono subito prima della conferenza stampa di presentazione del simposio.

L'Università di Pisa aderisce alla campagna per la ricostruzione delle cucine del ristorante del Bagno Big Fish, attraverso la cessione di proprie attrezzature professionali che si trovavano nei locali dell'ex INFN di San Piero a Grado. Il sostegno concreto che l'Ateneo ha voluto dimostrare all'Associazione "L'Alba", dopo che lo scorso gennaio le cucine dello stabilimento balneare erano state depredate da ignoti malviventi, è stato illustrato nel corso di una conferenza alla quale hanno partecipato il rettore Paolo Mancarella, il direttore generale, Riccardo Grasso, il dirigente dell'Economato, Federico Massantini, e la presidente dell'associazione, Diana Gallo. Con loro sono intervenuti il sindaco Marco Filippeschi e il direttore della sezione dell'INFN di Pisa, Marco Grassi. Nella stessa occasione, sono state presentate analoghe donazioni effettuate alla stessa associazione dal Comune di San Giuliano Terme, rappresentato dal sindaco Sergio Di Maio.

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Fino a poco tempo fa, le attrezzature per cucina professionale facevano parte della mensa utilizzata dall'INFN in via Livornese, a San Piero a Grado, i cui locali sono di proprietà dell'Ateneo. Una volta dismessa la sede, l'INFN ha ceduto gratuitamente all'Università i beni mobili che erano in loco, tra i quali diverse attrezzature collegate alla mensa, non ritenute necessarie per le attività istituzionali dell'Ateneo. Tali materiali, che comprendono grandi elettrodomestici, banconi da lavoro e altri macchinari, sono stati messi a disposizione e poi consegnati all'associazione "L'Alba" - grazie al lavoro coordinato dai referenti universitari, i dottori Federico Massantini e Massimiliano Tramati - per la ricostruzione del ristorante del Big Fish.

"L'Università di Pisa - ha commentato il rettore Paolo Mancarella - vuole caratterizzarsi sempre più per l'attenzione e l'impegno concreto sui temi sociali, valorizzando le collaborazioni con le istituzioni, le associazioni e le diverse realtà presenti sul territorio. Dopo aver letto del furto subito dal Bagno Big Fish, con il direttore generale, dottor Grasso, ci siamo subito proposti di rispondere positivamente alla richiesta di aiuto lanciata dall'Associazione 'L'Alba', mettendo a loro disposizione l'attrezzatura che abbiamo ricevuto dall'INFN e che non è indispensabile per lo svolgimento delle attività istituzionali dell'Ateneo. Ringrazio il personale che si è adoperato per rendere concreta questa volontà e ricordo con piacere che il Bagno del Big Fish rappresenta il primo esempio a livello nazionale di reinserimento sociale e lavorativo di persone con disagio mentale".

"Sono a porgere il mio sentito ringraziamento e riconoscenza come presidente e quella di tutti i soci dell'Associazione 'L'Alba' - ha detto la dottoressa Diana Gallo - all'Università di Pisa, ai collaboratori che hanno favorito questo sostegno e alle altre Istituzioni e privati cittadini che ci hanno donato attrezzature e denari per ripartire nella stagione 2017 dello stabilimento balneare dopo il terribile furto del gennaio scorso. Il Big Fish è uno dei servizi d'inserimento sociale e lavorativo di pazienti psichiatrici della nostra associazione, grande esempio di turismo sociale, welfare sostenibile e generativo, virtuoso connubio di rete e collaborazione pubblico/privato. Si tratta di un fiore all'occhiello che fa scuola in tutta Italia, permettendo la realizzazione concreta di pratiche innovative in salute mentale, disabilità e sociale, in cui il supporto tra pari diviene metodica principe di un approccio che va dalla formazione all'inclusione socio/lavorativa e all'abitare supportato. La riapertura della nostra cucina e la solidarietà, il sostegno da parte di privati cittadini e di Istituzioni a questa esperienza, il calore umano e l'aiuto concreto sono stati la misura di un territorio sensibile e attento, che vuole che realtà come la nostra siano le pratiche da diffondere a sistema. Grazie a tutti, con commozione vi aspettiamo al Big Fish".

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"Un’ottima iniziativa dell’Università - ha aggiunto il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi - Una bella notizia per Pisa e per l’associazione L’Alba che in questi anni è diventata modello a livello nazionale per il reinserimento sociale e lavorativo delle persone con disagio mentale. Si ripara un torto subito, quello del furto allo stabilimento balneare Big Fish, e si rilanciano le tante attività sociali che caratterizzeranno la stagione estiva. La città e le istituzioni pisane continuano a sostenere e promuovere questo progetto".

"Dopo aver avuto modo di apprezzare direttamente negli anni passati l'attività dell'Associazione L'Alba - ha concluso il sindaco di San Giuliano Terme, Sergio Di Maio - abbiamo voluto dare una risposta positiva alle loro necessità, dopo il furto subito. È importante sottolineare il valore della collaborazione tra istituzioni, che permette di restituire il sorriso ai ragazzi e alle persone coinvolte nel progetto legato alla stabilimento Big Fish".

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
pisainformaflash.it
pisatoday.it
quinewspisa.it
iltirrenopisa.it

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