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Comunicati stampa

Si svolgerà lunedì 14 marzo nell’Aula Magna della facoltà di Scienze MFN il terzo appuntamento di “Perché Nobel”, il ciclo di incontri organizzati dall'Università di Pisa per spiegare a un pubblico di non esperti il significato e l'importanza del lavoro dei vincitori del Premio Nobel 2010.

Alle ore 21, il professor Tommaso Scarano dell’Università di Pisa, risponderà al quesito “Perché Mario Vargas Llosa ha vinto il Premio Nobel 2010 per la Letteratura?”, mentre la professoressa Tiziana Funaioli, docente dell’Ateneo pisano, spiegherà “Perché Michael Grätzel ha vinto il Millennium Technology Prize 2010 per la Tecnologia e le Scienze Applicate?”.

L’ultimo appuntamento del ciclo si terrà mercoledì 16 marzo. Per informazioni è possibile contattare il professor Marco Abate (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), o il professor Umberto Mura (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Si è svolta venerdì 11 marzo 2011, nell’Aula Magna Nuova della Sapienza, la cerimonia di conferimento dell'Ordine del Cherubino, il riconoscimento che viene assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo.

La mattinata è stata aperta dai saluti del rettore Massimo Mario Augello che, dopo aver ricordato le origini antiche dell’onorificenza, si è soffermato sul significato più profondo dell’incontro. “Quello di oggi – ha detto – non deve essere considerato solamente un appuntamento ricco di storia e di tradizione: esso è piuttosto la rappresentazione di una realtà di eccellenza che ha caratterizzato e caratterizza tuttora il nostro Ateneo in ambito scientifico ed è anche proiettato nel futuro, fornendo ai giovani che hanno intrapreso la faticosa, ma affascinante strada della ricerca, un esempio da tenere presente, un obiettivo da raggiungere”. Subito dopo, rivolgendosi direttamente ai premiati, ha affermato che “i vostri percorsi scientifici sono quindi un chiaro esempio della ricchezza e complessità della ricerca che si svolge all’Università di Pisa, e che fa sì che il nostro Ateneo sia stabilmente considerato tra i migliori d’Italia nelle classifiche nazionali e internazionali con alcune discipline che sono ai vertici delle graduatorie europee e mondiali”.

Nel suo discorso il rettore ha sviluppato una riflessione sul momento vissuto dall’Università di Pisa e più in generale dal sistema universitario italiano e, pur cosciente delle persistenti difficoltà, ha voluto inviare un segnale di coesione e ottimismo. “L’Università di Pisa, così come l’intero sistema universitario italiano, sta attraversando una fase particolarmente delicata, di cui non si intravedono, almeno nel breve periodo, possibili sbocchi positivi. Non dobbiamo farci scoraggiare da questo dato di fatto, ma dobbiamo anzi trovare nell’orgoglio legato alla nostra storia e al nostro presente, solide motivazioni per costruirci un futuro all’altezza delle nostre tradizioni.

Dopo aver sintetizzato alcune delle linee strategiche della governance dell’Ateneo, il professor Augello ha concluso ricordando che, nel viaggio verso la costruzione del futuro, coloro che operano all’interno dell’istituzione devono “dimostrare di saper attingere al patrimonio di idee, valori e principi, presenti nella nostra gloriosa tradizione, sulla base dei quali guardare al futuro con rinnovato ottimismo”.

Dopo l’introduzione del rettore e l’intermezzo musicale del Coro dell’Università di Pisa, diretto dal maestro Stefano Barandoni, sono stati chiamati a ricevere l’insegna e il diploma i dieci docenti, disposti secondo l’anzianità di nomina: Aldo Balestrino, della facoltà di Ingegneria, Giovanni Umberto Corsini, della facoltà di Medicina e chirurgia, Marcello Giorgi, della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, Roberto Dvornicich, della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali, Carlo Bartolozzi, della facoltà di Medicina e chirurgia, Giuliano Massimo Barale, della facoltà di Lettere e filosofia, Francesco Tolari, della facoltà di Medicina Veterinaria, Franco Bonsignori, della facoltà di Giurisprudenza, Bruno Neri, della facoltà di Ingegneria, Gian Mario Cazzaniga, della facoltà di Lingue e letterature straniere.

Il testo completo della relazione del rettore Massimo Mario Augello e i curriculum dei premiati sono disponibili sul sito dell'Università di Pisa, all'indirizzo:
www.unipi.it/ateneo/comunica/cerimonie/cherub/chercem11.htm_cvt.htm

È al via il ciclo delle “Letture” della facoltà di Giurisprudenza, che quest’anno sarà dedicato al tema “I beni comuni: problemi di esclusione, regole di gestione”. Il primo appuntamento si terrà martedì 15 marzo 2011, alle ore 11.30, nell’Aula Magna Storica della Sapienza e metterà a fuoco “La questione dei beni comuni”. La discussione sarà coordinata dal professor Alessandro Pizzorusso e vedrà la partecipazione dei professori Maurizio Franzini e Stefano Rodotà, dell’Università La Sapienza di Roma, e Salvatore Settis, dell’Accademia dei Lincei.

Gli altri incontri si svolgeranno nel mese di aprile, partendo dalla pubblicazione di alcuni volumi: il 1°, da quello di Ugo Mattei e Laura Nader su “Il saccheggio. Regime di legalità e trasformazioni globali” (Bruno Mondadori, 2010); il 7, da quello a cura di Charlotte Hess e Elinor Ostrom su “La conoscenza come bene comune: Dalla teoria alla pratica” (Bruno Mondadori, 2009); il 14, da quelli a cura di Daniele Donati e Andrea Paci su “Sussidiarietà e concorrenza. Una nuova prospettiva per la gestione dei beni comuni” (Il Mulino, 2010) e di Marco Bersani su “Acqua in movimento. Ripubblicizzare un bene comune” (Alegre, 2010).

Anche quest’anno, le “Letture” saranno affiancate dalla visione di alcuni film, più o meno recenti, che raccontano storie di beni comuni depauperati, negati, proibiti, ma anche edificati. I film in calendario, la cui proiezione si svolgerà nell’Aula “0” della Sapienza alle ore 18, sono: mercoledì 23 marzo, “Farenheit 451” (François Truffaut 1966); mercoledì 30 marzo, “La terra degli uomini rossi” (Marco Bechis 2008); mercoledì 6 aprile, “Le mani sulla città” (Franco Rosi 1963); mercoledì 20 aprile, “The social network” (David Fincher 2010).

Le “Letture”, che riprendono una tradizione inaugurata nel 1990 nella facoltà di Giurisprudenza di Pisa dal professor Pizzorusso, si propongono di stimolare una discussione su temi di particolare rilevanza per la riflessione giuridica, muovendo da volumi di recente pubblicazione. Il tema proposto per questo ciclo dalla facoltà, in collaborazione con la Biblioteca universitaria, consentirà il confronto su un tema da qualche tempo all’attenzione degli scienziati sociali e in particolare dei giuristi che, di fronte alla tragedia degli “anticommons”, ancora una volta si confrontano con il tema della proprietà - pubblica, privata, oppure comune - e con il tema dei beni.

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Giovedì 17 marzo alle ore 21.15, al termine dei festeggiamenti per la ricorrenza della proclamazione del Regno d’Italia, nell’Aula magna nuova del Palazzo "La Sapienza", il Coro dell’Università di Pisa e il Crocchio Goliardi Spensierati, sotto la direzione del maestro Stefano Barandoni, presenteranno lo spettacolo “Gli studenti pisani a Curtatone. L’epopea del ’48 in musica e vernacolo”.

Con le inserzioni di canti popolari risorgimentali e cori di Giuseppe Verdi affidati alle voci maschili del Coro d’Ateneo, gli attori Lorenzo Gremigni Francini, Leonardo Ferri e Fabiano Cambule declameranno il poemetto in vernacolo “Curtatone” di Dario Vanni, pubblicato nel 1911 con l’intendimento di ripercorrere per intero la vicenda degli studenti pisani alla prima guerra d'indipendenza. Lo spettacolo, inserito nel Calendario della Prefettura, sarà accompagnato dagli strumentisti Chiara Mariani (pianoforte), Gabriele Cavallo (clarinetto) e Giulia Pochini (clarinetto). La cittadinanza è invitata.

Si svolgerà mercoledì 16 marzo alle ore 21, nell’Aula Magna della facoltà di Scienze MFN, l’ultimo appuntamento di “Perché Nobel”, il ciclo di incontri organizzati dall'Università di Pisa per spiegare a un pubblico di non esperti il significato e l'importanza del lavoro dei vincitori del Premio Nobel 2010 e di premi analoghi assegnati per la Matematica, e per la Tecnologia.

Il professor Roberto Dvornicich dell’Università di Pisa, risponderà al quesito “Perché John Torrence Tate ha vinto il Premio Abel 2010 per la Matematica?”, mentre Marco Guerrazzi, docente dell’Ateneo pisano, spiegherà “Peter A. Diamond, Dale T. Mortensen e Christopher A. Pissarides hanno vinto il Premio Nobel 2010 per l’Economia?”.

Per informazioni è possibile contattare il professor Marco Abate (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), o il professor Umberto Mura (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Gli esperti pisani hanno attivato da alcuni giorni una rete internazionale di contatti per seguire la situazione in Giappone dopo l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima e per trasmettere, via mail, informazioni e pareri scientifici sulle possibili modalità di reazione agli eventi. Il Gruppo di ricerca sul nucleare di San Piero a Grado, coordinato dal professor Francesco D’Auria e composto da una quarantina di studiosi dell’Università di Pisa e di altri enti di ricerca internazionali, ha infatti realizzato una newsletter che mira a cercare e filtrare le notizie disponibili in rete, a monitorare in modo costante e approfondito quanto sta avvenendo nei reattori di Fukushima a seguito del terremoto e dello tsunami dell’11 marzo, a fornire valutazioni e proposte basate sulla competenza e sull’esperienza accumulate a Pisa. La newsletter viene spedita agli specialisti del settore che hanno rapporti con il gruppo pisano, tra cui ci sono rappresentanti dell’International Atomic Energy Agency (IAEA) e di altre importanti organizzazioni internazionali, e a coloro che a novembre avevano partecipato al forum pisano sulle tecnologie nucleari.

La newsletter è stata molto apprezzata sia perché il Gruppo di ricerca di San Piero a Grado è altamente specializzato sulle questioni legate alla sicurezza degli impianti nucleari, sia perché il professor D’Auria è un esperto dei reattori ad acqua bollente, lo stesso tipo istallato nella centrale nucleare di Fukushima, di cui ha approfondito le modalità di funzionamento e le procedure per garantirne la sicurezza anche in condizioni di emergenza. Essa si compone di una prima parte con gli aggiornamenti sulla condizione dei reattori e delle unità che hanno subito danneggiamenti e di una seconda parte con i suggerimenti sulle azioni da intraprendere. Il Gruppo pisano ha inoltre promosso la valutazione di massima che un possibile rilascio radioattivo avrebbe sull’area intorno alla centrale di Fukushima e le sue ripercussioni sia sul territorio giapponese che a livello internazionale (si veda il sito www.grnspg.ing.unipi.it). In particolare, le analisi, seppur preliminari, hanno portato a valutare che la quantità totale di radiazioni emesse durante l’incidente alle centrali 1-4 di Fukushima è fino a oggi inferiore a 1/1000 di quanto emesso durante l’incidente di Chernobyl del 1986.

Venerdì 25 marzo 2011, alle ore 14, nell'Aula Magna della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali prenderà avvio un ciclo di incontri pomeridiani dedicati al tema della biodiversità delle piante e coordinati da Giulio Petroni, ricercatore del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa. L'iniziativa, finanziata dalla Regione Toscana, è promossa dalla facoltà di MFN e si rivolge a tutti gli interessati alla flora spontanea del territorio.

L'incontro di venerdì, dal titolo "Pomeriggio sulla biodiversità delle piante", sarà aperto dal saluto introduttivo del preside Paolo Rossi e di Alberto Castelli, presidente del Consiglio aggregato dei corsi di laurea in Scienze biologiche. Subito dopo interverranno numerosi esperti, fra i quali i professori Salvatore Cozzolino, dell'Università "Federico II" di Napoli; Domenico Gargano, dell'Università degli Studi della Calabria; Romeo Di Pietro, dell'Università "La Sapienza" di Roma. Il dibattito sarà moderato da Lorenzo Peruzzi, ricercatore dell'Università di Pisa.

Gli incontri sono aperti a tutta la cittadinanza. Per informazioni e prenotazione posti, anche per scolaresche, si può contattare l'indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Il 23 e il 24 marzo 2011, nell’Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza, si terrà il convegno “Conformismo e dissenso, il problema della trasgressione” (“Conformity and Dissent: questioning the Transgression”), due giornate di studio organizzate dall’Università di Pisa in collaborazione con la NorthWestern University.

Il convegno, le cui relazioni saranno in lingua inglese, affronterà i modi del trasgredire nei contesti politico, religioso, storico, multimediale e filosofico e avrà come relatori studiosi di rilievo internazionale tra cui Kennth Seeskin, Bruno Centrone, Regina Schwartz, Giuliano Campioni, Henry Lauziere, Adriano Fabris, Robert Wallace e Sandra Lischi.

Si tratta del sesto convegno congiunto tra le due università che si svolge alternativamente un anno a Pisa e un anno a Chicago e che presenta i risultati di una ricerca interdisciplinare condotta dai due atenei.

Da cosa è determinato l’impulso a trasgredire le regole? Quali sono i meccanismi che regolano la continua tensione tra conformismo e dissenso? Studiosi provenienti da università italiane e straniere ne hanno discusso a Pisa il 23 e il 24 marzo in un convegno organizzato dall’Ateneo pisano in collaborazione con la Northwestern University, in cui si è cercato di approfondire le radici teoriche della “trasgressione” nella storia e nel mondo contemporaneo.

“Se nella nostra società, in questo momento storico, prevale il conformismo e la quiescenza a situazioni esistenti, in altre parti del mondo il dissenso si sta esprimendo in modo aperto”, ha spiegato Adriano Fabris, docente di Filosofia morale all’Università di Pisa e organizzatore del convegno. “Quello che sta succedendo nel Maghreb ne è un chiaro esempio: in quei paesi la trasgressione, la rottura rispetto alle regole imposte, è diventata motore per il cambiamento sociale”.

Nell’affrontare il tema della trasgressione, il convegno di Pisa ha seguito due direttrici, l’interdisciplinarità, data dalla partecipazione di studiosi di diverse aree (storico-filosofica, giuridica, religiosa e dei media), e il carattere internazionale, che ha permesso di indagare il fenomeno partendo da prospettive culturali diverse.

Henri Lauziere, americano, studioso di Islam contemporaneo, nel suo contributo ha evidenziato il ruolo fondamentale della trasgressione – intesa come un’interpretazione più liberale e progressista del Corano – all’interno del mondo arabo, dove religione e politica sono strettamente connesse e dove l’anticonformismo rispetto a posizioni teologiche ortodosse può essere la leva per un riformismo illuminato.

Ma il dissenso e la trasgressione possono essere semplicemente interpretati come forme di resistenza all’ordine esistente? Flavia Monceri, docente di Filosofia politica a Pisa, ha spiegato che la trasgressione può essere qualcosa di più, un impulso per andare oltre e per creare nuove regole. Per spiegarlo, nel suo intervento dal titolo “Beyond the Rules. Transgressive Bodies and “Political Power”, ha scelto di parlare del corpo umano: “Noi viviamo col corpo e il corpo diventa uno dei primo siti di trasgressione”, ha osservato Flavia Monceri. “Basta osservare come alcuni corpi siano trasgressivi di per sé: i corpi dei disabili, dei transessuali, i corpi dei vecchi sono corpi che “trasgrediscono” e che ti impongono di rivedere le regole con cui sei abituato a guardare la realtà. È per questo che la trasgressione può essere interpretata come una molla per il cambiamento politico, per modificare le regole sociali, per superare il conformismo e gli stereotipi e andare avanti”.

Il Museo di storia naturale e del territorio dell’Università di Pisa, che ha sede nella Certosa di Calci, apre due nuove sale didattico-espositive, dedicate una ai minerali del territorio toscano e l’altra al mondo invisibile dei protisti. L’inaugurazione si svolgerà sabato 26 marzo 2011, a partire dalle ore 9.30, con un programma che prevede le relazioni dei professori Paolo Orlandi, del dipartimento di Scienze della terra, su “Le ricchezze minerarie della Toscana: 2000 anni tra storia e scienza”, e Graziano Di Giuseppe, del dipartimento di Biologia, su “Microrganismi al Museo: i protisti in una nuova dimensione della divulgazione scientifica”. Alle ore 11 seguirà la visita guidata alle nuove sale e alle 12 il workshop dal titolo “Un progetto pilota per la divulgazione scientifica della conoscenza dei protisti”, organizzato dalla Società italiana di protistologia onlus.

L’apertura delle nuove sale si inserisce nell’ambito della politica didattica del Museo, in continua evoluzione ed espansione, che propone progetti e percorsi di educazione ambientale e scientifica rivolti innanzitutto alle scuole, ma anche a tutto il pubblico interessato ad approfondimenti culturali e scientifici.

Quanti minerali servono per fare un cellulare o un’automobile? Quanti minerali incontriamo tutti i giorni, anche nelle nostre case? E quanti ne utilizziamo grazie agli strumenti che la tecnologia, vecchia e nuova, costruisce per renderci la vita più semplice?

L’esposizione dal titolo “La ricchezza mineraria della Toscana”, dedicata ai “minerali utili”, vuole rispondere anche a queste domande, partendo dalla storia estrattiva millenaria della nostra regione attraverso le sue emergenze più significative. Le mineralizzazioni a pirite della Toscana meridionale, le miniere di ematite dell’Isola d’Elba, i filoni argentiferi delle Alpi Apuane sono alcuni esempi di questa storia, testimoniata dai campioni esposti nelle vetrine.

Questi minerali hanno favorito lo sviluppo delle grandi civiltà etrusca e romana e fino alla metà del XX secolo hanno rappresentato un’importante risorsa per il nostro territorio. Oggi, venuto meno l’interesse economico per queste mineralizzazioni, permane l’importante patrimonio storico, scientifico e museologico da studiare e valorizzare.

La mostra è stata curata dal dipartimento di Scienze della terra, in particolare dai professori Paolo Orlandi, Massimo D’Orazio, Cristian Biagioni ed Elena Bonaccorsi, e dal Museo con Massimo Cerri.

Anche la nuova sala didattico-espositiva di Protistologia parte da alcuni quesiti: Chi sono i protisti? Qual è la loro importanza evolutiva e quale il loro interesse in campo ecologico e sanitario?

Questi microorganismi unicellulari per primi hanno acquisito una struttura simile a quella delle nostre cellule e, per questo, sono considerati gli artefici del più grande salto evolutivo nella storia degli organismi viventi.

Come indicatori di qualità dell’ambiente sono inoltre considerati di enorme interesse sanitario e rivestono grande importanza negli interventi istituzionali di sanità pubblica. Tra di loro, infatti, troviamo gli agenti infettivi di malattie come la malaria, la toxoplasmosi e la leishmaniosi.

La sala è stata realizzata nell’ambito di un progetto finanziato dal MIUR, che ha come partner esecutivi, oltre al Museo, la Società italiana di protistologia onlus e l’Associazione nazionale insegnanti di scienze naturali.

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