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Comunicati stampa

Gli esperti pisani hanno attivato da alcuni giorni una rete internazionale di contatti per seguire la situazione in Giappone dopo l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima e per trasmettere, via mail, informazioni e pareri scientifici sulle possibili modalità di reazione agli eventi. Il Gruppo di ricerca sul nucleare di San Piero a Grado, coordinato dal professor Francesco D’Auria e composto da una quarantina di studiosi dell’Università di Pisa e di altri enti di ricerca internazionali, ha infatti realizzato una newsletter che mira a cercare e filtrare le notizie disponibili in rete, a monitorare in modo costante e approfondito quanto sta avvenendo nei reattori di Fukushima a seguito del terremoto e dello tsunami dell’11 marzo, a fornire valutazioni e proposte basate sulla competenza e sull’esperienza accumulate a Pisa. La newsletter viene spedita agli specialisti del settore che hanno rapporti con il gruppo pisano, tra cui ci sono rappresentanti dell’International Atomic Energy Agency (IAEA) e di altre importanti organizzazioni internazionali, e a coloro che a novembre avevano partecipato al forum pisano sulle tecnologie nucleari.

La newsletter è stata molto apprezzata sia perché il Gruppo di ricerca di San Piero a Grado è altamente specializzato sulle questioni legate alla sicurezza degli impianti nucleari, sia perché il professor D’Auria è un esperto dei reattori ad acqua bollente, lo stesso tipo istallato nella centrale nucleare di Fukushima, di cui ha approfondito le modalità di funzionamento e le procedure per garantirne la sicurezza anche in condizioni di emergenza. Essa si compone di una prima parte con gli aggiornamenti sulla condizione dei reattori e delle unità che hanno subito danneggiamenti e di una seconda parte con i suggerimenti sulle azioni da intraprendere. Il Gruppo pisano ha inoltre promosso la valutazione di massima che un possibile rilascio radioattivo avrebbe sull’area intorno alla centrale di Fukushima e le sue ripercussioni sia sul territorio giapponese che a livello internazionale (si veda il sito www.grnspg.ing.unipi.it). In particolare, le analisi, seppur preliminari, hanno portato a valutare che la quantità totale di radiazioni emesse durante l’incidente alle centrali 1-4 di Fukushima è fino a oggi inferiore a 1/1000 di quanto emesso durante l’incidente di Chernobyl del 1986.

Venerdì 25 marzo 2011, alle ore 14, nell'Aula Magna della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali prenderà avvio un ciclo di incontri pomeridiani dedicati al tema della biodiversità delle piante e coordinati da Giulio Petroni, ricercatore del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa. L'iniziativa, finanziata dalla Regione Toscana, è promossa dalla facoltà di MFN e si rivolge a tutti gli interessati alla flora spontanea del territorio.

L'incontro di venerdì, dal titolo "Pomeriggio sulla biodiversità delle piante", sarà aperto dal saluto introduttivo del preside Paolo Rossi e di Alberto Castelli, presidente del Consiglio aggregato dei corsi di laurea in Scienze biologiche. Subito dopo interverranno numerosi esperti, fra i quali i professori Salvatore Cozzolino, dell'Università "Federico II" di Napoli; Domenico Gargano, dell'Università degli Studi della Calabria; Romeo Di Pietro, dell'Università "La Sapienza" di Roma. Il dibattito sarà moderato da Lorenzo Peruzzi, ricercatore dell'Università di Pisa.

Gli incontri sono aperti a tutta la cittadinanza. Per informazioni e prenotazione posti, anche per scolaresche, si può contattare l'indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Il 23 e il 24 marzo 2011, nell’Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza, si terrà il convegno “Conformismo e dissenso, il problema della trasgressione” (“Conformity and Dissent: questioning the Transgression”), due giornate di studio organizzate dall’Università di Pisa in collaborazione con la NorthWestern University.

Il convegno, le cui relazioni saranno in lingua inglese, affronterà i modi del trasgredire nei contesti politico, religioso, storico, multimediale e filosofico e avrà come relatori studiosi di rilievo internazionale tra cui Kennth Seeskin, Bruno Centrone, Regina Schwartz, Giuliano Campioni, Henry Lauziere, Adriano Fabris, Robert Wallace e Sandra Lischi.

Si tratta del sesto convegno congiunto tra le due università che si svolge alternativamente un anno a Pisa e un anno a Chicago e che presenta i risultati di una ricerca interdisciplinare condotta dai due atenei.

Da cosa è determinato l’impulso a trasgredire le regole? Quali sono i meccanismi che regolano la continua tensione tra conformismo e dissenso? Studiosi provenienti da università italiane e straniere ne hanno discusso a Pisa il 23 e il 24 marzo in un convegno organizzato dall’Ateneo pisano in collaborazione con la Northwestern University, in cui si è cercato di approfondire le radici teoriche della “trasgressione” nella storia e nel mondo contemporaneo.

“Se nella nostra società, in questo momento storico, prevale il conformismo e la quiescenza a situazioni esistenti, in altre parti del mondo il dissenso si sta esprimendo in modo aperto”, ha spiegato Adriano Fabris, docente di Filosofia morale all’Università di Pisa e organizzatore del convegno. “Quello che sta succedendo nel Maghreb ne è un chiaro esempio: in quei paesi la trasgressione, la rottura rispetto alle regole imposte, è diventata motore per il cambiamento sociale”.

Nell’affrontare il tema della trasgressione, il convegno di Pisa ha seguito due direttrici, l’interdisciplinarità, data dalla partecipazione di studiosi di diverse aree (storico-filosofica, giuridica, religiosa e dei media), e il carattere internazionale, che ha permesso di indagare il fenomeno partendo da prospettive culturali diverse.

Henri Lauziere, americano, studioso di Islam contemporaneo, nel suo contributo ha evidenziato il ruolo fondamentale della trasgressione – intesa come un’interpretazione più liberale e progressista del Corano – all’interno del mondo arabo, dove religione e politica sono strettamente connesse e dove l’anticonformismo rispetto a posizioni teologiche ortodosse può essere la leva per un riformismo illuminato.

Ma il dissenso e la trasgressione possono essere semplicemente interpretati come forme di resistenza all’ordine esistente? Flavia Monceri, docente di Filosofia politica a Pisa, ha spiegato che la trasgressione può essere qualcosa di più, un impulso per andare oltre e per creare nuove regole. Per spiegarlo, nel suo intervento dal titolo “Beyond the Rules. Transgressive Bodies and “Political Power”, ha scelto di parlare del corpo umano: “Noi viviamo col corpo e il corpo diventa uno dei primo siti di trasgressione”, ha osservato Flavia Monceri. “Basta osservare come alcuni corpi siano trasgressivi di per sé: i corpi dei disabili, dei transessuali, i corpi dei vecchi sono corpi che “trasgrediscono” e che ti impongono di rivedere le regole con cui sei abituato a guardare la realtà. È per questo che la trasgressione può essere interpretata come una molla per il cambiamento politico, per modificare le regole sociali, per superare il conformismo e gli stereotipi e andare avanti”.

Il Museo di storia naturale e del territorio dell’Università di Pisa, che ha sede nella Certosa di Calci, apre due nuove sale didattico-espositive, dedicate una ai minerali del territorio toscano e l’altra al mondo invisibile dei protisti. L’inaugurazione si svolgerà sabato 26 marzo 2011, a partire dalle ore 9.30, con un programma che prevede le relazioni dei professori Paolo Orlandi, del dipartimento di Scienze della terra, su “Le ricchezze minerarie della Toscana: 2000 anni tra storia e scienza”, e Graziano Di Giuseppe, del dipartimento di Biologia, su “Microrganismi al Museo: i protisti in una nuova dimensione della divulgazione scientifica”. Alle ore 11 seguirà la visita guidata alle nuove sale e alle 12 il workshop dal titolo “Un progetto pilota per la divulgazione scientifica della conoscenza dei protisti”, organizzato dalla Società italiana di protistologia onlus.

L’apertura delle nuove sale si inserisce nell’ambito della politica didattica del Museo, in continua evoluzione ed espansione, che propone progetti e percorsi di educazione ambientale e scientifica rivolti innanzitutto alle scuole, ma anche a tutto il pubblico interessato ad approfondimenti culturali e scientifici.

Quanti minerali servono per fare un cellulare o un’automobile? Quanti minerali incontriamo tutti i giorni, anche nelle nostre case? E quanti ne utilizziamo grazie agli strumenti che la tecnologia, vecchia e nuova, costruisce per renderci la vita più semplice?

L’esposizione dal titolo “La ricchezza mineraria della Toscana”, dedicata ai “minerali utili”, vuole rispondere anche a queste domande, partendo dalla storia estrattiva millenaria della nostra regione attraverso le sue emergenze più significative. Le mineralizzazioni a pirite della Toscana meridionale, le miniere di ematite dell’Isola d’Elba, i filoni argentiferi delle Alpi Apuane sono alcuni esempi di questa storia, testimoniata dai campioni esposti nelle vetrine.

Questi minerali hanno favorito lo sviluppo delle grandi civiltà etrusca e romana e fino alla metà del XX secolo hanno rappresentato un’importante risorsa per il nostro territorio. Oggi, venuto meno l’interesse economico per queste mineralizzazioni, permane l’importante patrimonio storico, scientifico e museologico da studiare e valorizzare.

La mostra è stata curata dal dipartimento di Scienze della terra, in particolare dai professori Paolo Orlandi, Massimo D’Orazio, Cristian Biagioni ed Elena Bonaccorsi, e dal Museo con Massimo Cerri.

Anche la nuova sala didattico-espositiva di Protistologia parte da alcuni quesiti: Chi sono i protisti? Qual è la loro importanza evolutiva e quale il loro interesse in campo ecologico e sanitario?

Questi microorganismi unicellulari per primi hanno acquisito una struttura simile a quella delle nostre cellule e, per questo, sono considerati gli artefici del più grande salto evolutivo nella storia degli organismi viventi.

Come indicatori di qualità dell’ambiente sono inoltre considerati di enorme interesse sanitario e rivestono grande importanza negli interventi istituzionali di sanità pubblica. Tra di loro, infatti, troviamo gli agenti infettivi di malattie come la malaria, la toxoplasmosi e la leishmaniosi.

La sala è stata realizzata nell’ambito di un progetto finanziato dal MIUR, che ha come partner esecutivi, oltre al Museo, la Società italiana di protistologia onlus e l’Associazione nazionale insegnanti di scienze naturali.

In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario forense, in programma il 30 marzo nella sede del Consiglio nazionale forense, saranno esposti a Roma alcuni pannelli della mostra “Shoah e cultura della pace. Pagine di storia del Novecento all’Università di Pisa”, l’esposizione che il professor Fanfani, recentemente scomparso, aveva curato e realizzato nel 2001. Tra i relatori che prenderanno parte alla cerimonia é previsto l'intervento di Guido Alpa, presidente del Consiglio nazionale forense, e di Angelino Alfano, ministro della Giustizia.

L’iniziativa è stata promossa dalle Edizioni Plus per rendere omaggio alla memoria del professor Tommaso Fanfani, vice presidente della casa editrice dell’Ateneo pisano e direttore storico di collane di punta del suo catalogo editoriale. Sarà inoltre esposto un poster in cui sarà ripercorsa la carriera accademica del professore. Ai presenti sarà consegnata una copia del volume (corredato di CD) realizzato in occasione della mostra che aveva raccontato una pagina drammatica dell’Università di Pisa, con testimonianze sull’applicazione delle leggi razziali su docenti e studenti e sugli effetti della seconda guerra mondiale nella vita dell’Ateneo.

Il 30 e il 31 marzo, Giuliano Pontara, professore emerito dell’Università di Stoccolma, filosofo della politica e uno dei massimi studiosi della nonviolenza a livello internazionale, sarà ospite del corso di laurea di Scienze per la pace e del Cisp, il Centro interdipartimentale in Scienze per la pace dell’Università di Pisa.

In occasione della sua visita, mercoledì 30 marzo alle 15.30 il professor Pontara terrà una conferenza nell’Aula Magna storica della Sapienza su “Politica, cooperazione, fiducia”. Giovedì 31 marzo, invece, Pontara incontrerà gli studenti nell’Aula D della facoltà di Scienze MFN per discutere del tema “Quale responsabilità per le generazioni future?”

Giuliano Pontara, nato a Cles (Trento) nel 1932, in seguito a forti dubbi sulla eticità del servizio militare, lasciò l’Italia alla fine del 1952 per trasferirsi in Svezia, dove ha poi sempre vissuto. Ha insegnato Filosofia pratica per oltre trent’anni all'Istituto di filosofia dell'Università di Stoccolma. Negli anni ottanta e novanta, Pontara ha anche insegnato come professore a contratto in varie università italiane tra cui Torino, Siena, Cagliari, Padova, Bologna, Imperia, Trento.

Pontara è uno dei fondatori della International University of Peoples' Institutions for Peace (Iupip) - Università Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace (Unip), con sede a Rovereto (Tn). È membro del Tribunale permanente dei popoli fondato da Lelio Basso e in tale qualità è stato membro della giuria nelle sessioni del Tribunale sulla violazione dei diritti in Tibet (Strasburgo 1992), sul diritto di asilo in Europa (Berlino 1994), e sui crimini di guerra nella ex Jugoslavia (sessioni di Berna 1995, come presidente della giuria, e sessione di Barcellona 1996).

Pontara ha pubblicato libri e saggi su una molteplicità di temi di etica pratica e teorica, metaetica e filosofia politica. È stato uno dei primi a introdurre in Italia la “Peace Research” e la conoscenza sistematica del pensiero etico-politico del Mahatma Gandhi.

Giovedì 31 marzo alle 17.00, nell’Aula Magna Storica dell'Università degli Studi di Pisa, appuntamento con la presentazione del volume “Per una storia dell'Università di Pisa”, a cura di Romano Paolo Coppini e Alessandro Breccia (Bologna, CLUEB, 2010).

Il volume, che ripercorre la storia dell’Università di Pisa e dei suoi insegnamenti a partire dalla caduta della dinastia dei Lorena, è l’inserto monografico dedicato alla storia degli atenei italiani ospitati dagli “Annali di storia delle università italiane”, una pubblicazione periodica a cadenza annuale, che si propone come punto d’incontro, discussione e informazione sul mondo dell’università in Italia.

Dopo i saluti di Massimo Mario Augello, rettore dell’Università di Pisa, e di Lucia Tomasi Tongiorgi, delegato alla cultura del rettore, interverranno Sandro Rogari dell’Università di Firenze, Antonio Cardini dell’Università di Siena e Marco Collareta dell’Università di Pisa. L’incontro sarà introdotto e coordinato da Gian Paolo Brizzi dell’Università di Bologna.

Giovedì 31 marzo alle 16.00, nell'Aula Magna della facoltà di Lingue e letterature straniere, in via Santa Maria 85, appuntamento con la presentazione del volume "Gli altri futurismi. Futurismi e movimenti d'avanguardia in Russia, Polonia, Cecoslovacchia, Bulgaria e Romania", a cura di Giovanna Tomassucci e Massimo Tria (Ed. Plus).

Oltre ai curatori del volume, all'incontro interverranno Massimo Prampolini, docente di Semiotica all'Università di Salerno, Bruno Mazzoni, preside della facoltà di Lingue di Pisa, e alcuni docenti della facoltà di Lingue che hanno contribuito al volume tra cui Giuseppe Dell'Agata e Guido Carpi, docenti di Slavistica e Stefano Garzonio, docente di Lingua e letteratura russa.

Oltre a prendere in esame alcuni aspetti del futurismo russo, i contributi raccolti nel volume indagano la forza di attrazione esercitata per decenni dal futurismo italiano sulle più giovani generazioni di molti paesi dell'Europa centro-orientale.

Giovedì 31 marzo alle 17.00, nell'Aula Pacinotti della facoltà di Ingegneria, in Largo Lucio Lazzarino 1, Michele Emmer, docente di Matematica all'Università di Roma "La Sapienza", terrà una conferenza dal titolo "Bolle di sapone: dalla Vanitas all'architettura virtuale".

L'idea del professor Emmer, che nell'arco della sua carriera si è occupato dei rapporti tra matematica e arte e tra matematica e cultura, è di raccontare «visivamente» la storia delle bolle di sapone, non solo con le immagini dell'arte, ma anche con quelle dell'architettura contemporanea, della scienza, della matematica e della natura.

Le bolle di sapone, infatti, hanno una lunga storia nella letteratura, nella scienza, nell'architettura, persino nello spettacolo, soprattutto nell'arte, a partire dalle opere del Cinquecento olandese, sino a Rembrandt e Manet. È stato Newton il primo a porsi il problema del colore sulle lamine di sapone e poi Joseph Plateau a porre quello che in matematica si chiama in suo onore il "problema di Plateau".

L'incontro fa parte delle iniziative culturali promosse dalla Commissione per le attività scientifiche e culturali della facoltà di Ingegneria di Pisa.

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