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Un grande salone virtuale per esporre le opportunità tecnologiche di decine di invenzioni e brevetti nel settore ‘digital e industry’ nati negli atenei e nelle scuole di alta formazione universitaria della Toscana. Si presenta così TID, Toscana Inventors Day, giornata dedicata alla promozione del patrimonio industriale delle università toscane e al trasferimento tecnologico. L’evento, che si svolgerà on line mercoledì 7 luglio dalle 9 alle 19, punta a favorire l’incontro di inventori e inventrici con le imprese attive in settori tradizionali e hi-tech e con gli investitori che hanno avviato specifici piani per innalzare i livelli di “maturità tecnologica” dei propri processi produttivi. Leggi il programma completoclicca qui

Sarà possibile conoscere 85 brevetti: 26 in ambito digital, 59 nel settore industry. Sensori, dispositivi robotici, apparati e architetture per la gestione di network, materiali innovativi e strumenti per la realtà aumentata concepiti da ricercatrici e ricercatori toscani e pronti per essere messi a disposizione dell’innovazione della competitività delle imprese e del miglioramento della qualità della vita.
A organizzare TID - in collaborazione con Scuola Superiore Sant’Anna, la Scuola Normale Superiore, l’Università di Siena, l’Università di Pisa, l’Università di Firenze e la Scuola IMT Alti Studi Lucca - sono la Regione Toscana e il suo Ufficio Regionale per il Trasferimento Tecnologico (URTT), attivo dal febbraio 2020 con l’obiettivo di agevolare la promozione e il trasferimento delle attività di ricerca verso il tessuto produttivo regionale e divulgare i risultati brevettati verso imprese, nazionali e internazionali.

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“Toscana Inventors Day - spiega l’assessora all’istruzione, alla formazione, al lavoro e all’Università della Regione Alessandra Nardini - è il segno del grande lavoro di collaborazione che in questi anni la Regione e il mondo universitario toscano hanno avviato per valorizzare l’ingegno e le competenze delle nostre ricercatrici e dei nostri ricercatori. Questa opera di sinergia ha un ruolo fondamentale per promuovere il patrimonio industriale della ricerca applicata che viene svolta nelle istituzioni universitarie presenti sul nostro territorio. La divulgazione dei risultati della ricerca verso le imprese è fondamentale per avere ricadute positive sul sistema produttivo”. “La nascita dell’Ufficio regionale per il trasferimento tecnologico – aggiunge Nardini - è stata una scelta lungimirante. Quella scelta ha consolidato ulteriormente la collaborazione con le realtà universitarie toscane, ci sta consentendo di costruire ponti con imprese e investitori, anche internazionali, e di rafforzare le eccellenze e le opportunità di innovazione che è in grado di costruire l’alta formazione in Toscana”.

"Lo sviluppo industriale passa inevitabilmente dal trasferimento tecnologico - commenta Leonardo Marras, assessore all'economia e alle attività produttive della Regione -. Le applicazioni della ricerca nel sistema produttivo sono imprescindibili per andare avanti verso un'impresa sempre più sostenibile, tecnologica, moderna. Ne siamo fermamente convinti e per questo abbiamo strutturato un sistema di sostegno alle imprese che tiene insieme ricerca e sviluppo, formazione e produzione. Toscana Inventors Day è una bella occasione per conoscere da vicino buone pratiche e storie di successo, ma anche per fare il punto ed iniziare a tracciare le prospettive delle nuove politiche".

TID sarà articolato in tre sessioni. La prima, dalle 9 alle 11, con i saluti istituzionali del presidente della Regione Eugenio Giani e degli assessori Alessandra Nardini e Leonardo Marras a cui seguirà una presentazione delle opportunità di finanziamento per investitori e imprese: in programma gli interventi tecnici di Fosca Giannotti e Paolo Nesi del CBDAI - Centro regionale per la ricerca, la formazione e il trasferimento tecnologico su Big Data & Artificial Intelligence; Claudia Pingue, responsabile Fondo Technology Transfer di CDP Venture Capital SGR; Filippo Giabbani, responsabile Settore Attrazione Investimenti Regione Toscana; Alessandro Bellissima, presidente di Yanmar R&D Europe srl; Lorenzo Bacci, responsabile Settore Diritto allo Studio e Supporto alla Ricerca Regione Toscana.
La seconda sessione, dalle 11 alle 15,45, vedrà ricercatori e ricercatrici illustrare le loro invenzioni, i brevetti, i risultati di ricerca applicata. È prevista la presentazione di 18 brevetti digital e 29 brevetti industry.
La terza e ultima, dalle 16 alle 19, sarà la sessione dedicata agli incontri one2one tra inventori e imprese e investitori interessati ad acquisire maggiori informazioni su brevetti e tecnologie.

Come iscriversi a TID - Sarà possibile partecipare iscrivendosi all’evento attraverso la pagina dedicata a TID sul sito di Regione Toscana (https://www.regione.toscana.it/-/tid). Sono disponibili on line anche le schede di descrizione dei brevetti: aziende e investitori potranno definire un incontro con i ricercatori attraverso la prenotazione di meeting one2one. Le prenotazioni ai meeting one-to-one restano aperte fino al prossimo 5 luglio.

TID - programma completo: clicca qui

Schede brevetti Digital&Industry e prenotazione incontro one to one: https://www.regione.toscana.it/web/guest/-/tid-toscana-inventors-day-brevetti

I brevetti illustrati con videointerviste: https://www.youtube.com/playlist?list=PLW5kU--3bfh3dToWsaTCEFCn_e0ElTkaa

 

galantiDopo una breve e implacabile malattia è venuta a mancare giovedì 24 giugno la professoressa Maria Antonella Galanti, ordinaria di Didattica e Pedagogia Speciale al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e da alcuni mesi responsabile scientifica del Polo Musicale del nuovo Centro per l’Innovazione  e la Diffusione della Cultura (CIDIC) dell’Università di Pisa. La professoressa era delegata dell'Università nel collegio di indirizzo del Teatro di Pisa.

Venerdì 25 giugno dalle ore 9,30 alle ore 19 sarà aperta la camera ardente nell'Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza e nella stessa sede alle 17 si terrà la commemorazione con la partecipazione del Coro dell'Ateneo. Per ragioni di sicurezza, anche legate all'emergenza Covid-19, l'accesso al Palazzo potrà essere contingentato.

Nata a Volterra il 28 luglio 1954, Maria Antonella Galanti nel corso della carriera è stata responsabile del Centro di Ateneo per la diffusione della pratica e della cultura musicale, prorettrice ai Rapporti con il territorio tra 2010 e 2016 e vice direttrice del dipartimento di Filosofia tra 2004 e 2010. 

Punto di riferimento per la formazione degli insegnanti, la professoressa Galanti è stata responsabile dell’area trasversale per le Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario (SISS) e per il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) e, in tutti i cicli fin qui sviluppati compreso quello attuale, ha svolto il ruolo di direttrice del corso di specializzazione sul sostegno.

Nell'ambito della ricerca, la professoressa Galanti si è occupata di educazione permanente, dei comportamenti disadattivi (compresi quelli legati alla patologia psichica), nonché della conflittualità relazionale e sociale e delle problematiche di genere. Nel territorio toscano ha coordinato dal punto di vista scientifico numerose esperienze di sensibilizzazione e formazione alla cittadinanza attiva in relazione anche alle tematiche della differenza e dell'integrazione.

Personalità molto nota a Pisa per il suo impegno in vari campi della cultura e per la sensibilità verso i temi civili e le questioni cittadine, la professoressa Galanti cantava da diversi anni nel Coro dell’Università di Pisa.

 

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Pubblichiamo un ricordo della professoressa Galanti del collega e amico Alfonso Maurizio Iacono

 

Antonella era una donna tosta, tostissima. La conoscevo dai tempi dell’università, ma soprattutto quando la militanza attiva, politica e civile, permeava la nostra vita e ci buttavamo in quello che potrei definire uno sperimentalismo sociale e che segnò l’epoca iniziata con il ’68.

Ci ritrovammo a Pisa nel Manifesto, il gruppo politico di Rossana Rossanda, Lucio Magri, Luigi Pintor, Luciana Castellina e Valentino Parlato, gruppo che poi fondò il giornale. Antonella veniva da Volterra e si gettò con coraggio e generosità nelle forme di convivenza politica, personale e sociale che allora erano considerate anticonformiste e di rottura.

In un’epoca ancora, tutto sommato, parruccona e conformista, Antonella amava stare dalla parte del torto. Femminista, lottava con e per le donne a tutti i livelli. L’intreccio tra ideali, politica, cultura, sapere scientifico era per lei come una seconda natura che continuò anche dopo e che si tradusse suo modo di vivere l’accademia. Una comunità quella universitaria dove inevitabilmente la ricerca, la didattica, l’impegno istituzionale spesso si intersecano con i rapporti personali, le amicizie e le inimicizie, dove le passioni individuali e istituzionali talvolta si confondono.

Antonella interpretò quel tipo di vita in continuità con l’esperienza degli anni ’70, anche se in un contesto ormai mutato. Non aveva dubbi sul fatto che livello personale e livelli istituzionali, privato e pubblico, per quanto necessariamente separati – e così dovevano e debbono essere – non fossero tuttavia due mondi alienì. E’ per questo che Antonella prendeva impegni e cariche istituzionali mettendoci dentro il suo entusiasmo e il suo impegno. E’ stata prorettrice al territorio, vice direttrice del Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere, ma il punto culminante non fu una carica accademica classica, né il posto di professore ordinario che pure la appagò, fu - lei appassionata da sempre di musica e appartenente a una famiglia di musicisti - l’entrata nel Coro dell’Università, di cui poi divenne responsabile. Non avevo mai visto Antonella così felice. Il coro, la musica, al di là del fatto accademico, erano quella comunità in cui aveva trovato l’intreccio tra sapere, cultura, umanità che aveva cercato e già trovato all’epoca della nostra militanza negli anni ’70. Ora però con più maturità, con più leggerezza, con una felicità che finalmente poteva esprimere in un mondo che aveva conquistato e da cui si sentiva accolta.

Gli intrecci dei rapporti personali con la ricerca scientifica, tra Antonella e me, sono stati talmente tanti e talmente forti che è difficile spiegarli ora. Come era forte in lei il senso della comunità, altrettanto lo era quello del fare insieme. E questo con una potente forza individuale che non si è mai tradotta in individualismo. I temi dell’apprendimento e dell’autonomia ci hanno da sempre attraversato. Le aule in cui insegnava erano stracolme. Non si è mai tirata indietro. Ma soprattutto per me Antonella era più che un’amica, non solo per le tante esperienze fatte insieme, ma anche perché nei momenti difficili della nostra vita ci ritrovavamo e ci sostenevamo sempre. Io c’ero sempre per lei, lei c’era sempre per me. Non solo tuttavia nei momenti difficili, anche in quelli felici. Presente anche adesso, mentre sto scrivendo, anche se so di non potere colmare il vuoto della sua assenza.

Alfonso Maurizio Iacono

Sono terminate da pochi giorni le lezioni della prima edizione del master “Lean 4 Smart Factory” realizzato grazie alla sinergia tra le Università di Pisa e di Firenze e il supporto del Consorzio Universitario QUINN. Quasi 6 mesi (lo start a novembre 2020) di sessioni in streaming nei quali i partecipanti hanno mostrato motivazione partecipando all’intenso programma di lezioni, analisi di casi, testimonianze, dichiarando il massimo apprezzamento per le attività di gruppo come i “serious game” che consentivano di anticipare le possibili applicazioni sul campo dei modelli e delle tecniche presentate dai docenti.

Il deciso orientamento a trasferire elementi di rapida attuazione nei rispettivi ambiti di lavoro, è stata infatti la caratteristica più apprezzata nel bilancio espresso dai partecipanti a conclusione della parte teorica.

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Il master prosegue ora col “momento della verità” rappresentato dai project work nei quali i partecipanti declineranno operativamente una o più delle metodiche della Lean Organization in ottica Industry 4.0. Il prossimo appuntamento è nel mese di ottobre quando verranno presentati alla direzione del master i risultati per poter ricevere, speriamo in presenza, il diploma finale.

È stata rinnovata martedì 15 giugno, in rettorato, la convenzione tra l'Università di Pisa e l'Unione Industriale Pisana, che aggiorna il precedente accordo del giugno 2019. Il documento è stato firmato dal rettore Paolo Mancarella e dalla presidente dell'UIP, Patrizia Alma Pacini, alla presenza del prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, Marco Raugi, del direttore generale dell’Ateneo, Rosario Di Bartolo, del direttore dell’UIP, Carlo Frighetto, e del delegato dell'UIP per la Formazione e i rapporti con il mondo universitario, Andrea Madonna.

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Da sinistra: Frighetto, Di Bartolo, Madonna, Mancarella, Pacini e Raugi.

La convenzione, che avrà durata biennale, rafforza la tradizionale collaborazione tra le due istituzioni in particolare nell’ambito della ricerca e della formazione e per la promozione del trasferimento tecnologico.
"Siamo in una fase storica di rara delicatezza, in cui serve unire competenze e capacità per far ripartire il Paese e dare solidità al suo futuro – ha dichiarato il rettore Paolo Mancarella – Per questo era necessario rinforzare quella collaborazione tra noi e l’Unione industriali che già in passato ha avuto importanti ricadute per il territorio, per il sistema economico pisano e per i nostri studenti".
“Come Presidente dell’Unione industriali non posso che esprime soddisfazione per il rinnovo del protocollo con l’Università di Pisa – ha aggiunto la presidente Patrizia Alma Pacini – Rinnovo formale, perché di fatto i rapporti con Unipi sono ormai una quotidianità su moltissime tematiche. Sempre di più il tessuto produttivo ha la necessità di creare un legame ed un confronto con l’Università. Infine da sottolineare che grazie al protocollo e alla nostra attività come struttura viene facilitato l’accesso al mondo universitario anche per le PMI”.

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La presidente Pacini e il rettore Mancarella.

Attraverso la realizzazione di azioni comuni sul trasferimento tecnologico, le due istituzioni si impegnano a implementare i servizi alle aziende e il sostegno alla crescita e alla preparazione degli studenti. A tal riguardo l'Università di Pisa e l'Unione Industriale Pisana saranno a disposizione del mondo produttivo per supportare lo sviluppo tecnologico e la competitività. Le aziende potranno proporre agli studenti tesi di laurea o di dottorato, per approfondire tematiche relative all’attività aziendale e appoggiarsi per collaborare nell’incrocio tra domanda e offerta anche con gli strumenti dei tirocini, dell’apprendistato, delle borse e dei premi di studio. Da parte sua l’Università di Pisa potrà individuare con il referente di UIP aziende disponibili a sfruttare o acquisire proprie licenze brevettuali, partecipare a bandi competitivi regionali, nazionali o europei, partecipare a eventi di matching per il trasferimento tecnologico, investigare collaborazioni su temi proposti da gruppi di ricerca di Ateneo.

Sono già molti gli esempi di collaborazioni e iniziative di successo realizzate in questi anni grazie alla convenzione tra Ateneo e UIP. Tra queste ricordiamo il master Vitesco che si è appena concluso e ha visto la partecipazione di 100 iscritti, il cui obiettivo era preparare ingegneri e tecnici per affrontare la sfida della trasformazione energetica; i numerosi incontri per supportare e indirizzare le scelte aziendali per l’industria 4.0; la promozione degli obiettivi della agenda ASVIS per lo sviluppo del sostenibili con interventi di buone pratiche aziendali e delle competenze messe a disposizione da Unipi; attività di promozione delle tecnologie legate all’idrogeno, e molto altro ancora.

Infine per permettere una sinergia più efficace tra le due istituzioni, continuerà ad essere attivo lo sportello di collegamento tra laureati e aziende che permette di creare contatti diretti tra i giovani e il mondo del lavoro.

1“L’idea di questa collana nasce dall’osservazione delle esperienze di tanti studenti e di tante studentesse dell’Ateneo pisano che meritano di essere valorizzate e diffuse. Storie diverse, caratterizzate, pur nelle diverse forme di disabilità e quindi di difficoltà da affrontare, da un segno importante e positivo che abbiamo voluto sintetizzare nel titolo”. Parte con questo incipit dei due direttori, i professori Luca Fanucci e Sandra Lischi, la nuova collana dell’Università di Pisa sui “Progetti di vita. Storie di studenti con disabilità”.

Pubblicata dalla Pisa University Press, l’iniziativa editoriale è a cura dell’Ufficio servizi per l’integrazione di studenti con disabilità (USID) dell’Ateneo, in collaborazione con il Polo comunicazione del Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura (CIDIC). Si avvale di un Comitato scientifico composto dal rettore Paolo Mancarella, che al tema ha dedicato gran parte del suo impegno istituzionale, dai due direttori e dai professori Arturo Marzano, in qualità di delegato per Gender Studies and Equal Opportunities, Giovanni Cioni, docente di Neuropsichiatria infantile, Fabio Dei, docente Discipline demoetnoantropologiche, Maria Antonella Galanti, docente di Didattica e pedagogia speciale, e Angelo Gemignani, docente di Psicobiologia e psicologia fisiologica.

La collana avrà cadenza trimestrale o quadrimestrale e sarà pubblicata on line sulla piattaforma open access visibile all'indirizzo: https://progettidivita.unipi.it/.

 

Il sito è stato realizzato nel rispetto delle "Linee guida sull’accessibilità degli strumenti informatici” dell’Agenzia per l’Italia digitale (AGID) per fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari. In particolare è stato progettato in conformità delle linee guida WCAG 2 (Web Content Accessibility Guidelines) del W3C. Uno o due numeri all'anno saranno anche stampati.

Il primo numero, su carta, affronta l’argomento delle “Esperienze al tempo del Covid-19”. Dopo il saluto del rettore, la presentazione della collana da parte dei professori Fanucci e Lischi e l’introduzione al tema della curatrice del volume, la dottoressa Fiammetta Savoia, il volume raccoglie la testimonianza scritta e fotografica di sei studentesse e studenti che raccontano il loro percorso di vita e di studio nei mesi centrali della pandemia. Sulla base della loro esperienza, Clizia Sargentini, Mattia Costenaro, Camilla Mannino, Simone Casprini, Sara Scornavacche e Fabio Posa descrivono come è cambiata la diversità nel periodo pandemico.

In alto da sinistra: Luca Fanucci, Sandra Lischi, Paolo Mancarella. In basso da sinistra: Camilla Mannino, Sara Scornavacche e Mattia Costenaro.

“La spinta propulsiva alla realizzazione di questo primo numero - ha sintetizzato la curatrice Fiammetta Savoia – è stata quella di soffermarsi su come cambia, alla luce dell’epidemia di coronavirus, la diversità: come alcune limitazioni e/o difficoltà possono aver già dato, a chi le vive quotidianamente, strumenti concreti, introspettivi, culturali, che al momento attuale diventano risorse; o come, al tempo stesso, possono far emergere un maggior senso di fragilità e precarietà”.
"Scoprirete le storie di Clizia, Mattia, Camilla, Simone, Sara e Fabio - ha detto il rettore Paolo Mancarella - in questo volume di una collana che arriva in un momento molto difficile per tutti noi e che, proprio attraverso di loro, vuole rendervi partecipi di bellissime lezioni di vita, di dignità, di determinazione oggi particolarmente utili per tutti noi".

Il commento finale, che di volta in volta coinvolgerà i componenti del Comitato scientifico sulla base delle rispettive competenze, è stato affidato alla professoressa Maria Antonella Galanti con una riflessione dal titolo “Distanza e vicinanza in tempi di pandemia”. “Le nuove paure legate alla situazione attuale - ha concluso – hanno determinato nuove frontiere di egoismo e cioè la tendenza a mettere il proprio punto di vista al primo posto e la parallela incapacità di comprendere il punto di vista dell’altro. Per fortuna, però, stanno nascendo anche nuove forme di solidarietà e di ridefinizione delle gerarchie di importanza tra i desideri e i bisogni. Questo libro inaugura una collana che ha come suo fine quello di attraversare le differenze tra le persone per riconoscersi simili e vicini nella fragilità di ciascun essere umano”.

 

Sono state consegnate all'Università di Pisa l'emblema araldico e la tessera di socio d'onore dell'Istituto del Nastro Azzurro, che riunisce i combattenti al valor militare nella promozione dei principi di amore verso la patria. L'Ateneo ha ricevuto questi titoli nell'ambito della commemorazione per il 173° anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara e in virtù della medaglia d'oro al valor militare conferita alla bandiera tricolore che ricorda la partecipazione del Battaglione Universitario Toscano alla battaglia del 29 maggio 1848.

La cerimonia di commemorazione è iniziata nel cortile del Palazzo con la deposizione delle corone ai caduti, cui sono seguiti nel loggiato antistante l'Aula Magna Nuova gli indirizzi di saluto delle autorità. Sono intervenuti il rettore Paolo Maria Mancarella; il sindaco di Curtatone, Carlo Bottani (in collegamento da remoto); il sindaco di Pisa, Michele Conti; il direttore del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC), Saulle Panizza; il direttore della Domus Mazziniana, Pietro Finelli; i rappresentanti del gruppo SaVOT - Goliardia Pisana. Alle 11,45 il professor Alessandro Volpi, docente di Storia contemporanea al dipartimento pisano di Scienze politiche, ha tenuto una breve relazione sul tema "Giuseppe Montanelli. Cronaca di una morte annunciata. E della successiva resurrezione".

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Alle 12 è stata quindi effettuata la consegna dell'emblema araldico e della tessera di socio d'onore dell'Istituto del Nastro Azzurro, con gli interventi del presidente nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al valor militare (in collegamento remoto), Carlo Maria Magnani, della rappresentante del Consiglio direttivo della Federazione di Arezzo-Siena, Caterina Testi, e del presidente della Federazione provinciale di Pisa, Alberto Andreoli, che ha consegnato materialmente l'emblema araldico al rettore.

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La commemorazione della battaglia di Curtatone e Montanara ricorda il coraggio dei membri del Battaglione Universitario Toscano che partirono volontari per andare a combattere sui campi lombardi. Tra di loro 384 studenti e 30 docenti dell'Ateneo pisano che il 22 marzo 1848, nell’Aula Magna della Sapienza, divenuta “storica” proprio in memoria di quella riunione, decisero di accorrere in appoggio alle truppe piemontesi impegnate contro l’esercito austriaco. Il sacrificio di molti di loro, dei quali diversi non ancora ventenni, guidati da Ottaviano Fabrizio Mossotti, docente di Fisica matematica e Meccanica celeste, si impose all’opinione pubblica del tempo e il loro esempio divenne subito uno dei simboli del rinnovamento morale e civile del Paese.

Il legame profondo che lega l’Ateneo pisano a questo glorioso episodio, rinverdito a partire dalla ricorrenza del 170° anniversario, si rinnova ogni anno grazie all'impegno del Comitato scientifico composto dal rettore, dai docenti Massimo Caboara, Simone Capaccioli, Marco Cini, Eleonora Da Pozzo, Monica Lupetti, Davide Poli, Rosalba Tognetti e dal rappresentante del personale tecnico-amministrativo, Michele da Caprile.

 DSC2825 copiaSaranno consegnate all'Università di Pisa venerdì 28 maggio, nell'ambito della commemorazione per il 173° anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara, l'emblema araldico e la tessera di socio d'onore dell'Istituto del Nastro Azzurro, che riunisce i combattenti al valor militare nella promozione dei principi di amore verso la patria. L'Ateneo pisano riceverà questi titoli in virtù della medaglia d'oro al valor militare conferita alla bandiera tricolore (nella foto a destra, dopo il recente restauro) che ricorda la partecipazione del Battaglione Universitario Toscano alla battaglia di Curtatone e Montanara del 29 maggio 1848.

La consegna avverrà in occasione della commemorazione del 173° anniversario della battaglia risorgimentale, che si terrà in Sapienza, sempre venerdì 28 maggio, a partire dalle ore 11 e che sarà trasmessa in diretta streaming al link: https://www.youtube.com/watch?v=zkePC9MUjlU

La cerimonia inizierà nel cortile del Palazzo con la deposizione delle corone ai caduti, cui seguiranno nel loggiato antistante l'Aula Magna Nuova gli indirizzi di saluto delle autorità. Interverranno il rettore Paolo Maria Mancarella; il sindaco di Curtatone, Carlo Bottani (in collegamento da remoto); il sindaco di Pisa, Michele Conti; il direttore del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC), Saulle Panizza; il direttore della Domus Mazziniana, Pietro Finelli; i rappresentanti del gruppo SaVOT - Goliardia Pisana. Alle 11,45 il professor Alessandro Volpi, docente di Storia contemporanea al dipartimento pisano di Scienze politiche, terrà una breve lezione sul tema "Giuseppe Montanelli. Cronaca di una morte annunciata. E della successiva resurrezione".

Alle 12 sarà effettuata la consegna dell'emblema araldico e della tessera di socio d'onore dell'Istituto del Nastro Azzurro, con gli interventi del presidente nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al valor militare (in collegamento remoto), Carlo Maria Magnani, della rappresentante del Consiglio direttivo della Federazione di Arezzo-Siena, Caterina Testi, e del presidente della Federazione provinciale di Pisa, Alberto Andreoli, che trasmetterà materialmente l'emblema araldico al rettore.

La commemorazione della battaglia di Curtatone e Montanara ricorda il coraggio dei membri del Battaglione Universitario Toscano che partirono volontari per andare a combattere sui campi lombardi. Tra di loro 384 studenti e 30 docenti dell'Ateneo pisano che il 22 marzo 1848, nell’Aula Magna della Sapienza, divenuta “storica” proprio in memoria di quella riunione, decisero di accorrere in appoggio alle truppe piemontesi impegnate contro l’esercito austriaco. Il sacrificio di molti di loro, dei quali diversi non ancora ventenni, guidati da Ottaviano Fabrizio Mossotti, docente di Fisica matematica e Meccanica celeste, si impose all’opinione pubblica del tempo e il loro esempio divenne subito uno dei simboli del rinnovamento morale e civile del Paese.

Il legame profondo che lega l’Ateneo pisano a questo glorioso episodio, rinverdito a partire dalla ricorrenza del 170° anniversario, si rinnova ogni anno grazie all'impegno del Comitato scientifico composto dal rettore, dai docenti Massimo Caboara, Simone Capaccioli, Marco Cini, Eleonora Da Pozzo, Monica Lupetti, Davide Poli, Rosalba Tognetti e dal rappresentante del personale tecnico-amministrativo, Michele da Caprile.

Nei giorni di sabato 29 e domenica 30 maggio sarà possibile visitare, su prenotazione, la Domus Mazziniana, la mattina, a partire dalle 10 o il pomeriggio a partire dalle 15. Sono ammessi gruppi di massimo 10 persone, a causa del protocollo sanitario.
E' possibile prenotare scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  oppure telefonando allo 050 24174.

Un albero di mandorlo piantato nel cortile del Polo della Memoria "San Rossore 1938" coltiverà la memoria dei 30.000 dissidenti che sparirono in Argentina negli anni della dittatura militare, originata 45 anni fa con il golpe del 24 marzo 1976 e durata fino al 1983. La breve e sentita cerimonia di piantumazione si è svolta mercoledì 19 maggio, con gli interventi del rettore dell'Università di Pisa, Paolo Maria Mancarella, dell'ambasciatore dell'Argentina in Italia, Roberto Manuel Carlés, e del referente per la Toscana dell'Associazione "24marzo Onlus", Hugo Singh Chuhan. Hanno partecipato all'iniziativa il sindaco Michele Conti, il prefetto Giuseppe Castaldo, il professor Saulle Panizza, direttore del Centro per l'Innovazione e la DIffusione della Cultura (CIDIC), e rappresentanti delle università e delle istituzioni pisane.

Il video della cerimonia

 

Con la cerimonia di piantumazione l’Università di Pisa aderisce all’iniziativa "Plantamos Memoria" che accoglie l’appello di Vera Vigevani Jarach, delle madri e delle nonne di Plaza de Mayo che, in occasione del 45° anniversario del golpe argentino, hanno dato vita a questa campagna grazie alla quale saranno piantati in giardini privati e pubblici 30.000 alberi, tanti quanti i desaparecidos. "Un gesto forte - ha dichiarato il rettore Mancarella nel suo intervento - nel cui valore simbolico vi è tutta l'urgenza di ristabilire il legame spezzato tra memoria, verità e giustizia... Un albero per non dimenticare i 30.000 che 46 anni fa sparirono nel nulla, vittime di un regime tra i più crudeli di sempre, deciso a cancellare ogni forma di opposizione; un albero per ricordare tutti coloro che nel tempo sono stati inghiottiti dalle pagine più oscure della storia umana; un albero perché l’essere umano smetta di assistere passivamente a quanto gli accade intorno e perché tutto ciò non si ripeta mai più".

"Sono passati 45 anni dal colpo di stato in Argentina, rimasto impunito per oltre 20 anni - ha detto l'ambasciatore Roberto Manuel Carlés - fin quando nel 2004 è iniziato un processo di inchiesta sul nostro passato. È però doveroso ricordare anche che durante tutti quegli anni sono state le madres e le abuelas di Plaza de Mayo che hanno tenuto viva la fiamma della memoria di quelli che hanno perso la vita a causa della dittatura. Quindi questo omaggio è per loro, loro sono l'esempio della fortezza del 'Mai più'. Voglio ringraziare l'Università e la città di Pisa per averci accolto oggi e per averlo fatto in questo luogo simbolico che ricorda momenti oscuri del vostro passato. Guardiamo avanti sempre, pensando di costruire giustizia, memoria e verità".

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La dottoressa Ruth Dinslage, rappresentante dell'Associazione "24marzo Onlus", ha letto la corrispondenza che Estela Barnes de Carlotto, presidentessa dell'Associazione "Abuelas de Plaza de Mayo", ha indirizzato al rettore per ringraziare l'Università di Pisa. "Con questa campagna - ha scritto Estela Barnes de Carlotto - abbiamo sfidato la pandemia e siamo riusciti a portare la piazza in ogni casa e istituzione del mondo, perché quel 'Mai più' sia sempre attuale. Oggi l'Università di Pisa, grazie alla sua collaborazione, si inserisce in questo abbraccio solidale della nostra lotta”.

Subito dopo, la professoressa Marilù Chiofalo, docente del dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa e rappresentante dell'Associazione "24marzo Onlus", ha letto il messaggio inviato da Vera Vigevani Jarach, madre de Plaza de Mayo Linea Fundadora e socia dell'Associazione "24marzo Onlus". "Quando ero bambina, in Italia - ha scritto Vera Vigevani Jarach - si cantava a Maggio: l’inverno è passato, l’aprile non c’è più, è ritornato maggio al canto del cucù. Lo possiamo cantare assieme piantando un bell’albero, incontrandoci virtualmente nel luogo scelto che sarà la casa di questa pianta piccola, che, speriamo, crescerà bene e rappresenterà anche noi vecchi che non ci saremo certo più e tutti coloro che sono nel nostro cuore e pensiero per sempre come i nostri desaparecidos”.

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lucia morselliVenerdì 14 maggio, alle ore 18, Lucia Morselli, attuale amministratrice delegata di Arcelor-Mittal Italia S.p.A., sarà ospite dell’Università di Pisa per il ciclo di incontri "Meeting Generations”, l’iniziativa che ha come protagonisti i laureati illustri dell’Ateneo pisano promossa dallo Starting Finance Club Unipi e dall'ALAP (Associazione Laureati dell'Ateneo Pisano).

Lucia Morselli, laureatasi in Matematica a Pisa nel 1978, terrà un intervento dal titolo “Le prospettive industriali italiane e la transizione green” in cui discuterà della situazione aziendale e industriale italiana, e delle possibili questioni che debbano in questo senso essere affrontate per restare al passo della fortissima concorrenza internazionale. Il tema dell'Ilva di Taranto sarà un'ulteriore fonte di riflessione e discussione. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dall’Aula Magna Storica della Sapienza sul canale YouTube dell’Ateneo e sui canali Facebook dell’Università di Pisa e SF Club Unipi.

Porteranno i loro saluti il presidente dell'Associazione Laureati Ateneo Pisano, Paolo Ghezzi, e il presidente di Starting Finance Club Unipi, Nicola Grazzini, oltre a Francesco Tagliente, delegato nazionale per i rapporti istituzionali di ANCRI, Associazione Nazionale Insigniti dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Interverrà il rettore Paolo Mancarella.

L'incontro è il secondo appuntamento del progetto "Meeting Generations" che ha l'obiettivo formativo e culturale di favorire il dialogo tra diverse generazioni di studenti dell'Ateneo pisano. Il ciclo è organizzato da Starting Finance Club UniPi, associazione indipendente di natura e anima universitaria fondata nell'ottobre del 2017 da sei studenti dell'Università di Pisa, e dall’ALAP in collaborazione con l'Università di Pisa.

Superare i limiti della didattica a distanza accompagnando gli studenti alla scoperta dell’Ateneo e della città di Pisa. È questa l’idea venuta al professor Gionata Carmignani, docente di Ingegneria economico-gestionale e presidente del Consiglio aggregato di Ingegneria gestionale al Dipartimento di Ingegneria dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell’Università di Pisa.

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“A marzo – spiega – ho iniziato l’insegnamento di Economia e organizzazione aziendale al corso di laurea triennale in Ingegneria biomedica, frequentato da più di 130 studenti al primo anno e in gran parte provenienti da fuori della Toscana. Ho quindi pensato che molti di loro non avevano avuto modo di frequentare i luoghi dell’Ateneo e non erano nemmeno mai stati a Pisa”. Il professore si è così attrezzato con tablet in mano e webcam accesa e, al termine delle lezioni, ha guidato i suoi studenti in una serie di “visite” all’interno dell’Ateneo e in città. I ragazzi hanno potuto vedere la sede, le aule e le strutture di Ingegneria e i laboratori del Centro Piaggio, dialogando con i docenti incontrati lungo il tragitto; hanno poi goduto della vista dei lungarni fino a Palazzo alla Giornata, dove hanno potuto salutare il rettore Paolo Mancarella e il prorettore alla Didattica, Marco Abate. Infine, mercoledì 5 maggio sono andati alla scoperta del centro di Pisa, finendo con il più classico dei giri in Piazza dei Miracoli e sotto la Torre.

“Gli studenti – conclude il professor Carmignani – hanno accolto molto positivamente l’iniziativa, restando spesso collegati per i tour ‘virtuali’ e partecipando attivamente alle visite. I ragazzi hanno così potuto conoscere, oltre agli argomenti delle lezioni, le persone, le sedi e le strutture dell’Ateneo e della città, quelle stesse che speriamo presto possano tornare ad accoglierli di persona”.

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