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Al via il servizio civile regionale all’Università di Pisa con una giornata inaugurale che si è svolta venerdì 26 novembre al Polo Fibonacci. Sono ben 51 i volontari e le volontarie dai 18 ai 29 anni che saranno impegnati in Ateneo nell’ambito di sette progetti approvati dalla Regione Toscana e coordinati e gestiti dal Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace (CISP).

I ragazzi e le ragazze presteranno la loro opera per un anno nei musei dell’Ateneo e in vari centri e dipartimenti – nello specifico sono coinvolti il Sistema museale e quello bibliotecario, il Museo di Storia Naturale a Calci, l’Orto e Museo Botanico, il Centro di Ricerche Agro-Ambientali “Enrico Avanzi”, la Direzione Servizi per la Didattica e gli Studenti e la Direzione medica, i Dipartimenti di Filologia, Letteratura e Linguistica e di Scienze della Terra.

Dal 2015 ad oggi, grazie ai progetti presentati dall’Università di Pisa tramite il CISP, quasi 300 giovani hanno beneficiato dell’opportunità di svolgere il servizio civile in Ateneo, offrendo anche un contributo prezioso alle varie strutture e alla vita dell'intera comunità accademica.

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La giornata inaugurale del Servizio Civile Regionale

“I volontari e le volontarie avranno l'opportunità di vivere, all’interno della nostra Università, un’esperienza di alto valore formativo e di impegno civile, che in alcuni casi è sfociato anche in esperienze lavorative tuttora in corso”, dice la professoressa Enza Pellecchia Direttrice del CISP.

“L'esperienza del Servizio Civile Regionale – conclude Pellecchia - si consolida come un importante punto di riferimento per la promozione di valori di impegno civile, solidarietà, partecipazione, inclusione e utilità sociale dei servizi resi dall'Ateneo. Inoltre rafforza l'impegno formativo nei confronti delle giovani generazioni, potenziandone le capacità professionali e di inserimento lavorativo, con importanti ricadute sul territorio”.

Insieme alla professoressa Pellecchia erano presenti all'inaugurazione il Direttore Generale dell'Università di Pisa ing. Rosario Di Bartolo e il dottor Flavio Croce, referente di Ateneo per i progetti del Servizio Civile Regionale.

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, il 25 novembre alle 17 alla Gipsoteca di Arte Antica (piazza San Paolo all’Orto 20, Pisa) si inaugura "The consequences" di Stefania Prandi, una mostra fotografica che racconta il dramma dei femminicidi attraverso lo sguardo di chi resta: mamme, sorelle, padri, figlie e figli. L’iniziativa è sostenuta dal Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell'Università di Pisa che vi ha collaborato insieme all'Associzione Casa della Donna, Facciamo 31 e Cesvot.

La mostra sarà inaugurata dalla professoressa Elena Dundovich presidente del CUG dell'Università di Pisa e nell’occasione sarà presentato con l’autrice Stefania Prandi il libro “Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta” (Settenove, 2019).

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Il progetto fotografico di Stefania Prandi nasce a seguito di un'indagine durata tre anni, che ha raccolto, attraverso le parole dei familiari, le storie di donne uccise per mano di mariti, ex fidanzati, padri, o che sono sparite. Un lavoro che mette al centro l'ascolto, accoglie la rabbia, il lutto ma anche la forza di chi porta avanti le battaglie, dentro e fuori i tribunali, per restituire dignità a queste donne, perché oltre alla verità processuale esiste anche quella storica.

Stefania Prandi, giornalista, scrittrice e fotografa, ha realizzato reportage e inchieste in Italia, Europa, Africa e Sudamerica. Si occupa di questioni di genere, lavoro, diritti umani, ambiente e cultura. Tra le sue collaborazioni: Il Sole 24 Ore, National Geographic, Radiotelevisione svizzera, El País, Al Jazeera, Correctiv, BuzzFeed. Nel 2018 ha pubblicato il libro Oro rosso. Fragole, pomodori, molestie e sfruttamento nel Mediterraneo (Settenove) e nel 2020 Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta (Settenove). Ha vinto numerosi riconoscimenti internazionali e premi come Volkart Stiftung Grant, Henri Nannen Preis e Otto Brenner Preis.

L’esposizione resterà aperta fino al 2 dicembre con i seguenti orari: venerdi-sabato-martedì-mercoledì-giovedì ore 10-13 e 15-19, domenica-lunedì ore 15-19.

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Dopo la partecipazione dello scorso anno, la professoressa Marilù Chiofalo (foto), docente di Fisica della materia all’Università di Pisa, componente dell’Associazione "Donne e Scienza" e del gruppo di lavoro G6 per la formazione insegnanti del Piano Lauree Scientifiche, sarà nuovamente agli Stati generali della scuola digitale che si terranno a Bergamo venerdì 26 e sabato 27 novembre, in presenza e in diretta streaming nazionale. Gli eventi saranno trasmessi su Sky24.

Sabato 27, con inizio alle ore 15.45, la professoressa Chiofalo coordinerà il panel dal titolo "Educare al pensiero scientifico: il come e il perché di una rivoluzione", al quale parteciperà, in collegamento da Stanford, Carl Wieman, Premio Nobel per la Fisica nel 2001 e una seconda vita dedicata alla ricerca didattica. Con loro discuteranno di educazione al pensiero scientifico sei relatori di qualificato rilievo scientifico: Claudia Giudici, presidente della Fondazione Reggio Children; Sabrina Maniscalco, professoressa di Informazione e logica quantistica all’Università di Helsinki e vicepresidente del Centro di eccellenza finlandese per le tecnologie quantistiche; Andrea Ferrara, professore di Cosmologia e preside della Classe di Scienze della Scuola Normale Superiore; Marisa Michelini, professoressa di Ricerca didattica per la fisica all’Università di Udine e presidente del Gruppo Internazionale di Ricerca Didattica per la Fisica; Cristina Lazzeroni, laureata UniPi, ora professoressa di Fisica delle particelle all’Università di Birmingham e spokesperson di NA62 al CERN; Stefano Sandrelli, anch'egli laureato UniPi, astrofisico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e divulgatore con libri e programmi su Rai 3 e RaiNews24.

"Nutrire le menti attraverso l’educazione e la pratica del pensiero scientifico - ha scritto la professoressa Chiofalo per presentare l'argomento del panel - è una straordinaria opportunità per accendere la creatività e consapevolezza dell’importanza degli errori, accrescere l’abilità di tradurre tra sistemi simbolici differenti da quello verbale, guardare alla realtà con spirito critico perché nella scienza si confrontano teorie affette da approssimazioni con esperimenti affetti almeno dalle imperfezioni degli strumenti di misura. Questo è sempre stato vero, mai così chiaro come in pandemia".

Nella mattinata di venerdì 26, in apertura degli Stati generali e subito dopo i saluti istituzionali e l'intervento del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, sarà presentata un’intervista speciale fatta da Marilù Chiofalo ad Howard Gardner, professore di Cognition and Education alla Harvard Graduate School of Education, sul suo ultimo libro “A Synthesizing Mind”. Al centro del dialogo ci sarà il rapporto tra intelligenza multipla e competenza singola nella cultura e nel sistema educativo, con l'idea che dobbiamo sviluppare e coltivare le capacità specialistiche, ma non a spese dell'approccio ai problemi, alle sfide, ai compiti nei modi più appropriati, anche se non seguono regole, norme e confini strettamente disciplinari.

Tornano in presenza le iniziative per celebrare a Pisa l’anniversario di Leonardo Pisano, detto il Fibonacci. Considerato uno dei più grandi matematici moderni, autore del “Liber Abbaci” e noto per la celebre sequenza numerica che porta il suo nome, Fibonacci nacque a Pisa nel 1170. Per rendere merito al suo genio, per il terzo anno consecutivo il Comune di Pisa, in collaborazione con l’Università di Pisa, il Sistema Museale di Ateneo, la Scuola Normale Superiore e con il sostegno di Ufficio Scolastico Provinciale di Pisa, Archivio di Stato di Pisa, Museo della Grafica, Museo degli Strumenti per il Calcolo e Accademia Musicale “Strata” organizzano le “Giornate Fibonacci” dal 19 al 23 novembre, un programma di quattro giorni dedicati alla sua figura con convegni, incontri, concerti che si svolgeranno tra Palazzo della Sapienza, Palazzo Gambacorti, Polo Le Benedettine, Archivio di Stato e Museo della Grafica. Le celebrazioni cadono intorno al 23 novembre, noto internazionalmente come il giorno di Fibonacci, perché secondo la tradizione americana, la data diventa 1 1/ 2 3, ossia l’inizio della successione che porta il suo nome: una sequenza di numeri in cui ogni numero è la somma dei due che lo precedono. 

Il programma delle giornate è stato presentato martedì 16 novembre a Palazzo Gambacorti alla presenza di Paolo Pesciatini assessore al turismo del Comune di Pisa, Chiara Bodei presidente del Sistema Museale di Ateneo Università di Pisa, Jaleh Bahrabadi direttrice dell’Archivio di Stato di Pisa, Elisa Guidi per la Scuola Normale Superiore, Gabriella Garzella per la Società Storica Pisana, Milli Russo per l’Accademia di Musica “S. Strata”, Virginia Mancini presidente del Museo della Grafica, Fabrizio Fabrini, curatore della mosra filatelica, Alessandro Canestrelli autore del libro e Lorenzo Corti, musicista.

Conferenza Fibonacci

“Dopo avere dato vita alle Giornate Galileiane – dichiara l’assessore Paolo Pesciatini - che ho inaugurato all’inizio del mandato, si è pensato, unitamente alle nostre università, di iniziare anche le celebrazioni dedicate a Leonardo Pisano detto Fibonacci. L’anno scorso in occasione dell’850° anniversario della sua nascita a Pisa, che secondo la tradizione più accredita risale al 1170, ho rivolto al Ministero dello Sviluppo Economico istanza per l’emissione di un francobollo commemorativo dell’illustre genio pisano, il primo francobollo italiano dedicato alla sua figura. Il programma dell’anno passato è stato fortemente ridotto a causa della pandemia, ma avevamo promesso che nel futuro avremmo fatto diventare il 23 novembre un appuntamento della città e per la città”.

“Il 19, 20, 21 e 23 novembre – prosegue l’assessore - ricorderemo la grande rivoluzione conoscitiva compiuta da Fibonacci che è il frutto di ricerche, fusioni e soluzioni originali tanto da poterlo considerare il primo algebrista cristiano, il più grande matematico del medioevo, il maggior genio scientifico del XIII secolo. La successione di Fibonacci e il numero aureo si manifestano in modo spettacolare in una interminabile varietà di fenomeni e contesti come ad esempio nella musica, nelle arti figurative, nell’armonia della natura, e queste giornate saranno l’occasione per dimostrarlo. Pisa, dunque, anche grazie a uomini di genio come Leonardo Pisano, è sempre stata davvero protagonista in ogni processo innovativo, rivelandosi nel tempo città dei saperi: dei saperi scientifico-tecnologici e delle scienze umanistiche. Ad essa si legano nomi grandissimi di origine pisana o che comunque hanno attinto alle sue profonde radici culturali e noi, come nel caso di Leonardo Pisano detto Fibonacci, abbiamo il dovere di ricordare e onorare coloro che l'hanno resa famosa nel mondo, per guardare al nostro futuro attingendo sempre al suo glorioso passato."

“Quest’anno – conclude Pesciatini - il programma si è arricchito ulteriormente grazie alla partecipazione, oltre che dell’Università di Pisa, della Scuola Normale, del Museo della Grafica e del Sistema Museale d’Ateneo, anche dell’Archivio di Stato di Pisa, della Società Storica Pisana e dell’Accademia di musica Strata.”

“Fibonacci – ha aggiunto la professoressa Chiara Bodei, presidente del Sistema Museale d’Ateneo - fu uomo di numeri e di lettere, ma soprattuto fu ambasciatore della matematica, colui che diffuse la matematica dei numeri arabi dall’altra parte del Mediterraneo e da qui in tutta l’Europa. Per l’importanza rivestita dalla sua figura, ci piace contribuire come Università di Pisa e come Sitema Museale d’Ateneo a dare stabilità alle celebrazioni a lui dedicate a Pisa che fu la sua città natale. Come Ateneo siamo soddisfati di presentare l’edizione critica del Liber Abbaci in cui Fibonacci introduceva lo studio della matematica già in maniera sperimentale, per mezzo di esempi ed esercizi. Il libro rappresenta un importante lavoro di ricostruzione filologica del suo lavoro e delle sue elaborazioni, prima tra tutte la successione che porta il suo nome, che si ritrova poi in tantissime discipline, dalla botanica, alla musica, all’arte.”

Leggi il programma delle "Giornate Fibonacci".

(fonte: Ufficio Stampa Comune di Pisa)

L'Accademia Navale di Livorno, che nel 2021 festeggia i 140 anni dalla sua fondazione, e l'Università di Pisa consolidano i loro rapporti promuovendo in modo congiunto una giornata di studi dal titolo “Il mare e l’Italia: trasformazioni tecnologiche e formazione dei leader del futuro".

L’evento si svolgerà giovedì 11 novembre, dalle ore 9,40, nell'Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza di Pisa. Dopo i saluti del rettore Paolo Maria Mancarella e dell'Ammiraglio comandante dell'Accademia Navale, Flavio Biaggi, ci sarà la Lectio Magistralis tenuta dall'ammiraglio Giampaolo Di Paola, già Capo di Stato Maggiore della Difesa tra 2004 e 2008, presidente del Comitato militare della NATO tra 2008 e 2011 e ministro della Difesa del governo Monti tra 2011 e 2013.

Il successivo convegno sarà articolato in tre panel tematici, che prevedono interventi di diversi relatori sia dell'Ateneo pisano che dell'Accademia, con la regia di un moderatore e la partecipazione di studenti misti delle due istituzioni. Il primo sarà incentrato sull’importanza del mare per l’Italia e sul ruolo che il Mediterraneo ricopre come teatro del nuovo ordine internazionale. Nel pomeriggio, con inizio alle ore 14 e alle ore 15,30, seguiranno gli altri due panel, che approfondiranno il tema della leadership nell’epoca dei cambiamenti e quello della formazione rinnovata di fronte alla trasformazione digitale, con particolare riguardo all'evoluzione delle metodologie didattiche e ai nuovi paradigmi formativi per le classi dirigenti del futuro.

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La giornata di studi rafforza e aggiorna, come si diceva, la collaborazione tra Accademia Navale e Università di Pisa, i cui primi rapporti risalgono a diversi decenni fa e sono stati concentrati sui corsi di laurea in Ingegneria elettronica, Ingegneria elettrotecnica e Medicina e Chirurgia. Dal 2001, con la firma di una specifica convenzione, i corsi di laurea si sono tenuti all'interno dell'Accademia, con apertura anche alla partecipazione di civili. Attualmente nell'Accademia si tengono il corso di laurea triennale in Ingegneria navale, che prevede poi il percorso specialistico in uno degli atenei consorziati (oltre a Pisa, Genova, Napoli e Trieste) e quello triennale in Ingegneria delle Telecomunicazioni, con prosecuzione della magistrale a Pisa. Sono inoltre attivi i due corsi di laurea in Difesa e Sicurezza, che prevedono in Accademia sia il percorso triennale che magistrale, quello magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza e quattro anni del corso in Medicina e Chirurgia, con successiva prosecuzione triennale a Pisa.

Nei venti anni dalla firma della convenzione sono stati oltre 2.000 i laureati dell'Accademia Navale, dei quali più di 200 civili.

"Pisa, l'Università di Pisa, le altre università italiane ed europee hanno contribuito, nei momenti migliori della loro storia e quando sono rimaste più fedeli alla loro natura, a far crescere ponti tra persone, tra culture, tra discipline, tra visioni del mondo. Vorremmo che si potesse continuare così, o forse anche riprendere, con pazienza e disponibilità, a sperare che possa essere così, affinché quel mondo che vediamo così globalizzato non lo si ritrovi d'improvviso e per sempre come un'Atlantide ridotta da un cataclisma a un arcipelago di isole troppo lontane tra loro per gettarvi ponti". Con queste parole, il rettore dell'Università di Pisa Luciano Modica si avviava a chiudere il discorso di inaugurazione dell'anno accademico 2001-2002, ultimo del suo mandato, alla presenza dell'allora Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi.

A venti anni da quell'intervento e a pochi mesi dall'improvvisa scomparsa del professore avvenuta lo scorso 4 maggio, l'Università di Pisa ha dedicato una giornata a Luciano Modica, illustre matematico, rettore dell'Ateneo tra 1993 e 2002 e presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) dal 1998 al 2002.

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La moglie del professor Luciano Modica, Maria Rosaria Tinè, con il rettore Paolo Mancarella e il direttore CIDIC, Saulle Panizza.

La giornata, tenuta sabato 6 novembre, è stata aperta da un incontro nell'Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza. Ai saluti del rettore Paolo Maria Mancarella e del figlio del professor Modica, Carlo, sono seguiti gli interventi di amici e colleghi che hanno conosciuto Luciano Modica e condiviso parte del suo percorso, all'interno e all'esterno del mondo universitario. Con il coordinamento del professor Saulle Panizza, direttore del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC), hanno preso la parola Carlo Petronio, prorettore vicario e collega dello stesso settore disciplinare, Dino Pedreschi, già prorettore per la Didattica ai tempi del rettorato Modica, Rodolfo Zich, ex rettore del Politecnico di Torino e collaboratore di Modica in sede CRUI, Giuseppe Attardi, docente di Informatica che ha parlato del ruolo di Modica nello sviluppo della rete Garr, Massimo Inguscio, ex direttore del CNR e amico di Modica fin da quando erano entrambi studenti della Scuola Normale, Giuseppe Forte, già rappresentante degli studenti in senato Accademico e ora direttore generale del Consorzio Interuniversitario sistemi integrati per l’accesso (CISIA).

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L'Aula Magna Nuova della Sapienza, sede dell'incontro dedicato al professor Modica.

L'impegno civile e politico del professor Modica è stato ricordato e sottolineato da Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale e già rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione, dall'onorevole Manuela Ghizzoni, responsabile PD di Istruzione, Università e Ricerca che ha collaborato con Modica sui temi della politica universitaria, e dall'onorevole Enrico Letta, segretario nazionale del PD che ha fatto il bilancio del percorso politico e dell’impegno di Modica all’interno del Partito Democratico. La chiusura dell'incontro è stata affidata alla professoressa Maria Rosaria Tinè, moglie del professor Modica.

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L'inaugurazione della Palazzina Modica alla presenza del rettore e dei familiari dell'ex-rettore.

Subito dopo è stata inaugurata la palazzina intitolata a Luciano Modica, in Piazza Torricelli 4, sede del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC) e dell’Ufficio per le Relazioni Internazionali, con l'apposizione di una targa in sua memoria.

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Nella tornata di votazioni che si è svolta dal 18 al 21 ottobre sono stati eletti i cinque componenti interni del Consiglio di Amministrazione dell'Università di Pisa.

Per il personale docente sono risultati vincitori i professori Sandro Paci (284 voti), Marco Enrico Luigi Guidi (263), Maria Concetta Morrone (240) e Sergio Rocchi (197), che ha avuto gli stessi voti di Monica Pratesi prevalendo per la maggiore anzianità di servizio. Per il personale tecnico-amministrativo è stato eletto il dottor Michele Da Caprile (399 voti), che ha superato Adriana Ciurli (128) e Gabriele Pulcini (95).

In totale, per il personale docente ha votato l'81,3% degli aventi diritto (1229 su 1512) e per il personale tecnico-amministrativo il 41,2% (648 su 1574).

Sandro Paci è ordinario di Impianti nucleari al Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale; Marco Guidi è ordinario di Storia del Pensiero Economico al Dipartimento di Economia e Management; Maria Concetta Morrone è ordinaria di Fisiologia al Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia; Sergio Rocchi è ordinario di Petrologia e Petrografia al Dipartimento di Scienze della Terra. Michele Da Caprile è referente della Direzione Servizi per la Didattica e gli Studenti.

Il mandato dei cinque rappresentanti decorrerà dal 1° novembre 2021 e terminerà il 31 ottobre 2024.

Nella stessa tornata elettorale sono stati eletti anche i Rappresentanti della sicurezza.

L’Università di Pisa si unisce, con grande dolore, al cordoglio per la prematura scomparsa di Gianna Gambaccini, medico neurologo dell'Asl Toscana Nord Ovest, presidente della Società della Salute – Zona Pisana e Assessore al Sociale nell’attuale giunta comunale.

«La notizia della scomparsa di Gianna Gambaccini – ha detto il Rettore dell’Ateneo pisano, Paolo Mancarella – ci addolora molto. La nostra città, con lei, perde un assessore competente ma, soprattutto un medico generoso che si è dedicato con grande dedizione ai più fragili, divenendo un punto di riferimento per tutti coloro che erano affetti da malattie neuro-degenerative come il Parkinson. Una generosità dimostrata anche nella fattiva collaborazione che ha unito le nostre due istituzioni, soprattutto in relazione ai servizi e alle iniziative a favore delle persone con disabilità del nostro territorio. In questo momento di profonda sofferenza ci tengo ad esprimere alla sua famiglia, a nome mio e dell’Università di Pisa, tutta la vicinanza e il cordoglio della nostra comunità di cui lei faceva parte a pieno titolo».

Nata a Pisa il 3 ottobre del 1970, Gianna Gambaccini si era laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Pisa per poi conseguire, sempre presso l’Ateneo pisano, la specializzazione e un dottorato di ricerca in Neurologia. Dal 2006 era Dirigente medico dell'Unità operativa di Neurologia all'ospedale "Lotti" di Pontedera. Eletta nel 2018 come Consigliere Comunale del Comune di Pisa, dal luglio dello stesso anno ricopriva la carica di Assessore con deleghe alle “Politiche sociali. Cooperazione con la rete dei servizi sanitari territoriali. Rapporti con la società della salute e terzo settore. Politiche a sostegno della famiglia. Politiche abitative”. Mentre nell’ottobre del 2018 era stata nominata Presidente della Società della Salute della Zona Pisana.

“La vera forza del nostro Paese: il senso civico che la nostra gente esprime, coltiva, manifesta e pone in essere. E di questo senso civico, questo senso delle comunità, gli atenei sono un punto di formazione decisivo. La formazione, la trasmissione del sapere, del senso critico, del senso verso il futuro è compito degli atenei. Per questo è importante quanto fanno, e per questo auguro a questo Ateneo buon anno accademico”. Con queste parole il Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella lunedì 18 ottobre ha inaugurato l’anno accademico 2021/2022 dell’Università di Pisa, il 678° dalla sua fondazione.

Parole che hanno trovato eco anche nel discorso del Rettore Paolo Mancarella, in particolare nel ricordare i mesi di emergenza appena trascorsi. “Vogliamo, signor Presidente - ha detto il Rettore - un Ateneo sempre più inclusivo, capace di tutelare pienamente quello che è il diritto allo studio di ogni nostro giovane. Ma soprattutto un’Università in cui si rifuggono, con ogni mezzo, la parcellizzazione delle competenze, gli interessi peculiari e le miopie corporative”.

"Con un certo orgoglio - ha aggiunto il Rettore - posso dire che l’Università non ha avuto un solo momento di sospensione delle sue attività: era fondamentale per non arrestare la carriera dei nostri studenti e per garantire la continuità delle attività di ricerca. Una Università che, per dirla con il sommo poeta, “sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti. Ci siamo riusciti grazie ad una comunità universitaria che ha risposto in modo rapido e compatto, dando prova non solo di grande professionalità, ma anche di una generosità encomiabile. A dimostrazione che le grandi Università non si costruiscono con i mattoni e il cemento, ma con le persone che vi lavorano e studiano".

Rinnovamento, comunità, conoscenza, sapere, ricerca. Queste dunque alcune delle parole chiave della giornata pisana del Capo dello Stato che è iniziata alle 10 con la visita del Palazzo della Sapienza, simbolo e sede storica dell’Ateneo, tornato recentemente a risplendere dopo una profonda ristrutturazione durata alcuni anni. Il Presidente Mattarella, accompagnato dal Rettore Mancarella, si è soffermato nelle due aule magne prima di inaugurare simbolicamente la nuova Biblioteca di Scienze giuridiche, economiche e sociali. Il corteo si è quindi spostato al PalaCus di via Federico Chiarugi per la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 alle 11 aperta dal Coro e dall’Orchestra dell’Università di Pisa che hanno eseguito l’Inno di Mameli.

Subito dopo è intervenuta la Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, e il rettore Paolo Maria Mancarella ha letto il suo Indirizzo di saluto.

Sono poi seguiti i discorsi di Giovanni Passalacqua (studente), Elena Orbini Michelucci (personale tecnico-amministrativo), Daniele Mazzei (ricercatore senior di Informatica), Paola Binda (professoressa associata di Fisiologia) e Leonardo Massantini (dottorando in Filosofia).

A conclusione della cerimonia è quindi intervenuto il Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella. Hanno infine chiuso la mattina il Coro e l’Orchestra dell’Ateneo con l’esecuzione dell’Inno universitario.

Per rivedere la cerimonia: 

http://call.unipi.it/UnipiInaugurazioneAA2122 e sul canale http://call.unipi.it/UnipiInaugurazioneAA2122LIS con traduzione simultanea nella LIS, Lingua dei Segni Italiana.

 

 

 

 

“La vera forza del nostro Paese: il senso civico che la nostra gente esprime, coltiva, manifesta e pone in essere. E di questo senso civico, questo senso delle comunità, gli atenei sono un punto di formazione decisivo. La formazione, la trasmissione del sapere, del senso critico, del senso verso il futuro è compito degli atenei. Per questo è importante quanto fanno, e per questo auguro a questo Ateneo buon anno accademico”. Con queste parole il Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella lunedì 18 ottobre ha inaugurato l’anno accademico 2021/2022 dell’Università di Pisa, il 678° dalla sua fondazione.

 

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Il Rettore Paolo Mancarella

Parole che hanno trovato eco anche nel discorso del Rettore Paolo Mancarella, in particolare nel ricordare i mesi di emergenza appena trascorsi. “Vogliamo, signor Presidente - ha detto il Rettore - un Ateneo sempre più inclusivo, capace di tutelare pienamente quello che è il diritto allo studio di ogni nostro giovane. Ma soprattutto un’Università in cui si rifuggono, con ogni mezzo, la parcellizzazione delle competenze, gli interessi peculiari e le miopie corporative”.

"Con un certo orgoglio - ha aggiunto il Rettore - posso dire che l’Università non ha avuto un solo momento di sospensione delle sue attività: era fondamentale per non arrestare la carriera dei nostri studenti e per garantire la continuità delle attività di ricerca. Una Università che, per dirla con il sommo poeta, “sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti. Ci siamo riusciti grazie ad una comunità universitaria che ha risposto in modo rapido e compatto, dando prova non solo di grande professionalità, ma anche di una generosità encomiabile. A dimostrazione che le grandi Università non si costruiscono con i mattoni e il cemento, ma con le persone che vi lavorano e studiano".

 

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Un momento dell'inaugurazione

Rinnovamento, comunità, conoscenza, sapere, ricerca. Queste dunque alcune delle parole chiave della giornata pisana del Capo dello Stato che è iniziata alle 10 con la visita del Palazzo della Sapienza, simbolo e sede storica dell’Ateneo, tornato recentemente a risplendere dopo una profonda ristrutturazione durata alcuni anni. Il Presidente Mattarella, accompagnato dal Rettore Mancarella, si è soffermato nelle due aule magne prima di inaugurare simbolicamente la nuova Biblioteca di Scienze giuridiche, economiche e sociali. Il corteo si è quindi spostato al PalaCus di via Federico Chiarugi per la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 alle 11 aperta dal Coro e dall’Orchestra dell’Università di Pisa che hanno eseguito l’Inno di Mameli.

Subito dopo è intervenuta la Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, e il rettore Paolo Maria Mancarella ha letto il suo Indirizzo di saluto.

Sono poi seguiti i discorsi di Giovanni Passalacqua (studente), Elena Orbini Michelucci (personale tecnico-amministrativo), Daniele Mazzei (ricercatore senior di Informatica), Paola Binda (professoressa associata di Fisiologia) e Leonardo Massantini (dottorando in Filosofia).

A conclusione della cerimonia è quindi intervenuto il Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella. Hanno infine chiuso la mattina il Coro e l’Orchestra dell’Ateneo con l’esecuzione dell’Inno universitario.

Per rivedere la cerimonia: 

http://call.unipi.it/UnipiInaugurazioneAA2122 e sul canale http://call.unipi.it/UnipiInaugurazioneAA2122LIS con traduzione simultanea nella LIS, Lingua dei Segni Italiana.

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