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WhatsApp Image 2022 05 19 at 09.30.26 1Più di 450 studenti delle scuole superiori di tutta la Versilia hanno partecipato alla giornata di orientamento organizzata dal Comune di Seravezza, in provincia di Lucca, mercoledì 18 maggio in collaborazione con l'Università di Pisa insieme alla Scuola Normale Superiore e alla Scuola Superiore Sant'Anna. Le sale di Palazzo Mediceo e le Scuderie Granducali si sono trasformate per un’intera giornata in un grande punto informativo sul Sistema Universitario Pisano, attraverso stand e attività di orientamento che hanno offerto a maturandi e non solo notizie sui corsi di laurea, sull'offerta formativa e sulle opportunità offerte agli studenti delle scuole superiori per l’accesso all’istruzione universitaria.

Per l’Ateneo pisano hanno partecipato tutti i venti dipartimenti, con le due Scuole di Ingegneria e di Medicina, presenti con i delegati all’orientamento e un folto gruppo di giovani tutor molto motivati ed efficaci, cui si sono aggiunti i rappresentanti della Scuola Normale e della Scuola Sant'Anna.

Alle Scuderie si è tenuta la presentazione del prorettore per gli Studenti dell'Università di Pisa, Rossano Massai, e dello staff dell’Unità Orientamento, coadiuvati dai responsabili per l’orientamento delle due scuole di eccellenza, che hanno illustrato nel dettaglio il funzionamento della struttura didattica e dei servizi di supporto. Nelle nove sale al piano nobile di Palazzo Mediceo sono stati invece ospitati gli stand dei 20 dipartimenti pisani, della Normale e del Sant'Anna. Qui i rappresentanti e i tutor hanno incontrato gli studenti per illustrare loro gli aspetti legati alla didattica e per fornire informazioni sugli sbocchi professionali dei diversi corsi.

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“Siamo lieti di questa iniziativa – ha dichiarato il professor Rossano Massai, nel ringraziare l’amministrazione comunale di Seravezza per l’organizzazione e il supporto all’evento - e molto soddisfatti dell’eccellente capacità di coinvolgimento delle scuole superiori dimostrato dal Comune e dall’assessore Bertonelli, che ringrazio personalmente per l’impegno. È per noi molto importante la partecipazione a manifestazioni come questa che ci consentono di intercettare, in un’unica occasione, tantissimi giovani in formazione, e anche i loro docenti, ai quali trasmettere e comunicare i vantaggi potenziali dell’istruzione universitaria e tutte quelle che sono le opportunità oggi a disposizione, anche per le famiglie meno abbienti, per poter intraprendere questo percorso, nell’ottica di un efficace trasferimento dell’innovazione proprio attraverso i giovani che si formeranno all’Università di Pisa, e magari anche presso le due Scuole di eccellenza della città, e che potranno successivamente portare nuove idee e nuovi stimoli a tutto il territorio”.

Anche il sindaco di Seravezza Lorenzo Alessandrini ha voluto sottolineare l’importanza di questa iniziativa intervenendo personalmente all’apertura dell’evento: “sono contento che l’Università di Pisa, la Scuola Normale e la Scuola Sant’Anna abbiano aderito a questa iniziativa e sono felice del fatto che si riesca a fornire indicazioni, proposte e suggestioni di orientamento a giovani che in questa fase della loro vita stanno utilizzando il massimo della loro fantasia. Una suggestione ben indirizzata, un consiglio spassionato, una proposta intelligente possono dare un utile supporto in questa fase di scelte tanto importanti”.

Sono stati selezionati i vincitori del bando di concorso 2021 promosso da Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon per la ricerca sulle malattie genetiche rare. In Toscana sono stati finanziati tre progetti di ricerca che hanno ottenuto fondi per un totale di 340mila euro. I ricercatori che hanno meritato il finanziamento sono Massimiliano Andreazzoli dell’Università di Pisa, Simone Ciofi-Baffoni dell’Università di Firenze e Filippo Maria Santorelli della Fondazione Stella Maris di Calambrone (PI). In tutto il territorio nazionale sono stati finanziati 24 progetti, per un totale di 5,7 milioni di euro.

Il gruppo guidato da Massimiliano Andreazzoli studierà nelle cellule del cervello il ruolo del gene PRR12, la cui inattivazione parziale porta allo sviluppo di alterazioni dello sviluppo neurologico e dell’occhio. L’obiettivo è identificare i meccanismi molecolari, ad oggi sconosciuti, coinvolti in queste patologie. I risultati ottenuti forniranno preziose informazioni per comprendere ulteriormente questa classe di patologie e, in futuro, contribuire alla progettazione di nuovi interventi terapeutici. La ricerca verrà eseguita in collaborazione con il gruppo di Vania Broccoli dell’Istituto di Neuroscienze del CNR di Milano.

Andreazzoli

Il gruppo di ricerca pisano con, da sinistra, il dottor Matteo Digregorio, la dottoressa Chiara De Cesari, il professor Massimiliano Andreazzoli, il dottor Davide Martini.

Il gruppo di Simone Ciofi Baffoni studia la miopatia mitocondriale episodica con - o senza - atrofia ottica e leucoencefalopatia reversible (MEOAL), un disordine neuromuscolare ereditario raro, ad esordio infantile, caratterizzato clinicamente da debolezza muscolare progressiva e intolleranza all’esercizio. I risultati di questa ricerca, svolta in collaborazione con il gruppo di Paola Costantini dell’Università di Padova, permetteranno di definire le caratteristiche molecolari della malattia, un aspetto irrinunciabile per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche mirate alla cura di questa patologia.

Filippo Maria Santorelli e i suoi ricercatori si concentrano nell’analisi dei meccanismi alla base dei disturbi associati a mutazioni nel gene HPDL, un disordine del neurosviluppo caratterizzato da spasticità progressiva, anomalie della materia bianca del cervello e paraplegia spastica. I risultati del progetto, che si svolgerà in collaborazione con un gruppo di ricerca dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza (IRP) di Salviati, contribuiranno ad ampliare le conoscenze sulla funzione di HPDL e sui meccanismi alla base delle patologie associate, e permetteranno di elaborare in futuro potenziali terapie per i pazienti.

Il bando di Fondazione Telethon e Fondazione Cariplo è diretto a sostenere la ricerca di base, ispirandosi a un’iniziativa del National Institutes of Health (NIH), focalizzata sullo studio di quelle parti del nostro patrimonio genetico che, ad oggi, restano oscure ma dovrebbero essere “illuminate”. In particolare, i progetti dovevano focalizzarsi sullo studio dei cosiddetti bersagli Tdark, definiti secondo i criteri stabiliti dall'Illuminating the Druggable Genome Knowledge Management Center (IDG-KMC), per i quali non sono note informazioni sulla struttura, sulla funzione e sulla interazione con molecole e farmaci.

I progetti selezionati vedono la presenza di 35 gruppi di ricerca distribuiti su tutto il territorio nazionale: Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana, Molise, Trentino-Alto Adige e Veneto. Sono oltre 15 gli ambiti e le patologie oggetto di studio, tra queste la distrofia muscolare, le malattie reumatologiche, le malattie renali, le malattie neurologiche e i disordini del neurosviluppo, la Sindrome di Rett, la Malattia di Huntington, la Malattia di Alzheimer, i disordini della crescita, le malattie del sangue e le malattie mitocondriali.

Complessivamente sono state ricevute oltre 200 proposte di progetto, presentate da enti di ricerca italiani non profit, pubblici o privati. Di queste, 132 sono state ritenute idonee e sottoposte al processo di valutazione, affidato a una commissione medico-scientifica di 15 scienziati di caratura internazionale provenienti da tutto il mondo e presieduta dal dr. Massimo Pandolfo della Mc Gill University di Montreal (Canada). A garanzia della trasparenza e della correttezza della valutazione, è stato usato il metodo di peer-review, o revisione tra pari, che indica la valutazione critica che un lavoro o una pubblicazione riceve da parte di specialisti aventi competenze analoghe a quelle di chi li presenta.

“La ricerca di base, in particolare per quanto riguarda le malattie rare, è ancora oggi un ambito orfano di investimenti e questo limita il numero di studi avviati, in particolare in aree del tutto inesplorate - dichiara Francesca Pasinelli, Direttore Generale di Fondazione Telethon – In verità, la ricerca di base rappresenta un apripista per l’innovazione in generale, sviluppando conoscenze chiave, potenzialmente utili anche per la ricerca applicata nel campo di patologie più frequenti. Alla luce di queste considerazioni Fondazione Telethon e Fondazione Cariplo hanno deciso di creare quest’alleanza, che ci vede uniti nel comune obiettivo di favorire la crescita della ricerca scientifica attraverso progetti i cui risultati possano nel tempo rispondere alle necessità non soddisfatte dei pazienti e delle loro famiglie, in aree con opzioni terapeutiche scarse o nulle. Siamo quindi molto felici di questo sodalizio, che proseguirà anche nei prossimi anni, e ci auguriamo che anche altre Fondazioni seguano l’esempio di Cariplo mettendo a fattor comune risorse e competenze a sostegno della ricerca sulle malattie rare”.

“Questi ultimi due anni ci hanno dimostrato con evidenza la capacità innovativa e generativa della ricerca di base, capace di creare quel terreno comune da cui nel tempo nascono scoperte che cambiano radicalmente la vita delle persone. Da sempre Fondazione Cariplo sostiene la ricerca e continua a farlo oggi a fianco di Fondazione Telethon, che con noi condivide l’urgenza di provare a dare risposte a quelle persone che si trovano in condizioni particolarmente difficili. – conclude Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo – Davanti alle sfide e alla complessità che ci troviamo ad affrontare è sempre più necessario il lavoro in rete e la condivisione dei saperi”.

Tutti i dettagli sui progetti appena finanziati sono disponibili su: https://www.telethon.it/cosa-facciamo/ricerca/progetti-finanziati/

Il decano dei professori ordinari dell'Università di Pisa, professor Giuseppe Buttazzo, ha disposto venerdì 13 maggio il provvvedimento con cui sono indette le elezioni del Rettore per il sessennio accademico 2022/2028. Questo il calendario  riportato nell'articolo articolo 1 del provvedimento:

- Convocazione del corpo elettorale e presentazione delle candidature con i relativi programmi:  5 settembre 2022

- Formalizzazione delle candidature con relativa sottoscrizione: 6, 7, 8 ,9, 12, 13, 14 settembre 2022

- I turno di votazione: 20, 21, 22, 23 settembre 2022

- II turno di votazione: 3, 4, 5, 6 ottobre 2022

- Ballottaggio: 11, 12, 13, 14 ottobre 2022

Nell'articolo 2 si precisa che la riunione del corpo elettorale si svolgerà il giorno 5 settembre 2022, alle ore 10.00, presso il Polo Didattico Carmignani, Aula Magna, Piazza dei Cavalieri, 8, Pisa. Al termine della riunione del corpo elettorale, coloro che hanno presentato la candidatura nel corso della riunione dovranno procedere alla relativa formalizzazione. Gli elettori che intendono sottoscrivere le candidature dovranno presentarsi presso l’Amministrazione, Palazzo Vitelli, muniti di un documento di riconoscimento, nei giorni 6, 7, 8, 9, 12, 13, 14 settembre 2022, dalle ore 9.00 alle ore 13.30 e dalle ore 15 alle ore 17.30.

Leggi il provvedimento di indizione (Prot.: 0063605/2022 del 13/05/2022 - Decreti rettorali - 823/2022)

Un distinto e anziano signore si affaccia davanti alla Certosa di Pisa a Calci, entra nel Museo di Storia Naturale, ne attraversa le sale e le gallerie e si sofferma su alcuni esemplari fino a quando, immerso tra le meraviglie della Wunderkammer, ritorna magicamente bambino, riscoprendosi esploratore curioso e appassionato delle infinite bellezze custodite in quella sede. È questa la trama, semplice ed elegante, che ispira il primo cortometraggio realizzato sul Museo dell’Università di Pisa, dal titolo “La magia di tornare bambini”, nato per raccontare, promuovere e valorizzare la sua storia, le sue collezioni ed esposizioni, con al centro la sua capacità di suscitare emozioni nel visitatore.

videoMuseo1 copy

Utilizzando un linguaggio che unisce immagini e musica, la storia si snoda lungo una giornata, dal mattino - quando il signore arriva al Museo - sino al tardo pomeriggio, quando ne esce. Il luogo, le persone, i reperti, le sale, tutto viene presentato come in un viaggio, all’interno del quale lo spettatore è portato a immedesimarsi con il visitatore e a percepire il Museo sia come contenitore di preziosi reperti, sia e soprattutto come scrigno di impressioni uniche e personali.

L'idea del cortometraggio è nata all'interno del Museo che ne ha curato la progettazione e la sceneggiatura, e ha visto la collaborazione di diverse persone e strutture. Il Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC) ha avuto un ruolo importante, coordinando la regia, le riprese e il montaggio e realizzando le musiche originali, a testimonianza di come il confluire in un unico Centro delle varie realtà professionali già operanti nell’Ateneo in ambito multimediale, musicale e della comunicazione, oltre che editoriale, possa favorire la realizzazione di prodotti culturali di qualità. Grande disponibilità a far parte del progetto è stata assicurata dagli interpreti, in maniera volontaria e sempre con grande entusiasmo.

“Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa è una delle risorse turistiche, oltre che scientifiche, più importanti del nostro territorio. – ha commentato il rettore Paolo Mancarella – Promuoverlo in questo momento è fondamentale per dare maggior solidità alla ripartenza dell’economia pisana. Il fatto poi che questo spot nasca da una collaborazione tutta interna all’Università, tra due Centri di Ateneo - il Museo di Storia Naturale e il CIDIC - mi pare un ulteriore segnale positivo. Solo basandosi su una comunità coesa e capace di collaborare, infatti, si può mantenere alta l’eccellenza di un’Università come la nostra”.

“Il Museo – ha aggiunto il direttore Damiano Marchi - raccoglie un patrimonio di grande rilievo storico e scientifico, frutto di oltre quattrocento anni di ricerca naturalistica dell’Ateneo pisano. Oltre a essere un riferimento culturale per la comunità, accoglie oggi i visitatori con un’esperienza immersiva e ricca di significati. Ci auguriamo che il video, oltre a raccontare le esposizioni, possa trasmettere l’emozione che una visita al Museo può suscitare nei visitatori di ogni età”.

 

 

La magia di tornare bambini
(cortometraggio di 4’ e 43”)

Idea e progettazione: Silvia Battaglini, Patrizia Scaglia
Sceneggiatura: Alessandro Bargagna, Silvia Battaglini, Federica Gerini, Patrizia Scaglia
Regia: Emiliano Dalle Piagge
Assistente alla regia: Andrea Donati
Riprese drone: GCAVCOM
Grafica: Francesca Gelichi
Musica: Manfred Giampietro
Mastering audio: Vladimiro D’Angella
Interpreti in ordine di apparizione: Giampaolo Bargagna, Pietro Vasarelli, Massimo Del Grande, Samantha Dell’Amico.

gazzarri1È stato assegnato alla dottoressa Marta Gazzarri il Premio di studio alla memoria del dottor Nicola Politi per laureati in Farmacia all’Università di Pisa, giunto quest’anno alla terza edizione. La dottoressa Gazzarri è stata premiata dal professor Marco Macchia, presidente della commissione giudicatrice, ed eccezionalmente dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che lunedì 9 maggio ha incontrato gli studenti di medicina e farmacia per parlare del tema "L’esperienza Covid e le sfide del futuro: il ruolo dei giovani nel Servizio Sanitario Nazionale".

Marta Gazzarri, nata a Cecina nel 1993, ha ottenuto la laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia, con voto di 110 su 110 e lode, discutendo una tesi sperimentale dal titolo “Valutazione dell’iperpolarizzazione di membrana in cellule di muscolatura liscia vascolare umana (HASMC) trattate con h2s-donors di nuova sintesi”. Relatori sono stati i professori Vincenzo Calderone e Alma Martelli e la dottoressa Valentina Citi. Attualmente è occupata come farmacista collaboratrice presso una farmacia privata.

“Sono davvero felice e orgogliosa di aver ricevuto questo riconoscimento -ha detto la dottoressa Gazzarri - Innanzitutto è doveroso ringraziare l'ordine dei Farmacisti di Livorno e la famiglia Politi per dare a noi studenti l'opportunità di ricevere questo ambito premio. Grazie di cuore ai miei relatori, il Professor Calderone, la Professoressa Martelli e la dottoressa Citi, per la professionalità e passione con cui mi hanno accompagnata durante il mio percorso di tesi. Sono, inoltre, grata di aver avuto la possibilità di prendere parte a questo evento, in cui è stato possibile ascoltare il sottosegretario alla Salute, Andra Costa, e il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani. Infine, vorrei incoraggiare gli studenti nel loro percorso di studi, perché la loro determinazione e i loro sacrifici gli permetteranno di raggiungere tutti i loro obiettivi.

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La dottoressa Gazzarri premiata dal sottosegretario  Costa e dal professor Macchia.

Il premio di studio è finanziato dall’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Livorno per ricordare il dottor Nicola Politi, presidente dell’Ordine dal 1979 al 1993 e figura carismatica che ha saputo rappresentare con autorevolezza e competenza i farmacisti livornesi per tanti anni. Oltre al sottosegretario Andrea Costa e al professor Macchia, alla cerimonia sono intervenuti la professoressa Maria Letizia Trincavelli, direttrice del Dipartimento di Farmacia, il professor Vincenzo Calderone, presidente del corso di laurea magistrale in Farmacia, i dottori Daniele Dani, componente del Consiglio di Presidenza Federfarma Nazionale, Emmanuele De Libero, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Livorno, e Gino Scali, membro della commissione giudicatrice del premio di studio.

A breve partirà la quarta edizione del premio, il cui bando è in uscita.

Nell’ultima seduta il Consiglio d’Amministrazione dell’Università di Pisa ha approvato all’unanimità il Bilancio Consuntivo 2021. Nonostante l’aumento dei costi legati alla pandemia, il conto economico ha registrato un forte utile di 23,4 milioni di euro. È anche proseguita la crescita complessiva dell’Ateneo (+33,3 milioni di euro l’attivo dello stato patrimoniale) senza che siano aumentate le posizioni debitorie (-4,3 milioni di euro).

Al di là del risultato economico annuale, i documenti di bilancio registrano una situazione molto solida, confermata dal miglioramento significativo di tutti gli indicatori ministeriali (spese per il personale, indebitamento e sostenibilità economico finanziaria). Tale miglioramento consentirà all’Ateneo di utilizzare al meglio le risorse disponibili nei prossimi anni e di mantenere l’equilibrio economico-finanziario e patrimoniale nel medio-lungo termine.

“Il 2021 – ha commentato il Rettore Paolo Maria Mancarella – ha segnato per l’Ateneo un nuovo inizio, sia rispetto alle condizioni che abbiamo affrontato negli ultimi due anni, sia per la ripresa quasi completa dell’attività accademica in presenza. I sacrifici e la reattività di tutta la comunità accademica hanno posto le condizioni per una rapida ripartenza e il bilancio di Ateneo è una di queste, pur inglobando gli effetti delle scelte operate negli anni. Quello che presentiamo oggi ci consente di guardare al futuro da una posizione più solida rispetto a quella pre-pandemia. Oltre al buon risultato economico annuale, tutti gli indicatori ministeriali sono in miglioramento per il secondo esercizio consecutivo e per il 2021 con una velocità superiore rispetto a quella del 2020”.

I settori nei quali sono state impegnate più risorse sono le risorse umane, la ricerca e il patrimonio. Per quanto concerne le risorse umane, nel 2021 ci sono state 138 assunzioni di personale docente (compresi i passaggi di ruolo) e si sono perfezionate 65 assunzioni di personale amministrativo, tecnico e bibliotecario, di cui 12 relative ad avanzamenti di carriera. Per quanto riguarda la ricerca, i progetti europei vinti dall’Ateneo nell’ambito di Horizon 2020 sono stati 175 nell’arco temporale 2016-2021, per un contributo europeo complessivo pari a 61,8 milioni di euro.

Soltanto nel 2021 sono stati attivati 29 nuovi progetti Horizon 2020 e uno Horizon Europe (il nuovo programma europeo appena avviato) per un contributo totale a favore dell’Ateneo di 10,7 milioni di euro. Tra i vari interventi nel campo del patrimonio, infine, particolare rilievo hanno quelli in attrezzature scientifiche per un importo di quasi 3,3 milioni di euro, realizzati grazie al potenziamento del Centro per l'Integrazione della Strumentazione scientifica dell'Università di Pisa (CISUP).

“Questi risultati – ha concluso il Rettore – consentiranno a chi mi succederà alla guida dell’Ateneo di avere a disposizione spazio di manovra per proseguire e, speriamo, accelerare il sentiero di sviluppo intrapreso dall’Ateneo negli ultimi anni. Obiettivo realistico se teniamo in conto le opportunità che abbiamo davanti. Una su tutte quella offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La sfida principale sarà utilizzare al meglio le risorse disponibili, rapidamente e senza sprechi. In un lasso di tempo relativamente breve verranno poste le condizioni per lo sviluppo in un periodo molto più lungo”.

Nell’ultima seduta il Consiglio d’Amministrazione dell’Università di Pisa ha approvato all’unanimità il Bilancio Consuntivo 2021. Nonostante l’aumento dei costi legati alla pandemia, il conto economico ha registrato un forte utile di 23,4 milioni di euro. È anche proseguita la crescita complessiva dell’Ateneo (+33,3 milioni di euro l’attivo dello stato patrimoniale) senza che siano aumentate le posizioni debitorie (-4,3 milioni di euro).

Al di là del risultato economico annuale, i documenti di bilancio registrano una situazione molto solida, confermata dal miglioramento significativo di tutti gli indicatori ministeriali (spese per il personale, indebitamento e sostenibilità economico finanziaria). Tale miglioramento consentirà all’Ateneo di utilizzare al meglio le risorse disponibili nei prossimi anni e di mantenere l’equilibrio economico-finanziario e patrimoniale nel medio-lungo termine.

“Il 2021 – ha commentato il Rettore Paolo Maria Mancarella – ha segnato per l’Ateneo un nuovo inizio, sia rispetto alle condizioni che abbiamo affrontato negli ultimi due anni, sia per la ripresa quasi completa dell’attività accademica in presenza. I sacrifici e la reattività di tutta la comunità accademica hanno posto le condizioni per una rapida ripartenza e il bilancio di Ateneo è una di queste, pur inglobando gli effetti delle scelte operate negli anni. Quello che presentiamo oggi ci consente di guardare al futuro da una posizione più solida rispetto a quella pre-pandemia. Oltre al buon risultato economico annuale, tutti gli indicatori ministeriali sono in miglioramento per il secondo esercizio consecutivo e per il 2021 con una velocità superiore rispetto a quella del 2020”.

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I settori nei quali sono state impegnate più risorse sono le risorse umane, la ricerca e il patrimonio. Per quanto concerne le risorse umane, nel 2021 ci sono state 138 assunzioni di personale docente (compresi i passaggi di ruolo) e si sono perfezionate 65 assunzioni di personale amministrativo, tecnico e bibliotecario, di cui 12 relative ad avanzamenti di carriera. Per quanto riguarda la ricerca, i progetti europei vinti dall’Ateneo nell’ambito di Horizon 2020 sono stati 175 nell’arco temporale 2016-2021, per un contributo europeo complessivo pari a 61,8 milioni di euro.

Soltanto nel 2021 sono stati attivati 29 nuovi progetti Horizon 2020 e uno Horizon Europe (il nuovo programma europeo appena avviato) per un contributo totale a favore dell’Ateneo di 10,7 milioni di euro. Tra i vari interventi nel campo del patrimonio, infine, particolare rilievo hanno quelli in attrezzature scientifiche per un importo di quasi 3,3 milioni di euro, realizzati grazie al potenziamento del Centro per l'Integrazione della Strumentazione scientifica dell'Università di Pisa (CISUP).

“Questi risultati – ha concluso il Rettore – consentiranno a chi mi succederà alla guida dell’Ateneo di avere a disposizione spazio di manovra per proseguire e, speriamo, accelerare il sentiero di sviluppo intrapreso dall’Ateneo negli ultimi anni. Obiettivo realistico se teniamo in conto le opportunità che abbiamo davanti. Una su tutte quella offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La sfida principale sarà utilizzare al meglio le risorse disponibili, rapidamente e senza sprechi. In un lasso di tempo relativamente breve verranno poste le condizioni per lo sviluppo in un periodo molto più lungo”.

CasadeiSarà eseguito in prima assoluta al Teatro Verdi di Pisa il concerto “Dante. L’altre stelle”, oratorio per soli, coro e orchestra su testi originali e antologia di opere dantesche. In programma per sabato 14 maggio alle ore 21 e domenica 15 alle ore 17, l’evento sarà a ingresso gratuito con biglietti che potranno essere prenotati, fino a un massimo di due, esclusivamente sul sito http://su.unipi.it/BookingCoroOrchestra dalle ore 12 del 9 maggio fino a esaurimento dei posti.

Il concerto unirà il Coro dell’Università di Pisa e la Tuscan Chamber Orchestra, sotto la direzione del maestro Stefano Barandoni (nella foto in basso). A cantare saranno il soprano Paola Cigna, il tenore Marco Mustaro e il baritono Carlo Morini; la voce recitante sarà quella dell’attore Renato Raimo. Il libretto dell’oratorio è stato curato dal professor Alberto Casadei (nella foto in alto), docente di Letteratura italiana, e le musiche sono state composte dal compositore pisano Marco Bargagna (nella foto al centro), docente al Conservatorio di Firenze.

Bargagna

L’idea di un evento corale dedicato a Dante Alighieri è nata a gennaio del 2020, in previsione delle celebrazioni del 2021 per il settimo centenario della morte del sommo poeta, per iniziativa di un gruppo di lavoro formato dai docenti Alberto Casadei, Fabrizio Cigni, Maria Antonella Galanti, Alessandra Lischi e dal direttore del Coro dell’Ateneo pisano, Stefano Barandoni. L’obiettivo era quello di proporre una nuova composizione su Dante: un grande oratorio per soli, coro e orchestra da presentare a Pisa in prima esecuzione assoluta. La stesura del libretto è stata affidata al professor Alberto Casadei, tra i massimi esperti di studi danteschi, e la composizione della musica al maestro Marco Bargagna.

Il progetto è stato accolto dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni Dantesche del Ministero della Cultura, che ne ha concesso il patrocinio e lo ha inserito nel calendario nazionale delle celebrazioni, e ha successivamente ottenuto il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Pisa.

Barandoni

A causa della pandemia, l’evento ha subito ben due slittamenti: inizialmente programmato per maggio 2021, è stato spostato a novembre dello stesso anno, ma la riduzione della capienza sui palcoscenici dei teatri ne ha provocato l’ulteriore posticipo. Anche la preparazione dell’oratorio da parte dei coristi è stata particolarmente complicata, perché ha visto alternati lunghi periodi di collegamenti on line in cui il maestro insegnava le parti senza poterne verificare l’apprendimento a periodi in cui sono state svolte prove in presenza ma contingentate. Solo negli ultimi mesi il Coro ha potuto riprendere lo studio dell’opera e provarla con tutti i cantanti, in previsione dei due appuntamenti di metà maggio offerti alla comunità universitaria e all’intera città.

 

 

Il concerto è stato presentato mercoledì 4 maggio, nella Sala dei Mappamondi del rettorato, con interventi del rettore dell’Università di Pisa, Paolo Maria Mancarella, della responsabile del Polo Musicale “Maria Antonella Galanti” dell’Ateneo, Maria Letizia Gualandi, del docente di Filologia romanza e membro della commissione scientifica del progetto "Dante. L'altre stelle", Fabrizio Cigni, del docente di Letteratura italiana e autore del libretto dell'oratorio, Alberto Casadei, del maestro del Coro dell’Ateneo e direttore dell'esecuzione, Stefano Barandoni, dell’attore e voce recitante nell'oratorio, Renato Raimo.

gruppo1

Costa news

Il Sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa, incontrerà gli studenti dell’Area di Medicina e di Farmacia dell’Università di Pisa per parlare delle prospettive dei futuri laureati nell’ambito delle scienze della vita e del Servizio Sanitario Nazionale in un evento dal titolo “L’esperienza Covid e le sfide del futuro: il ruolo dei giovani nel Servizio Sanitario Nazionale”. L’appuntamento si terrà lunedì 9 maggio, alle ore 9:00, nell’Aula Magna Fratelli Pontecorvo del Polo Fibonacci.

Per poter partecipare in presenza è possibile prenotarsi utilizzando il seguente link: https://su.unipi.it/RegistrazioneIncontroCosta (prenotazione possibile fino ad esaurimento posti, secondo i protocolli anticontagio previsti dalle normative vigenti). L'evento sarà inoltre trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dell’Ateneo, all’indirizzo: call.unipi.it/IncontroCosta.

Dopo i saluti istituzionali affidati al rettore Paolo Maria Mancarella, al presidente della Scuola Interdipartimentale di Medicina, Riccardo Zucchi, e alla direttrice del Dipartimento di Farmacia, Maria Letizia Trincavelli, interverrà il sottosegretario Andrea Costa in un dialogo aperto a domande e contributi degli studenti. A moderare gli interventi sarà il professor Marco Macchia, ordinario di Chimica farmaceutica, tra i promotori dell’iniziativa, che spiega gli obiettivi dell’incontro: “sono particolarmente grato al Sottosegretario Andrea Costa di aver accettato l’invito dell’Ateneo pisano – ha detto – perché ritengo molto importante in questa fase rendere consapevoli gli studenti delle opportunità che si stanno aprendo nei settori della medicina e della farmacia. L’esperienza Covid ci ha reso tutti sempre più consapevoli dell’importanza della scienza e del nostro Servizio Sanitario Nazionale per garantire il diritto alla salute. Proprio in questa direzione va il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che con le sue riforme sta tracciando le direttrici per il futuro dei nostri giovani e delle loro professionalità in una sanità sempre più innovativa e digitalizzata, di cui loro saranno i protagonisti”.

Nel corso dell’evento il sottosegretario Andrea Costa consegnerà il Premio di studio per laureati in Farmacia dedicato alla memoria del dottor Nicola Politi e finanziato dall’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Livorno, giunto alla terza edizione.

È scomparsa nella prima mattinata di venerdì 29 aprile la professoressa Carolyn Gianturco, docente di Storia della Musica, fondatrice e per diversi anni coordinatrice del Coro dell'Università di Pisa. Sabato 30 la salma sarà portata alle cappelle della Misericordia in via Pietrasantina, mentre le esequie avranno luogo martedì 3 maggio alle ore 16,00 in San Paolo a Ripa d'Arno.

La professoressa Carolyn Gianturco ha studiato musica e musicologia nelle Università di Marywood, di Rutgers e di Oxford, dove ha completato il suo D. Phil. sotto la guida di Sir Jack Westrup.

Per molti anni ha insegnato Storia della Musica all'Università di Pisa. Nell'anno accademico 1999-2000 ha fondato il Coro dell'Università di Pisa e ne ha mantenuto il coordinamento fino al 2013. Dal 2010 al 2013 le è stato affidato il coordinamento del Centro per la diffusione della cultura e della pratica musicale, che nel 2021 è confluito nel Centro per l'Innovazione e la Diffusione della Cultura dell'Ateneo pisano come Polo Musicale.

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La professoressa Gianturco premiata dal rettore Paolo Maria Mancarella il 19 ottobre 2019, nell'ambito della cerimonia per i Venti anni del Coro dell'Ateneo.

Le ricerche della professoressa  Gianturco sono state dedicate soprattutto alla persona e alla musica di Alessandro Stradella (1639-82), ma anche alla definizione e la divulgazione dei generi poetico-musicali italiani del Seicento, alla scoperta della musica della Toscana e della sua storia. I risultati delle sue ricerche sono stati presentati in 7 volumi, 4 capitoli, 48 articoli, 165 voci di enclopedie e in 16 volumi di cantate italiane in facsimile. Ha anche curato numerosi volumi di atti di convegni e di edizioni di musica. È stata coautrice del primo catalogo tematico della musica di Stradella ed è stata autrice della prima documentata monografia della vita del compositore con analisi delle sue più di 300 composizioni.

Inoltre ha fondato e diretto la doppia-collana Studi Musicali Toscani. Ricerche e cataloghi, 13 voll. e Studi Musicali Toscani. Musiche, 4 voll. È stata presidente dell'Edizione Nazionale dell'Opera Omnia di Alessandro Stradella, un progetto di 42 voll. istituito nel 2000 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

La professoressa Carolyn Gianturco è stata fondatrice e presidente dell'Associazione Toscana per la Ricerca delle Fonti Musicali, presidente della Società Italiana di Musicologia e vicepresidente della Società Internazionale di Musicologia.

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In ricordo di Carolyn Gianturco
di Stefano Barandoni
Maestro direttore del Coro dell’Università di Pisa

La notizia della scomparsa di Carolyn Gianturco mi ha profondamente commosso e inondato la mente di tanti ricordi e immagini, anche se, purtroppo, lo stato di salute di Carolyn in queste ultime settimane lasciava ben poca speranza di ripresa.

La mia conoscenza con la professoressa Gianturco risale al novembre del 1982, quando, matricola della Facoltà di Lettere e indeciso se seguire il corso di Archeologia – altra mia passione giovanile – o il corso di Musicologia, optai per la seconda, non solo perché meglio si accordava con i miei contemporanei studi conservatoriali, ma anche per l’entusiasmo che la professoressa mi trasmise sin dalla lezione di presentazione del corso: La musica nel periodo barocco, periodo del quale scoprii dopo essere una delle maggiori studiose al mondo. Frequentai così tutti i corsi e i seminari previsti per la Laurea in Storia della musica fino alla discussione della tesi, di cui naturalmente Carolyn Gianturco fu la prima relatrice. Nei mei anni da studente, ho potuto apprezzare le sue grandi capacità didattiche e in particolare il suo intento di guidarci sin dai primi anni verso una ricerca storico-musicale condotta con rigore scientifico e attenzione all’analisi diretta delle fonti: la frequentazione di archivi e biblioteche musicali andava di pari passo con i seminati su ascolto e analisi di composizioni musicali delle varie epoche.

L’interesse di Carolyn Gianturco per la riscoperta e la valorizzazione della musica toscana, la portò a fondare a Pisa, presso il Dipartimento di Studi Italianistici, di cui faceva parte la sua Sezione di Storia della Musica, l’A.T.Mus. (Associazione Toscana per la Ricerca delle Fonti Musicali): da allora la sua attività si allargò all’organizzazione di corsi per schedatori musicali, censimenti, inventariazioni, catalogazioni di musiche sepolte negli archivi della Toscana, convegni e concerti. Anche io fui convolto per l’inventariazione e la catalogazione dell’archivio musicale dei Cavalieri di Santo Stefano, cui seguirono mostre, concerti e pubblicazione del catalogo nella collana “Studi Musicali Toscani”, altra creazione della professoressa Gianturco.

E tutto questo mentre ricopriva cariche apicali presso la Società Italiana di Musicologia e la International Musicological Society e proseguiva gli studi sul barocco italiano e in particolare su Alessandro Stradella, del quale – come Presidente della commissione scientifica della Edizione Nazionale dell’opera omnia di Alessandro Stradella, istituita dal Ministero della Cultura – ha curato dal 2000 fino a pochi mesi fa la pubblicazione delle opere, dopo avergli dedicato un’importante monografia nel 2007.

Ma nei pensieri della professoressa c’era anche un altro progetto: un coro universitario istituito dall’Ateneo per gli studenti e aperto anche ai giovani laureati e al personale docente e tecnico amministrativo dell’Università. Un’idea certamente ambiziosa e di difficile realizzazione, data anche la sua novità nel panorama universitario italiano. Quando, nell’autunno 1998, Carolyn mi propose di assumere la direzione del coro universitario, se mai fosse stato costituito, diedi la mia disponibilità ma, in cuor mio, non nutrivo grandi speranze sulla sua realizzazione. Dopo alcuni mesi invece giunse al Dipartimento una lettera del Magnifico Rettore Luciano Modica in cui il progetto risultava approvato, ponendosi così le basi perché dall’anno accademico 1999/2000 il Coro dell’Università di Pisa potesse costituirsi. Da allora sono passati ben ventidue anni accademici e non si contano le centinaia di studenti che in tutti questi anni hanno trovato in questa offerta formativa un mezzo efficace per accostarsi all’arte musicale e vivere in modo del tutto speciale i loro anni universitari a Pisa.

Dalla sua fondazione, sino a tutto il 2013, Carolyn Gianturco ha svolto con slancio e competenza il ruolo di responsabile del Coro e poi, dal 2010, del Centro per la Diffusione della Cultura e della Pratica Musicale, che aveva riunito in un’unica struttura il Coro e l’Orchestra dell’Università. In tutti questi anni mi è sempre stata vicina con competenza, simpatia, amicizia e anche fermezza nel portare avanti le battaglie per la causa della musica, prendendo talvolta posizioni anche un po’ radicali, profondamente convinta che la musica non meritasse facili compromessi! Era sempre presente ai concerti del Coro e dell’Orchestra, che presentava con particolare orgoglio, e amava molto intrattenersi e stringere rapporti coi coristi, specie in occasione delle numerose trasferte fuori sede. Cessato il suo incarico, ha sempre continuato a seguire l’attività del “suo amato Coro” al quale ha dedicato, in occasione della celebrazione del ventennale, questo pensiero:

"sia per i coristi come per tutta l’Università, insieme al grande pubblico, il risultato principale di tutti questi anni è stato GIOIA: quella per nostro il compito fatto bene e con cuore e per i suoni meravigliosi che hanno riempito le anime di tutti gli ascoltatori nelle chiese e nei teatri d’Italia e all’estero".

Grazie a Carolyn per la passione e per la GIOIA, che col suo sorriso, ci ha trasmesso in tutti questi anni. Il Coro, già duramente colpito per la scomparsa di Maria Antonella Galanti e di Giancarlo Dell’Amico, proprio in questi giorni sta ultimando la preparazione del concerto DANTE. L’ALTRE STELLE, che si terrà i prossimi 14 e 15 maggio. Dal palcoscenico del Teatro Verdi la penseremo al centro della platea, dove ci ha sempre tributato i suoi scroscianti applausi fino all’ultimo concerto del 15 dicembre scorso!

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In ricordo di Carolyn Gianturco
di Sandra Lischi
Componente del Coro dell'Università di Pisa

Sono entrata nel Coro dell’Università nell’autunno 2004. Si preparava il Requiem di Mozart, che avremmo eseguito nel giugno 2005 in Duomo. Accanto al Maestro Barandoni c’era Carolyn Gianturco, che avevo conosciuto in precedenza come collega, docente di musica nel nostro Ateneo. Ho subito pensato a lei, nel Coro, come a una regista. Prima di ogni concerto, si aggirava nello spazio delle prove e della futura esecuzione per saggiare le voci e il risultato d’insieme dagli angoli anche più remoti; ma in quelle occasioni era attesa e temuta quando passava in rassegna il nostro esteso e variegato raggruppamento con occhio vigile e implacabile, e con quel suo accento particolare ci ammoniva su tutto: la postura, il modo di tenere lo spartito, il foulard messo male e la congruenza o meno delle divise, l’aspetto generale. Per lei il Coro doveva essere bravo, ma anche bello nell’immagine d’insieme che dava di sé. Lo spazio del suono era importante come quello dell’immagine: un’immagine luminosa, composta, decorosa, sorridente, per esprimere al meglio la gioia del canto, seppur con le ansie e le trepidazioni che ci angustiavano prima di ogni concerto.

Del resto, così era Carolyn, con la sua eleganza non convenzionale, i suoi capelli cortissimi, i suoi colori e il suo sorriso. Un po’ regista, certo, nel Coro (e regista e sceneggiatrice del grande progetto di costruzione del Coro stesso, che senza di lei non sarebbe esistito); ma anche un poco artista, con quel tocco estroso, con la curiosità e l’attenzione verso ogni espressione della cultura e della creatività. Inventiva anche nel superare l’impostazione prevalentemente teorica dell’accademia italiana, in cui aveva portato non poco del pragmatismo anglosassone: studiare, certo, ma anche fare, costruire, esprimersi in modi non necessariamente libreschi, creare forme di socialità nell’ambiente di studio. Quindi da un lato la competenza musicale, il rigore nella progettazione, col Maestro, del repertorio, la spinta alla serietà nello studio e nell’interpretazione della musica, nella sua esecuzione da parte nostra, nella presentazione al pubblico cittadino; dall’altro la leggerezza estrosa ed elegante di una presenza disponibile e curiosa, per cui arte e cultura si allargavano alla vita e alla collettività.

Fu bella anche l’esperienza di un laboratorio offerto al Coro, nel 2007 (con Colin Baldy, un docente inglese) sulle tecniche del canto: serbo ancora i disegni, gli schemi relativi all’anatomia, gli appunti sulla respirazione e i divertenti e preziosi consigli sugli esercizi, tuttora utili. Esperienze di arricchimento e di crescita, mentre il Coro stesso cresceva e si arricchiva, diventando la grande comunità che è adesso.

Che bella avventura hai saputo immaginare e costruire e donare, cara Carolyn.

Sapremo portarti con noi.

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In ricordo di Carolyn Gianturco
di Maria Letizia Gualandi
Responsabile del Polo Musicale ‘Maria Antonella Galanti’

Io non ho ricordi diretti della professoressa Gianturco: non sono stata una sua allieva e sono entrata nel Coro solo nel 2018, quando Carolyn era in pensione e la responsabile scientifica del Polo musicale era Maria Antonella Galanti, scomparsa anche lei da meno di un anno. Allora mi è sembrato giusto ricordare Carolyn attraverso le parole di alcuni dei tanti coristi che in queste ore hanno riempito le chat del Coro.

IRIS – Pensando alla professoressa Gianturco mi vengono alle labbra queste parole:

... Inter oves locum praesta,
et ab haedis me sequestra,
statuens in parte dextra ...

PAOLA – I capelli rosso fuoco, il carattere, il sorriso; elegante e raffinata, musica lei stessa. Grazie alla professoressa Gianturco, il coro ha seminato nell’animo di centinaia di giovani tanta educazione alla musica, unione d’intenti, sorrisi festosi, esperienze irripetibili... e anche amori bellissimi!

ELISA – La professoressa Gianturco ci sosteneva con il suo sorriso gentile e sincero. Ricordo che, in occasione del suo pensionamento, cantammo una composizione le cui parole erano state scritte da me, Sarah e Marianna, con la musica di Luca. Non era un capolavoro – lo ammetto –  ma esprimeva tutto l’affetto che nutrivamo per una professoressa e donna eccezionale.

DANIELA – Carolyn era appassionata, ma nello stesso tempo razionale e concreta.

ANNITA – Il suo sorriso, i suoi vestiti floreali che hanno accompagnato i primi passi del nostro amato coro; scorrono davanti ai miei occhi tante immagini e sensazioni. Carolyn era Carolyn.

MARINA – Cara Carolyn! Noi coristi siamo sue creature, dobbiamo a lei l’esistenza del nostro coro e della nostra amicizia. Me la ricordo quando combatteva nei Consigli di Facoltà per raccogliere le firme necessarie a istituire un coro universitario: erano tutti perplessi e dubbiosi per quella ‘strana’ richiesta. Finalmente arrivò chi credeva in lei, il Magnifico rettore Luciano Modica, anche lui scomparso di recente, e la nostra avventura ebbe inizio. Grazie Carolyn per gli anni di musica che ci hai donato.

LAURA – Carolyn era una persona gentile e sorridente, attenta e accogliente con ciascuno di noi: ci salutava personalmente, si congratulava se veniva a conoscenza di qualche nostro successo, condivideva fino in fondo con noi le emozioni di ogni concerto: la prova generale (la ricordo in prima fila, mentre ci guardava cantare attentissima e così partecipe che ti sembrava di averla sul palco al tuo fianco), l’attesa dell’inizio e il trionfo finale.

MARIA CRISTINA – Un gran sorriso e una personalità colorata come i suoi abiti.

ARTHUR – Per noi ‘vecchi’ è stata una presenza-guida formidabile per molti anni. Come tutti i veri intellettuali, portava la propria erudizione con leggerezza e senza spocchia, se così posso dire! Farewell Carolyn! You done good!

LUCIA – Di Carolyn ho ricordi lontani... Il suo corso universitario di Storia della musica sull’epoca barocca è quello che di tutti mi è rimasto più impresso... e anche la sua fissazione su Stradella, che le ho rammentato proprio in tempi recenti. Che donna!

FABRIZIO – Quando facevo Lettere non potei frequentare i corsi della professoressa Gianturco. Siccome però la bibliotecaria mi conosceva e mi faceva entrare liberamente nelle stanze del Dipartimento di Italiano per consultare i libri lì raccolti, mi imbattei per caso negli scaffali di musica, una biblioteca ricchissima. E da quel giorno non c’era settimana che non passassi interi pomeriggi, seduto a terra, a leggere di tutto: riviste, saggi sul canto barocco e romantico, monografie su cantanti e musicisti raccolti grazie alla lungimiranza della professoressa Gianturco.

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