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Sono arrivate all’Università di Pisa le prime due docenti ucraine accolte con il programma Visiting fellow, che permetterà loro di lavorare e fare ricerca nell’Ateneo pisano per un anno. Le due professoresse - Yelena Gregorian e Sibilla Buletsa - sono state accolte dal rettore Paolo Mancarella nella Sala Mappamondi del rettorato insieme a Francesco Marcelloni, prorettore per la cooperazione e le relazioni internazionali, Francesco Dal Canto, direttore del dipartimento di Giurisprudenza, le professoresse Enza Pellecchia e Angioletta Sperti del dipartimento di Giurisprudenza, e il professor Ugo Faraguna, coordinatore per l’Internazionalizzazione della Scuola di Medicina.

"Ho voluto dare personalmente il benvenuto ed esprimere la vicinanza mia e di tutta l’Università di Pisa alle due colleghe e, loro tramite, a tutti gli ucraini in questo momento terribile – ha commentato il rettore -. La loro diretta testimonianza ha contribuito ad accrescere in noi il senso di incredulità per quanto sta accadendo e lo sgomento per la sofferenza del popolo ucraino. Ringrazio i colleghi dei Dipartimenti e dell’Amministrazione Centrale che nei giorni scorsi si sono prodigati per assicurare la migliore accoglienza alle colleghe. Sono certo che, nella loro permanenza a Pisa, potranno ritrovare un po’ della serenità perduta e instaurare collaborazioni scientifiche durevoli nel tempo".

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Il gruppo in Sala dei Mappamondi con, da sinistra, Faraguna, Marcelloni, Gregorian, Mancarella, Buletsa, Dal Canto, Pellecchia e Sperti.

Yelena Gregorian, proviene dalla National Medical University di Kharkiv, è docente di psicofisiologia e si occupa di psicologia del lavoro. Per il prossimo anno lavorerà al Dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Ateneo pisano, nel team di ricerca del professor Angelo Gemignani. È arrivata a Pisa con la figlia di 13 anni e la madre, e adesso alloggiano in una struttura messa a disposizione dall'Ateneo.

Sibilla Buletsa proviene invece dalla Uzhhorod National University (Uzhhorod è una città nell’ovest del paese) è docente di Scienze giuridiche, capo del dipartimento di Diritto civile e Diritto processuale civile. È stata accolta al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo pisano dove lavorerà con la professoressa Enza Pellecchia. Arrivata in Italia con la famiglia, ora risiede in provincia.

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Il rettore Paolo Mancarella con le professoresse Yelena Gregorian e Sibilla Buletsa.

Proprio in questi giorni l’Università di Pisa sta definendo interventi di supporto per studenti e docenti ucraini: oltre al programma Visiting fellow che permetterà di accogliere docenti e ricercatori, si darà l’opportunità agli studenti ucraini di iscriversi a corsi singoli dell’Ateneo, frequentare gratuitamente un corso di lingua italiana al CLI e, grazie alla disponibilità dell’ARDSU, alloggiare in una residenza universitaria e avere pasti gratuiti nelle mense (tutte le informazioni a questo link). Grazie alla collaborazione dell’Unità di Psicologia clinica, è stato inoltre attivato un servizio di supporto psicologico per gli studenti ucraini, come anche per gli studenti russi. Si ricorda inoltre che l’Ateneo ha creato un canale Teams per comunicare con gli studenti ucraini, oltre all’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Nell’ambito della Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa e delle attività della Commissione Europea per l’Efficienza della Giustizia (CEPEJ), nei giorni 17 e 18 marzo si svolgerà presso l’Università di Pisa un importante incontro che coinvolgerà il Working Group on Quality of Justice (CEPEJ-GT-QUAL) e il Working Group on Cyberjustice and Artificial Intelligence (CEPEJ-GT-CYBERJUST). Uno degli argomenti più importanti affrontati dalla conferenza riguarderà la proposta di creare il Resource Center on Artificial intelligence and Cyberjustice, un database centrale, comune a tutti i paesi del Consiglio d’Europa, in grado di raccogliere e mettere a disposizione materiale, documenti, software e strumenti volti a favorire la condivisione di informazioni per portare avanti la trasformazione digitale e l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale all’ambito giuridico. L’incontro fornirà anche l’occasione di verificare l’attuale stato di avanzamento del lavoro della CEPEJ in questi ambiti così importanti per il sistema giudiziario europeo.

L’evento, che è in risalto anche sul sito del Consiglio d'Europa, sarà presentato dal Presidente della CEPEJ Ramin Garagurbanli (Azerbaijan), dal dottor Raffaele Piccirillo, Capo di Gabinetto del Ministero della Giustizia, e dal Rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella.

Nel corso del primo incontro, il 17 marzo l’ingegner Vincenzo De Lisi, direttore generale del DGSIA presso il Ministero della Giustizia e il professor Paolo Ferragina, prorettore per l’Informatica dell’Università di Pisa, presenteranno lo stato dell’arte e le possibilità di cooperazione che potranno essere sviluppate in futuro nell’ambito della CEPEJ.
Il 18 marzo invece, i due gruppi svolgeranno incontri separati per discutere sullo status di implementazione della European Ethical Charter della CEPEJ in merito all’uso dell’Intelligenza Artificiale nel sistema giustizia. Si occuperanno inoltre della creazione dell’European Cyberjustice network e di altri argomenti, tra cui l’accessibilità alla giustizia per i gruppi vulnerabili.

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“Per il nostro Ateneo è una grande opportunità, oltre che un onore, poter ospitare questo evento del Consiglio d'Europa che ci pone al centro di un dibattito di stringente attualità, come quello dell'applicazione delle nuove tecnologie in ambito giudiziario - ha commentato il Rettore Paolo Mancarella - L'Università di Pisa, forte di una lunghissima tradizione che oggi la vede all'avanguardia in Italia sia per quanto riguarda la Data Science che gli studi sull'Intelligenza Artificiale, credo possa dare un prezioso contributo in questa trasformazione, proseguendo un percorso virtuoso che ci ha visti coinvolti proprio su questi temi nella Formazione decentrata della Scuola Superiore della Magistratura, grazie alla sinergia con il Tribunale di Pisa, avviata con un Protocollo di intesa fin dall’autunno 2020 e fortemente voluta dalla Presidente dott.ssa Maria Giuliana Civinini che ringrazio sentitamente”.

“La CEPEJ fin dalla sua creazione risalente al 2002 ha contribuito in modo fondamentale al miglioramento della qualità della giustizia secondo standard europei condivisi, fondati sui principi dello stato di diritto e della protezione dei diritti umani - dichiara la Presidente del Tribunale, Maria Giuliana Civinini – È peraltro di grande importanza l’impegno della CEPEJ nel settore delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale e questo evento si colloca in questa linea d’impegno volta ad unire tecnologia e diritto. Siamo inoltre molto grati per il supporto a questo progetto dato dall’Università di Pisa, istituzione con cui vi è una proficua collaborazione e dalla cui partnership siamo orgogliosi nascano occasioni di incontro come questa”.

“Ricordare Giuseppe Mazzini a 150 anni dalla scomparsa, avvenuta a Pisa pochi mesi dopo che Roma era divenuta capitale dell'Italia finalmente unita – ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel saluto inviato per l’avvio delle celebrazioni in onore del patriota genovese - sollecita una rinnovata riflessione sulle radici della Repubblica e sul suo legame storico con la coscienza unitaria del popolo italiano, sul suo inveramento possibile solo in un contesto di democrazia, di libertà, di uguaglianza dei diritti”. “Il messaggio di Mazzini – ha concluso subito dopo il Capo dello Stato - contiene una preziosa lezione sul rapporto tra indipendenza nazionale e visione di un'Europa unita nella libertà, solidamente ancorata al grande patrimonio di cultura comune”.

Il messaggio del Presidente Mattarella, letto dal Rettore dell’Università di Pisa, Paolo Maria Mancarella, ha aperto le celebrazioni nazionali per il 150° anniversario della scomparsa di Giuseppe Mazzini, tenute giovedì 10 marzo agli Arsenali Repubblicani di Pisa, alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico.

Nel suo saluto il rettore dell’Ateneo pisano ha collegato gli ideali mazziniani alla drammatica situazione odierna, con una guerra che è tornata a interessare il cuore dell’Europa. “Nelle pieghe delle cronache di questi giorni e nella risposta che l’Italia e l’Europa stanno dando alla crisi ucraina – ha detto il Rettore Paolo Maria Mancarella - credo si possa cogliere a pieno quell’ideale di solidarietà e di giustizia, attorno a cui riunire tutti i popoli, che emerge forte dalla riflessione mazziniana sul concetto di democrazia, il cui fine era per lui il ‘miglioramento di tutti per opera di tutti’. E che gli fa anche sottolineare la necessità che i ‘popoli liberi ed uguali’, nel rispetto delle loro tradizioni, si impegnino a collaborare per distruggere le barriere che li separano”.

Nel suo intervento, il presidente della Camera, Roberto Fico, che in precedenza aveva visitato la sede della Domus Mazziniana e la mostra “Dare un volto all’idea. L’immagine di Mazzini nella filatelia”, ha sottolineato la vocazione europeista del patriota genovese. “L'Europa – ha ricordato - è stata l'orizzonte ideale a cui Mazzini ha guardato per tutta la sua vita, a partire da quando, appena ventinovenne, fondò a Berna la Giovine Europa, il primo progetto politico per l'unità di tutto il continente. Nella sua ottica l'Europa era la patria della libertà e della democrazia, la frontiera della civiltà e del progresso, a cui ciascuna nazione sarebbe stata chiamata a dare il suo contributo. L'unificazione nazionale era quindi per lui il presupposto perché l'Italia partecipasse a pieno titolo alla più ampia comunità europea”.

“La lezione di Giuseppe Mazzini – ha concluso il presidente Fico dopo aver ripercorso l’esperienza e gli insegnamenti dell’esponente risorgimentale - è parte costitutiva del nostro essere oggi italiani ed europei, un patrimonio da cui attingere ispirazione ideale e forza morale, per affrontare le sfide della contemporaneità”.

La mattinata pisana è andata avanti con la Lectio Magistralis di Roberto Balzani, dell’Università di Bologna, dal titolo “1872-2022. L’Italia allo specchio di Mazzini”, e con l’intervento di Michele Finelli, Presidente Nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana. Il finale musicale e narrativo è stato curato dal Coro dell’Università di Pisa e da una delegazione di studenti.

Saranno Genova e Pisa ad aprire giovedì 10 marzo le celebrazioni nazionali per il 150° anniversario della scomparsa di Giuseppe Mazzini, con una doppia cerimonia che unisce simbolicamente i luoghi in cui il patriota risorgimentale nacque e morì. Le due città saranno unite dall’emissione congiunta di un francobollo commemorativo voluto da Poste Italiane e da due mostre inaugurate contemporaneamente a Casa Mazzini a Genova sull’epistolario mazziniano e alla Domus Mazziniana di Pisa sull’immagine di Mazzini nella filatelia.

A Pisa sarà il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, a rendere il solenne omaggio della Repubblica italiana al suo “padre” spirituale. Segui la diretta streaming dalle ore 12

Alle ore 11,30, nella sede della Domus Mazziniana il Presidente della Camera sarà presente all’inaugurazione della mostra dal titolo “Dare un volto all’idea. L’immagine di Mazzini nella filatelia” e all’emissione del francobollo commemorativo da parte di Poste Italiane con annullo filatelico ‘primo giorno’.

Alle 12,15 seguirà la solenne apertura delle celebrazioni agli antichi Arsenali repubblicani. Gli interventi saranno aperti dal rettore dell’Università di Pisa, Paolo Maria Mancarella, che è anche il presidente della Domus Mazziniana e del Comitato Nazionale per le celebrazioni. Dopo l’indirizzo di saluto del Presidente Roberto Fico, parlerà il professor Roberto Balzani, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Bologna, già presidente dell’Associazione Mazziniana e membro del Comitato Scientifico della Domus Mazziniana. Il professore terrà una Lectio Magistralis dal titolo “1872-2022: l’Italia allo specchio di Mazzini”. La cerimonia, a cui prenderanno parte il Coro dell’Università di Pisa e una delegazione studentesca, sarà chiusa dal presidente nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana, Michele Finelli.

Per partecipare all’evento, che è aperto al pubblico con le limitazioni dovute al periodo di pandemia, è necessario prenotarsi all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonare allo 050/24174.

Le celebrazioni proseguiranno con visite guidate alla Domus Mazziniana e alla mostra filatelica per concludersi alle ore 19 nel salone storico della Stazione Leopolda con “Eco di un mondo invisibile. Viaggio musicale in compagnia della chitarra di Giuseppe Mazzini” del Maestro Marco Battaglia, introdotto dal direttore della Domus Mazziniana, Pietro Finelli. L’ingresso è libero.

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Alle celebrazioni di Pisa e Genova si affiancherà lo stesso 10 marzo una serie di eventi diffusi, da Roma, dove vi sarà l’omaggio al monumento nazionale a Mazzini e debutterà uno spettacolo teatrale dedicato alla vita di Mazzini, alle città simbolo del mazzinianesimo come Carrara, Forlì e Ravenna e a numerosi altri centri anche minori, arrivando fuori dai confini italiani fino a Copenaghen con una conferenza organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura con il patrocinio del Comitato Nazionale e della Domus Mazziniana. Le manifestazioni proseguiranno poi nelle settimane e nei mesi successivi, con appuntamenti già fissati a Praga, Genova, Padova e Benevento, e con convegni e iniziative rivolte alle scuole in Italia a all’estero.

Le iniziative sono coordinate dal Comitato nazionale, riconosciuto dal Ministero della Cultura, su iniziativa della Domus Mazziniana e cui partecipano i Comuni e le Università di Pisa e di Genova, la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant’Anna, l’Istituto Mazziniano di Genova e l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, oltre all’Associazione Mazziniana Italiana, che con le sue sezioni diffuse in tutta Italia rappresenta la colonna portante delle celebrazioni e il ‘cuore pulsante’ della tradizione mazziniana.

“Ricordare Giuseppe Mazzini, oggi – ha detto il professor Pietro Finelli, direttore della Domus Mazziniana - non è un’operazione esclusivamente scientifica e storiografica, ma rimanda al senso profondo dell’Italia e dell’Europa come comunità politiche unite da un destino comune. Animata da una religiosità laica e non dogmatica, la concezione etica del vivere civile, basata sui valori di Dovere e Solidarietà, propria di Giuseppe Mazzini e il suo patriottismo democratico e solidale aperto a una dimensione europea e internazionale, hanno ispirato, nel corso degli ultimi due secoli, le lotte per la libertà, l’indipendenza e la democrazia nel mondo e costituiscono ancora oggi, di fronte alle sfide globali che la società contemporanea si trova ad affrontare, un punto di riferimento fondamentale”.

Due appuntamenti per familiarizzare con la fisica quantistica, già protagonista dell’installazione artistico scientifica e interattiva Quantum Jungle inaugurata a Palazzo Blu a fine novembre e visitabile in modo gratuito fino al 27 aprile 2022.  L’installazione - circa 6 metri quadri, un migliaio di molle e 12000 LED - dell’artista e informatico Robin Baumgarten, è “una sorta di traduttore, che usa il linguaggio dell'arte per integrare in modo rigoroso la nostra difficoltà a formare un'intuizione dei fenomeni quantistici, altrimenti inaccessibili alla nostra esperienza quotidiana, per vedere con altri occhi le nostre teorie, in un quadro sbrilluccicante", afferma Marilù Chiofalo del Dipartimento di fisica dell’Università di Pisa e che, insieme a Sabrina Maniscalco dell’Università di Helsinki, è responsabile scientifica del progetto Quantum Jungle.

Adesso si passa all’azione con i workshops, che saranno condotti da Marilù Chiofalo e Jorge Yago Malo e si terranno venerdì 4 marzo e venerdì 1 aprile in auditorium a Palazzo Blu (dalle 15 alle 19). I due eventi sono un  approfondimento divulgativo, interattivo e divertente pensato per gli studenti delle scuole superiori ma aperti a chiunque abbia voglia di misurarsi con campo di studi dalle numerose applicazioni concrete e di assoluta attualità. Basti sapere che ogni anno il 14 aprile è il World Quantum Day e sono in preparazione le Italian Quantum Weeks, con il coinvolgimento dell’Università di Pisa, per diffondere la conoscenza delle tecnologie quantistiche (quantumweeks.it/).

Quantum Jungle

Siamo infatti nella cosiddetta seconda rivoluzione quantistica, che negli ultimi due decenni ha preso corpo nei laboratori di tutto il mondo, realizzando un livello di controllo sulle proprietà della materia talmente accurato e preciso, da poter concepire nuove tecnologie utili. Per fare cosa? Ad esempio simulare processi naturali per molecole di interesse farmacologico e terapie personalizzate, oppure per avere fertilizzanti più efficienti e meno inquinanti di quelli artificiali attuali, ma anche per avere materiali per catturare e trasformare le emissioni di CO2. Oggi le grandi aziende – IBM, Google, Microsoft, Amazon – le istituzioni scientifiche e i Governi investono nel settore, anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha un capitolo dedicato. Le nuove tecnologie avranno impatto in tutti i campi, dalla fisica alla biologia e medicina, dall’informatica all’economia, filosofia e giurisprudenza.

I due appuntamenti. Il workshop del 4 marzo è dedicato al ‘Quantum decide game’, uno strumento di partecipazione attiva ideato dal settore outreach di ICFO-Barcellona, uno dei partners del progetto pilota europeo Quantum Technologies Education for Everyone (QUTE4E) coordinato da Chiofalo. L’obiettivo del  gioco è prendere decisioni per il futuro, attraverso una dinamica di scambio di idee e domande che fanno riflettere sulla fisica e le tecnologie quantistiche. Con l’aiuto delle risorse educative della piattaforma QPlayLearn (www.qplaylearn.com) ideata da Sabrina Maniscalco e diretta da Caterina Foti dell’Università di Aalto, e in particolare con le quantum pills della sezione Discover diretta da Chiofalo. Poi in collaborazione con EUROAVIA, l’associazione che unisce studenti con la passione per l’aerospazio e l’aeronautica per creare un ponte tra università e mondo del lavoro, andrà in scena la fisica di Harry Potter, sulle tracce – in modo divulgativo - dei pezzetti di realtà quantistica alla base di uno degli incantesimi più popolari: la passaporta. Nell’appuntamento di venerdì 1 aprile invece, si sperimenteranno i concetti quantistici in un torneo di TiqTaqToe, noto in Italia come tris ma qui con regole quantistiche: uno dei tanti  “quantum games” ideati per scopi educativi e di ricerca. Ci si tufferà quindi in un altro incantesimo popolare della saga di Harry Potter, il giratempo di Hermione Granger, per concludere con il seminario divulgativo ‘Come ti faccio il qubit’ sulla fisica della materia alla base della realizzazione dei qubits. L’attività educativa si avvale della collaborazione dell’Unità di ricerca in didattica della fisica dell’Università di Udine diretta dalla professoressa Marisa Michelini.     

“Inaugurata a fine novembre a Palazzo Blu, l’installazione artistico scientifica Quantum Jungle, si arricchisce grazie ai workshop che auspicabilmente permetteranno agli interessati di avvicinarsi ancora di più all’affascinante mondo della fisica quantistica - dichiara Stefano Del Corso, Presidente della Fondazione Pisa - Se l’installazione si è ripromessa di far vedere quella che viene definita la ‘danza dei quanti’, i workshops, dal taglio divulgativo, intendono coinvolgere con l’approfondimento teorico e con l’interazione con gli esperti. Il progetto scientifico, ideato dalla Professoressa Marilù Chiofalo dell’Università di Pisa e dalla Professoressa Sabrina Maniscalco dell’Università di Helsinki propone due appuntamenti in auditorium, tra marzo e aprile, che volentieri ospitiamo nell’ambito del sostegno che la Fondazione Pisa ha dato all’iniziativa”.

“Dalle tecnologie basate sulla fisica quantistica passerà una gran parte della costruzione del nostro futuro e l'Università di Pisa aspira ad essere un punto di snodo fondamentale a livello nazionale in questo settore di indagine e un ponte per preziose collaborazioni, alcune delle quali già avviate, con realtà internazionali - ha commentato il Rettore Paolo Mancarella - Per poterlo fare serve, però, investire sulle nuove generazioni, attrarle verso un campo di ricerca poco conosciuto ai non addetti ai lavori. In tutto ciò, iniziative come queste, rivolte proprio a giovani che presto dovranno scegliere quale percorso universitario intraprendere, possono dare un contributo di orientamento molto importante. Per questo ci tengo a ringraziare la Professoressa Marilù Chiofalo del nostro Dipartimento di Fisica e la Professoressa Sabrina Maniscalco dell’Università di Helsinki per quanto hanno fatto e la Fondazione Palazzo Blu che, dopo l’installazione artistica, ospiterà anche questi due workshop”

Per partecipare alle iniziative è richiesta l'iscrizione attraverso questo link per l'evento del 4 marzo e questo link per l'evento del 1° aprile.

Quantum Jungle è un progetto a cura di Marilù Chiofalo e Sabrina Maniscalco, con il sostegno della Fondazione Pisa e realizzato in collaborazione con Fondazione Palazzo Blu.

L’Università di Pisa - il cui impegno per il rafforzamento del dialogo e della pace è testimoniato ed espresso anche dalla promozione della Rete delle Università per la Pace (www.runipace.org), nata su impulso del Rettore di Pisa e del Rettore di Brescia - aderisce alla posizione espressa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane sulla guerra in Ucraina.

Per sostenere la richiesta di porre immediatamente fine al conflitto, sul balcone di Palazzo alla Giornata è stata esposta la bandiera della pace.

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Si riporta di seguito l’appello della CRUI.

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Ucraina: per un’azione diplomatica forte

La CRUI, profondamente preoccupata da quanto sta avvenendo in Ucraina, animata dalla convinzione che l’attenzione alla costruzione e al consolidamento della pace con mezzi pacifici sia vocazione costitutiva dell’Accademia, certa che un’azione diplomatica forte e immediata, condotta in buona fede da tutte le parti, sia l’unica strada per affrontare la complessità del conflitto in corso:

  • si associa all’appello del Segretario generale delle Nazioni Unite del 23 febbraio sul rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite, sulla necessità di stabilire il cessate il fuoco e di intraprendere la via del dialogo e del negoziato;
  • ribadisce con fermezza l’importanza della pace e del dialogo quali valori insostituibili per la convivenza fra i popoli e condanna ogni atto di violenza e di prevaricazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali;
  • esprime autentica solidarietà per le persone coinvolte e particolare vicinanza all’intera comunità accademica in Ucraina;
  • seguendo il corso degli eventi, valuta la possibilità di attivarsi per incoraggiare azioni concrete a beneficio e sostegno di colleghi e colleghe, nonché di studentesse e studenti, vittime della situazione, incluso il ritorno in Italia delle studentesse e degli studenti presenti nelle zone del conflitto.

La professoressa Dianora Poletti, ordinario di Diritto privato e di Diritto dell’Informatica all'Università di Pisa, è stata nominata Consigliere della Corte di Cassazione, per meriti insigni, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il decreto segue la designazione all’unanimità del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, che ha individuato nella docente quelle “qualità culturali e professionali di grado preminente nell’ambito della categoria di appartenenza, tali da potere fornire alla giurisprudenza di legittimità un contributo di elevata qualificazione”, secondo la speciale nomina prevista dall’art. 106 della Costituzione italiana.

“La nomina della professoressa Poletti, cui vanno le mie più vive congratulazioni, a giudice della Corte di Cassazione è motivo di grande orgoglio per tutta la nostra comunità - ha dichiarato il Rettore dell'Università di Pisa, Paolo Mancarella - In questi anni si sono moltiplicate le nomine di nostri docenti in posti determinanti per la costruzione di una società migliore. Incarichi che rappresentano la miglior conferma del lavoro svolto per fare di Pisa uno degli Atenei di punta del nostro Paese e un’eccellenza internazionale. Alla professoressa Poletti faccio i miei più sentiti auguri di buon lavoro”.

Poletti Dianora

Nata a Carrara nel 1957, la professoressa Dianora Poletti si è laureata con lode in Giurisprudenza nel 1981 nell’Ateneo pisano, nel quale ha conseguito il titolo di dottore di ricerca nel 1987 e ha svolto l’intera sua carriera accademica, fino alla qualifica di professore ordinario, che ricopre dal 2004. Dopo avere svolto le funzioni di Preside della Facoltà di Economia dal 2010 al 2012, si è trasferita al Dipartimento di Giurisprudenza, dove attualmente riveste numerosi incarichi: dal 1° novembre 2020 è coordinatrice del dottorato di ricerca in Scienze giuridiche, dall'aprile 2019 (con nomina rinnovata il 1° novembre 2021) è direttrice del Centro interdipartimentale in "Diritto e Tecnologie di frontiera" dell'Università di Pisa, composto a oggi da otto dipartimenti afferenti e, fin dalla sua attivazione nell’anno accademico 2014/2015, è direttrice del master di secondo livello in “Internet Ecosystem: Governance e Diritti”. In passato è stata componente del Consiglio direttivo della Scuola per le professioni legali e componente della Commissione per l'attribuzione del rating scientifico di Ateneo. È avvocato dal 1984.

Per l’Università di Pisa è stata nominata dal rettore presidente del Presidio della Qualità per due mandati (2013-2019) e ha acquisito la qualifica di esperto valutatore di sistema per ANVUR. Tra gli altri incarichi a livello nazionale, è stata componente della commissione ASN 2018-2020 per il settore concorsuale di sua afferenza.

La professoressa Poletti è autrice di due monografie, coautrice di un manuale, curatrice di due volumi e ha scritto oltre 140 pubblicazioni, tra cui alcune voci enciclopediche. È stata responsabile di unità e componente in numerosi progetti di rilevanza nazionale e ha partecipato a varie ricerche di ateneo. Fa parte di comitati di redazione di riviste giuridiche e di organi di valutazione scientifica (è rapporteur per i progetti PRIN ed è stata revisore esterno del GEV 12 per le due ultime VQR) ed è responsabile scientifica della collana "Studi in tema di Internet Ecosystem" della casa editrice Pisa University Press. È stata relatrice in numerosi convegni di rilevanza non solo nazionale e organizzatrice per l’Università di Pisa di incontri, tavole rotonde, workshop.

Dopo avere condotto approfondite ricerche sulla responsabilità civile e sul danno alla persona, oltre che sulla circolazione immobiliare, è riconosciuta come autorevole studiosa della protezione dei dati personali e delle implicazioni giuridiche delle tecnologie informatiche. Pioniera di questo tipo di ricerche, ha attivato nell’Università di Pisa, dall’anno accademico 2002/03, uno dei primi insegnamenti curriculari di Diritto dell’informatica.

copertina GEPL’Università di Pisa presenta il suo Gender Equality Plan, approvato nel dicembre 2021 dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione, in attuazione delle indicazioni europee che lo individuano come strumento necessario per la sottoscrizione di Grant Agreement con la Commissione Europea da parte di tutti gli enti di ricerca europei.

Il Piano è stato redatto dal gruppo di lavoro, nominato dal Rettore Paolo Maria Mancarella a questi fini, composto oltre che dal Rettore stesso e dal Direttore Generale, Rosario Di Bartolo, da Mauro BellandiElena DundovichFrancesco Giorgelli, Alessandra NucciFrancesca PecoriNadia PisantiElettra Stradella e Francesca Zampagni.

Non è irrilevante nella costruzione di un GEP significativo e condiviso, il procedimento che ha condotto alla sua realizzazione. Ricorda infatti il Rettore che “l’Università di Pisa ha attivato questo processo attraverso l’istituzione, per mia iniziativa, di un gruppo di lavoro che ha visto la partecipazione di soggetti diversi per genere, per età e per ruolo all’interno dell’organizzazione, portatori di esperienze culturali, amministrative e politiche differenti.  La condivisione dello strumento è stata assicurata dal confronto e dall’approvazione avvenuti sia all’interno del Senato Accademico, sia del Consiglio di Amministrazione, con la partecipazione, dunque, di tutte le componenti della comunità universitaria. Tali passaggi hanno teso a garantire da un lato la piena e convinta assunzione di responsabilità da parte degli organi di vertice sugli obiettivi contenuti nel documento, dall’altro la più diffusa condivisione e l’impegno da parte di tutti e tutte verso l’implementazione delle misure progettate. Così il GEP non rappresenta il mero assolvimento di un adempimento burocratico, ma un piano strategico di innovazione e sviluppo dell’Ateneo”.

Come illustra, inoltre, il Direttore Generale “il GEP non è un atto, ma un processo, che si articola ciclicamente. Si parte da una fase di raccolta di dati quantitativi, normativi, e pratiche all’interno dell’istituzione, procedendo attraverso la pianificazione, durante la quale si stabiliscono obiettivi e target e una tempistica delle misure da realizzare, nonché le risorse necessarie per farlo.  Si giunge quindi all’implementazione, che richiede anche un’attività di sensibilizzazione e formazione per costruire consenso e condivisione intorno al progetto di cambiamento strutturale all’interno della comunità universitaria.  Infine, le fasi di monitoraggio e valutazione sullo stato di avanzamento del piano sono essenziali per consentire correzioni e integrazioni delle linee di intervento, nel quadro della strategia di Ateneo per l’eguaglianza di genere”.

Il GEP si articola intorno a cinque aree tematiche: equilibrio tra lavoro e vita privata e cultura organizzativa; equilibrio di genere nella leadership e nel processo decisionale; parità di genere nel reclutamento e nella progressione di carriera; integrazione della dimensione di genere nei contenuti della ricerca e dell'insegnamento; misure contro la violenza di genere, comprese le molestie sessuali.

Tra le misure si segnala l’attivazione di uno sportello antiviolenza dedicato alla comunità universitaria, il cui avvio è previsto per questa primavera; l’introduzione di uno strumento specifico per la valutazione dei rischi sul lavoro in ottica di genere; il potenziamento delle misure di conciliazione e bilanciamento tra tempi di vita e tempi di lavoro da anni realizzate dal CUG;  l’adozione di linee guida per l’equilibrio di genere nelle nomine e le designazioni da parte degli organi collegiali e monocratici; l’introduzione di incentivi per le chiamate dirette di studiosi/e del genere sottorappresentato, rientranti nelle categorie previste dalla legge per le chiamate dirette; l’istituzione per ciascuna struttura (Dipartimenti/Direzioni) di delegati/e per le questioni di genere e le pari opportunità; l’attivazione, già a partire dal prossimo anno accademico, di un insegnamento transdisciplinare e trasversale a tutti i corsi di laurea di “Studi di genere” e l’avvio di un master in “Studi, istituzioni e politiche di genere”.

Una scelta particolarmente importante che il GEP effettua, sulla scorta di quanto indicato dalla Commissione Europea e in linea con le università europee che già si sono dotate di un GEP è, infine, quella di istituire una unità organizzativa apposita per la parità di genere, l’Ufficio per l’eguaglianza e le differenze, per la quale sarà reclutato personale dedicato, che fungerà da spazio di raccordo tra il/la Delegato/a del Rettore alle politiche di genere, il Comitato Unico di Garanzia, il GEP Team, i/le delegati/e alle questioni di genere dei Dipartimenti e delle strutture dell’Ateneo (introdotti dal GEP), e guiderà in modo unitario il ciclo della governance di genere che passa attraverso le diverse fasi di redazione e monitoraggio del Bilancio di genere, del Piano di Azioni Positive, e del Gender Equality Plan.

Inoltre, l’Ufficio promuoverà, in sinergia con il Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Ateneo (CIDIC), l’essenziale attività di disseminazione e comunicazione necessaria a promuovere la conoscenza del GEP all’interno dell’Ateneo e funzionale alla sua effettiva implementazione.

Il GEP 2022-2024, nella versione in italiano e in quella in inglese, è consultabile a questo link

Accordo tra ARPAT, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa per approfondire attraverso particolari analisi e campionamenti, la qualità delle acque e dei terreni ed eventuali contaminazioni legate alla dispersione di aggregato riciclato contenete KEU. La firma è avvenuta mercoledì 16 febbraio all’Auditorium della Protezione civile regionale, a Firenze. Alla conferenza stampa hanno preso parte l'assessora all’Ambiente, Monia Monni, il direttore generale di ARPAT, Pietro Rubellini, il direttore del Dipartimento di Scienze della Terra (DST), Luca Pandolfi, e il professor Riccardo Petrini, docente di Geochimica e Vulcanologia dello stesso Dipartimento pisano e responsabile scientifico dell’accordo.

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Un momento della conferenza stampa con, da sinistra, Petrini, Pandolfi, Monni e Rubellini.

L’accordo di collaborazione tecnico-scientifica tra ARPAT e DST si inserisce nell’attività di approfondimento e analisi sul comportamento dell’aggregato riciclato contenente KEU nelle diverse matrici ambientali (acque sotterranee e suolo). Il DST, infatti, da tempo svolge ricerche ad alto contenuto di innovazione relative alla diffusione di inquinanti nel sottosuolo. L’attività specifica, finanziata anche dalla Regione Toscana, sarà realizzata nei prossimi 12 mesi secondo un approccio e un programma condiviso che vedrà entrambi i soggetti impegnati per l’obiettivo comune di ricerca e condivisione dei risultati.

ARPAT effettuerà i campionamenti del KEU e delle matrici ambientali relative, sottoponendoli alle analisi di competenza. Il DST effettuerà la caratterizzazione della distribuzione del cromo e di altri elementi di interesse nel KEU attraverso una serie di metodologie analitiche mineralogiche e geochimiche; studierà la reattività del materiale, anche con l'applicazione di metodi isotopici e in funzione di una serie di agenti ossidanti; applicherà i risultati ottenuti alla pianificazione di esperimenti di microcosmo in laboratorio, simulando le condizioni naturali in cui il KEU può trovarsi. Questi dati rappresenteranno la base per lo studio della stabilità del KEU e suoi aggregati in natura, presupposto per i processi di rilascio di cromo esavalente alla fase acquosa e per la pianificazione di azioni di mitigazione.

“Quello presentato oggi – ha detto l'assessora Monni - è un accordo di ricerca molto importante. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo lavorato fianco a fianco con ARPAT portando avanti approfondimenti sul riciclato contenente KEU, sui vari siti coinvolti, sui pozzi. Adesso abbiamo deciso di sostenere questa proposta di ARPAT, che coinvolge anche l’Università di Pisa, per andare ulteriormente a indagare come agisce e come potrebbe comportarsi nel corso del tempo il riciclato contenente KEU prodotto da Lerose nelle matrici ambientali. La ricerca durerà un anno e verrà condotta con strumentazioni molto sofisticate. Una volta conclusa ci attendiamo informazioni preziose che ci aiuteranno a indirizzare le successive operazioni di messa in sicurezza e bonifica. Vale la pena sottolineare - ha concluso - che la Regione finanzierà la ricerca con 97 mila euro e altrettanti arriveranno dall’Università di Pisa”.

“Il KEU - ha aggiunto il direttore Rubellini - è un rifiuto del quale abbiamo una buona conoscenza. È classificato come speciale ma non è pericoloso. Se correttamente smaltito non crea problemi. Quelli che invece si sono verificati con l’aggregato contenente KEU ottenuto dalla ditta Lerose, del quale invece non abbiamo una conoscenza altrettanto buona, soprattutto per quanto riguarda il suo comportamento nelle varie matrici ambientali. Per farlo lavoreremo in stretto contatto con l’Università di Pisa, ed eventualmente con altri soggetti ed altre università, proprio per indagare la sua interazione con l’ambiente. Le risultanze dello studio ci aiuteranno a individuare le soluzioni migliori per intervenire nelle diverse situazioni”.

“Nell’ambito delle sue finalità istituzionali – ha dichiarato il professor Luca Pandolfi – il nostro Dipartimento è interessato a valorizzare i risultati derivanti dalla sua attività di ricerca e le proprie competenze in ambito scientifico promuovendo e sviluppando le forme di collaborazione con le imprese e gli enti pubblici. Questo accordo costituirà un momento di crescita per il Dipartimento e per l’Ateneo pisano che avranno l’occasione di affrontare, insieme a un ente territoriale importante come ARPAT, la sfida dello studio scientifico di una emergenza ambientale che insiste sul territorio della Regione Toscana. Viene così certificato l’impegno del DST e dell’Ateneo in una delle missioni fondamentali dell’Università: la terza missione, ovvero l’attività di trasferimento scientifico, tecnologico e culturale verso la società e il territorio”.

Parte all’Università di Pisa il “Progetto Storia e Memoria”, che mira allo studio, alla trasmissione e alla valorizzazione della storia dell'Ateneo, con particolare riferimento al suo patrimonio documentario custodito nell'Archivio generale di Montacchiello, e allo studio del suo impatto sulla memoria pubblica locale e nazionale. Obiettivo specifico del progetto è quello di effettuare ricerche coordinate sulla documentazione dell’Università anche attraverso l'affidamento di ricerche, tesi di laurea e di dottorato. Gli studi più significativi potranno essere pubblicati in una apposita collana editoriale e potranno costituire la base per organizzare eventi e iniziative, mostre e percorsi tematici.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Centro per l'Innovazione e la Diffusione della Cultura, il Sistema Bibliotecario d’Ateneo e i Dipartimenti di Civiltà e Forme del Sapere e di Scienze Politiche. L’accordo è stato formalizzato, lunedì 14 febbraio, con la firma di una convenzione quinquennale tra il direttore del CIDIC, Saulle Panizza, il presidente dello SBA, Antonella Gioli, i direttori dei due Dipartimenti interessati, Simone Maria Collavini e Carmelo Calabrò.

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Nella foto (da sinistra): Calabrò, Collavini, Panizza e Gioli.

Le attività previste all’interno della convenzione saranno sviluppate da un Comitato scientifico composto dai professori Veronica Neri, responsabile scientifica del Polo della Comunicazione del CIDIC, Antonella Gioli, presidente dello SBA, Gianluca Fulvetti, delegato del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, Alessandro Breccia, delegato del Dipartimento di Scienze Politiche. Nelle sue attività il Comitato Scientifico sarà integrato da Antonio Rosario D'Agnelli, responsabile organizzativo del Polo della Comunicazione - CIDIC, e da Gabriella Benedetti, coordinatore organizzativo dello SBA.

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Nella foto (da sinistra): Calabrò, Breccia, Collavini, Fulvetti, Neri, Gioli e Panizza.

L'Archivio generale dell’Università di Pisa, gestito dallo SBA nella sede di Montacchiello a Ospedaletto, conserva circa 30.000 metri lineari di documenti. Custodisce gran parte della documentazione dell'Ateneo, per lo più di origine amministrativa e relativa all’Amministrazione centrale e ai Dipartimenti (compresi ex Istituti ed ex Facoltà), fino ai giorni nostri. Le serie che possono documentare in modo significativo la vita dell’Ateneo, e il suo stretto rapporto con la città, sono quelle relative alle carriere del personale docente e non docente, agli Atti generali dell’Ateneo, ai verbali delle Facoltà, ai decreti rettorali e alle delibere del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, all’Archivio fotografico. Si tratta insomma di un patrimonio prezioso il cui studio è necessario per ricostruire la storia dell'Università di Pisa in epoca contemporanea, approfondire gli eventi che hanno segnato questo periodo e delinearne le personalità più illustri.

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La serie degli "Atti Generali".

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