Il progetto “Pionieri dell’informatica italiana” entra nel vivo
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso l’Italia era un paese all’avanguardia nel nascente mondo dell’informatica. A Pisa, Ivrea, Milano e Roma furono sviluppate ricerche e progetti innovativi le cui eredità sono tuttora vive. Raccontare questo importante pezzo della storia d’Italia, con le voci dei protagonisti dell’epoca, è l’obiettivo del progetto crossmediale “Pionieri dell’informatica – Uomini e donne all’alba della rivoluzione digitale”.
«Pisa, grazie al suo spirito cosmopolita e alla sua capacità innata di saper sognare in grande e di sapersi predisporre al cambiamento, è riuscita ad essere una degli epicentri di questa rivoluzione epocale che ancora oggi trova qui l’ambiente adatto per sempre nuovi sviluppi - ha commentato il Rettore dell'Università di Pisa, Paolo Mancarella - Una storia da precursori, resa possibile anche perché l’Università di Pisa ha svolto appieno la sua funzione all’interno di un sistema che costituisce una delle maggiori concentrazioni di sapere e di qualità scientifica registrabile in Italia. Poterla ripercorrere attraverso la voce e il racconto dei suoi protagonisti è allora un'occasione importante di ispirazione per tutti coloro che sono chiamati a scrivere il futuro dell'informatica»
Una immagine della Cep
La prima tappa del progetto è la pubblicazione, sulle maggiori piattaforme, di sei podcast con i quali vengono tratteggiati i profili di alcuni dei personaggi principali. Si tratta di Giuseppe Cecchini, Elio Fabri, Franco Filippazzi, Elisa Montessori, Luigi Pistelli e Roberto Vacca. Le loro testimonianze, intervallate da una voce narrante, aiutano gli ascoltatori a ripercorrere le vicende che portarono alla realizzazione della Calcolatrice Elettronica Pisana e dell’Elea 9003 e alla installazione del Ferranti Mark 1* presso l’INAC di Roma.
Gli episodi sono ascoltabili gratuitamente sulle pagine di Internet Festival delle piattaforme Spotify, Apple podcast e Google podcast.
Il progetto “Pionieri dell’informatica”, promosso dall’Università di Pisa e dal Museo degli Strumenti per il Calcolo (parte del Sistema Museale di Ateneo) è stato curato dal regista Lorenzo Garzella, dal prof. Fabio Gadducci, direttore del Museo, da Maurizio Gazzarri ed Elisabetta Mori, esperti di storia dell’informatica e autori di libri e studi sull’argomento.
Nei mesi scorsi sono state girate quindici interviste con il doppio scopo di realizzare un archivio di testimonianze e una nuova narrazione di quegli eventi. Eventi che portarono a Milano e Roma all’acquisto di calcolatori elettronici dall’estero e a Pisa alla progettazione e costruzione dei primi computer italiani, frutto del lavoro dell’Università di Pisa e della società Olivetti di Ivrea.
Oltre ai sei già citati, protagonisti delle interviste sono: Elisabetta Abate, Luciano Azzarelli, Graziano Bertini, Fabio Capocaccia, Maria Morandi Cecchi, Giuliana Filippazzi, Gastone Garziera, Piero Maestrini, Ettore Stanghellini.
Le prossime tappe del progetto prevedono la realizzazione di una pagina web con le videointerviste, ma i curatori stanno già lavorando per ulteriori episodi in podcast, altre interviste ed eventi di divulgazione e narrazione.
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Il progetto “Pionieri dell’informatica – Uomini e donne all’alba della rivoluzione digitale” è realizzato grazie al sostegno di Università di Pisa, Museo degli Strumenti per il Calcolo, Sistema Museale di Ateneo dell'Università di Pisa.
In collaborazione con: Internet Festival, Istituto di Informatica e Telematica (CNR-IIT), Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo” (CNR-ISTI), Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” (CNR-IAC), Fondazione Sistema Toscana, Fondazione Galileo Galilei – Pisa.
Ringraziamenti: Fondazione Adriano Olivetti, Fondazione Natale Capellaro, Associazione Archivio Storico Olivetti, Laboratorio-Museo Tecnologicamente, Palazzo Blu Pisa.
Produzione esecutiva: NANOF, Associazione Acquario della Memoria.
Realizzazione a cura di: Fabio Gadducci, Maurizio Gazzarri, Elisabetta Mori, Lorenzo Garzella.
Con la collaborazione di: Simone Tognarelli, Nicola Trabucco.
Voce narrante: Giulia Solano – Associazione Corso Vivavoce.
Stacchi musicali: Piero Grossi. Si ringraziano gli eredi e l’Associazione Piero Grossi.
Registrazione audio: 2eMMe Studio – Pisa.
3 progetti di Servizio Civile Universale all'Università di Pisa
E' aperto il bando per tre progetti di Servizio Civile Universale che potranno essere svolti presso l'Università di Pisa:
1) Progetto "PACE POSITIVA 50SC" presso il Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace (CISP): 5 posti disponibili.
3) Progetto "DIRITTO ALLO STUDIO" presso l'Ufficio Servizi per l'Integrazione degli Studenti con Disabilità (USID): 5 posti disponibili.
I tre progetti sono gestiti dal Cesc Project.
Il Servizio Civile Universale è un’opportunità unica per vivere un anno di arricchimento personale e professionale dedicandosi alla solidarietà e alla cittadinanza attiva.
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sportello telefonico Infobando:
Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.00
Martedì – Giovedì: 14.00 – 16.00
Tel: +39 3516881486
La plasticità del cervello parte dal microbiota intestinale
Il microbiota intestinale – conosciuto da tutti come microflora intestinale – svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo e nel mantenimento della funzione del sistema immunitario e nella regolazione del peso corporeo. Nuovi studi suggeriscono che il microbiota potrebbe essere coinvolto anche nella via di comunicazione tra centro e periferia chiamata asse intestino-cervello, modulando le funzioni cerebrali e infine il nostro comportamento.
Per esaminare in modo dettagliato la connessione tra microbiota e cervello, Paola Tognini, ricercatrice del Dipartimento di Ricerca traslazionale (Unità di Fisiologia) dell’Università di Pisa, in collaborazione con il professor Tommaso Pizzorusso della Scuola Normale Superiore, hanno studiato come segnali provenienti dai batteri intestinali possano influenzare la plasticità neuronale. Lo studio, dal titolo The gut microbiota of environmentally enriched mice regulates visual cortical plasticity, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Cell Reports ed è frutto di una collaborazione tra Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Istituto di Neuroscienze del CNR, Fondazione Stella Maris e Università di Milano.
Da destra: Tommaso Pizzorusso, Paola Tognini, Leonardo Lupori e Sara Cornuti.
“La plasticità cerebrale o neuronale è la capacità del nostro cervello di cambiare in risposta a stimoli provenienti dall’ambiente esterno e/o in risposta alle nostre esperienze. Il cervello è più plastico, e quindi tende a modificarsi durante l’età giovanile, mentre i suoi circuiti sono più stabili e quindi resistenti al modificarsi durante l’età adulta. Nel nostro studio abbiamo cercato di capire se segnali provenienti dal microbiota intestinale potessero riattivare la plasticità nel cervello adulto – spiegano Paola Tognini e Tommaso Pizzorusso – Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo sfruttato il sistema visivo come modello, proprio perché gli animali adulti normalmente non mostrano plasticità in questa area del cervello”.
I ricercatori hanno allevato i topolini in un ambiente particolare caratterizzato da un incremento nelle esperienze sensoriali, sociali e che favorisce l’attività fisica. Questi topi, definiti “arricchiti”, avevano un microbiota differente da quello dei topi allevati nelle classiche gabbie da laboratorio e mostravano plasticità cerebrale, come accade negli animali giovani. Tuttavia, quando questi topi erano privati del loro microbiota, la riattivazione della plasticità neuronale era completamente annullata, suggerendo che segnali provenienti dall’intestino fossero responsabili dell’effetto. Infine, il trasferimento del microbiota intestinale tramite trapianto fecale da topi arricchiti plastici a topi standard, che non hanno un cervello plastico, causava un aumento di plasticità neuronale nei topi riceventi.
“Il nostro studio introduce un concetto nuovissimo, ossia quello dell'esistenza di una connessione “esperienza-microbiota intestinale-cervello”: le nostre esperienze non solo influenzano il cervello direttamente ma anche tramite segnali provenienti dal nostro intestino”. Allo studio hanno dato un fondamentale contributo anche i giovani dottorandi della Scuola Normale Superiore Leonardo Lupori e Sara Cornuti.
L’implicazione dei risultati raggiunti con questo studio è ampia e non limitata ai sistemi sensoriali e alla corteccia visiva. Infatti, la ricerca potrebbe aprire nuove frontiere per promuovere la plasticità neuronale in malattie del neurosviluppo o neurodegenerative, basandosi su strategie terapeutiche atte a modulare l’asse intestino-cervello.
Il parto vaginale favorisce una corretta flora batterica nelle vie aeree superiori dei neonati
Da diversi anni è noto che il parto vaginale, rispetto al taglio cesareo, abbia un effetto protettivo sul feto riguardo allo sviluppo del microbioma intestinale. Tale protezione comporta una netta riduzione del rischio di malattie allergiche o patologie metaboliche nello sviluppo del bambino.
Per la prima volta al mondo, uno studio pisano coadiuvato dal professore Paolo Mannella (Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell'Università di Pisa oltreché in forza nell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia 1 dell’Aoup) e dalla professoressa Emilia Ghelardi (Dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia dell'Università di Pisa) e pubblicato sulla prestigiosa rivisita Frontiers in Cellular and Infection Microbiology, ha dimostrato una diversa composizione del microbioma anche a livello delle vie aeree del neonato al momento della nascita.
Tale scoperta, oltre a supportare la politica regionale della riduzione del tasso di tagli cesarei, dimostra che favorire il parto vaginale permette una corretta colonizzazione da parte del microbiota, garantendo una prevenzione primaria di patologie impattanti nel bambino, già dal travaglio di parto.
La Squadra Corse dell’Ateneo lancia la nuova campagna di recruitment
L'E-Team, la Squadra Corse dell'Università di Pisa, lancia la campagna di recruitment per la prossima stagione agonistica 2021/2022. La squadra, composta interamente da studenti e studentesse dell’ateneo, cerca quattro nuovi collaboratori di talento che andranno ad arricchire e rinnovare le competenze del gruppo, già in piena attività per preparare le prossime competizioni.
Una delle figure ricercate è quella del Public Relations Member, che si occuperà della gestione del sito Wordpress della squadra e della creazione di contenuti per i profili social del team (LinkedIn, Instagram, Facebook), attraverso la stretta collaborazione con gli altri membri del settore tecnico e di quello grafico e fotografico.
Specifiche competenze tecniche sono richieste per gli altri profili ricercati dal team. La figura dell’Embedded Software Developer si occuperà della programmazione dei microcontrollori presenti nelle varie schede progettate dalla squadra, basate in particolare su Atmel e STM32. Il linguaggio di programmazione richiesto è C. Il progetto di rilievo è quello della telemetria, sviluppata internamente a partire dalla scorsa stagione. In questa scheda è presente un STM32, che si interfaccia con vari moduli, tra i quali un modem LARA 4G, un modulo GNSS, e un codec audio, attraverso il protocollo UART e I2C.
La figura del Backend/Frontend Developer si occuperà dello sviluppo di un'architettura backend/frontend per la ricezione e visualizzazione dei dati provenienti dalla scheda di telemetria. Per questa figura saranno preferite le conoscenze di html, css, javascript e php.
La figura del Software Developer, infine, si occuperà dello sviluppo software per la vettura Driverless, ragione per cui è richiesta dimestichezza con la programmazione per ROS in C++, CUDA e con l’utilizzo di Git.
Per maggiori informazioni e per candidarsi è necessario contattare la squadra via mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
L'E-Team Squadra Corse è nata nel 2007 su iniziativa di un gruppo di studenti e dottorandi di Ingegneria, sotto la supervisione del professor Emilio Vitale e del professor Massimo Guiggiani, al tempo rispettivamente preside della facoltà di Ingegneria e presidente del corso di laurea in Ingegneria dei Veicoli Terrestri. Il team ha conseguito negli anni importanti risultati e riconoscimenti, concludendo anche la scorsa stagione 2020/2021 con ottimi piazzamenti in Italia e all’estero.
La Squadra Corse dell’Ateneo lancia la nuova campagna di recruitment
L'E-Team, la Squadra Corse dell'Università di Pisa, lancia la campagna di recruitment per la prossima stagione agonistica 2021/2022. La squadra, composta interamente da studenti e studentesse dell’ateneo, cerca quattro nuovi collaboratori di talento che andranno ad arricchire e rinnovare le competenze del gruppo, già in piena attività per preparare le prossime competizioni.
Una delle figure ricercate è quella del Public Relations Member, che si occuperà della gestione del sito Wordpress della squadra e della creazione di contenuti per i profili social del team (LinkedIn, Instagram, Facebook), attraverso la stretta collaborazione con gli altri membri del settore tecnico e di quello grafico e fotografico.
Specifiche competenze tecniche sono richieste per gli altri profili ricercati dal team. La figura dell’Embedded Software Developer si occuperà della programmazione dei microcontrollori presenti nelle varie schede progettate dalla squadra, basate in particolare su Atmel e STM32. Il linguaggio di programmazione richiesto è C. Il progetto di rilievo è quello della telemetria, sviluppata internamente a partire dalla scorsa stagione. In questa scheda è presente un STM32, che si interfaccia con vari moduli, tra i quali un modem LARA 4G, un modulo GNSS, e un codec audio, attraverso il protocollo UART e I2C.
La figura del Backend/Frontend Developer si occuperà dello sviluppo di un'architettura backend/frontend per la ricezione e visualizzazione dei dati provenienti dalla scheda di telemetria. Per questa figura saranno preferite le conoscenze di html, css, javascript e php.
La figura del Software Developer, infine, si occuperà dello sviluppo software per la vettura Driverless, ragione per cui è richiesta dimestichezza con la programmazione per ROS in C++, CUDA e con l’utilizzo di Git.
Per maggiori informazioni e per candidarsi è necessario contattare la squadra via mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
L'E-Team Squadra Corse è nata nel 2007 su iniziativa di un gruppo di studenti e dottorandi di Ingegneria, sotto la supervisione del professor Emilio Vitale e del professor Massimo Guiggiani, al tempo rispettivamente preside della facoltà di Ingegneria e presidente del corso di laurea in Ingegneria dei Veicoli Terrestri. Il team ha conseguito negli anni importanti risultati e riconoscimenti, concludendo anche la scorsa stagione 2020/2021 con ottimi piazzamenti in Italia e all’estero.
Mi presento, sono Abel
Le origini. Tutto è nato dalle ricerche di Danilo De Rossi sui materiali e sistemi intelligenti naturali e artificiali svolte al Centro “E. Piaggio” dell’Università di Pisa negli anni Ottanta. De Rossi, ora professore emerito dell’Ateneo pisano, sognava che un robot potesse sostituirlo nelle riunioni noiose, di fatto un clone digitale che potesse esprimere emozioni appropriate in base agli stimoli ambientali.
FACE, il primo robot umanoide. Da questa avveniristica visione, nel 2007 nacque il primo prototipo di FACE (Facial Automation for Conveying Emotions), robot umanoide dalle sembianze femminili.
“E’ stato in assoluto il primo studio di questo tipo, - racconta la professoressa Arti Ahluwalia direttrice del Centro Piaggio - successivamente molti gruppi hanno iniziato a condurre ricerche simili”.
Sviluppato con la Fondazione Stella Maris e grazie al lavoro di Daniele Mazzei ora al dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa, FACE è stato usato soprattutto in ambito medico, in particolare nella terapia dei bambini autistici. Ora però e invecchiato. Avendo ormai più di 10 anni, il silicone di cui è fatta la pelle ha perso la sua elasticità e i 42 motori usati per creare le diverse espressioni sono ormai a fine vita. Senza contare che la tecnologia dei motori e dei materiali superelastici che mimano la pelle hanno avuto degli sviluppi importanti negli ultimi anni.
Abel, l'adolescente emozionale
Abel, l’adolescente emozionale. “Prima di andare in pensione De Rossi ha dedicato molta energia e passione nello sviluppo di un nuovo robot - continua Ahluwalia - insieme a Gustav Hoegen, un artista di Londra, e avvalendosi di studi psicologici, ha progettato Abel un nuovo robot androide con il viso di un adolescente, capace di suscitare emozioni ed empatia perché giovane, innocente, ma anche ambiguo, né maschio né femmina. A differenza dei robot precedenti, Abel è espressivo non solo nel viso ma anche nel corpo”.
Le applicazioni. Appena arrivato da Londra all’Università di Pisa, Abel è al centro di una serie di ricerche condotte da un team di scienziati da diversi dipartimenti e afferenti al Centro Piaggio: Arti Ahluwalia ed Enzo Pasquale Scilingo del Dipartimento dell’Ingegneria dell’Informazione, e Caterina Giannetti del Dipartimento di Economia e Management.
Terapie mediche. Sulla scia di FACE, Abel servirà anche nella cura degli adolescenti con disturbi del comportamento e degli anziani affetti da Demenza/Alzheimer. Ma rispetto al suo predecessore Abel segna un notevole upgrade tecnologico.
“Vogliamo dotarlo di una rete di sensori contactless che permetteranno l’acquisizione di segnali fisiologici e biomeccanici dell’interlocutore in modo totalmente non invasivo – dice Enzo Pasquale Scilingo - questi segnali verranno elaborati da algoritmi avanzati di intelligenza artificiale che consentiranno ad Abel di attuare strategie di comportamento dinamico e adattativo rispetto allo stato psico-fisiologico e comportamentale dell’interlocutore. Abel così imparerà dalla propria esperienza arricchendo e perfezionando i suoi schemi comportamentali”.
Il gruppo di ricerca del Centro Piaggio con Abel
Abel sarà protagonista anche di esperimenti di economia comportamentale. “L’intelligenza artificiale è già centrale in questo settore con il 70% delle transazioni nei mercati finanziari, di fatto, gestiti da algoritmi - racconta Caterina Giannetti - Abel potrà servire per studiare la fiducia nelle interazioni economiche ripetute, oppure potrà essere utilizzato all’interno dei gruppi di lavoro per capire se e come può aumentare la performance e infine, grazie allo sviluppo delle sue capacità emotive e cognitive, Abel potrà servire per indagare i nessi causali tra emozioni e scelte economiche”.
Una delle prospettive infine è che Abel possa dare un corpo ai cervelli in provetta. Oggi infatti è possibile coltivare in laboratorio neuroni e ricreare i cosiddetti "organoidi cerebrali", che replicano, in architettura e funzione, alcune caratteristiche salienti di un cervello umano. Utilizzando cellule di un individuo specifico, inoltre, è possibile creare in laboratorio un "mini-me", cioè un mini cervello di quello stesso individuo. Tuttavia, queste colture mancano di un corpo. L‘idea è che Abel sia quel corpo, basterebbe collegare le cellule con il sistema di controllo delle espressioni del robot.
“Questa ricerca è ancora nelle prime fasi - spiega Arti Ahluwalia- stiamo studiando come interpretare, cioè codificare, i segnali elettrofisiologici provenienti dalle cellule: questi non sono altro che dei segnali elettrici, delle correnti, che possono muovere i motori di Abel, pilotandone le emozioni”.
In questo modo, si potrebbero sviluppare dei sistemi bioibridi, dei "digital twin" o gemelli digitali, che si muovono e agiscono sulla base di una intelligenza biologica, di fatto quanto aveva immaginato ormai più di 40 anni fa Danilo De Rossi.
Rinvio delle cerimonie per i laureati con lode del 15 e 22 gennaio
A causa della situazione sanitaria generale, visto l’eccezionale incremento di incidenza dei nuovi casi di Covid-19 anche nella nostra Regione, per motivi di cautela e di tutela della salute di tutti, le cerimonie di consegna delle medaglie ai laureati con lode previste per il 15 e il 22 gennaio 2022 sono annullate e verranno riprogrammate appena possibile.
90 iscritti per il Corso di alta formazione in “Giustizia costituzionale”
Sono 90 gli iscritti all’undicesima edizione del Corso di alta formazione in Giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti che si terrà a Pisa dal 10 gennaio al 4 febbraio. Il Corso, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza con il coordinamento scientifico del professor Roberto Romboli, durerà quattro settimane. Dopo l’edizione speciale dello scorso anno per celebrare i dieci anni del Corso, il CAF torna ad assumere i tratti tradizionali, anche se la modalità di erogazione sarà ancora una volta “da remoto”.
I partecipanti provengono dall’Italia e, in larghissima misura, da Paesi dell’America Latina; i quasi 60 docenti sono italiani, spagnoli, centro e sudamericani.
Oltre ai seminari su tematiche che vanno dai modelli di giustizia costituzionale, alla tutela sovranazionale dei diritti fondamentali, il Corso vedrà affrontare casi pratici connessi all’attualità costituzionale, attraverso l’analisi di sentenze che hanno inciso nel campo della protezione dei diritti umani. All’interno del Corso sono programmate conferenze tenute da ospiti illustri, tra cui Luigi Ferrajoli, Eduardo Ferrer-Mac Gregor e Luis López Guerra. Il programma completo è disponibile a questo link.
90 iscritti per il Corso di alta formazione in “Giustizia costituzionale”
Sono 90 gli iscritti all’undicesima edizione del Corso di alta formazione in Giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti che si terrà a Pisa dal 10 gennaio al 4 febbraio. Il Corso, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza con il coordinamento scientifico del professor Roberto Romboli, durerà quattro settimane. Dopo l’edizione speciale dello scorso anno per celebrare i dieci anni del Corso, il CAF torna ad assumere i tratti tradizionali, anche se la modalità di erogazione sarà ancora una volta “da remoto”.
I partecipanti provengono dall’Italia e, in larghissima misura, da Paesi dell’America Latina; i quasi 60 docenti sono italiani, spagnoli, centro e sudamericani.
Oltre ai seminari su tematiche che vanno dai modelli di giustizia costituzionale, alla tutela sovranazionale dei diritti fondamentali, il Corso vedrà affrontare casi pratici connessi all’attualità costituzionale, attraverso l’analisi di sentenze che hanno inciso nel campo della protezione dei diritti umani. All’interno del Corso sono programmate conferenze tenute da ospiti illustri, tra cui Luigi Ferrajoli, Eduardo Ferrer-Mac Gregor e Luis López Guerra. Il programma completo è disponibile a questo link.