Young Ambassadors Society is recruiting the Italian Delegates for the Y7 and Y20
In collaboration with the Italian Government and the Italian Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation, the Young Ambassadors Society (YAS) is now recruiting the delegates that this year will join the Italian Delegation of the Youth 7 (Y7) and Youth 20 (Y20), the official youth engagement groups of the G7 and G20.
The work of the youth groups lasts several months throughout the year and culminates in the Y20 and Y7 Summits where a Final Communique, containing proposals from the young delegates, is finalised and passed on to the Presidents and Heads of State.
The Italian Delegations are led and recruited annually by the Young Ambassadors Society.
In 2022, the Y20 Summit will take place in Jakarta and Bandung, Indonesia from the 17th to the 24th of July.
The 4 delegates will be called to address the following priority areas:
- Youth Employment
- Digital Transformation
- Sustainable and Livable Planet
- Diversity and Inclusion
In 2022, the Y7 Summit will take place in Germany in May.
The 4 delegates will be called to address the following priority areas:
- Sustainability
- Digital and Technology
- Global Economy
- Health
To apply to join the Y20 or Y7 Italian delegation, candidates must be aged between 19 and 30 at the time of the Summit.
Board and accommodation for the time spent in the hosting countries will be provided. Each Delegate should cover the expenses for the round trip to the location of the Summits and the costs associated with potential pre and/or post-Summit meetings in Rome with representatives of the Italian Institutions.
The deadline for submitting the application is 5 February. We review applications on a rolling basis, so we strongly encourage you to apply as early as possible.
For more information and to send your application please use the following link: www.esteri.it/en.
If you have any questions please send an email to Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
About YAS
The Young Ambassadors Society (YAS) was founded in 2011 with the goal of empowering young people and offering them opportunities to make an impact and make their voice heard by global policy makers. Through our activities, we create the conditions to learn and raise awareness on many issues related to politics, economics, innovation and sustainability.
Together with a global network of international associations, YAS is one of the founding members of the Y20 and Y7 that are the G20 and G7 official engagement groups for young people. Since their foundation, YAS has been responsible for these engagement groups for Italy in collaboration with the Italian Government and the Italian Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation.
In 2021, as Chair of the Y20, YAS worked with the G20 Italian Presidency and G20 Ministerial Working Groups to bring youth voice and perspectives on issues related to health, education, economic development, labour, innovation and culture. In 2017, YAS was also Chair of the Y7 engagement group of the G7 under the Italian Presidency.
Assegnato al ricercatore Carmelo De Maria il premio “1000x i Millennials”
È stato assegnato il Premio “1000x i Millennials” istituito dal CAFRE, il Centro Interdipartimentale per l'Aggiornamento, la Formazione e la Ricerca Educativa dell’Università di Pisa, nato per incentivare e riconoscere i docenti che si sono distinti in iniziative per aggiornare e potenziare l'efficacia della propria didattica, rispondendo in particolare ai bisogni delle nuove generazioni (i Millennials). A vincere il premio dell’edizione 2021 è stato Carmelo De Maria, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e afferente al Centro di ricerca Enrico Piaggio, che si è aggiudicato un riconoscimento di 1000 euro come fondo di ricerca. Il premio è stato annunciato nel corso del convegno che il CAFRE organizza annualmente per diffondere la conoscenza di buone prassi e iniziative dei docenti (è possibile visionare il video integrale del Convegno sul Canale YouTube del CAFRE).
Il lavoro premiato ha riguardato un Bootcamp virtuale, organizzato con il patrocinio dell'UNESCO, UNECA e del ministero dell'Innovazione del Sudafrica, con oltre 100 partecipanti, provenienti da numerosi paesi in via di sviluppo, per sviluppare soluzioni innovative per la gestione della pandemia da COVID-19.
I partecipanti, divisi in 10 gruppi di lavoro, hanno ideato soluzioni per il tracciamento dei positivi, per la sanificazione, per il trattamento dei pazienti, e documentato i loro progetti sulla Piattaforma UBORA.
Questo "esperimento collettivo" è stato descritto attraverso una pubblicazione scientifica peer-reviewed sull'International Journal of Engineering Education, con il contributo di tutti i mentor ed i docenti internazionali.
La commissione del premio era composta da Marco Bizzarri (rappresentante del Consiglio degli Studenti), Valentina Domenici (presidente, professoressa associata Chimica e Chimica Industriale), Isidoro Ferrante (professore associato Fisica), Domenico Geraci (rappresentante studenti Ingegneria Civile e Industriale), Michele Lanzetta (professore associato Ingegneria Civile e Industriale), Fernando Malorgio (professore associato Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali), Federica Nardella (rappresentante dottorandi Chimica e Chimica Industriale), Gianfranco Natale (professore associato Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia), Andrea Taddei (professore associato Filologia, Letteratura, Linguistica).
“Quest’anno abbiamo avuto un evento particolarmente ricco, grazie ai colleghi che hanno partecipato in presenza e online e una duplice premiazione, con la consegna delle targhe 2020 e 2021 - ha commentato il direttore del CAFRE, professor Michele Lanzetta - È un piacere, oltre che un dovere, riconoscere e celebrare il merito di docenti e ricercatori accomunati dalla passione per la formazione e la ricerca educativa, sotto l’egida del CAFRE”.
Hanno partecipato al premio Walter Ambrosini, professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale, insieme a Nicola Forgione, professore associato presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale e presidente del corso di laurea magistrale in Ingegneria Nucleare, Carmelo De Maria, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, Andrea Armani, professore associato presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie e Alessandra Bertoli, professoressa associata presso il Dipartimento di Farmacia.
Fuori bando ha presentato una proposta al convegno Stefano Giordano, professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione.
Durante l’evento è stata consegnata la targa anche al vincitore dell’edizione 2020 Nicola Tonellotto, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione. Nel corso della giornata è stato riportato anche un resoconto del Workshop HELMeTO 2021, per il quale il CAFRE ha sponsorizzato cinque lavori.
Assegnato al ricercatore Carmelo De Maria il premio “1000x i Millennials”
È stato assegnato il Premio “1000x i Millennials” istituito dal CAFRE, il Centro Interdipartimentale per l'Aggiornamento, la Formazione e la Ricerca Educativa dell’Università di Pisa, nato per incentivare e riconoscere i docenti che si sono distinti in iniziative per aggiornare e potenziare l'efficacia della propria didattica, rispondendo in particolare ai bisogni delle nuove generazioni (i Millennials). A vincere il premio dell’edizione 2021 è stato Carmelo De Maria, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e afferente al Centro di ricerca Enrico Piaggio, che si è aggiudicato un riconoscimento di 1000 euro come fondo di ricerca. Il premio è stato annunciato nel corso del convegno che il CAFRE organizza annualmente per diffondere la conoscenza di buone prassi e iniziative dei docenti (è possibile visionare il video integrale del Convegno sul Canale YouTube del CAFRE).
Valentina Domenici consegna la targa 2021 a Carmelo De Maria
Il lavoro premiato ha riguardato un Bootcamp virtuale, organizzato con il patrocinio dell'UNESCO, UNECA e del ministero dell'Innovazione del Sudafrica, con oltre 100 partecipanti, provenienti da numerosi paesi in via di sviluppo, per sviluppare soluzioni innovative per la gestione della pandemia da COVID-19.
I partecipanti, divisi in 10 gruppi di lavoro, hanno ideato soluzioni per il tracciamento dei positivi, per la sanificazione, per il trattamento dei pazienti, e documentato i loro progetti sulla Piattaforma UBORA.
Questo "esperimento collettivo" è stato descritto attraverso una pubblicazione scientifica peer-reviewed sull'International Journal of Engineering Education, con il contributo di tutti i mentor ed i docenti internazionali.
La commissione del premio era composta da Marco Bizzarri (rappresentante del Consiglio degli Studenti), Valentina Domenici (presidente, professoressa associata Chimica e Chimica Industriale), Isidoro Ferrante (professore associato Fisica), Domenico Geraci (rappresentante studenti Ingegneria Civile e Industriale), Michele Lanzetta (professore associato Ingegneria Civile e Industriale), Fernando Malorgio (professore associato Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali), Federica Nardella (rappresentante dottorandi Chimica e Chimica Industriale), Gianfranco Natale (professore associato Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia), Andrea Taddei (professore associato Filologia, Letteratura, Linguistica).
“Quest’anno abbiamo avuto un evento particolarmente ricco, grazie ai colleghi che hanno partecipato in presenza e online e una duplice premiazione, con la consegna delle targhe 2020 e 2021 - ha commentato il direttore del CAFRE, professor Michele Lanzetta - È un piacere, oltre che un dovere, riconoscere e celebrare il merito di docenti e ricercatori accomunati dalla passione per la formazione e la ricerca educativa, sotto l’egida del CAFRE”.
Hanno partecipato al premio Walter Ambrosini, professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale, insieme a Nicola Forgione, professore associato presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale e presidente del corso di laurea magistrale in Ingegneria Nucleare, Carmelo De Maria, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, Andrea Armani, professore associato presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie e Alessandra Bertoli, professoressa associata presso il Dipartimento di Farmacia.
Fuori bando ha presentato una proposta al convegno Stefano Giordano, professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione.
Durante l’evento è stata consegnata la targa anche al vincitore dell’edizione 2020 Nicola Tonellotto, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione. Nel corso della giornata è stato riportato anche un resoconto del Workshop HELMeTO 2021, per il quale il CAFRE ha sponsorizzato cinque lavori.
Valentina Domenici consegna la targa 2020 a Nicola Tonellotto
Si formano al Dipartimento di Economia e Management circa ottanta dipendenti dell’Agenzia delle Entrate
Si stanno formando al Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa circa ottanta dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, in gran parte neoassunti, in servizio nella sede centrale di Roma. È infatti partito martedì 11 gennaio il corso di alta formazione in "Internal Auditing nella Pubblica Amministrazione", rivolto in via esclusiva al personale della Direzione Centrale Audit dell'Agenzia governativa. Coordinato dal dottor Iacopo Cavallini, ricercatore di Economia aziendale, il corso si compone di 48 ore di lezioni on line che spaziano dalla teoria alla pratica: standard professionali per la professione di internal audito, pianificazione e audit reporting, data mining e tecniche di campionamento, investigazione delle frodi, Risk Self Assessment.
Il corso si svolge nell’ambito del master in "Auditing e Controllo Interno" (http://www.masteraudit.it), diretto dal professor Giuseppe D'Onza, ordinario di Economia aziendale. Il master, giunto quest’anno alla 24° edizione, è stato il primo master a essere attivato all’Università di Pisa e il primo in Auditing attivato in Italia.
“Già negli scorsi anni – ha commentato il dottor Cavallini - l'Agenzia delle Entrate aveva commissionato al nostro Dipartimento tre edizioni di un master ‘spin off’ su queste tematiche dedicato ai suoi dipendenti. Ora, dopo qualche anno di pausa, è tornata a richiedere il nostro supporto, a esplicito riconoscimento della ‘leadership’ pisana nella formazione sui temi del controllo interno, della revisione, del risk management e degli argomenti correlati”.
Si formano al Dipartimento di Economia e Management circa ottanta dipendenti dell’Agenzia delle Entrate
Si stanno formando al Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa circa ottanta dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, in gran parte neoassunti, in servizio nella sede centrale di Roma. È infatti partito martedì 11 gennaio il corso di alta formazione in "Internal Auditing nella Pubblica Amministrazione", rivolto in via esclusiva al personale della Direzione Centrale Audit dell'Agenzia governativa. Coordinato dal dottor Iacopo Cavallini, ricercatore di Economia aziendale, il corso si compone di 48 ore di lezioni on line che spaziano dalla teoria alla pratica: standard professionali per la professione di internal audito, pianificazione e audit reporting, data mining e tecniche di campionamento, investigazione delle frodi, Risk Self Assessment.
Il corso si svolge nell’ambito del master in "Auditing e Controllo Interno" (http://www.masteraudit.it), diretto dal professor Giuseppe D'Onza, ordinario di Economia aziendale. Il master, giunto quest’anno alla 24° edizione, è stato il primo master a essere attivato all’Università di Pisa e il primo in Auditing attivato in Italia.
“Già negli scorsi anni – ha commentato il dottor Cavallini - l'Agenzia delle Entrate aveva commissionato al nostro Dipartimento tre edizioni di un master ‘spin off’ su queste tematiche dedicato ai suoi dipendenti. Ora, dopo qualche anno di pausa, è tornata a richiedere il nostro supporto, a esplicito riconoscimento della ‘leadership’ pisana nella formazione sui temi del controllo interno, della revisione, del risk management e degli argomenti correlati”.
Il dottor Iacopo Cavallini.
La plasticità del cervello parte dal microbiota intestinale
Il microbiota intestinale – conosciuto da tutti come microflora intestinale – svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo e nel mantenimento della funzione del sistema immunitario e nella regolazione del peso corporeo. Nuovi studi suggeriscono che il microbiota potrebbe essere coinvolto anche nella via di comunicazione tra centro e periferia chiamata asse intestino-cervello, modulando le funzioni cerebrali e infine il nostro comportamento.
Per esaminare in modo dettagliato la connessione tra microbiota e cervello, Paola Tognini, ricercatrice del Dipartimento di Ricerca traslazionale (Unità di Fisiologia) dell’Università di Pisa, in collaborazione con il professor Tommaso Pizzorusso della Scuola Normale Superiore, hanno studiato come segnali provenienti dai batteri intestinali possano influenzare la plasticità neuronale. Lo studio, dal titolo The gut microbiota of environmentally enriched mice regulates visual cortical plasticity, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Cell Reports ed è frutto di una collaborazione tra Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Istituto di Neuroscienze del CNR, Fondazione Stella Maris e Università di Milano.
“La plasticità cerebrale o neuronale è la capacità del nostro cervello di cambiare in risposta a stimoli provenienti dall’ambiente esterno e/o in risposta alle nostre esperienze. Il cervello è più plastico, e quindi tende a modificarsi durante l’età giovanile, mentre i suoi circuiti sono più stabili e quindi resistenti al modificarsi durante l’età adulta. Nel nostro studio abbiamo cercato di capire se segnali provenienti dal microbiota intestinale potessero riattivare la plasticità nel cervello adulto – spiegano Paola Tognini e Tommaso Pizzorusso – Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo sfruttato il sistema visivo come modello, proprio perché gli animali adulti normalmente non mostrano plasticità in questa area del cervello”.
I ricercatori hanno allevato i topolini in un ambiente particolare caratterizzato da un incremento nelle esperienze sensoriali, sociali e che favorisce l’attività fisica. Questi topi, definiti “arricchiti”, avevano un microbiota differente da quello dei topi allevati nelle classiche gabbie da laboratorio e mostravano plasticità cerebrale, come accade negli animali giovani. Tuttavia, quando questi topi erano privati del loro microbiota, la riattivazione della plasticità neuronale era completamente annullata, suggerendo che segnali provenienti dall’intestino fossero responsabili dell’effetto. Infine, il trasferimento del microbiota intestinale tramite trapianto fecale da topi arricchiti plastici a topi standard, che non hanno un cervello plastico, causava un aumento di plasticità neuronale nei topi riceventi.
“Il nostro studio introduce un concetto nuovissimo, ossia quello dell'esistenza di una connessione “esperienza-microbiota intestinale-cervello”: le nostre esperienze non solo influenzano il cervello direttamente ma anche tramite segnali provenienti dal nostro intestino”. Allo studio hanno dato un fondamentale contributo anche i giovani dottorandi della Scuola Normale Superiore Leonardo Lupori e Sara Cornuti.
L’implicazione dei risultati raggiunti con questo studio è ampia e non limitata ai sistemi sensoriali e alla corteccia visiva. Infatti, la ricerca potrebbe aprire nuove frontiere per promuovere la plasticità neuronale in malattie del neurosviluppo o neurodegenerative, basandosi su strategie terapeutiche atte a modulare l’asse intestino-cervello.
Il progetto “Pionieri dell’informatica italiana” entra nel vivo
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso l’Italia era un paese all’avanguardia nel nascente mondo dell’informatica. A Pisa, Ivrea, Milano e Roma furono sviluppate ricerche e progetti innovativi le cui eredità sono tuttora vive. Raccontare questo importante pezzo della storia d’Italia, con le voci dei protagonisti dell’epoca, è l’obiettivo del progetto crossmediale “Pionieri dell’informatica – Uomini e donne all’alba della rivoluzione digitale”.
«Pisa, grazie al suo spirito cosmopolita e alla sua capacità innata di saper sognare in grande e di sapersi predisporre al cambiamento, è riuscita ad essere una degli epicentri di questa rivoluzione epocale che ancora oggi trova qui l’ambiente adatto per sempre nuovi sviluppi - ha commentato il Rettore dell'Università di Pisa, Paolo Mancarella - Una storia da precursori, resa possibile anche perché l’Università di Pisa ha svolto appieno la sua funzione all’interno di un sistema che costituisce una delle maggiori concentrazioni di sapere e di qualità scientifica registrabile in Italia. Poterla ripercorrere attraverso la voce e il racconto dei suoi protagonisti è allora un'occasione importante di ispirazione per tutti coloro che sono chiamati a scrivere il futuro dell'informatica»
La prima tappa del progetto è la pubblicazione, sulle maggiori piattaforme, di sei podcast con i quali vengono tratteggiati i profili di alcuni dei personaggi principali. Si tratta di Giuseppe Cecchini, Elio Fabri, Franco Filippazzi, Elisa Montessori, Luigi Pistelli e Roberto Vacca. Le loro testimonianze, intervallate da una voce narrante, aiutano gli ascoltatori a ripercorrere le vicende che portarono alla realizzazione della Calcolatrice Elettronica Pisana e dell’Elea 9003 e alla installazione del Ferranti Mark 1* presso l’INAC di Roma.
Gli episodi sono ascoltabili gratuitamente sulle pagine di Internet Festival delle piattaforme Spotify, Apple podcast e Google podcast.
Il progetto “Pionieri dell’informatica”, promosso dall’Università di Pisa e dal Museo degli Strumenti per il Calcolo (parte del Sistema Museale di Ateneo) è stato curato dal regista Lorenzo Garzella, dal prof. Fabio Gadducci, direttore del Museo, da Maurizio Gazzarri ed Elisabetta Mori, esperti di storia dell’informatica e autori di libri e studi sull’argomento.
Nei mesi scorsi sono state girate quindici interviste con il doppio scopo di realizzare un archivio di testimonianze e una nuova narrazione di quegli eventi. Eventi che portarono a Milano e Roma all’acquisto di calcolatori elettronici dall’estero e a Pisa alla progettazione e costruzione dei primi computer italiani, frutto del lavoro dell’Università di Pisa e della società Olivetti di Ivrea.
Oltre ai sei già citati, protagonisti delle interviste sono: Elisabetta Abate, Luciano Azzarelli, Graziano Bertini, Fabio Capocaccia, Maria Morandi Cecchi, Giuliana Filippazzi, Gastone Garziera, Piero Maestrini, Ettore Stanghellini.
Le prossime tappe del progetto prevedono la realizzazione di una pagina web con le videointerviste, ma i curatori stanno già lavorando per ulteriori episodi in podcast, altre interviste ed eventi di divulgazione e narrazione.
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Il progetto “Pionieri dell’informatica – Uomini e donne all’alba della rivoluzione digitale” è realizzato grazie al sostegno di Università di Pisa, Museo degli Strumenti per il Calcolo, Sistema Museale di Ateneo dell'Università di Pisa.
In collaborazione con: Internet Festival, Istituto di Informatica e Telematica (CNR-IIT), Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo” (CNR-ISTI), Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” (CNR-IAC), Fondazione Sistema Toscana, Fondazione Galileo Galilei – Pisa.
Ringraziamenti: Fondazione Adriano Olivetti, Fondazione Natale Capellaro, Associazione Archivio Storico Olivetti, Laboratorio-Museo Tecnologicamente, Palazzo Blu Pisa.
Produzione esecutiva: NANOF, Associazione Acquario della Memoria.
Realizzazione a cura di: Fabio Gadducci, Maurizio Gazzarri, Elisabetta Mori, Lorenzo Garzella.
Con la collaborazione di: Simone Tognarelli, Nicola Trabucco.
Voce narrante: Giulia Solano – Associazione Corso Vivavoce.
Stacchi musicali: Piero Grossi. Si ringraziano gli eredi e l’Associazione Piero Grossi.
Registrazione audio: 2eMMe Studio – Pisa.
“Giustizia agile”: finanziato dal Ministero della Giustizia un progetto di Unipi in partnership con le altre università toscane e quelle di Lazio e Umbria
Lo scorso ottobre 2021, il nostro Ateneo si è sottoposto alla selezione avviata dal Ministero della Giustizia per il finanziamento di progetti di collaborazione tra Università e Tribunali finalizzati a realizzare uno degli obiettivi più ambiziosi e decisivi del PNRR: una migliore organizzazione della macchina giudiziaria, con tempi più rapidi di decisione da parte dei tribunali civili e penali.
Come risulta dal decreto del 5 gennaio 2022 della Direzione Generale per il Coordinamento delle politiche di coesione del ministero della Giustizia, tra i progetti finanziati vi è appunto quello presentato da una cordata di università dell’Italia centrale, coordinata dall’Università della Tuscia e composta da cinque Università della Toscana (la nostra, quella di Firenze, di Siena e le Scuole Sant’Anna di Pisa e IMT di Lucca), da altri quattro atenei del Lazio (le Università di Roma Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre e Cassino) e da uno dell’Umbria (Università di Perugia).
«Alla luce dell’importanza e della centralità di questo Progetto – che si colloca perfettamente al centro di relazioni che da tempo il nostro Ateneo ha instaurato col mondo della giustizia – » ha osservato il Rettore Prof. Mancarella «non posso che esprimere grande soddisfazione per l’esito della valutazione ministeriale. Un sentito ringraziamento va alla nostra preziosa componente accademica per il contributo che si è resa disponibile a dare onde conseguire l’obiettivo di rendere la giustizia italiana più efficiente e, al contempo, più attenta ai bisogni dei cittadini. Sono infine felice del coinvolgimento del Tribunale di Pisa, con il quale molte sono le iniziative condivise».
Il progetto ha ricevuto un finanziamento ministeriale complessivo di 8 milioni di euro per contribuire a rendere la macchina della giustizia più moderna ed efficiente. Le università partner metteranno a disposizione dei distretti giudiziari di Roma, Firenze e Perugia le loro competenze in area giuridica, economica e ingegneristica, per realizzare tre obiettivi:
- istituire e potenziare presso i tribunali l’Ufficio per il processo, destinato a supportare il lavoro dei giudici e dei cancellieri;
- ridurre drasticamente gli arretrati giudiziari, così da garantire la ragionevole durata dei processi;
- aggiornare la formazione universitaria, orientandola alle nuove esigenze delle figure professionali del comparto giustizia, incluse quelle legate all’innovazione tecnologica, alla individuazione di soluzioni green (con il superamento definitivo del cartaceo) e alla adozione di modalità intelligenti di riorganizzazione del lavoro.
“Giustizia agile”: finanziato dal Ministero della Giustizia un progetto di Unipi in partnership con le altre università toscane e quelle di Lazio e Umbria
Lo scorso ottobre 2021, il nostro Ateneo si è sottoposto alla selezione avviata dal Ministero della Giustizia per il finanziamento di progetti di collaborazione tra Università e Tribunali finalizzati a realizzare uno degli obiettivi più ambiziosi e decisivi del PNRR: una migliore organizzazione della macchina giudiziaria, con tempi più rapidi di decisione da parte dei tribunali civili e penali.
Come risulta dal decreto del 5 gennaio 2022 della Direzione Generale per il Coordinamento delle politiche di coesione del ministero della Giustizia, tra i progetti finanziati vi è appunto quello presentato da una cordata di università dell’Italia centrale, coordinata dall’Università della Tuscia e composta da cinque Università della Toscana (la nostra, quella di Firenze, di Siena e le Scuole Sant’Anna di Pisa e IMT di Lucca), da altri quattro atenei del Lazio (le Università di Roma Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre e Cassino) e da uno dell’Umbria (Università di Perugia).
«Alla luce dell’importanza e della centralità di questo Progetto – che si colloca perfettamente al centro di relazioni che da tempo il nostro Ateneo ha instaurato col mondo della giustizia – » ha osservato il Rettore Prof. Mancarella «non posso che esprimere grande soddisfazione per l’esito della valutazione ministeriale. Un sentito ringraziamento va alla nostra preziosa componente accademica per il contributo che si è resa disponibile a dare onde conseguire l’obiettivo di rendere la giustizia italiana più efficiente e, al contempo, più attenta ai bisogni dei cittadini. Sono infine felice del coinvolgimento del Tribunale di Pisa, con il quale molte sono le iniziative condivise».
Il progetto ha ricevuto un finanziamento ministeriale complessivo di 8 milioni di euro per contribuire a rendere la macchina della giustizia più moderna ed efficiente. Le università partner metteranno a disposizione dei distretti giudiziari di Roma, Firenze e Perugia le loro competenze in area giuridica, economica e ingegneristica, per realizzare tre obiettivi:
- istituire e potenziare presso i tribunali l’Ufficio per il processo, destinato a supportare il lavoro dei giudici e dei cancellieri;
- ridurre drasticamente gli arretrati giudiziari, così da garantire la ragionevole durata dei processi;
- aggiornare la formazione universitaria, orientandola alle nuove esigenze delle figure professionali del comparto giustizia, incluse quelle legate all’innovazione tecnologica, alla individuazione di soluzioni green (con il superamento definitivo del cartaceo) e alla adozione di modalità intelligenti di riorganizzazione del lavoro.
Il ruolo del lupo per l’ecosistema nelle Alpi Apuane: finanziata una borsa di studio dal Parco e dall'Università di Pisa
Quali sono gli effetti della presenza del lupo per l’intero ecosistema delle Alpi Apuane? Può avere, il predatore numero uno, un ruolo importante anche nella conservazione delle specie vegetali? È quanto sta indagando uno studio coordinato dal professor Alessandro Massolo dell’Unità di Etologia, Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, in collaborazione con il professor Giovanni Argenti e Maria Ponzetta, ricercatrice del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università degli Studi di Firenze per la parte relativa ai rilievi sulla vegetazione, e del professor Francesco Rovero del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze. Lo studio vede il coinvolgimento attivo anche del comando guardiaparco, dei tecnici faunistici del Parco delle Apuane e, ovviamente di studentesse e studenti delle Università di Pisa e di Firenze. Tra questi, due studenti residenti nell’area protetta: Luca Petroni, titolare di una borsa di dottorato cofinanziata dall’Università di Pisa e dall’Ente Parco, e Luca Natucci, tesista magistrale in Conservazione ed Evoluzione.
“L’obiettivo del progetto – spiega il professor Alessandro Massolo – è studiare gli effetti regolatori del lupo sulla catena trofica dei mammiferi e come questi si riverberano anche sulle componenti vegetali”. Lo studio, in particolare, intende indagare i cosiddetti top-down effect dovuti alla presenza di un ‘top-predator’ come il lupo sulle Apuane, e il ruolo ecologico che questo predatore riveste. “Nelle Alpi Apuane – spiega il prof. Massolo – il lupo preda specie quali cinghiali, caprioli, mufloni, cervi, daini e capre rinselvatichite. L’effetto top-down è un effetto regolatore dei predatori su predatori più piccoli ma soprattutto sui popolamenti di prede. Può ridurne la densità, modificarne l’uso dello spazio e i ritmi di attività, oltreché alterare le relazioni di competizione diretta e indiretta tra le specie preda. A cascata, questi cambiamenti possono causare quindi un ridotto o differente impatto sulle specie vegetali e indirettamente anche sul suolo e sugli organismi in esso presenti. Lo studio si propone quindi di valutare se, e in che misura, tale effetto top-down sia riscontrabile sulle Apuane.”
Carnivori apuani.
“Sono nato e cresciuto ai piedi delle Apuane e spero che questo progetto ci permetta di migliorare le conoscenze degli ecosistemi e delle interazioni che li plasmano, e che il nostro lavoro aiuti a far conoscere alle persone altri aspetti di un territorio straordinario – dichiara Luca Petroni, vincitore della borsa di dottorato per l’Università di Pisa, che svolgerà il suo studio nell’ambito di questo progetto.”
Per svolgere l’indagine, il territorio del Parco è stato suddiviso, tramite una griglia di 3x3 km, in 52 celle. In ciascuna cella è stato individuato un percorso fisso di 2 km lungo i quali raccogliere dati su segni di presenza indiretta (come feci e tracce) di lupi, volpi, mustelidi, ungulati domestici e selvatici, e un sito in cui collocare una fototrappola per il monitoraggio diretto della presenza di queste specie allo scopo di valutarne l’attività giornaliera e la loro distribuzione all’interno dell’area di studio. Inoltre, sempre usando la griglia come riferimento, sono stati individuati 13 siti in cui si è riscontrata regolare attività di marcatura fecale da parte di lupi, e una ventina di siti (punti di vantaggio) da cui condurre rilevamenti degli ululati indotti e spontanei dei lupi. Nei siti di marcatura si sta conducendo la raccolta di escrementi di lupo con cadenza bi- o tri-settimanale, mentre dai punti di vantaggio si conducono rilevamenti sulla frequenza e localizzazione di ululati indotti tramite stimolazioni (wolf-howling) o spontanee (usando microfoni ambientali) per identificare branchi riproduttivi. Infine, in alcune aree verranno effettuati rilievi sulla vegetazione silvo-pastorale per valutare l'impatto degli ungulati, in termini di prelievo della biomassa e di eventuali danni presenti.
Ungulati apuani.
Come sottolinea il professor Massolo, è importante che il progetto sia condiviso e supportato coinvolgendo i residenti del parco. Per informazioni e segnalazioni di avvistamenti diretti o invio di fotografie e video interessanti, contattare i ricercatori coinvolti presso l’Università di Pisa Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Gli studiosi segnalano che, anche un esemplare di lupo investito da traffico stradale, potrebbe fornire indizi importanti e materiale per la genetica. Per questo il Parco invita a comunicare ai ricercatori tutte le informazioni in merito. (Fonte: Ufficio stampa Parco Alpi Apuane).