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L’Università di Pisa esprime sgomento per la morte di Giulia Cecchettin, sequestrata e uccisa con efferatezza pochi giorni prima della discussione della tesi di laurea a completamento del suo percorso di studi in Ingegneria biomedica presso l’Università di Padova.

Giulia non era una studentessa del nostro ateneo, eppure sentiamo che la sua morte riguarda anche noi, come ci riguardano la vita e la sicurezza di tutte le giovani donne che nelle università intraprendono e coltivano un loro progetto di vita, di libertà, di realizzazione di sogni e desideri.

In segno di cordoglio, e per ribadire la condanna di ogni forma di violenza sulle donne, ho disposto che nella giornata di martedì 21 novembre sia osservato un minuto di silenzio all’inizio di tutte le riunioni di commissioni, organi, sedute di laurea, consigli di dipartimento e di corsi di studio e delle lezioni delle ore 8.45 e 14.00

Il Rettore
Riccardo Zucchi

E’ nato all’Università di Pisa un centro interamente dedicato alla didattica. Il Teaching and Learning Centre (TLC) si occuperà di innovazione della didattica universitaria, di sviluppare metodologie e strumenti per migliorare le esperienze di insegnamento e apprendimento, e di formazione degli insegnanti.

Il Centro promuoverà e coordinerà tutte le azioni presenti e future che fanno capo alla didattica di Ateneo. Ci sono ad esempio i progetti speciali per la didattica che già da alcuni anni coinvolgono studenti e studentesse dei corsi di laurea triennali e magistrali in esperienze attive e partecipate. Oppure iniziative come “Insegnare a insegnare” per migliorare le competenze didattiche degli stessi professori universitari o la Comunità dei mentori con docenti che seguono lezioni di colleghi di altre discipline per uno scambio di punti di vista con il coinvolgimento degli studenti per migliorare le metodologie didattiche.

“Uno degli obiettivi – dice Giovanni Paoletti, prorettore per la didattica - sarà quello di individuare le cosiddette buone pratiche, condividerle e valorizzarle in coordinamento con il Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Ateneo”.

Al TLC fa capo anche l’attività dell’Università di Pisa nel campo della formazione insegnanti, con i nuovi percorsi di formazione che saranno attivati nei prossimi mesi, grazie all’apposito Centro multidisciplinare interno al TLC, coordinato da Cecilia Iannella.

“La collaborazione scuola università è un tassello fondamentale per lo sviluppo culturale del Paese – sottolinea Paoletti – In questo contesto il tema della formazione degli insegnanti, quelli futuri e quelli in servizio, riveste un ruolo particolarmente importante, è mia convinzione è che scuola e università possano trarre beneficio reciproco da questo confronto”.

Gli organi del TLC sono il Direttore, la Giunta, di cui fanno parte i referenti esperti (Filippo Chiarello, Donatella Fantozzi, Cecilia Iannella, Federica Paganelli), il Consiglio, con i referenti TLC dei Dipartimenti, e un Comitato scientifico con compiti di raccordo tra le politiche di Ateneo in materia di didattica. Il supporto amministrativo è assicurato dall’Unità Teaching and Learning diretta da Luigi Diana.

Possono afferire al TLC tutti i docenti dell’Ateneo interessati alle sue finalità.

giovanni_paoletti.jpgE’ nato all’Università di Pisa un centro interamente dedicato alla didattica. Il Teaching and Learning Centre (TLC) si occuperà di innovazione della didattica universitaria, di sviluppare metodologie e strumenti per migliorare le esperienze di insegnamento e apprendimento, e di formazione degli insegnanti.

Il Centro promuoverà e coordinerà tutte le azioni presenti e future che fanno capo alla didattica di Ateneo. Ci sono ad esempio i progetti speciali per la didattica che già da alcuni anni coinvolgono studenti e studentesse dei corsi di laurea triennali e magistrali in esperienze attive e partecipate. Oppure iniziative come “Insegnare a insegnare” per migliorare le competenze didattiche degli stessi professori universitari o la Comunità dei mentori con docenti che seguono lezioni di colleghi di altre discipline per uno scambio di punti di vista con il coinvolgimento degli studenti per migliorare le metodologie didattiche.

“Uno degli obiettivi – dice Giovanni Paoletti (foto), prorettore per la didattica - sarà quello di individuare le cosiddette buone pratiche, condividerle e valorizzarle in coordinamento con il Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Ateneo”.

Al TLC fa capo anche l’attività dell’Università di Pisa nel campo della formazione insegnanti, con i nuovi percorsi di formazione che saranno attivati nei prossimi mesi, grazie all’apposito Centro multidisciplinare interno al TLC, coordinato da Cecilia Iannella.

“La collaborazione scuola università è un tassello fondamentale per lo sviluppo culturale del Paese – sottolinea Paoletti – In questo contesto il tema della formazione degli insegnanti, quelli futuri e quelli in servizio, riveste un ruolo particolarmente importante, è mia convinzione è che scuola e università possano trarre beneficio reciproco da questo confronto”.

Gli organi del TLC sono il Direttore, la Giunta, di cui fanno parte i referenti esperti (Filippo Chiarello, Donatella Fantozzi, Cecilia Iannella, Federica Paganelli), il Consiglio, con i referenti TLC dei Dipartimenti, e un Comitato scientifico con compiti di raccordo tra le politiche di Ateneo in materia di didattica. Il supporto amministrativo è assicurato dall’Unità Teaching and Learning diretta da Luigi Diana.

Possono afferire al TLC tutti i docenti dell’Ateneo interessati alle sue finalità.

 In occasione del Fibonacci Day del 23 novembre, la giornata internazionale dedicata al matematico pisano che per primo introdusse in Occidente i numeri arabi e lo zero, si inaugura all’Archivio di Stato di Pisa la mostra a ingresso gratuito “Pisa e il mondo Arabo” che resterà aperta sino al 23 gennaio 2024. All’esposizione è collegato un ciclo di iniziative che coinvolgono Museo Nazionale di San Matteo, l’Università di Pisa e Palazzo Blu.

La mostra è incentrata sugli intensi rapporti tra Pisa e il Nord-Africa dal XII a tutto il XIV secolo e presenta gli originali dei più significativi trattati di pace e commercio stipulati tra le autorità pisane e le autorità di città come Tunisi, Bona e Bugia, Fez. Questi documenti sono densi di informazioni ma anche strepitosi per le dimensioni e per la qualità: gli originali arabi mostrano capolavori di calligrafia, capaci di stupire e affascinare, e la lunghezza dei supporti di carta o pergamena può arrivare ai 10 metri.
“Sarà esposto un unicum assoluto – racconta il professore Fabrizio Franceschini dell’Università di Pisa nel comitato scientifico delle iniziative - la traduzione in pisano, ma scritta in caratteri arabi, della lettera-trattato inviata il 10 giugno 1366 dal signore di Bona e Bugia al doge di Pisa Giovanni de’ Conti Dell’Agnello, traduzione che serviva forse da lasciapassare per i mercanti arabi i quali potevano così godere, nei domini pisani, delle stesse garanzie offerte ai mercanti pisani in Africa settentrionale”.
“L’Archivio di Stato per l’occasione espone un patrimonio unico per la storia dei rapporti commerciali nel Mediterraneo nel periodo medievale che vede Pisa protagonista delle politiche di scambio – spiega Jaleh Bahrabadi, direttrice dell’Archivio di Stato di Pisa – si tratta di un genere di documenti che con la Spagna siamo gli unici a possederli in tutto il Mediterraneo, una testimonianza storica da questo punto di vista straordinaria”.
"In occasione della mostra, al Museo nazionale di San Matteo, sarà esposto un bacino islamico di manifattura spagnola decorato a lustro metallico color rame su smalto bianco, secondo quarto XIII secolo, conservato nei depositi del museo. La preziosa scodella, sul fondo della quale si staglia il vocabolo as-salama, la sicurezza, la serenità, in un elegante thuluth, andrà ad arricchire l'esposizione permanente delle ceramiche arabe invetriate che nel Medioevo decoravano i prospetti esterni delle chiese romaniche di Pisa", dice Pierluigi Nieri, direttore del Museo Nazionale di San Matteo.

Gli altri appuntamenti sono il 23 novembre un concerto di musica araba in Archivio in occasione dell’inaugurazione della mostra, la presentazione del volume “Italia e islam. Culture, persone e merci dal Medioevo all'età contemporanea” il 30 novembre a Palazzo Blu, il 7 dicembre un seminario all’Archivio di Stato di Pisa sui documenti medievali arabo pisani che vi sono conservati e infine il 7 gennaio una conferenza al Museo Nazionale di S. Matteo sulle iscrizioni arabe nelle opere esposte.
"La musica araba – racconta Francesco Martinelli professore e critico musicale a proposito del concerto inaugurale - ha esercitato un'influenza fondativa sulla musica europea rinascimentale e barocca a partire dall'introduzione del liuto, e viene oggi riscoperta dagli esecutori di musica antica per ricreare strumenti e prassi originali. Le sue fondamenta teoriche, a sua pratica e le sue varie tradizioni saranno sinteticamente illustrate grazie alla partecipazione di Ziad Trabelsi, musicista tunisino residente in Italia e specialista dell'oud, da cui il liuto deriva."

Tutte le iniziative sono realizzate nell’ambito della rassegna Pisa is Fibonacci 2023 del Comune di Pisa presentate in conferenza stampa a Palazzo Gambacorti l’8 novembre.
Il comitato scientifico è composto da Jaleh Bahrabadi, direttrice dell’Archivio di Stato di Pisa, Pierluigi Nieri, direttore Museo Nazionale di S. Matteo, Valentina Pannini, Università La Sapienza di Roma, e per l’Università di Pisa Renata Pepicelli e Fabrizio Franceschini.

 In occasione del Fibonacci Day del 23 novembre, la giornata internazionale dedicata al matematico pisano che per primo introdusse in Occidente i numeri arabi e lo zero, si inaugura all’Archivio di Stato di Pisa la mostra a ingresso gratuito “Pisa e il mondo Arabo” che resterà aperta sino al 23 gennaio 2024. All’esposizione è collegato un ciclo di iniziative che coinvolgono Museo Nazionale di San Matteo, l’Università di Pisa e Palazzo Blu.

La mostra è incentrata sugli intensi rapporti tra Pisa e il Nord-Africa dal XII a tutto il XIV secolo e presenta gli originali dei più significativi trattati di pace e commercio stipulati tra le autorità pisane e le autorità di città come Tunisi, Bona e Bugia, Fez. Questi documenti sono densi di informazioni ma anche strepitosi per le dimensioni e per la qualità: gli originali arabi mostrano capolavori di calligrafia, capaci di stupire e affascinare, e la lunghezza dei supporti di carta o pergamena può arrivare ai 10 metri.
“Sarà esposto un unicum assoluto – racconta il professore Fabrizio Franceschini dell’Università di Pisa nel comitato scientifico delle iniziative - la traduzione in pisano, ma scritta in caratteri arabi, della lettera-trattato inviata il 10 giugno 1366 dal signore di Bona e Bugia al doge di Pisa Giovanni de’ Conti Dell’Agnello, traduzione che serviva forse da lasciapassare per i mercanti arabi i quali potevano così godere, nei domini pisani, delle stesse garanzie offerte ai mercanti pisani in Africa settentrionale”.
“L’Archivio di Stato per l’occasione espone un patrimonio unico per la storia dei rapporti commerciali nel Mediterraneo nel periodo medievale che vede Pisa protagonista delle politiche di scambio – spiega Jaleh Bahrabadi, direttrice dell’Archivio di Stato di Pisa – si tratta di un genere di documenti che con la Spagna siamo gli unici a possederli in tutto il Mediterraneo, una testimonianza storica da questo punto di vista straordinaria”.
"In occasione della mostra, al Museo nazionale di San Matteo, sarà esposto un bacino islamico di manifattura spagnola decorato a lustro metallico color rame su smalto bianco, secondo quarto XIII secolo, conservato nei depositi del museo. La preziosa scodella, sul fondo della quale si staglia il vocabolo as-salama, la sicurezza, la serenità, in un elegante thuluth, andrà ad arricchire l'esposizione permanente delle ceramiche arabe invetriate che nel Medioevo decoravano i prospetti esterni delle chiese romaniche di Pisa", dice Pierluigi Nieri, direttore del Museo Nazionale di San Matteo.

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Gli altri appuntamenti sono il 23 novembre un concerto di musica araba in Archivio in occasione dell’inaugurazione della mostra, la presentazione del volume “Italia e islam. Culture, persone e merci dal Medioevo all'età contemporanea” (ed. Carocci 2023) a cura di Daniele Mascitelli e Renata Pepicelli il 30 novembre a Palazzo Blu, il 7 dicembre un seminario all’Archivio di Stato di Pisa sui documenti medievali arabo pisani che vi sono conservati e infine il 7 gennaio una conferenza al Museo Nazionale di S. Matteo sulle iscrizioni arabe nelle opere esposte.
"La musica araba – racconta Francesco Martinelli professore e critico musicale a proposito del concerto inaugurale - ha esercitato un'influenza fondativa sulla musica europea rinascimentale e barocca a partire dall'introduzione del liuto, e viene oggi riscoperta dagli esecutori di musica antica per ricreare strumenti e prassi originali. Le sue fondamenta teoriche, a sua pratica e le sue varie tradizioni saranno sinteticamente illustrate grazie alla partecipazione di Ziad Trabelsi, musicista tunisino residente in Italia e specialista dell'oud, da cui il liuto deriva."

Tutte le iniziative sono realizzate nell’ambito della rassegna Pisa is Fibonacci 2023 del Comune di Pisa presentate in conferenza stampa a Palazzo Gambacorti l’8 novembre.
Il comitato scientifico è composto da Jaleh Bahrabadi, direttrice dell’Archivio di Stato di Pisa, Pierluigi Nieri, direttore Museo Nazionale di S. Matteo, Valentina Pannini, Università La Sapienza di Roma, e per l’Università di Pisa Renata Pepicelli e Fabrizio Franceschini.

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Si conclude venerdì 27 ottobre alle ore 17 presso l’aula 4 del Palazzo della Sapienza, con il seminario “Archeologia del presente. Raccontare le migrazioni contemporanee attraverso le tracce materiali”, il ciclo di eventi Tracce dedicato al tema delle migrazioni.

Il seminario è pensato come un viaggio attraverso l’esperienza di ricerca e didattica condotta, a partire dal 2020, sull’isola di Lampedusa. Francesca Anichini, archeologa dell’età contemporanea, illustrerà il lavoro di documentazione dei resti materiali presenti sull’isola attraverso i metodi propri dell’archeologia, dell’antropologia e della restituzione video. Un percorso che incrocia luoghi, oggetti e persone, attivando emozioni e riflessioni individuali e collettive. Il pubblico sarà chiamato a partecipare all’iniziativa interfacciandosi direttamente con gli oggetti raccolti sulle spiagge e le scogliere lampedusane e potrà ripercorrere l’esperienza fatta dagli studenti e dalle studentesse dell’Università di Pisa attraverso la proiezione di alcuni video che li vedono protagonisti e che sono stati raccolti nella web-serie “Loading ISOLA”.

La rassegna “TRACCE. Lampedusa 3 ottobre 2013-3 ottobre 2023”– pensata dal CIDIC e dal CISP per ricordare il decennale del primo grande naufragio di Lampedusa e celebrare la giornata nazionale in memoria delle vittime delle immigrazioni istituita con legge 45/2016 – ha visto la partecipazione dei dipartimenti di Biologia, Civiltà e Forme del Sapere, Giurisprudenza, Informatica, Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Scienze Politiche

Con seminari, presentazioni di libri, film (in collaborazione con il Cineclub Arsenale), video, il complesso tema delle migrazioni è stato approfondito da molteplici punti di vista, con un dialogo sempre interessante e a tratti avvincente tra numerose discipline: sono stati forniti strumenti per una maggiore comprensione di un fenomeno che nel dibattito pubblico viene troppo spesso affrontato in maniera superficiale, con strumentalizzazioni frequenti e ricostruzioni parziali. L’Università di Pisa ha inteso in questo modo adempiere all’importante funzione di disseminazione dei risultati delle ricerche e dei progetti sviluppati in molti dipartimenti, offrendo un contributo essenziale alla creazione di consapevolezza e coscienza critica rispetto ad una delle grandi sfide della nostra epoca.

 

Pisa 24 ottobre 2023 - Al via “Sguardi nel futuro, un ciclo di incontri per capire il mondo che verrà attraverso faccia a faccia fra giovani ed esponenti del mondo della ricerca scientifica e tecnologica, dell’industria e dell’economia, e delle scienze sociali. Sono in programma otto appuntamenti, da ottobre 2023 a febbraio 2024, per questo ‘passaggio di conoscenza’ fra generazioni organizzato dall’Università di Pisa.

Studentesse e studenti universitari e degli ultimi anni delle scuole superiori sono gli interlocutori privilegiati di questa iniziativa di orientamento e alta formazione dell’Ateneo e già per il primo incontro sono 190 le persone prenotate. Saranno affrontati i temi della transizione energetica e del cambiamento climatico, si parlerà delle più attuali scoperte nel settore delle scienze della vita e delle nuove esplorazioni spaziali, di intelligenza artificiale e salute globale, dell’importanza del metodo scientifico e della creatività per inventarsi nuovi lavori, della cittadinanza consapevole e dei futuri assetti geopolitici.

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La conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, da sinistra Piero Bianucci, Veronica Neri, Riccardo Zucchi, Laura Elisa Marcucci, Dario Pisignano

Tutti gli appuntamenti si svolgono alle 16 a Pisa nell’aula magna del Polo didattico Carmignani (Piazza dei Cavalieri 8). Si inizia il 24 ottobre con Nicola Armaroli del CNR-ISOF che parlerà di “Energia: una transizione complessa”. Il 7 novembre è attesa la senatrice a vita Elena Cattaneo, professoressa di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano, con un intervento su “L’avventura della conoscenza: la ricerca è fiducia nel futuro”. Il 24 novembre Roberto Battiston, professore di Fisica Sperimentale all’Università di Trento, già Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, parlerà di “Superare i limiti: dai viaggi interplanetari e quelli interstellari”. Il 4 dicembre ci sarà Fosca Giannotti, professoressa di Informatica alla Scuola Normale Superiore, il 19 dicembre Gianfausto Ferrari, presidente Digital Universitas, fondatore di Talent Garden e Superpartes Innovation Campus, il 22 gennaio Maria Chiara Carrozza, professoressa di Bioingegneria Industriale alla Scuola Superiore Sant’Anna e presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. A febbraio altri due appuntamenti: il 6 Gherardo Colombo, giurista, già Consigliere della Corte di Cassazione parlerà su “Dove va la democrazia? Dove la facciamo andare?”; il 23 infine sarà la volta di Umberto Agrimi, direttore del Dipartimento di Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria dell’Istituto Superiore di Sanità.

“Ancora più che sapere, oggi è importante imparare a imparare perché il futuro è di chi saprà essere protagonista di cambiamenti sempre più veloci nella scienza, nella tecnologia e nella società. Serve apertura mentale, per adattarsi al futuro. Serve creatività per orientarlo e contribuire a produrlo”, dice il dottore Piero Bianucci, scrittore e giornalista scientifico e curatore di “Sguardi nel futuro”.

“La generazione che costituirà la futura classe dirigente è oggi testimone di una velocità dei cambiamenti tecnologici, ambientali, sociali e geopolitici mai sperimentata in precedenza – dice il professore Dario Pisignano dell’Università di Pisa fra i promotori dell’iniziativa - E’ sempre più importante formare cittadini attivi e consapevoli, che siano in grado di decifrare la realtà, inventare nuove soluzioni, e interconnettere il pensiero razionale con la complessità globale delle sfide più attuali, per saper progettare un futuro giusto e sostenibile”.

“In particolar modo in momenti di rapida transizione gli Atenei sono chiamati a confrontarsi con nuove sfide. Il loro contributo alla società, al territorio e al Paese, attuato fin dalle origini mediante la ricerca e la didattica, avviene oggi sempre più anche attraverso la cosiddetta terza missione, di cui è parte fondamentale la proiezione culturale, educativa e di alta divulgazione. Per farlo, dal 2021 l’Università di Pisa si è dotata di un apposito Centro di Ateneo, il CIDIC (Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura). Il ciclo di incontri “Sguardi nel futuro” si inserisce pienamente in questo percorso di promozione della crescita culturale delle giovani generazioni”, commenta il professore Saulle Panizza, direttore del CIDIC dell’Università di Pisa.

La professoressa Laura Elisa Marcucci, delegata all'orientamento dell’Università di Pisa ha aggiunto: “Per diventare cittadini attivi e consapevoli, è essenziale scoprire i propri talenti, per poi valorizzarli e orientare al meglio le proprie scelte. Sostenere in questo percorso le giovani generazioni è una missione cruciale per l’Università. In questo contesto, "Sguardi nel Futuro" è una grandissima opportunità di orientamento, un evento unico per prendere consapevolezza di sé e di un mondo in continuo mutamento.”

‘Sguardi nel Futuro’, a cura di Piero Bianucci, Dario Pisignano e del Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC) dell’Università di Pisa, raccoglie il testimone di precedenti cicli di incontri lanciati da Piero Angela e Piero Bianucci al Politecnico di Torino, un modello che è stato replicato anche presso l’Università di Roma Tor Vergata e l’Università di Trento.

Gli incontri, realizzati in collaborazione con l'Ufficio Orientamento dell'Università di Pisa e l'Ufficio Scolastico Regionale della Regione Toscana, potranno essere seguiti anche in streaming e saranno successivamente a disposizione in un archivio permanente sulle piattaforme social dell’Università di Pisa.

La rassegna è stata presentata il 24 ottobre nel rettorato dell’Ateneo pisano da Riccardo Zucchi, rettore Università di Pisa, dai due curatori Piero Bianucci, scrittore e Dario Pisignano, da Laura Elisa Marcucci e Veronica Neri, responsabile scientifica Polo della Comunicazione - Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC).


È un innovativo microscopio a doppio fascio, che combina un fascio elettronico a scansione (SEM) per ottenere immagini di alta risoluzione e un fascio ionico focalizzato (FIB) per scavare e quindi scolpire il campione, il tutto fino alla scala submicroscopica che arriva a decine di nanometri. Il Dual Beam del Centro per l'Integrazione della Strumentazione scientifica dell'Università di Pisa (CISUP) è stato inaugurato giovedì 14 settembre nella sede dell’INFN di Largo Bruno Pontecorvo, dove è ospitato.
Lo strumento (https://cisup.unipi.it/labs/zeiss-crossbeam-550-fib-sem/), che nella sua configurazione e flessibilità è tra i pochissimi in Italia, servirà per tre attività principali: l’analisi morfologica, strutturale e composizionale bi- e tridimensionale, fino alla scala nanometrica, di tutti i tipi di materiali, da naturali a sintetici, organici e inorganici (immagini di alta risoluzione, determinazione della composizione chimica, tomografia 3D di microvolumi); preparazione di campioni per prove meccaniche, lamelle ultrasottili (minori di 80 nanometri) perché siano trasparenti al fascio elettronico di microscopi elettronici a trasmissione per successive analisi mineralogiche e cristallografiche fino alla scala atomica, micropunte per tomografia isotopica 3D alla scala atomica e così via; nanofabbricazione di dispositivi tecnologici mediante litografia e/o deposizione di metalli.

lab CISUP persone

“Il Dual Beam del CISUP – ha detto il prorettore per l’Organizzazione della ricerca dell’Università di Pisa, Alessandro Tredicucci - servirà per promuovere la ricerca e la formazione dell’Ateneo pisano nel campo dell’analisi dei materiali e della nanofabbricazione di dispositivi tecnologici, dando un rilevante contributo nel sostenere la capacità competitiva dell’Università, e, ci auguriamo, di tutto il sistema pisano, a livello nazionale e internazionale”.

“Questo strumento – ha aggiunto il direttore del CISUP, Simone Capaccioli– è un fiore all’occhiello del CISUP, e ben si inserisce, in una logica di filiera, nel patrimonio strumentale del Centro che vede già presenti piattaforme di microscopia elettronica e di nano e microfabbricazione. I laboratori di CISUP costituiscono una rete di Core Facillty aperta e fruibile da parte dell’Ateneo e dell’Ecosistema della Ricerca del territorio”.

pannelli

Costato oltre un milione di euro, coperto da finanziamento Unipi-CISUP e cofinanziato da un apposito fondo per grandi attrezzature del Ministero dell’Università e Ricerca, e realizzato dall’azienda tedesca ZEISS, il Dual Beam potrà essere utilizzato dai ricercatori dell’Ateneo e affiliati, dai ricercatori di altri enti di ricerca, da amministrazioni pubbliche e da aziende private. I docenti Unipi potranno usarlo anche per le attività di formazione.
Lo strumento pisano è stato equipaggiato con un sistema di iniezione di gas detto GIS (Gas Injection System) e con un generatore di pattern litografici prodotto dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Ateneo. Il primo consente la deposizione controllata anche 3D, o dal fascio elettronico o da quello ionico, di metalli. Il secondo permette di programmare un progetto complesso (per esempio un circuito stampato) per nanodeposizione di metalli e nanolitografia e svolgerlo in automatico. A queste caratteristiche si aggiunge un sistema microanalitico di spettroscopia a dispersione di energia (EDS).

Il laboratorio è stato inaugurato con una piccola cerimonia, che è stata aperta dai saluti della prorettrice per la Promozione della ricerca, Benedetta Mennucci, del prorettore per l’Organizzazione della ricerca, Alessandro Tredicucci, e del direttore della sezione di Pisa dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Marco Grassi. Subito dopo sono intervenuti il direttore del CISUP, Simone Capaccioli, che si è soffermato su mission e attività del Centro, e il professor Francesco Forti con il tecnologo INFN, Maurizio Massa, a illustrare il laboratorio Alte Tecnologie dell'INFN.
I professori Luigi Folco, responsabile scientifico dello strumento, Giovanni Pennelli e Stefano Roddaro hanno quindi presentato il Dual Beam e le sue applicazioni, mentre i tecnologi Gabriele Paoli di Unipi e Andrea Tartari di INFN hanno guidato alla visita del laboratorio.

Arriva dal Marocco il primo studente laureato nel nuovo corso di laurea magistrale in “Technology and Production of paper and cardboard”, promosso dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa.

Ayoub Fakhri, 30 anni, già ingegnere biomedico, si è laureato con una tesi sui materiali a base cellulosica proposti per applicazioni nel settore dell’imballaggio, in particolare nell’imballaggio alimentare, tema di grande interesse per le cartiere a fronte delle recenti normative che mirano a ridurre l’impiego della plastica nel settore alimentare. La tesi “Cellulose based substrates for innovative coating: application, properties, and recycling strategies”, ha avuto come supervisora la professoressa Patricia Cinelli e come correlatori il professor Andrea Lazzeri (Planet Bioplastics) e il professor Markus Schmid dell’Università di Albstadt-Sigmaringen (Germania).

Fakhry con il presidente del corso prof. Marco Frosolini

Ayoub Fakhri con il professor Frosolini.

Con una perfetta conoscenza sia della lingua italiana, sia della lingua inglese, oltre alle competenze specifiche acquisite nel biennio, Fakhri ha concluso il suo percorso di studi con un contratto a tempo indeterminato già ottenuto da un’importante azienda del settore mesi prima del conseguimento del titolo. “La mia scelta è caduta su questo corso nella speranza che portasse ad una concreta opportunità lavorativa – ha detto Fakhri – ed è esattamente quello che è successo. Anzi, ho iniziato a lavorare prima di terminare la tesi. Il punto di forza di questa laurea è senza dubbio la presenza di docenti aziendali che ti indirizzano già al mondo del lavoro ed è un valore inestimabile”.
Soddisfazione per il primo traguardo raggiunto anche da parte del presidente del corso, professor Marco Frosolini che si è congratulato con lo studente ed ha apprezzato l’argomento della tesi per la sua attualità e interesse.

Fakhry proclamazione

Un momento della proclamazione.

“La tesi – ha spiegato la relatrice, professoressa Patrizia Cinelli - si è svolta su due laboratori (Università di Pisa, e Albstadt-Sigmaringen in Germania) con la collaborazione di due aziende (Graphic Packaging e Planet Bioplastics) affrontando temi di ricerca inquadrati su due progetti europei in corso, rispettivamente 'Recover', per l’attività relativa alla valorizzazione di sottoprodotti generati nel progetto (chitosano e chitina da insetti, a paragone con quella da crostacei), e 'Preserve' per lo sviluppo di coating sostenibili (base cellulosa, proteine) e le strategie per la rimozione del coating e riciclaggio del substrato cellulosico a fine vita”.
Il corso di laurea magistrale, riservato a laureati in ingegneria, si tiene nelle aule della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca in via San Micheletto, 3, è tenuto in lingua inglese e prevede lezioni tenute da docenti universitari e manager aziendali. Per le informazioni di dettaglio è possibile collegarsi alla pagina Facebook epc.masterdegree, al sito www.epc-masterdegree.it, oppure telefonare alla segreteria didattica di Lucca a Celsius (tel. 0583/469729).

(fonte: Ufficio Stampa Celsius Lucca)

L’Università di Pisa si conferma al vertice in Italia e tra i primi 200 atenei nel mondo nell’Academic Ranking of World Universities (ARWU)), la classifica elaborata dalla Shanghai Ranking Consultancy, una delle più accreditate agenzie di rating internazionale per la valutazione di università ed enti di ricerca. Nell’edizione 2023 l’Ateneo pisano si conferma nella fascia tra il 151° e il 200° posto su scala mondiale, subito dopo La Sapienza di Roma (che è tra il 101° e il 150°) e insieme alle Università di Milano e Padova. Tra 201° e 300° seguono poi le Università di Bologna, Napoli “Federico II” e Torino, oltre al Politecnico di Milano.

arwu logo

Sono state oltre 2.500 le università scrutinate complessivamente dall’agenzia asiatica e di queste soltanto 1.000 sono rientrate in classifica, con 40 presenze italiane. Al primo posto mondiale rimane l’Università di Harvard, seguita dalla Stanford University e dal Massachusetts Institute of Technology (MIT). La top ten globale è interamente dominata da atenei degli Stati Uniti, ad eccezione degli inglesi Cambridge, quarto, e Oxford, settimo, con Parigi e Zurigo uniche presenze non anglosassoni tra le prime 20.

Il ranking ARWU è elaborato sulla base di sei indicatori: i premi Nobel e le Medaglie Fields di ex studenti (Alumni) o di ricercatori della singola università (Award), il numero di ricercatori altamente citati affiliati presso l’Ateneo (Hi-Ci), le pubblicazioni su “Nature & Science” (N&S), le pubblicazioni sulle riviste più citate nelle aree tecnico-scientifico e sociale (PUB), più un ulteriore indicatore che rapporta i precedenti cinque parametri allo staff accademico, fornendo una sorta di produttività di pro-capite (PCP).

“Preferisco tra tutti il ranking ARWU – ha commentato il prorettore vicario, Giuseppe Iannaccone - perché è basato su dati oggettivi e immutati da venti anni: nessun sondaggio, piccole variazioni nella classifica di anno in anno, trascurabili possibilità di manipolazione. Ha anche tanti difetti, intendiamoci: misura solo la ricerca e favorisce le università più grandi, perché il 90% dei punti vengono dati su valori aggregati. Visto che siamo al giro di boa dell’estate, due note di ottimismo. Prima di tutto, il sistema universitario nazionale è forte, tiriamo fuori un po’ di orgoglio. Su 33mila università in tutto il mondo, ARWU classifica le principali 2500, e di queste 40 tra le prime 1000 sono italiane, praticamente quasi la metà delle università pubbliche. Lo stesso numero della Germania, che ha il 40% di popolazione in più e il 65% di PIL in più. Dove l’Italia è assente è al top, per un sistema di distribuzione delle risorse intenzionalmente poco concentrato. La seconda: l’Università di Pisa, con Milano Statale e Padova, è nella fascia tra il 150° e il 200° posto (la Sapienza di Roma ancora meglio nella fascia 101°-150° posto, anche per il recente Nobel di Parisi). Come fa Pisa, che pure è più piccola delle altre? Due punti: anche grazie alla Normale sono stati studenti dell’Università di Pisa alcuni Nobel e medaglie Fields (Alessio Figalli tra i più recenti). E poi una produttività scientifica procapite migliore di chi ci precede in Italia. Utile per ripartire con convinzione con il prossimo anno accademico”.

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