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Biografia
di Andrea Camilleri
Andrea
Camilleri, conosciuto in tutto il mondo come l’inventore del commissario
Montalbano da cui è stata tratta l’omonima fortunata serie
televisiva, è nato a Porto Empedocle in provincia di Agrigento
il 6 settembre 1925. Scrittore precoce, a vent’anni pubblica su
un’antologia di poeti scelti da Ungaretti. Scrive anche brevi
racconti sui giornali L’Ora e L’Italia Socialista. Inizia
a lavorare come regista teatrale nel 1942, portando in scena più di
cento opere, molte di Pirandello, suo compaesano e amico di famiglia: “Quanto
agli scrittori che mi hanno influenzato, come si fa a dire... Pirandello
era nell’aria, nel clima famigliare: ‘Vedi questo è un
regalo di Luigi quando venne a trovarci’. L’ultimo grande
punto di riferimento, col quale ho un dialogo che dura tuttora a distanza, è stato
Leonardo Sciascia”.
Porta in scena Così è (se vi pare) nel 1958, Ma non è una
cosa seria nel 1964, La rappresentazione della favola destinata ai giganti
nel 1959, Sei personaggi in cerca d’autore, Il gioco delle parti nel
1980 e molti altri ancora. È il primo a portare in scena in Italia
Beckett e Ionesco, impegnandosi contemporaneamente in campo televisivo,
dove realizza numerose regie di opere teatrali e di romanzi. Sua la famosa
serie poliziesca del Commissario Maigret di Simenon e del Tenente Sheridan.
Dal 1958 al 1965 insegna, in modo pressoché continuativo, al Centro
Sperimentale di Cinematografia di Roma e successivamente, dal 1977 al 1997,
all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.
Esordisce come romanziere nel 1978 con Il corso delle cose (ristampato da
Sellerio nel 1999), primo della serie dei romanzi “storici”.
Di seguito pubblica: Un filo di fumo vincitore nel 1980 del premio Gela,
La strage dimenticata, La stagione della caccia, La bolla di componenda,
Il birraio di Preston (premio Vittorini), La concessione del telefono. Instancabilmente
impegnato nella ricerca di un linguaggio autentico in grado di restituire
in pieno le atmosfere e la varietà culturale e umana della Sicilia,
scrive prevalentemente in dialetto, adeguandone di volta in volta il registro
al livello sociale dei personaggi e riuscendo sempre a trovare quella sorta
di felicità narrativa che trapela in pieno dai suoi romanzi. Cura
per Rai Due la sceneggiatura di Montalbano. Sua anche la sceneggiatura e
l’adattamento per il teatro del Birraio di Preston che nella versione
per la radio lo vede anche come autore e interprete, cimentandosi inoltre
nell’interpretazione del capo della polizia in Guerra di spie, film
per la televisione di Corrado Augias e nel ruolo del nonno archeologo ne
Il gioco della maschera di Rocco Mortelliti su soggetto dello stesso Camilleri.
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