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di Giuliana Guidotti STmoderna.it
Intervista a Elena Guarini Fasano
di Barbara Grossi

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STmoderna.it
Il portale della storia moderna nasce a Pisa
Nel corso
del convegno tenutosi nel settembre scorso nel nostro Ateneo dal titolo “Scienze
umane, Storia e Informatica: ricerca e didattica, esperienze e prospettive” è stato
presentato anche il sito www.stmoderna.it, un portale dedicato alla
Storia moderna nato da un gruppo di studiosi pisani ma a cui collaborano
anche docenti di altre università.
Intervista
a Elena Guarini Fasano
Il
sito ha visto negli ultimi mesi un grande incremento di accessi e nel maggio
scorso è stato selezionato come uno dei migliori siti di Storia in
Italia dal Comitato Internazionale del progetto “Best of Italian History
Index”.
Per Athenet ci parla di quest’iniziativa la professoressa Elena Guarini
Fasano, presidente dell’Associazione che ha dato vita al portale.
Cosa ci si propone di fare con questo sito?
Il proposito iniziale è stato quello di creare uno strumento di comunicazione
telematica in relazione al dominio disciplinare della Storia moderna mirando
a diventare uno dei canali principali di diffusione dell’informazione
sulle iniziative scientifiche intraprese in quest’ambito. L’impulso è partito
da studiosi appartenenti a diverse realtà universitarie (Arezzo,
Firenze, Milano, Napoli, Pisa, Teramo, Trieste, Venezia e altre) che si
sono incontrati a Pisa il 25 ottobre 2002. Una delle spinte più importanti
che ha dato vita al portale è stata infatti l’impressione che
la Storia moderna avesse bisogno di essere valorizzata e aiutata a recuperare
e sviluppare il senso della propria identità rispetto agli altri
domini storici della Storia contemporanea e della Storia medievale.
Pertanto il nostro scopo è stato quello di creare un portale che
desse conto di una serie di aspetti organizzativi: all’interno del
sito troviamo quindi l’anagrafe degli studiosi del settore disciplinare
della Storia moderna, l’elenco di tutti i dottorati di ricerca, il
calendario di tutte le manifestazioni che in Italia e fuori dal nostro Paese
hanno a che fare con la Storia moderna, la banca dati delle tesi di dottorato.
E poi c’è una sezione sulla didattica, cioè sui problemi
che sono posti alla Storia moderna dalla didattica nelle scuole secondarie
e anche nelle università. Una sezione che sta avendo un buon successo
di utenza si chiama “Memoria” e in un primo momento risultava
essere una sezione di soli “links”, adesso invece cominciamo
a trovarci saggi da noi prodotti e ancora di più ce ne saranno in
futuro: riguarda gli studiosi di Storia moderna - che appartenessero o meno
alla Società di Storia moderna - recentemente scomparsi. Inoltre
una sezione “Saggi” aperta alla pubblicazione di materiali storici,
storie cittadine, fonti di varia natura, oltre che saggi.
Ci sono infine indicazioni sui concorsi, borse di studio, dottorati di ricerca.
Molte delle informazioni che si trovano all’interno del portale sono
informazioni recuperate su internet, ma che sono sparse. Per questo gran
parte del lavoro consiste nel ricercare queste informazioni, raggrupparle
e farne un repertorio.
In ultimo da segnalare la sezione dedicata alla rassegna stampa relativa
alla Storia moderna realizzata a partire dagli articoli che sono disponibili
sul web. Questa sezione ha avuto molto successo non solo perché è l’unica
del suo genere, ma anche perché riguarda una cosa che raramente si
tocca e cioè la Storia al di fuori dall’accademia: essa tenta
infatti di rendere conto del dibattito sulla Storia moderna (facendo i conti
anche con la difficoltà che i siti internet dei quotidiani vanno
sempre più restringendo l’accesso) ed in questo senso è veramente
importante e interessante.
Quali sono i vostri prossimi traguardi?
Abbiamo l’ambizione di diventare anche editori, di pubblicare cose
che sono edite ma che non sono sul mercato perché sono vecchie, ottocentesche
o degli inizi del novecento e che, inserite su web, diventerebbero opportunamente
interrogabili per voce: qualcosa di più dell’indice perché darebbero
voce ai loro contesti come avviene oggi nelle biblioteche digitali che vanno
moltiplicandosi.
Inoltre si pensa di fare una mappatura della presenza dei corsi triennali
e biennali della Storia moderna nelle università: anche questo è un
lavoro molto complesso perché dobbiamo ottenere delle risposte, interpretarle,
organizzare i dati, eccetera. Questo tema tra l’altro potrebbe diventare
argomento di uno degli incontri nazionali degli storici moderni, così come è avvenuto
per il tema dei dottorati di ricerca.
E poi vogliamo ancora occuparci delle riviste: vogliamo stabilire dei rapporti
con le case editrici per segnalare l’anticipo delle novità editoriali
che hanno a che fare con la Storia moderna.
Insomma, quello che vogliamo creare non è un luogo dove si fa direttamente
ricerca, ma un luogo di coordinamento delle ricerche che ci sono sul territorio
nazionale che riguardano l’età moderna per una comunità di
studiosi che troppo spesso è abituata ad operare in maniera individualista
e scollegata.
In quale rapporto stanno secondo lei ricerca umanistica e nuove tecnologie?
Per quello che ci riguarda non possiamo dire che facciamo ricerca con l’informatica,
ma si può dire che riteniamo essenziale usare la telematica per la
comunicazione. Noi continuiamo a fare ricerca negli archivi, nei luoghi
deputati alla ricerca storica, ma riteniamo che l’informatica possa
essere uno strumento a nostro servizio. L’informatica tra l’altro è molto
usata per gli studi sul linguaggio e anche nell’ambito storico sono
gli storici del linguaggio che si servono dell’informatica.
Qual è l’organizzazione
che vi siete dati?
Abbiamo creato un’associazione culturale no-profit, con una direzione
scientifica e una redazione il cui centro è a Pisa, ma che accoglie
una rete di contributi da tutta Italia. Molti dipartimenti ci danno dei
supporti ma non siamo in alcun modo un’associazione di dipartimenti.
Fino a poco tempo fa abbiamo avuto la collaborazione di una cooperativa
informatica che ha curato il progetto grafico e informatico del sito e che
ci dava ospitalità su web; poi per motivi di costo e di accessibilità ci
siamo spostati sul sito della facoltà di Lettere e filosofia.
Teniamo a sottolineare che l’associazione è uno strumento autonomo
distinto dalla Sisem, la Società di Storia moderna e non coincidiamo
con essa contrariamente a quanto avviene per la Storia contemporanea che
gestisce direttamente il sito web. Nel nostro caso preferiamo avere una
nostra individualità e identità continuando comunque a collaborare
con la Società di Storia moderna in modo molto costruttivo. Tra l’altro
essa ci dà un piccolo finanziamento e noi abbiamo messo a disposizione
della Società una piccola sezione all’interno del sito.
Barbara
Grossi
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