A Pasquale Focarile il premio per la miglior tesi di dottorato assegnato dalla FUP
È stato assegnato a un allievo del dottorato in Storia delle Arti e dello Spettacolo, Corso dottorale regionale “Pegaso”, il premio “Firenze University Press - Tesi di Dottorato” per il miglior elaborato nel settore delle Scienze umanistiche. Pasquale Focarile ha conseguito la laurea triennale e magistrale a Pisa, ed è stato tra i primi dei due studenti pisani ammessi al dottorato istituito nel 2013 e al quale l’Università di Pisa partecipa insieme all’Università di Firenze e di Siena.
La tesi di Pasquale Focarile, di cui è stata tutor la professoressa Cinzia Maria Sicca dell’Ateneo pisano, ha avuto come oggetto "I Mannelli di Firenze. Storia, mecenatismo e identità di una famiglia fra cultura mercantile e cultura cortigiana”. La tesi, la cui originalità è stata riconosciuta dalla Commissione Giudicatrice del premio, ricostruisce l’evoluzione del rapporto di una famiglia nobile fiorentina con gli oggetti d’arte, definendo il ruolo che questi ebbero nel rinnovarne l’identità socio-politica e culturale fra XVI e XVIII secolo.
Dismessa, con ritmi diversi, la “veste mercantile”, vari rami della famiglia adottarono uno stile di vita ispirato alla corte medicea, misurando su di esso la distanza dal passato e l’ascrizione alla nobiltà del Principato. Partendo dalla ricostruzione della secolare vicenda storica e architettonica della residenza principale, e proseguendo con l’identificazione e ricostruzione di altre dimore, di città e di campagna, l’analisi degli allestimenti degli oggetti d’arte, condotta su base documentaria e con gli strumenti critici del Display of art, ha restituito le tappe fondamentali del processo di trasformazione e arricchimento delle dimore. La tesi sarà pubblicata in edizione digitale e cartacea entro l’autunno 2017.
Create in laboratorio cellule artificiali che rispettano una delle leggi fondamentali della biologia
La biologia, come la fisica e la chimica, ha le sue leggi fondamentali. Una di queste leggi – detta allometria – mette in relazione la geometria, la massa e il metabolismo degli esseri viventi, mostrando come questi siano tra di loro interdipendenti. Una ricerca della professoressa Arti Ahluwalia, direttrice del Centro “E. Piaggio” dell’Università di Pisa e coordinatrice del gruppo “In-Vitro Models”, mette a punto un metodo per applicare la medesima legge allometrica anche a cellule che vengono coltivate in-vitro all’interno di appositi ambienti artificiali come piastre Petri e Multiwell o i più avanzati ‘bioreattori’. Lo studio è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista Scientific Reports, del gruppo Nature.
La legge in questione, detta legge allometrica di Kleiber, è una formula matematica piuttosto nota, che mette in relazione il metabolismo dell’intero organismo, cioè la quantità di ossigeno consumata, con la massa corporea. Per tutti esseri viventi, dal topo alla balena, il metabolismo è proporzionale alla massa elevata alla potenza di ¾. La legge mostra che via via che un organismo si accresce il suo metabolismo e la durata della sua vita si modificano a velocità prevedibile, per l’effetto combinato della variazione della superficie corporea e della velocità sanguigna.
La suddetta formula si può usare anche per molte altre cose, ad esempio per calcolare il fabbisogno metabolico di un individuo, oppure stimare il dosaggio corretto per gli esseri umani di un medicinale che è stato testato sui topi. “Nella nostra ricerca – afferma la professoressa Ahluwalia – cerchiamo di sviluppare colture tridimensionali in-vitro di cellule di organi come il fegato o i polmoni, per ingegnerizzare dei modelli con caratteristiche strutturali e biochimiche che li facciano funzionare come il corrispettivo organo umano. Costruire organi artificiali che funzionano come quelli naturali permetterebbe di testare per esempio l’assorbimento di un farmaco, senza dover ricorrere a cavie animali”. Il valore predittivo dei modelli in-vitro aumenta se essi rispettano le medesime leggi di scala dei loro analoghi naturali.
Lo studio pubblicato su Nature dimostra che è possibile ingegnerizzare tessuti in vitro che conservino le leggi di scala dei loro analoghi in-vivo facendo alcuni accorgimenti sperimentali. In particolare, le cellule devono essere coltivate a densità elevate in strutture tri-dimensionali (3D), con livelli di ossigeno ben controllati, usando per esempio sistemi fluidici. “La legge di Kleiber è oggi considerata una delle leggi fondamentali della biologia – conclude Ahluwalia – Riuscire a progettare dei sistemi artificiali che la rispettino è un ulteriore passo avanti nella nostra comprensione del funzionamento di base dei tessuti e organi umani, per poterli meglio replicare in laboratorio”.
Nel 2016, il Centro Piaggio ha anche ricevuto una donazione dalla LAV (Lega Anti-Vivisezione) per proseguire la ricerca di nuove tecnologie che possano sostituire efficacemente la sperimentazione animale nella tossicologia.
Alla Gipsoteca di Arte Antica la presentazione del romanzo 'Killer Food'
Venerdì 17 febbraio, alle 18.30, alla Gipsoteca di Arte Antica in Piazza San Paolo all’Orto, sarà presentato “Killer Food” (Edizioni Erasmo), il secondo romanzo di Alessandra Guidi, direttrice della Scuola di specializzazione in Ispezione degli alimenti dell'Università di Pisa. Interverranno Manuela Giovannetti, Claudio Palazzolo e Antonella Galanti.
Protagonista del romanzo è l’ispettore di polizia Giulia Valenti, che si trova ad affrontare due casi molto diversi tra loro ma collegati da un comune denominatore, il cibo. Alessandra Guidi, professore ordinario del dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa, fa parte del ramo meno conosciuto della medicina veterinaria che si occupa di garantire la sicurezza di quello che mangiamo.
Research from the Research Center "E. Piaggio", University of Pisa published in Nature
Biology, like physics and chemistry, has its fundamental laws. One of these laws – known as allometry – relates the geometry, the mass and the metabolism of living beings, showing their interdependency. New research by Professor Ahluwalia, director of the Center "E. Piaggio" at the University of Pisa and head of the In-Vitro Models group, a research team working on the development of in vitro models of human organs and tissues, has developed a method to apply the same allometric laws on cells that are cultured in-vitro in artificial environments such as Petri dishes and multiwell plates or more 'advanced' bioreactors'. The study was published in the prestigious journal Nature Scientific Reports.
The specific law in question, Kleiber’s law, is a mathematical formula which relates the metabolism of the whole body, that is, the amount of oxygen consumed, to body mass. As all living beings are made of the same stuff, they follow the same laws. In fact, for all living organisms, from mice to whales, metabolism is proportional to mass to the power of ¾.
The law shows that as an organism grows, its metabolism and lifespan change in a predictable way due to the combined effects of the variation of body surface area and blood velocity.
The above formula can be used for many applications, for example, to calculate the metabolic needs of an individual, or to estimate the correct dosage for humans of a medicinal product that has been tested on mice.
"In our research - says Professor Ahluwalia - we develop three-dimensional in-vitro organs like the liver or the lungs, engineered with structural and biochemical characteristics that make them function as the human organ under consideration. Constructing artificial organs that function as natural ones allows us to test for example the absorption of a drug, without having to resort to animal tests".
The predictive value of in-vitro models increases if they obey the same scaling laws as their natural analogues.
The study published in Nature shows that we can engineer tissues in vitro which retain the same scaling laws as in-vivo through experimental design. In particular, the cells have to be grown at high density in three-dimensional structures (3D) with well-controlled levels of oxygen, using, for instance, fluidic systems. “Kleiber's law is considered one of the fundamental laws of biology”. - Concludes Ahluwalia “Being able to design artificial systems that respect this law is another step forward in our understanding of the basic functioning of human tissues and organs, enabling us to better replicate them in the laboratory”.
Last year Centro Piaggio received a donation from the Italian Anti-Vivisection League (LAV) for research and development of new technologies for replacing animal tests in inhalation toxicology.
Pubblicata su Nature una ricerca del Centro “E. Piaggio” dell’Università di Pisa
La biologia, come la fisica e la chimica, ha le sue leggi fondamentali. Una di queste leggi – detta allometria – mette in relazione la geometria, la massa e il metabolismo degli esseri viventi, mostrando come questi siano tra di loro interdipendenti. Una ricerca della professoressa Arti Ahluwalia, direttrice del Centro “E. Piaggio” dell’Università di Pisa e coordinatrice del gruppo “In-Vitro Models”, mette a punto un metodo per applicare la medesima legge allometrica anche a cellule che vengono coltivate in-vitro all’interno di appositi ambienti artificiali come piastre Petri e Multiwell o i più avanzati ‘bioreattori’. Lo studio è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista Scientific Reports, del gruppo Nature.
La legge in questione, detta legge allometrica di Kleiber, è una formula matematica piuttosto nota, che mette in relazione il metabolismo dell’intero organismo, cioè la quantità di ossigeno consumata, con la massa corporea. Per tutti esseri viventi, dal topo alla balena, il metabolismo è proporzionale alla massa elevata alla potenza di ¾. La legge mostra che via via che un organismo si accresce il suo metabolismo e la durata della sua vita si modificano a velocità prevedibile, per l’effetto combinato della variazione della superficie corporea e della velocità sanguigna.
La suddetta formula si può usare anche per molte altre cose, ad esempio per calcolare il fabbisogno metabolico di un individuo, oppure stimare il dosaggio corretto per gli esseri umani di un medicinale che è stato testato sui topi. “Nella nostra ricerca – afferma la professoressa Ahluwalia – cerchiamo di sviluppare colture tridimensionali in-vitro di cellule di organi come il fegato o i polmoni, per ingegnerizzare dei modelli con caratteristiche strutturali e biochimiche che li facciano funzionare come il corrispettivo organo umano. Costruire organi artificiali che funzionano come quelli naturali permetterebbe di testare per esempio l’assorbimento di un farmaco, senza dover ricorrere a cavie animali”. Il valore predittivo dei modelli in-vitro aumenta se essi rispettano le medesime leggi di scala dei loro analoghi naturali.
Lo studio pubblicato su Scientific Reports dimostra che è possibile ingegnerizzare tessuti in vitro che conservino le leggi di scala dei loro analoghi in-vivo facendo alcuni accorgimenti sperimentali. In particolare, le cellule devono essere coltivate a densità elevate in strutture tri-dimensionali (3D), con livelli di ossigeno ben controllati, usando per esempio sistemi fluidici. “La legge di Kleiber è oggi considerata una delle leggi fondamentali della biologia – conclude Ahluwalia – Riuscire a progettare dei sistemi artificiali che la rispettino è un ulteriore passo avanti nella nostra comprensione del funzionamento di base dei tessuti e organi umani, per poterli meglio replicare in laboratorio”.
Nel 2016, il Centro Piaggio ha anche ricevuto una donazione dalla LAV (Lega Anti-Vivisezione) per proseguire la ricerca di nuove tecnologie che possano sostituire efficacemente la sperimentazione animale nella tossicologia.
Ne hanno parlato:
RepubblicaFirenze.it
InToscana.it
Nazione Pisa
gonews.it
PisaToday.it
Al Museo di Storia Naturale i 550 animali tassidermizzati della Collezione Barbero
Sono arrivati a Calci negli scorsi giorni, trasportati da sette grandi tir, i 550 esemplari di animali tassidermizzati della "Collezione Giorgio Barbero", che è stata recentemente donata al Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa dagli eredi dell'industriale piemontese e grande appassionato di animali. La donazione comprende soprattutto mammiferi, ma anche un gran numero di uccelli e di pesci: tra gli esemplari di maggior pregio scientifico ci sono le antilopi africane, con individui appartenenti a specie e sottospecie diverse, gli stambecchi e i mufloni di quattro continenti, vari esemplari di orso, da quello polare a quelli europei, cervi di tutto il mondo, grandi felini africani e americani.
L'intera Collezione Barbero sarà esposta a Calci nell'arco di tre anni e comporterà una ristrutturazione della stessa sede del Museo e una profonda risistemazione delle sue collezioni storiche. Il primo allestimento, previsto già nel corso dell'anno, riguarderà la galleria degli ungulati, che si snoderà all'interno di vetrine lunghe complessivamente 120 metri lineari. Per il prossimo anno è invece previsto il recupero di un altro grande locale destinato ad accogliere i numerosi diorami e gli oltre 20 orsi sia della Collezione Barbero che di quella storica del Museo. Infine, agli inizi del 2019, sarà allestita la sala degli uccelli, contigua a quella dei dinosauri, di cui gli uccelli rappresentano l’evoluzione, e la sala dei pesci, in uno dei locali ricavati nell’ala dedicata ai diorami.
Alla realizzazione del progetto espositivo che riguarda la Collezione Barbero ha contribuito la Fondazione Pisa, con un finanziamento triennale complessivo di 490 mila euro che corrisponde a poco meno della metà del totale delle risorse necessarie. L'acquisizione della Collezione Barbero, il progetto di ampliamento del Museo di Storia Naturale e il contributo della Fondazione Pisa sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa a cui sono intervenuti il rettore Paolo Mancarella, il direttore del Museo, Roberto Barbuti, e il presidente della Fondazione Pisa, Claudio Pugelli.
Nel ringraziare la Fondazione Pisa e il presidente Pugelli per l'attenzione dimostrata verso il progetto di acquisizione e sistemazione della Collezione Barbero, il rettore Mancarella e il professor Barbuti hanno sottolineato come "al termine degli interventi il Museo di Calci potrà essere annoverato a pieno titolo fra le più importanti e ricche sedi espositive di storia naturale non solo in Italia, ma anche in Europa, portando a un ulteriore incremento di visitatori, che già nel corso del 2016 hanno toccato la cifra assai significativa di 65 mila unità, e a una crescita turistica dell'intera area".
Dal canto suo, il presidente Pugelli ha ricordato che "negli ultimi anni la Fondazione Pisa ha sostenuto diverse iniziative culturali ideate e proposte dal Museo di Storia Naturale di Calci, condividendo con il medesimo la positività dei soddisfacenti risultati conseguiti per ciascuna di esse. Partecipiamo ora a questa nuova iniziativa, la cui realizzazione produrrà indubbia valorizzazione della intera struttura museale aumentando la capacità attrattiva del sito, già ora robusta, con evidenti riflessi positivi per il territorio di Calci che lo ospita".
Opportunità di studio e ricerca in Germania: incontro il 17/2
Indagine di mercato finalizzata alla ricerca di un immobile ad uso magazzino
L'Università di Pisa intende acquisire un immobile ad uso magazzino, nei modi e nei termini indicati nell'avviso integrale pubblicato in questa pagina e all'Albo dell' Ateneo.
Le proposte dovranno pervenire entro le ore 12.00 del 30 marzo 2017.
Informazioni e chiarimenti possono essere richiesti al Settore Patrimonio (e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; tel. 050/2212503 - 2212342- 2212959)
Rime e lettere di Michelangelo Buonarroti
Pubblicata per la prima volta in edizione critica l’opera poetica di Michelangelo Buonarroti. I curatori del volume sono Giorgio Masi, professore di Letteratura italiana all’Università di Pisa, e Antonio Corsaro dell’Università di Urbino. Il volume edito da Bompiani sarà presentato a Firenze il prossimo 16 febbraio in Casa Buonarroti (Via Ghibellina, 70) alle 16,30. Qui intanto una breve anticipazione a firma di Giorgio Masi.
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In questa nuova edizione critica e commentata delle poesie di Michelangelo il commento e i cappelli introduttivi ai singoli testi si devono a Giorgio Masi, dell’Università di Pisa; la trascrizione dai manoscritti, la nota filologica e l'apparato critico ad Antonio Corsaro, dell’Università di Urbino.
Le poesie sono state ordinate non secondo un criterio unico, come avveniva nelle edizioni precedenti, ma in base a una gerarchia di criteri: in primo luogo, tenendo conto della realtà dei manoscritti. Infatti, laddove risultassero raggruppamenti cui l’autore aveva in qualche modo dato il proprio consenso, sono stati riproposti come tali: è il caso della Silloge e degli Epitaffi. Per il resto sono state distinte le rime pervenuteci in forma frammentaria (Frammenti e abbozzi) da quelle identificabili come forme metriche compiute. Tra queste ultime si è proceduto a una ripartizione tematica, tra Rime liriche e amorose, Rime comiche, d’occasione e di corrispondenza e Rime spirituali e religiose. Il totale dei componimenti raccolti assomma a 353 pezzi: talvolta si tratta di testi commentati per la prima volta, e in generale le annotazioni propongono numerose nuove letture.
Il percorso all’interno della scrittura michelangiolesca, compreso ciò che resta dell’epistolario, nelle intenzioni dei curatori è stato condotto seguendo una direttiva costante: unire l’interpretazione e la ricostruzione del testo per offrire quest’ultimo nella veste più attendibile. Filologia ed esegesi vanno a braccetto, nel caso di Michelangelo poeta, e spesso l’interpretazione è complicata, perché l’autore aveva proprio la complessità quale obiettivo estetico: entrare nel suo mondo poetico significa dunque superare varie difficoltà, riflesso della sua forma mentis; con la consapevolezza che, in fin dei conti, si tratta della testimonianza, ora sublime ora comica, ma autentica nell’essenza, di un destino: «Per fido esemplo alla mia vocazione / nel parto mi fu data la bellezza, / che d’ambo l’arti m’è lucerna e specchio».
Giorgio Masi
L’Università di Pisa vince la sfida della mobilità “oltre l’Europa”
È l’Università di Pisa uno dei maggiori promotori in Italia dell’International Credit Mobility KA 107, il programma di mobilità introdotto nel 2015 dall’Erasmus+ che coinvolge i paesi “oltre l’Europa”, dall’America all’Africa, fino al Medioriente e a tutta l’Asia. Nel 2015 e nel 2016 l’Ateneo pisano ha presentato con successo due progetti che prevedevano complessivamente 278 mobilità e nei prossimi giorni si riaprirà il bando riservato a docenti e dottorandi che potranno trascorrere un periodo di studio o di insegnamento in paesi fino adesso rimasti fuori dall’Erasmus.
Grazie alla mobilità KA107 l’Università di Pisa, dal 2015, ha ospitato dottorandi, e studenti provenienti in particolare da paesi dell’Asia Centrale, tra cui Kazakistan, Kirghizistan, Tajikistan e Uzbekistan. Dallo scorso anno accademico Pisa ha ricevuto anche studenti e staff provenienti da Cambogia, Cina, Laos, Mongolia, Vietnam, Egitto, Israele, Marocco e Serbia. Proprio in questi giorni stanno arrivando 17 studenti da Cambogia, Cina, Kirghizistan, Kazakhstan, Tajikistan, Uzbekistan, Mongolia e Serbia.
Dal 13 al 18 febbraio, inoltre, si terrà all’Università di Pisa una training week – la terza dopo quelle di marzo e maggio 2016 – che vede la partecipazione di otto coordinatori (foto in alto) provenienti dal Royal University of Agriculture, Cambogia; International University of Kyrgyzstan, Kyrgyzstan; University of Novi Sad, Repubblica di Serbia; Tajik State University of Commerce, Tajikistan; Namangan State University, Samarkand Agricultural Institute and Tashkent State Agrarian University, Uzbekistan. I coordinatori ospiti visiteranno vari dipartimenti e presenteranno le loro università durante una riunione con CAI pisani che si terrà il 16 febbraio alle 11, in modo da creare un grado più alto di conoscenza reciproca e per facilitare i rapporti futuri.
La mobilità KA 107 è gestita centralmente da:
Sezione Programmi Internazionali, mobilità e formazione
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