Convegno in memoria del professore Arrighetti
Il 9 e il 10 gennaio si svolge a Pisa un convegno dedicato alla memoria dell’illustre grecista Graziano Arrighetti, già professore emerito dell’Ateneo pisano, scomparso lo scorso anno a gennaio. La due giorni di studi intitolata “Graziano Arrighetti e la produzione letteraria dei Greci” è organizzata dall'Università di Pisa e dalla Scuola Normale Superiore. Martedì 9 gennaio i lavori cominceranno alle 11 nell’aula magna del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica (Piazza Evangelista Torricelli, 2) e il giorno dopo dalle 9 nella Sala Stemmi della Scuola Normale (piazza dei Cavalieri, 7).
Dove nuotano le tartarughe
Per otto anni, dal 2008 al 2016, un’equipe di etologi dell’Università di Pisa ha monitorato gli spostamenti nel Mediterraneo di otto tartarughe comuni (Caretta caretta) per capire preferenze e abitudini di questa specie. E così ha scoperto che Crudelia, Obelix, Olivia e Honolulu (questi i nomi di alcuni esemplari) amano nuotare soprattutto nel golfo di Napoli, ma spaziano anche nell'area compresa tra la Campania, la Calabria e la Sicilia e se possono soggiornano volentieri nelle immediate vicinanze delle “seamounts”, cioè le montagne sottomarine la cui sommità può arrivare a poche centinaia o decine di metri dalla superficie. La ricerca, finanziata dall’Università di Pisa con i fondi PRA, dalla Regione Toscana e dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e condotta in collaborazione con il Centro per la conservazione delle tartarughe marine di Grosseto, è stata appena pubblicata sulla rivista scientifica “Marine Biology” ed è uno dei pochi studi che fornisce informazioni dirette sull’ecologia e i movimenti delle tartarughe comuni nei mari a ovest della nostra penisola.
“L’identificazione di una zona marina utilizzata preferenzialmente dalle tartarughe comuni giovani, fornisce informazioni utili non solo per migliorare la conoscenza scientifica di fasi poco conosciute del ciclo di questa specie – spiega il professor Paolo Luschi dell’Ateneo pisano - ma anche per suggerire possibili misure di conservazione e tutela nella stessa area, ad esempio attraverso la diffusione di informazioni tra i pescatori sul tipo di reti e ami da impiegare per la pesca”.
Per ricostruire i movimenti delle otto tartarughe i ricercatori hanno applicato delle piccole trasmittenti sul carapace di ogni esemplare e utilizzato tecniche di telemetria satellitare tramite Argos, un sistema franco-americano di rilevazione a distanza della posizione degli animali, che si avvale di satelliti posti in orbita polare.
Le tartarughe protagoniste della ricerca, tutte di taglia medio grande (con un carapace lungo più di 60 cm) e quindi in fase giovanile avanzata, erano state catturate accidentalmente, soprattutto da pescatori, e riabilitate in centri di recupero in Toscana e Campania. Dopo il rilascio, avvenuto vicino alle rispettive località di cattura, hanno raggiunto con movimenti veloci e diretti l’area marina compresa tra la Sicilia, la Sardegna e la costa occidentale della penisola Italiana, nella quale sono rimaste per l’intero periodo di osservazione.
“E’ di rilievo – conclude Luschi - il fatto che gli individui studiati, che erano rimasti in riabilitazione nei centri di recupero per vari mesi prima del rilascio, non abbiano mostrato alcuna evidente alterazione del loro comportamento a seguito del periodo di degenza”.
Dove nuotano le tartarughe
Per otto anni, dal 2008 al 2016, un’equipe di etologi dell’Università di Pisa ha monitorato gli spostamenti nel Mediterraneo di otto tartarughe comuni (Caretta caretta) per capire preferenze e abitudini di questa specie. E così ha scoperto che Crudelia, Obelix, Olivia e Honolulu (questi i nomi di alcuni esemplari) amano nuotare soprattutto nel golfo di Napoli, ma spaziano anche nell'area compresa tra la Campania, la Calabria e la Sicilia e se possono soggiornano volentieri nelle immediate vicinanze delle “seamounts”, cioè le montagne sottomarine la cui sommità può arrivare a poche centinaia o decine di metri dalla superficie.
La ricerca, finanziata dall’Università di Pisa con i fondi PRA, dalla Regione Toscana e dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e condotta in collaborazione con il Centro per la conservazione delle tartarughe marine di Grosseto, è stata appena pubblicata sulla rivista scientifica “Marine Biology” ed è uno dei pochi studi che fornisce informazioni dirette sull’ecologia e i movimenti delle tartarughe comuni nei mari a ovest della nostra penisola.
“L’identificazione di una zona marina utilizzata preferenzialmente dalle tartarughe comuni giovani, fornisce informazioni utili non solo per migliorare la conoscenza scientifica di fasi poco conosciute del ciclo di questa specie – spiega il professor Paolo Luschi dell’Ateneo pisano - ma anche per suggerire possibili misure di conservazione e tutela nella stessa area, ad esempio attraverso la diffusione di informazioni tra i pescatori sul tipo di reti e ami da impiegare per la pesca”.
Per ricostruire i movimenti delle otto tartarughe i ricercatori hanno applicato delle piccole trasmittenti sul carapace di ogni esemplare e utilizzato tecniche di telemetria satellitare tramite Argos, un sistema franco-americano di rilevazione a distanza della posizione degli animali, che si avvale di satelliti posti in orbita polare.
Le tartarughe protagoniste della ricerca, tutte di taglia medio grande (con un carapace lungo più di 60 cm) e quindi in fase giovanile avanzata, erano state catturate accidentalmente, soprattutto da pescatori, e riabilitate in centri di recupero in Toscana e Campania. Dopo il rilascio, avvenuto vicino alle rispettive località di cattura, hanno raggiunto con movimenti veloci e diretti l’area marina compresa tra la Sicilia, la Sardegna e la costa occidentale della penisola Italiana, nella quale sono rimaste per l’intero periodo di osservazione.
“E’ di rilievo – conclude Luschi - il fatto che gli individui studiati, che erano rimasti in riabilitazione nei centri di recupero per vari mesi prima del rilascio, non abbiano mostrato alcuna evidente alterazione del loro comportamento a seguito del periodo di degenza”.
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Nelle foto il rilascio di due delle tartarughe studiate dai biologi dell'Università di Pisa
Selezione pubblica per 5 unità con contratto di lavoro a tempo determinato, della durata di 12 mesi, per le esigenze della Direzione Servizi per la didattica e l'internazionalizzazione - scad. 18/01
Selezione per contratto a tempo indeterminato per collaboratori ed esperti linguistici di lingua madre italiana - Scad. 1/02
Journeys through Changing Landscapes
Carla Dente e Francesca Fedi, docenti del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica sono le curatrici di Journeys through Changing Landscapes. Il volume è il primo di una collana della Pisa University Press che nasce dal progetto di ricerca "Dislocazioni Trasnazionali. Scenari in movimento, individui e comunità, testi ed oggetti idee critiche".
Pubblichiamo di seguito una breve presentazione del libro a firma della professoressa Carla Dente, direttrice della collana.
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È uscito il primo volume della collana Viaggi per scene in movimento, che pubblicherà volumi monografici e collettanei tesi ad esplorare la dinamica transnazionale della ricerca letteraria e linguistica. Journeys through Changing Landscapes è il primo frutto di un progetto di ricerca cui hanno collaborato studiosi di varie nazionalità che frequentano ambiti disciplinari diversi. Tale ricerca a più voci ha trovato coerenza nella prospettiva teorica e analitica della mobilità culturale e nella comune volontà di porre in evidenza itinerari, disseminazioni e scambi che hanno suscitato atti creativi letterari e linguistici e stimolato una più ampia riflessione critica.
Gli studiosi coinvolti hanno superato confini disciplinari e nazionali nell’atto di dare conto della complessità di fenomeni rilevanti per la comprensione della realtà europea: realtà da sempre fatta di incontri, scontri, integrazioni e scarti, e oggi più che mai in divenire perché sottoposta ai contraccolpi della globalizzazione.
I collaboratori al volume danno conto di una varietà di fenomeni che includono migrazioni di individui e di comunità (e i loro effetti sulle culture di contatto), formazioni linguistiche e forme di ibridizzazione, influenze culturali e letterarie, circolazione di miti e di testi, traduzioni e riscritture. Fenomeni spesso interrelati, rivelatori di nuclei fertili di dialogo incrociato fra culture, che richiedono un continuo ripensamento degli strumenti critici indispensabili per interpretare testi e linguaggi.
Carla Dente
Video “Frammenti d’Egitto”
L'Associazione VOLO ha realizzato "Frammenti d’Egitto", una serie di video didattici e divulgativi sul mondo dell’Egittologia.
Video di breve durata parleranno in modo semplice dell’Antico Egitto, approfondendo diversi argomenti che vertono su elementi storici, archeologici, culturali e religiosi della civiltà faraonica, senza dimenticare momenti di vita quotidiana degli abitati della Valle del Nilo.
La puntata 0, dal titolo "Qual era il ruolo delle donne nel villaggio di Deir el-Medina?", è già in rete sul canale YouTube dell'Associazione al link: https://youtu.be/Jelisw_yCHI
L'iniziativa è stata svolta con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.
Info:
Associazione culturale studentesca
V.O.L.O. - Viaggiando Oltre L'Orizzonte Pisa
www.associazionevolo.it
Video “Frammenti d’Egitto”
L'Associazione VOLO ha realizzato "Frammenti d’Egitto", una serie di video didattici e divulgativi sul mondo dell’Egittologia.
Video di breve durata parleranno in modo semplice dell’Antico Egitto, approfondendo diversi argomenti che vertono su elementi storici, archeologici, culturali e religiosi della civiltà faraonica, senza dimenticare momenti di vita quotidiana degli abitati della Valle del Nilo.
La puntata 0, dal titolo "Qual era il ruolo delle donne nel villaggio di Deir el-Medina?", è già in rete sul canale YouTube dell'Associazione al link: https://youtu.be/Jelisw_yCHI
L'iniziativa è stata svolta con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.
Info:
Associazione culturale studentesca
V.O.L.O. - Viaggiando Oltre L'Orizzonte Pisa
www.associazionevolo.it
Pubblicazione del dossier D1git dell'Associazione 120g
L'Associazione 120g ha pubblicato il dossier “D1GIT” dedicato alle direzioni future in campo architettonico: dalle innovative pratiche di design alla ricerca sui materiali, dalla nuova concezione di città intelligente alle teorie e tecniche derivanti della rivoluzione digitale.
La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo dell'ateneo per le attività studentesche autogestite.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Pubblicazione del dossier D1git dell'Associazione 120g
L'Associazione 120g ha pubblicato il dossier “D1GIT” dedicato alle direzioni future in campo architettonico: dalle innovative pratiche di design alla ricerca sui materiali, dalla nuova concezione di città intelligente alle teorie e tecniche derivanti della rivoluzione digitale.
La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo dell'ateneo per le attività studentesche autogestite.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.