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QBrobotics srl, spin off dell’Università di Pisa, ha vinto il primo premio start up innovativa nell’ambito della competizione ‘Innovazione Toscana’, un’iniziativa lanciata quest’anno dal Consiglio regionale per sostenere e valorizzare la ricerca, l’innovazione tecnologica e digitale delle imprese del territorio. Il primo premio della sezione innovazione 4.0 invece è andato a Cromology Italia SpA per il progetto Coolsun, sviluppato con un gruppo di ricerca del dipartimento di Chimica e chimica industriale dell'Università di Pisa coordinato dal professore Fabio Bellina e formato dai professori Andrea Pucci, Marco Geppi, Giacomo Ruggeri e dal dottor Marco Lessi.

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Foto di gruppo della premiazione

La consegna dei riconoscimenti è avvenuta lunedì 18 dicembre a Palazzo Bastogi a Firenze e ai vincitori sono andati 15mila euro ciascuno. QbRobotics ha vinto, secondo la giuria, per essersi distinta per l’elevato contenuto tecnologico-innovativo nello sviluppo dei prodotti e per aver contribuito alla crescita del territorio toscano tramite il progetto di diffusione della tecnologia della soft-robotics nei settori della robotica di servizio, industriale e biomedicale. Nata nel 2011 come spin-off dell’Università di Pisa e dell’Istituto Italiano di Tecnologia, l’azienda è oggi operativa presso il Polo Tecnologico di Navacchio nel settore della robotica dove ha realizzato una protesi robotica per la mano e l’avambraccio.

Il Premio ‘Innovazione Toscana’ è stato organizzato quest’anno per la prima volta dal Consiglio regionale in collaborazione con Anci Toscana, Confindustria, Unioncamere Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casa Artigiani. La commissione che ha assegnato riconoscimenti di questa prima edizione era composta da Giuseppe Iannaccone, ordinario di elettronica al dipartimento di ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa, dal direttore dell’Istituto di biorobotica del Sant’Anna di Pisa Paolo Dario, da Leonardo Masotti, docente all’Università di Firenze e fondatore di El.En. S.p.A., da Franco Tocci, fondatore e presidente di Ambrogio S.r.l., e da Cristian Della Giovampaola, titolare e senior engineer alla Wave Up S.r.l.

Martedì, 19 Dicembre 2017 13:37

Promozioni di Natale allo Store del Cherubino

In occasione del Natale, lo Store del Cherubino promuove tutti gli articoli esposti con sconti dal 40 al 70 %.

Disponibili anche "Mystery Bag" da 4 a 20 euro.

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Il 27 dicembre alle 15, nell'aula AM2 del Dipartimento di Matematica (largo Pontecorvo), si tiene la presentazione della brochure "Accesso ai servizi per la salute dello/della studente/ssa fuori sede".

L'evento, organizzato dall'associazione "Pisa città di frontiera", è realizato con il contributo dell'Ateneo per le attività studentesche autogestite.

Locandina

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Il 27 dicembre alle 15, nell'aula AM2 del Dipartimento di Matematica (largo Pontecorvo), si tiene la presentazione della brochure "Accesso ai servizi per la salute dello/della studente/ssa fuori sede".

L'evento, organizzato dall'associazione "Pisa città di frontiera", è realizato con il contributo dell'Ateneo per le attività studentesche autogestite.

Locandina

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Martedì, 19 Dicembre 2017 09:59

"Horse Riding": introduzione all'equitazione

Sabato 23 dicembre alle 11, al Centro Ippico Boccadarno A.S.D. (Via Scoglio della Meloria 55, Marina di Pisa) è in programma "Horse Riding", un'ora di introduzione all'equitazione.

L'iniziativa, gratuita ed aperta a tutti, è organizzata con i contributi di ateneo per le attività studentesche autogestite.

Locandina

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Lunedì, 18 Dicembre 2017 12:03

L'Università del Carcere

Nei giorni 1 e 2 dicembre si è tenuto a Firenze il convegno dal titolo “L’Università del Carcere”, organizzato dalle Università di Firenze, Pisa, Siena e Università per Stranieri di Siena, dalla Regione Toscana e dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. Per l'Ateneo pisano sono intervenuti il prorettore per i Rapporti con gli enti del territorio, Marco Gesi, e il delegato per il Polo Penitenziario Universitario dell’Istituto Don Bosco, Andrea Borghini.

Nel suo saluto, il professor Marco Gesi ha citato "l'esperienza del Polo Penitenziario Universitario di Pisa, nato ufficialmente nel 2003 e da alcuni anni intitolato al compianto professor Renzo Corticelli, come sintesi felice dell’incontro tra sapere pubblico e istituzioni di rieducazione, finalizzato alla crescita culturale e al reinserimento sociale dei detenuti e orientato a garantire il diritto all’istruzione, come chiaramente espresso in numerosi articoli del nostro dettato costituzionale".
Pubblichiamo di seguito la riflessione post convegno del professor Andrea Borghini.

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Il convegno su “L’Università del Carcere” è stato una prima fondamentale occasione per affrontare l’esperienza dei Poli Universitari Penitenziari, sia in ambito regionale, sia in ambito nazionale. Nella due giorni fiorentina, docenti, mondo del volontariato, mondo istituzionale, e studenti hanno discusso punti di forza e di criticità del progetto Polo Penitenziario Universitario, sottolineando come tale realtà si stia espandendo a livello nazionale. Sono infatti stati censiti fino ad ora 21 poli penitenziari che lavorano su 50 istituti di pena.
In tal senso, nel corso del convegno, è emersa la necessità di rafforzare il ruolo di un Coordinamento nazionale dei Poli, avviando un’interlocuzione con la CRUI, in grado farsi portavoce del progetto con gli interlocutori politici di riferimento; e al contempo, si è lavorato a cercare di individuare procedure standardizzate che permettano agli studenti di usufruire di trattamenti univoci in qualsiasi sede essi siano collocati.
In particolare, è emersa la centralità e la validità del modello toscano. La Toscana ha avviato dal 2010 un accordo che costituisce il Polo Regionale della Toscana, l’unico sistema integrato di formazione universitaria presente a livello nazionale. All’interno di tale accordo, che prevede anche un finanziamento annuale della Regione Toscana, spicca il Polo di Pisa, il quale si struttura in una sede ‘storica’ come quella presso la Casa Circondariale Don Bosco della città toscana, ma vede studenti, iscritti all’Ateneo pisano, collocati anche in altre realtà penitenziarie quali quelle di Volterra, Massa, Porto Azzurro, Livorno e Gorgona. Ciò fa del Polo di Pisa una realtà sui generis, che necessita di un grande impegno dell’ateneo per venire incontro alle esigenze della popolazione studentesca detenuta. Nel corso degli anni, l’ateneo ha accettato la sfida, lavorando a standardizzare le procedure di iscrizione, azzerando le tasse universitarie, individuando funzionari amministrativi in grado di coordinare i vari passaggi burocratici; e ancora, individuando personale docente incaricato, in grado di coordinarsi con gli istituti per seguire al meglio le carriere degli studenti, che ormai, a partire dal 2003, anno di istituzione del polo pisano, sono stati oltre 115.

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Dal convegno fiorentino è inoltre emerso, soprattutto attraverso le testimonianze degli ex studenti detenuti, l’utilità di questa attività, spesso percepita da essi come fonte di riscatto sociale. E’ stato, inoltre, evidenziato come sia importante per gli studenti detenuti sentirsi parte della comunità accademica, superando il senso di isolamento dato dal contesto in cui vivono: esperienze di contatto con altri studenti sono vissute come momento di scambio, oltre che momenti di confronto sui percorsi formativi.
La figura dei tutor è risultata essere di grande importanza al fine di consentire una reale attuazione del diritto all’istruzione e dei princìpi di inclusione e di integrazione.
E’ stato inoltre ribadito che il dialogo fra le istituzioni coinvolte prosegua in modo sempre più stretto e si traduca in interventi concreti quali, ad esempio, la messa a disposizione di spazi che permettano la creazione di un contesto idoneo allo studio. Infine, è stato sottolineato come l’esperienza dei Poli debba darsi un piano comunicativo più efficace sia attraverso la costruzione di eventi pubblici ad hoc sia con la creazione di siti web dedicati: si tratta di una strategia, quest’ultima, utile a diffondere nel mondo universitario la consapevolezza del ruolo svolto dall’Università nel garantire il diritto allo studio e nel sensibilizzarlo verso questo tipo di utenza, anche al fine di costruire una comunità accademica solidale e aperta ed evitare i rischi di stigmatizzazione e isolamento dello studente detenuto.

Andrea Borghini
Delegato del Rettore per il Polo Penitenziario Universitario dell’Istituto Don Bosco

“Un progetto esemplare di educazione al patrimonio culturale dedicato ai giovani cittadini in formazione e ai loro insegnanti”. Con queste parole la giuria del Premio Silvia Dell’Orso ha assegnato una menzione speciale a “Nel/Col/Dal Museo civico Fattori di Livorno: opere, percorsi, link”, un progetto dell’Università di Pisa realizzato con la collaborazione del Comune di Livorno. La premiazione è avvenuta a Milano venerdì 15 dicembre nel corso di una cerimonia pubblica e a ritirare il riconoscimento c'erano Antonella Gioli, professoressa dell’Ateneo pisano e responsabile scientifico del progetto, insieme a due dei tre componenti del gruppo di lavoro, Sara Bruni e Marina Sabatini.

“Abbiamo sperimentato il progetto a Livorno nell’anno scolastico 2016/2017 con grande partecipazione delle scuole cittadine di ogni ordine e grado - spiega Antonella Gioli - grazie a sei guide e ad altri materiali didattici gli alunni hanno visitato il museo secondo percorsi tematici che spaziavano dal particolare della singola opera all’intera città”.

Un approccio innovativo e interdisciplinare che è stato infatti premiato, come sottolinea ancora la motivazione della giuria Premio Silvia Dell’Orso, per aver consentito “esperienze significative di conoscenza ed elaborazione da parte degli alunni non solo delle opere del Museo, ma anche dei paesaggi culturali della Città, della Storia e delle storie che li rendono vivi e attuali”.

“Dopo aver già vinto il concorso nazionale ‘Progetti didattici nei musei, nei siti di interesse archeologico, storico e culturale o nelle istituzioni culturali e scientifiche’ del Ministero Istruzione Università e Ricerca – conclude Antonella Gioli - è per noi una grande soddisfazione ricevere questo riconoscimento, l’unico in Italia per chi si impegna nella comunicazione rigorosa e puntuale delle problematiche che riguardano i beni culturali”.
Dal 2010 il Premio Silvia Dell’Orso è conferito dal comitato scientifico dell’omonima associazione culturale oggi composto da Annalisa Cicerchia, Pietro Clemente, Marisa Dalai Emiliani, Francesco Erbani, Mario Turci e Paolo Cavaglione. Oltre al progetto “Nel/Col/Dal Museo civico Fattori di Livorno: opere, percorsi, link”, quest’anno una menzione speciale è andata anche all’Associazione Amici del Monumentale di Milano mentre il premio per il miglior lavoro di divulgazione nell’ambito dei beni culturali è stato assegnato a Studio Azzurro di Milano.

“Un progetto esemplare di educazione al patrimonio culturale dedicato ai giovani cittadini in formazione e ai loro insegnanti”. Con queste parole la giuria del Premio Silvia Dell’Orso ha assegnato una menzione speciale a “Nel/Col/Dal Museo civico Fattori di Livorno: opere, percorsi, link”, un progetto dell’Università di Pisa realizzato con la collaborazione del Comune di Livorno. La premiazione è avvenuta a Milano venerdì 15 dicembre nel corso di una cerimonia pubblica e a ritirare il riconoscimento c'erano Antonella Gioli, professoressa dell’Ateneo pisano e responsabile scientifico del progetto, insieme a due dei tre componenti del gruppo di lavoro, Sara Bruni e Marina Sabatini.

 

un momento della premiazione

Antonella Gioli Sara Bruni e Marina Sabatini durante la premiaizone a Milano

 

“Abbiamo sperimentato il progetto a Livorno nell’anno scolastico 2016/2017 con grande partecipazione delle scuole cittadine di ogni ordine e grado - spiega Antonella Gioli - grazie a sei guide e ad altri materiali didattici gli alunni hanno visitato il museo secondo percorsi tematici che spaziavano dal particolare della singola opera all’intera città”.

Un approccio innovativo e interdisciplinare che è stato infatti premiato, come sottolinea ancora la motivazione della giuria Premio Silvia Dell’Orso, per aver consentito “esperienze significative di conoscenza ed elaborazione da parte degli alunni non solo delle opere del Museo, ma anche dei paesaggi culturali della Città, della Storia e delle storie che li rendono vivi e attuali”.
“Dopo aver già vinto il concorso nazionale ‘Progetti didattici nei musei, nei siti di interesse archeologico, storico e culturale o nelle istituzioni culturali e scientifiche’ del Ministero Istruzione Università e Ricerca – conclude Antonella Gioli - è per noi una grande soddisfazione ricevere questo riconoscimento, l’unico in Italia per chi si impegna nella comunicazione rigorosa e puntuale delle problematiche che riguardano i beni culturali”.

Studenti al Museo Fattori (immagine tratta dalla pagina Facebook del progetto)

 

Dal 2010 il Premio Silvia Dell’Orso è conferito dal comitato scientifico dell’omonima associazione culturale oggi composto da Annalisa Cicerchia, Pietro Clemente, Marisa Dalai Emiliani, Francesco Erbani, Mario Turci e Paolo Cavaglione. Oltre al progetto “Nel/Col/Dal Museo civico Fattori di Livorno: opere, percorsi, link”, quest’anno una menzione speciale è andata anche all’Associazione Amici del Monumentale di Milano mentre il premio per il miglior lavoro di divulgazione nell’ambito dei beni culturali è stato assegnato a Studio Azzurro di Milano.

Si è appena conclusa la prima Design School del progetto europeo UBORA, coordinato dal Centro di Ricerca dell'Università di Pisa "E. Piaggio" che coinvolge partner europei e africani. Lo scopo di Ubora è di creare una piattaforma virtuale dove progettare e condividere progetti di dispositivi medici open source studiati secondo gli standard di sicurezza europei, messi a disposizione dei bioingegneri e dei medici di tutti i paesi che ne avranno la necessità. La scorsa settimana presso la Kenyatta University di Nairobi in Kenya, quaranta studenti provenienti da vari paesi africani ed europei, hanno seguito una settimana intensiva di corsi di progettazione e prototipazione di dispositivi medici.
"Gli studenti - afferma la professoressa Arti Ahluwalia, direttrice del Centro “E. Piaggio” e coordinatrice del progetto - hanno lavorato su casi reali per imparare a progettare e prototipare in maniera conforme all’attuale regolamentazione europea sui dispositivi medici, alternando le attività di laboratorio con lezioni tenute da esperti di fama internazionale". Tutti i progetti sono stati sviluppati sulla piattaforma UBORA, presentata in anteprima durante la scuola, e che la cui release pubblica è prevista nel corso del 2018. La selezione dei partecipanti è avvenuta attraverso un concorso rivolto agli studenti di tutte le università partner del progetto, lanciato a febbraio 2017, che aveva come tema la riduzione della mortalità infantile.
Ventisei borse di studio sono state messe in palio da UBORA e quattro sono state vinte da studenti dell'Università di Pisa. I progetti premiati sono stati: un ciuccio per monitorare il respiro del bambino e ridurre i casi di morte improvvisa in culla e uno per somministrare dei farmaci, un sistema di conservazione del latte materno senza l'utilizzo di energia elettrica e un metodo per curare la sindrome del piede torto attraverso gessi stampati in 3D.
Durante la cerimonia di chiusura, a cui hanno partecipato delegati delle ambasciate italiana e spagnola in Kenya, docenti, ricercatori e funzionari delle varie istituzioni presenti hanno firmato una dichiarazione per promuovere l'accessibilità ai dispositivi medici. Il documento, chiamato "Dichiarazione di Kahawa" (nome della zona in cui sorge la Kenyatta University), esprime il comune intento di promuovere la più ampia condivisione degli strumenti di progettazione dei dispositivi medici, come gli standard e la piattaforma UBORA, al fine di garantire una sanità sostenibile e una formazione universitaria più solida.
L'appuntamento per il 2018 è a Pisa. Il tema della scuola sarà la disabilità, i criteri di partecipazione saranno disponibili nei primi giorni di gennaio sul sito del progetto. "Scuole di questo tipo - conclude la professoressa Ahluwalia - rappresentano una grande opportunità per i nostri studenti, sia africani che europei, che hanno avuto a disposizione conoscenze e nuovi strumenti di progettazione, e sono indispensabili per creare una comunità di studiosi che condivida un nuovo approccio alla progettazione di dispositivi medici basati sui bisogni reali delle persone”.

Lunedì, 18 Dicembre 2017 08:38

A Virgo il Pegaso d'oro della Regione Toscana

L'orgoglio e la gratitudine della Toscana per "un lavoro di ricerca scientifica senza confini geografici e temporali, che ha come fine la conoscenza dell'Universo", si sono concretizzati nel conferimento del Pegaso d'Oro all'Eurpean Gravitational Observatory di Cascina, che ospita e gestisce Virgo, un'infrastruttura per lo studio delle onde gravitazionali. A consegnare il premio ai ricercatori che, proprio nei giorni scorsi, hanno perso, con Adalberto Giazotto, uno dei padri fondatori, è stato il presidente della Regione Enrico Rossi venerdì 15 dicembre nel corso di una cerimonia organizzata dalla regione in Sala Pegaso.

Qualche mese fa il conferimento del Nobel per la fisica a tre scienziati statunitensi per il loro ruolo nella scoperta delle onde gravitazionali, aveva riportato alla ribalta anche l'interferometro Virgo e il suo contributo alle scoperte realizzate dai tre riceratori premiati, a distanza di un secolo dalle previsioni di Albert Einstein con la teoria della relatività generale. A questo proprosito il presidente della Regione Enrico Rossi ha ricordato come la presenza di questa struttura a Cascina si debba anche e soprattutto alla tenacia e lungimiranza degli amministratori dell'epoca, in particolare dell'allora presidente della Provincia di Pisa Gino Nunes e dell'allora sindaco Carlo Cacciamano.

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Ego e l'interferometro di Cascina
VIRGO nasce da un'idea del ricercatore scomparso pochi giorni fa Adalberto Giazotto e del francese Alain Brillet e ha rappresentato un grande passo avanti nella tecnologia degli interferometri, aprendo la strada proprio all'americano Advanced LIGO. Il captatore di onde gravitazionali VIRGO ha sede all'interno dell'European Gravitational Observatory di Cascina, fondato dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) italiano e dal Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs) francese.

Giazzotto è stato, tra l'altro, il pioniere dell'idea di una rete globale di rivelatori. L'annuncio della storica scoperta delle onde gravitazionali era stato dato congiuntamente dalle collaborazioni scientifiche LIGO e VIRGO l'11 febbraio 2016 e, dallo scorso agosto, l'interferometro VIRGO si è unito ai due LIGO statunitensi nella raccolta dei dati, portando ad una nuova osservazione di onde gravitazionali.

Un Nobel anche un po' toscano
L'Accademia delle Scienze svedese ha preso in considerazione il lavoro dei tre scienziati Rainer Weiss, Barry Barish e Kip S.Thorne che, per primi, il 14 settembre 2015, avevano misurato le onde gravitazionali, ovvero quel debolissimo segnale generato da un catastrofico evento avvenuto lontano, nel cosmo e che un secolo fa Einestein aveva previsto, su un piano solo teorico, nella sua teoria della "Relatività Generale". Nell'annunciare il conferimento del Premio Nobel, l'Accademia delle Scienze svedese aveva menzionato anche la collaborazione con VIRGO all'interno del centro toscano EGO.

(fonte: Toscana Notizie)

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