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Il Soroptimist International d’Italia offre a giovani donne la possibilità di seguire gratuitamente un corso di formazione di tre giorni dal titolo “Essere Leader al femminile. Costruisci la tua leadership con noi”, realizzato dalla Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Commerciale “L. Bocconi” di Milano.

Obiettivi del Corso

Il percorso di sviluppo al femminile viene proposto come itinerario di crescita personale per consentire di riflettere sulle cause dell’esclusione femminile dal mercato del lavoro e i possibili limiti, organizzativi e soggettivi, che la maggior parte delle donne incontrano nella vita professionale. Il percorso vuole altresì offrire concreti strumenti per affrontare il mercato del lavoro con un atteggiamento attivo e propositivo.

Destinatarie

Il Corso “Essere Leader al femminile. Costruisci la tua leadership con noi” si rivolge a giovani donne, di età massima 28 anni (le candidate non dovranno aver compiuto il 29mo anno di età alla data del 24 marzo 2018), in possesso di Laurea specialistica o magistrale residenti o domiciliate negli ambiti territoriali in cui operano i Club del Soroptimist International d’Italia. È richiesta la conoscenza della lingua inglese.

Leggi i dettagli per partecipare

Al Mandela Forum di Firenze il 23 e il 24 gennaio si tiene il Salone dello Studente.

Per la prima volta in Italia un appuntamento dedicato ai percorsi post-lauream con:

  • Oltre 50 espositori
  • 100 incontri e workshop
  • presentazione dell'offerta formativa degli Atenei toscani
  • "Attorno alle professioni, dal mestiere allo studio": i percorsi accademici dal punto di vista dei professionisti
  • Simulazioni di test di ammissione

Orari: 23 gennaio ore 9.00 – 17.00 – 24 gennaio ore 9.00 – 14.00

Info e contattihttp://www.salonedellostudente.it/salone-di-firenze-2018/

Per anni si è pensato che la causa della morte di un bambino vissuto circa 500 anni fa, il cui corpo fu imbalsamato e conservato nelle arche sepolcrali della Basilica di San Domenico Maggiore a Napoli, fosse il vaiolo. Oggi, un team internazionale di ricercatori della McMaster University di Hamilton in Canada, diretto da Hendrik Poinar, e della Divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa, costituito da Gino Fornaciari e Valentina Giuffra, ha appurato che il bambino era portatore del virus dell’epatite B, gettando nuova luce su un agente patogeno complesso e mortale, che uccide quasi un milione di persone ogni anno. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista online "Plos Pathogens".

Fig._2_Mummia_vestita.jpg
La mummia del bambino, indossante ancora la veste monastica dell’Ordine Domenicano.

Nel corso delle missioni esplorative dell’Università di Pisa nella Basilica di San Domenico Maggiore a Napoli, dirette dal professor Gino Fornaciari negli anni '80-'90, fu ritrovata la mummia intatta di un bambino di due anni indossante ancora la veste monastica dell’Ordine Domenicano, grazie alla quale i ricercatori hanno ottenuto il sequenziamento completo del genoma di un antico ceppo del virus dell'epatite B (HBV).

Fig. 4 Faccia con eruzione

«Mentre in genere i virus si evolvono molto rapidamente, è stato visto che questo antico ceppo di HBV è mutato poco negli ultimi 450 anni – spiega il professor Fornaciari – È stata infatti rilevata una stretta relazione tra i ceppi antichi e moderni di epatite B: entrambi mancano di quella che è nota come “struttura temporale”. In altre parole, non vi è alcun tasso misurabile di evoluzione per tutto il periodo di 450 anni, che separa il campione prelevato dalla piccola mummia da quelli moderni. La spiegazione potrebbe consistere nel fatto che essendo l’epatite B una malattia sessualmente trasmessa, e non tramite animali o insetti vettori, il virus non ha avuto la necessità di mutare almeno negli ultimi cinque secoli».

L’eruzione vescicolo-pustolosa del bambino e le analisi immunologiche di trenta anni fa (allora gli studi sul DNA antico non erano ancora disponibili) avevano suggerito che il bambino fosse stato affetto da vaiolo. Utilizzando tecniche avanzate di mappatura genetica, i ricercatori hanno dimostrato chiaramente che il bambino era stato infettato dall'HBV. È interessante notare che i bimbi con infezione da epatite B possono sviluppare un'eruzione facciale, nota come sindrome di Gianotti-Crosti, che potrebbe essere stata identificata come vaiolo. Non può essere però esclusa anche una co-infezione.

Secondo alcune stime, oltre 350 milioni di persone oggi hanno infezioni croniche da epatite B, mentre circa un terzo della popolazione mondiale risulta essere stata infettata a un certo punto della vita. Ecco perché, secondo i ricercatori, è importante studiare i virus antichi: «Più comprendiamo meglio il comportamento delle pandemie e delle epidemie passate, maggiore è la nostra comprensione di come i moderni agenti patogeni potrebbero diffondersi. E queste informazioni alla fine contribuiranno agli sforzi per controllare questi minuscoli killer», afferma Hendrik Poinar, genetista evolutivo del McMaster Ancient Dna Center e investigatore principale all'Istituto Michael G. DeGroote per la ricerca sulle malattie infettive.

La capacità progettuale europea dell’Università di Pisa è in decisa crescita, grazie anche alle misure di incentivazione messe in campo dalla nuova governance dell’Ateneo.

RicercaI dati sui progetti presentati e vinti nel corso del 2017 nell’ambito dei programmi quadro europei per la ricerca e l’innovazione, Horizon 2020, evidenziano infatti un trend in netta crescita: più che raddoppiato il numero dei finanziamenti ottenuti, con 34 progetti vinti nel 2017, contro i 14 nel 2016. Cresciuto anche il numero delle proposte presentate, rispetto allo standard degli anni precedenti: 178 nel 2017, contro le 129 nel 2016, 130 nel 2015 e 128 nel 2014.

Dal 2014 al 2017 i progetti finanziati da Horizon 2020 sono 76, per un finanziamento totale di circa 21 milioni di euro. Considerando anche il precedente programma europeo per la ricerca, sono 232 i progetti europei vinti da Unipi negli ultimi 10 anni (2007-2017), per un ammontare complessivo di 71 milioni di euro.

Tra i finanziamenti ottenuti vanno ricordati ben sei prestigiosi “ERC Grants” vinti dall’Università di Pisa, finanziamenti erogati dallo European Research Council (ERC) per la ricerca di frontiera misurata sul solo criterio dell’eccellenza. I sei finanziamenti ERC sono stati ricevuti per progetti in ambito umanistico, medico, fisico, chimico e di ingegneria dell'informazione, ricevendo un finanziamento complessivo di oltre 7 milioni di euro.

Il più recente ERC Consolidator Grant è stato vinto a dicembre 2017 da Gianluca Fiori, professore associato presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. Ottenere finanziamenti ERC, e saperne attrarre, è per le Università motivo di indiscusso prestigio e incide significativamente nelle valutazioni e rating internazionali.

Non altrettanto positivi gli esiti per i dipartimenti di eccellenza selezionati dalla Commissione di valutazione nominata dal MIUR. Dell’Università di Pisa ne sono stati selezionati solo due: Civiltà e forme del sapere e Ingegneria dell'informazione: compresa una quota di cofinanziamento da parte dell'Ateneo, i progetti riceveranno circa 19 milioni di euro nel quinquennio.

“Come si vede otteniamo risultati diversi e apparentemente contraddittori – è il commento del rettore Mancarella. Non posso che compiacermi per gli esiti europei, felicitarmi con i due dipartimenti per il risultato ottenuto ma, per forma mentale, m’interessa partire dall’esito complessivo che è meno soddisfacente. Un risultato deludente, che deve però essere preso come stimolo per migliorare e per continuare nella direzione che, già in questo primo anno di mandato, ci ha visti particolarmente attivi nell’intento di elevare la qualità della ricerca il che, mi auguro, ci porterà presto a ottenere esiti migliori.
Devo anche osservare che, in alcuni casi, i progetti presentati dai dipartimenti non ammessi al finanziamento sono stati comunque valutati positivamente dalla Commissione. Ringrazio tutti i direttori e i colleghi dei dipartimenti non ammessi al finanziamento per lo sforzo progettuale profuso. Sono altresì contento dell’ottimo risultato delle nostre scuole di eccellenza che confermano il valore dello studio pisano.”

Mercoledì, 10 Gennaio 2018 08:43

Agrifood

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Trasferimento dei risultati della ricerca di base e applicata, nell’innovazione di prodotto e di processo e nel trasferimento tecnologico nel settore food.

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Supporto alle imprese del settore agroalimentare nel percorso di crescita a partire da un assessment sui punti di forza e di debolezza. L’assesment è prototipizzato e basato sui dati di studio e ricerca e trova applicazione in modo semplice, comprensibile e rapido per offrire alle imprese servizi di sviluppo del business e attività di formazione.

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L’Università di Pisa, l’organizzazione Medici con l’Africa Cuamm e la Fondazione Arpa hanno firmato un protocollo d’intesa per dar vita a una cooperazione in ambito sanitario nei paesi africani, con particolare attenzione alla formazione dei giovani medici. L’accordo è stato sottoscritto in rettorato venerdì 22 dicembre 2017 dal rettore Paolo Mancarella, da Don Dante Carraro, presidente Cuamm, dal professor Franco Mosca, presidente della Fondazione Arpa, e dal professor Mario Petrini, direttore della Scuola di Medicina dell’Università di Pisa.

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La finalità principale dell’accordo è favorire la partecipazione a missioni umanitarie in Africa di studenti, specializzandi e personale medico dell’Ateneo. Il programma permetterà da una parte di supportare le strutture sanitarie africane in cui il Cuamm è attivo fornendo personale qualificato che potrà formare il personale locale, dall’altra, agli studenti e agli specializzandi dell’università, di trascorrere periodi di formazione teorico-pratica all’interno delle strutture sanitarie africane supportate da Medici con l’Africa Cuamm, con la presenza di un tutor specialista. Inoltre, le parti si impegnano a implementare un programma sanitario in campo specialistico e di formazione, come per esempio in chirurgia plastica, ed offrire servizi no profit nei paesi africani.

Medici con l’Africa Cuamm è un’organizzazione non governativa (ONG) nata nel 1950 con lo scopo di realizzare progetti di cooperazione internazionale e formare medici per i paesi in via di sviluppo. Il suo obiettivo primario è la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane e per questo è presente sul campo in Africa sub-sahariana con diversi progetti, molteplici interventi di supporto e numerosi volontari. Inoltre è attiva anche nella formazione di risorse umane dedicate in Italia e in Africa e nella ricerca e divulgazione scientifica in ambito tecnico di cooperazione sanitaria.

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«La collaborazione con il Cuamm è per l’Ateneo e per i suoi studenti una grande opportunità di crescita – ha dichiarato il rettore Paolo Mancarella – I nostri medici e specializzandi hanno già partecipato a missioni supportate dal Cuamm, ma questo accordo, con l’apporto anche della Fondazione Arpa, fa sì che la nostra cooperazione diventi sistematica. Ringrazio il professor Emanuele Cigna, docente di Chirurgia plastica, che con le sue tre missioni in Africa ha aperto la strada per l’intesa con questa importante organizzazione».

«Gli specializzandi che scelgono di partire per l’Africa sono per noi una risorsa preziosa – spiega don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm – e di certo un’esperienza sul campo è per loro un’occasione per imparare molto. Negli ospedali in cui lavoriamo il personale è sempre poco e le conoscenze di questi giovani medici sono fondamentali per garantire cure di qualità ai pazienti. Allo stesso tempo, a fianco di un tutor esperto, gli specializzandi imparano a fare il loro lavoro con pochissimi mezzi a disposizione, usando il ragionamento e il senso pratico. Negli ultimi 10 anni, oltre 120 specializzandi sono partiti con noi e ormai sappiamo che da queste esperienze nascono occasioni di formazione per il personale locale, si iniziano progetti di ricerca, ci si avvicina di più all’Africa. Accordi come questo non possono che creare terreno fertile per il futuro, sia in Italia che in Africa».

“La Fondazione ARPA è da anni impegnata nella Cooperazione Umanitaria di Area Sanitaria – sottolinea il Presidente Franco Mosca – nella profonda convinzione che sia obbligo mettere a disposizione di chi ha poco o nulla non solo risorse materiali ma anche sapere e saper fare. Arpa si impegna nell’ambito dell’accordo con CUAMM a sostenere progetti formativi a favore delle aree in cui il CUAMM stesso è attivo”.

«Questo accordo offre alla Scuola di Medicina l’opportunità di potenziare la sua internazionalizzazione – conclude il professor Mario Petrini – Inoltre, per i nostri studenti aumentano le possibilità di conoscere da vicino patologie da noi meno frequenti e allo stesso tempo dà loro l’occasione di partecipare a un progetto che ha lo scopo di favorire lo sviluppo dei paesi emergenti».

A un anno dalla scomparsa, il dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa, con la Scuola Normale, ha organizzato un convegno per tracciare un profilo dell’eredità che Graziano Arrighetti lascia nella ricerca sulla letteratura greca e sulla cultura classica. Il professor Mauro Tulli, ordinario di Lingua e Letteratura greca dell'Università di Pisa, presenta il convegno, ricordando il percorso di accademio e studioso di Arrighetti.

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arrighetti graziano 1Esiodo, la lirica, Platone, la biografia nel Peripato, Epicuro e la sua scuola, l’erudizione: sei i campi di ricerca che Graziano Arrighetti ha intrecciato, nel corso della sua fertile attività, con esiti presto riconosciuti di non comune spessore critico in Europa e nel mondo. Il 9 e il 10 gennaio 2018 studiosi di grande prestigio, impegnati da tempo in questi campi di ricerca e oggi legati al quotidiano lavoro presso la nostra Università, si riuniranno per offrire un contributo con relazioni articolate per coppie, la prima per un contatto più immediato con le pagine che Graziano Arrighetti ha pubblicato, la seconda per un contatto più generale con problemi e tendenze nei sei campi di ricerca.

Un dibattito scandirà le due giornate, con tre sezioni presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica e tre sezioni presso la Scuola Normale, favorendo un panorama critico in grado di rilanciare la forza di un insegnamento prezioso ben oltre il pur positivo conforto che suggerisce il gioco della memoria.

Graziano Arrighetti giunse qui, Pisa, dalla sua Firenze, quale vincitore presso la Scuola Normale, quale allievo di Giorgio Pasquali, di Giovanni Pugliese Carratelli, di Giorgio Colli. La nostra Università l’accolse dal 1969 quale Professore Ordinario di Letteratura Greca.

esiodoMaestro in aula, capace di trascinare con la forza della parola, ispirata sempre al fascino del testo, maestro in Dipartimento, capace di esortare con abilità maieutica nel contatto senza mediazione della stanza di Palazzo Agonigi o nel seminario dell’abituale mercoledì, Graziano Arrighetti ha donato ai giovani dottrine, metodo, con la sua interpretazione della letteratura greca maturata sulle pagine della filologia classica tedesca.

Dal 1998 membro dell’Accademia di Göttingen, custode sempre vigile della trama epistolare con Carl Joachim Classen, Diskin Clay, Albrecht Dihle, Jean Irigoin, ma immerso nella ricerca sulla letteratura greca in Italia, con la sua militanza in Dipartimento Graziano Arrighetti ha favorito la crescita di vincoli duraturi, con Antonio Carlini, Gian Biagio Conte, con Emilio Gabba e con la sua scuola. Paradigmatica la coscienza di un mestiere intellettuale sviluppato per la nostra Università: da qui la disponibilità per la carica di Direttore, in Istituto e in Dipartimento, di Presidente di Corso di Laurea, da qui, nel 1981, il conferimento del Cherubino e, nel 2007, del titolo di Emerito.


Mauro Tulli

Partirà nei prossimi giorni e si concluderà ad aprile il progetto di Cultura Costituzionale promosso da ANPI, Ufficio scolastico Regionale e Conferenza dei Sindaci per l’Educativo della Provincia di Pisa in attuazione di quanto previsto dal Protocollo d’intesa sottoscritto nel 2015. Il progetto è finalizzato alla conoscenza della Costituzione e alla formazione di una solida coscienza democratica tra i giovani delle scuole secondarie di secondo grado e si avvale di un rapporto di collaborazione con il Laboratorio di Cultura Costituzionale promosso dai Dipartimenti di Giurisprudenza e di Scienze Politiche dell'Università di Pisa e con la Domus Mazziniana.

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«Un progetto a cui lavoriamo da molto tempo – ha sottolineato Bruno Possenti, presidente ANPI provinciale – e che si affianca alle attività di divulgazione della Costituzione che già abbiamo in campo. Il coinvolgimento degli Istituti superiori è fondamentale e la sinergia che abbiamo creato tra tutti i soggetti coinvolti dà piena attuazione a ciò che avevamo previsto nel protocollo del 2015.»

«Parleremo di Costituzione, del suo funzionamento, della sua attualizzazione, fornendo ai ragazzi e alle ragazze strumenti critici – ha ricordato il professor Saulle Panizza del Laboratorio di Cultura Costituzionale – faremo da tutor mettendo a disposizione l’attività di ricerca svolta da professori e da ricercatori. Un progetto ampio inserito all’interno della Convenzione fra il MIUR e l’Associazione Italiana dei Costituzionalisti e dunque di portata nazionale.»

«Le attività della Domus Mazziniana riprendono a pieno ritmo proprio con la collaborazione a questo progetto – ha dichiarato il direttore Pietro Finelli – forniremo il supporto storico e aiuteremo studenti e studentesse a ripercorrere questi 70 anni di Costituzione.»

«Mi piace ricordare che nel 1948, e per tutto quell’anno, la Costituzione venne affissa nella Sale consiliari dei comuni Italiani affinché vivesse in mezzo alla gente. – ha dichiarato il provveditore Giacomo Tizzanini – Il progetto con le scuole superiori ci consente di far vivere il testo Costituzionale e di attualizzarlo sperando che siano proprio i ragazzi e le ragazze a farsi portatori e testimoni della Cultura della Costituzione.»

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«Questa è una tappa importante di un viaggio che da anni abbiamo iniziato con ANPI – ha concluso l’assessora Marilù Chiofalo – e che vede l’ Amministrazione impegnata su molti fronti a promuovere attività di educazione alla cittadinanza attiva e alla Costituzione. Il testo costituzionale, con questo progetto, entra nelle nostre scuole con il rigore scientifico di chi fa ricerca e cala i risultati nel quotidiano innescando un meccanismo virtuoso verso gli studenti e le studentesse e verso i loro insegnanti. Si tratta di un progetto estremamente attuale nel momento storico in cui viviamo e nel quale imperversano i populismi che portano al totale disimpegno delle persone nel partecipare alla crescita ed alla gestione della comunità.»

Sono 37 le classi che hanno aderito provenienti da 16 istituti superiori pisani.

Gli studenti e le studentesse coinvolti avranno modo di lavorare attivamente su tre ambiti di ricerca, uno di carattere storico, uno sui diritti e i doveri dei cittadini, uno sull’ordinamento della Repubblica e sul funzionamento delle Istituzioni, affiancati da un giurista dell’Università di Pisa che farà da tutor e inquadrerà il tema da analizzare in una lezione iniziale. I ragazzi e le ragazze dovranno poi produrre un elaborato che verrà presentato a fine anno scolastico nella giornata conclusiva del progetto. I tre migliori elaborati verranno premiati da una apposita commissione.

Alla conferenza stampa erano presenti l’Assessora Marilù Chiofalo; il Presidente provinciale ANPI Bruno Possenti; il Provveditore Giacomo Tizzanini; il prof. Saulle Panizza del Laboratorio di Cultura Costituzionale dell’Università di Pisa e Pietro Finelli, direttore della Domus Mazziniana.

Sabato 13 e domenica 14 gennaio al Teatro Era a Pontedera prima nazionale "Il Padre" di Strindberg diretto e interpretato da Gabriele Lavia. Sul palco al fianco di Lavia Federica Di Martino.

Per studenti e personale Unipi è previsto una riduzione del biglietto a 12 euro.

“L’azione di quest’opera – afferma Gabriele Lavia – è tutta interiore e stretta nella morsa tragica dell’unità di tempo, luogo e azione nella quale deve essere compiuto il ‘delitto perfetto’: l’omicidio psichico. Il nostro spettacolo precipita l’azione dentro una vertigine di velluto rosso sangue dove il quieto salotto familiare comincia ad ‘affondare’ nel naufragio di ogni certezza. È il naufragio del mondo e della storia. Ma forse la vita non è altro che un naufragio”.

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