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Rivivere i problemi, le scelte e le emozioni di chi, negli anni Cinquanta, apriva la strada all'informatica italiana, raccontarne le storie umane e le sfide tecnologiche usando le ricostruzioni dei prototipi che portarono alla realizzazione della Calcolatrice Elettronica Pisana.

Il dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa ha promosso da alcuni anni un progetto scientifico e didattico - "Hackerando la Macchina Ridotta" (HMR), a cura di Fabio Gadducci e Giovanni A. Cignoni - che rappresenta il primo caso in Italia di archeologia sperimentale applicata all'informatica.

A cinquanta anni esatti dall'inaugurazione della CEP da parte del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, le storie e le tecnologie riscoperte da HMR saranno proposte al grande pubblico in una mostra realizzata grazie al contributo delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Pisa e Cassa di Risparmio di Lucca.

Le celebrazioni si avvalgono della collaborazione di numerosi partner: il Comune di Pisa, l'Istituto nazionale di fisica nucleare, l'Istituto di informatica e telematica e l'Istituto di scienza e tecnologie
 dell'informazione - i due istituti del CNR che hanno dato un apporto scientifico e di ricerca fondamentali per la nascita e lo sviluppo dell'informatica pisana -, i dipartimenti di Fisica e di Ingegneria dell'informazione, la Fondazione "Galilei" di Pisa, la Fondazione "Museo del Computer" di Novara, l'associazione "La Limonaia", la Confederazione nazionale dell'artigianato.

Le iniziative, intitolate "La CEP prima della CEP: storia dell'informatica", sono state presentate venerdì 4 novembre al rettorato dal prorettore vicario Nicoletta De Francesco, dal sindaco Marco Filippeschi, dal consigliere della Fondazione CariPi, Maurizio Sbrana, dal direttore dell'INFN, Giovanni Batignani, dal direttore ISTI del CNR, Claudio Montani, e dal direttore del dipartimento di Informatica, Franco Turini. Nell'occasione erano inoltre presenti i rappresentanti degli enti che hanno dato un contributo al programma delle celebrazioni.

Le iniziative

Domenica 13 novembre, al Museo degli strumenti per il calcolo, si inaugurerà la mostra, che rimarrà aperta fino alla fine di marzo 2012 e proporrà al pubblico il fascino delle macchine di ieri come strumento divulgativo per apprezzare e comprendere le tecnologie hardware e software di oggi. Fino a giugno saranno inoltre offerti alle scuole medie e superiori laboratori didattici basati sulle ricostruzioni delle macchine storiche, che spiegheranno i principî e i meccanismi con cui funzionano tutti i calcolatori, compresi quelli moderni. Il cinquantenario della CEP sarà ricordato anche da un annullo filatelico che sarà apposto in occasione dell'inaugurazione della mostra.

L'11 e 12 novembre, nella sede della Limonaia, la mostra sarà preceduta da un convegno scientifico focalizzato su tre temi principali: la storia dell'informatica pisana e italiana con la partecipazione di diversi protagonisti del tempo, le ricadute dell'esperienza CEP come opportunità per Pisa e per il suo territorio, la conservazione e la ricostruzione delle macchine del passato e il loro uso come strumenti didattici e divulgativi.

Fino a giugno 2012, un calendario di eventi manterrà vivo l'interesse proponendo l'informatica come aspetto caratterizzante della città. Saranno organizzati seminari di approfondimento, incontri con i protagonisti, tavole rotonde e visite ai centri di ricerca.

Il progetto HMR

Il progetto HMR è dedicato al recupero della storia e della tecnologia dei primi calcolatori costruiti in Italia ed è attivo dal 2006 al dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa.

HMR affronta la ricerca storica approfondendone anche gli aspetti tecnologici, indispensabili sia per comprendere in pieno i fatti e le loro dinamiche, sia per poter ricostruire a scopo divulgativo e didattico le macchine del passato.

HMR è un esempio, unico nel nostro paese, di archeologia sperimentale dell'informatica. Sebbene non siano trascorsi molti anni, gran parte della documentazione è spesso andata perduta: per comprendere e ricostruire una macchina storica occorre colmare le lacune, mettersi nei panni dei protagonisti, formulare ipotesi e verificarle tramite esperimenti.

Una sfida affascinante e ricca di spunti e riflessioni per la ricerca attuale, ma che richiede quel mix di abili competenze e curiosa dedizione che caratterizza la filosofia "hacker" nata intorno agli anni Sessanta nei laboratori informatici del Massachusetts Institute of Technology.

L'uso delle ricostruzioni in mostre e laboratori permette di presentare in modo interattivo i misteri dei calcolatori, sfruttando la semplicità e il fascino delle macchine del passato e favorendo l'avvicinamento dei ragazzi al mondo dell'informatica e, in generale, allo studio delle scienze e delle tecnologie.

Le ricostruzioni

Le ricostruzioni realizzate da HMR riguardano le prime macchine del progetto CEP, interessanti sia per il loro primato cronologico, sia per le loro caratteristiche all'epoca allo stato dell'arte.

Sono state ricostruite in maniera virtuale, cioè come simulatori, la Macchina Ridotta del '56, il primo progetto che rimase solo sulla carta, e la Macchina Ridotta del '57, più complessa, che fu effettivamente realizzata e usata nel 1958 per diverse applicazioni scientifiche.

È stato ricostruito in replica hardware l'addizionatore a 6 bit del 1956, uno dei primi studi di fattibilità del progetto CEP. Alla ricostruzione hanno fattivamente collaborato la Fondazione "Museo del computer" di Novara e le officine della sezione di Pisa dell'INFN e del dipartimento di Fisica. La replica sarà esposta alla mostra e messa in funzione durante le visite guidate. Una versione componibile dell'addizionatore, realizzata con componenti elettronici moderni e sicuri, sarà utilizzata nei laboratori didattici e in seguito sarà resa disponibile come kit di montaggio.

Cenni storici sulla MR e sulla CEP

I primi calcolatori elettronici moderni risalgono alla fine degli anni Quaranta, frutto della ricerca inglese e statunitense. In Italia solo nel 1954 furono acquistati i primi due calcolatori di produzione estera: a Milano dal Politecnico e a Roma dall'Istituto nazionale per le applicazioni del calcolo. Lo stesso anno, a Pisa, iniziò l'impresa di progettare e costruire una macchina calcolatrice. La sfida fu il risultato della volontà dell'Università di Pisa, del sostanzioso contributo degli enti locali di Pisa, Livorno e Lucca e di un prezioso intervento di Enrico Fermi.

Il primo importante risultato si ebbe nel 1957 con la Macchina Ridotta (la CEP prima della CEP). Con la realizzazione della MR e il suo immediato uso per applicazioni scientifiche, il progetto dimostrò la capacità della ricerca italiana di recuperare il tempo perduto e di mettersi al passo con i più avanzati progetti esteri. La partecipazione dell'Olivetti al progetto CEP e la sua capacità di proporre nel 1959 l'Elea 9003, un prodotto commerciale competitivo sul mercato internazionale, testimoniavano un mondo industriale attento e intraprendente.

Nel 1961 fu completata la CEP: negli anni seguenti fu il laboratorio dove si formarono i ricercatori dei primi istituti del CNR dedicati al nuovo mondo dell'informatica e i futuri docenti del corso di laurea in Scienze dell'informazione, primo in Italia nel 1969. L'Università di Pisa continua a giocare un ruolo da protagonista tramite i dipartimenti, sia di Scienze che di Ingegneria, che conducono progetti di ricerca altamente innovativi, multidisciplinari, di elevata qualità scientifica e di portata internazionale in tutti i settori ICT.

Per approfondire

I referenti per le iniziative sono Fabio Gadducci e Giovanni A. Cignoni, del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa.

Tutte le informazioni relative alle iniziative per CEP50 e al progetto HMR sono sulle seguenti pagine web:

www.di.unipi.it/HMR

www.di.unipi.it/CEP50

www.di.unipi.it/storia

E-teamL'E-team campione non solo su pista: la squadra corse dell'Università di Pisa si è aggiudicata il primo premio nel "Media-Award 2011 - Formula Student Germany" grazie a un video promozionale realizzato da Filippo Cappellini e Timoteo Fontanella, studenti del corso in Discipline dello spettacolo e della comunicazione della facoltà di Lettere e filosofia. Gli organizzatori della competizione tedesca, che ogni anno si tiene a Hockenheim, avevano indetto un concorso per premiare le competenze comunicative delle squadre, chiedendo di realizzare un video di 30 secondi che promuovesse l'iniziativa. Il video presentato dagli studenti pisani è risultato vincitore per "la qualità delle immagini, unite alla musica, che colgono in pieno lo spirito della manifestazione" e sarà utilizzato in ambito internazionale come promo della Formula Student Germany. Grazie a questo riconoscimento, l'E-Team ha ottenuto un posto di diritto alla gara 2012 (solitamente 80 posti e 300 domande). Il video è pubblicato sul canale YouTube dell'Università di Pisa e sul sito ufficiale della Formula Student Germany.

E-team con rettoreRicerca tecnologica, lavoro di gruppo e competenze multidisciplinari sono le parole d'ordine dell'E-Team, la squadra corse dell'Università di Pisa che da diversi anni partecipa alle competizioni internazionali della Formula SAE italiana e della Formula Student tedesca. Il progetto dell'E-Team (http://www.eteamsquadracorse.it) è nato nel 2008. Nel corso degli anni, agli elementi provenienti da Ingegneria si sono aggiunti studenti delle facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere, Lingue e Scienze politiche, le cui competenze sono fondamentali perché, ai fini delle gare, la squadra non è chiamata solo a progettare e costruire la vettura, ma anche ad affrontare i problemi legati alla ricerca e gestione delle risorse economiche, al marketing, alle pubbliche relazioni e alla comunicazione.

Anche quest'anno la monoposto dell'Università di Pisa ha preso parte alle competizioni principali riservate agli studenti, partecipando alla gara di Hockenheim ad agosto e a quella della Formula SAE Italy a Varano de' Melegari, ottenendo risultati positivi nelle prove statiche e dinamiche. I ragazzi dell'E-team, guidati dal capitano Andrea Mascellani, sono già al lavoro per costruire la vettura che correrà nella prossima stagione.

Guarda il video:
Video E-team 

Ne hanno parlato: 
Tirreno Pisa
Unità Toscana
Tirreno Viareggio
PisaInformaFlash.it 
InToscana.it 

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foto Conferenza CEPRivivere i problemi, le scelte e le emozioni di chi, negli anni Cinquanta, apriva la strada all'informatica italiana, raccontarne le storie umane e le sfide tecnologiche usando le ricostruzioni dei prototipi che portarono alla realizzazione della Calcolatrice Elettronica Pisana.

Il dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa ha promosso da alcuni anni un progetto scientifico e didattico - "Hackerando la Macchina Ridotta" (HMR), a cura di Fabio Gadducci e Giovanni A. Cignoni - che rappresenta il primo caso in Italia di archeologia sperimentale applicata all'informatica.

A cinquanta anni esatti dall'inaugurazione della CEP da parte del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, le storie e le tecnologie riscoperte da HMR saranno proposte al grande pubblico in una mostra realizzata grazie al contributo delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Pisa e Cassa di Risparmio di Lucca.

Le celebrazioni si avvalgono della collaborazione di numerosi partner: il Comune di Pisa, l'Istituto nazionale di fisica nucleare, l'Istituto di informatica e telematica e l'Istituto di scienza e tecnologie
 dell'informazione - i due istituti del CNR che hanno dato un apporto scientifico e di ricerca fondamentali per la nascita e lo sviluppo dell'informatica pisana -, i dipartimenti di Fisica e di Ingegneria dell'informazione, la Fondazione "Galilei" di Pisa, la Fondazione "Museo del Computer" di Novara, l'associazione "La Limonaia", la Confederazione nazionale dell'artigianato.

Le iniziative, intitolate "La CEP prima della CEP: storia dell'informatica", sono state presentate venerdì 4 novembre al rettorato dal prorettore vicario Nicoletta De Francesco, dal sindaco Marco Filippeschi, dal consigliere della Fondazione CariPi, Maurizio Sbrana, dal direttore dell'INFN, Giovanni Batignani, dal direttore ISTI del CNR, Claudio Montani, e dal direttore del dipartimento di Informatica, Franco Turini. Nell'occasione erano inoltre presenti i rappresentanti degli enti che hanno dato un contributo al programma delle celebrazioni.

Le iniziative

CEP storicaDomenica 13 novembre, al Museo degli strumenti per il calcolo, si inaugurerà la mostra, che rimarrà aperta fino alla fine di marzo 2012 e proporrà al pubblico il fascino delle macchine di ieri come strumento divulgativo per apprezzare e comprendere le tecnologie hardware e software di oggi. Fino a giugno saranno inoltre offerti alle scuole medie e superiori laboratori didattici basati sulle ricostruzioni delle macchine storiche, che spiegheranno i principî e i meccanismi con cui funzionano tutti i calcolatori, compresi quelli moderni. Il cinquantenario della CEP sarà ricordato anche da un annullo filatelico che sarà apposto in occasione dell'inaugurazione della mostra.

L'11 e 12 novembre, nella sede della Limonaia, la mostra sarà preceduta da un convegno scientifico focalizzato su tre temi principali: la storia dell'informatica pisana e italiana con la partecipazione di diversi protagonisti del tempo, le ricadute dell'esperienza CEP come opportunità per Pisa e per il suo territorio, la conservazione e la ricostruzione delle macchine del passato e il loro uso come strumenti didattici e divulgativi.

Fino a giugno 2012, un calendario di eventi manterrà vivo l'interesse proponendo l'informatica come aspetto caratterizzante della città. Saranno organizzati seminari di approfondimento, incontri con i protagonisti, tavole rotonde e visite ai centri di ricerca.

Il progetto HMR

CEP storica 2Il progetto HMR è dedicato al recupero della storia e della tecnologia dei primi calcolatori costruiti in Italia ed è attivo dal 2006 al dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa.

HMR affronta la ricerca storica approfondendone anche gli aspetti tecnologici, indispensabili sia per comprendere in pieno i fatti e le loro dinamiche, sia per poter ricostruire a scopo divulgativo e didattico le macchine del passato.

HMR è un esempio, unico nel nostro paese, di archeologia sperimentale dell'informatica. Sebbene non siano trascorsi molti anni, gran parte della documentazione è spesso andata perduta: per comprendere e ricostruire una macchina storica occorre colmare le lacune, mettersi nei panni dei protagonisti, formulare ipotesi e verificarle tramite esperimenti.

Una sfida affascinante e ricca di spunti e riflessioni per la ricerca attuale, ma che richiede quel mix di abili competenze e curiosa dedizione che caratterizza la filosofia "hacker" nata intorno agli anni Sessanta nei laboratori informatici del Massachusetts Institute of Technology.

L'uso delle ricostruzioni in mostre e laboratori permette di presentare in modo interattivo i misteri dei calcolatori, sfruttando la semplicità e il fascino delle macchine del passato e favorendo l'avvicinamento dei ragazzi al mondo dell'informatica e, in generale, allo studio delle scienze e delle tecnologie.

Le ricostruzioni

Le ricostruzioni realizzate da HMR riguardano le prime macchine del progetto CEP, interessanti sia per il loro primato cronologico, sia per le loro caratteristiche all'epoca allo stato dell'arte.

Sono state ricostruite in maniera virtuale, cioè come simulatori, la Macchina Ridotta del '56, il primo progetto che rimase solo sulla carta, e la Macchina Ridotta del '57, più complessa, che fu effettivamente realizzata e usata nel 1958 per diverse applicazioni scientifiche.

È stato ricostruito in replica hardware l'addizionatore a 6 bit del 1956, uno dei primi studi di fattibilità del progetto CEP. Alla ricostruzione hanno fattivamente collaborato la Fondazione "Museo del computer" di Novara e le officine della sezione di Pisa dell'INFN e del dipartimento di Fisica. La replica sarà esposta alla mostra e messa in funzione durante le visite guidate. Una versione componibile dell'addizionatore, realizzata con componenti elettronici moderni e sicuri, sarà utilizzata nei laboratori didattici e in seguito sarà resa disponibile come kit di montaggio.

Cenni storici sulla MR e sulla CEP

Cep 3I primi calcolatori elettronici moderni risalgono alla fine degli anni Quaranta, frutto della ricerca inglese e statunitense. In Italia solo nel 1954 furono acquistati i primi due calcolatori di produzione estera: a Milano dal Politecnico e a Roma dall'Istituto nazionale per le applicazioni del calcolo. Lo stesso anno, a Pisa, iniziò l'impresa di progettare e costruire una macchina calcolatrice. La sfida fu il risultato della volontà dell'Università di Pisa, del sostanzioso contributo degli enti locali di Pisa, Livorno e Lucca e di un prezioso intervento di Enrico Fermi.

Il primo importante risultato si ebbe nel 1957 con la Macchina Ridotta (la CEP prima della CEP). Con la realizzazione della MR e il suo immediato uso per applicazioni scientifiche, il progetto dimostrò la capacità della ricerca italiana di recuperare il tempo perduto e di mettersi al passo con i più avanzati progetti esteri. La partecipazione dell'Olivetti al progetto CEP e la sua capacità di proporre nel 1959 l'Elea 9003, un prodotto commerciale competitivo sul mercato internazionale, testimoniavano un mondo industriale attento e intraprendente.

Nel 1961 fu completata la CEP: negli anni seguenti fu il laboratorio dove si formarono i ricercatori dei primi istituti del CNR dedicati al nuovo mondo dell'informatica e i futuri docenti del corso di laurea in Scienze dell'informazione, primo in Italia nel 1969. L'Università di Pisa continua a giocare un ruolo da protagonista tramite i dipartimenti, sia di Scienze che di Ingegneria, che conducono progetti di ricerca altamente innovativi, multidisciplinari, di elevata qualità scientifica e di portata internazionale in tutti i settori ICT.

Per approfondire

I referenti per le iniziative sono Fabio Gadducci e Giovanni A. Cignoni, del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa.

Tutte le informazioni relative alle iniziative per CEP50 e al progetto HMR sono sulle seguenti pagine web:

www.di.unipi.it/HMR

www.di.unipi.it/CEP50

www.di.unipi.it/storia


Ne hanno parlato:

Repubblica Firenze

Corriere Fiorentino

Quotidiano Nazionale

L'Unità Toscana

Il Fatto Quotidiano

L'Unità

Tirreno Pisa

Nazione Pisa

InToscana.it

TirrenoPisa.it

NazionePisa.it

PisaNotizie.it

PisaInformaFlash.it


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50canale

Nell'ambito delle iniziative promosse da "Pisa per la Fotografia 2011", venerdì 4 novembre alle 16.00, nell'Aula Magna storica del Palazzo della Sapienza (in via Curtatone e Montanara 15), si terrà un workshop dal titolo "Dallo scatto al multimediale", in cui esperti della Nikon (Nital) e di Apple (Dataport) illustreranno i materiali e le tecniche per condividere al meglio i propri scatti digitali (e le proprie riprese) nel mondo multimediale. "Pisa per la Fotografia 2011", arrivata alla sua ottava edizione, è una manifestazione promossa dal Circolo Dipendenti Universitari, dal Circolo Fotografico Pisano e da Foto Ottica Allegrini.

I nuovi prodotti fotografici offrono all'utilizzatore una miriade di possibilità di catturare immagini e i nuovi software sono a disposizione per il loro miglior utilizzo. La fotografia ormai non è più solo stampa ma è anche slideshow, condivisione in rete e con i dispositivi mobili (smartphone, tablet, lettori multimediali). Con questo workshop si intende dare una risposta a tutti quegli appassionati che intendono avvalersi di tutto questo.

Da pochi giorni é on line il portale del Coordinamento University Press Italiane di cui la PLUS, casa editrice dell'Ateneo pisano, è uno dei soci fondatori. Navigando al suo interno sarà possibile trovare informazioni sul Coordinamento, sulle sue attività e sulle case editrici che lo compongono. Ogni mese verranno inoltre presentate le novità editoriali di ciascuna University Press insieme alle informazioni sugli incontri e le presentazioni più interessanti che verranno di volta in volta organizzati. Il nuovo sito è disponibile al link http://www.universitypressitaliane.com/. Sul nuovo portale è consultabile il catalogo federato delle UPI in versione elettronica, uno strumento che permette la ricerca dei titoli pubblicati dalle case editrici universitarie attraverso la consultazione dei metadati delle pubblicazioni, keywords incluse.

Il Coordinamento UPI è nato nella primavera del 2009 su iniziativa di undici University Press italiane – oggi diventate quattordici - che hanno deciso di promuovere iniziative condivise volte a valorizzare l'editoria accademica italiana, rispondendo al bisogno di aumentarne l'impatto e la visibilità nel panorama nazionale. Il gruppo si è posto anche come obiettivo comune la diffusione di pubblicazioni di qualità legate ai risultati della ricerca scientifica italiana nel circuito della comunicazione accademica a livello nazionale e internazionale. Tra le iniziative più riuscite, la partecipazione a fiere dell'editoria nazionali e internazionali con uno stand comune, l'ultima delle quali è la Buchmesse di Francoforte a metà ottobre.

fioravanti e defrancescoUn libro e una mattinata in compagnia di amici e colleghi. Così l'Università di Pisa ha festeggiato il settantesimo compleanno del professor Gianfranco Fioravanti, ordinario di Storia della filosofia medievale all'Università di Pisa, che in questi giorni andrà in pensione. Il 28 ottobre, nell'aula "Francesco Barone" del dipartimento di Filosofia dell'Università di Pisa, alla presenza di numerosi docenti e allievi, è stato offerto al professore un volume di studi inediti a lui dedicato ("Scientia, Fides, Theologia. Studi di filosofia medievale in onore di Gianfranco Fioravanti", curato da Stefano Perfetti (Edizioni ETS, 2011).

Amici e colleghi hanno ripercorso la carriera accademica del professor Gianfranco Fioravanti, con ricordi legati al mondo universitario e alla vita privata. Tra loro anche la professoressa Lucia Tomasi, delegata del rettore alla cultura, Maurizio Iacono, preside della facoltà di Lettere e filosofia, e Simonetta Bassi, direttore del dipartimento di Filosofia. Nell'occasione era presente anche il prorettore vicario, Nicoletta De Francesco.


fioravanti e perfettiIl professor Fioravanti insegna dal 1974 nell'Ateneo pisano. È stato preside della facoltà di Lettere e filosofia (1997-2003) e senatore accademico (1995-2010). Nel 2006 l'Università di Pisa gli ha tributato la sua onorificenza più alta, l'Ordine del Cherubino. Nato a Colle di Val d'Elsa il 30 settembre 1941, Gianfranco Fioravanti si è formato a Pisa. Allievo e perfezionando della Scuola Normale Superiore dal 1960 al 1966, si è laureato nel 1964 all'Università di Pisa con una tesi in Storia della filosofia medievale (relatore Vittorio Sainati). Nel 1967 ha conseguito il diploma di perfezionamento in filosofia presso la Scuola Normale (relatore Eugenio Garin).

Le ricerche di Gianfranco Fioravanti riguardano le diverse forme di aristotelismo delle università medievali (da quello eterodosso di Sigieri di Brabante e Boezio di Dacia a quello eclettico di Alberto Magno). Ha inoltre condotto ricerche significative sul pensiero politico e scientifico medievale. In anni recenti si è dedicato a studi danteschi ed è imminente la pubblicazione della sua edizione commentata del "Convivio" di Dante.

 

Altre foto della mattinata:

fioravanti plateafioravanti1 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Per le lauree rilasciate dall'Università di Pisa arriva un'etichetta di prestigio: la Commissione europea ha assegnato all'Ateneo pisano il "Diploma Supplement Label", che riconosce alla nostra università il merito di rilasciare, secondo le modalità richieste, il DS, un documento integrativo valido in tutta Europa - e anche nel resto del mondo - che serve a rendere più "trasparente" e più spendibile nel mondo del lavoro il proprio titolo di studio. Il Diploma Supplement, inoltre, facilita la valutazione del titolo ai fini dell'accesso ai livelli di formazione successive, in Italia e all'estero. Collegandosi al portale Alice, i nostri laureati possono infatti stamparsi automaticamente e gratuitamente il "Diploma supplement" in versione italiana e inglese, che fornisce informazioni più dettagliate sul percorso di studi svolto.

Il DS integra il diploma di laurea standard con la descrizione del curriculum di studi effettivamente seguito, fornendo una descrizione della natura, del livello, del contesto, del contenuto e dello status degli studi effettuati e completati dallo studente secondo un modello standard articolato in 8 punti, sviluppato per iniziativa della Commissione Europea, del Consiglio d'Europa e dell'Unesco.

Il "Diploma Supplement" è stato pensato proprio per valorizzare il contenuto della nuova offerta didattica degli atenei e la loro autonomia: favorisce la mobilità degli studenti, l'accesso a studi ulteriori e alla formazione permanente, facilita la conoscenza e la valutazione dei nuovi titoli accademici da parte dei datori di lavoro e rende più agevole il riconoscimento accademico e professionale dei titoli italiani all'estero e la libera circolazione internazionale dei laureati.

DS labelPer le lauree rilasciate dall'Università di Pisa arriva un'etichetta di prestigio: la Commissione europea ha assegnato all'Ateneo pisano il "Diploma Supplement Label", che riconosce alla nostra università il merito di rilasciare secondo le modalità richieste il DS, un documento integrativo valido in tutta Europa - e anche nel resto del mondo - che serve a rendere più "trasparente" e più spendibile nel mondo del lavoro il proprio titolo di studio. Il Diploma Supplement, inoltre, facilita la valutazione del titolo ai fini dell'accesso ai livelli di formazione successive, in Italia e all'estero. Collegandosi al portale Alice, i nostri laureati possono infatti stamparsi automaticamente e gratuitamente il "Diploma supplement" in versione italiana e inglese, che fornisce informazioni più dettagliate sul percorso di studi svolto.

Il DS integra il diploma di laurea standard con la descrizione del curriculum di studi effettivamente seguito, fornendo una descrizione della natura, del livello, del contesto, del contenuto e dello status degli studi effettuati e completati dallo studente secondo un modello standard articolato in 8 punti, sviluppato per iniziativa della Commissione Europea, del Consiglio d'Europa e dell'Unesco.

Il "Diploma Supplement" è stato pensato proprio per valorizzare il contenuto della nuova offerta didattica degli atenei e la loro autonomia: favorisce la mobilità degli studenti, l'accesso a studi ulteriori e alla formazione permanente, facilita la conoscenza e la valutazione dei nuovi titoli accademici da parte dei datori di lavoro e rende più agevole il riconoscimento accademico e professionale dei titoli italiani all'estero e la libera circolazione internazionale dei laureati.

Info sul Diploma Supplement


Ne hanno parlato:

La Nazione

Il Tirreno 

Unità Toscana

Corriere fiorentino

InToscana

PisaNotizie.it 

PisaInformaFlash.it

IlTirreno.it 


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Parte CEPL'Università di Pisa partecipa al Festival della Scienza di Genova, la principale manifestazione italiana di divulgazione scientifica in corso dal 21 ottobre al 2 novembre, con due iniziative che ripercorrono alcune tappe dell'eccellenza pisana nel campo dell'informatica e con una terza che guarda al futuro dei nuovi mezzi di comunicazione.

Al Festival sono infatti esposti alcuni componenti predisposti a metà degli anni Cinquanta nell'ambito del progetto che portò alla realizzazione della CEP. Questi macchinari fanno parte della collezione scientifica del Museo degli strumenti per il calcolo, promosso e valorizzato dall'Ateneo pisano attraverso la Fondazione "Galileo Galilei". Il laboratorio delle Macchine di Turing rievoca invece la gara promossa dal dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa nel 1997 e poi inserita dal MIUR tra le competizioni nazionali destinate a certificare la qualità formativa degli studenti delle scuole medie superiori.

Il professor Antonio Cisternino cura infine un laboratorio sulle nuove forme di comunicazione dei social network e sulle conseguenze pratiche del loro uso, in particolare per quanto riguarda gli aspetti di privacy, di conservazione delle informazioni su internet, di proprietà dei contenuti, di integrazione dei canali informativi.

La presenza dell'Ateneo al Festival della Scienza, coordinata dal professor Gian Luigi Ferrari, mira a sottolineare il ruolo fondamentale che Pisa ha avuto nello sviluppo dell'informatica italiana: qui è stato progettato e realizzato il primo calcolatore elettronico e sono nati il primo corso di laurea e il primo dottorato di ricerca in Informatica.

Non solo l'informatica. Nell'ambito del Festival della Scienza, il professor Pietro Pietrini, docente di Chimica e biochimica medica, terrà una Lectio Magistralis dal titolo "Davvero abbiamo bisogno di vedere per fare esperienza del mondo?". La conferenza, che si svolgerà il 1° novembre, approfondirà le modalità attraverso le quali il cervello diventa consapevole di un mondo che non ha mai visto.

Guarda la scheda dell'evento.

Ne hanno parlato:

Nazione Pisa

Tirreno Pisa

Unità Toscana

Con l'inaugurazione della mostra "South East Synopsis" di Andrea Pistolesi al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, il prossimo sabato 22 ottobre, alle ore 16, ha inizio l'ottava edizione di "Pisa per la Fotografia". La manifestazione ideata dal Centro Ricreativo Dipendenti Universitari, dal Circolo Fotografico Pisano e da Foto Ottica Allegrini e realizzata con il contributo essenziale della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, quest'anno si discosta dalla formula iniziale che prevedeva una serata con un fotografo di fama internazionale (ricordiamo le precedenti edizioni con Franco Fontana, Gianni Berengo Gardin, Mauro Galligani, Dario Mitidieri, Pino Settanni, David Alan Harvey e Francesco Zizola che portò al Museo della Grafica la stupenda mostra "La guerra in corpo") e adotta la regola del tre.

Tre sono gli appuntamenti con Andrea Pistolesi, reporter fiorentino che vive sei mesi all'anno a Bangkok, la metropoli che è diventata la sua base per raccontare il Sud Est asiatico sulle maggiori riviste fotografiche e geografiche. La mostra di Pisa, che raccoglie circa 70 immagini, vuole essere una sinopsi del suo continuo lavoro nell'estremo oriente. Il secondo appuntamento con Andrea Pistolesi è sabato sera alle 21.00 al Polo Carmignani di Piazza dei Cavalieri. La serata, rivolta a tutta la città, sarà un'occasione per raccontare una selezione delle sue immagini. Il terzo appuntamento con Pistolesi è con la comunità fotografica cittadina domenica 23 ottobre alle 10.00 nell'Aula Magna della Scuola Superiore Sant'Anna, dove si parlerà delle problematiche che quotidianamente un reporter incontra nello svolgimento di una professione tra le più affascinanti, ma sicuramente tra le più difficili da svolgere.

Inoltre sono tre sono le mostre che questa edizione mette in campo: oltre all'esposizione di Andrea Pistolesi, l'associazione Amici Gioco del Ponte presenta la mostra "Gioco di Pisa. Immagini dal Gioco del Ponte" allestita nello spazio PisaUnicaTerra dell'Aeroporto Internazionale Galilei. L'appuntamento per l'inaugurazione è sabato 29 ottobre alle ore 10.00. La terza mostra fotografica ha per protagonista Tano Siracusa, il fotografo siciliano espone nella Saletta Giovanni Allegrini in Borgo Stretto (sopra l'omonima Foto Ottica) "Con i suoi occhi", un viaggio a fianco di un medico volontario che svolge la sua attività in quattro periferie estreme del mondo.

Tre sono anche gli eventi "collaterali" che impreziosiscono la manifestazione: venerdì 4 novembre alle ore 16.00 nell'Aula Magna Storica del Palazzo La Sapienza, in via Curtatone e Montanara 15, si svolgerà il Workshop "Dallo scatto al multimediale", con esperti di Nikon (Nital) e Apple (Data Port). Sabato 5 novembre alle ore 17.00 nell'Aula 10 della facoltà di Lettere e filosofia in via del Collegio Ricci, Tano Siracusa presenterà accompagnato da Maurizio Alfonso Iacono, preside della facoltà, e da Giusy Randazzo, direttrice scientifica di "Vita Pensata", il volume "Con i suoi occhi".

Il terzo è un seminario rivolto agli studenti dell'Università di Pisa, ma anche a chi pur non studente vuol sentire parlare di fotografia. Il seminario "Le forme dell'Illusione" si svolgerà nell'Aula Magna della Scuola Superiore Sant'Anna giovedì 10 novembre alle ore 9 e avrà fra i relatori Maurizio Alfonso Iacono, preside di della facoltà di Lettere e filosofia, Massimo Bergamasco, docente di Meccanica applicata alla Scuola Superiore S. Anna, Sandra Lischi, presidente del corso di laurea di Discipline dello spettacolo e della comunicazione all'Università di Pisa, Tano Siracusa, fotografo, Maurizio Rebuzzini, giornalista e docente di Storia della Fotografia all'Università Cattolica del Sacro Cuore e Roberto Evangelisti, della Scuola di fotografia CRDU Università di Pisa.

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