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Videoconferenza AutieroSi è discusso di neutrini che viaggiano a una velocità superiore rispetto a quella della luce e di grandi esperimenti in corso al Cern di Ginevra, ma anche di fuga di cervelli dall'Italia e di quanto il nostro Paese spenda per formare giovani talenti che poi lasciamo andar via a beneficio delle altre nazioni. Il tutto all'interno di una video conferenza internazionale, organizzata al Rettorato dell'Università di Pisa, con a un capo il professor Dario Autiero, responsabile dell'analisi delle misurazioni nell'ambito della ricerca sulla velocità dei neutrini, e dall'altro il rettore Massimo Augello, il professor Vincenzo Cavasinni, maestro dei tempi pisani e collega di Autiero, e un gruppo di giornalisti delle principali testate locali e regionali.

"All'Università di Pisa mi sono laureato e ho svolto il dottorato di ricerca, avviando gli studi sui neutrini e la collaborazione con il Cern – ha ricordato il professor Autiero – e anche ora, quando svolgo una lezione, cerco di riproporre le metodologie e i percorsi di studio appresi da voi". Il quarantasettenne professore, che dal 2002 vive con la famiglia nella cittadina francese di Ans, ha sintetizzato le tappe dell'esperimento "Opera" del Cern e del Gran Sasso, fino alla rilevazione sperimentale che i neutrini viaggiano a una velocità superiore a quella della luce. A quel punto, dopo aver effettuato approfondite verifiche a conferma della bontà dei risultati raggiunti, gli scienziati del Cern hanno deciso di mettere i dati a disposizione della comunità scientifica internazionale, per dar modo di validare o confutare le loro misurazioni. "Anche se gli esiti della nostra ricerca fossero confermati – ha detto il professor Autiero in risposta a una domanda – non aspettatevi conseguenze 'fantascientifiche', come pure ho letto negli scorsi giorni quando si fa accenno alla possibilità di viaggiare nel tempo".

Dopo il saluto introduttivo del rettore, che ha sottolineato la qualità del settore della fisica pisana, ai primi posti in Italia e in Europa secondo il recente ranking mondiale delle università di Shanghai, il professor Cavasinni ha ricordato insieme all'allievo i tempi dei primi esperimenti. Subito dopo ha tracciato il bilancio della presenza degli scienziati pisani all'interno del Cern. "A Ginevra lavorano un centinaio di ricercatori dell'Università e dell'Infn, suddivisi tra sperimentali, teorici e tecnici. Siamo tra i gruppi più numerosi a livello nazionale, insieme con quelli delle Università di Roma, Milano e Bologna, e rappresentiamo una risorsa significativa e qualificata a livello internazionale".

Il docente di Fisica sperimentale ha quindi precisato che "a parte la collaborazione nell'ambito della ricerca sulla velocità dei neutrini, il principale contributo dei ricercatori pisani al Cern riguarda il progetto LHC (Large Hadron Collider), il più importante esperimento scientifico di sempre sia per risorse investite e studiosi coinvolti, sia per l'ambizione di riprodurre, attraverso un immenso acceleratore di particelle, le condizioni del Big Bang, tentando in questo modo di affrontare i quesiti ancora aperti sull'origine e la struttura dell'universo. All'interno di LHC, i principali esperimenti sono CMS e ATLAS, nei cui ambiti i docenti pisani hanno ricoperto e ricoprono prestigiosi incarichi. Gli studiosi pisani partecipano inoltre a esperimenti più piccoli, dedicati e di altissima precisione, oltre che ad alcuni esperimenti di astroparticelle affiliati al Cern".

La video conferenza, trasmessa in diretta streaming sul sito dell'Università, è stata coordinata a livello tecnico dallo staff dell'Area Serra.

Ne hanno parlato:

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Premio Galilei 2011Si è svolta a nel Palazzo della Sapienza di Pisa la cerimonia del Premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club italiani, giunto quest'anno alla sua 50ª edizione. Il riconoscimento è stato assegnato all'archeologo Michel Gras, studioso che si è distinto nella sezione archeologia ed etruscologia, mentre a Vincenzo Balzani, chimico di fama internazionale, è andato invece il Premio internazionale Galileo Galilei per la Scienza, giunto alla sua VI edizione. L'incontro è stato introdotto dai saluti di Massimo Augello, rettore dell'Università di Pisa, e da una commemorazione di Tristano Bolelli, fondatore del Premio Galilei, tenuta dai professori Umberto Laffi e Romano Lazzeroni. Sono seguiti i saluti di Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, di Antonio Pieretti, presidente della Fondazione Premio Galilei, e di Concetto Lombardo, Governatore del Distretto 2110 e la lettura della relazione della giuria da parte di Saverio Sani, segretario del Premio.

Come è noto il meccanismo per l'assegnazione dei due premi è congegnato in modo speculare. Il premio umanistico è assegnato da una giuria italiana a uno straniero che si sia occupato in modo eminente di argomenti riguardanti la civiltà italiana, il premio scientifico da una giuria straniera a uno studioso italiano che si sia distinto nel campo delle scienze della natura. Il premio consiste in una scultura in argento di Giovanni Ferri, raffigurante Galileo Galilei, e in una targa d'oro commemorativa.

Michel Gras è direttore dell'École Française de Rome e rappresenta un profilo scientifico e istituzionale di primissimo piano. Formatosi in Francia alla scuola di J. Heurgon e di G. Vallet, ha ricoperto importanti ruoli scientifici e istituzionali nell'ambito della ricerca archeologica tra i quali quello di Attachè e poi di Directeur de Recherche al CNRS. La sua attività di ricerca è stata orientata prevalentemente verso problemi del Mediterraneo antico e dell'Italia preromana con particolare riguardo all'Etruria e alla Magna Grecia.

Vincenzo Balzani è uno dei massimi studiosi nel campo della fotochimica mondiale e ha svolto gran parte del suo lavoro di ricerca presso l'Università di Bologna, contribuendo a farne uno dei centri leader in questo ambito di studi. Egli può essere definito senza dubbio uno dei "ri-scopritori" della fotochimica organica ed è uno fra gli scienziati che primeggiano in Italia con una visibilità e una reputazione internazionale estremamente alta.

La giuria che ha designato Michel Gras era composta dai professori Antonio Pieretti, Gilda Bartoloni, Giovanna Greco, Giuseppe Sassatelli, Mario Torelli e Saverio Sani. La giuria che ha invece designato lo scienziato italiano era composta dai professori Antonio Pieretti, José Barluenga, Henning Hopf, Gérard Jaouen, Hans-Peter Lüthi e Saverio Sani.

Ne hanno parlato:

Nazione Pisa (02/10)
Giornale Toscana
Nazione Pisa (30/09)
Tirreno Pisa
PisaInformaFlash.it

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Premio Galilei 2011Si è svolta a nel Palazzo della Sapienza di Pisa la cerimonia del Premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club italiani, giunto quest'anno alla sua 50ª edizione. Il riconoscimento è stato assegnato all'archeologo Michel Gras, studioso che si è distinto nella sezione archeologia ed etruscologia, mentre a Vincenzo Balzani, chimico di fama internazionale, è andato invece il Premio internazionale Galileo Galilei per la Scienza, giunto alla sua VI edizione. L'incontro è stato introdotto dai saluti di Massimo Augello, rettore dell'Università di Pisa, e da una commemorazione di Tristano Bolelli, fondatore del Premio Galilei, tenuta dai professori Umberto Laffi e Romano Lazzeroni. Sono seguiti i saluti di Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, di Antonio Pieretti, presidente della Fondazione Premio Galilei, e di Concetto Lombardo, Governatore del Distretto 2110 e la lettura della relazione della giuria da parte di Saverio Sani, segretario del Premio.

Come è noto il meccanismo per l'assegnazione dei due premi è congegnato in modo speculare. Il premio umanistico è assegnato da una giuria italiana a uno straniero che si sia occupato in modo eminente di argomenti riguardanti la civiltà italiana, il premio scientifico da una giuria straniera a uno studioso italiano che si sia distinto nel campo delle scienze della natura. Il premio consiste in una scultura in argento di Giovanni Ferri, raffigurante Galileo Galilei, e in una targa d'oro commemorativa.

Michel Gras è direttore dell'École Française de Rome e rappresenta un profilo scientifico e istituzionale di primissimo piano. Formatosi in Francia alla scuola di J. Heurgon e di G. Vallet, ha ricoperto importanti ruoli scientifici e istituzionali nell'ambito della ricerca archeologica tra i quali quello di Attachè e poi di Directeur de Recherche al CNRS. La sua attività di ricerca è stata orientata prevalentemente verso problemi del Mediterraneo antico e dell'Italia preromana con particolare riguardo all'Etruria e alla Magna Grecia.

Vincenzo Balzani è uno dei massimi studiosi nel campo della fotochimica mondiale e ha svolto gran parte del suo lavoro di ricerca presso l'Università di Bologna, contribuendo a farne uno dei centri leader in questo ambito di studi. Egli può essere definito senza dubbio uno dei "ri-scopritori" della fotochimica organica ed è uno fra gli scienziati che primeggiano in Italia con una visibilità e una reputazione internazionale estremamente alta.

La giuria che ha designato Michel Gras era composta dai professori Antonio Pieretti, Gilda Bartoloni, Giovanna Greco, Giuseppe Sassatelli, Mario Torelli e Saverio Sani. La giuria che ha invece designato lo scienziato italiano era composta dai professori Antonio Pieretti, José Barluenga, Henning Hopf, Gérard Jaouen, Hans-Peter Lüthi e Saverio Sani.

logo orientamento iTunesOrientarsi tra i corsi dell'Università di Pisa è oggi più facile: grazie a un'iniziativa promossa dall'Ufficio orientamento e realizzata dal Cisiau (il Centro interdipartimentale di servizi informatici per l'area umanistica), sono stati pubblicati su iTunes U i video di presentazione di circa ottanta corsi dell'Ateneo pisano, suddivisi per area scientifica, umanistica e veterinaria. Si tratta di brevi filmati in cui gli stessi docenti spiegano agli studenti i corsi da loro tenuti, raccontandone le caratteristiche, i contenuti e le finalità.

"I video sull'orientamento nascono come uno strumento che l'Ateneo ha inaugurato per rafforzare il suo legame vero l'esterno, cementare la comunità e contemporaneamente spingere i suoi membri verso una migliore trasparenza riguardo a ciò che insegnano – specifica la professoressa Enrica Salvatori, responsabile per l'Ateneo del progetto iTunes U - Le videopresentazioni sono una semplice ma efficace maniera per far capire in pochi minuti cosa si va a imparare e con chi".

I video possono essere scaricati o visualizzati collegandosi al canale ufficiale iTunes U dell'Università di Pisa, ai link:
http://itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/viewPodcast?id=465641069 (video area scientifica),
http://itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/viewPodcast?id=464754572 (video area umanistica),
http://itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/viewPodcast?id=465645691 (video area veterinaria).
I filmati sono stati curati da Claudio Benedetti e Daniele Bologna del Laboratorio di cultura digitale dell'Università di Pisa.

Si consiglia di installare nel proprio computer l'ultima versione di iTunes e QuickTime scaricabili gratuitamente  qui:

http://www.apple.com/itunes/download/

http://www.apple.com/quicktime/download/

Ne hanno parlato:

Repubblica Firenze

L'Unità Toscana

Nazione Pisa

RepubblicaFirenze.it

InToscana.it

NazionePisa.it

PisaInformaFlash.it

Limonaia"Hop!" e Francesca, di appena quattro anni, salta facendo registrare al computer un terremoto di magnitudo 2.1. La scena si è svolta venerdì sera alla Limonaia durante la notte dei ricercatori. L'appuntamento, alla sua terza edizione, è promosso dalla Commissione europea e quest'anno Pisa è stata l'unica città toscana ad aver mobilitato i suoi scienziati per eventi, mostre e visite ai laboratori.

Aperti al pubblico c'erano l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), un ente di ricerca che è pienamente integrato con l'Ateneo pisano, e l'Osservatorio gravitazionale europeo di Cascina. Grande show poi alla Limonaia con l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e i dipartimenti di Scienze della Terra e di Biologia dell'Università di Pisa.

MeteoriteSono moltissimi i visitatori che affollano La Limonaia. C'è Enrico, ricercatore di fisica. "Sono venuto a vedere cosa si fa nelle altre scienze – dice – per non soffrire di troppa specializzazione". Ma ci sono anche intere famiglie con bambini, semplicemente curiosi, per vivere una serata all'insegna della scoperta e del divertimento. Graziano Di Giuseppe docente del dipartimento di Biologia mostra al miscroscopio a due ragazzini increduli dei protisti, organismi monocellulari appena pescati da un acquario marino. "Vedete? – spiega loro – l'acqua è totalmente limpida eppure guardate cosa c'è dentro". Invisibile a occhio nudo c'è un brulicare di vita, un mondo tutto da scoprire.

Dal mare alla terra. Massimo d'Orazio professore di Petrologia e Petrografia del dipartimento di Scienze della terra mostra un pezzo di meteorite ritrovato in mezzo al deserto fra Egitto, Sudan, e Libia. Si tratta di una lega di ferro e nichel, pesantissima, che proviene da un cratere scoperto nel 2009 grazie a Google Earth. È solo uno dei 178 crateri ufficiali di tutta la Terra e oltretutto fra i più piccoli (ha solo 45 metri di diametro), ma in assoluto è quello meglio conservato. "La nuova sfida adesso – racconta d'Orazio – è datarlo e per questo stiamo programmando una nuova spedizione". Poco più in là un altro stand con la storia dei terremoti. Carlo Meletti, ricercatore dell'Ingv, fa una panoramica delle peggiori catastrofi accadute in Italia. "Il più grande terremoto mai registrato è quello di Messina del 1908 – dice – ma dai testi sappiamo che il più devastante è accaduto nel 1456, coinvolgendo tutta l'area dall'Abruzzo alla Basilicata, probabilmente furono tre sismi che agirono contemporaneamente". L'evento fu tale che nel 1458 un fiorentino scrisse il primo catalogo dei terremoti in Italia, un testo che è stato fortunosamente trovato negli Archivi di Stato vaticani solo trenta anni fa.

Notte dei ricercatoriMa dalla terra, la notte dei ricercatori, ha rivolto gli occhi anche al cielo. All'Infn, Marco Incagli, mostra le immagini del telescopio AMS-02 costruito dal suo team che è stato recentemente montato sulla stazione spaziale internazionale dal duo di astranauti italiani Roberto Vittori e Paolo Nespoli. Lo scopo è di studiare i raggi cosmici prodotti dalle supernove per capire qualcosa di più su "quell'antimateria" e quella "materia oscura" che compongono gran parte del nostro universo. La visita all'Infn si snoda tutta fra quark, leptoni sempre all'inseguimento dell'imprendibile "bosone di Higgs", il tassello mancante che dovrebbe aiutare gli scienziati a capire come si sono formati la materia e il nostro universo. "Nel 1995 – dice Giorgio Chiarelli ricercatore dell'Infn – noi siamo riusciti a scoprire il quark top". Il suo gruppo di ricerca è costantemente collegato con il Fermilab di Chicago dove in un enorme acceleratore si fanno scontrare protoni e antiprotoni. E' il più lungo esperimento di fisica mai compiuto, dura da 26 anni, e si concluderà il 30 settembre prossimo. Chissà se nei pochi giorni che restano riusciranno a trovare l'imprendibile "bosone di Higgs".

Partiranno giovedì 22 settembre e si concluderanno mercoledì 5 ottobre 2011 gli "Open Days" dell'Università di Pisa, le giornate di orientamento che l'Ateneo dedica agli studenti delle ultime classi delle scuole superiori. Gli incontri, organizzati per classi o gruppi di classi, si terranno nelle sedi di tutte le facoltà, con la sola eccezione di Medicina e chirurgia, che organizzerà appuntamenti simili nella primavera del 2012. "L'obiettivo di queste iniziative, che sono state concepite con il contributo dei referenti per l'orientamento delle singole facoltà – sintetizza la professoressa Tiziana Goruppi, delegata del rettore per l'Orientamento in entrata – è quello di far entrare i ragazzi a diretto contatto con la quotidianità della vita universitaria, facendo trascorrere loro un giorno immersi tra lezioni, attività di laboratorio, incontri di orientamento e di presentazione dei servizi dell'Ateneo".

Durante gli "Open Days", infatti, sarà possibile approfondire i contenuti dell'offerta formativa delle varie facoltà e le regole di accesso ai corsi, prendere contatto con i servizi che l'Ateneo mette a disposizione dei suoi studenti, tra i quali anche quello di ascolto per supportare l'inserimento delle matricole nel nuovo contesto di studio, visitare e "vivere" le strutture didattiche e di ricerca, le biblioteche e i musei, confrontarsi con le possibilità offerte dal Centro linguistico interdipartimentale per perfezionare la conoscenza di molte lingue straniere. I partecipanti saranno inoltre coinvolti in attività di laboratorio e potranno seguire delle lezioni accademiche preparate specificatamente per loro.

Oltre alle giornate di orientamento nelle diverse facoltà, articolate secondo il calendario in basso, dal 22 settembre al 5 ottobre al Polo Carmignani sarà attivo un punto informativo sui servizi per gli studenti con personale del Servizio Orientamento dell'Ateneo e dell'Azienda per il Diritto allo Studio.

Programma dettagliato su: http://orientamento.unipi.it/opendays

Centro RussoÈ stato inaugurato a Pisa il Centro di studi "Il Mondo Russo", nato dalla collaborazione tra l'Università di Pisa e la Fondazione "Russkiy Mir", secondo del genere in Italia, dopo quello di Roma, e 76° nel mondo, che farà da riferimento per la diffusione del russo e della cultura russa nell'area pisana, in Toscana e più in generale in tutto il centro e il nord Italia. La cerimonia di apertura si è svolta mercoledì 21 settembre 2011, alla presenza dei prorettori Nicoletta De Francesco e Sandro Paci, del direttore esecutivo della Fondazione russa, Vyacheslav Nikonov, del console generale della Federazione russa a Genova, Evgeniy Boykov, del direttore dei programmi europei della Fondazione e vicedirettore dell'Istituto per l'Europa dell'Accademia russa delle scienze, Aleksey Gromyko, e del professore di Slavistica, Stefano Garzonio. All'iniziativa hanno preso parte anche rappresentanti del Comune e della Provincia di Pisa, della Regione Toscana, docenti e studenti dell'Ateneo pisano.

Il Centro, la cui apertura rientra nel quadro dei festeggiamenti per l'anno della cultura e della lingua russa in Italia, è nato grazie alla collaborazione tra la Fondazione "Russkiy Mir", che ha finanziato i lavori di restauro e attrezzatura della sede, e la facoltà di Lingue e letterature straniere, che ha messo a disposizione il Palazzo Curini Galletti di via Santa Maria.

Le aule, attrezzate con numerosi computer e con una lavagna tecnologica, sono destinate a ospitare iniziative culturali e didattiche, oltre che a servire per l'autoapprendimento linguistico. Il Centro dispone inoltre di una ricca biblioteca di testi di lettura e consultazione e consente l'accesso alle più importanti banche dati culturali e d'informazione russe. Esso elaborerà ogni anno un programma di iniziative di carattere scientifico e culturale – dai seminari ai concerti, dalla presentazione di libri alla visione di film – che avranno le finalità da un lato di facilitare il processo formativo all'interno dell'Università di Pisa, dall'altro di valorizzare le relazioni e gli scambi tra la città di Pisa e la Russia.

centro RussoLa Fondazione "Russkiy Mir" è un istituto nazionale di sostegno allo studio della lingua e della cultura russa, equivalente a istituzioni internazionali quali la "Società Dante Alighieri", l'istituto spagnolo "Cervantes" o l'istituto cinese "Confucio". Promuove svariate iniziative in Russia e all'estero, apre i "Centri russi" e i "Gabinetti di studio del mondo russo", sostiene centinaia di progetti di studio e ricerca. La scelta di Pisa, seconda sede italiana dopo Roma, è un riconoscimento per la tradizione pisana di studi russi e slavistici, per l'esistenza di corsi di laurea in questa area disciplinare tra i più frequentati a livello nazionale, per la presenza di una biblioteca di slavistica tra le più fornite e importanti in Italia.

Ne hanno parlato:

Unità Toscana

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Sono diverse decine gli studenti extra-comunitari che in questi giorni si stanno recando al Centro Matricolandosi per iscriversi all'Università di Pisa. Come succede ormai da alcuni anni, alla fine saranno più di 400 gli immatricolati provenienti da Paesi non comunitari e oltre 2.000 gli iscritti complessivi, un numero che rappresenta quasi il 5% degli oltre 50.000 studenti dell'Ateneo. Buona parte di questi ragazzi risiede da anni in Italia con la famiglia, ma è in costante aumento anche il numero di coloro che si trasferiscono dall'estero per seguire un corso di laurea pisano.

Le principali aree di provenienza sono tre: l'Europa dell'Est, con in testa l'Albania e la Romania (che pure è un paese comunitario) e poi la Russia e l'Ucraina; il mondo arabo, rappresentato sia dalle nazioni del Nord Africa che da quelle del Medio Oriente; la Cina, in vertiginosa crescita dopo l'avvio del progetto "Marco Polo". Molto più rari sono gli studenti dell'India e del Sud America, mentre quest'anno una immatricolazione ha riguardato anche una giovane statunitense, arrivata a Pisa per ragioni personali.

Gli studenti di ognuna di queste aree si indirizzano in prevalenza verso settori disciplinari mirati. Così, i cinesi vengono a Pisa per studiare in prevalenza economia, gli arabi per provare i test di accesso ai corsi a numero programmato dell'area medica e veterinaria, quelli dell'Est Europa soprattutto per imparare le lingue. Non mancano dai 10 ai 20 casi annui di persone che, dopo aver conseguito la laurea triennale nel Paese di origine, scelgono Pisa per continuare gli studi specialistici. È il caso, per fare un esempio, di Gasmi Mohamed Marouane, ventiseienne di Tunisi, laureato in Matematica nella sua città e ora giunto a Pisa per iscriversi al corso magistrale in Matematica o a quello in Ingegneria civile. "Amo molto l'Italia e specialmente Pisa – dice - da quando avevo quindici anni e mi è capitato di vedere la Torre Pendente in un film. Da allora coltivo il sogno di venire qui a studiare".

I ragazzi extra-comunitari riconoscono nell'Italia una delle culle della cultura mondiale, ma la loro scelta è spesso dettata da motivazioni pratiche. Nel nostro Paese, infatti, le tasse universitarie sono più basse, spesso anche in modo sensibile, rispetto alle principali nazioni europee o agli Stati Uniti e i servizi per il diritto allo studio sono più estesi, comprendendo tra gli altri la possibilità di alloggiare nelle residenze universitarie o di ottenere una borsa di studio. Il costo medio della vita è accessibile e competitivo se confrontato con quello di nazioni a noi paragonabili. Pisa, poi, ha un sistema universitario che gode di grande prestigio a livello internazionale e la città, grazie alla sua Torre, è universalmente conosciuta.

Non bisogna dimenticare, infine, che pochissimi lasciano i loro Paesi per affrontare un'avventura "al buio". Quasi tutti si muovono potendo contare su una solida rete di relazioni formata da familiari, amici o membri della comunità di origine, che orientano in partenza le loro scelte e che forniscono una prima, fondamentale base di appoggio. "Ho deciso di venire a Pisa per provare a entrare alla facoltà di Medicina e chirurgia - racconta Jorin Veizaj, diciannovenne di Valona – perché qui ho alcuni cugini e un amico e anche perché l'Università di Pisa è molto conosciuta nel mio Paese".

Questi studenti, con l'entusiasmo e la determinazione con cui affrontano un'esperienza di studio e di vita nel nostro Paese, rappresentano senza dubbio uno dei capitoli più positivi che l'università italiana può vantare nel consesso globalizzato e altamente competitivo dell'alta formazione mondiale. Le note dolenti arrivano invece quando si parla di politica nazionale per incentivare l'internazionalizzazione. A dispetto dei ripetuti proclami sull'impegno a valorizzare il settore, prima dell'estate il ministero ha emanato una circolare che subordina la possibilità di iscriversi ai corsi di laurea a numero chiuso all'ottenimento di un punteggio minimo ai test di accesso. "Abbiamo avviato le pratiche per venire a studiare in Italia prima dell'emanazione di questa circolare – ripetono ora molti ragazzi – altrimenti, e seppure a malincuore, avremmo optato per un altro Paese, più aperto e disponibile ad accoglierci".

immatricolati stranieriSono diverse decine gli studenti extra-comunitari che in questi giorni si stanno recando al Centro Matricolandosi per iscriversi all'Università di Pisa. Come succede ormai da alcuni anni, alla fine saranno più di 400 gli immatricolati provenienti da Paesi non comunitari e circa 2.500 gli iscritti complessivi, un numero che rappresenta quasi il 5% degli oltre 50.000 studenti dell'Ateneo. Buona parte di questi ragazzi risiede da anni in Italia con la famiglia, ma è in costante aumento anche il numero di coloro che si trasferiscono dall'estero per seguire un corso di laurea pisano.

Le principali aree di provenienza sono tre: l'Europa dell'Est, con in testa l'Albania e la Romania (che pure è un paese comunitario) e poi la Russia e l'Ucraina; il mondo arabo, rappresentato sia dalle nazioni del Nord Africa che da quelle del Medio Oriente; la Cina, in vertiginosa crescita dopo l'avvio del progetto "Marco Polo". Molto più rari sono gli studenti dell'India e del Sud America, mentre quest'anno una immatricolazione ha riguardato anche una giovane statunitense, arrivata a Pisa per ragioni personali.

Gli studenti di ognuna di queste aree si indirizzano in prevalenza verso settori disciplinari mirati. Così, i cinesi vengono a Pisa per studiare in prevalenza economia, gli arabi per provare i test di accesso ai corsi a numero programmato dell'area medica e veterinaria, quelli dell'Est Europa soprattutto per imparare le lingue. Non mancano dai 10 ai 20 casi annui di persone che, dopo aver conseguito la laurea triennale nel Paese di origine, scelgono Pisa per continuare gli studi specialistici. È il caso, per fare un esempio, di Gasmi Mohamed Marouane, ventiseienne di Tunisi, laureato in Matematica nella sua città e ora giunto a Pisa per iscriversi al corso magistrale in Matematica o a quello in Ingegneria civile. "Amo molto l'Italia e specialmente Pisa – dice - da quando avevo quindici anni e mi è capitato di vedere la Torre Pendente in un film. Da allora coltivo il sogno di venire qui a studiare".

I ragazzi extra-comunitari riconoscono nell'Italia una delle culle della cultura mondiale, ma la loro scelta è spesso dettata da motivazioni pratiche. Nel nostro Paese, infatti, le tasse universitarie sono più basse, spesso anche in modo sensibile, rispetto alle principali nazioni europee o agli Stati Uniti e i servizi per il diritto allo studio sono più estesi, comprendendo tra gli altri la possibilità di alloggiare nelle residenze universitarie o di ottenere una borsa di studio. Il costo medio della vita è accessibile e competitivo se confrontato con quello di nazioni a noi paragonabili. Pisa, poi, ha un sistema universitario che gode di grande prestigio a livello internazionale e la città, grazie alla sua Torre, è universalmente conosciuta.

Non bisogna dimenticare, infine, che pochissimi lasciano i loro Paesi per affrontare un'avventura "al buio". Quasi tutti si muovono potendo contare su una solida rete di relazioni formata da familiari, amici o membri della comunità di origine, che orientano in partenza le loro scelte e che forniscono una prima, fondamentale base di appoggio. "Ho deciso di venire a Pisa per provare a entrare alla facoltà di Medicina e chirurgia - racconta Jorin Veizaj, diciannovenne di Valona – perché qui ho alcuni cugini e un amico e anche perché l'Università di Pisa è molto conosciuta nel mio Paese".

Questi studenti, con l'entusiasmo e la determinazione con cui affrontano un'esperienza di studio e di vita nel nostro Paese, rappresentano senza dubbio uno dei capitoli più positivi che l'università italiana può vantare nel consesso globalizzato e altamente competitivo dell'alta formazione mondiale. Le note dolenti arrivano invece quando si parla di politica nazionale per incentivare l'internazionalizzazione. A dispetto dei ripetuti proclami sull'impegno a valorizzare il settore, prima dell'estate il ministero ha emanato una circolare che subordina la possibilità di iscriversi ai corsi di laurea a numero chiuso all'ottenimento di un punteggio minimo ai test di accesso. "Abbiamo avviato le pratiche per venire a studiare in Italia prima dell'emanazione di questa circolare – ripetono ora molti ragazzi – altrimenti, e seppure a malincuore, avremmo optato per un altro Paese, più aperto e disponibile ad accoglierci".

Ne hanno parlato:

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Sulla spinta degli ottimi risultati raggiunti negli ultimi anni in termini di interesse e di adesioni alle attività, il Museo di Storia naturale e del territorio dell'Università di Pisa presenta "Il Museo entra in classe!", la nuova offerta didattica per le scuole. L'idea, finanziata dalla Regione Toscana, è nata dalla collaborazione con il dipartimento di Informatica e ha previsto la realizzazione di una "Valigia didattica" contenente una scenografia componibile che mostra come erano i Monti Pisani 217 milioni di anni fa. L'attività si realizza direttamente in classe con l'esperto del Museo, dottor Simone Farina, e si basa sull'applicazione dei codici "datamatrix" sui reperti e sulla loro lettura tramite l'uso di cellulari smartphone. Si possono così visualizzare informazioni e immagini riguardanti gli animali selezionati, con la possibilità di ottenere approfondimenti cliccando su link specifici, con interessanti implicazioni in termini di efficacia sui processi di apprendimento dei ragazzi. Le prime classi a sperimentare questa nuova modalità didattica saranno dieci classi del Comune di Calci, coordinate dalla professoressa Renata Bibbiani.

Il progetto è inserito nel programma di attività per le scuole "Tutti al Museo!" che prevede laboratori e percorsi didattici, attività ludico-scientifiche e visite guidate sui cinque settori scientifici del Museo. Nel passato anno scolastico ben 13.500 ragazzi, provenienti dall'intera regione e non solo, hanno partecipato ai progetti del Museo, trascorrendo intere giornate nel contesto della Certosa tra studio e divertimento. L'offerta è arricchita ulteriormente dalle collaborazioni con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sezione di Pisa e con l'Associazione Italiana di Protistologia Onlus con proposte scientifiche di grande interesse sui vulcani e sui protisti.

Per orientarsi meglio gli insegnanti avranno a disposizione gli esperti e gli operatori in incontri organizzati presso il Museo. Per informazioni di dettaglio ci si può rivolgere alla referente dei Servizi Educativi del Museo dottoressa Angela Dini. I dati sui progetti e sulle visite ed il programma completo "Tutti al Museo!" anno scolastico 2011/2012 sono disponibili all'indirizzo: www.msn.unipi.it/didattica.

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