Call for proposals for access to integrated multidisciplinary facilities for Materials and Biomaterials
Scadenza: 1° ottobre 2020
CERIC-ERIC (Central European Research Infrastructure Consortium), consorzio europeo per le infrastrutture di ricerca, offre la possibilità di accedere, da un unico punto di accesso, a più di 50 diversi laboratori e infrastrutture di ricerca all'avanguardia, distribuite in 8 paesi, attraverso la presentazione di proposte singole o multitecniche.
A questo link la descrizione delle strutture disponibili in CERIC.
L'accesso al CERIC è aperto e gratuito per gli scienziati di tutto il mondo, a condizione che i risultati siano messi a disposizione della comunità in un tempo ragionevole. Le proposte devono essere presentate online attraverso il Virtual Unified Office (VUO). I migliori progetti saranno selezionati tramite peer review attraverso un panel di esperti indipendenti e internazionali. Maggiori informazioni qui.
La call attualmente aperta prevede un'unica scadenza per la presentazione delle proposte il 1° ottobre 2020.
A causa dell'emergenza COVID-19 e in base all'evoluzione locale della pandemia, alcune delle strutture CERIC possono proporre di effettuare misurazioni a distanza, attraverso l'invio di campioni.
COVID-19 Accesso rapido: al fine di facilitare la ricerca sul COVID-19, CERIC ha istituito un Fast Track Access COVID-19 dedicato ad un numero selezionato di strumenti.
Premi per le pubblicazioni CERIC: CERIC-ERIC selezionerà le proposte di maggior successo e coprirà l'intero costo delle pubblicazioni ad accesso aperto. Per saperne di più.
Tutte le informazioni sulla call sono disponibili a questo link.
Per informazioni e supporto
Unità Servizi per la Ricerca –Sezione Ricerca europea e internazionale
Roberta Azzarelli
Ricercatrice:
Roberta Azzarelli
Settore scientifico Disciplinare:
Anatomia Comparata e Citologia BIO/06
Titolo del progetto:
Studio dei meccanismi molecolari di sviluppo della corteccia cerebrale e delle sue malformazioni
Descrizione del progetto:
Questo progetto si propone di indagare la funzione di nuovi geni coinvolti nello sviluppo del cervello e di comprendere i loro potenziali ruoli nella patogenesi di malformazioni corticali e nella formazione di tumori cerebrali.
Matteo Vacchi
Ricercatore:
Settore scientifico disciplinare:
Geografia Fisica e Geomorfologia GEO/04
Biografia
Matteo Vacchi (Genova, 1982) ha conseguito una laurea magistrale in Scienze Geologiche e un dottorato di ricerca in Scienze della Terra presso l’Università di Genova. Dopo il dottorato, ottenuto nel 2012, ha avuto diverse esperienze di ricerca postdoc in Francia presso Aix-Marseille Université e Université Montpellier 3, per poi prendere servizio come Lecturer in Physical Geography presso il la School of Life and Environmental Sciences dell'Università di Exeter nel Regno Unito.
Dal 2019 svolge le sue attività presso Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. I campi di ricerca del Dr. Vacchi riguardano un ampio spettro della geomorfologia e della paleoclimatologia, con un particolare interesse all'ambiente costiero. Dal 2010 è autore e co-autore di più di 50 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. La produzione scientifica varia dallo studio delle variazioni Quaternarie del livello del mare e la definizione di modelli per la gestione integrata della fascia costiera, fino alla geo-archeologia e la biogeomorfologia costiera. E’ stato coordinatore dei giovani ricercatori della divisione Ocean Sciences dell’European Geophysical Union (EGU) ed è attualmente vicepresidente della commissione Coastal and Marine processes dell’International Union for Quaternary Research (INQUA).
Nel 2018 ha ottenuto l’abilitazione nazionale al ruolo di professore di prima fascia nel settore concorsuale 04A3 ed è attualmente responsabile del corsi di “Cartografia e Gis” e “Evoluzione e Gestione delle Coste” presso l’ateneo pisano.
Titolo progetto:
Definizione degli scenari futuri di risalita del livello del mare in Africa centro-occidentale. Ricostruire il passato per predire il futuro
Descrizione del progetto
Tra i diversi impatti del riscaldamento globale, l’innalzamento del livello medio del mare è sicuramente uno dei più preoccupanti.
Le coste Atlantiche africane, per la maggior parte caratterizzate da larghe piane costiere densamente popolate e fortemente coltivate rendono queste aree tra le più esposte ai rischi legati alla futura risalita del livello del mare.
Il progetto mira a utilizzare dati geologici per ricostruire i tassi di risalita del livello del mare negli ultimi millenni al fine di compararli con i tassi attuali registrati da mareografi e satelliti.
Questi dati sono fondamentali per definire gli scenari futuri di innalzamento marino nel contesto della futura variabilità climatica.
Paolo Piaggi
Ricercatore:
Settore scientifico disciplinare:
Bioingegneria Elettronica e Informatica ING-INF/06
Biografia
Dopo la maturità scientifica conseguita alla Spezia, si è laureato in Ingegneria Biomedica e ha poi conseguito il dottorato di ricerca in Automatica, Robotica e Bioingegneria presso l'Università di Pisa. I suoi interessi di ricerca includono le basi fisiologiche del metabolismo energetico umano in relazione all'obesità e al diabete di tipo 2, la misura del dispendio energetico mediante biosensori e strumentazioni biomediche, lo studio delle basi genetiche del metabolismo energetico e della composizione corporea e il ruolo dell'attività fisica come determinanti delle variazioni di peso corporeo.
Dal 2011 è stato visiting researcher e, successivamente, responsabile dell'Unità di Energy Physiology presso il National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK), National Institutes of Health (NIH) in Phoenix, Arizona, USA dove è stato Principal Investigator di due protocolli clinici finalizzati al ruolo del metabolismo energetico sull’introito calorico e la variazione di peso (ClinicalTrials.gov Identifiers: NCT00523627 and NCT02939404). Dopo essere risultato vincitore del programma «Rientro dei Cervelli: Rita Levi Montalcini per giovani ricercatori», dal 2018 è ricercatore presso l’Università di Pisa e coordinatore scientifico degli studi clinico-ingegneristici che impiegano la camera metabolica presso l'ospedale universitario di Pisa.
Titolo del progetto:
Studio dei fenotipi metabolici “risparmiatore” e “dispendioso” in soggetti affetti da obesità e predizione del calo ponderale indotto dalla chirurgia bariatrica
Descrizione del progetto
La ricerca è finalizzata alla caratterizzazione dei fenotipi metabolici per capire il loro impatto sulla perdita di peso a seguito di chirurgia bariatrica in soggetti affetti da obesità.
Lo specifico fenotipo metabolico di un individuo si ottiene tramite misurazione del metabolismo energetico giornaliero in una camera metabolica, una camera sensorizzata che permette di misurare precisamente il dispendio energetico giornaliero e i tassi di ossidazione dei substrati energetici.
Laura Carrara
Ricercatrice:
Settore scientifico disciplinare:
Lingua e Letteratura Greca L-FIL-LET/02
Biografia
Laura Carrara (1984) ha studiato Lettere Classiche all’Università di Pisa, dove si è laureata nel 2008 in Scienze dell’Antichità.
È stata allieva del corso ordinario della Classe di Lettere della Scuola Normale Superiore di Pisa, conseguendovi il Diploma di Licenza nel 2009.
Ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca in Filologia classico-medievale all’Università Ca’ Foscari Venezia (2012).
Ha condotto le proprie ricerche post-dottorali in Germania presso la Eberhard-Karls-Universität di Tübingen e la Heidelberger Akademie der Wissenschaften, occupandosi di catastrofi naturali nella letteratura greca e latina, di cronache tardoantiche-bizantine nonché di letteratura oracolare e svolgendo inoltre regolare attività di insegnamento.
È stata professore ospite per un trimestre alla Technische Universität Dresden, prima di rientrare nel novembre 2019 presso il nostro Ateneo, ove è Ricercatore t.d. B in Lingua e Letteratura Greca al Dipartimento FILELI, nell’ambito del programma “Rita Levi Montalcini”.
Titolo del progetto
Sofocle satiresco: per una ricostruzione di genere di un corpus frammentario
Descrizione del progetto
Tra le eredità più preziose che il mondo greco ha lasciato alla cultura e letteratura occidentale – e non solo – rientra certamente la produzione teatrale tragica di età classica (V secolo a.C.)
Molto meno conosciuto, perché molto meno riccamente conservato dalla tradizione manoscritta medievale, è il ‘fratello minore’ della tragedia, il cd. ‘dramma satiresco’; si tratta di una forma d’arte drammatica più lieve e spensierata, che prende il nome dai Satiri, buffi compagni del dio del teatro Dioniso, e che accompagnava in coda la rappresentazione di pièces tragiche.
La mia ricerca mira ad una approfondita riscoperta di questo genere letterario ‘sommerso’, concentrandosi sull’opera di una delle tre star del teatro greco antico, Sofocle di Colono.
Angela Papa
Ricercatrice:
Angela Papa
Settore scientifico disciplinare:
FIS/04 Fisica Nucleare e Subnucleare
Bando
RLM 2014
Titolo del progetto:
CALIMERo - CALIbration of MEGII and R&D for future charged Lepton Flavour Violation searches
Descrizione del progetto:
La fisica della particelle elementari ha come obiettivo la comprensione della natura dei costituenti fondamentali della materia e delle loro interazioni.
Il Modello Standard (MS) arricchito dalla recente scoperta del boson di Higgs al CERN di Ginevra sintetizza la nostra attuale migliore conoscenza della fisica delle particelle elementari.
Nonostante il suo straordinario successo esistono forti motivazioni teoriche e significativi indizi sperimentali che suggeriscono l’esistenza di fisica al di là del MS.
Gli approcci sperimentali per la ricerca di evidenza di fisica al di là del MS sono diversi. Tra questi uno dei modi più sensibili è la ricerca di processi fortemente soppressi o vietati dal MS, come il decadimento del muone in un fotone ed elettrone, la cui evidenza rappresenterebbe una prova inconfutabile di nuova fisica.
Il progetto CALIMERo si inserisce in questo tipo di ricerca ed ha come obiettivi lo sviluppo di nuovi rivelatori e metodi di calibrazioni e di analisi all’avanguardia in questo tipo di ricerca, per sondare il MS a livelli di sensibilità mai raggiunti prima utilizzando il fascio continuo di muoni più intenso al mondo al Paul Scherrer Institute, a Zurigo.
THYMOGENE
Genetic and epigenetic characterization of of thymic epithelial tumors
Sintesi progetto
I tumori epiteliali del timo (TET) sono rare neoplasie toraciche con un'incidenza di 0,32/100000 persone/anno, suddivisi dall'OMS in timomi e carcinomi timici. I timomi sono ulteriormente classificati negli istotipi A, AB, B1, B2 e B3. Il timo è necessario per la maturazione delle cellule T, permettendo ai linfociti di evitare il riconoscimento degli auto-antigeni e la Miastenia Gravis (MG), malattia autoimmune caratterizzata da autoanticorpi diretti contro le proteine postsinaptiche della giunzione neuromuscolare, è osservata nel 40% dei timomi.
La chirurgia è il trattamento cardine per i TET e i fattori prognostici più importanti sono lo stadio, la completezza della resezione e l'istotipo. I TET metastatici e inoperabili beneficiano dei trattamenti sistemici. In gran parte elusivi rimangono i biomarcatori genetici ed epigenetici utilizzabili per questi tumori che limitano il numero di trattamenti mirati disponibili. Mutazioni somatiche di TET sono state descritte tramite sequenziamento dell'esoma in due serie indipendenti
di 28 e 120 TET.
Utilizzando questi risultati abbiamo identificato 77 geni comunemente mutati nei TET e gli abbiamo inclusi nella progettazione di un pannello personalizzato di haloplex Agilent per la generazione di librerie. Usando un Miseq (Illumina), saremo in grado di sequenziare con una copertura molto profonda i 77 geni e identificare mutazioni anche in tumori ricchi di timociti, come timomi B1 e B2, che finora sono stati caratterizzati solo marginalmente. Mutazioni dei geni che regolano i processi epigenetici sono comuni nei TET. Pertanto valuteremo la correlazione di queste mutazioni con la metilazione globale del DNA e quella di geni selezionati.
A tale scopo svilupperemo un array di metilazione in base ai dati pubblicati di recente sull'atlante del genoma del cancro. Questo è d’interesse immediato per la progettazione di trials clinici che utilizzano agenti demetilanti in sottotipi definiti di tumori. Una remissione dei sintomi di MG si raggiunge in circa il 60% dei pazienti dopo timectomia. Esiste una diversa prevalenza di MG nei diversi istotipi di timoma.
Le nostre precedenti valutazioni hanno dimostrato che i diversi istotipi presentano differenze in termini di mutazioni somatiche, aberrazioni del numero di copie e metilazione globale del DNA.
Valuteremo pertanto se tali differenze possono predire la remissione dei sintomi di MG dopo timectomia.
Gli obiettivi del nostro progetto sono
- raccogliere in modo prospettico 70 TET nella nostra divisione di chirurgia toracica durante il progetto triennale;
- identificare le mutazioni somatiche e valutare I geni metilati usando i saggi descritti;
- correlare i dati genetici ed epigenetici con le caratteristiche del tumore e le caratteristiche dei pazienti al fine di ottenere una caratterizzazione più profonda dei diversi sottotipi di cancro e identificare biomarcatori clinici potenzialmente rilevanti.
Linea di intervento: Linea 3.6
Costo progetto: euro 528.264,75
Contributo Regione Toscana: euro 420.995,00
Durata: 36 mesi
Coordinatore
- Università di Pisa - Dipartimento di Ricerca Traslazionale – Prof. Fabio Coppede'
Partecipanti
- AOU Pisana
Costo progetto UNIPI: euro 286.243,75
Contributo Regione Toscana UNIPI: euro 228.995,00
CRIO2AR
CRyotherapy efficacy Improvement in the treatment of OrthopaedicOncology with Augmented Reality
Sintesi progetto
Il tumoure a cellule giganti (GCT) rappresenta il 5% di tutti i tumouri ossei primitivi. Il trattamento chirurgico standard del GCT include l'escissione intralesionale o la resezione segmentale. L'uso di adiuvanti locali come il fenolo o il cemento, o il Denosumab come terapia neoadiuvante può diminuire il tasso di recidiva, ma quale adiuvante funzioni meglio rimane, a tutt'oggi, controverso. Poiché le cellule tumourali rimangono nell'osso di nuova formazione, la tecnica chirurgica del curettage deve essere piuttosto aggressiva per evitare tassi di recidiva locali più elevati.
La crioablazione, un trattamento locale che induce la necrosi coagulativa, sembra essere un buon candidato, essendo più aggressivo degli approcci standard. La crioablazione è già stata utilizzata per il trattamento di vari tumouri sia come trattamento palliativo che come terapia adiuvante, ma il suo uso come coadiuvante locale per il trattamento dei tumouri GCT non è stato ancora dimostrato.
Lo scopo primario del progetto è di valutare l'efficacia clinica della crioablazione come coadiuvante locale rispetto ad altri coadiuvanti come il fenolo in pazienti affetti da GCT dopo una chirurgia intralesionale. L'efficacia clinica sarà valutata in termini di riduzione statisticamente significativa della recidiva locale della malattia nel primo anno di follow-up. In secondo luogo, il nostro obiettivo è quello di confrontare i risultati clinici della crioablazione con e senza l'aiuto di una piattaforma dedicata di pianificazione chirurgica combinata con un display in Realtà Aumentata (AR) indossabile. Infine, definiremo le specifiche di un software ideale di pianificazione e guida in AR che garantisca sicurezza e precisione nella crioablazione con l'obiettivo di progettare la modalità di visualizzazione AR più adatta a guidare ogni task chirurgico. A questo scopo, svilupperemo il software di AR e ne valuteremo l'efficacia in uno studio in-vitro su repliche specifiche per paziente.
Linea di intervento: Linea 3.6
Costo progetto: euro 431.275,00
Contributo Regione Toscana: euro 345.020,00
Durata: 36 mesi
Coordinatore
- AOU PISANA
Partecipanti
- Università di Pisa – Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – Dott. Vincenzo Ferrari
Costo progetto UNIPI: euro 281.100,00
Contributo Regione Toscana UNIPI: euro 224.880,00
ADAPTA
Sinonasal cancer: In-depth genetic analysis of patients for personalized treatment and disease monitoring
Sintesi progetto
I carcinomi naso-sinusali sono un gruppo di tumori rari spesso difficili da classificare. Nonostante un miglioramento negli anni recenti delle possibilità di trattamento, permane una elevata frequenza di recidiva e la sopravvivenza a 5 anni è bassa (20-60%).
Ipotesi. La caratterizzazione genetica di queste neoplasie può migliorare la loro classificazione e fornire indicazioni su possibili nuovi bersagli terapeutici. La ricerca di alterazioni genetiche nel DNA circolante può consentire di monitorare la risposta alla terapia e di identificare precocemente eventuali riprese di malattia. Scopi dello studio. Identificare le alterazioni genetiche presenti nei carcinomi naso-sinusali e verificare in modelli preclinici la possibilità di utilizzo di farmaci specifici contro questi bersagli. Monitorizzare la risposta al trattamento attraverso la ricerca di queste mutazioni nel DNA circolante ed attraverso la identificazione di marcatori tumorali tramite biosuperfici diagnostiche.
Metodi. Un analisi preliminare retrospettiva di Whole Exome Sequencing (WES) condotta 50 casi di carcinoma naso-sinusale servirà alla identificazione di un pannello di geni alterati, che sarà poi testato su ulteriori 150 casi. Le alterazioni della espressione delle corrispondenti proteine sarà quindi testata su microarray tissutali di carcinoma naso-sinusale. Test di funzionalità di molecole dirette contro i bersagli molecolari individuati saranno condotti su colture cellulari tridimensionali. Biosuperfici diagnostiche saranno quindi costruite tramite stampa a microcontatto per il riconoscimento dei biomarcatori tumorali identificati. Campioni ematici raccolti al momento della diagnosi, dopo il trattamento e durante il follow-up saranno analizzati per la presenza dei biomarcatori identificati precedentemente allo scopo di monitorare il decorso della malattia.
Risultati attesi e potenziale impatto. La caratterizzazione genetica di queste neoplasie rare consentirà un miglioramento del loro inquadramento e potrà fornire nuove opzioni terapeutiche per un trattamento personalizzato. Indagini non invasive su campioni ematici potranno migliorare la gestione dei pazienti.
Linea di intervento: Linea 3.6
Costo progetto: euro 600.000,00
Contributo Regione Toscana: euro 480.000,00
Durata: 36 mesi
Coordinatore
- Università di Pisa - Dipartimento di Ricerca Traslazionale – Prof. Alessandro Franchi
Partecipanti
- AOU PISANA
- Istituto Neuroscienze – CNR
- AUSL TOSCANA CENTRO
- AUSL TOSCANA SUD EST
Costo progetto UNIPI: euro 190.000,00
Contributo Regione Toscana UNIPI: euro 152.000,00
PROBIO
PROspective analysis of liquid BIOpsy in locally advanced rectal cancer
Sintesi progetto
Il carcinoma del retto rappresenta circa un terzo di tutte le neoplasie colorettali, e nella maggior parte dei casi (circa il 60%) si presenta alla diagnosi già in forma localmente avanzata (stadio clinico IIIII).
Negli ultimi venti anni, l’introduzione della (chemio)-radioterapia neoadiuvante seguita dalla resezione chirurgica con escissione totale del mesoretto ha rivoluzionato il trattamento del carcinoma rettale localmente avanzato portando ad una drastica riduzione dei tassi di recidiva locale e della tossicità. Tuttavia, non sono stati riportati altrettanti miglioramenti in termini di controllo di recidiva a distanza e quindi di sopravvivenza libera da recidiva e di sopravvivenza globale.
Diversi fattori sono stati valutati con l’obiettivo di identificare sottogruppi di pazienti a maggior rischio di recidiva candidati a ricevere un trattamento adiuvante chemioterapico che ne migliori la prognosi, ma attualmente la scelta viene fatta basandosi sollo sullo stadio clinico TNM e patologico ypTN. L’analisi del DNA tumorale circolante (ctDNA), valutato grazie alla biopsia liquida, si sta affacciando nel panorama scientifico come uno strumento innovativo in grado di supportare le scelte terapeutiche nel carcinoma rettale localmente avanzato. Infatti, la presenza di ctDNA al termine del trattamento neoadiuvante o dopo chirurgia è associata ad una peggiore prognosi in termini di sopravvivenza libera da recidiva.
Tuttavia, il ruolo prognostico del ctDNA nei pazienti con LARC trattati con una terapia adiuvante basata sulla risposta patologica dopo trattamento neoadiuvante (ypTN) non è ancora chiaro. Inoltre la presenza o meno di ctDNA al termine del trattamento neoadiuvante non correla con il tasso di risposte patologiche complete al momento della chirurgia, rendendo questo biomarcatore non applicabile nell’ottica di una strategia di preservazione d’organo.
Ad oggi però, non esistono dati derivanti dalla valutazione combinata del ctDNA e della risposta radiologica ottenuta dopo il trattamento neoadiuvante valutata in risonanza magnetica, ritenuta il miglior metodo per valutare la risposta alla chemioradioterapia. Sulla base di queste considerazioni, il presente progetto è stato concepito con l'obiettivo di valutare prospetticamente il ruolo del ctDNA nella predizione dell’efficacia di un trattamento adiuvante standard, basato sulla stadiazione patologica dopo trattamento chemioradioterapico (ypTN).
Inoltre, verrà valutata l’associazione fra la frequenza allelica di specifiche mutazioni geniche su ctDNA circolante post operatorio e il rischio di recidiva, e verrà effettuata anche una valutazione combinata di ctDNA e risposta radiologica alla RMN per valutarne l’associazione con la risposta patologica completa. Infine, a puro scopo esploratorio, verrà valutata la variazione di espressione esosomale di PD-L1 e IFNy tra il plasma basale e post chemioradioterapia allo scopo di evidenziare eventuali variazioni del microambiente immunitario tumorale.
Linea di intervento: Linea 3.2
Costo progetto: euro 1.000.000,00
Contributo Regione Toscana: euro 800.000,00
Durata: 36
Coordinatore
- Università di Pisa – Dipartimento di Ricerca Traslazionale - Prof. Gianluca Masi
Partecipanti
- AUSL TOSCANA NORD OVEST
- AOU PISANA
Costo progetto UNIPI: euro 754.375,00
Contributo Regione Toscana UNIPI: euro 603.500,00