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Giovedì 7 giugno, alle ore 21.15, nella Cattedrale di Pisa, si terrà il diciannovesimo concerto annuale del Coro dell’Università di Pisa. In programma la Missa Cellensis in honorem Beatissimae Virginis Mariae (Cäcilienmesse) di Franz Joseph Haydn. Sotto la direzione del maestro Stefano Barandoni, insieme al grande Coro d’Ateneo parteciperanno la Tuscan Chamber Orchestra e i solisti Natalizia Carone (soprano), Sara Bacchelli (contralto), Marco Mustaro (tenore), Roberto Lorenzi (basso).
L’ingresso è gratuito con biglietto. I biglietti (massimo due a persona) saranno distribuiti martedì 5 giugno dalle 17.00 alle 19.30 al Museo delle Sinopie in piazza del Duomo fino a esaurimento. Eventuali biglietti non ritirati saranno distribuiti il giorno stesso del concerto (7 giugno) alle 19.30. Il concerto è organizzato dal Centro per la diffusione della cultura e della pratica musicale dell’Università in collaborazione col Comitato Diocesano per il Giubileo dei 900 anni dalla dedicazione della Cattedrale di Pisa e con l’Opera della Primaziale e col contributo di Goethe Institut e Associazione Culturale Italo Tedesca.
La composizione di Haydn, dedicata alla Madonna, ben si inserisce nel contesto delle celebrazioni giubilari della Cattedrale, che è intitolata proprio a Santa Maria Assunta, e la cui cupola interna, con il dipinto dei fratelli Riminaldi che la raffigura, è stata recentemente restaurata tornando al suo antico splendore.
La Missa Cellensis è una composizione coinvolgente e intensa che alterna momenti dal registro drammatico, affidati sia ai solisti sia al coro, nei quali Haydn sembra quasi anticipare il successivo stile romantico, e altri di carattere contrappuntistico con grandiose fughe corali, a tratti quasi festose, che si fanno più travolgenti in quella sorta di tensione ascensionale che caratterizza le parti successive, fino alla rassicurazione finale e fiduciosa del Dona nobis pacem: un’invocazione di speranza quanto mai attuale.

Fra i migliori giovani ricercatori al mondo nel campo dell’oncologia premiati al congresso dell'American Society of Clinical Oncology (Asco) che si sta svolgendo a Chicago dal 1 al 5 giugno c’è anche Daniele Rossini, specializzando dell’Università di Pisa presso l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana. Per Daniele Rossini, appena trentenne, si tratta di un bis, è infatti la seconda volta consecutiva che conquista il “Conquer Cancer Foundation ASCO Merit Award", l’anno scorso come ricercatore più giovane, il tutto a conferma dell’eccellenza della scuola pisana.
L’ambito di ricerca del dottor Rossini è il tumore del colon-retto metastatico e al convegno della Asco negli USA, di fronte ad oltre trentamila professionisti e medici provenienti da tutto il mondo, presenterà i risultati del progetto CRICKET, uno studio promosso dal Gono-Gruppo oncologico del nord ovest e coordinato dal professor Alfredo Falcone dell’Università di Pisa, direttore dell’Unità operativa di Oncologia medica 2, e dalla dottoressa Chiara Cremolini, ricercatrice dell’Ateneo pisano.
L’obiettivo di CRICKET è di mettere a punto uno schema terapeutico per i malati di cancro al colon-retto metastatico che dopo un primo ciclo di trattamento subiscono una recidiva della malattia. Altro ambizioso scopo del progetto è anche quello di comprendere come sfruttare al meglio la “biopsia liquida” per arrivare ad una personalizzazione delle cure fronte su cui è risultata cruciale la collaborazione con l’Unità operativa di Farmacologia clinica e Farmacogenetica diretta dal professor Romano Danesi.

Fra i migliori giovani ricercatori al mondo nel campo dell’oncologia premiati al congresso dell'American Society of Clinical Oncology (Asco) che si sta svolgendo a Chicago dal 1 al 5 giugno c’è anche Daniele Rossini, specializzando dell’Università di Pisa presso l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana. Per Daniele Rossini, appena trentenne, si tratta di un bis, è infatti la seconda volta consecutiva che conquista il “Conquer Cancer Foundation ASCO Merit Award", l’anno scorso come ricercatore più giovane, il tutto a conferma dell’eccellenza della scuola pisana.

L’ambito di ricerca del dottor Rossini è il tumore del colon-retto metastatico e al convegno della Asco negli USA, di fronte ad oltre trentamila professionisti e medici provenienti da tutto il mondo, presenterà i risultati del progetto CRICKET, uno studio promosso dal Gono-Gruppo oncologico del nord ovest e coordinato dal professor Alfredo Falcone dell’Università di Pisa, direttore dell’Unità operativa di Oncologia medica 2, e dalla dottoressa Chiara Cremolini, ricercatrice dell’Ateneo pisano.

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Il dottor Daniele Rossini

L’obiettivo di CRICKET è di mettere a punto uno schema terapeutico per i malati di cancro al colon-retto metastatico che dopo un primo ciclo di trattamento subiscono una recidiva della malattia. Altro ambizioso scopo del progetto è anche quello di comprendere come sfruttare al meglio la “biopsia liquida” per arrivare ad una personalizzazione delle cure fronte su cui è risultata cruciale la collaborazione con l’Unità operativa di Farmacologia clinica e Farmacogenetica diretta dal professor Romano Danesi.

Giovedì 7 giugno, alle ore 21.15, nella Cattedrale di Pisa, si terrà il diciannovesimo concerto annuale del Coro dell’Università di Pisa. In programma la Missa Cellensis in honorem Beatissimae Virginis Mariae (Cäcilienmesse) di Franz Joseph Haydn. Sotto la direzione del maestro Stefano Barandoni, insieme al grande Coro d’Ateneo parteciperanno la Tuscan Chamber Orchestra e i solisti Natalizia Carone (soprano), Sara Bacchelli (contralto), Marco Mustaro (tenore), Roberto Lorenzi (basso). 

L’ingresso è gratuito con biglietto. I biglietti (massimo due a persona) saranno distribuiti martedì 5 giugno dalle 17.00 alle 19.30 al Museo delle Sinopie in piazza del Duomo fino a esaurimento. Eventuali biglietti non ritirati saranno distribuiti il giorno stesso del concerto (7 giugno) alle 19.30. Il concerto è organizzato dal Centro per la diffusione della cultura e della pratica musicale dell’Università in collaborazione col Comitato Diocesano per il Giubileo dei 900 anni dalla dedicazione della Cattedrale di Pisa e con l’Opera della Primaziale e col contributo di Goethe Institut e Associazione Culturale Italo Tedesca. 

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La composizione di Haydn, dedicata alla Madonna, ben si inserisce nel contesto delle celebrazioni giubilari della Cattedrale, che è intitolata proprio a Santa Maria Assunta, e la cui cupola interna, con il dipinto dei fratelli Riminaldi che la raffigura, è stata recentemente restaurata tornando al suo antico splendore.

La Missa Cellensis è una composizione coinvolgente e intensa che alterna momenti dal registro drammatico, affidati sia ai solisti sia al coro, nei quali Haydn sembra quasi anticipare il successivo stile romantico, e altri di carattere contrappuntistico con grandiose fughe corali, a tratti quasi festose, che si fanno più travolgenti in quella sorta di tensione ascensionale che caratterizza le parti successive, fino alla rassicurazione finale e fiduciosa del Dona nobis pacem: un’invocazione di speranza quanto mai attuale. 

Saranno presentati venerdì 1 giugno, alle ore 18 nella Sala dei Mappamondi del Rettorato, gli equipaggi della 56a Regata Universitaria Pisa-Pavia.
All'iniziativa interverranno il rettore Paolo Mancarella, il prorettore con delega allo Sport, Marco Gesi, il commissario straordinario del Cus Pisa, Marco Treggi, la delegata del rettore dell'Università di Pavia per lo Sport, Cristina Montomoli, il presidente e il vice presidente del Cus Pavia, Cesare Daccaro e Gualtiero Corelli.
La 56a regata universitaria Pisa-Pavia si terrà sabato 2 Giugno, alle ore 15,30, lungo il percorso che parte da Ponte di Mezzo in direzione Scalo dei Renaioli.

 

Sarà l’Arno a ospitare la 56a edizione del tradizionale appuntamento remiero fra gli equipaggi dell’Università di Pisa e dell’Università di Pavia, che si sfideranno a Pisa nel pomeriggio di sabato 2 giugno. La gara, com’è noto, si svolge negli anni pari nella città della Torre pendente e in quelli dispari a Pavia, nelle acque del Ticino: dalla prima edizione del 1929 si ripropone ogni anno l’appassionante sfida fra gli studenti-canottieri dei due atenei che si contendono il "Trofeo Curtatone Montanara".
La Pisa-Pavia, una delle regate più antiche del continente europeo, celebra i giovani volontari universitari che, spinti dagli ideali risorgimentali, presero parte alla famosa battaglia di Curtatone e Montanara del 29 maggio 1848. Alla regata, che si ispira alla celebre Oxford-Cambridge Boat Race, partecipano i canottieri del CUS Pisa e del CUS Pavia, che rinnovano annualmente una sfida sportiva dalla spiccata rivalità goliardica.
Nell’edizione di quest'anno l’equipaggio pisano cercherà di interrompere la serie positiva dei pavesi, vittoriosi nelle ultime quattro edizioni. A favore di questi ultimi anche il computo complessivo delle vittorie, 34 contro le 18 di Pisa. I due 'otto fuori scalmo' (8+) partiranno alle ore 16 per le due manche a corsie invertite che andranno a costituire la sfida che si terrà in Arno da Ponte di Mezzo direzione Scalo dei Renaioli. Durante il pomeriggio, prima e dopo la regata e fra la prima e la seconda manche, si disputeranno 29 gare con formula “sprint” riservate agli allievi e ai cadetti dagli 11 ai 14 anni.
Gli equipaggi sono così composti:
Cus Pisa: Adriano Reali, Dario Iacoponi, Elia Pucci, Matteo Pettinari, Lorenzo Lari, Alessandro Bernardini, Alessio Bianchi, Leopoldo Graf Von Rex, Dario Biondi (timoniere), Alessandro Simoncini (allenatore), Mario Gioli (Responsabile Canottaggio Cus Pisa)
Cus Pavia: Mario Castoldi, Luca Romani, Marco Venturini, Giacomo Colombo, Paolo Borella, Leonardo Bruschi, Andrea Giuliani, Pietro Klausner, Andrea Riva (timoniere), Vittorio Scrocchi (allenatore), Gianluca Santi (Responsabile Canottaggio Cus Pavia)

The Joint Research Centre (JRC) of the European Commission, whose mission is to provide independent scientific advice and support for the European Union strategy in the research sector, today met with the entire Pisan research system. The initiative started from talks between Professor Walter Ambrosini, President of the Second Cycle Degree Program in Nuclear Engineering, Francesco Marcelloni, Pro-Rector for Cooperation and International Relations, Lisandro Benedetti Cecchi, Pro-Rector for European and International Research, and Maria Betti, Director of the JRC’s Directorate G on Nuclear Safety and Security.

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Among the participants were Charlina Vitcheva, the JRC’s deputy general manager; several other JRC directors and experts; Monica Barni, vice-president of the Tuscany Region, as well as researchers from the University of Pisa, the Superior Normal School (Scuola Normale Superiore) of Pisa, the Sant'Anna Superior School, the National research Council (CNR), the National Institute of Nuclear Physics (INFN), the National Institute of Geophysics and Vulcanology (INGV) and the European Gravitational Observatory (EGO - VIRGO). The purpose of the meeting was to identify possibility areas for collaboration between the University of Pisa, along with all the other Pisan research institutions, and the Joint Research Center. The day was divided into several sessions dedicated to macro strategic research sectors for Europe - energy and environment, artificial intelligence, new materials and biotechnologies - with the aim of identifying a roadmap leading to agreements for future collaboration.

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"Ever since I took office as rector, I have strongly encouraged every action that aims to promote the research and international partnerships of this University - declared Paolo Mancarella, Rector of the University of Pisa - This workshop, whose main purpose is to investigate possible collaboration with the JRC, once again moves in that direction. I am very happy and honored that such an important organization as the JRC is here today in Pisa with some of its most authoritative members. Thanks to the efforts of our university, we have been able to bring together the entire Pisan research system and to present to the JRC all the numerous excellences that it boasts. The University of Pisa has always been a vital part of the city of Pisa and its territory and has always acted as a meeting point for the various institutions involved in research in the area, not least because many of the researchers present in these institutions were trained in the classrooms and laboratories of the University of Pisa." 

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"The JRC already works with over a thousand partners and it wants to develop its collaboration with areas of excellence and scientific ecosystems - commented Charlina Vitcheva - We are very happy to have met with the Pisan system of research today and we are sure that this initiative marks the beginning of a close collaboration with the JRC. Our goal is to see how we can benefit from shared research and partnerships among researchers, able to bring new approaches to innovative research areas and themes"

"When Professor Walter Ambrosini introduced us to Maria Betti and we started discussing the possibility of organizing a common event, we immediately saw it as a great opportunity for the University of Pisa and for the entire Pisan research system - adds Professor Francesco Marcelloni - We are very happy and honored that this workshop today has made it possible for us to present to the JRC the multiple research activities that take place at the University of Pisa and in all the other institutions present in the territory; and we sincerely hope that this first meeting will enable close collaboration in the future, which will allow, on the one hand, the research network to draw on the competences and knowledge present in the JRC and on the other, the JRC to use the numerous excellences present in Pisan system".

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Lunedì 28 maggio si è tenuta alle Scuderie Granducali di Seravezza una giornata di riflessione sulla Costituzione Italiana promossa dall’Amministrazione Comunale di Seravezza in collaborazione con la Fondazione Amadei e il Laboratorio di Cultura Costituzionale dell’Università di Pisa nell’ambito delle celebrazioni del 2 giugno. Un momento di ulteriore confronto e approfondimento dopo il partecipato convegno tenutosi lo scorso novembre nel ventennale della scomparsa di Leonetto Amadei.

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Dinanzi a una platea di studenti delle classi quinte di alcuni istituti versiliesi sono intervenuti Riccardo Tarabella, sindaco di Seravezza, Lucia Amadei, a nome della Fondazione Amadei e delle sorelle Anna e Marta, e il professor Saulle Panizza dell’Università di Pisa. Presenti in sala anche il vicesindaco Valentina Salvatori e il presidente del Consiglio Comunale Riccardo Biagi.

Nell'occasione è stata consegnata a tutti gli studenti una copia del volume a cura di Saulle Panizza “Costituzione repubblicana e dimensione sovranazionale”, edito dalla Pisa University Press, insieme a un attestato di partecipazione. Qui di seguito pubblichiamo l'introduzione al volume, a firma del professor Saulle Panizza.

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Introduzione


Per la duplice ricorrenza dei 70 anni dall’approvazione della Carta fondamentale e dei 20 anni dalla morte di Leonetto Amadei, il Comune di Seravezza (LU), la Fondazione Amadei e il Laboratorio di cultura costituzionale dell’Università di Pisa hanno organizzato una “Giornata di studio sulla Costituzione repubblicana”, aperta alle scuole e alla cittadinanza, che si è svolta lo scorso 15 novembre 2017, di cui si raccolgono qui gli atti. La cornice concettuale entro la quale si snodano gli interventi è offerta dalle considerazioni di Ugo De Siervo sulla nascita della Costituzione come vera “casa comune” per tutti i cittadini, di qualsiasi ceto sociale e di qualsiasi appartenenza culturale e politica, considerati come persone libere ed eguali, in un quadro di rigide garanzie per tutti.

image.pngOltre che sulla centralità dei primi tre articoli, dai quali si ricava la concezione di fondo del rapporto intercorrente fra i soggetti che compongono la comunità e l’organizzazione istituzionale, ma anche le caratteristiche di fondo del nostro regime democratico, il contributo di De Siervo si sofferma su altre tre innervature assai significative. Si tratta del rapporto fra lo Stato italiano e le confessioni religiose, delle questioni connesse alla scelta operata per un ordinamento repubblicano decentrato e caratterizzato dalla previsione di forti autonomie territoriali, e infine degli innovativi principi assunti per caratterizzare la convivenza con gli altri Stati e le organizzazioni internazionali.

Su quest’ultimo aspetto, una particolare sottolineatura è riservata alla “copertura costituzionale” offerta dall’articolo 11 della Costituzione all’adesione dell’Italia al progressivo processo di federalizzazione dell’Europa, che ha permesso al nostro Paese di partecipare fin dall’inizio al percorso di superamento di quelle profonde lacerazioni fra le nazioni europee, che per secoli sono state alla base di contrapposizioni e gravissimi conflitti.

Il contributo di chi scrive rappresenta la rielaborazione delle considerazioni fatte nel segmento più di tipo didattico della Giornata di studio, rivolto specificamente alle scuole del territorio. Anche in considerazione dei partecipanti e dell’approssimarsi della fine della legislatura, si è ritenuto utile approfondire la natura democratica della forma di Stato delineata dai Costituenti con una riflessione sul voto, i suoi caratteri e, soprattutto, la sua configurazione come diritto-dovere. Dopo averne ripercorso l’attuazione in epoca repubblicana, l’analisi ha riguardato la tendenza ormai pressoché costante alla diminuzione del numero dei votanti e alla connessa espansione del c.d. “partito dell’astensione”.

Alcune considerazioni statistiche sulle serie storiche del voto nelle varie espressioni (politico, regionale, europeo) restituiscono un’immagine sul trend complessivo di lungo periodo, che permette di operare una periodizzazione della propensione al voto (e, correlativamente, all’astensione) nelle diverse fasi storiche. In questo senso, i dati degli anni più recenti non possono non essere valutati con preoccupazione, mentre lo stesso risultato del marzo 2018, pur salutato da più parti con particolare soddisfazione, non sembra in realtà segnale di una reale inversione di rotta.

Alle tappe salienti del disegno di integrazione comunitaria è dedicato il contributo di Gianluca Famiglietti, che ripercorre gli allargamenti, ma anche le criticità di questo cammino. Vengono richiamati, in particolare, i passaggi giurisprudenziali più significativi, soprattutto della nostra Corte costituzionale, fino ad arrivare alla recente vicenda “Taricco” e alla tematica dei c.d. “controlimiti”, che evidenziano il permanere di difficoltà anche significative nello sviluppo del percorso comunitario.

Particolarmente sintomatica di tali criticità è senza dubbio la vicenda “Brexit”, sulla quale si sofferma il contributo di Fabio Pacini, collocandola esemplarmente in chiusura di una analisi più generale sulla crisi della rappresentanza politica nell’attuale momento storico. Si esaminano le difficoltà emerse in epoca recente nella relazione tra rappresentanti e rappresentati, con la tendenza da parte delle stesse istituzioni, in primo luogo quelle parlamentari, a una spettacolarizzazione della loro attività, quale (tentativo di) risposta alle istanze che provengono da un elettorato sempre più propenso a un approccio con i luoghi del potere privo di una reale intermediazione partitica. 

Sugli specifici rapporti tra istituzioni europee e nazionali si sofferma l’analisi di Massimiliano Malvicini, che dedica una particolare sottolineatura al ruolo e agli strumenti dei parlamenti nazionali. Senza nascondere le difficoltà di un quadro assai composito, il contributo si spinge ad esaminare l’attualità più recente del nostro Paese, dove la riforma del regolamento del Senato intervenuta sul finire della XVII legislatura ha quanto meno interrotto, almeno per ora, la tradizionale “non ricettività” dei regolamenti alle trasformazioni del sistema istituzionale circostante, riguardando, nella fattispecie, anche aspetti di rilievo del raccordo tra l’ordinamento unitario e quello nazionale.

Il lavoro di Giuseppe Campanelli, infine, sofferma lo sguardo sull’altro versante, oltre quello dell’ordinamento eurounitario, delle relazioni sovranazionali del nostro Paese, vale a dire il rapporto con la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), in particolare alla luce della giurisprudenza costituzionale più recente.

In essa, un ruolo di rilievo assume la sentenza n. 49/2015, in cui la Corte si è espressa nei termini di un predominio assiologico della nostra Costituzione sulla Convenzione, ciò che impone prioritariamente di dare alla legge un senso conforme alla Costituzione. Assai significativo è il passaggio in cui la Corte riconosce che l’eventualità di un contrasto tra le due tipologie di interpretazione adeguatrice (rispetto alla Costituzione e rispetto alla Convenzione) è piuttosto remota, in quanto il più delle volte, l’auspicabile convergenza degli operatori giuridici verso approcci condivisi, quanto alla tutela dei diritti inviolabili dell’uomo, offrirà una soluzione del caso concreto capace di conciliare i principi desumibili da entrambe le fonti, ma in ipotesi estreme il giudice dovrà obbedienza anzitutto alla Carta repubblicana. Così come appaiono di interesse le osservazioni conclusive, secondo cui un’espressa affermazione del predominio assiologico della Costituzione sulla CEDU e della subordinazione dell’interpretazione convenzionalmente conforme a quella costituzionalmente conforme può costituire un fattore di rallentamento del dialogo tra le Corti e tra gli ordinamenti.

Si tratta, come è possibile notare fin da queste osservazioni preliminari, di profili differenti affrontati nei vari contributi, il cui esame congiunto, però, costringe a interrogarsi sulla rappresentatività delle istituzioni, nazionali e sovranazionali, sui rapporti tra esse e sugli ostacoli che il cammino di integrazione ancora incontra.

Saulle Panizza

 

Quattordici medaglie in totale: cinque dalle gare di canottaggio (svolte a Taranto) che anticipano come di consueto l’inizio dei Campionati Nazionali Universitari e nove nell’edizione 2018 dei Cnu in Molise: un bottino di tutto rispetto per il Cus Pisa che ha partecipato alle competizioni nazionali universitarie di Campobasso con una delegazione di circa 70 persone fra atleti e allenatori, misurandosi con gli sportivi degli altri atenei nelle discipline sportive in programma. Il CUS Pisa ha partecipato alle finali con la sue selezioni di atleti universitari vincendo un totale di 5 medaglie d'oro, 6 d'argento e 3 di bronzo negli sport della Canoa e Canottaggio, Atletica Leggera, Taekwondo, Karate, Pugilato e Lotta.

Oro Naldi.jpegElisa Naldi, medaglia d'oro nel salto in lungo.


“Le medaglie conquistate in Molise – dichiara il professor Marco Gesi, prorettore per i rapporti con gli enti del territorio, con delega alle attività sportive dell’Università di Pisa – sono motivo di grande soddisfazione per il Cus Pisa che programma i CNU nel segno dell’attenta ed oculata selezione degli atleti partecipanti alle gare. Le cinque medaglie d’oro che incoronano cinque nostri atleti come campioni universitari nazionali, danno lustro alla nostra comunità accademica e sono motivo d’orgoglio per l’Università di Pisa, che ha intenzione di continuare a investire sempre di più sulla promozione dello sport universitario, considerando l’attività motoria parte integrante della vita dello studente”.

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La selezione di atletica leggera del CUS Pisa.

Anche il neo commissario del Cus Pisa Marco Treggi esprime soddisfazione per il risultato: “Mi sono insediato alla vigilia di questi Campionati Nazionali Universitari seguendo da Pisa i ragazzi che hanno partecipato e che hanno conseguito dei risultati lusinghieri tenendo alta la bandiera del Cus Pisa. Ringrazio loro, gli allenatori e tutta l’organizzazione tecnica. Sono già il primo tifoso del Cus Pisa – continua Treggi - e nel mio ruolo di commissario spero di far crescere il Cus, nel numero di iscritti e in tutte le sue discipline con una spinta particolare ai ragazzi disabili che vorranno fare attività nel centro universitario. Il connubio studio sport ha una valenza formidabile per la formazione degli studenti: su tutto questo con il rettore Prof. Mancarella ho una perfetta intesa e convergenza di intenti”.

Di seguito le medaglie conquistate degli atleti-universitari del Cus Pisa:

Oro

Carlotta Niola, canottaggio (singolo femminile 1000m. esordienti);
Elisa Naldi, salto in lungo;
Francesco Gaddini, lotta libera (categoria peso 70 kg);
Francesca Oliveri, taekwondoo (categoria 57 kg);
Marvin Ademaj, pugilato (categoria maschile 91 kg);

Argento

Umberto Mignemi, canottaggio (singolo maschile pesi leggeri);
Erica Marchetti, salto in alto;
Francesca Boccia, medaglia d’argento;
Irene Spagnoli, pugilato (categoria femminile 64 kg);
Filippo Rimanti, pugilato (categoria 75 kg);
Serena Bonuccelli, karate (specialità Kata femminile senior);

Bronzo

Emma Torre e Gaia Fabozzi, canottaggio (doppio femminile 500 m.);
Emma Torre, canottaggio (singolo femminile senior 500 m.);
Emma Torre, canottaggio (singolo femminile senior 2000 m.).

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La selezione di pallacanestro del CUS Pisa.

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La selezione canoa e canottaggio del CUS Pisa.

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