Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Si tiene questo pomeriggio (martedì 13 ottobre), dalle ore 17 alle 18.30, il primo dei cinque incontri del ciclo "Profili umanistici e mondo del lavoro", finalizzato a sviluppare un'analisi e una riflessione sul presente e sul futuro di professioni e carriere di ambito umanistico, al fine di mostrare il contributo delle Humanities in un mondo del lavoro sempre più orientato verso l'interdisciplinarietà, la contaminazione e l'interazione fra saperi diversi.

Organizzato in collaborazione fra l'Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore con il contributo del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica e del Career Service dell'Università e del Job Placement della Scuola, il ciclo si rivolge a studenti/esse e a neo-laureati/e di area umanistica, ed è aperto anche agli allievi e alle allieve di dottorato e ai dottori di ricerca del settore. Agli incontri, tutti on line, si può partecipare attraverso la diretta streaming sul canale YouTube di Media Eventi Unipi.

Il primo incontro è dedicato al tema de "Le professioni dell'insegnamento tra tradizione e innovazione". Oltre a fornire indicazioni su come organizzare il proprio percorso universitario in vista dell'insegnamento e su come è attualmente regolamentato l'accesso alla professione, l'iniziativa punta ad approfondire esperienze innovative legate al mondo della scuola e, più in generale, della formazione, e di supporto ai percorsi scolastici tradizionalmente intesi. Particolare attenzione va ai cambiamenti che negli ultimi tempi hanno interessato l'ambito didattico, legati per esempio al processo di internazionalizzazione e, come emerso durante l'emergenza covid, al digitale, che, oltre a rivestire un ruolo di rilievo nella vita degli alunni, offre alla didattica scolastica potenzialità e strumenti ancora poco sfruttati. Dopo i saluti di benvenuto dei rappresentanti delle istituzioni coinvolte, intervengono come relatori, dialogando a distanza con gli interessati, Pietro di Martino, delegato Unipi per la formazione degli insegnanti, Andrea Pastorelli, CEO di Teach for Italy, e Federica Della Grotta, project manager di "Power of Knowledge". Moderatore è Francesco Morosi, esperto di divulgazione e outreach della Scuola Normale.

I prossimi incontri, tutti on line dalle ore 17 alle 18,30, saranno: "Profili professionali per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale" (mercoledì 28 ottobre); "Il turismo culturale: esperienze professionali consolidate e nuove prospettive" (giovedì 12 novembre); "Tra stampa e comunicazione digitale: le professioni dell'editoria" (martedì 24 novembre); "Le competenze umanistiche nelle imprese: la contaminazione dei saperi" (mercoledì 9 dicembre).

 

Nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile ASVIS al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa), in collaborazione con il Club per l’UNESCO di Lucca, ospita la mostra fotografica di Maria Cristina Finucci “The Garbage Patch State: quando l’arte aiuta il pianeta”.

Già presentata nel 2018 a Lucca, presso la Scuola IMT Alti Studi Lucca, la mostra racconta l’intervento artistico di Maria Cristina Finucci attraverso una serie di istallazioni realizzate con tappi di plastica, per sensibilizzare il grande pubblico sull’inquinamento in mare.

Il progetto di Maria Cristina Finucci inizia nel 2013, quando fonda all’UNESCO in Parigi un nuovo Stato Federale di finzione, costituito da cinque enormi isole di plastica. Se lo Stato è di finzione, purtroppo le isole sono invece un fenomeno reale, formatosi negli ultimi sessant’anni. Dalla fondazione di The Garbage Patch State, l’artista ha sviluppato una serie di interventi in varie città del mondo attraverso la creazione di opere monumentali di plastica site specific.

L’inaugurazione della mostra è prevista in diretta streaming martedì 13 ottobre alle ore 17. Per assistere all’evento collegarsi al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=o6VMWVvGR4A.

L'esposizione si concluderà il 30 ottobre 2020.

umanisti vertSi tiene martedì 13 ottobre, dalle ore 17 alle 18.30, il primo dei cinque incontri del ciclo " Profili umanistici e mondo del lavoro", finalizzato a sviluppare un'analisi e una riflessione sul presente e sul futuro di professioni e carriere di ambito umanistico, al fine di mostrare il contributo delle Humanities in un mondo del lavoro sempre più orientato verso l’interdisciplinarietà, la contaminazione e l’interazione fra saperi diversi.

Organizzato in collaborazione fra l’Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore con il contributo del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica e del Career Service dell’Università e del Job Placement della Scuola, il ciclo si rivolge a studenti/esse e a neo-laureati/e di area umanistica, ed è aperto anche agli allievi e alle allieve di dottorato e ai dottori di ricerca del settore. Agli incontri, tutti on line, si può partecipare attraverso la diretta streaming sul canale YouTube di Media Eventi Unipi.

Il primo incontro è dedicato al tema de "Le professioni dell’insegnamento tra tradizione e innovazione". Oltre a fornire indicazioni su come organizzare il proprio percorso universitario in vista dell’insegnamento e su come è attualmente regolamentato l’accesso alla professione, l'iniziativa punta ad approfondire esperienze innovative legate al mondo della scuola e, più in generale, della formazione, e di supporto ai percorsi scolastici tradizionalmente intesi. Particolare attenzione va ai cambiamenti che negli ultimi tempi hanno interessato l’ambito didattico, legati per esempio al processo di internazionalizzazione e, come emerso durante l'emergenza covid, al digitale, che, oltre a rivestire un ruolo di rilievo nella vita degli alunni, offre alla didattica scolastica potenzialità e strumenti ancora poco sfruttati.
Dopo i saluti di benvenuto dei rappresentanti delle istituzioni coinvolte, intervengono come relatori, dialogando a distanza con gli interessati, Pietro di Martino, delegato Unipi per la formazione degli insegnanti, Andrea Pastorelli, CEO di Teach for Italy, e Federica Della Grotta, project manager di "Power of Knowledge". Moderatore è Francesco Morosi, esperto di divulgazione e outreach della Scuola Normale.

I prossimi incontri, tutti on line dalle ore 17 alle 18,30, saranno: "Profili professionali per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale" (mercoledì 28 ottobre); "Il turismo culturale: esperienze professionali consolidate e nuove prospettive" (giovedì 12 novembre); "Tra stampa e comunicazione digitale: le professioni dell’editoria" (martedì 24 novembre); "Le competenze umanistiche nelle imprese: la contaminazione dei saperi" (mercoledì 9 dicembre).

Per iscrizioni e informazioni:
www.unipi.it/careerservice
https://www.sns.it/it/placement-service-allievi-ed-ex-allievi/seminari-orientamento
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

gis_cover.pngE’ uscito “Historical GIS. Strumenti digitali per la geografia storica in Italia” della collana Studi Monografici dell’Associazione Italiana di Cartografia (EUT, Edizioni Università di Trieste).

Frutto di un lavoro a più mani e curato da specialisti del settore fra cui Massimiliano Grava docente dell’Università di Pisa, il libro offre un quadro dello stato dell’arte sull’uso degli Historical GIS in Italia. Lo studio condotto sia a livello teorico, sia mediante la presentazione di casi di studio, evidenzia come l’uso del GIS stia cambiando la comprensione e l’analisi delle geografie del passato e come le Spatial Humanities si stiano consolidando nella ricerca accademica italiana.

Il volume è scaricabile gratuitamente a questo indirizzo, tratta di una tematica relativamente nuova nel panorama della ricerca geografia storica italiana.

 

 

 

L'indice di pace di un Paese classifica la qualità della vita di una nazione in base a vari indicatori come la presenza di conflitti interni, le spese militari in proporzione al Pil, la facilità di accesso alle armi, il numero di detenuti ogni 100 mila abitanti. Secondo questo indice, nel 2019 il paese con qualità della vita più alta era l'Islanda, e subito dopo Nuova Zelanda e Portogallo mentre l'Italia era 39esima. L'indice è prodotto su base annuale ed è sviluppato dall'Institute for Economics and Peace attraverso indagini istituzionali e governative, raccogliendo dati onerosi sia in termini di tempo che di costi. I nuovi flussi di dati digitali, combinati con le potenzialità dell'intelligenza artificiale, possono però aiutare a rendere queste misurazioni più economiche e in tempo reale.

Un gruppo di ricercatori all'interno del dottorato interuniversitario in Data Science della Scuola Normale Superiore, composto da Vasiliki Voukelatou (Scuola Normale), Luca Pappalardo, Lorenzo Gabrielli, Fosca Giannotti (Cnr-Isti di Pisa) e Ioanna Miliou (Università di Pisa), ha dimostrato che è possibile individuare le fluttuazioni mensili dell'indice di pace globale (Global Peace Index) senza costi e con una frequenza quasi istantanea, utilizzando i dati del Global Database of Events Location and Tone (Gdelt), una piattaforma supportata da Google.

Con il Global Database of Events Location and Tone è possibile "catturare" tutte le notizie più importanti pubblicate dalle principali agenzie di stampa nel mondo. In particolare, i ricercatori hanno analizzato le notizie relative a 162 Paesi: usando l'intelligenza artificiale, hanno dimostrato che l'attenzione dei media, il "sentiment" e la stabilità sociale descritti nelle notizie del database Gdelt possono essere usati per misurare l'indice di pace globale a livello mensile e per svelare il profilo di un paese dal punto di vista socio-economico, politico e militare.

 

GDELT_inside.png

 Considerando che la società globale sta attraversando una drammatica crisi e una forte instabilità socio-economica e politica, è necessario avere frequenti aggiornamenti dell'indice di pace", suggeriscono i ricercatori. "A tal fine il database Gdelt, che viene aggiornato ogni 15 minuti, può contribuire a più frequenti stime dell'indice di pace globale, in tempo quasi reale". Questo nuovo strumento è un passo importante per consentire ai ricercatori, ai politici e alle società non governative, come l'ONU e la Croce Rossa, di reagire tempestivamente alla situazione di un Paese, di applicare politiche più eque, prevenire effetti dannosi per la società, e contribuire efficacemente al progresso della società. La ricerca è stata presentata la scorsa settimana nel corso della International Conference on Data Science and Advanced Analytics, appuntamento internazionale che normalmente si svolge a Sidney ma che quest'anno si è tenuto online e in cui si presentano ricerche d'avanguardia nel campo della scienza dei dati.

 

 

Pochi giorni fa è stato assegnato il Premio Nobel per lo sviluppo di un metodo per l'editing del genoma alla biochimica francese Emmanuelle Charpentier e alla chimica americana Jennifer A. Doudna, già vincitrici del Premio L'Oréal-Unesco "Per le donne e la scienza". Il prestigioso riconoscimento segna un importante passo in avanti che si sta facendo in tutte le direzioni per la valorizzazione dei talenti femminili nei gruppi di ricerca e conferma l'impegno per eliminare tutti gli ostacoli che tuttora ne impediscono l'ascesa nei luoghi decisionali.

I due Premi Nobel sono state intervistate in una ricerca su "Donne e carriere scientifiche" nell'ambito del progetto europeo TRIGGER del dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Pisa, coordinato dalla professoressa Rita Biancheri. Le interviste - realizzate per la tesi di dottorato di Francesca Pecori, in co-tutela internazionale tra l'Università di Pisa e L'Université Sorbonne Paris Cité, dal titolo: "Donne e scienza: Il premio L'Oréal. Un modello contemporaneo per promuovere la presenza femminile" - confermano che sono i luoghi dove si premia la meritocrazia a far emergere le loro capacità.

Nelle risposte che sono state raccolte emergono esperienze, criticità e suggerimenti aggiuntivi ma soprattutto i messaggi di incoraggiamento e le raccomandazioni a non demordere e a non lasciarsi abbattere dagli ostacoli che inevitabilmente si incontrano in una scienza ancora costruita al maschile. L'ammonimento principale è quello di essere consapevoli dei pregiudizi sessisti, ma ignorarli senza subirne i condizionamenti, mantenendosi focalizzate sui propri obiettivi, cogliendo ogni opportunità senza temere di esporsi.

Pochi giorni fa è stato assegnato il Premio Nobel per lo sviluppo di un metodo per l'editing del genoma alla biochimica francese Emmanuelle Charpentier e alla chimica americana Jennifer A. Doudna, già vincitrici del Premio L’Oréal-Unesco "Per le donne e la scienza". Il prestigioso riconoscimento segna un importante passo in avanti che si sta facendo in tutte le direzioni per la valorizzazione dei talenti femminili nei gruppi di ricerca e conferma l’impegno per eliminare tutti gli ostacoli che tuttora ne impediscono l’ascesa nei luoghi decisionali.

I due Premi Nobel sono state intervistate in una ricerca su "Donne e carriere scientifiche" nell’ambito del progetto europeo TRIGGER del dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa, coordinato dalla professoressa Rita Biancheri. Le interviste - realizzate per la tesi di dottorato di Francesca Pecori, in co-tutela internazionale tra l’Università di Pisa e L’Université Sorbonne Paris Cité, dal titolo: “Donne e scienza: Il premio L’Oréal. Un modello contemporaneo per promuovere la presenza femminile” - confermano che sono i luoghi dove si premia la meritocrazia a far emergere le loro capacità.

Nelle risposte che sono state raccolte emergono esperienze, criticità e suggerimenti aggiuntivi ma soprattutto i messaggi di incoraggiamento e le raccomandazioni a non demordere e a non lasciarsi abbattere dagli ostacoli che inevitabilmente si incontrano in una scienza ancora costruita al maschile. L’ammonimento principale è quello di essere consapevoli dei pregiudizi sessisti, ma ignorarli senza subirne i condizionamenti, mantenendosi focalizzate sui propri obiettivi, cogliendo ogni opportunità senza temere di esporsi.

nobel 

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa