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matricolandosi 2013Sono in crescita di quasi quattro punti percentuali le immatricolazioni ai corsi di laurea triennale e a ciclo unico dell'Università di Pisa. Secondo i dati elaborati dall'Ufficio programmazione, valutazione e statistica dell'Ateneo, alla data del 15 ottobre, i nuovi iscritti all'anno accademico 2013/2014 sono 7.677 contro i 7.394 registrati alla stessa data dell'anno passato. La differenza è dunque di 283 immatricolati, pari a circa il 3,8%.

L'aumento di immatricolazioni riguarda diverse aree disciplinari e molti dipartimenti. In termini assoluti, i maggiori incrementi si registrano ai dipartimenti di Biologia, con 209 matricole in più rispetto allo scorso anno, pari al 65%, Scienze politiche (+52 e 11,7%), Filologia, letteratura e linguistica (+52 e 8,9%) e Ingegneria dell'informazione (+43 e 7,4%). Particolarmente significativi sono poi i risultati dell'area medica - in particolare dei dipartimenti di Medicina clinica e sperimentale (+33 e 8,2%) e di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica (+20 e 16,7%) - di Civiltà e forme del sapere (+32 e 5,5%), Informatica (+25 e 12,6%) e Matematica (+13 e 12,3%).

In numeri assoluti, i dipartimenti con più immatricolati sono Economia e management con 1.028, Ingegneria civile e industriale (743), Filologia, letteratura e linguistica (634), Ingegneria dell'informazione (627), Giurisprudenza (618) e Civiltà e forme del sapere (615).
 

Studenti a matricolandosiSono perfettamente stabili, invece, i dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle lauree magistrali, con l'identica cifra di 1.130 registrata al 15 ottobre dell'anno scorso e di quest'anno. In questo caso, i dipartimenti con più iscritti sono Economia e management (200), Filologia, letteratura e linguistica (127), Ingegneria civile e industriale (124), Civiltà e forme del sapere e Ingegneria dell'informazione, entrambi a quota 108.

Sono infine in aumento di oltre 13 punti percentuali gli immatricolati con cittadinanza straniera, con prevalenza di studenti che provengono dall'Albania, dalla Romania, dal Marocco, dalla Cina e dalla Russia, ma con significative presenze anche da paesi quali l'Iran e la Moldavia. Questi risultati sono stati raggiunti grazie all'impulso dato negli ultimi anni alle attività di internazionalizzazione e alla cooperazione con istituzioni internazionali, che hanno contribuito a promuovere il nostro Ateneo all'estero attirando studenti anche da Paesi extra-europei. 

I termini per immatricolarsi ai corsi di laurea di primo livello e ai corsi di laurea a ciclo unico andranno avanti fino al 31 ottobre con il pagamento di una mora di 50 euro, fino al 2 dicembre con una mora di 100 euro e fino al 31 dicembre con una mora di 150 euro. Oltre il 31 dicembre 2013 non sarà più possibile immatricolarsi. Per i corsi di laurea magistrale la scadenza è fissata al 31 dicembre, senza pagamento di mora.

Ettore ScolaSarà il regista Ettore Scola a inaugurare la 30esima edizione di Europacinema, il festival internazionale di cinema curato dal regista Daniele de Plano, che si terrà dal 21 al 24 novembre a Viareggio. Il regista italiano riceverà la cittadinanza onoraria della città di Viareggio e taglierà il nastro del trentennale del festival con la proiezione del suo ultimo film "Che strano chiamarsi Federico". Tra gli ospiti dell'inaugurazione anche Felice Laudadio, che fu ideatore del festival insieme a Federico Fellini, e direttore dello stesso fino al 2009. "Sarà un piacere tornare a Europacinema – ha detto il maestro Scola, in occasione del riconoscimento – per l'antico e proficuo rapporto che mi lega a questa manifestazione e alla città di Viareggio fin dai tempi della direzione di Laudadio".

Europacinema 2013In programma una selezione di 29 film delle edizioni dal 1984 al 2012. Saranno invitati i registi, gli sceneggiatori e gli attori che hanno popolato il trentennio di attività del festival internazionale coinvolgendo gli stessi in workshop, dibattiti e incontri con il pubblico in una celebrazione del "cinema europeo". Le proiezioni si svolgeranno al Centro Congressi Principe di Piemonte e al Cinema Politeama.

Tra gli eventi speciali una retrospettiva di Mario Monicelli, tra le più complete mai realizzate in assoluto, con 32 film. L'omaggio al regista, padre della commedia italiana, prevede inoltre un ciclo di lezioni frontali, in collaborazione con i docenti di Storia del cinema degli Atenei di Pisa, Bologna e Napoli, su alcuni aspetti legati alla sua filmografia e al genere della "commedia". A Monicelli sarà dedicata anche una mostra dei costumi del film "L'Armata Brancaleone", ideati da Piero Gherardi, curata da Cristina da Rold (presso il Centro Congressi Principe di Piemonte).

Durante il Festival si terranno quattro mostre: la personale del pittore Valente Taddei, autore del manifesto ufficiale di EuropaCinema 2013, "The Best of" con 60 gigantografie di Sergio Fortuna, esposte lungo tutta la "Passeggiata" di Viareggio, che ritraggono attori, registi e personalità che hanno animato le trenta edizioni del Festival. Presso i Musei Civici di Villa Paolina verrà installata la mostra "I disegni di Federico Fellini", un omaggio al grande regista a vent'anni dalla sua scomparsa, organizzata in collaborazione con Apulia Film Commission, Bifest di Bari e Città di Rimini (che insieme a Viareggio sono i tre luoghi dove si è svolto il Festival).

Internet festival 2013Una visione interdisciplinare per raccontare la ricerca nell'ambito della rete e il suo impatto nella società. È questo il filo conduttore delle iniziative promosse dall'Università di Pisa nei quattro giorni di Internet Festival, in programma dal 10 al 13 ottobre in varie location cittadine. «Pisa è il luogo ideale per promuovere questa visione di internet – dice Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell'Università di Pisa alla conferenza stampa di presentazione al Comune di Pisa – La forza, la profondità e la varietà della ricerca scientifica che viene sviluppata nel sistema universitario e della ricerca pisano danno alla manifestazione il contesto ideale per il suo svolgimento».

Guarda il video del Flash mob sotto le Logge dei Banchi. 
 

logoIFNell'edizione del 2013 dell'Internet Festival saranno presentati, analizzati e delineati i possibili scenari futuri della ricerca e dell'innovazione nell'ambito della rete, indagando sulle sue ricadute e sulle interazioni con l'intero sistema sociale. All'interno del Festival gli studiosi di informatica avranno così modo di confrontarsi con economisti, giuristi, studiosi di etica, filosofi, scienziati sociali per affrontare in modo trasversale le nuove problematiche poste dalle tecnologie ITC. Come l'incontro "Il futuro della politica nelle conversazioni che contano", in programma sabato 12 ottobre alle 11 al Teatro Lux, a cui parteciperà il prorettore alla Comunicazione dell'Ateneo, Marco Guidi; "Il business dei dati digitali" (sabato 12 ottobre, ore 17, Scuola Superiore Sant'Anna), con il professor Dino Pedreschi; "Un crocevia di messaggi. Come ci trasformano le nuove tecnologie" (domenica 13 ottobre, ore 11.30, Logge dei Banchi), una conversazione sui mezzi di comunicazione attuali con il filosofo e professore emerito Remo Bodei; il dibattito "Mashup, remix: nuovi linguaggi da nuove tecnologie", moderato dalla professoressa Alessandra Lischi al Cineclub Arsenale (venerdì 11 ottobre, ore 18.30); la presentazione del libro "Il quinto stato", con l'autore Roberto Ciccarelli introdotto dal professor Adriano Fabris (sabato 12 ottobre, ore 16, SMS Biblio).

Maria Wikissori L'Università di Pisa sarà poi protagonista dei "T-tour", l'area di Internet Festival interamente dedicata a proposte educative e formative accomunate da un unico proposito: far conoscere le risorse e le tecnologie legate alla Rete, renderle strumento per migliorare conoscenza, studio e lavoro, ma anche, e forse soprattutto, poter navigare in Internet in modo più consapevole. A partire da giovedì 10 quattro giorni di tutorial, laboratori, workshop, mostre, giochi e conferenze interattive saranno tenute da anche docenti e ricercatori dell'Ateneo, che avranno l'occasione di presentare anche i loro progetti innovativi. Come "CEEDs", il sistema di realtà aumentata sviluppato dal centro di ricerca "E. Piaggio" ospitato alla Stazione Leopolda insieme a "FACE", il robot umanoide capace di riprodurre le espressioni facciali umane; la mostra curata dal Museo degli Strumenti per il Calcolo "Caratteri/emozioni. Dagli ASCII agli Emoticon", sempre alla Leopolda. E poi ci sono i T-Tour 4 Experts, ospitati al Palazzo dei Congressi e tenuti dai docenti Giovanni Vozzi, Paolo Ferragina, Dianora Poletti, Giuseppe Attardi, Mirko Tavosanis, Antonio Cisternino, Lucia Pallottino e Stefano Giordano.

Un'altra importante parte del festival è "SmartUp, speciale per imprese", una sezione che si terrà al Palazzo dei Congressi, pensata per funzionare come piattaforma di networking e incubatore che ospiterà anche alcune iniziative dell'Università di Pisa. Tra queste "IoT Prise", un incontro per presentare il progetto omonimo che ha l'obiettivo di sviluppare il trasferimento dei risultati tra ricerca pubblica e sistema produttivo all'interno del comparto ad alta tecnologia ICT "Internet of Things (IoT)" (venerdì 11 ottobre, ore 14); "L'impresa della ricerca" (venerdì 11 ottobre, ore 16.30), un incontro con i professori Paolo Ferragina Università di Pisa) e Andrea Piccaluga (Scuola Superiore Sant'Anna); la curiosa intervista di Marco Magrini ad Andrea e Marco Santagata "Padri e figli" (venerdì 11 ottobre, ore 16).

Il programma dettagliato con tutti gli eventi è disponibile sul sito www.internetfestival.it.

cern

"Se devo essere sincero, me l'aspettavo, perché negli ultimi giorni avevo capito dai contatti con l'Accademia di Stoccolma che tirava aria di Nobel". È questo il primo commento di Guido Tonelli, docente dell'Università di Pisa e ricercatore dell'INFN, alla notizia del Premio Nobel per la Fisica assegnato a Peter Higgs e Francois Englert. Il professor Tonelli è stato per molti anni a capo del principale esperimento che ha portato alla scoperta della cosiddetta "particella di Dio", confermando sperimentalmente le intuizioni dei due vincitori.

Al momento dell'annuncio, Guido Tonelli si trovava nella sede del Cern di Ginevra, precisamente nel Building 40, insieme ad altri 300 scienziati di tutto il mondo: "Ai nomi di Higgs e Englert - racconta il professore - c'è stata un'esplosione spontanea di gioia e per trenta minuti abbiamo brindato e ci siamo fatti delle foto con una medaglia Nobel di cioccolato. Poi tutti siamo tornati nelle nostre stanze per lavorare, consapevoli che ognuno di noi aveva contribuito a una scoperta scientifica che resterà nella storia".

Nonostante l'attesa, l'attribuzione del Nobel non era poi così scontata. "Il Comitato di Stoccolma è imprevedibile - dice infatti Tonelli - anche perché il tempo medio per premiare le scoperte è di circa 10 o 15 anni e nel nostro caso è passato solo poco più di un anno. Quelle di oggi sono state un'emozione e una gioia importanti, ma non paragonabili a quelle provate, come scienziato, nel momento della scoperta della particella".
 

guido tonelli A chi accenna alla possibilità di una piccola delusione per la mancata assegnazione del Premio a uno degli scienziati italiani coinvolti nella scoperta, il professor Tonelli replica in tono fermo. "Non c'è alcuna delusione: l'attività scientifica moderna è fatta da centinaia di persone che lavorano insieme per raggiungere un unico risultato. D'altra parte, il Nobel ha regole ferree e nessuno poteva illudersi di essere premiato insieme ai due teorici della particella. Non è escluso che in un futuro prossimo queste regole possano cambiare e che, quindi, possano essere premiati i due principali esperimenti che hanno dimostrato le intuizioni di Higgs e Englert".

Alla domanda di come ricorda gli inizi di questa avventura, il professor Tonelli risponde che "in questo momento si mescolano le emozioni iniziali e i timori di chi ha vissuto venti anni di fatica. La vita degli scienziati è fatta di dubbi e di paure, e più volte abbiamo passato periodi di crisi dicendoci che forse stavamo osando troppo. La vittoria di oggi è un piccolo 'accidente' in una vita fatta di grande impegno e lavoro".

Con più di mille scienziati italiani sui circa dieci mila che operano al Cern, di cui moltissimi provengono dall'Università di Pisa, questo Nobel rappresenta anche una vittoria per la ricerca del nostro Paese. "Dal successo di oggi parte un messaggio di speranza - conclude Guido Tonelli - L'Italia può vantare ricercatori che si sono fatti onore in questa scoperta, guadagnandosi il rispetto e l'ammirazione di tutto il mondo. La mia segreta speranza è che ora i governi ne tengano conto".

smart cities Progettare "città intelligenti" dove Internet e le tecnologie ICT sono al servizio del cittadino è diventata una delle sfide più avvincenti della modernità. A Pisa sta per partire un master promosso dal dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Ateneo e dall'Istituto di Informatica e Telematica (IIT) del CNR, con il patrocinio di Registro .IT, che si propone di formare giovani esperti in grado di sviluppare applicazioni e servizi innovativi nei campi della comunicazione, della mobilità, dell'ambiente e dell'efficienza energetica, migliorando la vivibilità degli ambienti urbani. Le lezioni partiranno a gennaio e le iscrizioni, riservate a 30 candidati, sono già aperte.

«Il concetto di smart city sta assumendo rilevanza sempre crescente e diverse città, anche in Italia, hanno attivato progetti per accrescere la sostenibilità, offrire servizi sempre più innovativi, consentire la partecipazione attiva dei cittadini, e supportare la loro socialità tramite servizi dedicati – spiega il professor Giuseppe Anastasi, direttore del master - Nella realizzazione di questi obiettivi il ruolo di Internet e delle nuove tecnologie ICT è, chiaramente, imprescindibile. Basti pensare che diverse città europee hanno già attivi programmi specifici per dotarsi di tecnologie che consentano di fornire tali servizi ai propri cittadini, fra queste, Amsterdam, Barcellona, Lione, Santander, Birmingham e altre ancora».

smart cities web «In Italia, il CNR, in collaborazione con l'ANCI, ha recentemente lanciato un programma per dotare alcune città delle più recenti tecnologie per smart cities – aggiunge Enrico Gregori dell'Istituto IIT del CNR - Nel panorama europeo e mondiale le "città intelligenti" sono una delle principali realtà tecnologiche in rapido sviluppo, che stanno generando soluzioni innovative nel campo ICT con immediata applicazione e che, in prospettiva, hanno le potenzialità di rivoluzionare la vivibilità e fruibilità delle città come le conosciamo ora».

Nell'ambito del master attivato a Pisa verranno presentate le principali tecnologie ICT per le smart cities. Verranno, inoltre, fornite le metodologie e le conoscenze necessarie al progetto e alla realizzazione di soluzioni innovative per creare ambienti urbani "intelligenti", capaci di agire attivamente per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Il piano formativo prevede, oltre ai normali corsi di lezioni ed esercitazioni, tre corsi di laboratorio finalizzati allo sviluppo pratico di applicazioni e servizi, e un periodo di tirocinio di 400 ore.

Gli ambiti di occupazione per la figura professionale formata dal master sono potenzialmente molto vasti e includono le aziende pubbliche e private, la pubblica amministrazione e la libera professione, diventando consulenti di enti pubblici territoriali per il progetto di soluzioni ad hoc. Tutte le informazioni sul master sono disponibili sul sito www2.ing.unipi.it/smart-cities/.

Ne hanno parlato: 
Sole24ore
Intoscana.it
Greenreport.it 
PisaInformaFlash.it 
gonews.it 

Mario Aldo ToscanoDomenica 29 settembre si è svolta nel Palazzo comunale di Carrara la cerimonia di conferimento del premio nazionale "Torre di Castruccio", assegnato quest'anno al professor Maro Aldo Toscano, ordinario di storia e teoria sociologica all'Università di Pisa fino al 2011. Il prestigioso premio, che si svolge sotto il riconoscimento del Presidente della Repubblica, negli anni passati è stato assegnato ad autorevoli rappresentanti delle scienze naturali, delle scienze umane, della medicina, delle arti figurative e dello sport, come Margherita Hack, Antonio Zichichi, Mario Luzi, Giuseppe Bedeschi, Claudio Marabini, Dino Cofrancesco, Giovan Battista Cassano, Gio Pomodoro.

Nella motivazione del premio alla carriera, si ricorda che il professor Mario Aldo Toscano ha dato un contributo di elevato significato intellettuale e istituzionale alla storia e alla teoria sociologica, esercitando sempre, anche da presidente dell'Associazione Italiano di Sociologia, spirito critico e sguardo internazionale. Autore da un lato di numerosi saggi scientifici e di manuali didattici, ha perseguito da un altro un'originale formula saggistica, che combina elementi biografici e storiografici in un contesto testimoniale e interpretativo di particolare qualità evocativa. Ciò che gli ha permesso di ottenere il premio Scanno 2010 con "Ostmark 1916" e il Premio Basilicata 2012 con "In quell'epoca, meridione". Un suo ultimo volume, "Storia di Dan", attualmente in libreria, continua l'esperienza di questo schema di efficace lavoro meditativo e critico.

Tra gli altri premiati di quest'anno, Gianfranco Pasquino e Laura Paoletti, per le scienze umane; Guido Bianchini per la medicina; l'attore Eros Pagni, il cantante Gianluca Grignani, l'indimenticato pugile Sandro Mazzinghi e una schiera di noti pittori nazionali, tra i quali Giuliano Ottaviani e Gianpaolo Talani.

Ne hanno parlato:
TirrenoPisa.it 

Premio Galilei 2013È stato assegnato allo storico della lingua italiana, Giampaolo Salvi, studioso di origine elvetica che ha curato opere significative sulla grammatica italiana, il Premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, giunto alla 52a edizione. Contemporaneamente, è stato premiato il biologo Stefano Piccolo, autore di importanti lavori sulla comprensione dei meccanismi molecolari del cancro, a cui è andata l'ottava edizione del Premio Galileo Galilei per la scienza. La cerimonia di conferimento si è tenuta sabato 5 ottobre, nell'Aula Magna dell'Ateneo, al Polo Fibonacci. Ai saluti del rettore Massimo Augello, dell'assessore comunale Marilù Chiofalo, del presidente della Fondazione Premio Galilei, Antonio Pieretti, e del governatore del distretto 2031, Sergio Bortolani, è seguita la consegna dei premi e il discorso dei vincitori.
 

Giampaolo SalviIl professor Giampaolo Salvi, nato a Locarno nel 1954, insegna Linguistica italiana e romanza all'Università di Budapest, oltre a dirigere dal 1994 il corso di dottorato in Filologia e linguistica romanza e dal 1997 l'Istituto di lingua e letteratura italiana. Nel corso della sua carriera si è andato sempre più specializzando nella sintassi dell'italiano, nonché dei dialetti italo-romanzi. Insieme a Lorenzo Renzi, ha lavorato alle due opere monumentali della "Grande grammatica italiana di consultazione" e della "Grammatica dell'italiano antico", entrambe pubblicate dal Mulino. Questi volumi completano la descrizione grammaticale dell'italiano moderno e antico, contribuendo a farne la lingua dotata della più esauriente trattazione grammaticale al mondo. Il professor Salvi ha dato, infine, un notevole contributo alla didattica universitaria della grammatica italiana, curando alcuni manuali rivolti sia agli insegnanti in formazione che agli studenti, tra i quali spicca il recentissimo "Le parti del discorso", edito da Carocci.
 

Stefano Piccolo

Il professor Stefano Piccolo, nato a Padova nel 1967, insegna Biologia molecolare all'Università degli Studi di Padova. Le sue scoperte hanno favorito in modo rilevante la comprensione di come le cellule percepiscono il loro ambiente ed elaborano tali informazioni per la costruzione dei tessuti e il mantenimento del loro funzionamento. Gli studi del professor Piccolo sono quindi diretti a capire i meccanismi molecolari del cancro. Attualmente, i suoi studi sono dedicati a comprendere i fattori alla base della trasformazione cellulare, guardando al cancro come ad un "organo" complesso, al fine di arrivare a diagnosi sempre più precise e personalizzate, nonché a identificare nuovi farmaci e trattamenti capaci di colpire la malattia nei suoi punti più deboli, preservando le cellule sane. Convinto fautore di un approccio multidisciplinare, il professor Stefano Piccolo ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali e la nomina a membro delle più prestigiose società scientifiche europee e statunitensi.

Com'è noto, il meccanismo per l'assegnazione dei due Premi internazionali Galileo Galilei è congegnato in modo speculare. Il premio umanistico è assegnato da una giuria italiana a uno straniero che si sia occupato in modo eminente di argomenti riguardanti la civiltà italiana; il premio scientifico da una giuria straniera a uno studioso italiano che si sia distinto nel campo delle scienze della natura. Il premio consiste in una targa d'oro che commemora l'avvenimento.

La giuria che ha designato Giampaolo Salvi è composta dal presidente della Fondazione Premio Galilei, Antonio Pieretti, e dai professori Rita Librandi, Silvia Morgana, Alfredo Stussi, Mirko Tavoni e Saverio Sani, in qualità di segretario del Premio. La giuria che ha designato Stefano Piccolo, oltre che dagli stessi Antonio Pieretti e Saverio Sani, è composta dai professori Vladimir Kovac, Filippo Rijli, Steve Wilson e Jochen Wittbrodt.

verdureNasce all'Università di Pisa il Centro interdipartimentale di ricerca "Nutraceutica e alimentazione per la salute", che aggregherà e coordinerà tutti i docenti e i ricercatori impegnati sui temi del cibo, degli alimenti e dell'alimentazione, della nutraceutica e della salute. Al Centro afferiscono circa 170 scienziati di sette diversi dipartimenti: Medicina clinica e sperimentale, Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica, Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia, Biologia, Scienze veterinarie, Farmacia e Scienze agrarie e alimentari. A dirigere la nuova struttura è stata eletta la professoressa Manuela Giovannetti, già preside della facoltà di Agraria dal 2007 al 2012, che da anni svolge ricerche riguardanti i parametri ambientali che nelle piante influenzano il contenuto in sostanze di alto valore salutistico.
 

Manuela GiovannettiNel portare i saluti dell'Ateneo durante la riunione di insediamento del Centro, il rettore Massimo Augello ha ricordato che "sono già molto numerosi i progetti e le pubblicazioni degli studiosi pisani sui temi legati all'alimentazione e al valore nutrizionale e nutraceutico del cibo". Il professor Augello ha quindi sottolineato il rilievo strategico della struttura, che si occuperà di argomenti di grande importanza per la vita di tutti i cittadini, oltre che particolarmente significativi per l'economia del territorio. "Per la qualità e la quantità delle ricerche che confluiranno in questa nuova realtà - ha concluso il rettore - il Centro potrà assumere un ruolo centrale anche a livello regionale".

Subito dopo, la professoressa Giovannetti ha evidenziato le enormi potenzialità del Centro in termini di interazione e collaborazione multidisciplinare. "Con questa nuova realtà – ha detto – potremo promuovere e sviluppare ricerche multidisciplinari sulle proprietà nutraceutiche degli alimenti e delle piante, in relazione alle sostanze che possono svolgere effetti preventivi e/o curativi di patologie umane e animali. Tra le sue finalità vi sono, inoltre, la diffusione dei risultati scientifici al grande pubblico e l'organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento rivolti a professionisti, produttori e consumatori, che in anni recenti hanno mostrato grande sensibilità verso i temi della produzione e consumo di cibo contenente sostanze ad alto valore nutraceutico, quanto mai preziose per la nostra salute".

copertina_Nave_FolliUna narrazione polifonica di docenti, studenti e amministrativi, che racconta l'esperienza vissuta nella pianificazione e realizzazione del corso di laurea interfacoltà in Comunicazione pubblica, sociale e d'impresa dell'Università di Pisa  tra il 2002 e il 2012. È questo il tema del volume dal titolo "La Nave dei Folli: in cerca di nuove rotte nella formazione universitaria", curato dalla linguista e presidente del corso, Susan George, ed edito da Pisa University Press.
Pubblichiamo di seguito una parte dell'Introduzione scritta dalla professoressa Susan George.


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Sì, eravamo una squadra, o per essere più precisi, un equipaggio della Nave dei Folli che aveva la temerarietà di voler mettere in questione le premesse alla base della formazione universitaria in Italia. Queste premesse sono: l'università è un non-luogo dove le persone non si incontrano, dove gli studenti sono passivi e non possono esprimere le loro idee prima di laurearsi, dove l'unica autorità è quella del professore, dove la formazione è una giungla di orari e di date di esami e dove esiste un esile rapporto fra scuola e università e fra università e il mondo del lavoro. Noi volevamo, invece, creare una comunità indagante e dialogante dove le abilità e le diversità di ognuno potessero essere potenziate in una ricerca permanente a beneficio di noi stessi e del nostro territorio. Si sperava che cambiando il nostro ruolo anche chi era intorno a noi sarebbe stato costretto a cambiare.

Chi eravamo? Un gruppo di professori di ben quattro facoltà (Lettere e Filosofia, Economia, Scienze Politiche, Lingue e Letterature Straniere) e del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa che si sono trovati, alcuni per caso e altri per convinzione, nel Consiglio del nuovo corso di laurea interfacoltà in Comunicazione pubblica, sociale e d'impresa. La cosa che ci univa era che venivamo considerate tutte persone che si muovevano al di fuori degli stretti confini disciplinari dei vari dipartimenti. Ed è stata proprio questa curiosità, questo desiderio di contaminazione che ci ha permesso di cercare nuove rotte nei mari burrascosi delle continue riforme dell'università italiana.

Era l'anno 2002. Il "Processo di Bologna" del 2000, condotto da Luigi Berlinguer e Luciano Modica, Rettore dell'Università di Pisa e presidente della Conferenza dei Rettori dell'Università Italiana (CRUI), aveva stabilito che le lauree quadriennali fossero convertite in lauree triennali in modo che i laureati italiani non fossero in svantaggio nell'ingresso nel mondo del lavoro rispetto ai colleghi di altri paesi europei. L'idea di questa riforma era di creare corsi in parte professionalizzanti, da concludere in tre anni con un diploma dotato di un senso autonomo, e quindi senza necessità di proseguire. Chi, invece, avesse proseguito gli studi nel biennio successivo, avrebbe avuto un'impostazione più teorica.

Noi docenti del futuro corso di laurea in Comunicazione pubblica, sociale e d'impresa ci siamo trovati con un piano di studi disegnato da tre rappresentanti delle facoltà di Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature Straniere e Scienze Politiche5 che, su pressione del Rettore Modica, erano riusciti a delineare una laurea di comunicazione per formare comunicatori delle esigenze del territorio: comunicatori della pubblica amministrazione, delle Onlus, delle attività commerciali. Il nostro compito era riempire questa struttura, renderla vitale.

A questo fine ci siamo chiesti quali competenze comunicative e profili professionali sono indispensabili nel panorama del mondo in trasformazione, quale poteva/doveva essere il rapporto fra i contenuti disciplinari e queste competenze umane e professionali e come si sarebbe potuta evitare quella netta divisione fra teoria e pratica che spesso in Italia è a scapito della pratica.

Ci siamo avvalsi di tre culture pedagogiche: quella accademica, che in Italia di solito è deduttiva, ma con una speciale attenzione a modalità di insegnamento interattive; quella teatrale/culturale che mette al centro il rapporto fra individuo e gruppo; e quella più pragmatica inglese dove, partendo da casi, esempi, simulazioni, gli studenti sono "obbligati" a fare delle esperienze, sulle quali riflettere per estrapolare delle generalizzazioni. Volevamo un apprendimento che non fosse mai distante dagli studenti, in grado di attivare la gamma di intelligenze presenti in classe e di utilizzarle in lavori di gruppo che abituano a riconoscere le abilità altrui e la necessità di prendersi delle responsabilità individuali. Nel corso dei tre anni il ruolo dello studente doveva cambiare, rendendolo sempre più autonomo, e il modo per valutarlo doveva cambiare di conseguenza. Con questi diversi approcci siamo riusciti a far "toccare con mano" la rilevanza delle premesse teoriche nelle scelte pratiche e a riflettere e far riflettere sui rapporti fra teoria e pratica.

Susan George

Vando D'AngioloSarà conferito a Vando D'Angiolo, tra i più importanti imprenditori del settore lapideo, il "Campano d'oro" 2013, il prestigioso riconoscimento che l'Associazione laureati dell'Ateneo pisano (ALAP) assegna ogni anno a personalità di chiara fama che si sono laureate a Pisa.

La cerimonia di conferimento si terrà venerdì 27 settembre, alle ore 17.45, nei saloni del Palazzo del consiglio dei dodici di Piazza dei Cavalieri. Ai saluti del rettore Massimo Augello e del sindaco Marco Filippeschi, seguiranno la "Laudatio" del professor Carlo Casarosa e la lettura delle Motivazioni del conferimento da parte del presidente dell'ALAP, Paolo Ghezzi. Dopo la consegna del premio - che consiste in una medaglia che raffigura la Torre del Campano, la cui campana ha scandito l'inizio e la fine delle lezioni universitarie dal Medioevo fino ad alcuni anni fa - ci sarà l'Intervento del dottor Vando D'Angiolo.

Il premio del "Campano d'oro" è stato istituito nel 1971 come riconoscimento in onore di ex allievi dell'Ateneo pisano che si sono distinti nel campo della cultura, della scienza, dell'industria e delle professioni. Fra gli illustri premiati delle scorse edizioni, vi sono l'ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, cui il "Campano d'oro" fu attribuito quando era governatore della Banca d'Italia, Carlo Rubbia, Giuliano Amato, Marcello Pera, Tiziano Terzani, Remo Bodei, Antonio Cassese e, lo scorso anno, il cantante lirico Andrea Bocelli.

Nato nel 1932 ad Azzano di Serravezza, in provincia di Lucca, Vando D'Angiolo si è diplomato ragioniere a Carrara e si è laureato, come studente lavoratore, in Economia e commercio all'Università di Pisa nel 1957, discutendo una tesi in Ragioneria generale e applicata con il professor Egidio Giannessi. Nel 1963 si è messo in proprio, fondando una piccola società nel settore lapideo, che negli anni si è ingrandita e ha acquisito altre aziende. Oggi Vando D'Angiolo è alla testa del Gruppo Campolonghi, con un fatturato di circa 100 milioni di euro e con più di 300 fra dipendenti e collaboratori. L'azienda, espressione della tradizione di eccellenza italiana in grado di unire qualità e capacità innovativa a una costante attenzione per gli aspetti etici e sociali del lavoro, collabora con i più grandi architetti contemporanei, ai quali offre supporto, materiali e assistenza nella costruzione di grattacieli, aeroporti, musei e edifici di diversa tipologia. I frutti di queste collaborazioni sono sparsi in tutto il mondo, da Tokyo a New York, da Londra a Abu Dhabi, da Oslo a Istanbul. Proprio per le "straordinarie doti di imprenditore e le elevate qualità umane", come sottolineano le Motivazioni del premio, l'ALAP ha deciso di conferire il "Campano d'Oro" per l'anno 2013 a Vando D'Angiolo.

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