The enigmas of archaeology? These can now be solved using artificial intelligence.
Artificial intelligence can be used to solve one of the most complicated ‘puzzles’ which have occupied archaeologists since time immemorial, namely recognising and piecing together thousands of pottery fragments which regularly come to light during excavations. This is the result of ArchAIDE, a project coordinated by the MAPPA Laboratory of the Department of Civilizations and Forms of Knowledge of the University of Pisa which has led to the development of an innovative App based on the system of automated recognition and neural networks which makes use of technology similar to that used in the investigative field for facial recognition.
The project funded by the European Union under the H2020 programme lasted for three years from 2016 until May 2019, and engaged 35 researchers, IT experts, designers and video makers from nine universities, research centres and firms in 5 different countries (Italy, Germany, Great Britain, Israel and Spain).
“During archaeological investigations, thousands of pottery fragments are found. These were produced in the most diverse eras from prehistoric times to the present day, and which, like the pieces of a puzzle, when joined together, can offer a myriad of information about life in distant times,” says Professor Letizia Gualandi from MAPPALab at the University of Pisa. “At present, this operation is extremely time consuming and requires the expertise of specialists and so, for reasons of time or space, it is almost always impossible to catalogue all the pottery uncovered.”
The goal of the App from the ArchAIDE project is precisely to solve these problems, as it was developed to be a simple and effective field tool. It will be sufficient to photograph fragments using mobile devices (smartphones or tablets), for them to be recognised and the data shared in real time thus creating an archive which can be used by any researcher, academic or enthusiast wherever they are.
“At the moment the system has a level of accuracy of around 75% and uses two different neural networks which were specially created,” explains Francesca Anichini, project manager of ArchAIDE. “The first recognises the designs on the pottery fragment and the second recognises the ‘profile’ identifying the shape it belongs to. As well as recognising pottery, the App allows us to have dynamic information on our smartphones which up till now was only available from dozens of paper catalogues, quickening the work of archaeologists.”
The project team
The App will be presented to the public for the first time during the international conference ‘ArchAIDE. Archaeorevolution is now’ which will be held as the final event of the project on 13th and 14th May at the Centro Congressi Le Benedettine at the University of Pisa (Piazza San Paolo a Ripa D’Arno, 16).
“The more data which is added to the system, the more accurate recognition is, so for this reason,” concludes Francesco Anichini, “the goal is now to spread the use of the App and increase the contents by involving numerous other subjects both public and private at Italian and international level alongside the project partners.”
Gli enigmi dell’archeologia? Ora si risolvono con l’intelligenza artificiale
Usare l’intelligenza artificiale per risolvere uno dei “puzzle” più complessi che impegna gli archeologi da sempre, ovvero riconoscere e mettere insieme le migliaia di frammenti ceramici che emergono abitualmente durante gli scavi. E’ questo il risultato di ArchAIDE, un progetto europeo coordinato dal Laboratorio MAPPA del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa che ha portato alla realizzazione di una innovativa App basata su sistemi di apprendimento automatico e reti neurali che sfruttano una tecnologia simile a quella utilizzata in ambito investigativo per il riconoscimento facciale.
La App sarà presentata per la prima volta al pubblico durante la conferenza internazionale “ArchAIDE. Archaeorevolution is now” che si svolge a conclusione del progetto il 13 e 14 maggio al Centro Congressi Le Benedettine dell’Università di Pisa (Piazza San Paolo a Ripa D’Arno, 16). Durato tre anni, dal 2016 al 2019, e finanziato dall’Unione Europea sul programma H2020, il progetto ArchAIDE ha coinvolto oltre 35 fra ricercatori, informatici, designer, video makers provenienti da nove tra università, centri di ricerca e aziende di cinque paesi diversi (Italia, Germania, Gran Bretagna, Israele, Spagna).
Il test della App
“Durante le indagini archeologiche vengono ritrovati migliaia di frammenti ceramici prodotti nelle epoche più diverse, dalla preistoria ai giorni nostri, quasi come tessere di un puzzle che, se ricostruito, può fornire moltissime informazioni sulla vita nelle epoche passate – racconta la professoressa Letizia Gualandi del MAPPALab dell’Ateneo pisano - attualmente, però, questa operazione è molto lunga e richiede competenze molto specialistiche e così, per motivi di tempo o di spazio, risulta quasi sempre impossibile catalogare tutte le ceramiche ritrovate”.
Inconvenienti che però la App del progetto ArchAIDE promette di risolvere proprio perché pensata come uno strumento da campo semplice ed efficace. Basterà infatti scattare una foto con un dispositivo mobile (smartphone o tablet) per riconoscere il frammento e quindi condividere in tempo reale i dati, creando così un archivio che potrà essere utilizzato da qualunque ricercatore, studioso o appassionato in qualunque luogo si trovi.
“Al momento il sistema funziona con una accuratezza intorno al 75% sfruttando due diverse reti neurali create appositamente – spiega Francesca Anichini dell’Ateneo pisano, project manager di ArchAIDE - la prima riconosce la decorazione del frammento e la seconda il “profilo” individuando la forma a cui appartiene”.
Una rappresentanza del team del progetto
Oltre a riconoscere la ceramica, la App permette inoltre di avere sul proprio smartphone informazioni dinamiche che fino ad oggi erano contenute solo in decine di cataloghi cartacei statici velocizzando moltissimo il lavoro degli archeologi.
“Più dati si immettono nel sistema, più diventa accurato il riconoscimento, per questo motivo – aggiunge Francesca Anichini – l’obiettivo adesso è diffondere l’uso della App coinvolgendo, accanto ai partner del progetto, numerosi altri soggetti pubblici e privati sia a livello italiano che internazionale”.
Insieme all’Università di Pisa, hanno partecipato al progetto il Cnr-Isti, le università di Tel Aviv (Israele), York (Gran Bretagna), Barcellona (Spagna), Colonia (Germania), due aziende spagnole (“Baraka Arqueologos” ed “ElementsCentre De Gestió i Difusió De Patrimoni Cultural”) e l’italiana Inera srl.
Universiadi 2019 a Napoli: partecipa all'organizzazione
La XXX edizione estiva delle Universiadi si terrà a Napoli dal 3 al 14 Luglio 2019.
L’Universiade, o Olimpiade Universitaria, è una manifestazione sportiva multidisciplinare rivolta ad atleti universitari provenienti da ogni parte del mondo. Seconda solo ai Giochi Olimpici per importanza e numero di partecipanti ed anzi ritenuta, nella sua versione estiva (Summer Universiade), equivalente se non superiore alle Olimpiadi invernali questo evento nel corso degli anni ha assunto sempre più i connotati di un vero e proprio festival internazionale dello sport e della cultura.
Volontari e performers per le Universiadi
I volontari saranno l’anima dalla 30ma Universiade Estiva Napoli 2019 e avranno l’opportunità di fare un’esperienza unica nel backstage del mondo dello sport agonistico, di essere sui campi di gioco, accogliere delegazioni internazionali, partecipare alle attività operative e contribuire alle attività di comunicazione e promozione.
Cosa è offerto ai volontari:
- Uniforme ufficiale di Napoli 2019;
- Rimborso spese (25 euro al giorno);
- Cibi e bevande per ogni turno di lavoro;
- Accesso gratuito ai mezzi di trasporto pubblico per raggiungere il luogo interessato;
- Sessioni di formazione relative alla gestione degli eventi sportivi e del terzo settore;
- Altre agevolazioni in via di definizione;
- Certificato di partecipazione ufficiale.
Requisiti minimi:
- Aver compiuto i 18 anni di età entro il 1° aprile 2019 (non vi è alcun limite massimo di età per i volontari);
- Essere in possesso della cittadinanza italiana o europea; in caso di cittadinanza non europea, essere muniti di adeguato documento attestante il soggiorno temporaneo in territorio italiano.
Leggi i dettagli sul sito Universiade2019
Performer per la cerimonia di apertura
Il Comitato Organizzatore sta cercando 1500 performers che avranno l’opportunità di prendere parte alla Cerimonia di Apertura nello Stadio San Paolo.
Non servono capacità particolari, solo molta passione, voglia di partecipare e una minima di disponibilità di tempo.
L'invito è rivolto a performers di diverse tipologie, appassionati di sport, di ballo moderno, contemporaneo, tradizionale, appassionati di musica e di ogni altra forma d’arte.
Per tutte le info scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Vai al sito Universiade2019 per i dettagli
Incarico presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali per “Revisione tecnica di cinque articoli in inglese su tematiche inerenti la biodiversità agricola”
All'Università di Pisa il primo laureato magistrale in Intelligenza artificiale
L'Università di Pisa, tra le primissime in Italia, ha conferito la prima laurea magistrale in Informatica con curriculum in Intelligenza artificiale. Il neolaureato, che ha riportato la votazione di 110/110 e lode, si chiama Vlad Alexandru Pandelea ed è nato nel 1994 a Onesti in Romania. Con la supervisione dei professori Davide Bacciu, ricercatore senior del dipartimento pisano di Informatica, e Erik Cambria, associato della Nanyang Technological University di Singapore, ha discusso una tesi sullo sviluppo di un agente conversazionale, cioè un software in grado di interagire con l'uomo sostenendo un dialogo in linguaggio naturale, comprendendo le richieste e le intenzioni dell'umano e fornendo risposte coerenti con queste ultime.
In particolare, la tesi di Pandelea ha riguardato il primo agente conversazionale che integra informazione derivata dall'audio della domanda in aggiunta alla sua trascrizione. Lo studio mostra come l'aggiunta dell'informazione audio sia essenziale per comprendere meglio le intenzioni e la disposizione emotiva dell'uomo e, di conseguenza, per ottenere un'interazione uomo-macchina più precisa e soddisfacente.
La tesi è stata sviluppata in collaborazione con la Nanyang Technological University di Singapore, nella cui sede il neolaureato ha trascorso tre mesi a inizio 2019, con il supporto del Bando Tesi all'Estero e dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario.
Vlad Alexandru Pandelea aveva già conseguito all'Università di Pisa la laura triennale in Informatica con una tesi che applica tecniche di intelligenza artificiale ai dati di un gioco online, avendo come supervisori i professori Davide Bacciu e Vincenzo Gervasi. Prima di andare a Singapore, lo studente aveva frequentato per tre mesi l'Università di Linkoping, in Svezia, grazie a una borsa Erasmus.
La laurea magistrale in Informatica si suddivide in quattro curriculum: a quello in Artificial Intelligence si aggiungono infatti gli altri in Data and Knowledge: Science and Technologies, in ICT Solutions Architect e in Software: Programming, Principles and Technologies. L’obiettivo comune è di fornire una formazione che unisce gli aspetti metodologici e scientifici di natura fondazionale con una visione del valore della sperimentazione innovativa verso le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie abilitanti, come appunto nel caso dell'Intelligenza artificiale. Tutti i curriculum hanno una decisa caratterizzazione internazionale, con la presenza di molti studenti stranieri, tra i più preparati e motivati, che scelgono l'Ateneo pisano e in particolare il dipartimento di Informatica per il prestigio e per la capacità di rispondere in pieno alle attuali esigenze formative.
Nel porgere le congratulazioni al neolaureato, il rettore Paolo Mancarella, che ha partecipato alla discussione della tesi come presidente della Commissione, ha evidenziato la capacità di promuovere innovazione didattica da parte dell'Ateneo in molti ambiti disciplinari e in particolare nell’informatica, settore che quest'anno festeggia i 50 anni dall'istituzione del corso di laurea, primo in Italia.
"I diversi curriculum della laurea magistrale in Informatica - ha aggiiunto il professor Gian-Luigi Ferrari, direttore del dipartimento di Informatica - forniscono il bagaglio scientifico, tecnologico e culturale per comprendere le reali opportunità delle tecnologie innovative, combinando la prospettiva scientifica con quella tecnologica grazie all’insieme delle competenze presenti nel nostro dipartimento. Mi complimento con Vlad Alexandru Pandelea, che nel suo percorso di studi ha saputo utilizzare al meglio tali competenze e le opportunità fornite dall'Ateneo prima con l'esperienza Erasmus in Svezia e poi con il supporto alla realizzazione della tesi nell'Università di Singapore, di riconosciuta eccellenza”.
All'Università il primo laureato magistrale in Intelligenza artificiale
L'Università di Pisa, tra le primissime in Italia, ha conferito la prima laurea magistrale in Informatica con curriculum in Intelligenza artificiale. Il neolaureato, che ha riportato la votazione di 110/110 e lode, si chiama Vlad Alexandru Pandelea ed è nato nel 1994 a Onesti in Romania. Con la supervisione dei professori Davide Bacciu, ricercatore senior del dipartimento pisano di Informatica, e Erik Cambria, associato della Nanyang Technological University di Singapore, ha discusso una tesi sullo sviluppo di un agente conversazionale, cioè un software in grado di interagire con l'uomo sostenendo un dialogo in linguaggio naturale, comprendendo le richieste e le intenzioni dell'umano e fornendo risposte coerenti con queste ultime.
In particolare, la tesi di Pandelea ha riguardato il primo agente conversazionale che integra informazione derivata dall'audio della domanda in aggiunta alla sua trascrizione. Lo studio mostra come l'aggiunta dell'informazione audio sia essenziale per comprendere meglio le intenzioni e la disposizione emotiva dell'uomo e, di conseguenza, per ottenere un'interazione uomo-macchina più precisa e soddisfacente.
La tesi è stata sviluppata in collaborazione con la Nanyang Technological University di Singapore, nella cui sede il neolaureato ha trascorso tre mesi a inizio 2019, con il supporto del Bando Tesi all'Estero e dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario.
Vlad Alexandru Pandelea aveva già conseguito all'Università di Pisa la laura triennale in Informatica con una tesi che applica tecniche di intelligenza artificiale ai dati di un gioco online, avendo come supervisori i professori Davide Bacciu e Vincenzo Gervasi. Prima di andare a Singapore, lo studente aveva frequentato per tre mesi l'Università di Linkoping, in Svezia, grazie a una borsa Erasmus.
La laurea magistrale in Informatica si suddivide in quattro curriculum: a quello in Artificial Intelligence si aggiungono infatti gli altri in Data and Knowledge: Science and Technologies, in ICT Solutions Architect e in Software: Programming, Principles and Technologies. L’obiettivo comune è di fornire una formazione che unisce gli aspetti metodologici e scientifici di natura fondazionale con una visione del valore della sperimentazione innovativa verso le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie abilitanti, come appunto nel caso dell'Intelligenza artificiale. Tutti i curriculum hanno una decisa caratterizzazione internazionale, con la presenza di molti studenti stranieri, tra i più preparati e motivati, che scelgono l'Ateneo pisano e in particolare il dipartimento di Informatica per il prestigio e per la capacità di rispondere in pieno alle attuali esigenze formative.
Nel porgere le congratulazioni al neolaureato, il rettore Paolo Mancarella, che ha partecipato alla discussione della tesi come presidente della Commissione, ha evidenziato la capacità di promuovere innovazione didattica da parte dell'Ateneo in molti ambiti disciplinari e in particolare nell’informatica, settore che quest'anno festeggia i 50 anni dall'istituzione del corso di laurea, primo in Italia.
"I diversi curriculum della laurea magistrale in Informatica - ha aggiiunto il professor Gian-Luigi Ferrari, direttore del dipartimento di Informatica - forniscono il bagaglio scientifico, tecnologico e culturale per comprendere le reali opportunità delle tecnologie innovative, combinando la prospettiva scientifica con quella tecnologica grazie all’insieme delle competenze presenti nel nostro dipartimento. Mi complimento con Vlad Alexandru Pandelea, che nel suo percorso di studi ha saputo utilizzare al meglio tali competenze e le opportunità fornite dall'Ateneo prima con l'esperienza Erasmus in Svezia e poi con il supporto alla realizzazione della tesi nell'Università di Singapore, di riconosciuta eccellenza".
Ricordi del 1986
Inaugurazione del Dipartimento di Informatica
Incontro "Tra crepe del marmo e mafie di confine"
Dagli aranci e limoni della Certosa di Pisa una crema viso antirughe e olii d’oliva agrumati
Dai limoni e dagli aranci della storica Certosa di Pisa sono nati dei prodotti unici, una crema viso antirughe con elevate proprietà antiossidanti e olii agrumati di oliva buoni, salutari e sostenibili. A produrli a livello di prototipo è stata da una equipe di ricercatori dell’Università di Pisa composta da Angela Zinnai, Francesca Venturi e Laura Pistelli del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, e Luisa Pistelli e Guido Flamini del Dipartimento di Farmacia, insieme ai giovani collaboratori di entrambi i dipartimenti. Il lavoro è stato svolto nell’ambito del progetto interregionale marittimo italo francese “Mare di Agrumi” da poco giunto a conclusione.
“Grazie al criotrattamento delle bucce o della polpa degli agrumi, seguendo un processo basato sull’impiego del freddo – spiega Angela Zinnai – siamo riusciti a preservare e massimizzare le proprietà sensoriali e nutrizionali dei composti ad elevato valore nutraceutico contenuti in queste materie prime per creare degli oli e dei succhi di particolare valore salutistico che poi abbiamo utilizzato per realizzare, in via sperimentale, dei prodotti alimentari e cosmetici”.
In particolare, per arricchire la crema di proprietà antiossidanti e prolungarne la conservazione i ricercatori hanno utilizzato l’estratto dei semi dell’arancio amaro. Per quanto riguarda invece gli olii di oliva agrumati, le analisi hanno evidenziato la presenza di buone quantità di carotenoidi, tirosolo e naringenina, sostanze che hanno proprietà antinfiammatorie e antistaminiche, utili per contrastare i radicali liberi, potenziare il sistema immunitario e ridurre il colesterolo e la glicemia.
Campioni di crema prodotti
“Gli oli di oliva agrumati” potrebbero sostituire il burro e gli olii vegetali raffinati nelle produzioni dolciarie e gastronomiche, ma possono anche essere consumati in caso di regimi alimentari particolari legati a scelte etiche o a problemi di salute - continua Angela Zinnai – infatti oltre a far bene si tratta di prodotti molto gradevoli al gusto ideali per esempio nella cottura del pesce, nella preparazione dei dolci o per condire a crudo”.
Nell’ambito del progetto, l’utilizzo degli agrumi della Certosa di Calci è andato di pari passo con la valorizzazione di altri agrumeti storici del territorio come quelli nelle Ville della Lucchesia o di Massa Carrara, di cui sono ancora allo studio le particolari proprietà.
“Uno degli obiettivi del progetto era di arrivare a produrre un marchio legato agli agrumi del territorio – conclude la professoressa Luisa Pistelli – arrivati ora alla fine della prima fase, per accedere ai nuovi finanziamenti, stiamo cercando giovani aziende del territorio che lavorino nella coltivazione o trasformazione degli agrumi che vogliano partecipare con noi”.