Consegnato il Premio Martelli per la migliore tesi di specializzazione in Radiodiagnostica
È stato consegnato a Rosa Cervelli, il Premio Martelli del Rotary Club Viareggio Versilia, istituito in ricordo del professor Dino Martelli, primario di radiologia dell’ospedale di Pietrasanta. Il premio è stato organizzato dalla socia Sandra Cosci con il supporto del professor Sandro Paci ed è stato ideato e finanziato da Pier Nello Martelli, figlio del professor Dino Martelli, con il patrocinio dell’Università di Pisa.
Nel suo intervento il professor Paci ha spiegato che questa borsa di studio è andata alla migliore tesi di specializzazione in Radiodiagnostica degli ultimi due anni e la vincitrice, Rosa Cervelli, laureata con lode, è stata scelta come più meritevole tra i candidati. La dottoressa, molto soddisfatta per questo riconoscimento, ha ringraziato il Rotary Club e ha proseguito poi con la presentazione del suo lavoro precisando quanto sia sempre più importante, nella medicina moderna, il ruolo del medico radiologo.
Alla cerimonia erano presenti il presidente del Rotary Club Viareggio Versilia Carlo Bigongiari, il dottor Pier Nello Martelli, il professor Davide Caramella, direttore dell’Unità Operativa di Radiodiagnostica presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana oltre che direttore della Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica, il professor Sandro Paci e Sandra Cosci.
All'Università di Pisa la conferenza internazionale "Marx 201. Ripensare l'alternativa"
Apertura con la sessione sul Capitalismo a cui parteciperà il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini
Si aprirà nel pomeriggio di mercoledì 8 maggio, nell’Aula Magna del Polo Carmignani, la conferenza internazionale dal titolo "Marx 201. Ripensare l’alternativa", a cura dei professori Alfonso Maurizio Iacono, dell'Ateneo pisano, e Marcello Musto, della York University di Toronto. Dopo i saluti del rettore Paolo Mancarella e del presidente della Regione, Enrico Rossi, si terrà la prima sessione sul tema “Capitaliamo”, con interventi di Silvia Federici (Hofstra University, USA) su "Genere, ‘razza' e accumulazione originaria nell’opera di Marx. Una prospettiva femminista”, di Bob Jessop (Lancaster University, UK), su "Capital as a Social Relation: Form Analysis and Class Struggle”, di Alfonso Maurizio Iacono su "La merce entra in scena nel teatro del postmoderno” e di Maurizio Landini (segretario generale CGIL), su "Il lavoro nel capitalismo globalizzato. Per una nuova internazionale”.
Il convegno proseguirà poi il 9 e 10, ospitando in totale trenta prestigiosi studiosi provenienti da 14 paesi e rilevanti esponenti politici e sindacali, tra i quali Luciana Castellina e Álvaro García Linera (vicepresidente della Bolivia).
Guardando oltre le rituali celebrazioni del bicentenario della nascita del filosofo tedesco che si sono succedute lo scorso anno, l'appuntamento pisano si propone di discutere in modo critico e innovativo, nelle nove sessioni plenarie in cui si articolerà, i temi classici della riflessione marxiana (Capitalismo, Democrazia, Lavoro, Comunismo) e parallelamente di sviluppare un’analisi approfondita su alcune tematiche non frequentemente accostate al suo pensiero: Nazionalismo, Migrazione, Ecologia, Religione, Genere.
I lavori intendono mostrare un Marx molto diverso dalla vulgata che lo ha descritto come dogmatico, economicista ed eurocentrico. Al contrario, le sue idee sono ancora indispensabili per comprendere la società capitalista e ripensare un modello economico-sociale alternativo. “Marx – afferma il professor Iacono – si pose il problema di come funzionasse un sistema che in nome della libertà si basava contraddittoriamente ma fondamentalmente sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e lo analizzò criticamente. Cercò di disvelare quell’imbroglio sottile e diffuso secondo cui i processi economici sarebbero naturali ed eterni e quindi immutabili, mentre invece sono storici e come tali modificabili dagli uomini. La sua idea era che potessero e dovessero essere gli sfruttati a mutare quello stato di cose, ritrovando dignità, orgoglio, autonomia mentre cercavano un futuro alternativo per loro e per tutti. Le realtà dello sfruttamento e delle diseguaglianze sono ancora lì tragiche e minacciose. Ma l’alternativa va oggi ripensata criticamente alla luce delle esperienze passate e a partire dei problemi che incombono, da quelli ambientali a quelli razziali, da quelli di genere a quelli economici. Di questo discuteremo all'Università di Pisa, dove vi è un'importante tradizione di studi su Karl Marx”.
Grazie anche ad alcune ricerche di recente pubblicazione, Karl Marx appare sempre più come un autore capace di esaminare le contraddizioni della società capitalista ben oltre il conflitto tra capitale e lavoro. Egli ha scritto diffusamente delle società extra-europee e, smentendo quanti hanno assimilato la sua concezione del comunismo al mero sviluppo delle forze produttive, ha assegnato rilevanza alla questione ecologica. Inoltre, si è occupato approfonditamente di molteplici tematiche che sono state spesso sottovalutate, quando non ignorate, da molti dei suoi studiosi. Tra queste figurano la ricerca di forme di proprietà collettive non controllate dallo Stato, la centralità della libertà individuale nella sfera economica e politica, l’analisi dei processi migratori, l’emancipazione di genere, le potenzialità emancipatrici della tecnologia e la critica dei nazionalismi: tutte questioni fondamentali per i nostri giorni.
"Da oltre un decennio - ha commentato il professor Musto - numerosi articoli in prestigiosi quotidiani e riviste hanno descritto Marx come un pensatore preveggente e la cui attualità continua a ricevere costante conferma. Pressoché ovunque, sono riapparsi corsi universitari e conferenze internazionali a lui dedicati. I suoi testi, ristampati o pubblicati in nuove edizioni, sono rispuntati sugli scaffali delle librerie e la ricerca sulla sua opera, abbandonata per un lungo ventennio, è ripresa in modo considerevole”.
Rocca di Ripafratta: firmata un’intesa tra Università, Comune di San Giuliano Terme e associazione “Salviamo la Rocca”
È stato firmato nella Sala Mappamondi del rettorato un protocollo di intesa tra Università di Pisa, Comune di San Giuliano Terme e associazione “Salviamo la Rocca” che avvia un percorso di studio e approfondimento per il recupero del complesso monumentale della rocca di San Paolino in Ripafratta. Il documento è stato sottoscritto dal rettore Paolo Mancarella, dal sindaco di San Giuliano Terme Sergio Di Maio e dal presidente dell’associazione “Salviamo la Rocca” Francesco Noferi.
Il protocollo di intesa costituisce il primo passo per la formazione di un comitato, che si farà promotore, insieme ad altri enti e soggetti interessati a partecipare, di vagliare le possibilità di recupero della rocca e promuoverne il valore storico monumentale nel più ampio contesto delle risorse del territorio. Nello specifico, sarà compito del comitato elaborare uno studio di fattibilità in merito all’individuazione del percorso più idoneo per l’avvio e il completamento dei lavori di recupero della Rocca.
La sottoscrizione del protocollo avviene anche alla luce della recente decisione del comune di San Giuliano Terme di acquistare la Rocca di Ripafratta, attualmente di proprietà privata; in questo modo viene a risolversi, una delle questioni principali che, di fatto, ha fino ad oggi impedito un fattivo recupero della rocca. Il protocollo segue inoltre una prima convenzione quadro sottoscritta dal dipartimento di Ingegneria dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell’Università di Pisa, dal Comune di San Giuliano Terme e dall’Associazione Salviamo La Rocca, per lo sviluppo di ricerche finalizzate alla conoscenza, conservazione e valorizzazione della Rocca di San Paolino a Ripafratta.
La Rocca di San Paolino in Ripafratta è un’importante testimonianza del sistema difensivo esistente nella piana tra Lucca e Pisa e si inserisce in un complesso storico-ambientale di grande valore culturale, paesaggistico, turistico, rappresentato dal confine fortificato tra le Repubbliche di Pisa e Lucca, nella Valdiserchio-Oltreserchio. Eretta in origine dalla consorteria dei nobili di Ripafratta, fu fortificata dalla Repubblica marinara e a lungo contesa con i vicini lucchesi fino alla caduta definitiva, insieme al territorio pisano, in mano fiorentina. La Rocca fu quindi restaurata – su progetto del Sangallo – e adeguata alle armi da fuoco “alla moderna”. Abbandonata dal XVII secolo, seppure oggetto di una campagna di scavi archeologici da parte dell’Università di Pisa negli anni ’80, si trova oggi in condizioni di forte degrado.
Marx 201. Ripensare l'alternativa
Trenta prestigiosi studiosi provenienti da 14 paesi e rilevanti esponenti politici e sindacali, tra i quali Luciana Castellina, Maurizio Landini e Álvaro García Linera (vicepresidente della Bolivia), si ritroveranno all'Università di Pisa, dall'8 al 10 maggio al Polo Carmignani, per la conferenza internazionale dal titolo "Marx 201. Ripensare l’alternativa" (https://www.unipi.it/index.php/unipieventi/event/4416-marx-201-ripensare-l-alternativa), a cura dei professori Alfonso Maurizio Iacono, dell'Ateneo pisano, e Marcello Musto, della York University di Toronto. Guardando oltre le rituali celebrazioni del bicentenario della nascita del filosofo tedesco che si sono succedute lo scorso anno, l'appuntamento pisano si propone di discutere in modo critico e innovativo, nelle nove sessioni plenarie in cui si articolerà, i temi classici della riflessione marxiana (Capitalismo, Democrazia, Lavoro, Comunismo) e parallelamente di sviluppare un’analisi approfondita su alcune tematiche non frequentemente accostate al suo pensiero: Nazionalismo, Migrazione, Ecologia, Religione, Genere.
I lavori intendono mostrare un Marx molto diverso dalla vulgata che lo ha descritto come dogmatico, economicista ed eurocentrico. Al contrario, le sue idee sono ancora indispensabili per comprendere la società capitalista e ripensare un modello economico-sociale alternativo. “Marx – afferma il professor Iacono – si pose il problema di come funzionasse un sistema che in nome della libertà si basava contraddittoriamente ma fondamentalmente sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e lo analizzò criticamente. Cercò di disvelare quell’imbroglio sottile e diffuso secondo cui i processi economici sarebbero naturali ed eterni e quindi immutabili, mentre invece sono storici e come tali modificabili dagli uomini. La sua idea era che potessero e dovessero essere gli sfruttati a mutare quello stato di cose, ritrovando dignità, orgoglio, autonomia mentre cercavano un futuro alternativo per loro e per tutti. Le realtà dello sfruttamento e delle diseguaglianze sono ancora lì tragiche e minacciose. Ma l’alternativa va oggi ripensata criticamente alla luce delle esperienze passate e a partire dei problemi che incombono, da quelli ambientali a quelli razziali, da quelli di genere a quelli economici. Di questo discuteremo all'Università di Pisa, dove vi è un'importante tradizione di studi su Karl Marx”.
Grazie anche ad alcune ricerche di recente pubblicazione, Karl Marx appare sempre più come un autore capace di esaminare le contraddizioni della società capitalista ben oltre il conflitto tra capitale e lavoro. Egli ha scritto diffusamente delle società extra-europee e, smentendo quanti hanno assimilato la sua concezione del comunismo al mero sviluppo delle forze produttive, ha assegnato rilevanza alla questione ecologica. Inoltre, si è occupato approfonditamente di molteplici tematiche che sono state spesso sottovalutate, quando non ignorate, da molti dei suoi studiosi. Tra queste figurano la ricerca di forme di proprietà collettive non controllate dallo Stato, la centralità della libertà individuale nella sfera economica e politica, l’analisi dei processi migratori, l’emancipazione di genere, le potenzialità emancipatrici della tecnologia e la critica dei nazionalismi: tutte questioni fondamentali per i nostri giorni.
"Da oltre un decennio - ha commentato il professor Musto - numerosi articoli in prestigiosi quotidiani e riviste hanno descritto Marx come un pensatore preveggente e la cui attualità continua a ricevere costante conferma. Pressoché ovunque, sono riapparsi corsi universitari e conferenze internazionali a lui dedicati. I suoi testi, ristampati o pubblicati in nuove edizioni, sono rispuntati sugli scaffali delle librerie e la ricerca sulla sua opera, abbandonata per un lungo ventennio, è ripresa in modo considerevole".
Nella foto in alto: la presentazione della conferenza con, da sinistra, i professori Iacono, Musto e Elvira Concheiro, dell'Universidad Nacional Autónoma de México.
Bando per 3 premi per l'ideazione di un'opera artistica per i 50 anni del primo corso di Laurea in Informatica
La nascita dell’Informatica italiana a Pisa ha marcato in maniera indelebile il tessuto sociale ed industriale della nazione, formando un nucleo di competenze, innovazione e ricerca che negli anni ha disseminato e non smette di disseminare la cultura dell’Informatica in Italia e nel Mondo.
È proprio con la volontà di ricordare e celebrare questo episodio tanto importante della storia culturale, scientifica ed industriale italiana che l’Università di Pisa ha deciso di emanare un bando per l’assegnazione di premi alle più originali ideazioni di un’opera artistica finalizzata a commemorare i 50 anni dalla nascita, presso il presente ateneo, del primo corso di Laurea in Informatica.
Il concorso ha la finalità di selezionare i tre progetti più meritevoli di una scultura o di un’installazione permanente che celebri i cinquant’anni dalla nascita del primo corso di Laurea in Informatica, assegnando un premio del valore di Euro 1.000,00 per il primo classificato, e due premi, entrambi del valore di Euro 500,00 al secondo e terzo classificato.
Planimetria generale area Pontecorvo
Avviso di fabbisogno interno per un incarico nell’ambito della medicina interna del cane e del gatto
Avviso di fabbisogno interno nell’ambito della clinica e della chirurgia degli animali non convenzionali
Avviso di fabbisogno interno per un incarico ad una unità di personale esperta nell’ambito della chirurgia d’urgenza veterinaria
Rocca di Ripafratta: firmata un’intesa tra Unipi, Comune di San Giuliano Terme e associazione “Salviamo la Rocca”
È stato firmato nella Sala Mappamondi del rettorato un protocollo di intesa tra Università di Pisa, Comune di San Giuliano Terme e associazione “Salviamo la Rocca” che avvia un percorso di studio e approfondimento per il recupero del complesso monumentale della rocca di San Paolino in Ripafratta. Il documento è stato sottoscritto dal rettore Paolo Mancarella, dal sindaco di San Giuliano Terme Sergio Di Maio e dal presidente dell’associazione “Salviamo la Rocca” Francesco Noferi.
Il protocollo di intesa costituisce il primo passo per la formazione di un comitato, che si farà promotore, insieme ad altri enti e soggetti interessati a partecipare, di vagliare le possibilità di recupero della rocca e promuoverne il valore storico monumentale nel più ampio contesto delle risorse del territorio. Nello specifico, sarà compito del comitato elaborare uno studio di fattibilità in merito all’individuazione del percorso più idoneo per l’avvio e il completamento dei lavori di recupero della Rocca.
La sottoscrizione del protocollo avviene anche alla luce della recente decisione del comune di San Giuliano Terme di acquistare la Rocca di Ripafratta, attualmente di proprietà privata; in questo modo viene a risolversi, una delle questioni principali che, di fatto, ha fino ad oggi impedito un fattivo recupero della rocca. Il protocollo segue inoltre una prima convenzione quadro sottoscritta dal dipartimento di Ingegneria dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell’Università di Pisa, dal Comune di San Giuliano Terme e dall’Associazione Salviamo La Rocca, per lo sviluppo di ricerche finalizzate alla conoscenza, conservazione e valorizzazione della Rocca di San Paolino a Ripafratta.
La Rocca di San Paolino in Ripafratta è un’importante testimonianza del sistema difensivo esistente nella piana tra Lucca e Pisa e si inserisce in un complesso storico-ambientale di grande valore culturale, paesaggistico, turistico, rappresentato dal confine fortificato tra le Repubbliche di Pisa e Lucca, nella Valdiserchio-Oltreserchio. Eretta in origine dalla consorteria dei nobili di Ripafratta, fu fortificata dalla Repubblica marinara e a lungo contesa con i vicini lucchesi fino alla caduta definitiva, insieme al territorio pisano, in mano fiorentina. La Rocca fu quindi restaurata – su progetto del Sangallo – e adeguata alle armi da fuoco “alla moderna”. Abbandonata dal XVII secolo, seppure oggetto di una campagna di scavi archeologici da parte dell’Università di Pisa negli anni ’80, si trova oggi in condizioni di forte degrado.