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Comunicati stampa

Venerdì 10 maggio, alle ore 18.30, presso la sala 2 del Cinema Arsenale, avrà luogo la proiezione cinematografica di "Le crepe del marmo", webdoc di Marco Carlone, Daniela Sistito e Elena Pagliai.

Alla presentazione del webdoc si affianca un dialogo sul tema delle mafie di confine, con Marco Antonelli, autore del volume "Il confine. Dove le mafie si fanno in quattro".

L'evento, organizzato dall'associazione centonove96 con il contributo dell'Ateneo per le attività studentesche [rif. 2138], è realizzato in collaborazione con il Cinema Arsenale e Tra le Apuane.

Info: Monica Maurelli  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

In vista del 5° Corso di Alta Formazione “Diritti e migrazioni. Strumenti per convivere in una società che cambia”, le cui iscrizioni apriranno il prossimo 2 settembre, il Centro Interdisciplinare “Scienze per la Pace” invita a partecipare a un Corso speciale intitolato “Di tutte e tutti o di nessuno. I diritti alla prova delle migrazioni”.

Il corso (18 ore) è gratuito e aperto a tutti, fino ad esaurimento posti. Si svolgerà tra il 9 maggio e il 3 ottobre e sarà articolato in 6 incontri pubblici.

Per registrarsi a uno o più incontri, invitiamo gli interessati a compilare il modulo online accessibile qui. (https://docs.google.com/forms/d/15a9EQsA7fwohk1COUUfMkLBev8ZPhX0Kamns4pScdbk/edit)

Gli studenti dell'Università di Pisa che frequenteranno almeno l'80% delle ore potranno chiedere il riconoscimento di crediti formativi in base ai regolamenti dei rispettivi corsi di laurea.

 Presentazione

In tempi di crisi, una parte crescente della popolazione avverte sentimenti di paura e ostilità nei confronti degli immigrati. Si è diffusa la rappresentazione fuorviante per cui i diritti fondamentali - economici, sociali, civili - siano oggetto di una inevitabile competizione tra nativi e immigrati e, in caso di carenza di risorse, occorra dare la precedenza ai primi.

“Di tutte e tutti, o di nessuno” vuole mostrare che la tutela dei diritti dei migranti e dei nativi sono indivisibili. Eventuali conflitti rispetto a beni e servizi fondamentali vanno affrontati agendo sulle cause delle diseguaglianze e del mancato esercizio dei diritti, puntando a costruire una società sicura perché fondata sulla giustizia e sulla solidarietà, sulla libertà di movimento e residenza, sulla pari dignità di ciascuno.

Al ciclo di incontri, organizzato in collaborazione con il CESVOT, col Centro Ricerche e Studi IDOS e con Un Ponte Per..., interverranno studiose e studiosi, attivisti e professionisti di alto livello nazionale e internazionale.

Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, presenterà il Dossier Statistico Immigrazione 2018: uno strumento indispensabile per comprendere la complessità dei cambiamenti connessi alle migrazioni verso e dall'Italia, con cui rispondere alle semplificazioni del dibattito politico e alla circolazione di notizie false. Francesco Paletti, redattore regionale IDOS, illustrerà i dati relativi al fenomeno migratorio nel territorio della Toscana.

Andrea de Georgio, giornalista per Internazionale e Radio 3 RAI, presenterà il progetto "Storie InterRotte" in cui si dà voce ai diretti protagonisti dei viaggi dal Sahel verso l'Europa. Ibrahim K. Jalloh e Judith Ngome, finalisti del concorso DIMMI di Storie Migranti 2017, condivideranno le loro esperienze di migrazione contenute nel volume “Parole oltre le frontiere”.

Donatella Di Cesare, una delle voci più autorevoli e originali della filosofia contemporanea, discuterà le tesi del suo libro “Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione”, a partire da una domanda fondamentale: perché superare la prospettiva stato-centrica, che vede i migranti come “minaccia” o “risorsa” invece che come titolari di pari diritti e doveri, e che assegna alle comunità nazionali il “diritto di scegliere con chi coabitare”?

Yvan Sagnet, tra i promotori dello sciopero dei braccianti africani a Nardò e fondatore dell'associazione No Cap, analizzerà fenomeni e cause profonde del caporalato nelle campagne italiane, mostrando come le lotte per i diritti al lavoro e sul lavoro debbano vedere uniti italiani e stranieri e debbano coinvolgere anche i consumatori che, attraverso acquisti responsabili, possono svolgere un ruolo importante contro lo sfruttamento del lavoro e dell'ambiente.

Cristina Cattaneo guida l'équipe di medicina legale che identifica i migranti morti nel Mar Mediterraneo, in particolare nei naufragi di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e del 18 aprile 2015. La presentazione del suo libro “Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo” sarà l'occasione per riflettere su perché e come garantire il diritto all'identità dei migranti dispersi in mare, così come il diritto al lutto delle loro famiglie.

La tavola rotonda conclusiva, in occasione della Giornata nazionale per le vittime dell'immigrazione, affronterà il tema del diritto di asilo nel XXI secolo. Il programma è in corso di definizione.

 

Programma

Giovedì 9 maggio, ore 16-19
Processi migratori e cambiamenti sociali
Presentazione del "Dossier Statistico Immigrazione 2018"

Luca Di Sciullo, presidente Centro Studi e Ricerche IDOS
Francesco Paletti, redattore regionale IDOS / Caritas Pisa

Giovedì 16 maggio, ore 16-19
Raccontare le migrazioni
Presentazione del progetto video-giornalistico "Storie InterRotte" e del libro di storie migranti "Parole oltre le frontiere"

Andrea de Georgio, giornalista per Internazionale e Radio 3 RAI
Ibrahim K. Jalloh, finalista DIMMI di Storie Migranti 2017
Judith Ngome, finalista DIMMI di Storie Migranti 2017

Venerdì 24 maggio, ore 16-19
Diritto di migrare. Diritto di restare
Presentazione di "Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione"
Donatella Di Cesare, autrice del libro, Università di Roma "La Sapienza"

Venerdì 20 settembre, ore 16-19
Diritto al lavoro. Diritti sul lavoro
Strategie contro lo sfruttamento in agricoltura
Yvan Sagnet, fondatore associazione No Cap

Venerdì 27 settembre, ore 16-19 (data da confermare)
Diritto all'identità. Diritto al lutto
Presentazione di "Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo"
Cristina Cattaneo, autrice del libro, Università degli Studi di Milano

Giovedì 3 ottobre, ore 16-19
Quale diritto di asilo per il XXI secolo? (in via di definizione)
Tavola rotonda in occasione della Giornata Nazionale per le Vittime dell'Immigrazione
Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (in attesa di conferma)
Luciana Breggia, Presidente Sezione specializzata Immigrazione e Protezione Internazionale Tribunale di Firenze (in attesa di conferma)

Luoghi

Gli incontri del 9, 16 e 24 maggio si terranno presso l'Aula B del Complesso “Le Benedettine”, piazza San Paolo a Ripa d'Arno 16, Pisa
Gli incontri del 20 e 27 settembre e del 3 ottobre si terranno presso la Gipsoteca di Arte Antica, piazza San Paolo all'Orto 20, Pisa

Organizzazione
Federico Oliveri, responsabile scientifico (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Lisa Venzi, responsabile didattica (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 

Ulteriori informazioni e aggiornamenti sul corso sono accessibili qui.

In vista del 5° Corso di Alta Formazione “Diritti e migrazioni. Strumenti per convivere in una società che cambia”, le cui iscrizioni apriranno il prossimo 2 settembre, il Centro Interdisciplinare “Scienze per la Pace” invita a partecipare a un Corso speciale intitolato “Di tutte e tutti o di nessuno. I diritti alla prova delle migrazioni”.

Il corso (18 ore) è gratuito e aperto a tutti, fino ad esaurimento posti. Si svolgerà tra il 9 maggio e il 3 ottobre e sarà articolato in 6 incontri pubblici.

Per registrarsi a uno o più incontri, invitiamo gli interessati a compilare il modulo online accessibile qui. (https://docs.google.com/forms/d/15a9EQsA7fwohk1COUUfMkLBev8ZPhX0Kamns4pScdbk/edit)

Gli studenti dell'Università di Pisa che frequenteranno almeno l'80% delle ore potranno chiedere il riconoscimento di crediti formativi in base ai regolamenti dei rispettivi corsi di laurea.

 Presentazione

In tempi di crisi, una parte crescente della popolazione avverte sentimenti di paura e ostilità nei confronti degli immigrati. Si è diffusa la rappresentazione fuorviante per cui i diritti fondamentali - economici, sociali, civili - siano oggetto di una inevitabile competizione tra nativi e immigrati e, in caso di carenza di risorse, occorra dare la precedenza ai primi.

“Di tutte e tutti, o di nessuno” vuole mostrare che la tutela dei diritti dei migranti e dei nativi sono indivisibili. Eventuali conflitti rispetto a beni e servizi fondamentali vanno affrontati agendo sulle cause delle diseguaglianze e del mancato esercizio dei diritti, puntando a costruire una società sicura perché fondata sulla giustizia e sulla solidarietà, sulla libertà di movimento e residenza, sulla pari dignità di ciascuno.

Al ciclo di incontri, organizzato in collaborazione con il CESVOT, col Centro Ricerche e Studi IDOS e con Un Ponte Per..., interverranno studiose e studiosi, attivisti e professionisti di alto livello nazionale e internazionale.

Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, presenterà il Dossier Statistico Immigrazione 2018: uno strumento indispensabile per comprendere la complessità dei cambiamenti connessi alle migrazioni verso e dall'Italia, con cui rispondere alle semplificazioni del dibattito politico e alla circolazione di notizie false. Francesco Paletti, redattore regionale IDOS, illustrerà i dati relativi al fenomeno migratorio nel territorio della Toscana.

Andrea de Georgio, giornalista per Internazionale e Radio 3 RAI, presenterà il progetto "Storie InterRotte" in cui si dà voce ai diretti protagonisti dei viaggi dal Sahel verso l'Europa. Ibrahim K. Jalloh e Judith Ngome, finalisti del concorso DIMMI di Storie Migranti 2017, condivideranno le loro esperienze di migrazione contenute nel volume “Parole oltre le frontiere”.

Donatella Di Cesare, una delle voci più autorevoli e originali della filosofia contemporanea, discuterà le tesi del suo libro “Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione”, a partire da una domanda fondamentale: perché superare la prospettiva stato-centrica, che vede i migranti come “minaccia” o “risorsa” invece che come titolari di pari diritti e doveri, e che assegna alle comunità nazionali il “diritto di scegliere con chi coabitare”?

Yvan Sagnet, tra i promotori dello sciopero dei braccianti africani a Nardò e fondatore dell'associazione No Cap, analizzerà fenomeni e cause profonde del caporalato nelle campagne italiane, mostrando come le lotte per i diritti al lavoro e sul lavoro debbano vedere uniti italiani e stranieri e debbano coinvolgere anche i consumatori che, attraverso acquisti responsabili, possono svolgere un ruolo importante contro lo sfruttamento del lavoro e dell'ambiente.

Cristina Cattaneo guida l'équipe di medicina legale che identifica i migranti morti nel Mar Mediterraneo, in particolare nei naufragi di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e del 18 aprile 2015. La presentazione del suo libro “Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo” sarà l'occasione per riflettere su perché e come garantire il diritto all'identità dei migranti dispersi in mare, così come il diritto al lutto delle loro famiglie.

La tavola rotonda conclusiva, in occasione della Giornata nazionale per le vittime dell'immigrazione, affronterà il tema del diritto di asilo nel XXI secolo. Il programma è in corso di definizione.

 

Programma

Giovedì 9 maggio, ore 16-19
Processi migratori e cambiamenti sociali
Presentazione del "Dossier Statistico Immigrazione 2018"

Luca Di Sciullo, presidente Centro Studi e Ricerche IDOS
Francesco Paletti, redattore regionale IDOS / Caritas Pisa

Giovedì 16 maggio, ore 16-19
Raccontare le migrazioni
Presentazione del progetto video-giornalistico "Storie InterRotte" e del libro di storie migranti "Parole oltre le frontiere"

Andrea de Georgio, giornalista per Internazionale e Radio 3 RAI
Ibrahim K. Jalloh, finalista DIMMI di Storie Migranti 2017
Judith Ngome, finalista DIMMI di Storie Migranti 2017

Venerdì 24 maggio, ore 16-19
Diritto di migrare. Diritto di restare
Presentazione di "Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione"
Donatella Di Cesare, autrice del libro, Università di Roma "La Sapienza"

Venerdì 20 settembre, ore 16-19
Diritto al lavoro. Diritti sul lavoro
Strategie contro lo sfruttamento in agricoltura
Yvan Sagnet, fondatore associazione No Cap

Venerdì 27 settembre, ore 16-19 (data da confermare)
Diritto all'identità. Diritto al lutto
Presentazione di "Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo"
Cristina Cattaneo, autrice del libro, Università degli Studi di Milano

Giovedì 3 ottobre, ore 16-19
Quale diritto di asilo per il XXI secolo? (in via di definizione)
Tavola rotonda in occasione della Giornata Nazionale per le Vittime dell'Immigrazione
Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (in attesa di conferma)
Luciana Breggia, Presidente Sezione specializzata Immigrazione e Protezione Internazionale Tribunale di Firenze (in attesa di conferma)

Luoghi

Gli incontri del 9, 16 e 24 maggio si terranno presso l'Aula B del Complesso “Le Benedettine”, piazza San Paolo a Ripa d'Arno 16, Pisa
Gli incontri del 20 e 27 settembre e del 3 ottobre si terranno presso la Gipsoteca di Arte Antica, piazza San Paolo all'Orto 20, Pisa

Organizzazione
Federico Oliveri, responsabile scientifico (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Lisa Venzi, responsabile didattica (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 

Ulteriori informazioni e aggiornamenti sul corso sono accessibili qui.

Studiano molto. Non si accontentano della laurea, ma mirano a proseguire la formazione con percorsi post universitari. Partecipano a programmi di mobilità internazionale. Fanno piccoli lavori part time per mantenersi e per non pesare sulle famiglie. È il ritratto degli universitari italiani che emerge dall’Ottava Indagine Eurostudent per il periodo 2016-2018, presentata a Pisa nel corso di una tavola rotonda organizzata dall’Ateneo insieme a Cimea, il Centro di informazione sulla mobilità e le equivalenze accademiche. La ricerca, finanziata dal Miur e condotta dal Cimea in collaborazione con le università di Pisa e Camerino, disegna il profilo dello studente universitario italiano così come si è venuto a delineare negli ultimi tre anni e consente di confrontarlo, sulla base di indicatori condivisi, con quello dei suoi colleghi degli altri 27 Paesi europei che hanno partecipato all’indagine.
La conferenza pisana è stata aperta dai saluti di Francesco Marcelloni, prorettore alla cooperazione e relazioni internazionali dell’Ateneo pisano, Antonella Martini, presidente di Cimea, e Giulia Gambini, consigliera comunale del Comune di Pisa. I risultati sono stati illustrati da Giovanni Finocchietti, direttore dell’indagine Eurostudent. Nella seconda parte della mattinata si è poi tenuta una tavola rotonda moderata dalla giornalista e scrittrice Chiara Cini su “Condizione studentesca, politiche e interventi per gli studenti nel territorio e nelle università della Regione Toscana” a cui hanno partecipato Cristiana Alfonsi, responsabile della segreteria dell’assessorato alla cultura, università e ricerca della Regione Toscana, Ann Katherine Isaacs, vice-chair del Bologna Follow-up Group, Antonella Del Corso, prorettrice per gli studenti e il diritto allo studio, Vittoria Perrone Compagni, prorettore vicario con delega all'innovazione della didattica dell'Università degli Studi di Firenze, Alessandro Donati, delegato agli studenti e cittadinanza studentesca dell'Università di Siena, Marco Moretti, presidente dell’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario della Regione Toscana, Ismail El Gharras, rappresentante degli studenti nel Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa, Serena Mormina, presidente dell’Erasmus Student Network (ESN).
La crisi economica ha modificato significativamente le abitudini degli studenti universitari e le scelte delle loro famiglie. I risultati parlano chiaro e mostrano l’identikit di uno studente dinamico e in grado di competere, e in alcuni casi superare, la media degli studenti europei. Dall’analisi dei dati raccolti appare evidente che gli studenti italiani impegnano nello studio quasi 44 ore settimanali, il 30% in più della media calcolata in Europa. Oltre la metà intende proseguire gli studi dopo la laurea e, non appena possibile, si dà da fare per contribuire a mantenersi con piccoli lavori part time, in modo da non pesare eccessivamente sulle famiglie.
Circa il 20% degli iscritti alla laurea magistrale ha già partecipato a progetti di mobilità internazionale: una percentuale non lontana dalla media complessiva europea. Un dato che dimostra la validità delle politiche per la mobilità studentesca sulle quali così tanto sta puntando il Miur per incentivare la competitività degli studenti italiani nel mercato del lavoro dell’Eurozona. Questo perché, secondo i dati della Commissione europea, il tasso di disoccupazione a lungo termine degli ex allievi Erasmus si ferma al 2% (equivalente alla metà esatta di quello registrato fra gli studenti che non hanno partecipato al programma, il 4%).
Otto studenti su dieci (il 79%) si dichiarano soddisfatti per la preparazione teorica data dall’università e per la sostenibilità del carico di lavoro (il 63%). Quasi la metà degli studenti (il 45%) chiede di poter avere una maggiore preparazione pratica, soprattutto nei corsi delle lauree giuridiche (il 27,6%). Mentre, all’opposto, la valutazione è decisamente positiva per i corsi che formano paramedici e insegnanti: risulta essere soddisfatto oltre il 70% degli studenti.
L’Ottava Indagine Eurostudent allarga poi il campo di osservazione al quadro economico e sociale di provenienza degli universitari. Gli studi dopo il diploma rappresentano ancora, per le famiglie italiane, le fondamenta su cui costruire il futuro dei propri figli, anche se non sono più riconosciuti quale “ascensore sociale” come accadeva fino ad alcuni anni fa. Le condizioni socio-economiche generali, e in particolare quelle della famiglia di provenienza, rappresentano elementi determinanti per la scelta dell’università e spesso anche del modo in cui affrontarla. L’analisi dei dati evidenzia come i giovani che provengono dalle famiglie meno agiate, pur di raggiungere l’obiettivo del titolo di studio, facciano scelte compatibili con le proprie risorse, come ad esempio Atenei o corsi di studio disponibili nel proprio territorio di residenza, mantenendo così la percentuale del pendolarismo al 50%.
Un altro aspetto viene messo in luce in maniera chiara: a rendere attraente un Ateneo non è tanto la sua fama scientifica o lustro accademico, quanto la capacità di sostenere gli studenti nel loro percorso offrendo servizi. I giovani, infatti, tendono sempre più a scegliere l’università in base all’offerta di borse di studio e di servizi per la didattica, meglio ancora se l’Ateneo dovesse risultare inserito in un contesto urbano e sociale e tale da favorire la possibilità di trovare un lavoro che aiuti a mantenersi. Questo sottolinea, dopo 10 anni di crisi economica, un allargamento crescente della forbice Nord/Sud e la trasformazione delle abitudini di vita degli studenti per fare i conti con la crisi.

eurostudent homeStudiano molto. Non si accontentano della laurea, ma mirano a proseguire la formazione con percorsi post universitari. Partecipano a programmi di mobilità internazionale. Fanno piccoli lavori part time per mantenersi e per non pesare sulle famiglie. È il ritratto degli universitari italiani che emerge dall’Ottava Indagine Eurostudent per il periodo 2016-2018, presentata a Pisa nel corso di una tavola rotonda organizzata dall’Ateneo insieme a Cimea, il Centro di informazione sulla mobilità e le equivalenze accademiche. La ricerca, finanziata dal Miur e condotta dal Cimea in collaborazione con le università di Pisa e Camerino, disegna il profilo dello studente universitario italiano così come si è venuto a delineare negli ultimi tre anni e consente di confrontarlo, sulla base di indicatori condivisi, con quello dei suoi colleghi degli altri 27 Paesi europei che hanno partecipato all’indagine.

La conferenza pisana è stata aperta dai saluti di Francesco Marcelloni, prorettore alla cooperazione e relazioni internazionali dell’Ateneo pisano, Antonella Martini, presidente di Cimea, e Giulia Gambini, consigliera comunale del Comune di Pisa. I risultati sono stati illustrati da Giovanni Finocchietti, direttore dell’indagine Eurostudent. Nella seconda parte della mattinata si è poi tenuta una tavola rotonda moderata dalla giornalista e scrittrice Chiara Cini su “Condizione studentesca, politiche e interventi per gli studenti nel territorio e nelle università della Regione Toscana” a cui hanno partecipato Cristiana Alfonsi, responsabile della segreteria dell’assessorato alla cultura, università e ricerca della Regione Toscana, Ann Katherine Isaacs, vice-chair del Bologna Follow-up Group, Antonella Del Corso, prorettrice per gli studenti e il diritto allo studio, Vittoria Perrone Compagni, prorettore vicario con delega all'innovazione della didattica dell'Università degli Studi di Firenze, Alessandro Donati, delegato agli studenti e cittadinanza studentesca dell'Università di Siena, Marco Moretti, presidente dell’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario della Regione Toscana, Ismail El Gharras, rappresentante degli studenti nel Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa, Serena Mormina, presidente dell’Erasmus Student Network (ESN).

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La crisi economica ha modificato significativamente le abitudini degli studenti universitari e le scelte delle loro famiglie. I risultati parlano chiaro e mostrano l’identikit di uno studente dinamico e in grado di competere, e in alcuni casi superare, la media degli studenti europei. Dall’analisi dei dati raccolti appare evidente che gli studenti italiani impegnano nello studio quasi 44 ore settimanali, il 30% in più della media calcolata in Europa. Oltre la metà intende proseguire gli studi dopo la laurea e, non appena possibile, si dà da fare per contribuire a mantenersi con piccoli lavori part time, in modo da non pesare eccessivamente sulle famiglie.

Circa il 20% degli iscritti alla laurea magistrale ha già partecipato a progetti di mobilità internazionale: una percentuale non lontana dalla media complessiva europea. Un dato che dimostra la validità delle politiche per la mobilità studentesca sulle quali così tanto sta puntando il Miur per incentivare la competitività degli studenti italiani nel mercato del lavoro dell’Eurozona. Questo perché, secondo i dati della Commissione europea, il tasso di disoccupazione a lungo termine degli ex allievi Erasmus si ferma al 2% (equivalente alla metà esatta di quello registrato fra gli studenti che non hanno partecipato al programma, il 4%).

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Otto studenti su dieci (il 79%) si dichiarano soddisfatti per la preparazione teorica data dall’università e per la sostenibilità del carico di lavoro (il 63%). Quasi la metà degli studenti (il 45%) chiede di poter avere una maggiore preparazione pratica, soprattutto nei corsi delle lauree giuridiche (il 27,6%). Mentre, all’opposto, la valutazione è decisamente positiva per i corsi che formano paramedici e insegnanti: risulta essere soddisfatto oltre il 70% degli studenti.

L’Ottava Indagine Eurostudent allarga poi il campo di osservazione al quadro economico e sociale di provenienza degli universitari. Gli studi dopo il diploma rappresentano ancora, per le famiglie italiane, le fondamenta su cui costruire il futuro dei propri figli, anche se non sono più riconosciuti quale “ascensore sociale” come accadeva fino ad alcuni anni fa. Le condizioni socio-economiche generali, e in particolare quelle della famiglia di provenienza, rappresentano elementi determinanti per la scelta dell’università e spesso anche del modo in cui affrontarla. L’analisi dei dati evidenzia come i giovani che provengono dalle famiglie meno agiate, pur di raggiungere l’obiettivo del titolo di studio, facciano scelte compatibili con le proprie risorse, come ad esempio Atenei o corsi di studio disponibili nel proprio territorio di residenza, mantenendo così la percentuale del pendolarismo al 50%.

Un altro aspetto viene messo in luce in maniera chiara: a rendere attraente un Ateneo non è tanto la sua fama scientifica o lustro accademico, quanto la capacità di sostenere gli studenti nel loro percorso offrendo servizi. I giovani, infatti, tendono sempre più a scegliere l’università in base all’offerta di borse di studio e di servizi per la didattica, meglio ancora se l’Ateneo dovesse risultare inserito in un contesto urbano e sociale e tale da favorire la possibilità di trovare un lavoro che aiuti a mantenersi. Questo sottolinea, dopo 10 anni di crisi economica, un allargamento crescente della forbice Nord/Sud e la trasformazione delle abitudini di vita degli studenti per fare i conti con la crisi.

Con un incontro dedicato alla tavola periodica degli elementi nei 150 anni dalla sua prima pubblicazione, prendono via il 9 maggio i “Giovedì della Cittadella Galileiana”, gli appuntamenti dedicati alla scienza organizzati dal Museo degli Strumenti di Fisica (Sistema Museale di Ateneo) in collaborazione con la Ludoteca Scientifica (Dipartimento di Fisica).
Alle ore 21, Guido Pampaloni, docente del dipartimento di Chimica e chimica industriale dell’Università di Pisa, terrà una conferenza dal titolo "La tabella periodica, ovvero l’alfabeto dei chimici". Nel seminario saranno presentate le idee fondamentali che hanno portato alla moderna tabella degli elementi, insieme ad alcune considerazioni sull'utilizzo e sulla reperibilità di alcuni elementi chimici di importanza strategica.
Gli altri incontri, a ingresso gratuito, si terranno nelle serate di giovedì fino al 13 giugno. L’inizio delle conferenze è sempre alle ore 21. Gli organizzatori sono Fabrizio Broglia, Sergio Giudici, Massimiliano Razzano.

Si è concluso lo scorso 30 aprile il mandato del professore Francesco Forti dell'Università di Pisa a capo dell'LHC Committee del CERN, il comitato di controllo e indirizzo del programma scientifico del più grande acceleratore al mondo. In particolare, nei quattro anni del suo incarico, il professor Forti ha lavorato in vista di una nuova fase operativa ad alta luminosità dell’esperimento che inizierà intorno al 2025. L’aggiornamento dei programmi per gli esperimenti ATLAS e CMS ha infatti comportato un investimento di quasi 450 milioni di euro da parte della comunità internazionale ed ha richiesto una attenta indagine e verifica.

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Francesco Forti tra la Direttrice del CERN, Fabiola Gianotti, ed il Direttore della divisione ricerca e computing, Eckhard Elsen (crediti CERN)

“La sfida più difficile è stato garantire un esame imparziale e profondo di questi progetti di grande complessità e dimensione in tempi molto ristretti - spiega Forti - Per questo, oltre al comitato LHCC, formato da una quindicina di scienziati, sono stati consultati centinaia di esperti in tutto il mondo, con uno sforzo organizzativo senza precedenti”.

Fabiola Gianotti, direttrice del CERN, ha quindi voluto salutare così la fine del mandato del professore dell’Ateneo pisano: “Caro Francesco, vorrei esprimerti la mia gratitudine e ammirazione, anche a nome del CERN, per il tuo ruolo cruciale come Chair del Comitato LHCC e in particolare per il tuo contributo fondamentale all’upgrade degli esperimenti LHC. Il programma sperimentale di LHC ha beneficiato enormemente della tua competenza, visione e pragmatismo”.

 

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