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Comunicati stampa

Giovedì 21 febbraio si è svolta a Pisa la XVII edizione della "Gara Nazionale di programmazione della Macchina di Turing", il campionato italiano di informatica per gli studenti delle scuole superiori. Quest'anno hanno partecipato 15 istituti di varie regioni, dal Veneto, al Lazio, alla Liguria, alla Toscana. Gli studenti hanno dovuto affrontare dieci esercizi di programmazione giocati sul tema delle elezioni. La competizione è stata organizzata dal Dipartimento di Informatica con la collaborazione del Sistema Informatico Interdipartimentale (SID) del Polo 2 dell'Ateneo e sponsorizzata dal Rotary Galilei. A vincere sono stati due ragazzi del "Majorana" di Latina, Federico Califano e Vittorio Gambaletta. Il secondo posto è andato a Linda Paolieri e a Villani Mattia del "Tullio Buzzi" di Prato seguiti da Saifeddine Mathlouthi e Marco Arrigucci del "Tito Sarrocchi" di Siena. Da parte dell'Ateneo pisano, le persone che hanno sostenuto l'iniziativa sono i professori Antonio Cisternino e Vincenzo Gervasi de Dipartimento di Informatica, il dottor Dario Besseghini per il SID e come personale di supporto segreteria Luigi Capuano e Sonia Raglianti.

Venerdì, 24 Maggio 2013 10:14

Progettare la città verde del futuro

Progettare la città verde del futuro per contrastare inquinamento e cambiamenti climatici. E' questo l'obiettivo di "TreeCity", un progetto di ricerca di interesse nazionale (PRIN) appena finanziato dal Miur con 812mila euro e coordinato dal Giacomo Lorenzini, professore di Patologia forestale urbana del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Università di Pisa.

"Nel 2050, il 70% della popolazione mondiale (almeno 6 miliardi di persone) sarà classificata come 'urbana' – spiega Giacomo Lorenzini; contestualmente, a causa del cambiamento climatico, i centri abitati saranno sempre più caldi, più aridi e più inquinati. Proprio per questo è importante selezionare alberi capaci di resistere allo stress ambientale e di garantire al contempo una serie di positività: il sequestro e lo stoccaggio del carbonio atmosferico e di altri contaminanti aerodispersi, il miglioramento del microclima, e la riduzione dei consumi energetici e dei relativi carichi inquinanti".

La sfida di "TreeCity" riguarda dunque il miglioramento della salute e del benessere dell'uomo e da questo punto di vista la ricerca può svolgere un ruolo chiave nell'assicurare competenze e servizi ai decisori politici e ai pianificatori urbanistici futuri con l'obiettivo di contrastare gli effetti del cambiamento globale. Oltre all'Ateneo pisano, il progetto, che si svilupperà nei prossimi 3 anni, coinvolge 7 unità di ricerca, distribuite nel territorio nazionale, da Trieste a Palermo, con il contributo di 12 team di supporto, la maggior parte dei quali esteri (Stati Uniti, Brasile, Germania, Spagna, Austria).

"Si tratta di un progetto fortemente multidisciplinare e applicativo, con competenze che spaziano dalla biologia molecolare, alla modellistica ambientale e al telerilevamento – conclude Giacomo Lorenzini - Una delle linee di ricerca simulerà uno scenario 2050 attraverso l'applicazione di stress combinati in ambiente controllato. Questo consentirà di investigare il ruolo degli alberi nel verde urbano e di conoscere l'impatto degli stress ambientali sulla funzionalità degli ecosistemi arborei cittadini".

Il 20 febbraio una rappresentanza del Gruppo 2003 è stata ricevuta in udienza dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Tra loro anche due professori dell'Università di Pisa, Ugo Montanari, docente di Informatica, ed Eleuterio Ferrannini, docente di Medicina interna, affiliati con il Gruppo.

L'udienza è stata introdotta da una presentazione di Luigi Nicolais, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e membro del Gruppo 2003. Successivamente la presidente del Gruppo, Maria Grazia Roncarolo, ha letto e commentato un documento preparato dal Gruppo in occasione delle elezioni politiche, dal titolo "Diamo un futuro alla ricerca scientifica italiana" in cui si rivolgono dieci domande, ritenute essenziali, alle forze politiche. Successivamente Giorgio Napolitano ha preso la parola rivolgendo sensi di apprezzamento per l'attività del Gruppo. Era presente il Ministro della Pubblica Istruzione Francesco Profumo.

Il Gruppo 2003 è costruito da 51 membri, ricercatori italiani di tutte le discipline che hanno avuto il maggior numero di citazioni sulle principali riviste internazionali secondo l'Institute for Scientific Information di Filadelfia. Le citazioni sono una misura efficace e indipendente del risultato scientifico ottenuto e della sua utilizzazione in ricerche successive. Tra le iniziative più significative portate avanti dal Gruppo va ricordato il periodico disponibile gratuitamente via web dal titolo "Scienza in Rete" che ha avuto un notevole successo di lettori.

Sono minuscole fibre simili a muscoli artificiali che si allungano e si accorciano in funzione della temperatura, con la caratteristica fondamentale di essere fatte da cristalli liquidi. I risultati delle ricerche su questi nuovi materiali sono state presentate da Valentina Domenici, ricercatrice del dipartimento di Chimica e chimica industriale dell'Università di Pisa, alla trasmissione "Geo Scienza" di RaiTre, dove con un esperimento ha illustrato le potenzialità di questi materiali: "I cristalli liquidi sono sostanze che hanno proprietà intermedie tra i liquidi e i solidi cristallini – ha spiegato Domenici – Per ora questi film a base di cristalli liquidi vengono utilizzati per fare piccoli muscoli piccoli, usati nella micro-robotica per far fare piccoli movimenti ai robot, ma un domani la ricerca potrebbe essere ampliata e, chissà, arrivare a costruire fibre muscolari più complesse".

I cristalli liquidi rappresentano il filo conduttore delle ricerche di Valentina Domenici che, sin dalla sua laurea nel 2001, ha concentrato i suoi studi nel campo della chimica fisica di questi interessanti materiali: "Nel 2006 ho vinto una borsa europea 'Marie Curie Intra-european Fellowship' (EIF) e ho potuto lavorare al progetto 'Synthesis and characterization of ELectromechanically Active Composites of Mesogenic ELAstomers and ELectrically Active nanoparticles' a Lubiana (Slovenia), presso il Jozef Stefan Institute, con cui ho attualmente una intensa collaborazione scientifica", spiega Domenici – "Da allora mi interesso di elastomeri liquido cristallini, noti per le loro proprietà di 'muscoli artificiali' o attuatori per applicazioni dall'ottica alla micro-biorobotica alla sensoristica. Questi materiali combinano le proprietà meccaniche ed elastiche di alcuni polimeri, detti elastomeri, e quelle molto particolari dei cristalli liquidi, materiali affascinanti di cui ho parlato proprio alla trasmissione di Geo Scienza".

Cambiando la chimica alla base di questi materiali, detti anche "smart materials" o materiali intelligenti, è possibile avere degli oggetti, come dei film, in grado di rispondere a stimoli esterni, e di tornare poi allo stato di partenza, una volta cessato lo stimolo. "In questi ultimi anni ho lavorato soprattutto su nuovi elastomeri liquido cristallini fotosensibili, ovvero in grado di rispondere a stimoli luminosi – aggiunge Domenici - L'altro filone di ricerca, su cui collaboro con l'Istituto Italiano di Tecnologia di Pontedera (IIT), riguarda invece la preparazione di film a doppio strato (uno fatto da elastomeri liquido cristallini e uno fatto da un materiale conduttore, come l'oro o opportuni polimeri conduttori). Il vantaggio di questi sistemi 'bilayer' è quello di variare la forma applicando uno stimolo elettrico, aprendo interessanti prospettive nel campo della microbiorobotica".

Boom di partecipanti per gli "Open Days" dell'Università di Pisa. Sono oltre 3.000 gli studenti toscani (e non solo) arrivati in questi giorni in città per conoscere meglio l'Ateneo e decidere cosa studiare in futuro. Le giornate di orientamento dell'Ateneo pisano dedicate ai ragazzi e alle ragazze delle ultime classi delle scuole superiori sono partite il 14 febbraio e proseguiranno sino al 21. Una settimana ricca di incontri e di visite ai dipartimenti, ai laboratori e ai musei dell'Ateneo.

"Il successo dell'iniziativa che ha registrato un'affluenza molto più alta della scorsa edizione – ha detto la professoressa Tiziana Goruppi, delegata del Rettore per l'Orientamento in entrata dell'Università di Pisa – è dovuta al coinvolgimento diretto degli studenti che possono prendere parte alle attività di laboratorio e seguire le lezioni accademiche confrontandosi con i docenti e con il personale esperto nell'orientamento".

La prima accoglienza è al Polo Fibonacci in via Buonarroti. Qui il personale del Servizio Orientamento dell'Ateneo e dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio distribuisce il materiale informativo sui corsi di studio e presenta i servizi Ateneo. Poi le attività si spostano nei vari Dipartimenti, secondo un calendario ben preciso.

"C'è interesse per tutti i settori disciplinari – ha aggiunto la professoressa Goruppi - anche se in alcuni casi, come per medicina, economia o ingegneria, le prenotazioni hanno fatto registrare quasi subito il tutto esaurito".

E intanto, insieme agli studenti, martedì 19 febbraio sono arrivati a Pisa anche un gruppo di circa 50 docenti referenti dell'orientamento delle scuole superiori toscane per un incontro con il personale e i professori dell'Ateneo che si occupano di orientamento.

"Le iniziative con docenti così come gli Open Days – ha concluso Tiziana Goruppi – sono attività indispensabili per accompagnare nel modo migliore i giovani nel passaggio, spesso cruciale, dalla scuola superiore all'università".

"Se vi fosse una Maastricht delle Università, noi saremmo ormai fuori dall'Europa". Inizia così la lettera aperta che i rettori hanno indirizzato ai candidati premier per chiedere da subito un impegno pubblico a favore degli atenei italiani. L'appello, votato all'unanimità durante l'ultima assemblea della CRUI di venerdì 15 febbraio, rilancia il tema dei finanziamenti statali all'Università e alla ricerca, indicando sei misure urgenti per affrontare l'attuale situazione di emergenza.

A rilanciare con forza i contenuti della lettera sono, da Pisa, i rettori dell'Università, della Scuola Normale Superiore e della Scuola Superiore Sant'Anna. "Nel corso dell'ultima riunione della CRUI - ha detto Massimo Augello, rettore dell'Ateneo pisano - abbiamo deciso di prendere una posizione ufficiale e costruttiva sul futuro dell'Università italiana, anche alla luce della deludente esperienza vissuta con il governo dei 'tecnici'. Indubbiamente il problema delle risorse economiche rimane centrale, ma nel testo abbiamo voluto anche sottolineare la necessità di dare concreta attuazione al principio dell'autonomia responsabile degli atenei, di sostenere il modello pubblico di istruzione e di garantire il diritto allo studio, soprattutto in una fase di crisi come quella attuale che grava pesantemente sul bilancio delle famiglie ".

"Nel nostro paese - ha continuato Fabio Beltram, direttore della Scuola Normale - pare si sia ormai persa la nozione di quanto profondamente dalla cultura e dalla formazione dipenda la possibilità di un vero, duraturo sviluppo. Proprio in tempi di crisi come questi, anzi, lo sforzo per creare le condizioni necessarie al rilancio economico e civile dovrebbe essere intensificato. Da anni invece ci muoviamo in senso opposto: il mondo universitario ha voluto con forza riportare l'attenzione su questi temi in prossimità delle elezioni. Sono ormai urgenti passi concreti che diano l'avvio ad una fase nuova".

"Limitare la possibilità di assumere giovani ricercatori a causa dei vincoli al turnover citati dalla CRUI è del tutto irragionevole - ha concluso Pierdomenico Perata, prorettore vicario della Scuola Superiore Sant'Anna - Quello che è un vero e proprio blocco delle assunzioni viene applicato senza alcuna distinzione tra Atenei che hanno ben gestito le risorse pubbliche e quelli che invece hanno una situazione finanziaria precaria. La Scuola Superiore Sant'Anna negli ultimi dieci anni ha decuplicato la propria produzione scientifica annuale ed ha raggiunto una imponente capacità di autofinanziamento della ricerca su base internazionale e competitiva. Ma i 282 assegnisti di ricerca e ricercatori a tempo determinato che operano nei nostri laboratori vivono nell'incertezza. Ci viene impedito di assumere i migliori, e ribadisco soltanto i migliori, tra i tanti giovani che fanno ricerca in Italia e all'estero. Tutti i governi del presente e del passato hanno sempre affermato l'importanza dell'istruzione e della ricerca: purtroppo soltanto a parole. Il nostro Paese non potrà mai competere con i Paesi emergenti solo sul piano della produzione di beni e non ha futuro se non investe in ricerca scientifica: è attraverso la ricerca e la creazione di nuove tecnologie che potremo uscire da una crisi che altrimenti ci condanna al declino".

I punti proposti nel documento della CRUI sono:

1) Defiscalizzare tasse e contributi universitari per aiutare le famiglie a non dover abbandonare l'Università a causa della crisi economica;

2) Assicurare la copertura totale delle borse di studio erogate da Regioni e Atenei per garantire la formazione e la mobilità studentesca;

3) Abbattere l'IRAP sulle borse post-lauream e defiscalizzare gli investimenti delle imprese in ricerca per favorire la competizione nei settori ad alta intensità tecnologica;

4) Finanziare posti di ricercatore da destinare ad almeno il 10% dei dottori di ricerca e togliere i vincoli al turnover per impedire l'espulsione dei giovani migliori dal Paese e il progressivo invecchiamento della docenza;

5) Restituire l'autonomia responsabile all'Università rimuovendo gli attuali appesantimenti normativi per valorizzare le scelte di qualità e le vocazioni dei differenti Atenei;

6) Incrementare i fondi per l'Università all'1% del PIL, ristabilendo in particolare il finanziamento statale ai livelli del 2009 e innalzando la premialità fino al 50% per ridare slancio agli Atenei, promuovere le eccellenze nei processi di valutazione, favorire la competitività a livello internazionale.

Più di 2.600 posti banco, 33 aule di diversa dimensione distribuite su 3 piani e un parcheggio interrato da 100 posti macchina. Sono questi i numeri del Polo didattico delle Piagge dell'Università di Pisa, uno dei più grandi, funzionali e innovativi della regione, che è stato inaugurato giovedì 14 febbraio 2013 alla presenza del rettore Massimo Augello, del sindaco Marco Filippeschi, del presidente della Provincia, Andrea Pieroni, del presidente dell'ARDSU Toscana, Marco Moretti, e del vice presidente della Regione, Stella Targetti.

Il nuovo Polo, realizzato con un investimento complessivo di circa 9 milioni, è stato completato in poco più di 2 anni, con 12 mesi di anticipo rispetto alla data fissata nel contratto. Ospiterà lezioni di diversi settori disciplinari, che vanno dalla Giurisprudenza alle Scienze politiche, dall'Economia all'Agraria, alla Medicina veterinaria. "Nel progettarlo – ha spiegato il rettore - abbiamo prestato grande attenzione a tutti gli aspetti che possono facilitare la quotidianità di chi usufruirà di questi spazi, garantendo il massimo comfort nel seguire le lezioni, realizzando una delle più grandi aule studio dell'Ateneo e predisponendo aree destinate alla socializzazione. Nell'intero complesso vi è inoltre la completa copertura wi-fi, che consentirà ai nostri studenti, oltre che al personale, un accesso alla rete facile e gratuito, sia all'interno che all'esterno dell'edificio".

Più in particolare, il Polo ha al piano terra una sala convegni e conferenze da 240 posti, un'aula didattica da 200 posti, un'aula studio da 140 posti e un'ampia zona ristoro, più gli spazi di servizio per la portineria, il guardaroba e la sala regia. Al primo e secondo piano si trovano 30 aule di diversa capacità per un totale di 2.000 posti. Gli spazi esterni sono caratterizzati da percorsi pedonali, zone di sosta e socializzazione, che si sommano alle aree verdi tradizionalmente dedicate alla ricerca e alla didattica relative alle discipline agrarie e che contribuiscono a definire un vero e proprio campus urbano nel centro di Pisa.

Nel suo intervento, il professor Augello ha citato il nuovo Polo come un esempio della progettualità messa in atto dall'Ateneo pisano a partire dal 2010, attraverso una decisa accelerazione al piano di realizzazione delle grandi opere. L'inaugurazione odierna segue di qualche settimana il recupero di Palazzo Matteucci e di pochi mesi la consegna del Polo didattico nell'ex stabilimento Guidotti, mentre si stanno definendo gli interventi e le nuove destinazioni d'uso di Palazzo Ricci e completando la ristrutturazione dell'ex clinica di Otorino al Santa Chiara, dove entro poco sarà inaugurata la sede del Dipartimento Interistituzionale Integrato (DIPINT) tra Università e Azienda ospedaliera. Entro due anni saranno consegnati altri tre poli universitari nell'area di San Cataldo, nel complesso degli ex Salesiani e nel secondo lotto dell'area ex Guidotti. Senza dimenticare il grande impegno che l'Università sta mettendo nel progettare e programmare il recupero del Palazzo della Sapienza.

Per realizzare questo piano strategico di interventi, l'Università di Pisa ha deciso di investire risorse consistenti. I finanziamenti complessivi per l'edilizia sono così aumentati dai circa 21 milioni di euro del 2010 ai 24,5 del 2012, con un'ulteriore crescita prevista per il 2013, quando si supererà la cifra complessiva di 36 milioni di euro. "In un periodo molto delicato e difficile da un punto di vista finanziario – ha concluso il rettore - si tratta di una scelta coraggiosa e in controtendenza, che poggia sulla solidità del Bilancio d'Ateneo. Lo è ancor di più perché questa politica espansiva non si limita al settore edilizio, ma riguarda tutti gli ambiti strategici per il presente e per il futuro della nostra Istituzione, a cominciare dalle risorse umane, dal sostegno alla ricerca e ai giovani ricercatori".

Il guscio delle lumache svela i segreti del clima passato. E così si scopre che migliaia di anni fa, al tempo dei primi agricoltori, il Mediterraneo aveva un clima molto più caldo e umido di adesso. Sono questi i risultati di uno studio in uscita sulla rivista "Quaternary International" e condotto da un team di ricercatori delle Università di Pisa e di York e dello Scottish Universities Environmental Research Centre (SUERC) di Glasgow composto da archeologi, climatologi e geochimici. Gli studiosi hanno analizzato gli isotopi di carbonio e di ossigeno dei gusci di Pomatias elegans, un mollusco terrestre, risalenti a 9.000 a 2.500 anni fa e recuperati in alcune grotte del Mediterraneo. I siti sotto esame sono una decina in tutto, tre dei quali in Italia: le due grotte Serratura e del Romito in Campania e quella del Latronico in Calabria.

Mettendo insieme tutti i dati, la ricerca ha fornito una fotografia del clima del Mediterraneo occidentale all'inizio del Neolitico (circa 8000 anni fa) facendo emergere una specificità di questa area. Se confrontati con studi precedenti, i risultati mostrano ad esempio che, all'epoca, le condizioni meteorologiche della costa atlantica del nord della Spagna erano probabilmente molto simili a quelle di oggi, mentre sul versante mediterraneo, nella penisola iberica meridionale o in Sicilia, il clima era molto più umido dell'attuale.

"La ricerca si è basata su un impiego massiccio delle analisi isotopiche - ha detto Giovanni Zanchetta, docente del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa – i gusci di lumaca rinvenuti in siti archeologici ben datati possono fornire informazioni fondamentali sul clima del passato. E siamo solo all'inizio, perché ci sono moltissimi scavi archeologici che possono produrre un ricco materiale di studio".

Giovedì 14 febbraio, alle ore 16.30, nell'Auditorium "G. Toniolo" in piazza dell'Arcivescovado, è in programma il quarto appuntamento delle conferenze "Archeologia in Piazza dei Miracoli" organizzate dall'Opera della Primaziale Pisana e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, in collaborazione con Archeoclub sede di Pisa. L'incontro, dal titolo "Tra tarda antichità e alto medioevo: da spazio residenziale ad area sacra", sarà l'occasione per vedere per la prima volta esposti al pubblico alcuni reperti rinvenuti nella piazza, tra cui oggetti preziosi facenti parte dei corredi di tombe longobarde rinvenuti negli scavi recenti, come alcune fibbie di cintura in argento lavorato e una tipica crocetta aurea longobarda.

Antonio Alberti e Monica Baldassarri, archeologi medievisti formati all'Università di Pisa con una lunga esperienza di scavo in ambito urbano pisano, soffermeranno la loro attenzione sui secoli VI-VIII, durante i quali l'antica area residenziale si trasformò in spazio sacro, ospitando i principali edifici religiosi della città – cattedrale e battistero – con annesso cimitero. L'incontro sarà incentrato su un periodo decisivo nella storia della piazza, ossia la trasformazione, avvenuta tra VI e VIII secolo, da area residenziale a spazio sacro ove sorsero i principali edifici religiosi della città – cattedrale e battistero – con annesso cimitero. Da quest'ultimo provengono reperti di eccezionale interesse, come i corredi delle tombe di età longobarda rinvenuti negli scavi recenti.

Al via il Tirocinio formativo attivo (TFA), il corso di abilitazione all'insegnamento di scuola secondaria di primo e secondo grado, organizzato dall'Università di Pisa. Il primo incontro con i 250 allievi provenienti da tutta la Toscana si è svolto lunedì 11 febbraio al Polo Fibonacci. I futuri insegnanti hanno assistito ad una lezione di scienze dell'educazione, quindi si sono confrontati con i referenti dei vari corsi e hanno dialogato sul contenuto dell'offerta formativa presentata e illustrata.

"Si tratta - ha detto Luca Curti, delegato del Rettore per la formazione iniziale degli insegnanti - della ripresa di una procedura di professionalizzazione della quale l'università è responsabile e da realizzarsi in sinergia con la scuola".

"Il progetto – ha aggiunto Maria Antonella Galanti, prorettore al territorio e responsabile dell'area pedagogica - colma un vuoto di anni e rappresenta un compito strategico per l'università nel suo complesso che così mette i risultati della ricerca scientifica al servizio della qualità della cultura pubblica".

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