Una convenzione per far crescere la collaborazione con Radioeco
Un progetto nato dagli studenti e portato avanti dalla loro voce, che martedì 12 marzo, attraverso una convenzione firmata con l'Università di Pisa, si rafforza come realtà culturale e mediatica di riferimento per tutto l'Ateneo. Proseguendo una collaborazione già avviata negli ultimi anni, Radioeco, la web radio degli studenti dell'Università di Pisa, collaborerà per campagne di comunicazione istituzionale ed eventi particolari, con l'idea di implementare e attivare progetti comuni, tra cui il web radio tg d'Ateneo.
La convenzione, frutto di un percorso condiviso negli organi accademici – Senato, Cda e Consiglio degli studenti - è stata firmata dal rettore Massimo Augello e da Francesco Cito, lo station manager che dal 2010 coordina le attività di Radioeco e dei circa ottanta studenti che ogni giorno danno vita alle trasmissioni e organizzano gli eventi. Nell'occasione erano presenti anche i membri del Comitato di garanti della web radio appena istituito, composto da tre docenti, Marco Guidi, Dianora Poletti e Rosalba Tognetti, e da due ragazzi membri del Consiglio degli studenti, Gianluca Batzu e Daniele Meucci.
Proprio in questi giorni Radioeco ha lanciato una nuova campagna per il recruitment di nuovi membri per la redazione news e musicale: si cercano produttori di contenuti, articoli, recensioni e report da pubblicare sul sito oltre a, naturalmente, speaker per la radio. La nuova redazione news, con l'aiuto dell'Ufficio stampa e comunicazione dell'Ateneo, dovrà dare vita a un web radio tg con approfondimenti e servizi dedicati agli studenti, alla vita universitaria e a temi di attualità, in una formula nuova in grado di coinvolgere sempre più ascoltatori. Radioeco cerca inoltre ragazzi che abbiano una predisposizione particolare verso la tecnologia per lavorare nell'area tecnica: aspiranti fonici e tecnici del suono, esperti di reti informatiche, videomaker o fotografi.
Radioeco è nata nel 2007 come web radio della facoltà di Economia dell'Università di Pisa, nell'ambito del progetto formativo "UniOnAir" del quotidiano "Il Sole 24 Ore", destinato a promuovere una radio per ogni ateneo italiano. Fin dall'inizio ha avuto l'obiettivo di sviluppare servizi di informazione e di intrattenimento rivolti all'intera comunità dell'Ateneo, individuando negli studenti e più in generale nel pubblico giovanile i suoi principali interlocutori, funzionando anche come laboratorio formativo. Negli anni la radio è cresciuta fino ad arrivare nel maggio 2012 a organizzare un festival nazionale come il FRU (Festival delle Radio Universitarie) portando più di diecimila ragazzi da tutta Italia a partecipare a concerti, oltre che a workshop, conferenze e molto altro.
Studenti transgender, l’impegno dell’Università di Pisa
Nei giorni in cui sui giornali emergono storie e problematiche relative agli studenti transgender, l'Università di Pisa tiene a sottolineare il proprio impegno nell'affrontare questo tipo di tematiche, ricordando un significativo traguardo raggiunto dall'Ateneo pochi mesi fa. Dopo aver ricevuto numerose richieste per la ristampa dei diplomi di laurea da parte di studenti che avevano proceduto alla rettificazione dell'attribuzione di sesso, lo scorso giugno l'Ufficio legale dell'Università di Pisa ha inoltrato un'interrogazione al Garante per la protezione dei dati personali, chiedendo che sulla ristampa non comparisse l'annotazione in calce al diploma che riportava la sentenza e il nuovo nome dell'interessato, come previsto dalla normativa. Con il provvedimento 341 del 15 novembre 2012, il Garante ha accolto la modalità proposta dall'Università di Pisa: in presenza di una sentenza del tribunale passata in giudicato, il diploma di laurea potrà essere ristampato con i nuovi dati anagrafici, escludendo l'annotazione della sentenza che motiva la ristampa.
"Per il nostro Ateneo è stato un successo – commenta Rosalba Tognetti, prorettore per gli Studenti – Dopo il provvedimento, il Garante per la privacy ha prescritto alle altre università italiane l'adozione della soluzione proposta dall'Università di Pisa e ha inoltre ritenuto di dover trasmettere il provvedimento al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, nonché alla Conferenza dei Rettori delle Università italiane".
È invece ancora aperta la questione che riguarda la possibilità di rilasciare il doppio libretto alle persone che hanno iniziato il percorso di transizione per la rassegnazione chirurgica del sesso ex L. 164/82 e che però hanno già modificato il loro aspetto fisico. Anche su questo fronte, l'Università di Pisa è impegnato a trovare una soluzione: già da tempo, è stata inoltrata un'interrogazione al Garante della privacy, in cui si chiede un'indicazione precisa sui provvedimenti da adottare per garantire allo studente la tutela della privacy e in particolare se sia praticabile la soluzione di rilasciare agli studenti transessuali due libretti universitari, uno con i dati anagrafici reali e uno con i dati anagrafici "futuri", indicati dallo studente ma non ancora autorizzati da una sentenza di tribunale.
Il Garante ad oggi non ha fornito una risposta scritta, ma è comunque nostra intenzione proseguire l'iter aperto con questa interrogazione. "Nell'attesa della soluzione "normativa" – conclude la professoressa Tognetti - da parte dell'Università c'è piena disponibilità all'ascolto e alla discussione di questo tipo di problematiche, in linea con la politica di dialogo e interlocuzione con tutti i suoi studenti e nell'ottica di poter trovare insieme soluzioni concrete praticabili".
Un professore dell’Ateneo a capo dell’European Nuclear Education Network
Walter Ambrosini, professore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa, è stato eletto presidente dell'European Nuclear Education Network (ENEN) durante l'assemblea generale dell'associazione che si è svolta a Vienna il 1 marzo scorso. L'ENEN è stata fondato nel 2003 come spin-off di un progetto finanziato dalla Comunità Europea e attualmente conta 64 membri provenienti da 18 paesi. L'Italia vi è rappresentata dal Consorzio Interuniversitario per la Ricerca Tecnologica Nucleare (CIRTEN) di cui fanno parte le Università di Pisa, Bologna, Padova, Palermo, "La Sapienza" di Roma e i Politecnici di Milano e Torino.
Walter Ambrosini, toscano, classe 1958, si è laureato in ingegneria nucleare a Pisa nel 1985 e dal 2001 è professore associato di Impianti nucleari. Oltre alla presidenza dell'ENEN, Ambrosini è anche membro dell'American Nuclear Society, dell'Associazione Italiana Nucleare (AIN) e dell'Unione Italiana di Termofluidodinamica.
La misura più accurata di sempre della distanza della Grande Nube di Magellano
La misura più accurata di sempre - al livello del 2% - della distanza della grande Nube di Magellano – 163.000 anni luce dalla Terra – è stata ottenuta da un team internazionale di scienziati di cui fa parte anche Pier Giorgio Prada Moroni dell'Università di Pisa. Un risultato molto significativo per la comunità astronomica internazionale, impegnata da decenni a misurare la distanza di oggetti astronomici molto lontani per conoscere la struttura dell'Universo, le sue dimensioni e la sua storia di espansione. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista "Nature" in un articolo dal titolo "An eclipsing binary distance to the Large Magellanic Cloud accurate to two per cent".
"Date le enormi dimensioni in gioco, non è possibile utilizzare un'unica tecnica per misurare le distanze di tutti gli oggetti del cosmo, da quelli che distano pochi minuti luce come il Sole (8 minuti luce) a quelli che distano miliardi di anni luce come i quasar - spiega Prada Moroni, ricercatore al dipartimento di Fisica dell'ateneo pisano, associato all'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e all'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e tra gli autori dell'articolo - Bisogna ricorrere alla cosiddetta scala delle distanze, in cui, partendo dalle tecniche applicabili agli oggetti più vicini, si calibrano quelle che riescono ad arrivare a oggetti via via più lontani, un gradino dopo l'altro, fino a raggiungere distanze cosmologiche".
Le Nubi di Magellano, visibili a occhio nudo come due macchie di luce diffusa nel cielo notturno dell'emisfero australe, sono due galassie nane irregolari satelliti della Via Lattea, la galassia in cui viviamo. Il lavoro di ricerca riguarda la maggiore delle due, la Grande Nube di Magellano, una galassia che riveste un ruolo molto importante in astronomia perché costituisce il primo gradino della scala delle distanze extragalattiche, quello più solido e su cui poggiano tutti gli altri a distanze via via più grandi, fino a raggiungere scale cosmologiche.
"La scala delle distanze extragalattiche è ancorata alla distanza della Grande Nube di Magellano, per questo è così importante misurarla con la maggior accuratezza possibile – aggiunge Prada Moroni - Basti pensare che a tutt'oggi la principale sorgente di incertezza sistematica nella determinazione della costante di Hubble, che fornisce il tasso di espansione dell'Universo, è dovuta proprio all'incertezza con cui conosciamo la distanza della Grande Nube di Magellano."
Una delle motivazioni principali per la costruzione del Telescopio Spaziale Hubble fu proprio il miglioramento della precisione delle misure di distanza. Infatti ancora negli anni '80 la costante di Hubble era molto incerta, con valori che variavano di circa un fattore due tra le varie stime. Nei primi anni del nuovo millennio questa incertezza è scesa a un più accettabile 10% grazie proprio al Telescopio Spaziale. Conoscere con precisione il valore della costante di Hubble permette di porre vincoli stringenti ai modelli cosmologici, alla natura dell'ancora misteriosa energia oscura e alla geometria globale dello spazio. Per questo motivo negli ultimi anni si sono moltiplicati gli sforzi per raffinare ulteriormente le misure di distanza. Grazie alle osservazioni descritte nell'articolo su Nature condotte dal team internazionale con vari grandi telescopi in Cile – tra cui quelli dell'ESO (European Organisation for Astronomical Research in the Southern Hemisphere) e il Magellan Clay da 6.5 metri di diametro – l'incertezza sul valore della costante di Hubble è ora scesa al livello del 3%.
Otto marzo: Donne, Politica e Istituzioni
"Dal cervello al cuore: andata e ritorno. Aspetti biologici e clinici delle differenze di genere" è il titolo del convegno inaugurale del corso di alta formazione "Donne, Politica e Istituzioni - diversity management: dalla tutela alla valorizzazione delle differenze di genere" organizzato dalla professoressa Rita Biancheri del Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Pisa. Il convegno si svolgerà l'8 marzo dalle 15 alle 18,30 nell'aula 2 del Polo Piagge. Dopo i saluti di Paolo Nello, Direttore del Dipartimento di scienze Politiche dell'Ateneo pisano, il dibattito sarà introdotto e coordinato da Rita Biancheri. Sono quindi previsti gli interventi dei professori Roberto Barale, Paola Bagnoli, Liliana dell'Osso, Rossella Elisei e Anna Sonia Petronio.
Il corso "Donne, Politica e Istituzioni" è co-finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell'ambito dell'iniziativa per la diffusione della cultura di genere nelle istituzioni culturali, sociali e politiche finalizzate a qualificare e aumentare la presenza e la partecipazione delle donne nella vita attiva.
Il percorso, rivolto a studenti e professionisti è gratuito per tutti coloro che saranno ammessi e ha una durata complessiva di 84 ore, articolate in 66 ore d'aula, 12 ore di laboratori tematici e una visita sul campo orientata a promuovere un'occasione di incontro e di scambio tra le buone prassi promosse dalle Aziende del territorio toscano. Le lezioni, di 4 ore, avranno luogo il venerdì pomeriggio e il sabato mattina e si concluderanno il 31 Maggio 2013. Per gli studenti universitari saranno riconosciuti crediti formativi nel numero stabilito dai rispettivi Consigli di Dipartimento.
Dalle foglie di stevia un dolcificante naturale a zero calorie 300 volte più dolce dello zucchero
Dalla stevia un dolcificante naturale a zero calorie sino a trecento volte più dolce dello zucchero. I ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Università di Pisa, in collaborazione con il Laboratorio UTAGRI-INN del Centro di Ricerche ENEA della Casaccia, stanno studiando la messa a punto di un metodo di estrazione, purificazione e formulazione degli steviol glicosidi a partire da foglie di Stevia rebaudiana Bertoni.
"L''obiettivo – ha spiegato Luciana Angelini, ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee dell'Ateneo pisano – è di ottenere un estratto per il settore alimentare, ma anche per quello farmaceutico, utilizzando tecnologie innovative in modo che possa essere impiegato anche per i prodotti biologici".
Gli estratti attualmente commercializzati sono infatti perlopiù di origine asiatica e non sempre rispondono a criteri di qualità in termini di efficacia e sicurezza. In un articolo in uscita sulla rivista internazionale "Journal of the Science of Food and Agricolture" è stato inoltre messo in evidenza come gli estratti di stevia prodotti secondo le procedure messe a punto dai ricercatori dell'Ateneo pisano siano caratterizzati non solo da un elevato contenuto di composti dolcificanti, ma anche da un elevato potere antiossidante.
Il gruppo di ricerca dell'Università di Pisa è stato il primo ad introdurre in Italia lo studio della stevia negli anni '90. La pianta è infatti originaria della regione di Amambay, nel nord-est del Paraguay, e per secoli è stata utilizzata dalle tribù locali dei Guarani come dolcificante e negli infusi medicinali.
"Gli estratti di stevia – ha detto la professoressa Angelini - rappresentano un'eccellente possibilità per migliorare la dieta di soggetti affetti da varie patologie quali obesità, diabete mellito, malattie cardio-vascolari e carie dentale, e sono un'alternativa naturale ai dolcificanti artificiali come l'aspartame o la saccarina, i cui effetti sulla salute hanno recentemente sollevato molte preoccupazioni".
"Dal 2011, da quando cioè l'uso alimentare degli estratti di stevia è stato ufficialmente approvato in Europa – ha concluso Luciana Angelini – si è aperta la concreta possibilità di realizzare anche in Italia una filiera produttiva, dalla pianta all'estratto, possibilità sulla quale stiamo lavorando in collaborazione con soggetti diversi del mondo agricolo e industriale".
Un artista e un calcolatore: Caruso e l’Olivetti ELEA 9003
"Caruso e l'Olivetti ELEA 9003" è il titolo dell'incontro che si svolgerà giovedì 7 marzo alle 17.30 al Museo della Grafica, un evento che si affianca alla mostra antologica di Bruno Caruso "L'arte del disegno" aperta sino al 2 aprile. Dopo i saluti di Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell'Università di Pisa, di Silvia Panichi, assessore alla cultura del Comune di Pisa e di Alessandro Tosi, direttore scientifico del Museo della Grafica, seguiranno gli interventi di Caterina Napoleone, curatrice della mostra, e di Giovanni Cignoni del Dipartimento di Informatica dell'Ateneo pisano. Tema dell'incontro sono la serie di disegni dell'artista siciliano pubblicati nell'Agenda Olivetti del 1960, frutto della sua visita ai reparti dell'Olivetti dove si stava avviando la produzione dell'ELEA 9003, il primo calcolatore commerciale italiano.
Otto marzo in Ateneo: incontro con Madeleine Gobeil Noël, giornalista, studiosa e amica di Simone de Beauvoir
Un testimonial d'eccezione per l'8 marzo dell'Università di Pisa. Madeleine Gobeil Noël, giornalista, studiosa e carissima amica di Simone de Beauvoir sarà la protagonista dell'incontro "Sguardi incrociati sul femminile: da Simone de Beauvoir a oggi" che si svolge nell'Aula Magna di Palazzo Matteucci in piazza Torricelli. L'evento si inaugura alle 10 con i saluti del rettore dell'Università di Pisa Massimo Augello, a seguire quindi il dibattito coordinato dalla professoressa Antonietta Sanna con la testimonianza di Madeleine Gobeil Noël e gli interventi di Sandra Teroni dell'Università di Cagliari e di Maria Antonella Galanti prorettore dell'Ateneo pisano. Nel corso della mattinata saranno inoltre proiettati dei frammenti del film intervista "Portrait croisé: Sartre-Beauvoir" realizzato da Madeleine Gobeil Noël nel 1967, insieme al regista Claude Lanzmann.
"E' difficile immaginare oggi lo scandalo che suscitò nel 1949 la pubblicazione de 'Il secondo sesso' di Simone de Beauvoir – ha spiegato Maria Antonella Galanti introducendo le tematiche dell'incontro - A distanza di più di sessanta anni da quel testo che ha rappresentato il punto di partenza della riflessione femminista della seconda metà del XX secolo, è necessario interrogarsi di nuovo sulle questioni che riguardano la differenza di genere e i modelli relazionali emergenti".
"Nonostante le molte conquiste in termini di indipendenza da parte di noi donne – ha concluso la professoressa Galanti - veniamo ancora molestate, stuprate, uccise per la gelosia possessiva di un uomo, per risarcire il suo orgoglio ferito da un rifiuto e da un semplice sottrarsi o dall'avergli preferito un altro. Senza dimenticare la violenza del considerarci corpi da consumare, bambine che più avanti negli anni paralizzeranno i loro volti con il lifting o il botulino rendendoli inespressivi e grotteschi come maschere mortuarie".
Il professor Michele Marroni nominato direttore del dipartimento di Scienze della Terra
È il professor Michele Marroni il nuovo direttore del dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, succeduto a Mauro Rosi da poco nominato direttore dell'Ufficio rischio sismico e vulcanico della Protezione Civile. Michele Marroni, docente di Geologia strutturale, è nato a Pisa nel 1958 e si è laureato in Scienze Geologiche all'Università di Pisa nel 1983. Nell'Ateneo pisano ha ricoperto il ruolo di ricercatore universitario dal 1992 al 1998, di professore associato dal 1998 al 2000 e di professore ordinario dal 2000 ad oggi. Dal 2006 al 2013 è stato vicedirettore del dipartimento di Scienze della Terra.
L'attività di ricerca di Michele Marroni ha come nucleo centrale lo studio dell'evoluzione geodinamica dei bacini oceanici fossili in diverse catene montuose, dalla loro formazione fino alla loro scomparsa. In questo ambito ha svolto ricerche di geologia strutturale e tettonica, spesso come coordinatore di gruppi di ricerca, in Italia (Appennino Settentrionale e Alpi Occidentali) e all'estero. Ha partecipato a numerosi progetti di cartografia geologica, sia internazionali che nazionali e ha coordinato progetti di cartografia geologica della Regione Toscana e della Regione Umbria. È autore di oltre 100 pubblicazioni e di oltre 30 carte geologiche. Ha curato l'edizione di sei volumi speciali su riviste internazionali. Ha coordinato, tra gli altri, due progetti PRIN a livello nazionale, quattro progetti PRIN a livello locale, un progetto del Ministero degli Affari esteri, un progetto CNR Agenzia 2000 e un progetto del fondo sociale Europeo 2007/2013. Il professor Michele Marroni è stato inoltre titolare di diverse convenzioni di ricerca sia con enti pubblici sia con compagnie private, finalizzate alla realizzazione di carte geologiche e a studi di geologia regionale nel campo dell'esplorazione petrolifera.
L'ACI ha consegnato una targa all'E-Team, la squadra corse dell'Università di Pisa
"Per Capacità, Genialità e Passione". Sono queste le motivazioni citate nella targa che l'ACI di Pisa ha consegnato all'E-Team, la squadra corse dell'Università di Pisa, durante la IV Festa Provinciale dello Sport Automobilistico che si è svolta sabato 2 marzo 2013 all'Hotel Continental di Tirrenia e che ha visto la partecipazione delle massime autorità cittadine. La targa è stata consegnata dal direttore e dal presidente dell'ACI Pisa, rispettivamente Francesco Bianchi e Leonardo Acquaviva, al capo progetto dell'E-Team, Andrea Mascellani, e agli altri componenti del gruppo.
Nato nel 2008, il progetto dell'E-Team ha raggiunto negli anni prestigiosi traguardi sia nella Formula "SAE Italy" che in quella internazionale "Student", affermandosi come una delle iniziative di punta nel panorama delle vetture da corsa universitarie. Oltre ai risultati eccellenti ottenuti nelle gare, esso rappresenta anche una palestra formativa in cui gli studenti devono progettare e realizzare, in tempi brevi, un prodotto tecnologicamente avanzato e che abbia una concreta verifica sul campo.
L'E-Team è alla ricerca di nuovi collaboratori che possano integrare il gruppo attuale, sia per quanto riguarda le competenze ingegneristiche che di altri settori. Negli scorsi anni, infatti, hanno partecipato al progetto studenti di Economia, Giurisprudenza, Lettere, Lingue e Scienze politiche, le cui conoscenze sono fondamentali perché, ai fini delle gare, la squadra è chiamata anche ad affrontare i problemi legati alla ricerca e gestione delle risorse economiche, al marketing, alle pubbliche relazioni e alla comunicazione. Per il 2013 l'E-Team prevede di migliorare la vettura dello scorso anno attraverso una serie di test e la partecipazione ad alcune competizioni internazionali. Per informazioni si rimanda al sito: www.eteamsquadracorse.it/