«Futuro in Ricerca»: professore dell’Ateneo presiede il comitato di selezione per il finanziamento dei progetti dei giovani ricercatori italiani
Sarà un docente dell'Università di Pisa a presiedere una delle commissioni del programma "Futuro in Ricerca" che dovrà finanziare i progetti dei giovani ricercatori italiani per il 2013. Antonio Bicchi, professore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Ateneo pisano e già direttore del Centro Piaggio, è stato appena nominato Presidente del comitato di selezione nel settore PE (matematica, scienze fisiche, informazione e comunicazione, ingegneria, scienze della terra e dell'universo) dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
Antonio Bicchi, professore all'Università di Pisa e Senior Scientist all'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, dopo alcuni anni di lavoro al Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, ha preso la cattedra di Robotica a Pisa, dove guida il Gruppo di Robotica del Centro Piaggio che comprende oggi circa 50 ricercatori. Il programma "Futuro in Ricerca" è il principale strumento con cui l'Italia vuole attirare e sostenere i migliori giovani scienziati, nella fasi iniziali della loro carriera, per svolgere le loro ricerche nel nostro Paese. L'efficienza e la trasparenza delle procedure di selezione delle migliori proposte, recentemente riformate profondamente, sono di fondamentale importanza per questi scopi.
Per gli studenti brasiliani arrivano i primi voti sul libretto
Sono arrivati a Pisa alla fine dell'estate scorsa e, dopo aver frequentato il primo semestre di lezioni, hanno superato con successo i primi esami all'Università di Pisa. Sono gli studenti brasiliani di "Scienza senza Frontiere", arrivati nella città della Torre grazie all'imponente iniziativa di mobilità e internazionalizzazione del sistema universitario e della ricerca brasiliano avviato dalla presidente Dilma Roussef nel 2011, che mira a promuovere esperienze di studio e ricerca all'estero per oltre 75.000 giovani brasiliani.
I ragazzi frequentano i corsi di laurea di ingegneria, medicina, veterinaria, agronomia e farmacia dell'Ateneo pisano e la maggior parte di loro, resterà fino al prossimo mese di luglio. Tra loro c'è Joilson Marques F. Filho, 22 anni, proveniente dalla Universidade do Estado do Rio Grande do Norte, che a Pisa frequenta il corso di Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio e che ha preso 30 all'esame di "Uso e riciclo delle biomasse": "L'esperienza a Pisa è molto positiva, anche perché sto facendo un tirocinio a San Piero a Grado sul biomonitoraggio dell'ozono nell'aria, un lavoro che diventerà uno strumento per un'attività di educazione ambientale che faremo nelle scuole elementari nei prossimi mesi".
Thaiz Scheidegger de Souza, 27 anni, viene dalla Universidade Federal do Espirito Santo, studia Scienze motorie e ha appena dato due esami, "Marketing" e "Farmacologia". Sta facendo tirocinio in una palestra pisana, dove aiuta le persone che si allenano in sala. Abita con quattro ragazze italiane e grazie alla convivenza con loro sta migliorando molto l'italiano.
Nara Fontes Silva, 27 anni, della Universidade Dom Pedro Segundo di Salvador de Bahia, insieme a Manuela Zandonadi Caliman, 22 anni, e Karina Covre Loriato, 23 anni, della Universidade Federal do Espirito Santo, studiano invece Infermieristica. Anche loro hanno già dato i primi esami, tra cui Ginecologia e Fisiologia del parto, e hanno fatto il loro tirocinio in alcuni reparti dell'Ospedale Santa Chiara.
Ha superato ben 5 esami Ellen Gleyce Ramos, 26 anni, della Universidade Luterana do Brasil, iscritta a Medicina e chirurgia: Ellen rimane a Pisa per sette mesi e quando tornerà in Brasile riporterà casa bei voti in Neurologia, Psichiatria, Diagnostica per immagini, Chirurgia generale e Medicina e chirurgia d'emergenza.
Gabrielle Virgínia Lopes Ferreira, 21 anni, della Universidade Federal do Pará, sta invece per ripartire per il Brasile. È stata 7 mesi a Pisa a studiare Medicina Veterinaria, ha dato due esami e ha fatto un tirocinio all'Ospedale didattico veterinario di San Piero a Grado con il professor George Lubas, lavorando anche con i cavalli dell'Ippodromo di San Rossore.
A Ospedaletto recisi due cavi per fibre ottiche che servivano per collegare diverse sedi dell'Ateneo
Nella notte di domenica 24 marzo, alcuni sconosciuti hanno reciso due cavi da 100 fibre ottiche ciascuno, situati a Ospedaletto in via Meucci, angolo via Aldovrandi. I cavi, di proprietà di Agestel, servivano per collegare diverse sedi dell'Ateneo pisano. In particolare, le strutture interessate sono l'Accademia Militare e il Polo Logistico di Livorno, i due collegamenti di Infracom, quelli di Interoute con il Palazzo dei Congressi e con alcune aziende della zona quali Clinex Rheumatology, quelli ADSL e peer BGOP con Publicom, quello con Virgo/Ego per allacciarli alla rete GARR, quelli dati in concessione a Interoute per i loro clienti.
I tecnici dell'Ateneo si sono prontamente attivati prima per individuare il luogo e le ragioni del guasto e poi per procedere con la riparazione dei cavi. I tempi previsti per il ripristino del servizio potranno variare da uno a due giorni.
Un prestigioso riconoscimento per il logo della Pisa University Press
Per il logo della Pisa University Press arriva il "bronze prize" di "Brands of the world", il database internazionale contenente centinaia di migliaia di immagini vettoriali, che ogni anno promuove una competizione per premiare le migliori creazioni grafiche in tutto il mondo. Il marchio della casa editrice dell'Università di Pisa, ideato da Davide Mariani, si è classificato terzo nella sezione "Educational" e rimarrà pubblicato nel sito e nei suoi archivi, nella sezione "Awards 2012".
Il logo della Pisa University Press era stato selezionato attraverso un concorso aperto agli studenti e al personale dell'Ateneo, a cui avevano partecipato ben 237 persone. L'idea vincitrice era risultata quella di Davide Mariani, studente del corso di laurea in Ingegneria edile-architettura, giudicata la migliore per la sua linea semplice ed elegante, che ben si adatta al restyling grafico dell'intera produzione editoriale della casa editrice, che nelle copertine e nell'impaginato si caratterizza, oltre che per l'alta qualità, per l'impronta fresca e dinamica.
Il Monster University Tour fa tappa a Pisa
Arriva a Pisa il Monster University Tour, il ciclo di incontri nelle università italiane organizzato da Monster.it, leader mondiale nel favorire l'incontro tra persone e opportunità di lavoro, per aiutare i giovani a orientarsi e a sfruttare al meglio le potenzialità di Internet per cercare un'occupazione. La tappa pisana del progetto organizzata con la collaborazione dell'Ufficio Job Placement dell'Università di Pisa avrà luogo presso l'Aula Magna al Polo Fibonacci (Edificio E, in via Filippo Buonarroti 4) mercoledì 27 marzo a partire dalle ore 9.30.
Si tratterà di un evento, della durata di mezza giornata, in cui gli esperti di Monster.it incontreranno gli studenti affrontando temi come la ricerca di lavoro online e l'utilizzo dei siti di recruiting, come valorizzare al meglio il proprio profilo sui social network e quali sono le mosse giuste per migliorare la propria reputazione online. "Imparare a valorizzare le proprie competenze e il proprio capitale umano in vista del collocamento nel mondo del lavoro è un passaggio fondamentale per i giovani che escono dall'università - commenta la professoressa Monica Pratesi, delegato del rettore per il Job placement - Grazie a Monster.it gli studenti avranno l'opportunità di confrontarsi con i professionisti del recruitment, scoprendo come promuoversi al meglio sfruttando le potenzialità che offre la rete".
Il Monster University Tour è solo una delle tante iniziative messe a punto da Monster.it per avvicinarsi ancora di più alle esigenze dei propri candidati: "Le persone iscritte a Monster che sono alla ricerca di un lavoro crescono di svariate migliaia al mese - ha dichiarato Nicola Rossi, Country Manager di Monster.it - Siamo sempre alla ricerca di nuove modalità per andare incontro alle esigenze dei nostri candidati, e il Monster University Tour è sicuramente un progetto molto importante in questo senso".
Dal progetto Leopoldo le linee guida per la pavimentazione delle strade regionali toscane
Strade più sicure e meno rumorose: dalla collaborazione scientifica con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa sono nate le linee guida per la pavimentazione delle strade regionali toscane. E' questo l'esito di "Leopoldo", un progetto unico a livello nazionale, appena giunto a conclusione dopo cinque anni e al quale hanno partecipato, oltre all'Ateneo pisano, anche la regione Toscana, l'Arpat e tutte le dieci le Province della Regione.
"Le linee guida nate dal progetto 'Leopoldo' sono state appena inserite Bollettino ufficiale della regione Toscana – ha spiegato Massimo Losa professore dell'Università di Pisa e responsabile scientifico dello studio - il nostro obiettivo era di ottimizzare la sicurezza e la compatibilità ambientale delle pavimentazioni della viabilità ordinaria, puntando alla diminuzione degli incidenti stradali (il 30% sono dovuti infatti a difetti infrastrutturali delle strade), all'abbattimento dell'inquinamento acustico causato dal traffico dei veicoli sulle pavimentazioni bituminose tradizionali e, non ultimo, ad un maggiore comfort di marcia degli automobilisti".
Il progetto "Leopoldo" ha previsto un primo periodo di indagine su dieci siti sperimentali, uno per ogni Provincia aderente. Sulla scorta dei risultati ottenuti da queste sperimentazioni e da quelle eseguite contemporaneamente in laboratorio, sono state quindi individuate le miscele da utilizzare per la predisposizione di sei siti di studio sui quali è stato eseguito un controllo ed un monitoraggio nel tempo, in modo da confrontare le risposte dei diversi tipi di pavimentazione.
"Ci siamo concentrati sullo studio di miscele innovative ed ambientalmente sostenibili – ha detto Massimo Losa – alcune delle quali contengono anche elevate percentuali di materiali riciclati. L'elemento innovativo del progetto è legato al fatto che le classiche pavimentazioni fonoassorbenti sono 'molto porose' e per questo hanno una durata limitata nel tempo, nel progetto invece abbiamo realizzato delle 'pavimentazioni chiuse' a tessitura ottimizzata più resistenti e durature ma altrettanto capaci di garantire un abbattimento del rumore agendo sul fenomeno della generazione del rumore piuttosto che sull'assorbimento".
"La particolarità del progetto unica a livello nazionale (e rara a livello internazionale) – ha concluso il professor Losa - consiste anche nel fatto che i siti sono stati studiati con sensori all'avanguardia per il monitoraggio della temperatura, dell'umidità del sottofondo, del peso degli assi dei mezzi in transito e delle deformazioni subite dagli strati della pavimentazione al passaggio dei veicoli. Le informazioni ottenute hanno quindi consentito di calibrare i modelli di previsione del degrado delle pavimentazioni utilizzando misure ricavare direttamente da strade in normali condizioni di esercizio".
Nota dell’Ateneo sulle dichiarazioni riportate da La Nazione del 22 marzo
In merito alle dichiarazioni del Movimento 5 Stelle, cui hanno fatto seguito quelle degli "Amici della Biblioteca Universitaria", sulla chiusura del Palazzo della Sapienza, entrambe riportate nell'articolo pubblicato in data odierna sull'edizione pisana de La Nazione, l'Università di Pisa torna, per l'ennesima volta, a precisare quanto segue.
La chiusura del Palazzo della Sapienza è stata disposta non per volontà degli organi di governo dell'Università, ma in conseguenza di una specifica ordinanza del Sindaco di Pisa del 29 maggio 2012. Con tale provvedimento, del quale l'Ateneo non ha potuto che prendere atto, si intimava "di procedere immediatamente a mantenere inutilizzato per le attuali destinazioni l'intero edificio".
Tale ordinanza è giunta all'indomani di un sopralluogo svolto dai Vigili del Fuoco del Comando di Pisa, a seguito dello sciame sismico che interessava il centro-nord dell'Italia già da settimane; un sopralluogo richiesto dall'Ateneo, che si era reso necessario al fine di scongiurare il rischio che il fenomeno sismico potesse aver provocato un aggravamento nelle condizioni di sicurezza dell'edificio.
A questo proposito si ricorda che i problemi relativi alla stabilità del Palazzo erano da tempo di dominio pubblico, come dimostrano numerosi documenti, presentati anche alla Conferenza dei servizi del 4 giugno 2012 appositamente convocata dal Rettore per affrontare l'emergenza Sapienza.
In particolare, per richiamare solamente alcuni dei più recenti atti, il Consiglio di amministrazione dell'Ateneo il 16 dicembre 2011 aveva disposto l'attivazione di un'ulteriore campagna di indagini più approfondite, mentre nelle due lettere del 19 gennaio e del 23 maggio 2012 inviate al MIBAC, alla Soprintendenza, al Prefetto e al Sindaco, il Rettore aveva denunciato l'aggravarsi della situazione strutturale dell'edificio.
Si ricorda infatti che l'Ateneo aveva già avviato dal 2010, per iniziativa del precedente Rettore, un'attività di monitoraggio costante del Palazzo, coordinata dal professor Walter Salvatore, esperto di Tecnica delle costruzioni dell'Ateneo.
Si osserva infine che, nel rispetto della citata ordinanza del sindaco, l'Università di Pisa ha proceduto a liberare la Sapienza dal carico di libri della propria biblioteca giuridica al fine di consentire la messa in sicurezza dell'edificio.
Da allora l'Università di Pisa si è fatta parte attiva anche nel reperire finanziamenti da destinare ai lavori di recupero del Palazzo, stanziando recentemente nel proprio bilancio 1,5 milioni di euro e ottenendo dal MIUR un finanziamento di 1,2 milioni di euro sui fondi destinati alle ricostruzioni del dopo terremoto.
L'Università di Pisa, in conclusione, non ha alcun debito di trasparenza in questa vicenda, sulla quale anzi da più parti si fanno strumentalizzazioni con finalità non sempre coincidenti con il solo interesse che dovrebbe invece essere perseguito, vale a dire quello di garantire a più presto l'utilizzo della Sapienza in condizioni di funzionalità e sicurezza, per le attività alle quali è da sempre destinata.
Il 14 marzo “Pisa veste Erasmus”
Il 14 marzo Pisa si colora d'Europa e dedica un'intera giornata all'Erasmus, il progetto promosso fin dal 1987 dall'Unione Europea che solo a Pisa, negli ultimi 15 anni, ha coinvolto oltre cinquemila studenti. L'iniziativa, dal titolo «Pisa veste Erasmus», è organizzata da Università, Comune, Aeroporto e Fondazione garagErasmus, in collaborazione con l'Agenzia di Promozione Economica della Regione Toscana, e il suo obiettivo è quello di promuovere il progetto di mobilità europea come esperienza fondamentale di crescita e formazione degli studenti.
La riflessione che sta alla base della giornata è che l'Erasmus è uno dei programmi di maggiore successo promossi dall'Unione Europea, che ha il merito di trasferire i principi fondamentali dell'essere Europeo a studenti in un'età decisiva per la loro maturazione personale e professionale. Lo sa bene l'Università di Pisa che è stata i primi atenei d'Europa a credere in questo progetto: l'Erasmus è una "life changing experience" che ha coinvolto in tutta Europa più di 3 milioni di persone che oggi hanno tra i 25 e i 45 anni e che provengono da 33 Paesi. Lo sa bene anche la città di Pisa che ha una dimensione sempre più europea, in particolare come città dei saperi e della conoscenza.
La giornata si articolerà in diversi momenti: la mattina, a partire dalle 9.30, la Fondazione garagErasmus e l'Agenzia per la Promozione Economica della Regione Toscana organizzano all'Aeroporto il convegno "Ex Erasmus e sviluppo: una nuova Europa del lavoro e delle idee che parte dalla Toscana", a cui parteciperanno l'amministratore delegato dell'Aeroporto Gina Giani, il sindaco Marco Filippeschi, il rettore Massimo Augello, il presidente esecutivo di garagErasmus Francesco Cappé e imprenditori che, grazie all'esperienza Erasmus, hanno saputo costruirsi un percorso professionale indirizzato verso l'Europa unita. Alle 12.30, sempre all'Aeroporto, Marco Mazzini, co-fondatore di garagErasmus, presenterà la prima installazione fisica in Europa di "Check-in Europe", l'applicazione che mette in rete gli ex Erasmus.
Grazie alla collaborazione del DSU, a pranzo gli studenti troveranno uno "speciale menù Erasmus" alle mense di via dei Martiri, via Betti e via Cammeo, con piatti tradizionali di diversi Paesi europei.
Alle 16.30, presso la Tenuta di San Rossore, sarà inaugurata la sede della Fondazione garagErasmus, che ha la missione di dar vita al primo network professionale della Generazione Erasmus, un progetto ambizioso finalizzato ad attrarre idee, talenti e investimenti a livello europeo. Interverranno il sindaco Marco Filippeschi, il presidente del Parco di San Rossore Fabrizio Manfredi, il coordinatore del progetto Giovanisì della Regione Toscana Carlo Andorlini, il prorettore per l'Internazionalizzazione dell'Università di Pisa Alessandra Guidi e il presidente della Fondazione garagErasmus Francesco Cappè.
Alle 19.30, al Lumiere (in Vicolo del Tidi 6), l'Università di Pisa organizza l'"Apericena con gli Erasmus", un incontro che attraverso cibo tipico dei Paesi europei, musica e intrattenimento, farà conoscere e scoprire le storie di studenti Erasmus ed ex Erasmus. Storie di vita e di studio si alterneranno a testimonianze di chi, grazie all'esperienza all'estero, è riuscito ad ampliare il proprio percorso formativo, trovando motivazioni e stimoli di crescita, nati dal confronto e dallo scambio con i diversi Paesi dell'Europa. In collaborazione con le associazioni ESN e AEGEE, è previsto inoltre un faccia a faccia con gli studenti Erasmus di Pisa, che potranno spiegare ai colleghi italiani come si vive e si studia nei loro Paesi. La serata sfocerà in musica con un dj set di Radioeco, la radio degli studenti dell'Università di Pisa.
Il programma completo della giornata è disponibile a questo link.
Volontari (con smatphone o tablet) cercasi per tracciare la mappa dei domini di Internet
Disegnare la mappa dei domini dei domini di Internet grazie a un sistema di crowdsourcing applicato alla ricerca. Basta avere uno smartphone o un tablet e scaricare un'App per partecipare a Portolan, un progetto del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa e dell'Istituto di Informatica e Telematica (IIT) di Pisa del CNR. L'«App Portolan» è già disponibile e gratuita per Android (https://play.google.com/store/apps/details?id=it.unipi.iet.Portolan.traceroute) mentre è in preparazione anche la versione per gli Iphone della Apple.
"Attualmente la mappa dei domini di Internet è pressoché sconosciuta – ha spiegato Luciano Lenzini professore di networking del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Ateneo pisano – quello che abbiamo è una 'immagine sfocata' che ce la raffigura come una sorta di albero con tanto di radici e foglie. Tuttavia saperne di più sarebbe di fondamentale importanza per poter affrontare le sfide del 'future Internet' e per comprendere anche molti fenomeni del presente come ad esempio la propagazione di eventi catastrofici scatenati da pirati informatici".
Il progetto Portolan nasce dunque dall'esigenza di "mettere a fuoco" l'immagine della struttura interna di Internet. Rispetto ad altre ricerche internazionali che dal 2000 hanno cominciato mappare Internet come "Caida Ark" negli USA, "Ripe Ris" in Europa e "Dimes" in Israele, Portolan utilizza per la prima volta il paradigma di osservazione top-down, partendo quindi non dalle radici, ma dalle foglie dell'albero, cioè dalla periferia da cui gli utenti normalmente si collegano.
In pratica Portolan si configura come un sistema costituito da una innumerevole quantità di smartphone e tablets che giocano il ruolo di monitor, coordinati da un server centrale. Ciascun monitor esegue micro-campagne di misura al termine delle quali i risultati vengono spediti al server centrale che li elabora e li ricompone come tanti tasselli di un mosaico per inferire la struttura di Internet, tutto in maniera pressoché non invasiva per gli utenti. Le risorse utilizzate dallo smartphone per effettuare le misure sono minime e comunque, se il livello della batteria scende al di sotto del 40% le misurazioni non iniziano e, se in corso, vengono interrotte. Gli smartphone inoltre rimangono sempre rigorosamente anonimi e, come contropartita per la sperimentazione, gli utenti possono accedere gratuitamente ad alcuni servizi, come ad esempio, conoscere esattamente il livello del "campo" disponibile lungo tutto un percorso (Figura 1 - mediante punti colorati) o visualizzare gli operatori attraversati per raggiungere un indirizzo IP dato (Figura 2).
"Il nome del progetto – ha concluso Luciano Lenzini - deriva dalla Carta Pisana del 1275-1300, il primo portolano noto che descrive il Mar Mediterraneo sulla base della tecnologia di navigazione disponibile di quel periodo. Da allora in poi, e nei secoli successivi, i portolani sono diventati sempre più precisi e dettagliati grazie alle nuove misure e informazioni raccolte da marinai. In un certo senso, questa è una delle più antiche forme di crowdsourcing che si conosca".
Inaugurata la terza edizione del "PhD plus", il corso formativo su creatività, innovazione e spirito imprenditoriale
È stata inaugurata martedì 12 marzo 2013 la terza edizione del "PhD plus", il percorso formativo dell'Università di Pisa finalizzato ad arricchire i più alti livelli della formazione accademica con una serie di competenze rivolte alla diffusione dello spirito imprenditoriale, alla valorizzazione dei risultati della ricerca e alla creazione di impresa. La prima giornata, aperta dai saluti del rettore Massimo Augello e del prorettore per la Ricerca applicata e l'innovazione, Paolo Ferragina, si è incentrata sulla presentazione delle esperienze di successo da parte di testimonial di casi di successo, alcuni dei quali che hanno frequentato le precedenti edizioni del corso.
Il programma del "PhD plus" si articolerà in una serie di seminari tenuti da prestigiosi relatori nazionali e internazionali provenienti dal mondo accademico e imprenditoriale, da enti locali e governativi, da finanziatori istituzionali. Le lezioni verteranno su temi legati alla brevettazione, alla creazione di impresa, alla valorizzazione delle idee scientifiche e alla gestione dell'innovazione. Rivestiranno grande rilievo le sessioni dedicate alla comunicazione e alla valorizzazione delle proprie idee, che troveranno poi pieno completamento in una serie di sessioni di coaching individuale e di gruppo realizzate anche con il supporto dei Poli di innovazione regionali, di potenziali investitori, imprenditori e manager.
L'edizione di quest'anno si caratterizza per due significative novità. Innanzitutto per la partecipazione che è stata estesa, oltre ai dottorandi e dottori di ricerca, ai ricercatori e ai professori dell'Ateneo, a laureandi e laureati magistrali che si sono candidati attraverso la presentazione di un'idea con potenziali ricadute imprenditoriali. Al corso prenderanno così parte 100 iscritti fra dottorandi, dottori di ricerca e assegnisti, e 27 laureandi e laureati magistrali selezionati tra le 63 richieste di ammissione, provenienti dai settori più attesi dell'ITC e dell'ingegneria, ma anche dall'area umanistica e da quella giuridica.
In secondo luogo, si contraddistingue per l'interazione con il Master in Business Administration del dipartimento di Economia e management, che permetterà ai migliori talenti del corso di frequentare il modulo "Entrepreneurship" dell'MBA con l'obiettivo di accrescere le possibilità di future attività di business.
Il percorso del "PhD plus", prima iniziativa del genere in Italia, fin dall'inizio ha riscontrato un significativo successo. Nelle prime due edizioni gli iscritti sono stati rispettivamente 110 e 200 e dal loro lavoro sono già nati 11 spin-off, che si sono affermati in competizioni nazionali e internazionali dedicate alla creazione di imprese innovative, quali per esempio Start Cup Toscana, registro.it, PayPal Developer Challenge, INTEL Business Challenge Europe.