Normativa
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Con Biosur via gli odori della lavorazione industriale del cuoio

La nuova tecnologia studiata nell'ambito di "Biosur" sarà sperimentata nell'impianto di depurazione gestito dal Consorzio Cuoiodepur Spa, nel comune di San Miniato (Pisa), dove vengono trattati gli effluenti delle circa 100 concerie del distretto di Ponte a Egola, che operano prevalentemente la concia al vegetale. L'idea è quella di dimostrare a livello locale e di promuovere a livello europeo, l'applicabilità di una soluzione tecnologica innovativa per la mitigazione dell'impatto ambientale.
Nell'ambito del progetto, il Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa si occuperà, in particolare, della caratterizzazione e del monitoraggio dei microrganismi responsabili del processo di depurazione.
"Il carattere innovativo della tecnologia consiste nella peculiare tipologia di reattore, si tratta cioè di un bioreattore a letto mobile rotante in grado di realizzare elevati rendimenti, unico nel suo genere e che richiama per certi aspetti il modello del bottale, reattore tipico delle lavorazioni conciarie", ottimale per la crescita dei microrganismi "amici" in grado di depurare i reflui gassosi: una soluzione con grossi vantaggi per l'economia e per l'ambiente", ha dichiarato la ricercatrice Claudia Vannini, responsabile scientifica del progetto per l'Ateno pisano.
Ne hanno parlato:
La Nazione Potedera Valdera
FirenzeOnline
InToscana.it
Tirreno.it
Greenews.it
GoNews.it
StampToscana.it
OgniSette.it
Controcampus.it
PisaInformaFlash.it
GreenReport.it
Arriva «Cherubina», il team vela degli studenti unipi
Dopo la squadra corse con la monoposto targata "unipi", nasce all'Università di Pisa "Cherubina", il team vela composto esclusivamente da studenti che da soli stanno progettando e costruendo un'imbarcazione per partecipare alle competizioni tra atenei.

E mentre la deriva sta prendendo forma in "cantiere", il team lancia un bando per reclutare componenti dell'equipaggio che partecipino alla competizione tra atenei "Trofeo 1001VELAcup": gli iscritti all'Università di Pisa che abbiano già maturato esperienza nella conduzione in regata di derive sportive hanno tempo fino al 1 giugno per mandare il proprio CV sportivo.
L'idea della realizzazione di una deriva che potesse partecipare al progetto "1001vela" per l'università, nasce su iniziativa di un gruppo di ragazzi iscritti ai dipartimenti di Ingegneria e appassionati della disciplina, che hanno pensato di portare questa iniziativa anche all'interno dell'Università di Pisa. I lavori sull'imbarcazione sono iniziati nel mese di aprile e l'obiettivo del team è varare l'imbarcazione nel mese di giugno, così da poter preparare l'equipaggio per le regate che si terranno i primi di ottobre nel Golfo di La Spezia.
Per partecipare alle competizioni esiste un regolamento che prevede alcuni limiti costruttivi: lo scafo deve essere lungo 4,60 metri, il 70% del materiale utilizzato per la costruzione deve essere biologico, la superficie velica deve essere 33 mq e l'equipaggio deve essere composto da studenti iscritti all'università che non abbiamo oltre 30 anni.
I ragazzi promotori del progetto hanno trovato un importante punto di appoggio nel professor Vincenzo Ambriola, docente di Informatica dell'Università di Pisa che, mettendo in campo le sue conoscenze maturate in anni di esperienza in mare, ha permesso all'iniziativa di prendere forma. Tra le altre quella di Piero Benetti, esperto del mondo della vela che ha fornito un fondamentale supporto tecnico nella fase di costruzione dell'imbarcazione. Il progetto dello scafo è stato inoltre visionato dall'ingegner Giovanni Palamà, mentre per il piano velico, l'imbarcazione pisana potrà contare sulle competenze e sulla professionalità del professor Giovanni Lombardi, docente di Fluidodinamica dell'Ateneo. Fondamentale per il progetto è stato il sostegno economico di due importanti aziende pisane.
I lavori di costruzione della deriva si possono seguire sulla pagina Facebook "team cherubina", mentre il bando per il reclutamento dell'equipaggio è disponibile anche sul sito dell'Università di Pisa, tra gli avvisi studenti a questo link.
Ne hanno parlato:
Unità Toscana
Tirreno Pisa
NazionePisa.it
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it
Ognisette.it
Il «knowledge triangle» e le nuove frontiere della comunicazione scientifica
Il 23 e il 24 maggio appuntamento all'Università di Pisa con il Knowledge Triangle: research, innovation and learning, il convegno dedicato alle nuove frontiere della comunicazione scientifica. La due giorni di discussioni e workshop sarà ospitata nell'Aula magna di Palazzo Matteucci e avrà come protagonisti relatori provenienti da numerose università e istituzioni italiane e straniere.

I lavori si apriranno la mattina del 23 maggio alle 10.30 con l'introduzione di Marco Guidi, prorettore alla Comunicazione dell'Ateneo pisano, e gli interventi di Massimo Polidoro, segretario nazionale e cofondatore del CICAP, (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), che parlerà dell'importanza di una comunicazione scientifica corretta, e della professoressa Enrica Salvatori del Laboratorio di cultura digitale dell'Università di Pisa, che farà un intervento sul blogging accademico e la video-documentazione nella ricerca. Tra gli ospiti internazionali Cristina Camaiani dell'Agenzia europea EACEA, project manager programma LLP Erasmus che parlerà di Europa, innovazione e circolazione di saperi, i rappresentanti del Musée de l'Armée di Parigi e del Wroclaw University Museum in Polonia, con le loro esperienze museali all'avanguardia, e alcuni membri del Jamendo Team, realtà affermata nel panorama musicale dei creative commons e multimedia.
Molti gli spunti di riflessione offerti dai contributi che si succederanno nella due giorni di convegno. Mentre la comunicazione scientifica tradizionale si basa essenzialmente sulla pubblicazione di articoli e volumi e sulla partecipazione degli studiosi a convegni e seminari, oggi il panorama della comunicazione scientifica sta diventando sempre più ricco e diversificato: accanto ai sistemi tradizionali, si parla di archivi aperti, produzione di video-documentari, registrazione di eventi, blog accademici e pubblicazione in rete di materiali in formati diversi. Allo stesso tempo anche l'insegnamento universitario è mutato: la lezione tende a lasciare l'aula, a raggiungere un più largo pubblico e contemporaneamente ad arricchirsi di una serie di materiali diversificati, accessibili da piattaforme riservate per l'e-learning o da aggregatori pubblici come iTunes.
Il programma completo del convegno è disponibile sul sito http://labcd.humnet.unipi.it/?page_id=1056.
Premio di studio per una laureata di Economia
Grazie alla sua tesi si è aggiudicata il premio di studio di oltre 3.000 euro intitolato "L'evoluzione delle banche di credito cooperativo e il loro ruolo nell'attuale contesto socio-economico", finanziato dalla Banca della Versilia, Lunigiana e Garfagnana.
Rachele Vivaldi, laureatasi con lode il 6 marzo scorso in "Banca, Borsa e Assicurazioni", ha ritirato il premio nel corso di una cerimonia che si è svolta in rettorato alla presenza del prorettore alla didattica Paolo Mancarella, del presidente della Banca Umberto Guidugli, del direttore generale Paolo Pelliccioni e delle professoresse Dianora Poletti e Cristina Quirici, questi ultimi anche componenti della commissione giudicatrice.
Il premio era rivolto a laureati della facoltà di Economia che avessero discusso una tesi nel periodo tra gennaio 2012 e marzo 2013 sulle tematiche inerenti alla cooperazione e alle funzioni delle banche di credito cooperativo. La tesi della studentessa, che aveva come relatore la professoressa Maria Cristina Quirici, ha avuto come oggetto proprio il caso della Banca della Versilia, Lunigiana e Garfagnana, con sede generale a Pietrasanta, che ha festeggiato nel 2012 sessant'anni di attività. Si tratta di una significativa realtà che opera in una vasta area comprendente 51 comuni distribuiti in quattro province, la cui attività si è sempre caratterizzata per un'attenzione particolare al territorio e per un forte impegno a sostegno delle famiglie e delle piccole imprese, con una particolare attenzione ai giovani e agli studenti meritevoli.
Il TAR si è pronunciato sugli Obblighi Formativi Aggiuntivi
L'Università di Pisa comunica che il Tar della Toscana, con sentenza n. 736 del 9 maggio 2013, ha deciso sul ricorso promosso da circa centocinquanta studenti immatricolati nell'anno accademico 2012/2013 ai corsi di laurea in Ingegneria, riconoscendo, da una parte, la piena legittimità del meccanismo predisposto dall'Ateneo in forza del quale coloro che non superano i test di ingresso non possono sostenere gli esami di profitto e, dall'altra, accogliendo parzialmente le ragioni dei ricorrenti in quanto l'Università non ha provveduto quest'anno ad attivare nei tempi previsti i corsi di recupero destinati agli studenti respinti.
In particolare, viene confermata l'ordinanza cautelare con la quale il Tar della Toscana, circa cinque mesi fa, aveva eccezionalmente ammesso gli studenti che non avevano superato il test a sostenere gli esami di profitto in quanto "solo la mancata estinzione degli Obblighi Formativi Aggiuntivi a conclusione dei corsi di recupero appositamente programmati può eventualmente incidere negativamente sull'ulteriore svolgimento del percorso universitario". D'altra parte, per il futuro, il regime torna quello precedente. Il Tar infatti ricorda che, ad eccezione della circostanza contingente del ritardo nella predisposizione dei corsi di recupero, i provvedimenti con cui l'Università di Pisa ha disciplinato le modalità di accesso - introducendo la partecipazione obbligatoria al test, fissando soglie minime per il suo superamento e bloccando gli esami in caso di esito negativo - sono del tutto legittimi.
A questo proposito si ricorda che dal 7 gennaio al 28 febbraio di quest'anno si sono svolti i corsi di recupero e che il successivo 2 marzo è stato organizzato un nuovo test da parte dell'Ateneo. L'esito negativo di tale test, come di quelli che saranno organizzati successivamente, comporterà dunque l'impossibilità di sostenere esami di profitto: come sottolinea il Tar, "il possesso di un'adeguata preparazione iniziale si configura come requisito tutt'altro che irragionevole in quanto presupposto di base indispensabile per legittimare favorevoli prospettive per la carriera universitaria da intraprendere".
Summer Schools
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Il ministro argentino Carlos Cherniak in visita all’Università di Pisa
Aprire nuove strade di collaborazione e dialogo, con la proposta di dar vita a un master congiunto in diritti umani. Sono questi i temi principali della visita all'Università di Pisa del ministro argentino Carlos Cherniak, addetto per la politica, la cooperazione e i diritti umani dell'ambasciata argentina a Roma, che la scorsa settimana è stato accolto dai prorettori Alessandra Guidi e Marco Guidi in un incontro a Palazzo alla Giornata. Nell'occasione erano presenti anche la professoressa Katherine Isaacs, coordinatrice del programma EuroPlata e coordinatrice per l'Internazionalizzazione dell'area di Civiltà e forme del sapere, il professor Maurizio Vernassa, coordinatore dell'area di Scienze politiche, il professor Hugo Estrella, responsabile del corso "Transiciones democraticas en America Latina", e Simone Marinai, ricercatore presso l'Istituto di Diritto internazionale.
La visita del ministro Cherniak si inserisce nel processo di internazionalizzazione e apertura verso i paesi dell'America Latina che l'Ateneo di Pisa sta perseguendo negli ultimi anni. Tra questi c'è proprio l'Argentina, considerato un partner strategico e fondamentale con cui l'Ateneo ha già stipulato diversi accordi e con cui sta lavorando per dar vita ad altre collaborazioni, tra cui quella con l'Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires.
Durante l'incontro pisano è stata confermata l'importanza delle relazioni tra Italia e Argentina e della necessità di rafforzare il dialogo e mantenerlo costante. Il ministro Cherniak ha suggerito la creazione di una rete nazionale in cui università, centri di ricerca, autorità locali e imprese italiane possano raggiungere gli obiettivi comuni inerenti all'internazionalizzazione e organizzare periodicamente incontri e seminari in cui vengano affrontate tematiche che coinvolgono congiuntamente Italia e Argentina. Tra le varie proposte fatte, si è inoltre discusso della possibilità di dar vita a un master congiunto in diritti umani, tema molto caro al Ministro.