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Comunicati stampa

Il Sistema Museale di Ateneo comunica che, in occasione dell'inizio dell'Anno Accademico, lo store del Cherubino applica lo sconto del 40% su tutti gli articoli con il logo dell'Università di Pisa (Orto e Museo Botanico di via Ghini n.13).

Lo sconto non è cumulabile ed è valido per tutta la cittadinanza.

 

Sabato 14 ottobre a La città del teatro di Cascina si terrà lo spettacolo "Molly e Marion", soliloquio tratto da Ulisse di James Joyce. Per lo spettacolo in questione, che fa parte della rassegna NOT- Nuovi Orizzonti Teatrali- gli iscritti all’Università di Pisa avranno diritto ad uno sconto sul biglietto previa prenotazione al numero 3458212494 o alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

image003 1Molly e Marion
Soliloquio direttamente tratto da “Ulisse” di James Joyce, con Simona Generali e Lara Panicucci clarinetto, musica di Silvio Bernardi, regia di Simona Generali, disegno di luci di Silvio Bernardi, produzione Teatro Colombo Valdottavo e Spazio Leopoldo in collaborazione con Dryas Teatro Natura
Molly siamo noi, noi donne, tutte noi, che sorridono alla vita, che sognano un incantesimo, che immaginano lidi dorati e emozioni inaspettate. Molly siamo noi, noi tutte che si deprimono rinchiudendosi in casa con l’eccesso di paura di vivere quello che aspetterebbe fuori, con l’ansia di doversi preparare a quel futuro che temono. Molly sono io, Molly sei tu, che non riesce a vivere come avrebbe desiderato. Molly sono loro e siamo noi che abbiamo un passato ricco di forti esperienze, così pieno che potrebbe bastare per il resto della vita. Molly e Marion, due facce della stessa donna, o una faccia di due donne diverse, Molly e Marion.

Promozione studenti
1 biglietto 5 euro

Martedì, 10 Ottobre 2017 08:24

Avere successo in matematica

Esperte nei processi di apprendimento e insegnamento, le professoresse Rosetta Zan e Anna Baccaglini-Frank del dipartimento di Matematica dell'Università di Pisa, sono autrici di "Aver successo in matermatica. Strategie per l'inclusione e il recupero", appena uscito per la Utet.

Il volume affronta il problema delle difficoltà in matematica, un fenomeno molto diffuso nel nostro paese, a qualsiasi livello scolare.

L’approccio tradizionale a questo problema consiste nel ripetere agli studenti alcuni argomenti, in genere quelli ritenuti più significativi o più difficili. Tale intervento difficilmente riesce a produrre dei cambiamenti significativi, e del resto appare discutibile sotto diversi aspetti: è un intervento locale, in quanto circoscritto a uno o più argomenti, quando in genere le difficoltà degli studenti sono generalizzate, cioè prescindono dall’argomento; inoltre non tiene conto della varietà di ‘diagnosi’ fatte dal docente («non si impegna», «ha lacune di base», «non ha metodo di studio», «ha un atteggiamento negativo»...), anche perché tali diagnosi sono spesso così vaghe da non essere in grado di suggerire azioni didattiche adeguate.

Il volume – articolato in 8 Unità - vuole aiutare i docenti a superare le criticità dell’azione tradizionale di recupero, suggerendo un approccio alternativo. Dopo una breve introduzione teorica sui limiti dell’approccio tradizionale alle difficoltà in matematica (Unità 1), viene affrontato il tema della responsabilità dell’apprendimento (Unità 2), proponendo alcune strategie e materiali. Nell’Unità 3 viene approfondito il caso delle difficoltà locali, cioè circoscritte a un argomento specifico, con una riflessione sull’interpretazione degli errori. Nelle tre Unità successive si esaminano alcune possibili cause di difficoltà generalizzate (metodo di studio e in generale gestione delle risorse, lacune di base, atteggiamento negativo verso la matematica) presentando per ognuna strategie didattiche e materiali da utilizzare in classe. Nell’Unità 7 vengono presentate alcune proposte operative sull’organizzazione di interventi di recupero. Infine nell’Unità 8, curata da Anna Baccaglini-Frank, viene descritto a titolo di esempio un percorso di recupero su un argomento specifico e significativo, il concetto di funzione.

Martedì 10 ottobre a La città del teatro di Cascina si terrà lo spettacolo "Men in the cities" di Chris Goode. Per lo spettacolo in questione, che fa parte della rassegna TREND – Nuova Drammaturgia Anglosassone- gli iscritti all’Università di Pisa avranno diritto ad uno sconto sul biglietto previa prenotazione al numero 3458212494 o alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. image003

"Men in the cities" di Chris Goode, regia Silvio Peroni, produzione Festival Quartieri dell’Arte Viterbo in coproduzione con Ludwig Forteresse e Fondazione Odyssea
Sullo sfondo di due morti violente, l’apparentemente inspiegabile suicidio di un ragazzo e l’omicidio del batterista Lee Rigby fuori dal Royal Artillery Barracjs di Woolwich nel maggio 2013, questo monologo di Chris Goode, Men in the cities, è un imponente racconto sulle forze che danno forma alle relazioni umane. Quest’opera racconta di quel luogo oscuro in cui gli uomini sfogano la loro rabbia non solo l’uno contro l’altro, ma anche e soprattutto verso se stessi. Dentro ogni uomo vi è un potenziale terrorista – e questa idea è molto difficile da accettare. Ci sono uomini che, allo stesso tempo, sono padri amorevoli e figli esemplari: l’opera di Goode vuole indagare in entrambe le direzioni. Attraverso brevi istantanee di vita apparentemente disconnesse, questi “men in the cities”, uomini di città, presentano un ritratto impegnativo ma radicalmente umano della nostra vita quotidiana e della virilità.

Promozione riservata agli studenti
Ingresso: 5 euro

Lunedì, 09 Ottobre 2017 10:33

Avere successo in matematica

Zan_Matematica_inside.jpgEsperte nei processi di apprendimento e insegnamento della matematica, le professoresse Rosetta Zan e Anna Baccaglini-Frank del dipartimento di Matematica dell'Università di Pisa, sono autrici di "Aver successo in matermatica. Strategie per l'inclusione e il recupero", appena uscito per la Utet.

 

Presentiamo qui una breve presentazione del volume a firma di Rosetta Zan.

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Il volume affronta il problema delle difficoltà in matematica, un fenomeno molto diffuso nel nostro paese, a qualsiasi livello scolare.

L’approccio tradizionale a questo problema consiste nel ripetere agli studenti alcuni argomenti, in genere quelli ritenuti più significativi o più difficili. Tale intervento difficilmente riesce a produrre dei cambiamenti significativi, e del resto appare discutibile sotto diversi aspetti: è un intervento locale, in quanto circoscritto a uno o più argomenti, quando in genere le difficoltà degli studenti sono generalizzate, cioè prescindono dall’argomento; inoltre non tiene conto della varietà di ‘diagnosi’ fatte dal docente («non si impegna», «ha lacune di base», «non ha metodo di studio», «ha un atteggiamento negativo»...), anche perché tali diagnosi sono spesso così vaghe da non essere in grado di suggerire azioni didattiche adeguate.

Questo volume – articolato in 8 Unità - vuole aiutare i docenti a superare le criticità dell’azione tradizionale di recupero, suggerendo un approccio alternativo. Dopo una breve introduzione teorica sui limiti dell’approccio tradizionale alle difficoltà in matematica (Unità 1), viene affrontato il tema della responsabilità dell’apprendimento (Unità 2), proponendo alcune strategie e materiali. Nell’Unità 3 viene approfondito il caso delle difficoltà locali, cioè circoscritte a un argomento specifico, con una riflessione sull’interpretazione degli errori. Nelle tre Unità successive si esaminano alcune possibili cause di difficoltà generalizzate (metodo di studio e in generale gestione delle risorse, lacune di base, atteggiamento negativo verso la matematica) presentando per ognuna strategie didattiche e materiali da utilizzare in classe. Nell’Unità 7 vengono presentate alcune proposte operative sull’organizzazione di interventi di recupero. Infine nell’Unità 8, curata da Anna Baccaglini-Frank, viene descritto a titolo di esempio un percorso di recupero su un argomento specifico e significativo, il concetto di funzione.

Rosetta Zan

Pisa si conferma una delle capitali di eccellenza per gli studi della bioingegneria, aggiudicandosi due dei premi di dottorato conferiti annualmente dal Gruppo Nazionale di Bioingegneria alle tesi di ricerca più meritevoli. Tra i lavori premiati infatti ci sono anche quelli di Chiara Magliaro e Mimma Nardelli, studentesse e poi dottorande al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, e che hanno condotto le loro ricerche presso il Centro dell’Università di Pisa “E.Piaggio”.
La prima tesi di ricerca premiata, con il premio di dottorato “La Bioingegneria”, conferito per studi sul tema dei modelli, segnali di controllo e sistemi biologici, è andato a Mimma Nardelli, per lo studio e l'applicazione di nuovi metodi di analisi non-lineare ai segnali fisiologici. Durante gli anni del dottorato, Mimma ha condotto le sue ricerche nel gruppo “Computational Physiology and Biomedical Instruments” presso il BioLab, un laboratorio congiunto tra il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e il Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Ateneo, in cui vengono condotte ricerche avanzate che riguardano lo studio dell’asse cuore-cervello, mettendo a punto sia strumenti teorici per analizzare e interpretare i segnali che manda il nostro corpo e convertirli in informazioni sullo stato generale e mentale del soggetto, sia dispositivi, come maglie sensorizzate, in grado di catturare e leggere questi segnali.
Nel contesto del progetto europeo PSYCHE (Personalised monitoring Systems for Care in Mental Health) si è occupata della ricerca di nuovi possibili marker dello stato umorale di soggetti con diagnosi di disturbo bipolare, attraverso l'analisi non-lineare dei segnali elettrocardiografici acquisiti attraverso sistemi indossabili. Ha inoltre validato l'applicazione di tali metodologie allo studio della variabilità della frequenza cardiaca durante protocolli di stimolazione sensoriale, ad esempio attraverso dispositivi aptici indossabili (progetto europeo WEARHAP, Wearable Haptics for Humans and Robots). Inoltre ha contributo a mettere a punto gli algoritmi di predizione dell'insorgenza di sintomi depressivi (progetto europeo NEVERMIND, NEurobehavioural predictiVE and peRsonalised Modelling of depressIve symptoms duriNg primary somatic Diseases with ICT-enabled self-management procedures)”
Chiara Magliaro si è aggiudicata invece il premio “Massimo Grattarola”, istituito per tesi di ricerca in Neuroingegneria e Bionanotecnologie, per i suoi studi sul cervello. Si è infatti occupata dello sviluppo di un metodo che, combinando tecniche avanzate di microscopia digitale e algoritmi di elaborazione e classificazione delle immagini, permette di ottenere una mappa tridimensionale della struttura neuronale del cervello. Tramite algoritmi intelligenti, l'immagine digitale di un singolo neurone viene estratta dall'intricata "foresta neuronale" tipica del cervello dei mammiferi, e in questo modo è possibile ricavare informazioni accurate sulla morfologia e la complessità delle cellule cerebrali. Lo scopo è quello di comprendere in maniera più esaustiva l'anatomia micro-strutturale del cervello e il suo contributo alla funzione cerebrale, e a studiare l'eziologia di malattie neurodegenerative e dello sviluppo, come i disordini dello spettro autistico o il morbo di Parkinson.

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Un fine settimana in cui Pisa e la sua Università sono stati protagonisti. A cominciare dal grande successo dell'Internet Festival, un'edizione ricchissima con oltre 200 eventi sparsi in tutta la città. E per rivivere momenti ed emozioni guarda le FOTO, il VIDEO DELL'ALZABANDIERA e i servizi sul Tg3 Toscana della Rai (1 e 2).

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Grande entusiasmo anche per l'11° edizione della Cetilar Pisa Half Marathonche da quest’anno ha avuto nel comitato organizzatore anche l’Università di Pisa e l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.  Domenica 8 ottobre la partenza lungo un percorso compreso tra Via Contessa Matilde e Piazza dei Miracoli. 1.500 ateleti in gara e ospite d'onore Carlo Verdone, testimonial dell’Associazione per Donare la Vita Onlus, che ha postato su facebook un selfie di fronte al Rettorato che ha totalizzato 15mila "mi piace". Per rivedere i momenti della manifestazione ecco le FOTO e il servizio Rai sul TG3 Toscana.

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Sabato 7 ottobre si è svolta anche la cerimonia di consegna del "Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani" che è stato assegnato alla storica della musica italiana Margaret Murata, mentre il "Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani per la Scienza" lo ha vinto lo scienziato Lorenzo Moretta. Il Premio Galilei Giovani è andato invece a cinque giovani studiosi fra cui, per l'Ateneo pisano, il dottor Iacopo Fabiani, specialista in Cardiologia, assegnista e dottorando di ricerca dell'Università di Pisa. Le FOTO della cerimonia sono sul profilo Facebook dell'Università.

 

Questa mattina (venerdì 6 ottobre) il Comitato norvegese per il Nobel ha assegnato il Premio Nobel per la Pace a ICAN-International Campaign to abolish Nuclear Weapons. Nella motivazione, il Comitato rimarca che la scelta è caduta su ICAN per "il suo ruolo nel fare luce sulle catastrofiche conseguenze di un qualunque utilizzo di armi nucleari e per i suoi sforzi innovativi per arrivare a un trattato di proibizione di queste armi": Trattato che è stato approvato il 7 luglio dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con il voto favorevole di 122 Stati (e l’opposizione delle potenze nucleari e dei loro alleati).

Come rettore dell’Università di Pisa saluto con grande soddisfazione questo premio, ricordando l’impegno del nostro Ateneo per il disarmo nucleare espresso in tante circostanze e culminato, nel 2015, nel fitto programma di eventi di “Pisa non dimentica Hiroshima e Nagasaki” in occasione del 70° anniversario dei bombardamenti atomici delle due città giapponesi. La manifestazione, coordinata dal CISP con la collaborazione del Comune di Pisa, fu aperta dalla emozionante testimonianza di una hibakusha di Hiroshima e da una rappresentante di ICAN. Un impegno che già aveva reso possibile si creasse nel nostro Ateneo il primo corso di laurea in “Scienze della Pace” del nostro paese, cosa di cui oggi ci troviamo ad essere particolarmente orgogliosi.

Forte di questa consapevolezza, quest’anno ho proposto ai rettori delle altre università italiane di dare un segnale chiaro a sostegno del processo di disarmo nucleare e la CRUI si è espressa a favore del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari (leggi la Mozione CRUI).

Penso di poter affermare senza esagerazione e senza retorica che in questo Nobel – che è un Nobel assegnato, tramite ICAN, a tutta la società civile che nel mondo si impegna per il disarmo nucleare totale – c’è un pezzettino anche dell’impegno dell’Università di Pisa per la pace. Grazie a tutte e tutti Voi.

Paolo Mancarella


Guarda il video pubblicato da "la Repubblica" con l'annuncio del Premio Nobel a ICAN.

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Il Career Service dell’Università di Pisa organizza un ciclo di incontri per laureati e studenti con aziende del settore ICT. L’appuntamento è il 9 ottobre alle 10 nell'aula magna Ulisse Dini della Scuola di Ingegneria (Largo Lucio Lazzarino, Pisa).
La mattina sono previste delle brevi presentazioni da parte delle aziende (20 min. ciascuna), che illustreranno le loro attività e i profili maggiormente richiesti, consultabili cliccando su ogni azienda. Le aziende che si presentano sono: Fluidmesh, Welcome Italia, Eggzero, Ethica Consulting, Imagicle e Alten. Al termine, dopo la pausa pranzo, si terranno i colloqui individuali in sessioni parallele, con i laureandi/laureati preselezionati dalle aziende partecipanti. La partecipazione alla giornata è gratuita ma occorre registrarsi. Per informazioni: 050 2212297 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Lunedì 2 ottobre, presso Palazzo Giustiniani, alla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso, si è svolta la terza edizione del Premio Cuore Digitale, conferito ogni anno a una startup che si è distinta nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per il miglioramento della vita delle persone. Durante l’evento, Daniele Mazzei, del Centro di Ricerca dell’Università di Pisa “E.Piaggio”, e Lorenzo De Michieli, dell’Istituto Italiano di Tecnologia, hanno animato la tavola rotonda “Il valore dell’interazione uomo-macchina. Le protesi tecnologiche”, un’occasione di conoscenza e confronto tra il mondo della ricerca e quello della politica e dei media sulle nuove scoperte scientifiche al servizio dell’uomo. Come esempio emblematico della tecnologia al sostegno della disabilità è stata presentata la mano robotica SoftHand Pro, sviluppata all’interno del progetto SoftPro, finanziato dalla comunità Europea e coordinato dal professor Antonio Bicchi. La mano artificiale, che al momento rappresenta una delle punte più avanzate sulla ricerca delle protesi del futuro, è frutto di una collaborazione tra il Centro di Ricerca E. Piaggio (Università di Pisa), la Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia e lo spin-off QBrobotics.
L’atleta paralimpica Giusy Versace, presente in qualità di madrina dell’evento, ha testato personalmente la SoftHand Pro, riconoscendone la versatilità e la semplicità d’uso, qualità non usuali per le protesi, che invece richiedono solitamente lunghi tempi di training, tanto che l’atleta ha tenuto a sottolineare nel suo discorso la necessità di una formazione adeguata per le persone che ne fanno uso.
“La facilità a usarla – spiega Mazzei – è uno dei punti di forza della mano che, in quanto provvista di un solo motore, ha un controllo molto semplice. La somiglianza con la struttura funzionale della mano umana la rende estremamente adatta non solo per eseguire compiti di manipolazione di oggetti, ma anche per l’interazione: per le persone amputate sarà di nuovo possibile stringere la mano agli altri, o toccare con la protesi parti del proprio corpo, eseguendo gesti come per esempio intrecciare le mani. L’interazione a tutti i livelli, fisica, emotiva e sociale, tra uomo e dispositivi artificiali e robotici è una delle linee di ricerca principali del Centro Piaggio, e passa attraverso lo studio e la conoscenza di come l’uomo è fatto, nel corpo, nella mente e nelle emozioni, per poter raccogliere la sfida della robotica del futuro, quella di replicare non solo l’intelligenza astratta, ma anche le nostre competenze relazionali e di movimento e manipolazione”.
Attualmente sono in corso sperimentazioni sulla mano condotte in collaborazione con i più grandi istituti di ricerca e riabilitazione del mondo: l’Ability Lab di Chicago, in cui si sta sperimentando l’utilizzo della mano, in combinazione con un polso artificiale, su pazienti sottoposti alle più moderne pratiche chirurgiche di re-innervamento muscolare, la Rice University (Houston, Texas) e la Mayo Clinic (Rochester, Minnesota), dove attualmente sono in corso sperimentazioni sulla restituzione di sensazioni tattili al paziente, la Florida State University (Miami, Florida) e la Arizona State University (Austin, Arizona), dove la SoftHand Pro verrà utilizzata in sperimentazioni con interfacce neuronali, e infine l’Hannover Medical School (Hannover, Germania) dove le nuove versioni della mano, più leggere e compatte, saranno presto rese disponibili ai pazienti per una sperimentazione clinica avanzata.

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