Incarico ad oggetto “Sviluppo di modelli multi –scala di piastre anisotrope”
Incarico “Valutazione della sicurezza statica e della vulnerabilità sismica di costruzioni esistenti”
Incarico presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale: “Analisi del comportamento strutturale di costruzioni civili esistenti"
Elisa Giuliani finalista per il miglior articolo pubblicato sul Journal of World Business
La professoressa Elisa Giuliani (foto) del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa è stata selezionata fra i sei finalisti per il miglior articolo uscito sul Journal of World Business nel 2019. Al centro della pubblicazione della professoressa c’è il rapporto fra management internazionale e diritti umani.
“E’ un argomento molto dibattuto da anni a livello internazionale, ma di cui si parla ancora poco a livello nazionale – spiega Elisa Giuliani - eppure il mondo si muove per capire come smuovere le imprese a rispettare i diritti umani, inclusi quelli del lavoro, della salute, i diritti legati all'ambiente. In Italia siamo ancora a fare le analisi costi-benefici quando la frontiera si è spostata”.
Elisa Giuliani dirige il centro Remarc (Responsible management research center) dell’Università di Pisa. I suoi interessi di ricerca riguardano il rapporto tra business internazionale, geografia economica e sviluppo. Più recentemente si è concentrata sul rapporto tra affari internazionali e diritti umani e alla conformità socio-ambientale degli standard nelle catene di valore globali.
Professoressa dell’Università di Pisa finalista per il miglior articolo sul Journal of World Business
La professoressa Elisa Giuliani del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa è stata selezionata fra i sei finalisti per il miglior articolo uscito sul Journal of World Business nel 2019. Al centro della pubblicazione della professoressa c’è il rapporto fra management internazionale e diritti umani.
“E’ un argomento molto dibattuto da anni a livello internazionale, ma di cui si parla ancora poco a livello nazionale – spiega Elisa Giuliani - eppure il mondo si muove per capire come smuovere le imprese a rispettare i diritti umani, inclusi quelli del lavoro, della salute, i diritti legati all'ambiente. In Italia siamo ancora a fare le analisi costi-benefici quando la frontiera si è spostata”.
Elisa Giuliani dirige il centro Remarc (Responsible management research center) dell’Università di Pisa. I suoi interessi di ricerca riguardano il rapporto tra business internazionale, geografia economica e sviluppo. Più recentemente si è concentrata sul rapporto tra affari internazionali e diritti umani e alla conformità socio-ambientale degli standard nelle catene di valore globali.
La superfrutta che nasce all’Università di Pisa è tutta più salutare, sia dentro che fuori
Si può anche sbucciare ed è lo stesso ricchissima di antiossidanti e composti benefici per la nostra salute. Parliamo della superfrutta che matura nei laboratori dell’Università di Pisa. I ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali hanno infatti scoperto che l’esposizione ai raggi UV-B incrementa il contenuto di sostanze salutistiche non solo nella buccia ma anche nella polpa.
Se infatti potenzialità delle radiazioni ultraviolette sono ormai note per stimolare la sintesi di molecole benefiche ad elevato valore antiossidante, le ricerche condotte fino a questo momento si erano concentrate quasi esclusivamente sulla buccia. Il gruppo di ricerca coordinato dalla professoressa Annamaria Ranieri dell’Università di Pisa, in uno studio condotto sulle pesche, ha invece osservato che gli effetti benefici non si fermano alla buccia, ma interessano anche la polpa. La ricerca, condotta in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e l’University of Natural Resources and Life Sciences di Vienna, è stata recentemente pubblicato nella rivista internazionale Food Chemistry.
Le superpesche in una cella durante il trattamento con radiazione UV-B
“Lo studio condotto – spiega la professoressa Ranieri - ha evidenziato come il trattamento con radiazione UV-B abbia determinato un accumulo soprattutto di carotenoidi e di alcune classi di composti fenolici ad elevato potere antiossidante, come flavonoli, flavoni e flavanoni anche nella polpa.”
“Questo risultato è particolarmente interessante ed in qualche modo inatteso, poiché – aggiunge Marco Santin, assegnista che si è occupato di questa ricerca – la buccia è in grado di schermare la radiazione UV-B. Di conseguenza, l’arricchimento di questi composti nella polpa sottostante potrebbe essere dovuto a meccanismi chimico/fisici di interazione tra buccia e polpa ancora inesplorati”.
“I risvolti applicativi di questa ricerca sono notevoli – conclude la professoressa Antonella Castagna dello stesso gruppo di ricerca – in quanto molta gente tende a sbucciare la frutta prima di mangiarla. L’arricchimento di sostanze nutraceutiche anche nella polpa, generalmente meno ricca di metaboliti secondari benefici per la salute, può avere grandi potenzialità. Non ci dimentichiamo però che gli effetti indotti dalla radiazione UV-B sono estremamente variabili e dipendenti sia dalla dose di UV-B fornita, sia dalla specie del frutto che si vuole trattare”.
La superfrutta che nasce all’Università di Pisa è tutta più salutare, sia dentro che fuori
Si può anche sbucciare ed è lo stesso ricchissima di antiossidanti e composti benefici per la nostra salute. Parliamo della superfrutta che matura nei laboratori dell’Università di Pisa. I ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali hanno infatti scoperto che l’esposizione ai raggi UV-B incrementa il contenuto di sostanze salutistiche non solo nella buccia ma anche nella polpa.
Se infatti potenzialità delle radiazioni ultraviolette sono ormai note per stimolare la sintesi di molecole benefiche ad elevato valore antiossidante, le ricerche condotte fino a questo momento si erano concentrate quasi esclusivamente sulla buccia. Il gruppo di ricerca coordinato dalla professoressa Annamaria Ranieri dell’Università di Pisa, in uno studio condotto sulle pesche, ha invece osservato che gli effetti benefici non si fermano alla buccia, ma interessano anche la polpa. La ricerca, condotta in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e l’University of Natural Resources and Life Sciences di Vienna, è stata recentemente pubblicato nella rivista internazionale Food Chemistry.
“Lo studio condotto – spiega la professoressa Ranieri - ha evidenziato come il trattamento con radiazione UV-B abbia determinato un accumulo soprattutto di carotenoidi e di alcune classi di composti fenolici ad elevato potere antiossidante, come flavonoli, flavoni e flavanoni anche nella polpa.”
“Questo risultato è particolarmente interessante ed in qualche modo inatteso, poiché – aggiunge Marco Santin, assegnista che si è occupato di questa ricerca – la buccia è in grado di schermare la radiazione UV-B. Di conseguenza, l’arricchimento di questi composti nella polpa sottostante potrebbe essere dovuto a meccanismi chimico/fisici di interazione tra buccia e polpa ancora inesplorati”.
“I risvolti applicativi di questa ricerca sono notevoli – conclude la professoressa Antonella Castagna dello stesso gruppo di ricerca – in quanto molta gente tende a sbucciare la frutta prima di mangiarla. L’arricchimento di sostanze nutraceutiche anche nella polpa, generalmente meno ricca di metaboliti secondari benefici per la salute, può avere grandi potenzialità. Non ci dimentichiamo però che gli effetti indotti dalla radiazione UV-B sono estremamente variabili e dipendenti sia dalla dose di UV-B fornita, sia dalla specie del frutto che si vuole trattare”.
Incarico di lavoro autonomo per “raccolta ed elaborazione dei dati relativi alle variabili di governance e le audit fee delle aziende italiane quotate nel periodo 2010-2019"
"Pisa medievale, i numeri sul mare" di Alessio Sbrana tra i cinque finalisti del Festival internazionale di Ostia
"Pisa medievale, i numeri sul mare", il video di Alessio Sbrana che ripercorre la storia della città tra presente e passato, è stato selezionato tra i cinque finalisti dell'Ostia International Film Festival 2020 (OIFF) che si svolgerà dal 2 al 4 ottobre.
Il filmato, in cui arte, cultura, scienza e religione si fondono in maniera indissolubile, si apre con l'immagine di Dante, uno degli ultimi pescatori di Bocca D'Arno, che come tutte le sere, armato il peschereccio, cala le reti e va a dormire. Attraverso il sogno ripercorre la storia di Pisa in epoca medievale, facendo tappa nei luoghi della città a lui più cari. Inizia così un viaggio onirico attraverso il fiume Arno. L'acqua è l'elemento principale, che serviva da un lato a proteggere i confini della città, rendendola quasi impenetrabile; dall'altro a collegarla a differenti culture e nuove conoscenze, importate attraverso la navigazione. Questo insieme di conoscenze ha permeato il pensiero scientifico moderno in Italia e in tutta Europa, come è avvenuto per la numerazione araba.
Durante il suo percorso Dante incontra due ricercatori di spicco: i professori universitari Piero Pierotti, tra i massimi esperti e studiosi della Piazza dei Miracoli, e Pietro Armienti, che nel 2015 ha scoperto la serie di Fibonacci nell'intarsio decorativo sulla facciata della chiesa di San Nicola. Sono due studiosi apparentemente distanti tra loro, ma che convergono in un unico principio: a Pisa la conoscenza veniva trasformata in risorsa.
"Pisa medievale, i numeri sul mare", della durata di circa 25 minuti, si avvale della collaborazione di diversi professionisti, tutti rigorosamente pisani: Paolo Giommarelli come voce narrante, Francesco Bottai per le musiche originali, Gabriele Di Giulio per grafica e colorist. Hanno partecipato inoltre Andrea Bottai e i pescatori del peschereccio "NIKKERI" (Simone Bernardeschi, Nicola Romboni e Giuseppe Nicastro). Alessio Sbrana, nato a Pisa nel 1980, lavora all'Università di Pisa nel settore video. Da alcuni anni segue corsi di cinema e workshop in giro per l'Italia e nel 2018 ha iniziato a sviluppare il suo primo progetto personale "Pisa Medievale, i numeri sul mare" che ha completato nel 2020.
Il trailer del video e maggiori informazioni sul progetto sono disponibili sulla pagina facebook: https://www.facebook.com/pisamedievale.
Riaprono tre aule studio al chiuso
Dopo aule didattiche e laboratori, all’Università di Pisa riaprono anche le prime aule studio all’interno dei Poli Porta Nuova, Piagge e Pacinotti. Tre quelle che torneranno in funzione da mercoledì 30 settembre, per un totale di 148 posti disponibili esclusivamente su prenotazione solo nelle 24 ore precedenti l'utilizzo.
Leggi i dettagli alla pagina: https://www.unipi.it/index.php/news/item/18994-ripartenza-unipi-aprono-in-sicurezza-le-prime-3-aule-studio-al-chiuso