Al Teatro Verdi ritorna l’Orchestra dell’Università di Pisa con il tradizionale Concerto di Natale
Dopo due anni – e in coincidenza con il decennale della sua fondazione – l’Orchestra dell’Università di Pisa torna a esibirsi al Teatro Verdi di Pisa con la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 di Ludwig van Beethoven. L’appuntamento è venerdì 17 dicembre alle 21 con ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti. I biglietti (max due posti) possono essere prenotati esclusivamente on line sul sito http://su.unipi.it/BookingCoroOrchestra dalle ore 12.00 del 13 dicembre fino alle ore 23.59 del 15 dicembre. Secondo la normativa vigente, per entrare in teatro sarà necessario indossare la mascherina ed esibire il Super Greenpass.
L’esecuzione della Sinfonia n. 7 di Beethoven era stata programmata nel 2020 nel quadro delle celebrazioni beethoveniane, ma fu impedita dalla pandemia. Malgrado essa, e sia pure “Distanti…ma vicini” (come è intitolato uno degli altri due brani sinfonici in programma, scritti dal direttore dell’Orchestra Manfred Giampietro), i musicisti dell’Orchestra hanno proseguito con tenacia nello studio e nella pratica esecutiva, esprimendo la loro partecipazione alla commozione nazionale suscitata dalla tragica processione dei camion militari con le salme di Bergamo, con una prima esecuzione in video (sul canale YouTube dell’Università di Pisa) di “Tragicovid”, che sarà riproposta a pieno organico venerdì prossimo in concerto.
Italia superpotenza dell’uva e del vino
Prima al mondo per numero di vitigni, ben 545, prima per produzione enologica, posto che si contende annualmente con la Francia, terza per produzione di uva e quarta per superficie vitata. Questi numeri mettono l’Italia fra le superpotenze dell’uva e del vino insieme a Francia e Spagna, titolo insidiato sempre più da Paesi extraeuropei emergenti, come Cina, Cile, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Sudafrica. E’ questo lo scenario generale che traccia il libro “Geografia della Vite, IV: la viticoltura italiana” scritto dal professore Riccardo Mazzanti dell’Università di Pisa e pubblicato dalla Pisa University Press.
Ricchissimo di dati e informazioni il volume inquadra il nostro Paese in una prospettiva internazionale scendendo poi nel dettaglio regione per regione. Scopriamo così che quasi la metà dei vigneti si trova nel Mezzogiorno, in particolare in Puglia e in Sicilia, secondo il Settentrione con il 36%, soprattutto il Veneto, e il resto nel Centro Italia dove primeggia la Toscana con l’8%. Una ripartizione della superficie vitata, come spiega lo studio, certo riconducibile a fattori di carattere geografico-ambientale, ma anche socioeconomico e culturali.
Per quanto riguarda poi la produzione enologica nazionale, complessivamente si aggira, con variazioni annuali talvolta notevoli, sui 55 milioni di ettolitri, oltre la metà dei quali riferibili a vini bianchi. Come etichette l'Italia può vantare oltre 400 vini a Denominazione d'Origine Protetta, 73 dei quali DOCG, e 118 vini a Indicazione Geografica Tipica: Piemonte e Toscana ne accolgono il maggior numero (58 ognuna), seguite da Veneto e Lombardia. Va infine sottolineato che quasi un quinto della produzione nazionale proviene da viticoltura biologica.
Ma il libro analizza il paesaggio vitivinicolo anche dal punto di vista turistico, culturale ed economico. Oggi si contano in Italia circa 170 Strade del Vino, concentrate in prevalenza a Nord e al centro (17 in Toscana, 16 in Veneto, 13 in Emilia-Romagna, 9 in Lombardia), ma diffuse anche nel resto della Penisola (17 in Sicilia, 11 in Puglia e 10 in Calabria, ad esempio). Nel 2017 una ventina di esse si sono organizzate nel Coordinamento Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori, e oggi sono 79 che raggruppano per un totale di oltre 1.000 aziende vitivinicole, 500 ristoranti, 450 strutture ricettive e 320 agriturismi.
Dal punto di vista economico, un limite sostanziale della viticoltura italiana è però secondo lo studio la piccola dimensione delle aziende viticole, in media solo 1,71 ettari. Questo infatti comporta una cronica scarsità di capitali e di investimenti, problema che, secondo l’autore, può essere affrontato efficacemente soltanto attraverso l'associazionismo e la cooperazione.
“Resta in ogni caso il primato di regioni come Piemonte, la Toscana, il Veneto, il Trentino-Alto Adige o il Friuli – conclude Riccardo Mazzanti - che costituiscono un modello per la viticoltura e l’enologia mondiale grazie al loro un ruolo-guida a livello produttivo, organizzativo e di presenza sui mercati”.
Corri 4 miglia con noi. Studenti e personale Unipi alla Maratona di Pisa
Corri 4 miglia con noi. Studenti e personale Unipi alla Maratona di Pisa
https://www.unipi.it/index.php/unipieventi/event/6084-corri-4-miglia-con-noi
Selezione Cat.C - Dip. di Ingegneria civile e industriale (Scad.29/12)
Selezione cat.D presso il Dip. di Scienze Agrarie, alimentari e agro-ambientali (Scad.29/12)
Selezione cat. B - Dip. di Ingegneria civile e industriale (scad.29/12)
Al Teatro Verdi ritorna l’Orchestra dell’Università di Pisa con il tradizionale Concerto di Natale
Dopo due anni – e in coincidenza con il decennale della sua fondazione – l’Orchestra dell’Università di Pisa torna a esibirsi al Teatro Verdi di Pisa con la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 di Ludwig van Beethoven. L’appuntamento è venerdì 17 dicembre alle 21 con ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti. I biglietti (max due posti) possono essere prenotati esclusivamente on line sul sito http://su.unipi.it/BookingCoroOrchestra dalle ore 12.00 del 13 dicembre fino alle ore 23.59 del 15 dicembre. Secondo la normativa vigente, per entrare in teatro sarà necessario indossare la mascherina ed esibire il Super Greenpass.
L’esecuzione della Sinfonia n. 7 di Beethoven era stata programmata nel 2020 nel quadro delle celebrazioni beethoveniane, ma fu impedita dalla pandemia. Malgrado essa, e sia pure “Distanti…ma vicini” (come è intitolato uno degli altri due brani sinfonici in programma, scritti dal direttore dell’Orchestra Manfred Giampietro), i musicisti dell’Orchestra hanno proseguito con tenacia nello studio e nella pratica esecutiva, esprimendo la loro partecipazione alla commozione nazionale suscitata dalla tragica processione dei camion militari con le salme di Bergamo, con una prima esecuzione in video (sul canale YouTube dell’Università di Pisa) di “Tragicovid”, che sarà riproposta a pieno organico venerdì prossimo in concerto.
Al via ENG4GED, iniziativa scientifica organizzata dai dottorandi dell’Università di Pisa
Al via nel laboratorio di ricerca B4DS - Business Engineering for Data Science il progetto “ENG4GED - Engineering for Green, Education and Dual-use of Defence” una serie di webinar interdisciplinari sulle nuove frontiere della Data Science e dell’ingegneria nell’ambito dei settori dei settori Green, Education e Difesa. L'iniziativa, è nata da un progetto congiunto dei dipartimenti di Ingegneria (DICI, DESTEC e DII) nell’ambito del premio per le iniziative scientifiche organizzate dai dottorandi Nicola Melluso, Vito Giordano e Irene Spada. ENG4GED promuove la diffusione dei moderni risultati delle ricerche interdisciplinari nazionali ed internazionali nei settori della Green, Education e Difesa ed è supportato dai progetti europei ASSETS+ e ESTEM.
La serie di webinar avrà la durata complessiva di 6 mesi, nei quali verranno invitati speaker nazionali e internazionali a presentare e discutere dei risultati e delle nuove sfide che la ricerca deve affrontare nel futuro che ci aspetta. I webinar saranno un’occasione per poter dare la possibilità agli addetti ai lavori di potersi interfacciare con gli accademici che hanno contribuito a definire o scoprire applicazioni della data science o dell’engineering design che hanno avuto un impatto nei settori del Green, Education e Difesa.
I seminari si svolgeranno con cadenza settimanale, ogni giovedì alle 18:00 sul canale Teams dedicato del gruppo di ricerca B4DS. Ogni webinar avrà la durata di mezz’ora e sarà seguito da una sessione di Q&A. I seminari si svolgeranno in lingua inglese o italiano, a seconda dell’audience. La partecipazione ai webinar è gratuita e aperta a tutti. È necessario solamente iscriversi al canale ENG4GED dedicato.
Il primo mese di appuntamenti vedrà la partecipazione di ricercatori nazionali ed internazionali. La prima sessione d'apertura si è tenuta il giovedì 9 dicembre con il professor Andrea Bonaccorsi, membro del laboratorio B4DS, che ha presentato il progetto con il webinar dal titolo “The impact of research: what do we research for?”. Gli appuntamenti successivi saranno incentrati sul tema dell’Education con Annina Albano dell’Università di Salerno il 16 dicembre ore 18:00 che parlerà di “Digital Interactive storytelling (in Mathematics) for fostering student’s development of problem-solving competency” e Anna Serbati dell’Università di Trento che il 23 dicembre ore 18:00 con il webinar dal titolo “Assessment and feedback: new approaches in technology-enhanced environments”. Inoltre, il 22 dicembre alle ore 18:00, si terrà un appuntamento straordinario con il primo ospite internazionale: Sam Arts della KU Leuven (Belgio) che terrà il webinar dal titolo “Natural Language Processing for technological novelty detection”.
Missione IXPE: l’Ateneo in orbita con NASA, Agenzia Spaziale Italiana, INFN e INAF
Roma, 9 dicembre 2021 – Ci sono anche tre detector unit progettate, integrate e qualificate a Pisa a bordo del satellite IXPE (Imaging X-ray Polarimetry Explorer) nato dalla collaborazione esclusiva tra la NASA e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e partito questa mattina dal Kennedy Space Center in Florida. A realizzarle è stato un gruppo di lavoro guidato dal prof. Luca Baldini, che ha coinvolto sette tra studenti e dottorandi dell’Ateneo pisano e appartenenti al Dipartimento di Fisica e alla Scuola di Ingegneria.
«E’ un grande onore per la nostra comunità aver contribuito ad una missione spaziale così importante – ha commentato il Rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella - Quanto realizzato è la dimostrazione ulteriore della forza, a livello internazionale, dell'area di ricerca pisana che ci garantisce, da sempre, collaborazioni ad altissimo livello in tutto il mondo. Oltre al fatto che questo progetto è stata un’importantissima esperienza formativa per i nostri studenti coinvolti; una di quelle occasioni che solo un ateneo d’eccellenza può fornire. Le mie congratulazioni a tutto il gruppo guidato da Luca Baldini per l’importante risultato raggiunto».
«Il lancio della notte scorsa rappresenta il coronamento di uno sforzo più che ventennale, a cui ho avuto il privilegio di partecipare insieme ad un gruppo di fisici, ingegneri e tecnici veramente straordinari, sia sul piano professionale che su quello umano – ha dichiarato il professor Luca Baldini, co-responsabile Ixpe per l’INFN e docente del Dipartimento di Fisica dell’Ateneo pisano - Negli ultimi cinque anni i nostri studenti e dottorandi Alessandra Marrocchesi, Federico Pucci, Hikmat Nasimi, Leonardo Lucchesi, Mattia Barbanera, Niccolò di Lalla e Nunziato Sorrentino, che ci tengo a nominare uno per uno per le capacità e la dedizione dimostrate, hanno lavorato in stretta sinergia con il personale della Sezione INFN di Pisa, dando un contributo fondamentale allo sviluppo della missione. Ovviamente questo non è un punto di arrivo, ma solo un punto di partenza: abbiamo davanti non più di una settimana di riposo, al termine della quale saremo tutti di nuovo impegnati nelle attività di verifica in orbita dello strumento e, soprattutto, nell'analisi dei dati scientifici che, a partire dalla metà di gennaio, cominceranno ad arrivare a terra».
Il satellite è decollato puntualmente questa mattina alle 7.00 ora italiana dal Kennedy Space Center in Florida. Per il lancio è stato utilizzato un vettore Falcon 9 della società privata SpaceX. Al lancio hanno assistito in presenza il presidente dell’ASI, Giorgio Saccoccia e l’Amministratore della NASA, Bill Nelson.
IXPE è la prima missione interamente dedicata allo studio dell’universo attraverso la polarizzazione dei raggi X e per farlo utilizzerà una tecnologia tutta “made in Italy”. A bordo di IXPE sono installati 3 telescopi con rivelatori finanziati dall’ASI e sviluppati da un team di scienziati dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Lunedì 13 dicembre la missione sarà raccontata in diretta facebook dall'INFN.
Il ‘cuore’ dei telescopi a bordo di IXPE è rappresentato dai tre Gas Pixel Detector: rivelatori di nuova generazione che sfruttano una tecnologia sviluppata nel corso degli ultimi 15 anni e che si avvale delle competenze maturate dall’INFN nel campo della fisica delle particelle e dall’INAF nello studio dell’Universo nelle Alte Energie. Grazie alla sua tecnologia innovativa, IXPE potrà misurare non solo l'immagine e l'energia delle sorgenti celesti ma potrà anche ricavare, per la prima volta, indicazioni dirette sulle caratteristiche dei campi elettromagnetici ad esse associati.
«La NASA e l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), gli Stati Uniti e l'Italia hanno una lunga tradizione di cooperazione bilaterale su missioni spaziali di successo e la missione IXPE rappresenta un altro esempio virtuoso – ricorda il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia - della capacità italiana di lavorare con partner internazionali per la crescita delle attività spaziali a livello globale. Siamo particolarmente orgogliosi, inoltre, di essere riusciti a consegnare puntualmente l'innovativa strumentazione scientifica di IXPE, nonostante la sfida della pandemia: una vera dimostrazione di eccellenza del team italiano della missione. Adesso la parola passa alla scienza, a nuove scoperte rese possibili dall'impegno spaziale del nostro Paese!»
«IXPE osserverà l’universo sotto una luce nuova, nel vero senso della parola, e ciò che gli consentirà di farlo è il suo innovativo ‘cuore’ tecnologico tutto italiano, frutto di un lungo e importante lavoro di ricerca e sviluppo condotto completamente in house nei nostri laboratori delle Sezioni INFN di Pisa e Torino - sottolinea Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN - Dobbiamo essere orgogliosi dell’avvio di questa missione, ancor più nella difficile contingenza in cui abbiamo operato per portare a termine il lavoro entro i tempi di programma: desidero, quindi, rivolgere anche un riconoscente ringraziamento a tutti coloro che lo hanno permesso».
«La missione IXPE in collaborazione con la NASA rappresenta un fondamentale traguardo che valorizza la grande tradizione dell'astrofisica italiana nello studio dell'Universo con i raggi X e gamma come già successo con le missioni spaziali BeppoSAX, AGILE e la partecipazione a Fermi - dice Marco Tavani, Presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica - La comunità astrofisica delle alte energie aspettava da decenni uno strumento di polarimetria-X. Ora l'Italia realizza il cuore della missione IXPE e sarà entusiasmante vederne i primi risultati: un momento a lungo atteso che siamo certi non deluderà le aspettative».
Il satellite è stato posto su un’orbita equatoriale circolare a circa 600 km di quota con una inclinazione di soli 0,2 gradi. Durante i primi due anni di missione, IXPE aprirà una nuova 'finestra' astrofisica effettuando per la prima volta misure altamente sensibili di polarizzazione da sorgenti celesti che emettono in raggi X. I principali target della missione saranno nuclei galattici attivi (AGN), microquasars, pulsar e pulsar wind nebulae, magnetar, binarie nei raggi X, resti di supernova e centro galattico. IXPE fornirà misure contemporanee di polarizzazione, variabilità, spettrali e immagini, permettendo così di studiare la geometria e i processi fisici di emissione di radiazione e accelerazione di particelle, in ambienti con campi magnetici e gravitazionali estremi.
IXPE è una missione congiunta NASA/ASI, selezionata dalla NASA il 3 gennaio 2017 e che fa parte del programma spaziale SMEX (Small Mission Explorer). Grazie al contributo della componente industriale OHB-I l’ASI è riuscita a consegnare alla NASA i modelli di volo nei tempi stabiliti, come richiesto dalla partecipazione ai programmi spaziali SMEX.
L’ASI oltre a gestire la partecipazione italiana al programma IXPE fornisce la Base di Malindi in Kenya come Stazione di Terra primaria per il tracking del satellite supportata anche da Telespazio e lo Space Science Data Center (SSDC) presso la sede dell’Agenzia a Roma per le attività di elaborazione e analisi scientifica dei dati.