Missione IXPE: l’Ateneo in orbita con NASA, Agenzia Spaziale Italiana, INFN e INAF
Roma, 9 dicembre 2021 – Ci sono anche tre detector unit progettate, integrate e qualificate a Pisa a bordo del satellite IXPE (Imaging X-ray Polarimetry Explorer) nato dalla collaborazione esclusiva tra la NASA e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e partito questa mattina dal Kennedy Space Center in Florida. A realizzarle è stato un gruppo di lavoro guidato dal prof. Luca Baldini, che ha coinvolto sette tra studenti e dottorandi dell’Ateneo pisano e appartenenti al Dipartimento di Fisica e alla Scuola di Ingegneria.
«E’ un grande onore per la nostra comunità aver contribuito ad una missione spaziale così importante – ha commentato il Rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella - Quanto realizzato è la dimostrazione ulteriore della forza, a livello internazionale, dell'area di ricerca pisana che ci garantisce, da sempre, collaborazioni ad altissimo livello in tutto il mondo. Oltre al fatto che questo progetto è stata un’importantissima esperienza formativa per i nostri studenti coinvolti; una di quelle occasioni che solo un ateneo d’eccellenza può fornire. Le mie congratulazioni a tutto il gruppo guidato da Luca Baldini per l’importante risultato raggiunto».
«Il lancio della notte scorsa rappresenta il coronamento di uno sforzo più che ventennale, a cui ho avuto il privilegio di partecipare insieme ad un gruppo di fisici, ingegneri e tecnici veramente straordinari, sia sul piano professionale che su quello umano – ha dichiarato il professor Luca Baldini, co-responsabile Ixpe per l’INFN e docente del Dipartimento di Fisica dell’Ateneo pisano - Negli ultimi cinque anni i nostri studenti e dottorandi Alessandra Marrocchesi, Federico Pucci, Hikmat Nasimi, Leonardo Lucchesi, Mattia Barbanera, Niccolò di Lalla e Nunziato Sorrentino, che ci tengo a nominare uno per uno per le capacità e la dedizione dimostrate, hanno lavorato in stretta sinergia con il personale della Sezione INFN di Pisa, dando un contributo fondamentale allo sviluppo della missione. Ovviamente questo non è un punto di arrivo, ma solo un punto di partenza: abbiamo davanti non più di una settimana di riposo, al termine della quale saremo tutti di nuovo impegnati nelle attività di verifica in orbita dello strumento e, soprattutto, nell'analisi dei dati scientifici che, a partire dalla metà di gennaio, cominceranno ad arrivare a terra».
Il satellite è decollato puntualmente questa mattina alle 7.00 ora italiana dal Kennedy Space Center in Florida. Per il lancio è stato utilizzato un vettore Falcon 9 della società privata SpaceX. Al lancio hanno assistito in presenza il presidente dell’ASI, Giorgio Saccoccia e l’Amministratore della NASA, Bill Nelson.
IXPE è la prima missione interamente dedicata allo studio dell’universo attraverso la polarizzazione dei raggi X e per farlo utilizzerà una tecnologia tutta “made in Italy”. A bordo di IXPE sono installati 3 telescopi con rivelatori finanziati dall’ASI e sviluppati da un team di scienziati dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Lunedì 13 dicembre la missione sarà raccontata in diretta facebook dall'INFN.
Il ‘cuore’ dei telescopi a bordo di IXPE è rappresentato dai tre Gas Pixel Detector: rivelatori di nuova generazione che sfruttano una tecnologia sviluppata nel corso degli ultimi 15 anni e che si avvale delle competenze maturate dall’INFN nel campo della fisica delle particelle e dall’INAF nello studio dell’Universo nelle Alte Energie. Grazie alla sua tecnologia innovativa, IXPE potrà misurare non solo l'immagine e l'energia delle sorgenti celesti ma potrà anche ricavare, per la prima volta, indicazioni dirette sulle caratteristiche dei campi elettromagnetici ad esse associati.
«La NASA e l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), gli Stati Uniti e l'Italia hanno una lunga tradizione di cooperazione bilaterale su missioni spaziali di successo e la missione IXPE rappresenta un altro esempio virtuoso – ricorda il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia - della capacità italiana di lavorare con partner internazionali per la crescita delle attività spaziali a livello globale. Siamo particolarmente orgogliosi, inoltre, di essere riusciti a consegnare puntualmente l'innovativa strumentazione scientifica di IXPE, nonostante la sfida della pandemia: una vera dimostrazione di eccellenza del team italiano della missione. Adesso la parola passa alla scienza, a nuove scoperte rese possibili dall'impegno spaziale del nostro Paese!»
Il gruppo di ricerca IXPE, per l’Università di Pisa sono presenti il profe Luca Baldini del Dipartimento di Fisica e INFN Hikmat Nasimi (dottorando in Ingegneria delle telecomunicazioni) Mattia Barbanera (dottorando in Ingegneria delle telecomunicazioni) e Leonardo Lucchesi (dottorando in Ingegneria aerospaziale).
«IXPE osserverà l’universo sotto una luce nuova, nel vero senso della parola, e ciò che gli consentirà di farlo è il suo innovativo ‘cuore’ tecnologico tutto italiano, frutto di un lungo e importante lavoro di ricerca e sviluppo condotto completamente in house nei nostri laboratori delle Sezioni INFN di Pisa e Torino - sottolinea Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN - Dobbiamo essere orgogliosi dell’avvio di questa missione, ancor più nella difficile contingenza in cui abbiamo operato per portare a termine il lavoro entro i tempi di programma: desidero, quindi, rivolgere anche un riconoscente ringraziamento a tutti coloro che lo hanno permesso».
«La missione IXPE in collaborazione con la NASA rappresenta un fondamentale traguardo che valorizza la grande tradizione dell'astrofisica italiana nello studio dell'Universo con i raggi X e gamma come già successo con le missioni spaziali BeppoSAX, AGILE e la partecipazione a Fermi - dice Marco Tavani, Presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica - La comunità astrofisica delle alte energie aspettava da decenni uno strumento di polarimetria-X. Ora l'Italia realizza il cuore della missione IXPE e sarà entusiasmante vederne i primi risultati: un momento a lungo atteso che siamo certi non deluderà le aspettative».
Il satellite è stato posto su un’orbita equatoriale circolare a circa 600 km di quota con una inclinazione di soli 0,2 gradi. Durante i primi due anni di missione, IXPE aprirà una nuova 'finestra' astrofisica effettuando per la prima volta misure altamente sensibili di polarizzazione da sorgenti celesti che emettono in raggi X. I principali target della missione saranno nuclei galattici attivi (AGN), microquasars, pulsar e pulsar wind nebulae, magnetar, binarie nei raggi X, resti di supernova e centro galattico. IXPE fornirà misure contemporanee di polarizzazione, variabilità, spettrali e immagini, permettendo così di studiare la geometria e i processi fisici di emissione di radiazione e accelerazione di particelle, in ambienti con campi magnetici e gravitazionali estremi.
IXPE è una missione congiunta NASA/ASI, selezionata dalla NASA il 3 gennaio 2017 e che fa parte del programma spaziale SMEX (Small Mission Explorer). Grazie al contributo della componente industriale OHB-I l’ASI è riuscita a consegnare alla NASA i modelli di volo nei tempi stabiliti, come richiesto dalla partecipazione ai programmi spaziali SMEX.
L’ASI oltre a gestire la partecipazione italiana al programma IXPE fornisce la Base di Malindi in Kenya come Stazione di Terra primaria per il tracking del satellite supportata anche da Telespazio e lo Space Science Data Center (SSDC) presso la sede dell’Agenzia a Roma per le attività di elaborazione e analisi scientifica dei dati.
Provvidenze al personale: approvazione degli atti
Voci dall'Inferno
Venerdì 10 dicembre dalle 9,30 nell’Aula Magna Nuova della Sapienza (Via Curtatone e Montanara) si svolge primo incontro seminariale dedicato al progetto di ricerca Voci dall'Inferno coordinato dalla professoressa Marina Riccucci dell’Università di Pisa. L’obiettivo del progetto è quello di costituire il primo corpus digitalizzato di testimonianze non letterarie di sopravvissuti ai Lager e di indagarne la presenza di lessico dantesco.
Il progetto dell’Ateneo pisano si avvale del supporto del CISE (Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici), del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, e del contributo fondamentale del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC).
Il professor Fabris nel board di esperti per l'attuazione della legge sull'educazione civica
Il professor Adriano Fabris, ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa, è stato nominato nel board di esperti che supporterà il Comitato tecnico-scientifico del Ministero dell’istruzione per l'attuazione della legge 92/2019, sull'introduzione dell'educazione civica nell'insegnamento scolastico, e delle successive Linee guida. In particolare, il gruppo di esperti si coordinerà con il Comitato tecnico-scientifico per formulare al ministro Patrizio Bianchi proposte, progetti, piani e programmi anche di natura formativa rivolti ai docenti. Parteciperà inoltre alla stesura della relazione da presentare alle Camere sulle ore di insegnamento dedicate all'educazione civica e all'indizione di un concorso nazionale per la valorizzazione delle migliori esperienze in materia.
Il board, che potrà restare in carica non oltre l'agosto del 2023, è formato da sei docenti universitari con alta qualificazione ed esperienza nel campo della didattica e della formazione e sarà coordinato dal professor Alessandro Pajno, presidente emerito del Consiglio di Stato.
Il professor Adriano Fabris, nato a Venezia nel 1958, ha studiato Filosofia nelle Università di Pisa, dove si è laureato con il professor Vittorio Sainati, Genova, Mannheim, Heidelberg e Freiburg. Ordinario di Filosofia morale, insegna anche Etica della comunicazione e Filosofia delle religioni al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere ed è presidente del corso di laurea in Discipline dello spettacolo e della comunicazione. Sempre all'Università di Pisa è direttore del C.I.Co., il Centro Interdisciplinare di ricerche e di servizi sulla Comunicazione. Il professor Fabris dirige la rivista “Teoria”, la collana “Philosophica”, serie rossa, e “Etiche speciali”. Le sue aree di ricerca spaziano dall'etica alla filosofia delle religioni, dalle etiche applicate e in particolare l’etica della comunicazione e l’etica delle nuove tecnologie fino all'ermeneutica filosofica. È presidente della Società Italiana di Filosofia morale.
Il professor Fabris nel board di esperti per l'attuazione della legge sull'educazione civica
Il professor Adriano Fabris, ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa, è stato nominato nel board di esperti che supporterà il Comitato tecnico-scientifico del Ministero dell’istruzione per l'attuazione della legge 92/2019, sull'introduzione dell'educazione civica nell'insegnamento scolastico, e delle successive Linee guida. In particolare, il gruppo di esperti si coordinerà con il Comitato tecnico-scientifico per formulare al ministro Patrizio Bianchi proposte, progetti, piani e programmi anche di natura formativa rivolti ai docenti. Parteciperà inoltre alla stesura della relazione da presentare alle Camere sulle ore di insegnamento dedicate all'educazione civica e all'indizione di un concorso nazionale per la valorizzazione delle migliori esperienze in materia.
Il board, che potrà restare in carica non oltre l'agosto del 2023, è formato da sei docenti universitari con alta qualificazione ed esperienza nel campo della didattica e della formazione e sarà coordinato dal professor Alessandro Pajno, presidente emerito del Consiglio di Stato.
Il professor Adriano Fabris, nato a Venezia nel 1958, ha studiato Filosofia nelle Università di Pisa, dove si è laureato con il professor Vittorio Sainati, Genova, Mannheim, Heidelberg e Freiburg. Ordinario di Filosofia morale, insegna anche Etica della comunicazione e Filosofia delle religioni al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere ed è presidente del corso di laurea in Discipline dello spettacolo e della comunicazione. Sempre all'Università di Pisa è direttore del C.I.Co., il Centro Interdisciplinare di ricerche e di servizi sulla Comunicazione. Il professor Fabris dirige la rivista “Teoria”, la collana “Philosophica”, serie rossa, e “Etiche speciali”. Le sue aree di ricerca spaziano dall'etica alla filosofia delle religioni, dalle etiche applicate e in particolare l’etica della comunicazione e l’etica delle nuove tecnologie fino all'ermeneutica filosofica. È presidente della Società Italiana di Filosofia morale.
Consegnato a Ingegneria il premio di laurea intitolato alla memoria di Daniele Tampucci
Mercoledì 1° dicembre, nell’Aula Magna “U. Dini” della Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa, è stato consegnato a Cesare Baggiani, autore della tesi “Automazione delle verifiche FEM dello stadio di controllo di turbina a vapore”, il premio di laurea intitolato alla memoria dell’ingegner Daniele Tampucci, laureato presso l’Ateneo di Pisa nel 1999 e prematuramente scomparso nel 2013. Il premio, istituito in collaborazione con l’Ateneo pisano dall’azienda Baker Hughes Nuovo Pignone, presso la quale Tampucci aveva svolto la sua attività professionale all’interno degli uffici responsabili della progettazione di turbine a vapore, era riservato ai laureati magistrali in Ingegneria meccanica dell’Università di Pisa, con titolo conseguito tra il 1° luglio 2019 e il 30 giugno 2020, con una tesi sulla modellazione del comportamento meccanico delle turbine a vapore.
Alla cerimonia, alla quale hanno assistito i genitori e la sorella, rappresentanti del Nuovo Pignone e numerosi docenti e studenti del corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica, sono intervenuti il professor Marco Beghini, presidente del corso di laurea, e l’ingegner Luca Giacomelli, collega dei Daniele Tampucci, che ne ha ricordato con parole commosse la figura: “Tanti sono gli aspetti che mi fanno ricordare con sincero affetto il mio amico Daniele: il suo essere ingegnere di grandissimo talento, la sua grande passione, l’umiltà e la disponibilità senza fine nei confronti di chiunque avesse bisogno di aiuto, anche a costo di far nottata. Ma sono soprattutto le doti umane che lo hanno reso unico: la bontà accompagnata da una gentilezza assoluta; tanto che sentivi il dovere di proteggerlo dalla cattiveria del mondo, come si protegge un fiore prezioso dai rigori del freddo; in realtà, non solo Daniele era più forte di quanto pensassimo ma, con il suo esempio, ha cambiato in meglio tutte le persone che gli sono state vicine. Ed è per questo che una parte di lui vivrà per sempre nel cuore di tutti coloro che hanno avuto la fortuna e il privilegio di conoscerlo. Pur nella tristezza del ricordo, non riesco a pensare a niente di più adatto di questa borsa di studio, intitolata a suo nome, per rendergli onore e ricordarlo attraverso ciò che lo ha sempre contraddistinto: la passione per il lavoro di ingegnere e la possibilità di aiutare gli altri. Grazie, dunque, a tutti coloro che lo hanno reso possibile, Daniele, sono sicuro, sta arrossendo dalla timidezza, ma ha un sorriso bellissimo”.
Il professor Leonardo Bertini, membro della commissione giudicatrice, ha quindi letto la motivazione relativa all’attribuzione del premio a Cesare Baggiani, sottolineando in particolare che la sua tesi ha conseguito “risultati molto interessanti, sia sul piano scientifico, che su quello applicativo” e che “il lavoro condotto ha messo in luce elevate competenze tecniche e scientifiche, un rigoroso approccio metodologico e non comuni capacità di soluzione dei problemi affrontati”. Il premio è stato quindi consegnato al vincitore dalla madre di Daniele Tampucci.
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Nelle foto:
- Da sinistra a destra: Prof. Renzo Valentini, Prof. Leonardo Bertini, Prof. Marco Beghini, Ing. Luca Giacomelli
- La consegna del premio a Cesare Baggiani da parte della madre di Daniele Tampucci
Al Polo San Rossore un albero di melograno per i 60 anni di Amnesty International
Nel cortile del Polo San Rossore 1938 dell’Università di Pisa è stato piantato un albero di melograno per festeggiare i 60 anni di Amnesty International e celebrare il suo impegno per la difesa e la promozione dei diritti umani a livello globale. All’iniziativa, promossa dal gruppo Amnesty di Pisa nell’ambito del progetto “Facciamo crescere i diritti”, sono intervenuti Paolo Mancarella, rettore dell'Università di Pisa, Monica Sanna, responsabile Circoscrizione Toscana, Amnesty International, Alessandro Mattiello, responsabile di Amnesty International Pisa, e Francesca Pezzella, ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia). Ha inoltre portato i suoi saluti Raffaella Bonsangue, vicesindaca del Comune di Pisa. L’evento si è concluso con un momento di mobilitazione per Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna in stato di fermo in Egitto da quasi due anni per ragioni ancora del tutto ignote e per cui proprio nella giornata del 7 dicembre si stava svolgendo l’udienza a lungo rimandata.
"Con l’adesione alla campagna lanciata da Amnesty International per i suoi sessant'anni, l'Università di Pisa ribadisce il suo impegno quotidiano nella difesa e nella promozione dei valori della democrazia, della libertà, dell’eguaglianza, della fratellanza, della Pace e del diritto alla dignità di ciascun essere umano - ha commentato il Rettore Paolo Mancarella - Questo albero, posto nel cortile di un luogo già divenuto così simbolico per il nostro Ateneo, il Polo della memoria - San Rossore 1938, ci ricorderà ogni giorno che i diritti umani non sono una concessione di qualcuno, ma qualcosa che nessuno può toglierci o limitare. Allo stesso tempo, servirà da monito affinché nessuno dimentichi mai che i nostri diritti sono anche doveri nei confronti degli altri".
"Amnesty International compie quest’anno 60 anni e noi abbiamo voluto celebrarla piantando un albero nel luogo più adatto, l’Università, in cui si coltiva cultura, sapere, conoscenza – ha aggiunto Monica Sanna – Un albero che affondi radici nel terreno, che potremo curare e far crescere, insieme, a simboleggiare l’impegno di tutte le attiviste e gli attivisti nel mondo che si battono per i diritti umani, nell’obiettivo ideale di un mondo più giusto e egualitario”.
In sessant’anni Amnesty ha raggiunto traguardi importanti. Attraverso la mobilitazione dell’opinione pubblica tramite campagne di sensibilizzazione, ha ridato libertà e diritti a oltre 50mila persone. Ha contribuito, e contribuisce ancora, all’abolizione della pena di morte in molti paesi nel mondo; ha lottato e lotta contro tutte le forme di tortura; si è battuta e si batte affinché crolli ogni muro di discriminazione, favorendo politiche di inclusione e accoglienza. L’impegno per i diritti umani continua: in difesa dei prigionieri di coscienza detenuti ingiustamente, delle donne vittime di violenza, dei migranti torturati nei centri di detenzione in Libia, dei manifestanti che hanno subito violenze da parte della polizia. Oggi Amnesty è un movimento globale fatto di oltre 10 milioni di persone; la Sezione Italiana conta circa 70.000 tra soci e sostenitori, con gruppi di attivisti diffusi su tutto il territorio nazionale.
Al Polo San Rossore un albero di melograno per i 60 anni di Amnesty International
Nel cortile del Polo San Rossore 1938 dell’Università di Pisa è stato piantato un albero di melograno per festeggiare i 60 anni di Amnesty International e celebrare il suo impegno per la difesa e la promozione dei diritti umani a livello globale. All’iniziativa, promossa dal gruppo Amnesty di Pisa nell’ambito del progetto “Facciamo crescere i diritti”, sono intervenuti Paolo Mancarella, rettore dell'Università di Pisa, Monica Sanna, responsabile Circoscrizione Toscana, Amnesty International, Alessandro Mattiello, responsabile di Amnesty International Pisa, e Francesca Pezzella, ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia). Ha inoltre portato i suoi saluti Raffaella Bonsangue, vicesindaca del Comune di Pisa. L’evento si è concluso con un momento di mobilitazione per Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna in stato di fermo in Egitto da quasi due anni per ragioni ancora del tutto ignote e per cui proprio nella giornata del 7 dicembre si stava svolgendo l’udienza a lungo rimandata e in cui è stato deciso il suo scarceramento.
"Con l’adesione alla campagna lanciata da Amnesty International per i suoi sessant'anni, l'Università di Pisa ribadisce il suo impegno quotidiano nella difesa e nella promozione dei valori della democrazia, della libertà, dell’eguaglianza, della fratellanza, della Pace e del diritto alla dignità di ciascun essere umano - ha commentato il Rettore Paolo Mancarella - Questo albero, posto nel cortile di un luogo già divenuto così simbolico per il nostro Ateneo, il Polo della memoria - San Rossore 1938, ci ricorderà ogni giorno che i diritti umani non sono una concessione di qualcuno, ma qualcosa che nessuno può toglierci o limitare. Allo stesso tempo, servirà da monito affinché nessuno dimentichi mai che i nostri diritti sono anche doveri nei confronti degli altri".
"Amnesty International compie quest’anno 60 anni e noi abbiamo voluto celebrarla piantando un albero nel luogo più adatto, l’Università, in cui si coltiva cultura, sapere, conoscenza – ha aggiunto Monica Sanna – Un albero che affondi radici nel terreno, che potremo curare e far crescere, insieme, a simboleggiare l’impegno di tutte le attiviste e gli attivisti nel mondo che si battono per i diritti umani, nell’obiettivo ideale di un mondo più giusto e egualitario”.
In sessant’anni Amnesty ha raggiunto traguardi importanti. Attraverso la mobilitazione dell’opinione pubblica tramite campagne di sensibilizzazione, ha ridato libertà e diritti a oltre 50mila persone. Ha contribuito, e contribuisce ancora, all’abolizione della pena di morte in molti paesi nel mondo; ha lottato e lotta contro tutte le forme di tortura; si è battuta e si batte affinché crolli ogni muro di discriminazione, favorendo politiche di inclusione e accoglienza. L’impegno per i diritti umani continua: in difesa dei prigionieri di coscienza detenuti ingiustamente, delle donne vittime di violenza, dei migranti torturati nei centri di detenzione in Libia, dei manifestanti che hanno subito violenze da parte della polizia. Oggi Amnesty è un movimento globale fatto di oltre 10 milioni di persone; la Sezione Italiana conta circa 70.000 tra soci e sostenitori, con gruppi di attivisti diffusi su tutto il territorio nazionale.
Consegnato a Ingegneria il premio di laurea intitolato alla memoria di Daniele Tampucci
Mercoledì 1° dicembre, nell’Aula Magna “U. Dini” della Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa, è stato consegnato a Cesare Baggiani, autore della tesi “Automazione delle verifiche FEM dello stadio di controllo di turbina a vapore”, il premio di laurea intitolato alla memoria dell’ingegner Daniele Tampucci, laureato presso l’Ateneo di Pisa nel 1999 e prematuramente scomparso nel 2013. Il premio, istituito in collaborazione con l’Ateneo pisano dall’azienda Baker Hughes Nuovo Pignone, presso la quale Tampucci aveva svolto la sua attività professionale all’interno degli uffici responsabili della progettazione di turbine a vapore, era riservato ai laureati magistrali in Ingegneria meccanica dell’Università di Pisa, con titolo conseguito tra il 1° luglio 2019 e il 30 giugno 2020, con una tesi sulla modellazione del comportamento meccanico delle turbine a vapore.
Da sinistra a destra: prof. Renzo Valentini, prof. Leonardo Bertini, prof. Marco Beghini, ing. Luca Giacomelli.
Alla cerimonia, alla quale hanno assistito i genitori e la sorella, rappresentanti del Nuovo Pignone e numerosi docenti e studenti del corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica, sono intervenuti il professor Marco Beghini, presidente del corso di laurea, e l’ingegner Luca Giacomelli, collega dei Daniele Tampucci, che ne ha ricordato con parole commosse la figura: “Tanti sono gli aspetti che mi fanno ricordare con sincero affetto il mio amico Daniele: il suo essere ingegnere di grandissimo talento, la sua grande passione, l’umiltà e la disponibilità senza fine nei confronti di chiunque avesse bisogno di aiuto, anche a costo di far nottata. Ma sono soprattutto le doti umane che lo hanno reso unico: la bontà accompagnata da una gentilezza assoluta; tanto che sentivi il dovere di proteggerlo dalla cattiveria del mondo, come si protegge un fiore prezioso dai rigori del freddo; in realtà, non solo Daniele era più forte di quanto pensassimo ma, con il suo esempio, ha cambiato in meglio tutte le persone che gli sono state vicine. Ed è per questo che una parte di lui vivrà per sempre nel cuore di tutti coloro che hanno avuto la fortuna e il privilegio di conoscerlo. Pur nella tristezza del ricordo, non riesco a pensare a niente di più adatto di questa borsa di studio, intitolata a suo nome, per rendergli onore e ricordarlo attraverso ciò che lo ha sempre contraddistinto: la passione per il lavoro di ingegnere e la possibilità di aiutare gli altri. Grazie, dunque, a tutti coloro che lo hanno reso possibile, Daniele, sono sicuro, sta arrossendo dalla timidezza, ma ha un sorriso bellissimo”.
La consegna del premio a Cesare Baggiani da parte della madre di Daniele Tampucci.
Il professor Leonardo Bertini, membro della commissione giudicatrice, ha quindi letto la motivazione relativa all’attribuzione del premio a Cesare Baggiani, sottolineando in particolare che la sua tesi ha conseguito “risultati molto interessanti, sia sul piano scientifico, che su quello applicativo” e che “il lavoro condotto ha messo in luce elevate competenze tecniche e scientifiche, un rigoroso approccio metodologico e non comuni capacità di soluzione dei problemi affrontati”. Il premio è stato quindi consegnato al vincitore dalla madre di Daniele Tampucci.
L'Università di Pisa protagonista alla Fiera "Job&Orienta" di Verona
Sono stati più di 70mila i visitatori in presenza, con 300 eventi culturali e 100mila visitatori virtuali, che hanno affollato il "Job&Orienta" di Verona, una delle principali manifestazioni italiane dedicate all’orientamento, alla scuola, alla formazione e al lavoro. All'appuntamento, che si è tenuto alla Fiera della città veneta tra 25 e 27 novembre, ha partecipato anche l'Unità orientamento e sostegno studenti dell'Ateneo, insieme al prorettore con delega per l'Orientamento, Rossano Massai, in collaborazione sinergica con le rappresentanze della Scuola Normale Superiore e della Scuola Superiore Sant'Anna.
"Le tre giornate del salone di Verona - ha commentato il professor Massai - hanno rappresentato un momento di grande interesse per poter percepire quanto e come si muove attualmente il mondo dei giovani in procinto di affacciarsi al percorso universitario. La sensazione che ne è derivata è assolutamente positiva, sia per il grado di interesse dimostrato dalle centinaia di studentesse e studenti che ci hanno contattato, sia per il grado di maturità che gli stessi ci hanno trasmesso".
Il gruppo dell'Università di Pisa, con al centro il professor Rossano Massai, della Scuola Normale e della Scuola Sant'Anna.
Molto significativa, da questo punto di vista, è stata anche la forte propensione rilevata nei confronti delle lauree dell'area STEM e delle discipline pure in particolare. Su tutto, la percezione maggiore è stata sicuramente quella di una grande volontà di recuperare presto uno stile di vita normale e la voglia di affrontare le sfide del percorso universitario come progetto di vita e di realizzazione personale.
"Un elemento vincente - ha concluso il prorettore Rossano Massai - è stato l'aver presentato la nostra offerta didattica e il modo 'pisano' di vivere l'Università in maniera congiunta con le nostre Scuole di eccellenza, a significare la completezza e l'elevatissima qualità dei nostri percorsi universitari. Una forma di collaborazione e di interazione reciproca che nei tre giorni di incontri ha portato a un afflusso ininterrotto di ragazzi e ragazze, ma anche di genitori, provenienti da tutto il centro-nord Italia. Un'esperienza molto positiva che mi auguro possa essere ripetuta sotto l'insegna del Sistema Universitario Pisano e che, sono certo, porterà buoni frutti in termini di aumento e miglioramento qualitativo delle nostre matricole".