La Commissione europea vuole una ricerca sempre più aperta, collaborativa e vicina alla società (la proposta di “Horizon Europe” prevede un ulteriore rafforzamento di Open Science ed Open Access) ma persistono molti ostacoli al “fare scienza aperta”.
Rendere accessibili a tutti i risultati della ricerca porta vantaggi alla stessa scienza, più trasparente, verificabile e riproducibile oltre che più rapida ed efficiente, alle imprese, che accedendo ai risultati della ricerca possono offrire prodotti più innovativi e alla società: cittadini e amministratori possono prendere decisioni più obiettive sulla base dei dati, insegnanti e professionisti possono tenersi aggiornati, operatori sanitari e medici possono curarci meglio. (E. Giglia, Journal of Biomedical Practitioners)
Uno dei maggiori ostacoli all’Open Access resta il forte divario, in termini di impatto sulla valutazione della produzione scientifica (con conseguenze sulle procedure di finanziamento o di avanzamento di carriera dei ricercatori), tra le riviste più prestigiose, su abbonamento e in mano ai grandi editori, e le riviste che pubblicano in Open Access, che raramente raggiungono il livello degli indicatori citazionali che caratterizza le riviste più prestigiose. Tra le altre criticità: i costi dell’Open Access e le problematiche di proprietà intellettuale, privacy e questioni etiche.
(Pubblicato nella Newsletter della ricerca europea e internazionale n° 19 – luglio/agosto 2018)
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