Covid-19 e questioni di genere: l’Università di Pisa raccoglie riflessioni e testimonianze
Dare alla luce una figlia in tempo di Covid-19, ma anche leggere l’attuale pandemia attraverso un’ottica di genere. Sono questi gli argomenti dei primi post che popolano un nuovo blog dell’Università di Pisa nato con l’intento di raccogliere testimonianze e contributi su temi quali l'impatto di #iorestoacasa sulla violenza domestica o sul lavoro femminile. L’iniziativa è nata nell’ambito del progetto europeo “European Law & Gender” (ELaN) e l’invito a partecipare è aperto a tutti.
“Abbiamo già pubblicato i primi post e molti ne stanno arrivando - racconta la professoressa Elettra Stradella (foto) dell’Università di Pisa referente del progetto ELaN - l'idea è di raccogliere opinioni, esperienze e anche riflessioni più teoriche, un po' di tutto insomma, vogliamo uno spazio aperto di discussione e confronto, si tratta di temi molto sentiti e un progetto come il nostro non poteva ‘fare finta’ che la drammatica esperienza che stiamo vivendo non avesse un impatto fortissimo sulle asimmetrie di genere”.
Le questioni che inizialmente verranno trattate nel blog riguarderanno in particolare la violenza domestica, il lavoro delle donne, ma anche la drammatica situazione delle carceri.
“Sul piano del lavoro delle donne, anche di fronte alla chiusura delle scuole, – continua Stradella - un tema di discussione riguarda ad esempio la ripartizione dei compiti e delle mansioni all’interno della famiglia, e la difficile conciliazione fra carichi di cura e lavoro “a distanza””.
ELaN blog si può leggere sul sito del progetto “European Law & Gender”. I contributi possono essere inviati, in italiano o inglese, a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Elettra Stradella, docente di Diritto pubblico comparato del Dipartimento di Giurisprudenza e Presidente del Comitato Unico di Garanzia dell'Ateneo pisano, coordina il progetto “European Law & Gender” finanziato dal 2019 al 2022 dalla Commissione europea nell'ambito delle Jean Monnet Actions. L'obiettivo del progetto è di realizzare una serie di attività didattiche sul rapporto tra diritto, in particolare quello europeo, e genere toccando temi che vanno dal lavoro alla famiglia, dagli strumenti antidiscriminatori alla tutela dell'identità di genere. Fanno parte dello staff del progetto anche ricercatori e ricercatrici delle università di Siena, Modena-Reggio Emilia, Trento, Siviglia, dell’Istituto Universitario Europeo e del Max Planck Institute di Halle.
Covid-19 e questioni di genere: l’Università di Pisa raccoglie riflessioni e testimonianze
Dare alla luce una figlia in tempo di Covid-19, ma anche leggere l’attuale pandemia attraverso un’ottica di genere. Sono questi gli argomenti dei primi post che popolano un nuovo blog dell’Università di Pisa nato con l’intento di raccogliere testimonianze e contributi su temi quali l'impatto di #iorestoacasa sulla violenza domestica o sul lavoro femminile. L’iniziativa è nata nell’ambito del progetto europeo “European Law & Gender” (ELaN) e l’invito a partecipare è aperto a tutti.
“Abbiamo già pubblicato i primi post e molti ne stanno arrivando - racconta la professoressa Elettra Stradella dell’Università di Pisa referente del progetto ELaN - l'idea è di raccogliere opinioni, esperienze e anche riflessioni più teoriche, un po' di tutto insomma, vogliamo uno spazio aperto di discussione e confronto, si tratta di temi molto sentiti e un progetto come il nostro non poteva ‘fare finta’ che la drammatica esperienza che stiamo vivendo non avesse un impatto fortissimo sulle asimmetrie di genere”.
Le questioni che inizialmente verranno trattate nel blog riguarderanno in particolare la violenza domestica, il lavoro delle donne, ma anche la drammatica situazione delle carceri.
“Sul piano del lavoro delle donne, anche di fronte alla chiusura delle scuole, – continua Stradella - un tema di discussione riguarda ad esempio la ripartizione dei compiti e delle mansioni all’interno della famiglia, e la difficile conciliazione fra carichi di cura e lavoro “a distanza””.
ELaN blog si può leggere sul sito del progetto “European Law & Gender” (https://elan.jus.unipi.it). I contributi possono essere inviati, in italiano o inglese, a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Elettra Stradella, docente di Diritto pubblico comparato del Dipartimento di Giurisprudenza e Presidente del Comitato Unico di Garanzia dell'Ateneo pisano, coordina il progetto “European Law & Gender” finanziato dal 2019 al 2022 dalla Commissione europea nell'ambito delle Jean Monnet Actions. L'obiettivo del progetto è di realizzare una serie di attività didattiche sul rapporto tra diritto, in particolare quello europeo, e genere toccando temi che vanno dal lavoro alla famiglia, dagli strumenti antidiscriminatori alla tutela dell'identità di genere. Fanno parte dello staff del progetto anche ricercatori e ricercatrici delle università di Siena, Modena-Reggio Emilia, Trento, Siviglia, dell’Istituto Universitario Europeo e del Max Planck Institute di Halle.
Avviso di fabbisogno interno per attività di ricerca ell’ambito del contratto con la Provincia di Massa Carrara “Esecuzione di studi e ricerche per la valutazione della sicurezza statica e della vulnerabilità sismica di costruzioni civili”
la seguente attività di ricerca n
Avviso di fabbisogno interno per “Collaborazione alla ricerca teorico/modellistica inerente valutazione del rischio nelle stazioni di rifornimento di idrogeno“
Incarico per il progetto “Aggiornamento e mantenimento della versione in lingua inglese del sito web del Dipartimento di Matematica”
The origin of three large Middle-Age tsunamis has been discovered to be the island of Stromboli
The island of Stromboli in the Aeolian archipelago was the origin of three large tsunamis which devastated the Mediterranean in the Middle Ages, one of which was witnessed by the poet Francesco Petrarca. The discovery comes from a study published in ‘Scientific Reports’ carried out by a research team from the Universities of Pisa and Modena- Reggio Emilia with the collaboration of the University of Urbino, the National Institute of Geophysics and Volcanology (INGV) Pisa section, the CNR, City University of New York and the American Numismatic Society.
The research revealed that the tsunamis were generated by the sudden flank collapse of the northwest side of the Stromboli volcano and that they hit the coasts of the Campagna region between the middle of the 13th and 14th centuries, as documented in chronicles of the period. The grave devastation of the ports of Naples and Amalfi, witnessed by Francesco Petrarca who was ambassador to Pope Clement VI in Naples can, in fact, almost certainly be attributed to the most important of the three events, which took place in 1343. Petrarca writes in a letter about a mysterious and extremely violent storm on 25 November which caused many deaths and the sinking of numerous ships.
Geologists at work on Stromboli
The identification of Stromboli as the origin of these terrible tsunamis was made possible thanks to the interdisciplinary work carried out by volcanologists and archaeologists, and for the University of Pisa by professor Mauro Rosi and researcher Marco Pistolesi, from the Department of Geosciences.
“In spring 2016,” says Mauro Rosi, “I decided to go to Stromboli as I had in mind an idea that had come to me after reading a letter by Petrarca in which he talks of a strange storm in Naples. With the first sample excavations we brought to light some ‘suspicious’ deposits. As chance would have it, on that same occasion I met associate professor Sara Levi from the University of Modena-Reggio Emilia who has been leading an excavation at Stromboli since 2009.”
During the volcanological part of the research work, three stratigraphic trenches were dug in the northern part of the island. These were roughly 80 metres long and two metres deep and brought to light three sandy layers containing large beach pebbles bearing witness to what was carried to land by the tsunami waves. The samples, the chemical analyses of the material and the carbon-14 dating, have established an unequivocal relationship between those layers and the archaeological discoveries which testify to the rapid abandonment of the island.
Details of the stratification where one of the large pebbles is visible
“In the first half of the 13th century Stromboli was inhabited and held an important role as an intersection of the naval traffic of crusades from the Italian, Spanish and Greek coasts. This is supported by evidence from the San Vincenzo plateau where a small church was discovered in 2015 and offers the first archaeological testimony of the occupation of the island,” explains Sara Levi. “Following the three great landslides which generated the tsunamis and the simultaneous and particularly strong resumption of the volcano’s eruptive activity, the island, as testified by the graves found near the small church, was totally abandoned from the middle of the 13th century until the end of the 16th century, when modern repopulation began. The reconstruction is based on solid stratigraphic and chronological data and is the result of close interdisciplinary cooperation in all the phases of the research.”
“It was already a well-known fact that the island of Stromboli could generate small tsunamis every ten years or so, but this work,” concludes Rosi, ”shows for the first time how the volcano is able to generate events of a much higher magnitude than those recorded in the chronicles over the last two centuries.”
Sette libretti per scoprire il bello: arriva la Regata culturale Pisa Antivirus per giovanissimi
Ci sono anche due studentesse dell'Università di Pisa tra le autrici dei testi che compongono la "Regata culturale Pisa Antivirus", un'iniziativa promossa da AsteroideA, l’associazione delle scuole pisane di secondo grado, rivolta a giovani e giovanissimi bloccati a casa nei giorni dell’emergenza Coronavirus. Per "sprigionare le nostre menti e liberare i pensieri come vele al vento", AsteroideA propone la lettura di sette libretti, che corrispondono alle sette tappe della regata, in cui due ragazzi – Giulia e Valerio Sirio - dialogano con personaggi del passato – Jacques-Louis David, Francisco José de Goya y Lucientes, Jean-Auguste-Dominique Ingres, Ferdinand Victor Eugène Delacroix, Gustave Courbet, George Eliot e Frida Kahlo – imparando a scoprire il bello. Se altri studenti seguiranno l'esempio di Giulia e di Sara, presto una nuova Regata culturale potrà essere donata ai più giovani.
I libretti su George Eliot e Frida Kahlo sono stati scritti rispettivamente da Giulia Bigongiari, laureata a Pisa in Letterature e Filologie euro-americane nel luglio 2019, e Sara Russo (nella foto a sinistra). Giulia era studentessa dell'Università di Pisa quando ha scritto il librino n. 6. Sara, 25 anni, originaria di Pietrasanta, è ancora una studentessa: "Sono al quinto anno di Medicina, e sono felice di poter dare anch'io attraverso la scrittura un contributo, che si unisce ai tanti nati in questi giorni per sostenere in vario modo le persone durante la quarantena".
Gli altri cinque libretti sono stati invece scritti dalla professoressa Rosanna Prato, ex docente di storia e filosofia del liceo "Dini" di Pisa e presidente di Asteroidea, che spiega: "Non si vive bene un tempo storico se si punta solo sulla continuità con la vita precedente, perché siamo all'interno di un processo radicale di trasformazione. Quindi bisogna sperimentare una certa discontinuità, bisogna prepararsi interiormente a uscirne diversi, persone nuove e migliori. Come fare? Ai giovani e giovanissimi AsteroideA propone come gesto di discontinuità la "Regata Culturale Pisa AntiVirus", da scegliere solo se si intende agire per irrobustirsi interiormente con l'esercizio della ricerca e dello scrivere, con il fine di unire le forze per realizzare il bene comune".
Il viaggio di ogni lettore deve partire scaricando dal sito il librino intitolato "Gustave Courbet" perché fa capire come anche il semplice gesto di lavarsi le mani abbia dietro una storia con due protagonisti, che trovano sempre il modo di superare gli ostacoli: il sapere umano e la luce della ragione. Il lavoro dei giovanissimi nella "Regata Culturale Pisa AntiVirus" consiste poi nel trovare ciò che li ha colpiti durante la lettura e che decidono di mantenere ben presente nel loro pensiero, annotandolo sul proprio taccuino di viaggio. "Quando la guerra al Coronavirus sarà vinta – conclude la professoressa Prato - la giuria sceglierà i librini e i taccuini che lasciano emergere meglio la generosa energia intellettuale degli autori, che saranno poi premiati durante una cerimonia a loro dedicata".
Emergenza Covid-19: Unipi in prima linea nel Gruppo di lavoro data-driven del MID
Sarà il professor Dino Pedreschi dell’Università di Pisa a coordinare il gruppo di lavoro “Big data & AI for policy” della task force data-driven per l’emergenza Covid-19, istituita oggi dal Ministero per l'Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione.
«Questa nomina ci riempie di orgoglio - ha dichiarato il Rettore dell’Ateneo pisano, Paolo Mancarella – Non solo riconosce la nostra eccellenza nel campo dell’Intelligenza Artificiale e dei Big Data, ma ci dà la possibilità di contribuire in modo concreto al ritorno della normalità nel nostro Paese».
Pioniere della big data analytics, Dino Pedreschi avrà il compito, assieme alla sua unità, di favorire l'analisi e lo studio di metodi e strumenti per la progettazione e l’attuazione di politiche basate sui dati (data-driven) e sull’evidenza informativa, sfruttando tecnologie innovative per la raccolta e l’interpretazione di grandi volumi di dati (big data).
Il lavoro del “Big data & AI for policy” si inserisce nelle attività di una più ampia task-force multidisciplinare - prevista dall’articolo 76 del Decreto Cura Italia e istituita dal MID -, che dovrà fornire supporto digitale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attuazione delle misure di contrasto all’emergenza COVID-19
In particolare il gruppo dovrà approfondire le problematiche sanitarie relative alla diffusione del virus SARS-CoV-2 sul territorio italiano e gli effetti sociali ed economici prodotti dall’epidemia e dalle misure di contenimento adottate, al fine di valutare ed eventualmente proporre soluzioni tecnologiche data-driven ai decisori politici e sanitari.
Emergenza Covid-19: Unipi in prima linea nel Gruppo di lavoro data-driven del MID
Sarà il professor Dino Pedreschi dell’Università di Pisa a coordinare il gruppo di lavoro “Big data & AI for policy” della task force data-driven per l’emergenza Covid-19, istituita martedì 31 marzo dal Ministero per l'Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione.
"Questa nomina ci riempie di orgoglio - ha dichiarato il rettore Paolo Mancarella – Non solo riconosce la nostra eccellenza nel campo dell’Intelligenza Artificiale e dei Big Data, ma ci dà la possibilità di contribuire in modo concreto al ritorno della normalità nel nostro Paese".
Pioniere della big data analytics, Dino Pedreschi avrà il compito, assieme alla sua unità, di favorire l'analisi e lo studio di metodi e strumenti per la progettazione e l’attuazione di politiche basate sui dati (data-driven) e sull’evidenza informativa, sfruttando tecnologie innovative per la raccolta e l’interpretazione di grandi volumi di dati (big data).
Il lavoro del “Big data & AI for policy” si inserisce nelle attività di una più ampia task-force multidisciplinare - prevista dall’articolo 76 del Decreto Cura Italia e istituita dal MID -, che dovrà fornire supporto digitale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attuazione delle misure di contrasto all’emergenza COVID-19.
In particolare il gruppo dovrà approfondire le problematiche sanitarie relative alla diffusione del virus SARS-CoV-2 sul territorio italiano e gli effetti sociali ed economici prodotti dall’epidemia e dalle misure di contenimento adottate, al fine di valutare ed eventualmente proporre soluzioni tecnologiche data-driven ai decisori politici e sanitari.
Concrete evidence of the battle of Altopascio in 1325 found in Badia Pozzeveri
A small sword or more precisely, a dagger called a ‘baselard’ is one of the most important finds uncovered during the excavations in Badia Pozzeveri, Altopascio, in the province of Lucca, where since 2011 Italian and American archaeologists have been bringing to light artifacts that reveal important information about the history of the medieval population of Tuscany. The 2019 summer campaign, directed by Antonio Fornaciari of the University of Pisa’s Division of Paleopathology, has thus provided concrete evidence of the battle of Altopascio in 1325, when Castruccio Castracani, leader of the Lucchesi, beat the Guelfs who had set up camp in the area. The excavations were carried out under ministerial concession from the Altopascio Council and the University of Pisa’s Division of Paleopathology directed by associate professor Valentina Giuffra.
Antonio Fornaciari (on the right) at the excavations.
The archaeological area is the site of two highly prestigious educational initiatives: a postgraduate programme in skeletal and forensic Anthropology and Paleopathology, offered by the Universities of Bologna, Milan and Pisa, during which fifteen Italian students are expected to be on site at the excavations for two weeks, and the Fieldschool Pozzeveri in Medieval Archaeology and Bioarchaeology, run by the University of Pisa and the IRLAB, Institute for Research and Learning in Archaeology and Bioarchaeology, Columbus, Ohio, which attracts around forty students from the US, Canada and other European and extra-European countries each year, all interested in learning archaeological excavation techniques and studying ancient human relics.
Finds
What remains of the battle of Altopascio in 1325 comes to us today in the form of a small sword made out of a single block of metal, a sort of dagger called a ‘baselard’, typical of medieval armour in the 14th century. “This object is only one of the latest interesting finds uncovered at the excavation site in Badia Pozzeveri, which nine years after its inauguration, continues to reveal tales and news which help to reconstruct historical events across the centuries and outline the social and cultural identity of the populations that lived in the area,” comments Antonio Fornaciari.
Excavation of a medieval grave.
According to researchers, the baselard found in previous weeks could represent one of the most tangible pieces of evidence of the battle in which the Badia (Abbey) of Pozzeveri, the ancient monastery built around the year 1000 close to the centre of Altopascio and an important leg of the Via Francigena, had a prominent role. The monastery, after a period of great expansion thanks to the monks of Camaldi, was occupied by encampments of the Florentine Guelf army led by Raimondo di Cardona in September 1325: it was here that the military operations of the famous battle of Altopascio, won by the Ghibelline troops from Lucca led by Castruccio Castracani, took place.
But this is not all: a furnace used for casting bells and a small laboratory for metal work was found in the same area as the weapon. Ceramic artifacts imported from North Africa were also unearthed and lay testimony to lively and continued commercial activity in the ancient Abbey that was strategically placed for busy trade along the Via Francigena and near Lago di Bientina, a natural link to the river Arno and therefore Pisa and Florence. This has been further enriched by the latest discoveries of ancient graves that, during the nine years of the excavations, have outlined an important stratification revealing traditions, customs, illnesses and social status from the mid 19th century back to before the year 1000.
The archaeological site
The archaeological site has disclosed a complex account of history over the years: evidence of a village in the High Middle Ages is followed by the remains of an 11th century religious complex, centred around a rectory which was transformed at the beginning of 1100 into a large Camaldolese abbey. The latest two excavation campaigns have focused on the oldest levels of the rectory and abbey and in particular on the graves linked to these two important institutions. Instead, during previous years, important sections of the 11th century church preceding the monastery, the abbey cloister and a large area used as guest quarters, were brought to light. The occupation of the area continued in the modern era when, following the suppression of the abbey, the church was demoted to a simple parish building, which, however, housed notable burial sites until the middle of the 19th century. “Thanks to the continuous use of the area around the church of Saint Peter as a burial site,” explains Antonio Fornaciari, “a notable sample of skeletal relics extending from the 11th to the 19th century has been acquired, a unique event at European level. The human remains found there constitute a real biological archive which can be examined using modern bioarchaeological and biomedical methods.”
A number of researchers from the University of Pisa have been working on the site: Francesco Coschino, head of computerized surveying and documentation, Letizia Cavallini, Alan Farnocchia and Alessandro Cariboni, area supervisors, Alessio Amaro, head of the osteology laboratory and Maurizio Sparavelli, restoration technician; Researchers from European and extra-European institutions have also participated: Taylor Zanery (University of Amsterdam) and Hanna Tramblay (Penn state University), research assistant for the excavation documentation and logistics.
A number of researchers from the University of Pisa have been working on the site: Francesco Coschino, head of computerized surveying and documentation, Letizia Cavallini, Alan Farnocchia and Alessandro Cariboni, area supervisors, Alessio Amaro, head of the osteology laboratory and Maurizio Sparavelli, restoration technician; Researchers from European and extra-European institutions have also participated: Taylor Zanery (University of Amsterdam) and Hanna Tramblay (Penn state University), research assistant for the excavation documentation and logistics.
The future of the archaeological area
The mayor and local authorities of Altopascio wish to promote this archaeological area in a permanent manner: on the 7th September new guest accommodation will be inaugurated near the excavation site on the Via Francigena at Badia Pozzeveri, and this will become, to all effects, a gathering place, a rest area and an information point for tourism, history and culture. But this is only the start: the authorities in Altopascio intend to create a museum to house the relics found in these nine years of excavations, promulgate the importance of the site and then succeed in acquiring the funds necessary to restore and open the ancient Abbey once again.